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Articoli filtrati per data: Dicembre 2021

Due importanti riconoscimenti al dottor Matteo Paolucci e al dottor Michele Romoli, della Unità Operativa di Neurologia di Cesena-Forlì, diretta dal dottor Marco Longoni, al Congresso nazionale sull'ictus cerebrale, svoltosi in questi giorni a Verona.

Il contributo scientifico dal titolo "Is mothership model for mechanical thrombectomy more effective than a drip-and-ship model during a pandemic? A retrospective analysis", presentato dal dottor Matteo Paolucci, è stato selezionato per la “comunicazione orale” tra i cinque contributi scientifici più interessanti, innovativi ed originali in tema di stroke ischemico. Lo studio è stato presentato durante il congresso all'interno della sezione "la palestra dei giovani" che raccoglieva i lavori presentati da autori con età inferiore ai 35 anni.

"Lo studio spiega il  direttore della Neurologia, dottor Marco Longoni  ha esaminato i risultati ottenuti dalla rete stroke dell'AUSL Romagna durante la prima e la seconda ondata pandemica, valutando l'efficienza e l'efficacia del passaggio dal modello organizzativo di centralizzazione secondaria a quello di centralizzazione diretta per i pazienti con sospetto stroke".

Un altro riconoscimento, il Premio "giovani ricercatori", è stato invece assegnato al dottor Michele Romoli per la miglior pubblicazione scientifica in tema di stroke del 2020. Il lavoro del dottor Michele Romoli, dal titolo "Mothership versus drip and ship model for mechanical thrombectomy in acute stroke: a systematic review and meta-analysis for clinical and radiological outcomes" è stato selezionato all'interno della terna delle migliori pubblicazioni scientifiche del 2020 in tema di stroke ed insignito del "Premio giovani ricercatori", istituito dall'associazione italiana ictus (ISA-AII). La meta-analisi pubblicata ha valutato, confrontandoli, i due modelli organizzativi di cura dello stroke dimostrando il vantaggio del modello mothership (centralizzazione diretta) rispetto al modello di centralizzazione secondaria (drip and ship) in termini di outcome clinico a tre mesi.

"Questo risultato – chiarisce il dottor Longoni  insieme a quanto già emerso a livello di AUSL Romagna in epoca COVID, sottolinea come l'accesso diretto all'HUB rappresenti il paradigma organizzativo più vantaggioso nei pazienti da sottoporre a procedure di rivascolarizzazione meccanica per lo stroke".

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La Regione Emilia-Romagna ha fatto nuovamente squadra insieme al Settore Giovanile e Scolastico Figc e al Crer Lnd per regalare un sorriso ai giovani in vista del Natale. Si è rinnovato questa mattina l’appuntamento presso i reparti di pediatria di alcuni ospedali regionali. Alle 9 la delegazione si è recata in visita all’ospedale Bufalini di Cesena.


“Vi porto il ringraziamento del Presidente Bonaccini – ha detto Giammaria Manghi, capo della Segreteria Politica della Presidenza della Regione Emilia-Romagna – legato da sempre alla sanità regionale, per lo sforzo che state portando avanti in questa stagione di emergenza. Si tratta di un’iniziativa che ha il compito di fare incontrare Figc, Regione e reparto pediatria. Un’iniziativa che si inserisce all'interno del progetto della carta etica dello sport: tra i valori che lo sport può veicolare ci sono anche quelli di attenzione e solidarietà nei confronti degli altri. Grazie anche al Cesena Calcio, la dimensione del calcio professionistico diventa decisiva in questa testimonianza”.


Massimiliano Rizzello, Coordinatore Regionale Settore Giovanile e Scolastico Figc, ha inoltre aggiunto: “Ringrazio l’ospedale, i sanitari, il Direttore e il Sindaco. E anche la Regione: Giammaria Manghi è da sempre molto sensibile a queste tematiche; è un’iniziativa iniziata lo scorso anno, un modo per fare squadra. Grazie anche al Cesena Calcio, attento a questa iniziativa che portiamo avanti come Federazione. Vogliamo regalare un sorriso a questi bambini, cercando con lo sport e con il calcio in particolare di allietare queste festività. Grazie per quello che fate”.


