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Articoli filtrati per data: Settembre 2018

I primi dieci anni di robotica dell'ospedale di Forli in un servizio sulla rivista Corofar Salute. Il numero, contenente l'articolo, sarà  disponibile gratuitamente nelle farmacie  a partire dal 25 settembre

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Presentati oggi in conferenza stampa, in presenza del dottor Stefano Busetti, direttore sanitario dell'Ausl Romagna, del prof. Giorgio Ercolani, primario della Unità Operativa di Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate di Forlì e del dottor Luca Saragoni, della Uo di Anatomia Patologica di Forlì, i risultati scientifici del convegno mondiale "The new frontiers in gastric Cancer diagnosis and treatment, svoltosi a Forlì il 13 e 14 settembre 2018.


La città di Forlì ha ospitato, il 13 e 14 settembre 2018, il Congresso Internazionale sul cancro gastrico, con relatori e professionisti giunti da tutto il mondo per illustrare lo stato dell'arte della prevenzione, ricerca, diagnosi e cura di questa patologia, terza causa di morte al mondo.

Hanno partecipato alla due giorni ben settanta relatori, tra i maggiori esperti di cancro gastrico a livello internazionale, provenienti da 19 diversi paesi del mondo, oltre a 250 professionisti e alla presenza dei tre presidenti dell'Associazione Mondiale del cancro gastrico. È stata scelta Forlì come sede di uno dei più importanti convegni al mondo nel settore "perchè l'ospedale di Forlì è da tempo impegnato nella lotta contro questo tumore a prognosi infausta, anche in virtù della elevata incidenza dello stesso nel territorio romagnolo - spiegano gli organizzatori, Giorgio Ercolani, Luca Saragoni e Paolo Morgagni -. L'importante esperienza maturata sul   campo, oltre a connotare l'ospedale forlivese per la sua vocazione in ambito oncologico gastro-enterologico, ha consentito al team multidisciplinare   dedicato di diventare leader e punto di riferimento sul tema a livello  mondiale. Al congresso sono stati affrontati gli argomenti di maggiore  attualità riguardanti la diagnosi e il trattamento di questa malattia,alcuni dei quali sono oggetto di studi e collaborazioni internazionali, in cui il team multidisciplinare dedicato dell'ospedale di Forlì risulta   coinvolto attivamente.”

Il gruppo sul cancro gastrico italiano si è costituito formalmente nel 2000 e i forlivesi Luca Saragoni e Paolo Morgagni sono tra i sei fondatori. All'inizio erano solo tre i centri aderenti (Forlì, Verona e Siena), mentre ora se ne contano, in Italia, più di 15, rappresentati dai team multidisciplinari dedicati.

EPIDEMIOLOGIA DEL TUMORE NEL MONDO

 

Tutti i relatori del convegno sono stati concordi nell’affermare che il tumore dello stomaco è in calo ovunque come incidenza, ma mantiene elevati tassi di mortalità, risultando di fatto un “big killer”. La sopravvivenza globale per questa malattia è aumentata nel tempo grazie alla diagnosi precoce e alla introduzione delle nuove tecnologie soprattutto nel campo della endoscopia e della chirurgia.

Tutto ciò ha portato ad innalzare la sopravvivenza a 5 anni dal 35%, dato riferito agli anni 2005-2007 a circa il 55%, ai giorni nostri in Italia.

Le forme più aggressive sono rappresentate dai tumori in fase avanzata, che costituiscono il 50% di tutti i tumori gastrici diagnosticati in Corea, il 40% in Giappone, l'80% in Cina e il 70% nei paesi Occidentali.

 

 

IN ITALIA E IN ROMAGNA

"Ogni anno in Italia si diagnosticano 14 mila nuovi casi di tumore e 850 mila se ne registrano nel mondo - spiega Saragoni dell'Anatomia Patologica di Forlì -. La Romagna, invece, registra l'incidenza più elevata di casi con 29,2 nuovi casi di uomini su 100 mila abitanti e 14,9 casi di donne. Grazie però al team mutlidisciplinare, che si è creato negli anni nell'ospedale forlivese, Forlì ha potuto registrare il più alto tasso di diagnosi precoci dell'Occidente, il 36% di tutti i tumori trattati, cone le migliori sopravvivenze, superiori al 90% a 10 anni. Risultati importanti, se si tiene conto che la mortalità è elevata e che la sopravvivenza globale media è del 32%". "Gli studi effettuati  dimostrano la forte componente ambientale di questi tumori - prosegue Ercolani, primario della Chirurgia e Terapie Oncologiche di Forlì e professore ordinario  all'Università di Bologna - La stessa popolazione, che si sposta da una zona a bassa incidenza ad una ad alta incidenza, è soggetta ad una maggiore insorgenza del tumore. per questa patologia è fondamentale la diagnosi precoce, così ben realizzata nella realtà forlivese e replicabile in altre realtà, ma anche la collaborazione dei medici di famiglia, fondamentali per l'individuazione della patologia nei loro pazienti."

