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Articoli filtrati per data: Settembre 2020

Si è conclusa sabato scorso l’iniziativa “Le barche del cuore” lanciata e gestita dell’Associazione “Marinando Ravenna”, destinata ad offrire agli operatori sanitari del Ravennate che si sono battuti contro il Covid 19, soprattutto nei momenti più difficili della pandemia, una gita di relax in barca a vela, quale ringraziamento per il loro gravoso lavoro. Iniziativa che, però, avrà un “gran finale”. Infatti domani, domenica 27 Settembre si terrà l’annuale manifestazione Tuttinbarcabili, giornata in barca a vela dedicata a tutte le disabilità, e in tale occasione, anche gli operatori sanitari che per impegni di lavoro non hanno potuto salire a bordo malgrado l’adesione, sono invitati a partecipare.

Queste bellissime manifestazioni sono nate grazie alla collaborazione con Cristiano Ferrari, che ha lanciato la proposta a tutti gli armatori d’Italia, e che ha strettamente collaborato  con la Direzione sanitaria del “Santa Maria delle Croci” di Ravenna (dottoressa Cinzia Ravaioli e Patrizia Baratoni); l’associazione Marinando ha così sposato l’idea, gestendo e coordinando l’iniziativa nella provincia di Ravenna e, grazie al passa parola dei primi ospiti, la notizia ne ha rapidamente oltrepassato i “confini”; non poche infatti le adesioni pervenute da Rimini, Bologna, Modena, Forlì, Cesena. Tanto che le “Barche del cuore” hanno navigato per 6 settimane ringraziando e accompagnando gli oltre 140 operatori che hanno aderito.

“In virtù delle restrizioni imposte dalle normative abbiamo dovuto gestire l’organizzazione in modo itinerante – spiegano gli organizzatori - quindi è stato purtroppo inevitabile che alcune adesioni andassero perse, e ci dispiace non aver potuto accontentare tutti, d’altronde è stata una corsa contro il tempo e speriamo di aver modo di migliorare per la prossima estate. Nel frattempo vedere l’entusiasmo, la gioia e il sorriso dei nostri ospiti, ci rende orgogliosi di questo piccolo gesto e ci gratifica enormente”.

Doverosi i ringraziamenti agli armatori: Francesco, Riccardo, Massimo B., Richy, Sante, Massimo P., Luca e Cristian che hanno messo a disposizione le proprie imbarcazioni a titolo gratuito, nei loro giorni di riposo e ferie, anche spostandoli per essere più disponibili, e a tutti coloro che a qualsiasi titolo hanno collaborato.

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Sabato, 26 Settembre 2020 16:39

Inaugurato oggi il nuovo Osco di Brisighella

La realizzazione dell’Ospedale di Comunità (Osco) inaugurato stamattina a Brisighella, risponde alla necessità di assicurare alla popolazione anziana e non autosufficiente dell’ambito provinciale di Ravenna, e in particolare del distretto di Faenza, il migliore contributo possibile all’ampliamento della rete delle “Cure Intermedie”, cioè di quell’insieme di strutture socio-sanitarie e sanitarie che si pongono come anello di congiunzione tra la degenza ospedaliera per patologie acute e  i Servizi assistenziali domiciliari o le strutture con residenzialità permanente (Case Residenza Anziani).
Gli Osco si collocano all’interno di questa rete, con lo scopo di assicurare interventi clinico-assistenziali-riabilitativi finalizzati al recupero delle condizioni di salute e di autosufficienza per quei pazienti che, non più bisognosi delle prestazioni proprie di un reparto ospedaliero per acuti, non sono però ancora in grado di rientrare a domicilio sotto il profilo sanitario o socio-assistenziale.
Oltre a massimizzare gli obiettivi di salute, l’Ospedale di Comunità ha anche l’obiettivo di limitare i re-ricoveri di persone appena dimesse dalle strutture ospedaliere e, conseguentemente, ridurre anche gli accessi in Pronto soccorso.
Alla cerimonia di questa mattina, coordinata dal dottor Paolo Viozzi (medico di famiglia dellla locale casa della salute) hanno partecipato il sindaco Massimiliano Pederzoli il direttore generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori, il direttore del distretto di Faenza Donatina Cilla, il direttore del Dipartimento ci Cure primarie del Ravennate Mauro Marabini, l’ingegner Claudia Gallegati per l’Ufficio tecnico aziendale.