Ricevuto il saluto anche di Simone Alberici, Presidente Crer Lnd, il sindaco di Cesena Enzo Lattuca ha dichiarato: “Grazie alla FIGC e alla Regione che ha portato avanti questa iniziativa insieme al Cesena Calcio.  Questo reparto è al centro delle nostre attenzioni: sappiamo della delicatezza delle operazioni fatte qui. Ci fa piacere portare un sorriso ai bambini sotto Natale: la pediatria riesce ad attrarre vicinanza, la sofferenza dei bambini tocca tutti. So che da qui ad Epifania ci saranno altre occasioni per mostrare questa vicinanza: ognuna di queste iniziative è importante e gradita da tutti. Saranno contenti anche i genitori dei bambini più piccoli, che tra qualche anno guarderanno a magliette e palloni con maggiore gioia".


A fare gli onori di casa il dottor Marcello Stella, direttore UO pediatria e terapia intensiva Neonatale Cesena che ha aggiunto: “Ringrazio a nome mio, della direzione generale dell’Azienda della Romagna e di tutti i Colleghi della Peditria e Terapia Intensiva Neonatale Pediatrica, la Regione Emilia Romagna, la FIGC e la Lega Calcio, per la visita di oggi, per i doni molto apprezzati dai bambini e per la vicinanza e la sensibilità delle istituzioni, in un momento di particolare difficoltà, che durante le festività diventa ancora più doloroso per le famiglie dei bambini ricoverati”.


Presenti inoltre Paola Salomoni (Assessore Regionale scuola, università, ricerca, agenda digitale), Monica Rossi (sindaca Mercato Saraceno, consigliera provinciale), Massimo Bulbi (consigliere regionale), i calciatori del Cesena Nicola Rigoni e Simone Missiroli oltre ai dirigenti Moreno Xebi, Aurelio Manuzzi e Matteo Visani.

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Il 12 Dicembre ricorre la Giornata Internazionale della Disfagia (World Swallowing Day), nella sua 10° edizione.

In occasione di questa importante ricorrenza il Servizio di Audiologia Foniatria della UO di ORL di Rimini, diretta dal Dott Marco Trebbi, parteciperà alle iniziative del  2021 mettendo a disposizione, nella giornata di Lunedì 13 Dicembre, i professionisti deglutologi del Centro Disfagie dell'Ospedale Infermi, mediante la disponibilità telefonica a rispondere a quesiti sull'argomento e a suggerire eventuali approfondimenti in caso di necessità. Il consulto telefonico sarà possibile allo 0541-705474 dalle ore 8,30 alle ore 13,30.

Il dottor Daniele Farneti, responsabile del Centro Disfagie, risponde, di seguito, alle domande più frequenti sulla disfagia:

Che cosa è la disfagia?

La disfagia è un disturbo della deglutizione, cioè della capacità di preparare un boccone di alimento messo in bocca (il bolo) e trasportarlo nello stomaco, dove avviene la digestione.

Qualunque disturbo o alterazione di questo meccanismo complesso, che è regolato dal cervello, determina il rischio che parte del bolo vada a finire nei bronchi e polmoni o che si riduca la quantità di cibo assunto giornalmente.

Nel primo caso ricorre il rischio di sviluppare polmoniti da aspirazione, nel secondo caso il rischio di sviluppare malnutrizione.

Quante persone soffrono di disfagia?

Il numero di persone che soffrono di questo disturbo, che è sintomo di una o più malattie, non è ben preciso.

Nei paesi industrializzati circa l'1% di bambini sani può presentare questo disturbo e si stima che in Europa circa 30 milioni di persone ne soffrano.

Chi ne soffre?

Può interessare persone in tutte le fasce di età: bambini, adulti e anziani.