"I fattori ormai rilevati ed incidenti nell'insorgenza del tumore - prosegue Saragoni - sono la dieta ricca di carne rossa, conservata e alla brace, fumo, alcol,  ma anche la componente genetica e l'uso massiccio di inibitori di pompa protonica". "Migliorando gli stili di vita e la dieta - aggiunge Morgagni, della chirurgia generale - sono diminuiti i tumori legati a questo fattore ed oggi rileviamo una maggiore incidenza di quelli con una componente genetica. Negli anni Ottanta e Novanta e lo dimostrano le statistiche da noi effettuate le zone rurali del forlivese e di tutte le colline romagnole e toscane presentavano un'altissima incidenza di tumori allo stomaco. Diminuendo il consumo di carne alla brace, insaccati, prodotti affumicati e carbonizzati, sono diminuiti i casi di tumore. Nel periodo tra il 2005 e il 2010, l'incidenza tra i giovani dell'area forlivese -cesenate è diminuita del 50%".

"La cosiddetta epidemia di cancro gastrico nella provincia di Forlì-Cesena - conclude Saragoni - è virtualmente finita, grazie all'importante lavoro clinico e scientifico del gruppo di medici e infermieri che se en sono occupati. Ora il rischio di ammalarsi si è ridotto ed è lo stesso delle altre parti della Romagna. L' ospedale di Forlì nel 1998 ha contribuito, con i suoi professionisti, alla Fondazione del Gruppo Italiano di ricerca sul cancro gastrico, partecipando a convegni internazionali e mondiali con le proprie ricerche. Ora finalmente, ha portato a Forlì, centro di eccellenza nella cura di questa patologia,  il gotha dei massimi esperti mondiali nel settore".

In generale, sono diversi i fattori che impattano sulla prognosi del cancro gastrico :

 

  • Timing della diagnosi (stadio del tumore)

  • Caratteristiche biologiche del tumore

  • Trattamenti multimodali personalizzati (medicina di precisione)

 

 

NOVITA’ NELLA DIAGNOSIStadio del tumore

 

Se la sopravvivenza per i tumori in stadio avanzato (III e IV) raggiunge valori molto bassi, la diagnosi precoce (Early Gastric Cancers) consente una sopravvivenza del 95% a 5 anni e del 90% a 10 anni.

Un’ endoscopia (gastroscopia) accurata e non frettolosa, in mani esperte e con l'utilizzo delle più recenti tecnologie consente di diagnosticare tumori superficiali e di piccole dimensioni (Early Gastric Cancers), che in una buona percentuale di casi sono curabili con il solo trattamento endoscopico (resezione endoscopica sottomucosa), senza quindi dover ricorrere alla chirurgia.

A Forlì la percentuale degli Early Gastric Cancers trattati con tale metodologia è pari al 25%.

 

 

Biologia del tumore

 

E’ il nuovo che avanza e che ci permetterà di meglio comprendere i comportamenti clinici dei diversi sottotipi del cancro gastrico.Il ruolo del patologo e del biologo molecolare risulta fondamentale in tale settore.

Sono già stati identificati quattro diversi profili molecolari, a cui corrispondono istotipi tumorali diversi e, soprattutto, comportamenti clinici (prognosi) differenti.

In particolare, i tumori con stabilità dei microsatelliti (MSS) e p53 negativi hanno una prognosi peggiore, mentre quelli positivi per il virus di Epstein Barr (EBV) e con instabilità dei microsatelliti (MSI) hanno migliore prognosi.

Ad oggi questi dati, qui solo accennati, non trovano ancora un utilizzo nella pratica clinica, ma sono oggetto di studio e quindi sperimentali, ma tra non molto saremo certamente in grado di prevedere il loro impiego nella attività diagnostica routinaria, anche con diverse metodiche.

 

 

 

 

I FATTORI GENETICI

 

Il ruolo della genetica

 

Esiste un tipo di cancro gastrico eredo-familiare, che colpisce famiglie in maniera massiva e riconosce come causa la mutazione del gene CDH-1. Tale tipo di neoplasia colpisce soggetti in giovane età (38 anni), è altamente aggressiva ed è difficilmente diagnosticabile con l'endoscopia.

Soggetti portatori di tale mutazione con una storia familiare di cancro gastrico hanno una probabilità di ammalarsi pari a circa il 50% (donne) e 75% (uomini) nel corso della vita.

Le linee guida internazionali suggeriscono la gastrectomia profilattica già a partire dai 20 anni di età per i portatori di mutazione del gene CDH-1 con endoscopia negativa.

Inoltre, per le donne, è previsto un rischio aumentato di sviluppare un carcinoma lobulare della mammella, motivo per il quale viene suggerito un attento follow-up anche per il tumore della mammella.

 

 

 

NOVITA’ NELLA TERAPIA E NELLA RICERCA

 

Trattamenti multimodali

 

I diversi stadi e le differenti caratteristiche biologiche consentono l'impiego di trattamenti diversificati secondo le più recenti linee guida. Parliamo quindi di medicina di precisione e di terapie personalizzate.