La struttura. Si tratta dell’ex ospedale di Brisighella gradualmente riconvertito a partire già dai primi anni 2000, che già ospita la Casa della Salute ed un’area residenziale dedicata alla riabilitazione psichiatrica con 14 posti.
Il nuovo Osco è stato realizzato nei restanti spazi collocati al primo piano, con accesso autonomo e indipendente, a suo tempo utilizzati per degenza, poi Rsa e in parte già ristrutturati. L’intervento attuale ha portato alla realizzazione di 18 posti letto in stanze da due posti letto con servizi, con relativi spazi di servizio, ambulatorio infermieristico, studi medici, spazio riabilitativo, sala d’attesa, area comune.
Costo complessivo dell’intervento 700mila euro, di cui 500 mila di finanziamento europeo a fondo perduto ottenuto tramite la partecipazione al Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Comunità Europea, dedicato a particolari aree territoriali degli stati membri, in cui è ricompreso anche il Comune di Brisighella. Il progetto è stato realizzato dall’Ufficio Tecnico dell’Ausl Romagna che ha curato anche l’intera direzione dei lavori iniziati nel 2018 e terminati in via definitiva con il collaudo avvenuto prima dell’estate.

Il modello organizzativo.  Il modello organizzativo degli Osco prevede come in questo caso una gestione infermieristica con autonomia organizzativa e gestionale e una responsabilità clinico-terapeutica esercitata dai medici di famiglia.
Rientrando nel Dipartimento di Cure primarie (diretto del dottor Mauro Marabini), l’Osco rappresenta una salda integrazione tra la rete ospedaliera da una parte e la rete dei servizi sociosanitari e sanitari territoriali, per garantire un’assistenza basata su diversi livelli di intensità delle cure. I pazienti che potranno usufruirne sono dunque riconducibili a due tipologie:
•        Persone prevalentemente anziane, provenienti da una struttura ospedaliera che dal punto di vista clinico possono essere dimesse da unità operative per acuti, ma non sono ancora  in condizioni di essere gestite a domicilio (cui sono dedicati 13 dei 18 posti letto);
•        Persone affette da patologie croniche con fragilità sociali e sanitarie che dal domicilio o da case per anziani presentano riacutizzazioni o complicanze, ma che non necessariamente devono accedere alle strutture ospedaliere (su invio dei medici di famiglia, cui sono dedicati i restanti 5 posti).
L’assistenza è garantita dalla presenza continuativa (sulle 24 ore) di una equipe assistenziale composta da infermieri, fisioterapisti, assistenti sociali, OSS; la responsabilità clinica è in capo ai medici di famiglia della locale Casa della Salute nelle ore diurne e dai medici della Continuità Assistenziale nelle ore notturne e nei giorni festivi, in integrazione con  specialisti delle principali discipline come geriatria, cardiologia, medicina riabilitativa e neurologia.
Per ogni singola persona l’equipe elabora un Piano Assistenziale Individualizzato finalizzato al recupero delle abilità funzionali e delle capacità residue, il quale dopo frequente monitoraggio  termina con dimissione protetta, se necessaria, e attivazione di assistenza domiciliare e/o protesica e altre misure a sostegno della domiciliarità. Il periodo di permanenza in struttura è dunque definito al momento dell’ingresso in struttura e ha una durata media di 20 giorni.

Con l’attivazione del nuovo Osco, va ad arricchirsi ulteriormente l’offerta assistenziale del territorio del distretto di Faenza (direttore dottoressa Donatina Cilla), caratterizzata dal locale presidio ospedaliero, dalla locale Casa della Salute, la Casa della Salute della Valle del Senio, della Casa della salute di Faenza Nord, dall’Hospice “Villa Agnesina”, dalla degenza per riabilitazione psichiatrica e dalle strutture per anziani accreditate, dotate di 358 posti letto.