Bambini prematuri, con problemi neurologici o malformazioni possono soffrirne.

Fra gli adulti il problema è particolarmente diffuso fra gli anziani: già dopo 65 anni la deglutizione si modifica, predisponendo a disfagia.

Altra popolazione particolarmente colpita è quella dei pazienti con patologie neurologiche: ictus (soprattutto in fase acuta), traumi cranici, Parkinson, SLA, Corea, patologie neuromuscolari.

A seguire pazienti con patologie del distretto ORL: infiammatorie, neoplastiche o malformazioni.

Inoltre pazienti con patologie dell'esofago e stomaco.

Quali sono alcune difficoltà con cui si manifesta?

La disfagia può manifestarsi in diversi modi.

Tosse, raschio o necessità di schiarire la voce mentre si mangia; oppure cibo che entra nel naso o viene perso dalla bocca mentre si mangia.

Necessità di impiegare molto tempo per mangiare e perdere peso.

Nel tempo altri segni sono infezioni dei bronchi e polmoni o la disidratazione e malnutrizione.

Se ci sono questi disturbi a chi ci si rivolge?

In caso si riscontrino queste difficoltà, occorre parlarne con il proprio Medico Curante o il Pediatra e richiedere una valutazione per verificare la reale presenza del disturbo e scongiurare il rischio di complicanze.A Rimini il Centro Disfagie dell'Ospedale di Rimini è attivo dal 1997.Valutazioni specifiche sono prenotabili a CUP (visita foniatrica) o tramine altri specialisti (telefonando al Centro Disfagie - tel. 0541-705146 in orario di ufficio).

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Come anticipato dalla Regione Emilia Romagna, da lunedì 13 dicembre al via le prenotazione del vaccino anche per la fascia 5-11 anni, mentre le prime somministrazioni partiranno dal 16 dicembre.

I servizi di Pediatria di Comunità stanno provvedendo a chiamare telefonicamente i ragazzi con patologie croniche, che sono già in carico agli stessi. Essi pertanto non dovranno prenotare ed effettueranno la vaccinazione negli stessi ambulatori vaccinali, dove solitamente si recavano per la somministrazione degli altri vaccini.  Tutti gli altri potranno prenotare la vaccinazione, come per le altre fasce d’età, attraverso i consueti canali: sportelli Cup, Cuptel, Cupweb, Fascicolo Sanitario Elettronico e Farmacup.

In Romagna sono 69.506 i bambini afferenti alla fascia di età 5-11 anni ( Ravenna 23.255; Forlì 11.455; Cesena 13.220; Rimini 21.576). Le sedute vaccinali dedicate ai ragazzi di questa fascia di età saranno presidiate dai pediatri ( Pls, ospedalieri e di Comunità) e si svolgeranno nelle sedi sotto indicate. Come disposto dall’Agenzia Italiana del Farmaco, che ha dato il via libera l’1 dicembre, sarà somministrato il vaccino Comirnaty di Pfizer Biontech con una dose ridotta (un terzo del dosaggio autorizzato per adulti e adolescenti) e con formulazione specifica. La vaccinazione avverrà in due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra.

Le prime sedute vaccinali dedicate partiranno giovedì 16 dicembre nelle seguenti sedi:

  • Rimini- sede provinciale Hub Vaccinale dalle 14,30 alle 19 30
  • Ravenna- CMP ( via Fiume Montone Abbandonato) dalle 14,30 alle 19,30
  • Forlì - Ospedale Morgagni-Pierantoni ( Padiglione Vallisneri-Punto Prelievi) dalle 14,30 alle 19,30
  • Cesena- Pediatria di Comunità ( Piazza Anna Magnani) dalle 14,30 alle 19,30

A partire da martedì 28 dicembre si aggiungeranno, negli stessi orari e con sedute dedicate, anche le sedi distrettuali di:

  • Riccione ( Hub vaccinale)
  • Faenza ( Hub Vaccinale);
  • Lugo (ospedale-padiglione C piano terra):
  • Cesenatico ( ospedale Marconi –ambulatori di pediatria di comunità);