Trattamenti endoscopici per i tumori iniziali, trattamenti chirurgici tradizionali o con l'utilizzo delle più moderne tecniche mini-invasive (chirurgia laparoscopica e robotica), linfoadenectomie standard o più estese, nei tumori maggiormente aggressivi e, infine, chemioterapia neoadiuvante seguita da chirurgia per i tumori localmente avanzati rappresentano ad oggi le armi in nostro possesso.

A ciò si aggiunge la terapia “target” con i farmaci bersaglio, che rappresenta la vera sfida futura, soprattutto nel campo della immunoterapia. Sappiamo già che i tumori MSI e EBV positivi sono quelli maggiormente responsivi a tale tipo di terapia.

 

Ecco di seguito lo schema dei trattamenti multimodali dipendenti dallo stadio tumorale :

 

  • T1 N0 (tumori superficiali senza metastasi linfonodali) :

  • resezione endoscopica

  • T1 N+ o T2 (tumori che infiltrano la parete muscolare dello stomaco)

  • N0 : gastrectomia per via tradizionale (open) con linfoadenectomia standard (D2) o chirurgia mini-invasiva

  • T3 (tumori che infiltrano la parte gastrica a tutto spessore) N+ o T4a (tumori che infiltrano il peritoneo) con citologia del liquido di lavaggio negativa

  • chemioterapia neoadiuvante + chirurgia con linfoadenectomia più estesa (D2+)

  • T4a, T4b (tumori che infiltrano gli organi adiacenti) e citologia +

  • chemioterapia neoadiuvante +D2 + con aggiunta di chemioterapia peri-operatoria in ipertermia

 

 

 

Per questi tipi di tumore (diffusi del 1/3 superiore dello stomaco), quando diagnosticati già in uno stadio avanzato, è indicato un intervento di gastrectomia totale con una linfoadenectomia più estesa.

Ai fini di una radicalità chirurgica, l'intervento per via addominale o combinato (via addominale e toracica) è da preferirsi alla chirurgia per via toracica.

La novità assoluta per i tumori avanzati è rappresentata dai trattamenti neoadiuvanti, ovvero dalla possibilità di anteporre alla chirurgia, che in molti di questi casi risulterebbe non curativa, la chemioterapia, selezionando con cura ed appropriatezza i pazienti che potrebbero beneficiarne.

 

 

Ricerca

 

Su questo argomento sono stati presentati al congresso di Forlì i risultati preliminari dello studio randomizzato italiano, condotto con la collaborazione del GIRCG (Gruppo Italiano di Ricerca del Cancro Gastrico), l'ospedale di Forlì e l'IRST di Meldola (Istituto Tumori della Romagna), trial che sarà a breve oggetto di una importante pubblicazione.


 

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La demenza è in crescente aumento nella popolazione generale ed è stata definita, secondo il Rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e Alzheimer Disease International, una priorità mondiale di salute pubblica: “Nel 2010, 35,6 milioni di persone risultavano affette da demenza con una  stima di aumento del doppio nel 2030, il triplo nel 2050, con ogni anno 7,7 milioni di nuovi casi (1 ogni 4 secondi) e una sopravvivenza media dopo la diagnosi di 4-8-anni. Il maggior fattore di rischio associato all'insorgenza della demenza è l'età (solo il 5% circa esordisce prima dei 65 anni), il sesso femminile nella malattia di Alzheimer, il sesso maschile nella demenza vascolare. Il progressivo incremento della popolazione anziana comporterà un aumento della prevalenza dei pazienti affetti da demenza. In Italia, il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre un milione (di cui circa 600.000 con demenza di Alzheimer)”.

In Emilia Romagna nel 2017 sono state quasi 25mila le persone visitate per la prima volta nei Centri per i disturbi cognitivi e le demenze, 12.246 delle quali (in lieve calo rispetto alle 12.400 dell’anno precedente) hanno ricevuto una diagnosi di demenza, di cui l’Alzheimer costituisce la forma più frequente; circa 80mila le persone con demenza in regione.

Nel territorio dell’Azienda Usl della Romagna risultano essere presenti circa 266.000 persone con più di 65 anni. Calcolando un'incidenza del 4,4% per la malattia di Alzheimer e dell'8% per il totale delle demenze, risultano presenti 21.500 persone affette da demenza, di cui 12.000 da malattia di Alzheimer.

Gli obiettivi del Servizio Sanitario Regionale richiedono alle Aziende USL di dare piena applicazione a quanto previsto dal Piano regionale Demenze e all’implementazione dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Locali così come previsto dalle linee di indirizzo nazionali. In particolare le Ausl dovranno garantire un percorso di presa in carico integrata e corretta gestione dei disturbi psicologici e comportamentali associati alle demenze, spesso causa di precoce istituzionalizzazione e/o ospedalizzazione, favorendo l’utilizzo di tutte le risorse dell’assistenza territoriale sanitaria, socio-sanitaria e sociale (come i Medici Medicina Generale, Centri Disturbi Cognitivi e Demenza, Ospedali di Comunità, Nuclei temporanei demenze, Centri Diurni, Assistenza domiciliare, i Caffè Alzheimer, i Centri d’incontro, formazione e sostegno dei caregiver).