Il dottor Carradori ha evidenziato come la struttura di Brisighella rappresenti un concreto esempio di quell’integrazione tra servizi ospedalieri e territoriali che rappresenta il paradigma della sanità del futuro. Elemento colto anche dal sindaco Pederzoli il quale ha inoltre evidenziato come la re struttura sia una risposta importante anche in relazione al tema, sociale, dell’invecchiamento della popolazione.
L’evento è stato anche occasione per ricordare il “Progetto Brisighella”, uno studio clinico sulla popolazione, relativo ai problemi cardiovascolari, che nel 2022 compirà cinquant’anni divenendo lo studio clinico esistente più longevo, e che desta crescente interesse anche all’estero.
La consigliera regionale Manuela Rontini, nel portare i saluti del presidente della Regione Stefano Bonacini, ha evidenziato l’importanza, specie in questo momento, di investire sulla sanità, anche per evitare di farsi trovare nuovamente impreparati da situazioni come il coronavirus.

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Oltre al titolo della campagna, “Insieme si può” era anche un auspicio. E un auspicio che ha portato bene. Infatti la raccolta fondi ideata, messa in campo e seguita passo passo da Fortunata Franchi, ha portato alla fine al risultato che si era prefissato. E cioè la donazione al reparto di Pediatria e Tin dell’Ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna, diretto dal professor Federico Marchetti, di lettini pediatrici per i pazienti più piccini. Questa mattina la consegna alla presenza, tra gli altri, dei donatori, tra cui i vertici della “Banca di Credito Cooperativo Ravenna Forlivese ed Imolese” nella persona del dottor Francesco Baldini, della direzione medica del presidio, dottor Paolo Tarlazzi e del sindaco di Ravenna Michele De Pascale.Il reparto rappresenta uno dei punti strategici più importanti della struttura e ormai da tempo uno dei fiori all’occhiello dell’offerta sanitaria rivolta alla popolazione del territorio del Ravennate. E la professionalità, la passione e l’amore dei professionisti (medici, infermieri, oss…), nei confronti dei piccoli pazienti, trova riscontro, da parte della cittadinanza, anche attraverso la partecipazione al miglioramento dell’offerta, che non può mai dirsi essere raggiunta. Ogni nuova donazione infatti, migliora e completa ulteriormente la già più che valida dotazione tecnologica ed aiuta ad incrementare il confort delle famiglie che devono trascorrere un po’ del loro tempo all’interno di Pediatria e Tin.E la campagna di raccolta fondi ”Insieme si puo” è andata proprio in questa direzione. Ideata dalla signora Franchi, sostenuta dal patrocinio del Comune di Ravenna e naturalmente dall’Ausl Romagna, col contributo della “Banca di Credito Cooperativo Ravenna Forlivese ed Imolese”, di Cna Ravenna e della Tipografia Scaletta (grazie alla cui sensibilità e impegno sono stati creati 56 punti di raccolta fissi in diversi negozi e punti della città e forese). Impossibile, inoltre, enumerare e citare tutti coloro che hanno dato il loro piccolo-grande contributo alla sottoscrizione, sia economicamente sia attraverso aiuto e sostegno logistico o sponsorizzazioni.E alla fine il “grande cuore” di Ravenna ha raggiunto l’obiettivo. E anzi è andato oltre: oltre a 3 lettini sono state donati: un monitor multiparametrico neonatale della ditta Euromed, una lampada scialitica della ditta Pace, una lampada riscaldante Antares della Ditta Ginevri, un kit per monitoraggio CO2 della Ditta Drager, tre seggioloni ditta cbx tre sdraiette elettriche Mama ditta Roo e 12 materassini per fasciatoio. Valore complessivo della donazione, circa 21mila euro.
Per quanto riguarda, in particolare i giacigli, si tratta lettini pediatrici SL6020 Givas che sono stati studiati e progettati per accogliere in sicurezza bambini da 0-5 anni, realizzati in materiali resistenti alla corrosione e di facile pulizia e disinfezione. La sicurezza del bambino è assicurata dal pieno rispetto delle normative vigenti, le sponde a cancelletto realizzate con pannelli di plexiglass antiurto consentono una migliore protezione del bambino e al tempo stesso una costante supervisione; la regolazione dello schienale, della variazione dell'altezza e del movimento trendellenburg/antitrendellenburg avviene per mezzo di attuatori elettrici comandati da una pulsantiera mobileretroilluminata. Il lettino, infine, è dotata anche da una luce notturna per facilitare l'orientamento del personale durante le ore notturne. Le caratteristiche di tutte le apparecchiature donate sono state illustrate dal professor Marchetti il quale ha sottolineato che "lettini come questi non li ho trovati neppure in alcuni centri di altre parti d'Italia, considerati grandi eccellenze". Il primario ha dunque ringraziato la signora Franchi e tutti i donatori; ringraziamenti cui si è associato il dottor Tarlazzi. Il dottor Baldini ha sottolineato come "è consuetudine per la nostra banca 'ritornare' al territorio una quota del nostro utile, e lo facciamo per situazioni di cui riconosciamo l'alto valore sociale". Mentre il sindaco De Pascale ha voluto ringraziare "Fortunata in primis ma tutti coloro che hanno donato anche un solo euro, per questa importante raccolta di fondi destinata ad una delle nostre vere eccellenze sanitarie che, giustamente, ha meritato e merita l'affetto di tutta la nostra comunità".