"Non è troppo presto" - Appello vaccinazione COVID 5-11 anni - I primari dell'Ausl Romagna aderiscono

I primari delle pediatrie dell'Ausl Romagna (vedi elenco sotto) hanno contribuito alla stesura e sottoscritto il documento allegato, che riguarda la Vaccinazione per il Covid 5-11 anni. E' stato condiviso dalla Società Scientifiche della regione Emilia Romagna. Si tratta di un testo molto pratico, suddiviso per punti, che potrete scaricare e diffondere il più possibile.

  • Gina Ancora
  • Maurizio Bigi
  • Antonella Brunelli
  • Giovanna Indorato
  • Annamaria Magistà
  • Federico Marchetti
  • Marcello Stella
  • Enrico Valletta
  • Gianluca Vergine
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Cari colleghi,

siamo giunti alla sesta puntata della nostra rubrica. Questa volta il recupero del materiale mi ha fatto fare un tuffo nel passato. “Siamo nel settembre del 2009, presso la “Casa Matha Schola Piscatorum di Ravenna” dove si sta svolgendo un’interessante giornata di studio dedicata all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, intitolata “Origini e Racconti. Fu proprio in quella sede che, per la prima volta, l’arcivescovo Antonio Codronchi catturò la mia attenzione”.

Ovviamente, molti altri benefattori aiutarono quella che oggi è la nostra Istituzione, ricordiamo il conte Pietro Avezzani e il canonico Bartolomeo Centofanti, che nel 1836 lasciò tutti i suoi averi all’Ospedale.

Entrando dall’ingresso di via Missiroli noterete il busto del prelato Antonio Codronchi, originario di Imola che fu Arcivescovo di Ravenna dal 1785 al 1826.

All’inizio dell’ottocento l’Arcivescovo diventò proprietario del convento di San Giovanni Evangelista che trasformò in Ospedale per trasferirvi, nel 1827, il vecchio Nosocomio di via Guaccimanni intitolato anch’esso a “Santa Maria delle Croci”.

Il nuovo Ospedale fu donato ai ravennati e attrezzato dalla generosità dell’Arcivescovo Codronchi, che “si spense e non poté vedere i beneficiati godere del suo dono”.

Il vecchio Ospedale e la chiesa di San Giovanni andarono distrutti durante un bombardamento del secondo conflitto mondiale.

La storia del nuovo Ospedale di via Missiroli, inaugurato il 12 aprile del 1959, sarà raccontata in un nuovo “quaderno” dedicato agli “Ospedali che hanno contribuito alla storia della Ausl della Romagna”.

 

Curiosità: Il busto, caduto a terra a seguito dell’evento sismico del 2019 è stato restaurato e ripulito dalle muffe che lo ricoprivano.

 

Bibliografia: Sonia Muzzarelli, La Cura attraverso l’arte: piccole guide di storia e opere del patrimonio artistico della Romagna, Ausl della Romagna, centro stampa di Cesena, dicembre 2020 - patrimoniostoricoeartistico@auslromagna.it

Origini e racconti, l’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, ideato da Sonia Muzzarelli, atti del seminario, Ravenna Casa Matha, 2010, Edit Faenza. Romano Pasi, pp. 11-12, in Storia Ospedaliera “Dalle origini al 1943”, Franco Gabici, p. 15 “Dai bombardamenti alla rinascita”

Le pagine di questa rubrica daranno vita ad un nuovo “quaderno”, disponibile dalla primavera del 2022 che andrà ad arricchire la collana “La Cura attraverso l’Arte”.