La Direzione dell’Azienda USL Romagna ha avviato un percorso di valutazione e ricognizione degli attuali modelli di presa in carico delle persone affette da diagnosi di demenza all’interno del contesto aziendale al fine di dare piena attuazione alle indicazioni del Piano Regionale Demenze.

I Centri Disturbi Cognitivi e Demenza (CDCD) rappresentano una realtà consolidata nel territorio aziendale, con un’articolazione presso l’ambito di Rimini–Riccione, Forlì, Cesena, Ravenna, Faenza e Lugo. I CDCD, costituiscono il nucleo organizzativo dove, personale medico, infermieristico, assistenti sociali e psicologhe in possesso di particolari competenze specialistiche, attraverso idonee modalità di valutazioni multidisciplinari e in una logica di team, definiscono il progetto terapeutico assistenziale in condivisione con la persona e i suoi familiari.       

Nella nostra A.USL, alla strategia farmacologica, da molti anni si affianca un’attività di supporto psicologico per pazienti e familiari, incontri informativi rivolti alla popolazione generale ed un articolato programma di stimolazione cognitiva che consente di qualificare ulteriormente il percorso in favore della persona.

Di particolare rilievo risultano essere i molteplici interventi promossi dalle Associazioni di Volontariato del territorio romagnolo che hanno accolto favorevolmente l’esigenza aziendale di poter condividere un percorso di lavoro fortemente integrato al fine di valorizzare le esperienze presenti sui singoli territori ed estenderle su base aziendale. Il lavoro di rete e la capacità di costruire relazioni efficaci promuovono una maggiore capacità di risposta ai bisogni personalizzati dei singoli pazienti.

Alcune riflessioni dei referenti dei Centri Disturbi Cognitivi e Demenza della Romagna.

Referente CDCD Rimini dottor Stefano De Carolis: “I limiti delle terapie farmacologiche attualmente in uso, la preoccupante assenza di imminenti alternative e la dimensione epidemiologica della malattia impongono di sviluppare sempre più quel ‘gioco di squadra’ che vede impegnati tutti i nodi della rete che si occupano della persona con demenza e dei relativi caregiver. Ai CDCD è affidata la regia di questa complessa gestione, che deve essere implementata e sempre più ‘capillarizzata’ in un’Azienda geograficamente e demograficamente così vasta”.

Referente CDCD  Ravenna dottor Alessandro Margiotta: “Il nostro impegno è finalizzato alla costruzione di un atto di cura che ponga al centro la vulnerabilità del paziente e personalizzi i diversi interventi in ciascun setting assistenziale. La cura avviene in spazi fisici ben definiti: è importante riconoscere e accettare l’influenza dell’ambiente sulla relazione di cura e sui risultati ottenibili. Un ambiente ricco e validante permette di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Parafrasando Ippocrate, per il medico risulta molto più importante sapere quale paziente ha un certo tipo di demenza, rispetto a conoscere quale tipo di demenza ha un certo paziente. Questa impostazione del rapporto medico-paziente richiede capacità di ascolto, conoscenza approfondita, vicinanza e disponibilità a caricarsi di quel pesante fardello rappresentato da coloro che tendono a costruire il proprio futuro sul rapporto con l’altro; su un bisogno che, il più delle volte, rimane inespresso”.

Referente CDCD Forlì dottoressa Federica Boschi: “Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta)  è la descrizione del percorso di presa in carico delle persone con demenza e dei loro familiari lungo tutto il decorso di malattia. Si tratta di uno strumento necessario per  organizzare l'offerta complessiva dei servizi sanitari e sociali erogati dall'Azienda USL e dai Comuni del territorio tenendo conto dell'importante apporto delle attività svolte dalle Associazioni di Volontariato. La costruzione del Pdta Regionale risponde ad uno degli obiettivi del Piano Nazionale Demenze, pubblicato in Gazzetta Ufficiale in gennaio 2015, e prontamente recepito dalla Regione Emilia Romagna". L’azienda Usl della Romagna  attraverso i propri professionisti sta collaborando alla definizione del PDTA Regionale e  alla conseguente declinazione nel territorio aziendale”.

Referente CDCD Cesena dottoressa Susanna Malagù: “Effettuare una diagnosi precoce ed accurata rappresenta il presupposto fondamentale per indirizzare il paziente verso il percorso terapeutico, farmacologico e non, più indicato ed utile alla sua condizione. Esistono infatti molti tipi di demenze e la loro differenziazione non sempre appare semplice ed immediata. Spesso pertanto è necessario mettere in campo non solo gli strumenti che utilizziamo abitualmente e che conservano anche oggi la loro validità (inquadramento clinico attraverso l’ascolto del paziente e dei familiari, valutazione neuropsicologica più o meno estesa, neuroimaging morfologico con TAC e/o Risonanza Magnetica dell’encefalo), ma anche nuove e più sofisticate metodiche (neuroimaging funzionale con PET encefalo con diversi traccianti, esami laboratoristici complessi su siero e liquor). Solo attraverso il loro utilizzo combinato, quando è necessario, è possibile pensare di interferire favorevolmente sul decorso di malattia, creando i presupposti di maggiore efficacia delle terapie a disposizione”.