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Venerdì, 25 Settembre 2020 12:27

Al via lunedì 28 il CUP unico aziendale.

A partire da lunedì 28 settembre sarà più facile, per gli utenti dell’Ausl Romagna, prenotare esami diagnostici e visite specialistiche su tutto il territorio aziendale, scegliendo la struttura erogativa che più soddisfa le loro esigenze. Prende infatti il via il Cup unico aziendale che consentirà all’utenza di avere a disposizione, al momento della prenotazione, il “panorama” delle prestazioni possibili in tutto il territorio aziendale, offerte sia dalle strutture pubbliche sia da quelle private accreditate.

Una possibilità molto attesa e utile soprattutto per chi risiede nelle zone di confine tra quelle che erano le quattro ex Ausl prima dell’unificazione (Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini), ma che rappresenta comunque un punto di partenza e non d’arrivo. Da lunedì infatti questa possibilità varrà per un primo pacchetto di prestazioni, e cioè gli esami radiologici, che rappresentano circa un decimo delle 15.500.000 prestazioni (soprattutto esami di laboratorio) che l’Ausl eroga annualmente. Le altre saranno gradualmente caricate nelle prossime settimane ed il processo sarà completato entro novembre.

Obiettivo: un sistema di prenotazione omogeneo ed accessibile  per tutti i cittadini romagnoli  che sfrutti al massimo tutti i punti prenotativi (sportelli Cup, Cuptel, Farmacup, Cup web) attualmente disomogenei nei vari territori rendendo integrata l’offerta complessiva erogata dalla strutture pubbliche e private, potenziando la risposta aziendale al fine di migliorare ed incidere nei relativi tempi d’attesa. Parole d’ordine: maggiore accessibilità alle prenotazioni; maggiore possibilità di scelta per il cittadino; maggiore equità nell’accesso alle prestazioni.

Cosa cambia per il cittadino. Fino ad ora l’utente che si recava allo sportello Cup poteva prenotare prestazioni solo nelle strutture situate nell’ambito di appartenenza territoriale (Cesena, Forlì, Ravenna o Rimini), mentre utilizzando il Cuptel poteva chiedere le disponibilità di ogni ambito, ma effettuando una telefonata che di volta in volta seleziona l’ambito di erogazione. Una modalità dunque complessa, che sottopone l’utente a inutili perdite di tempo, e penalizza soprattutto i residenti delle località di confine tra gli ambiti territoriali, per i quali conoscere le disponibilità di prestazioni dei territori adiacenti è estremamente utile.