Responsabile Programma di Psicologia dottoressa Rachele Nanni: “I percorsi di trattamento non farmacologico sono riconosciuti ormai dalla letteratura internazionale come parte integrante della terapia di elezione affianco alla terapia farmacologia. Declinare modalità di intervento rispondenti ai bisogni dei singoli utenti e delle loro famiglie comporta un delicato lavoro di personalizzazione e di co-progettazione che mette in rete le risorse della comunità”.

Da novembre 2017 si è costituito un Tavolo di Coordinamento permanente delle Associazioni Alzheimer Romagnole, composto da Alzheimer Ravenna, Alzheimer FaenzaAlzheimer Lugo, Alzheimer Rimini, CAIMA di Cesena, Amici di Casa Insieme di Mercato Saraceno e la  Rete Magica di Forlì. L'impegno assunto dalle diverse onlus è quello di rappresentare al meglio presso le Istituzioni Locali, l’A.USL Romagna e gli altri enti pubblici e privati, i bisogni e i problemi di tante persone che vivono quotidianamente con la demenza.

Il Direttore Generale Marcello Tonini, evidenzia  l’impegno nella  realizzazione di un  convegno organizzato dall’Azienda Usl della Romagna a rappresentare tale situazione ma, soprattutto, le prospettive future di lavoro, in occasione della XXV Giornata mondiale dedicata all’Alzheimer, che si terrà a Cervia nella data del 24 ottobre.

L'invito da parte dell'Ausl Romagna a collaborare alla realizzazione del convegno è stato accolto con grande interesse dalle Associazioni, che parteciperanno a vario titolo all'iniziativa, per esempio, portando testimonianze e contributi sul grande tema del "prendersi cura" della persona con demenza e svolgendo il ruolo di punto d'iscrizione al convegno per volontari, familiari e persone con demenza. 

“In particolare – aggiunge il Direttore - nel corso dell’estate abbiamo convenuto di dare corso ad un Programma aziendale che dovrà ulteriormente porre attenzione ad un tema di estrema rilevanza sia per i numeri che per le problematiche trattate, quale l’Alzheimer e le Demenze rappresenta”.

La dottoressa Roberta Mazzoni (Direttore Distretto di Ravenna) che ha curato la realizzazione di questo evento  precisa che si tratta di  un momento formativo per offrire un aggiornamento sull’inquadramento diagnostico e terapeutico  della malattia e sui sistemi di cura adottabili in favore delle persone che ne sono affette . In particolare, vuole testimoniare il lavoro di rete e di integrazione che si è perseguito in ambito aziendale attraverso una costante ricerca di collaborazione sia con le Associazione di volontariato che con i Servizi Sociali dei diversi Comuni presenti sul territorio. Interlocutori importanti coi quali il contatto è continuo

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Come anticipato sulla stampa a luglio scorso, la sera di mercoledì 19 settembre, tra le “secolari mura” dell’abbazia di San Mercuriale di Forlì, è stata effettuata la ricognizione dei resti mortali del Santo, in collaborazione con la Dicoesi di Forlì e Ausl Romagna Cultura.

Le operazioni, coordinate dal dott. Mirko Traversari, responsabile del progetto scientifico, si sono svolte alla presenza di don Enrico Casadio, parroco di San Mercuriale; Andrea Donori, responsabile della sacrestia del Duomo; Roberto Ranieri, delegato vescovile del duomo di Sarsina; una delegazione del Lions Club Forli’ Cesena Terre di Romagna (Massimo Fiori, Roberta Gunelli,Germano Capacci, Cesare ed Elena Campacci ) finanziatori dell’operazione; della dottoressa Tiziana Rambelli e del dottor Stefano De Carolis per il gruppo AUSL Romagna Cultura, l’assessore Raul Mosconi, in rappresentanza del Comune di Forlì e di Paolo Rambelli della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

Don Enrico Casadio ha introdotto le operazioni e successivamente ha rotto i sigilli presenti sui reliquiari per permettere l’accesso ai resti osteologici.

La ricognizione, primo passo di un articolato progetto di studio che impegnerà numerosi ricercatori e laboratori nei prossimi mesi, si è avvalsa della collaborazione di Luca Saragoni, Anatomo Patologo e di Enrico Petrella, Radiologo, entrambi afferenti al presidio ospedaliero forlivese dell’AUSL della Romagna.

“L’ analisi effettuata immediatamente dopo l’apertura delle urne reliquiario” commenta Traversari “ha avuto lo scopo di verificare la congruenza e lo stato di conservazione del loro contenuto, rispetto a quanto osservato nella precedente ispezione. Questa è la sesta ricognizione compiuta dal XIII secolo, la prima che vede scendere in campo avanzate metodiche laboratoristiche. E’ una grande responsabilità e al contempo un grande onore poter contribuire ad una maggiore conoscenza di san Mercuriale, carismatica figura che appartiene a tutti i cittadini forlivesi, e proprio a alla città saranno restituiti e resi noti i risultati delle indagini scientifiche, anche se per questo occorrerà un po’ di pazienza”.