Col nuovo sistema, l’operatore (sia allo sportello sia al telefono, sia presso le Farmacie) potrà invece visionare sul suo computer, e dunque “offrire” all’utente, la scelta tra la prenotazione più vicina in ordine di tempo in qualunque sede aziendale, oltre a quella più vicina alla sede più prossima alla  residenza dell’utente stesso; se nessuna di queste soddisfa l’utente, l’operatore ha comunque la possibilità di visionare ulteriori opportunità al fine di giungere alla soluzione che più soddisfi l’utente

La rete di accesso alla prenotazione. Sul territorio aziendale sono presenti 170 sportelli Cup e 311 farmacie aderenti al progetto Farmacup, cui si aggiungono 24 parafarmacie. Il processo di omogeneizzazione delle modalità prenotative per tutta l’azienda contemplerà anche  l’estensione della prenotazione degli esami di laboratorio nei territori di Forlì, Cesena e Rimini entro il mese di ottobre.

Sarà cura della Direzione Aziendale monitorare con la massima attenzione il funzionamento del nuovo sistema, che ricordiamo prende avvio con le prestazioni di Radiologia, e la sua progressiva e costante implementazione, fino a completare il processo con la prenotabilità attraverso Cup unico della intera offerta aziendale previsto per la fine del mese di novembre.

Infine, per i soggetti che sono accreditati a farlo, la piattaforma formativa relativa alle nuove modalità di prenotazione delle prestazioni è a questo link.

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Panorama Basket, cittadini e Conad uniti per sostenere gli operatori sanitari dell'Ausl Romagna


E' giunta a compimento oggi, giovedì 24 settembre, la campagna di sostegno agli operatori sanitari del 118 di Forlì, lanciata a inizio aprile dalla trasmissione televisiva di Teleromagna, Panorama Basket, attraverso una raccolta fondi attivata sul portale www.gofundme.com.

Grazie alle spontanee donazioni di tantissimi cittadini, forlivesi e non solo, e alla compartecipazione dei soci Conad che a maggio promossero la spesa solidale a sostegno dell'iniziativa benefica, donando 10 centesimi per ogni scontrino battuto alle casse di 14 punti vendita cittadini, sono stati raccolti 4.544 euro.

Una parte della somma è stata devoluta all'acquisto di 10 Zaini ILS della ditta “Tecnolife”  di cui dotare gli infermieri a bordo di ogni ambulanza in servizio sul territorio comprensoriale forlivese per il pronto intervento salvavita. Materiale tecnico consegnato al 118 di Forlì lo scorso 20 luglio. La restante fetta delle donazioni raccolte da Panorama Basket è servita, invece, per dare corpo e sostanza a un importantissimo progetto sperimentale già in cantiere da parte dell'Ausl forlivese, ma che solo attraverso la dotazione fornita con il ricavato della campagna di crowdfunding, può effettivamente partire e strutturarsi.

In mattinata, nel piazzale del 118 fiancheggiante il Pronto Soccorso di Forlì, Enrico Pasini e Franceska Picari a nome di tutti i cittadini che hanno risposto all'appello della trasmissione da loro condotta, hanno consegnato un allestimento completo per un'ambulanza dedicata all'intervento sulle maxiemergenze.

La donazione consiste in 3 gazebo caricabili in ambulanza, estendibili e montabili all'esterno con teloni di copertura sulla tettoia e sulle pareti di colore rosso, giallo e verde a seconda dei codici di gravità sui quali intervenire. Gazebo corredati da tutto il materiale tecnico e impiantistico ad essi collegato e che permette il loro utilizzo in qualsiasi condizione: generatori elettrici, 6 faretti led, prolunghe, corde e fissaggi.

All'interno di ogni tenda è possibile ospitare e prestare soccorso fino a 10 persone contemporaneamente. L'ambulanza dedicata alle maxiemergenze può arrivare sul luogo dell'intervento in pochi minuti, allestire esternamente i gazebo in tempi rapidissimi e iniziare a intervenire sui feriti, suddividendoli già in base alla loro gravità, in attesa dell'arrivo dell'arrivo di altri mezzi e del Punto Medico Avanzato.

Si tratta dunque di un aiuto concreto al personale medico ed infermieristico della Centrale Operativa 118 di Forlì in quanto è stato possibile acquistare e consegnare una fornitura esclusiva che consentirà interventi ad ampio spettro, rapidissimi, flessibili, puntuali ed efficaci, laddove ci sia la necessità di prestare immediato soccorso a un numero elevato di persone: dai gravi incidenti alle eventuali calamità (incendi, inondazioni che coinvolgano persone), ma anche si tuazioni in cui occorrà gestire copiosi afflussi di gente da controllare o trattare.

Lo conferma anche il direttore dell'ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, Paolo Masperi: «Ringrazio Panorama Basket per l'iniziativa che ha coinvolto tantissimi cittadini, veri protagonisti di questa donazione. L'equipaggiamento fornitoci è importantissimo, preché le maxiemergenze non saranno eventi frequenti, ma purtroppo avvengono e quando ci si trova davanti queste situazioni è necessario mettere in campo tutte le risorse possibili in termini di personale qualificato e formato, mezzi e tempi. Necessariamente rapidi. Noi non avevamo ancora questa possibilità ed era, invece, fondamentale dotarcene.
Grazie alla donazione ora possiamo attivare un'ambulanza dedicata alle maxiemergenze per affrontare al meglio tutte le situazioni di iper-afflusso di feriti e pazienti da trattare. Ora lo potremo fare in un modo completamente nuovo e più efficace».

La flessibilità dell'allestimento è sottolineata da Valerio Bianchi, coordinatore infermieristico del 118 di Forlì. «Il progetto era da tempo in cantiere, ma adesso è davvero possibile completarlo e attuarlo in modo sperimentale e direi anche all'avanguardia in Romagna perché a Forlì siamo ora la prima realtà ad avere la capacità di un intervento immediato, “leggero” ed efficace al tempo stesso. L'arrivo nei luoghi di intervento del Posto Medico Avanzato richiede tempi più lunghi e strutture più impegnative. Possiamo anticiparlo. E' una risposta rapida e corretta a tante situazioni  è una strada innovativa che iniziamo a percorrere».
Il direttore dell'U.O. Pronto Soccorso-Medicina d'Urgenza, Andrea Fabbri, parla di «grande opportunità» e apre già a uno sviluppo ulteriore del progetto. «Questa dotazione è utile anche in tante situazioni correnti, come i pre-triage esterni, l'allestimento di punti sanitari davanti alle scuole: è un prototipo applicabile ora e in futuro a numerosissime situazioni e necessità. Per questo è una soluzione che, sulla scorta di questa prima possibilità che Panorama Basket ci ha concesso, potremmo pensare di applicare su tutte le ambullanze in servizio».

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Nuova preziosa donazione da parte del Rotary Club di Cesena , Forlì e Valle Savio a sostegno dell’attività ospedaliera. Unendo le forze, col sostegno del Distretto 2072, Emilia-Romagna e Repubblica di San Marino, i 3 Club hanno donato un ecografo di ultima generazione al Pronto Soccorso dell’ospedale Bufalini di Cesena.

La consegna ufficiale della donazione, del valore di 24mila euro, è avvenuta questa mattina al Bufalini, alla presenza, tra gli altri, dei tre presidente dei Rotary Club Francesco Zanotti (Cesena), Massimo Amadio (Forlì) e Maria Teresa Bonanni ( Valle Savio), del direttore dell’Unità Operativa Medicina d’Urgenza e Pronto Soccorso Alessandro Valentino insieme al medico di Direzione sanitaria di Presidio Manuela Minghetti, del direttore Area Dipartimentale Risorse Strutturali e Tecnologiche dell’Ausl Stefano Sanniti , alla responsabile del Fundraising aziendale Elisabetta Montesi e alle coordinatrici infermieristiche di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza.