 

 

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Dal 19 al 20 settembre si terranno all’Ospedale Bufalini di Cesena il Corso Internazionale di Fonochirurgia e Laringostroboscopia e il 6° Corso sul Metodo Propriocettivo Elastico nella Terapia Vocale. Si tratta di due appuntamenti scientifici organizzati con cadenza biennale dal dottor Andrea Ricci Maccarini, responsabile delle attività di Foniatria e Logopedia dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria e che da diversi anni riuniscono a Cesena medici e logopedisti provenienti da tutta Italia e non solo, interessati alla diagnosi e al trattamento delle malattie della voce.

Il reparto cesenate, diretto dal dottor Massimo Magnani, oltre ad occuparsi delle malattie delle ghiandole salivari, della tiroide, del naso e dei seni paranasali, rappresenta un importante punto di riferimento per la diagnosi e il trattamento dei disturbi delle corde vocali e della laringe, che vengono affrontati a 360 gradi, dalla patologia benigna alla patologia maligna. In particolare, effettua interventi di chirurgia ricostruttiva avanzata per tumori maligni delle corde vocali, interventi di posizionamento di valvola fonatoria in caso di laringectomie totali, interventi di fonochirurgia fibroendoscopica e interventi per via esterna di laringoplastica. Si occupa anche del trattamento delle paralisi monolaterali e bilaterali delle corde vocali e per la terapia riabilitativa, si avvale di due logopediste esperte sia del trattamento delle patologie benigne che degli esiti di laringectomia. Il reparto è inoltre inserito nella rete formativa universitaria per la formazione degli specializzandi.

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THE NEW FRONTIERS  in Gastric Cancer diagnosis and treatment

Grandissimo successo per il congresso internazionale sul cancro gastrico che si è tenuto a Forlì dal 13 al 14 settembre 2018 presso l'Auditorium Cariromagna, Via Flavio Biondo, 16 .

La scelta della città  di Forlì come sede del convegno ha rappresentato  un importantissimo riconoscimento per il gruppo di professionisti forlivesi che, da anni,  produce e pubblica ricerche su  questa patologia, in collaborazione con l' Irst di Meldola.

Nei due giorni previsti, i più  grandi esperti  del settore al mondo, provenienti da Corea, Brasile, Giappone, Belgio, Inghilterra e Polonia, solo per citarne alcuni, si sono riuniti in sessioni e meeting con i colleghi italiani. 

Comitato scientifico : Prof. Giorgio Ercolani, Dott. Paolo Morgagni, Dott. Luca Saragoni, Dott. Leonardo Solaini

 

 

La presentazione dell'evento in un video : http://www.fondazione-menarini.it/Home/Eventi/The-New-Frontiers-in-Gastric-Cancer-Diagnosis-and-Treatment/Video-di-presentazione

L'intervista al comitato  scientifico in questo video di Teleromagna  http://www.teleromagna.it/cancro-gastrico-e-ricerca/

I  risultati del convegno verranno invece presentati durante una conferenza stampa scientifica che si terrà venerdì 21 settembre, alle ore 13, sempre presso l'ospedale di Forlì

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La puntata 101 di TUTTOBENETV Terza Edizione andrà in onda a partire da lunedì 17 Settembre.
In allegato inoltre la programmazione presso le emittenti in tutta Italia, Croazia e Slovenia e le foto di studio.

 

Teleromagna


Emilia-Romagna, Marche e Toscana (ch 14), Lombardia (ch 609), Veneto e San
Marino (ch 99) martedì h 11 giovedì h 16,15 sabato h 00


DeltaTv
Puglia e Basilicata (ch 82)
lunedi h 23,30
Teleturchino
Liguria (ch 72)
venerdì lunedì mercoledì h 14,30
TeleTurchino Extra
Liguria (ch 174)
martedì giovedì sabato h 15,00
Teleclusone Lombardia
Lombardia (ch 609)
tutti i giorni
Videostar
Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Trentino-Alto Adige (ch 90)
martedì h 20,15 replica giovedì ore 12,30 e domenica ore 20,45
Videostar 2
giovedì h 12 e domenica h 19.30
Young Tv (ch 871)
Lazio
martedi 15 giovedi 13 sabato 19
TeleBoario
Lombardia (ch 71)
giovedì h 20,10 domenica h 11,15 lunedì h 16,30
DiTv
Emilia-Romagna (ch 90)
martedì h 23,15 mercoledì h 11,30
DiTv Tele1
Emilia-Romagna (ch 17)
repliche a giorni alterni
VideoStaff
(ch 66)
tutti i giorni
Telesud (ch 115)
Sicilia
a giorni alterni
Teleradiosciacca (ch 19)
Sicilia
domenica 23.30 lunedì ore 7.30 mercoledì ore 20.10 sabato ore 15.00
Tele Romangia (ch 215)
Sardegna
a giorni alterni
Telemaretv (ch 18)
Gorizia Croazia
tutti i giorni
TLT Molise
Molise Puglia e Lazio (ch 43) (ch 14) (ch 114) (ch 613) (ch 615)
Abruzzo (ch 31) (ch 110) (ch 271) (ch 620)
a giorni alterni
Supertvoristano
Sardegna (ch 40)
a giorni alterni
BLUTV
Abruzzo (Pescara e Chieti) (ch h1)
Puglia
(Bari) ch. 32-34-55-E
(Brindisi) ch. 34
(Taranto) ch. 34
Basilicata
(Matera) ch 34 - 50
(Potenza) ch 50
Calabria (Cosenza) ch 34
a giorni alterni
TVPRATO
(Toscana) (ch 39)
a giorni alterni
TSN - Tele Sondrio News
Lombardia (ch 172) (ch 601) (ch 692)
a giorni alterni
Tele2000
(ch 16)
Marche
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Teletruria 102 (ch 87 Toscana)
SA h. 18.30
DO h. 21.35
LU h. 10.30
Teletruria 2 (ch 185 Toscana)
VE h. 19.30
SA h. 15.40
DO h. 10.00
UmbriaTV (ch 10) a giorni alterni
24 StreamingWebtv 24 (WEBTV Attiva 24 h su 24)