“La nuova apparecchiatura – spiega il dottor Valentino - è una macchina appositamente ideata per l'utilizzo in Pronto Soccorso in situazioni di Emergenza e Urgenza ed è finalizzata a velocizzare le diagnosi di situazioni cliniche che pongano immediatamente a rischio di morte i pazienti critici o presunti tali. E molto utile per l’esecuzione della ‘Point Of Care Ultrasonography’ (l’effettuazione dell’ecografia ovunque si trovi il paziente) un elemento di diagnosi strumentale ormai imprescindibile nella pratica quotidiana in pronto soccorso”

“Vista l'emergenza sanitaria in corso e ascoltati i serrati inviti arrivati dal Rotary internazionale e fatti propri dal nostro distretto, Emilia-Romagna e San Marino - dichiara Zanotti a nome dei tre presidente Rotary - durante il lockdown ci siamo messi in ascolto delle necessità del territorio e a servizio di chi ci chiedeva un aiuto. Sono emerse diverse necessità in ambito sanitario, in particolare nel settore ospedaliero. Da qui la nostra risposta all’esigenza emersa di poter contare su un ulteriore e nuovo ecografo per le tantissime visite che al Pronto soccorso e nel reparto di Medicina di urgenza vengono svolte ogni anno e durante le quali si eseguono ecografie. Così abbiamo deciso di portare il nostro mattoncino alla costruzione di una sanità al passo con i tempi”.

Da parte dell’Azienda USL della Romagna e di tutto il personale sanitario coinvolto, un sentito ringraziamento ai Rotary Club di Cesena , Forlì e Valle Savio per questo sostegno concreto, che conferma la ormai consolidata collaborazione del Club, partner sensibile e attento per vocazione ai bisogni del sistema sanitario pubblico .

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Il lavoro, intitolato "Medial-to-lateral plantar loop technique for retrograde transcollateral recanalization of the lateral plantar artery in patients with type 3 plantar arch" (su PubMed https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32865334/), a cura di Gabriele Testi, Tanja Ceccacci ,  Filippo Maioli   e Simone Grotti  sarà pubblicato su "Catheterization & Cardiovascular Interventions", rivista ufficiale della società americana di Cardiologia Interventistica SCAI (Society for Cardiovascular Angiography and Interventions).

I chirurghi Gabriele Testi, Tanja Ceccacci e Filippo Maioli fanno parte del team medico della Chirurgia Vascolare di Forlì-Cesena e il dottor Simone Grotti  appartiene invece all' Emodinamica di Forlì - Cesena .

"La pubblicazione - spiegano gli autori -  propone una nuova tecnica per la rivascolarizzazione delle arterie del piede nei pazienti affetti da arteriopatia ostruttiva cronica periferica avanzata. E' stata giudicata idonea alla pubblicazione in quanto offre una soluzione a situazioni patologiche di grande complessità. Tale tecnica, mai descritta precedentemente, consente la ricanalizzazione retrograda dell’arteria plantare laterale (uno dei due pilastri della vascolarizzazione dell’avampiede) attraverso i collaterali dell’arteria plantare mediale, ed  è stata sviluppata all’Ospedale forlivese grazie alla consolidata collaborazione tra la Chirurgia Vascolare di Forlì-Cesena, diretta dal Dr. Giorgio Ubaldo Turicchia e l’Emodinamica di Forlì-Cesena, responsabile il Dr. Fabio Tarantino, della Cardiologia di Forlì, diretta dal dottor Marcello Galvani"

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Una nuova strumentazione, del valore complessivo di circa 11mila euro, è stato donato ieri alla Pediatria di Comunità dall'Associazione Crescere a Piccoli Passi e dalle Famiglie Santarelli-Forlivesi, che hanno unito le forze per effettuare la generosa donazione. In particolare l’Associazione Crescere Piccoli passi, che per vocazione sostiene le necessità assistenziali ed i bisogni dei nati prematuri e delle loro famiglie, si è fatta in questa occasione parte attiva, per dotare la pediatria di comunità di uno strumento fondamentale per la diagnosi precoce dei difetti visivi nell’infanzia, dimostrando una attenzione ed una visione a 360 gradi sull’importanza della prevenzione. Lo strumento donato è un autorefrattometro portatile, che permette di identificare i difetti di refrazione in modo oggettivo e di ridurre al minimo la collaborazione richiesta, velocizzando i tempi di esecuzione della visita di screening della vista nei bambini. L’individuazione precoce dei difetti visivi è fondamentale per contrastare l’ambliopia, il deficit visivo neurosensoriale, volgarmente conosciuto come “occhio pigro”, che si sviluppa prima dei sei anni di vita a causa del “non uso” inconsapevole di uno dei due occhi.

“Il trattamento dell’ambliopia – spiega il dottor Giuseppe Gaiba direttore dell’unità Operativa di oculistica dell’Ospedale Bufalini di Cesena - è possibile solo nei primi anni di vita, fin verso i 6-7 anni. Dopo tale età i risultati del trattamento sono scarsi o nulli e per tutta la vita sarà assente la visione binoculare. Individuando precocemente l’ambliopia, e riuscendo a trattarla in maniera efficace, si riduce pertanto il rischio di grave ipovisione. Un’ampia letteratura ha dimostrato l’efficacia dello screening visivo in età pediatrica: viene effettuato alla nascita (Pediatra, Oculista) per riconoscere patologie congenite e a 3 anni (pediatra, oculista, ortottista) per l’ambliopia.

“Qualsiasi patologia oculare presente alla nascita e che compare nei primi mesi di vita può compromettere lo sviluppo visivo e condizionare l’apprendimento e lo sviluppo neuro-psicomotorio nell’età evolutiva, incidendo anche sulla qualità della vita, l’indipendenza, l’autostima e l’autonomia dell’adulto - spiega la dottoressa Antonella Brunelli responsabile della Pediatria di Comunità di Cesena. Ecco perche è importante effettuare lo screening oftalmologico pediatrico dell’ambliopia. E’ rivolto a tutti i bambini e ha una alta sensibilità e specificità”.

Nel territorio cesenate lo screening dell’ambliopia viene programmato in collaborazione dalla Pediatria di Comunità e dagli ortottisti dell’Unità Operativa di Oculistica dell’Ospedale Bufalini di Cesena. E’ partito negli anni Settanta e oggi viene svolto presso le scuole materne pubbliche e private di tutto il territorio. La percentuale dei bambini cesenati affetti da ambliopia si attesta intorno al 2%, in linea con i dati di letteratura.

Alla consegna erano presenti insieme alla dottoressa Brunelli, al dottor Gaiba, al dottor Ziosi e alle ortottiste dell’Unità Operativa di Oculistica, la presidente dell’Associazione Crescere a Piccoli Passi Alice Gazzoni, le famiglie Santarelli-Forlivesi, la responsabile del fundraising aziendale Elisabetta Montesi. “ Abbiamo creato una vera e propria task force per raggiungere l’obiettivo – afferma Alice Gazzoni, presidente dell’associazione – coinvolgendo oltre alla famiglia Santarelli – Forlivesi, moltissime persone, che hanno aderito ad un evento sportivo organizzato dalla Palestra FT Studio di Cesena, grazie al quale abbiamo raccolto 6000 euro, più della metà della somma necessaria. Per cui il ringraziamento va a tutti i donatori, coloro che rispondendo alle chiamate dell’Associazione, permettono di continuare a sostenere i progetti che l’azienda sanitaria ci propone.”

L’Azienda USL e gli operatori esprimono riconoscenza per l’attenzione e la disponibilità dell’associazione e dei donatori, che con il loro supporto costante assicurano continuità ai progetti assistenziali dell’area pediatrica.

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Il dottor Mattia Altini, direttore sanitario dell'Ausl Romagna in un'intervista  di Serena Biondini, trasmessa sul Tg 3.

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Ecco la toccante testimonianza di Cesare Sebastiani , uno dei primi pazienti covid ricoverati in Romagna. E’ stato ricoverato a Rimini e a Novafeltria poi, sia in Rianimazione che in Medicina e Lungodegenza “..mi hanno agevolato, mi hanno protetto tutti…” Ha vissuto un’esperienza difficile e intensa, che l’Ausl della Romagna ha raccolto in un video in occasione della Giornata Mondiale per la sicurezza delle cure e della persona assistita.

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