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Nelle scorse settimane, attraverso le apposite procedure selettive, sono state individuate le figure di direzione di quattro unità operative dell’ambito territoriale di Ravenna che già da qualche tempo risultavano con direttori facenti funzione. A prevalere nelle selezioni sono stati, in tre casi su quattro, professionisti che già lavoravano per l’Azienda, favorendo così la continuità dei servizi.

E’ invece un ritorno quello del dottor Mauro Marabini, che è stato nominato direttore dell'Unità operativa "Cure Primarie" dell’ambito territoriale di Ravenna. Ravennate, 61 anni, dal 2011 lavorava presso l’Asl di Ferrara, per la quale aveva ricoperto anche il ruolo di direttore sanitario. Specializzazione in Igiene e Medicina preventiva, master in amministrazione e gestione dei servizi sanitari, ha frequentato diversi corsi di formazione manageriale, anche all’estero, ed è stato consulente del Ministero della Salute. Ha svolto incarichi in vari ospedali e Asl italiani: ospedale di San Marino, ex Ausl di Ravenna, direttore sanitario dell’Asl di Camerino, direttore di presidio dell’azienda ospedaliera “Niguarda Ca’ Granda” (Milano), direttore generale dell’Asl di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), direttore sanitario dell’ospedale di Ancona, direttore di zona dell’Asl di Ascoli Piceno, direttore sanitario dell’ospedale “Careggi” di Firenze.

La dottoressa Antonella Mastrocola è stata nominata direttore del Centro di Salute Mentale dell’ambito territoriale di Ravenna. Dal 2013 era responsabile dell’unità operativa “Trattamenti psico-sociali intensivi e integrati per la disabilità psichiatrica” e anche in precedenza si era sempre occupata dei servizi psichiatrici del ravennate. La dottoressa Mastrocola si è laureata in Medicina e Chirurgia e ha conseguito diplomi di specializzazione in Psichiatria presso l’Università di Bologna e presso l’Istituto Italiano Psicanalisi di Gruppo di Roma. E’ nel direttivo della sezione italiana della World Association Psycosocial Rehabilitation e ha svolto attività didattica, oltre che in Romagna, in Veneto, Emilia, Sicilia e Sardegna.

La dottoressa Valeria Savoia è stata nominata direttore dell’unità operativa “Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza”. Anch’essa ha sviluppato la propria carriera prevalentemente presso l’ex Ausl di Ravenna, dove lavora dal 1992 (precedentemente aveva lavorato a Cesena) e nell’ambito della quale ha collaborato anche a vari gruppi di progetto in collaborazione con gli Enti Locali e col mondo del sociale e della scuola; è consulente tecnico d’ufficio (Ctu) per l’Autorità Giudiziaria. La professionista ha conseguito laurea in medicina e chirurgia e specializzazione in Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza all’università di Bologna, col massimo dei voti, ed è stata relatrice e-o organizzatrice di vari convegni scientifici nonché docente in importanti corsi che si sono svolti in tutta la Romagna.

Il dottor Davide Tassinari è stato nominato direttore dell’Unità operativa di Ostetricia, Ginecologia e Fisiopatologia della riproduzione di Ravenna, che raggruppa i tre punti nascita di Ravenna, Faenza e Lugo. Il professionista si è laureato all’Università Cattolica di Roma e ha poi conseguito la specializzazione all’università di Verona. Fino al 2004 ha lavorato presso l’ospedale di Treviso, quindi presso gli ospedali di Cesena, Rimini (fino al 2016) e Lugo. Nel corso della sua carriera si è occupato in particolare di organizzazione e coordinamento di sala parto e delle emergenze clinico chirurgiche ostetriche e ginecologiche, di organizzazione di percorso nascita, di ambulatori per gravidanze a rischio e diagnostica prenatale. E’ membro delle principali società scientifiche di settore ed ha svolto una ricca attività convegnistica.

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Riprende la stagione dei funghi, e riaprono gli Sportelli Micologici dell’A.USL Romagna  nel Riminese: un’opportunità importante per evitare intossicazioni da funghi che possono essere anche molto gravi. A Rimini nei mesi scorsi sono state complessivamente 13 le persone colpite da episodi di intossicazione da funghi, in 5 distinti episodi. Nessuna ha avuto, pe fortuna, conseguenze fisiche permanenti. Ogni anno sono circa 200 i certificati di controllo funghi eseguiti nel Riminese. E anche giorni fa, tre persone sono finite in ospedale per il consumo di funghi non controllati e non ben preparati.

Attenzione al corretto riconoscimento del fungo, buona conservazione dello stesso e adeguata osservanza delle prescrizioni relative alla cottura sono infatti le tre regole d’oro per un consumo sicuro. E’ bene raccogliere solo funghi freschi e di sicura commestibilità, non impregnati d’acqua, ammuffiti, invasi da parassiti fungivori, semicongelati, troppo vecchi, eccessivamente piccoli o comunque al di sotto delle dimensioni previste dai regolamenti. E’ comunque buona norma non far consumare funghi spontanei a bambini, persone anziane, donne in stato di gravidanza e a tutti coloro che soffrono di patologie allergiche, del fegato, stomaco ed intestino.

Si consiglia dunque a chiunque effettui raccolte di funghi, specialmente se sporadiche, di far controllare gratuitamente quanto raccolto presso le 3 sedi in cui operano i micologi Silvio Cantori, Maurizio Crociani, Paolo Pasini e Andrea Ricci.

Tre gli sportelli attivi anche quest’anno da DOPODOMANI, lunedì 24 settembre:

Rimini (in area ospedaliera, accesso da Via Flaminia, primo edificio sulla sinistra dopo la rotatoria) aperto il lunedì e venerdì dalle ore 15 alle ore 17;

Riccione (Quartiere Fontanelle presso associazione micologica Bresadola, via Sicilia) aperto il lunedì dalle ore 15 alle ore 17 e il venerdì dalle ore 9 alle ore 11;

Novafeltria (piazza Bramante, 10) aperto il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8 alle ore 9.

E’ possibile inoltre prendere appuntamento, fuori dai suddetti orari, telefonando allo 0541.707290.

 

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Quando accedi a una prestazione, non dimenticare la tessera sanitaria e un documento d’identità. Comunica con precisione agli operatori le terapie che stai effettuando ed eventuali allergie di cui sei a conoscenza. Se ti viene chiesto di indossare il braccialetto identificativo, tienilo sempre addosso. Porta con te, se ti rechi in ospedale o in ambulatorio, la tua “storia” sanitaria: esami, documentazione, referti. Consigli pratici che possono migliorare ulteriormente cure e servizi, ridurre i rischi collegati all’assistenza e rafforzare il rapporto di fiducia tra pazienti e operatori.

In occasione della Giornata mondiale per la sicurezza dei pazienti, lunedì 17 settembre, la Regione Emilia Romagna organizza nei principali presidi ospedalieri del territorio il primo Open Safety Day’ per illustrare ai cittadini alcune delle più frequenti e diffuse pratiche dedicate alla sicurezza delle cure.

 

Anche nei principali ospedali romagnoli saranno allestite postazioni informative dedicate e con operatori sanitari che risponderanno a dubbi e domande dei cittadini e illustreranno le numerose e consolidate attività che ogni giorno vengono svolte dalle organizzazioni sanitarie per garantire alti livelli di sicurezza nelle cure.

 

Sarà inoltre distribuito il materiale della nuova campagna informativa e di sensibilizzazione SICURINSIEME” promossa per la prima volta dalla Regione Emilia Romagna e che punta sulla collaborazione dei cittadini. Il Servizio sanitario regionale infatti, opera quotidianamente per garantire livelli di sicurezza elevati, ma per migliorare ancora c’è bisogno del contributo di tutti, proprio perché, come recita lo slogan della campagna, “Una sanità più sicura comincia da noi”

 

Qui Cesena

Lunedì 17 settembre, dalle ore 9 alle 13, sarà allestita con la collaborazione degli studenti del Corso di Laurea Infermieristica una postazione informativa nell’atrio dell’ospedale Bufalini di Cesena.

Qui Forlì

Nella mattinata di lunedì 17 settembre sarà allestita una postazione informativa nell'atrio dell'ospedale Morgagni - Pierantoni, con un punto di raccolta per i suggerimenti dei cittadini nell'ottica di un continuo miglioramento. Il materiale verrà distribuito anche nell'ambito della mostra allestita in piazza Saffi, in occasione del Convegno internazionale sul cancro gastrico  che si sta tenendo in questi giorni a Forlì. Durante il convegno si tratterà anche temi relativi alla sicurezza in sala operatoria.

 

Qui Ravenna

Nella mattinata di lunedì 17 settembre sarà allestita una postazione informativa nell’atrio dell’ospedale Santa Maria delle Croci .

 

Qui Rimini

Nella mattinata di lunedì 17 settembre sarà allestita una postazione informativa nell’atrio dell’ospedale Infermi di Rimini.

 

Informazioni e materiali della campagna regionale sono disponibili sul portale Salute della Regione, alla pagina http://salute.regione.emilia-romagna.it/sicurinsieme

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