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La sala destinata all’allattamento nella Terapia Intensiva Neonatale della Pediatria di Ravenna è più bella ed accogliente grazie ad un bellissimo dipinto realizzato dalla pittrice Clara Fort. L’opera è stata realizzata grazie alla donazione effettuata dal sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione comitati di Ravenna e Lugo. “Con quest'opera, ha esordito il rappresentante del sindacato, intendiamo riconfermare il nostro impegno nei confronti della collettività e regalare un angolo di bellezza come segnale di speranza e di fiducia a chi si prende cura dei bambini, che saranno le donne e gli uomini di domani, nonostante la sfida del distanziamento sociale creata dalla Pandemia in corso”.

Il murales floreale commissionato e realizzato dall’artista Clara Fort è rappresentato da fiori disegnati e intersecati fra loro e sono l’espressione e il simbolo di espansione, accoglienza e protezione. I dipinti dei fiori creano un’atmosfera rilassante ed elegante, dedicata a tutte le mamme che in questa sala possono trovare un luogo confortevole, un momento intimo con il proprio bambino, supportato dall’esperienza e dalla competenza del personale sanitario.

Sul muro della sala allattamento è stata posta in sintonia con l’elaborato, una targa a ricordo del gentil pensiero offerto dal Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione .

Il dott. Federico Marchetti, direttore dell’U.O. Pediatria dell’Ospedale di Ravenna, insieme al suo staff, unitamente alla Direzione Ospedaliera, hanno ringraziato le rappresentanti del sindacato Nazionale agenti di Assicurazioni, e specificatamente la sig. Alessandra Morigi del comitato di Ravenna e la signora Elena Sgalabernadel comitato di Lugo, per la donazione e la sensibilità’ dimostrata nel sostegno ai percorsi di cura ed umanizzazione ospedaliera

 

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Il 9 ottobre 2021 presso la cittadina belga Durbuy il professor Claudio Vicini, direttore del Dipartimento Testa- Collo dell’Ausl Romagna è stato insignito del prestigioso premio alla carriera dall’Interdisciplinary Belgian Dental & Surgical Sleep Medicine Academy (iBEDSSMA) per l’attività svolta nel corso degli ultimi trent’anni in materia di disturbi respiratori del sonno. Il premio è stato istituito dalla società multidisciplinare belga di lingua francese che copre tutto il territorio del Belgio e parte dell’Olanda e raccoglie otorinolaringoiatri, dentisti, chirurghi maxillo-facciali e pneumologi attorno al tema dei disturbi respiratori in sonno.

Il riconoscimento si fonda non solo sull’ attività scientifica del prof. Vicini, che vanta più di cento articoli e monografie in materia, ma soprattutto sulle numerosissime iniziative di natura didattico divulgativa e formativa che il professore ha organizzato in in tutto il mondo durante la sua lunga carriera.

Professor Vicini, questo prestigioso premio alla carriera è un riconoscimento non solo alla sua attività scientifica, ma anche divulgativa e formativa di livello internazionale. Quale di questi tre aspetti le sta più a cuore e ritiene di aver sviluppato particolarmente con il suo contributo? 

“Le tre attività sono fortemente interdipendenti e di fatto difficili da scindere. Come si è soliti dire dove si fa ricerca, e quindi attività scientifica, si cura meglio. Divulgazione significa coinvolgimento culturale del paziente, che è più consapevole delle scelte che lo riguardano. Scambi internazionali significa crescita e miglior qualità degli interventi“.

Descriva il futuro prossimo dello studio della medicina del sonno in Italia e nel mondo.

Il futuro è nella migliore conoscenza dei meccanismi fini delle malattie, e quindi la possibilità di personalizzare i trattamenti.

Lei ha sempre avuto una sensibilità particolare per la comunicazione ai pazienti e ha dato un contributo importante, anche durante la pandemia Covid, nella divulgazione scientifica e nell’informazione alla cittadinanza. Ritiene che questo aspetto debba far parte della formazione dei nuovi medici cui lei peraltro insegna, da docente universitario? 

Sicuramente si. Diffondere la cultura del buon sonno e saperla realmente comunicare è un atto potentissimo di prevenzione. E vista la diffusione del disturbo nella popolazione prevenire è un arma da potenziare al massimo.

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Si è concluso oggi il corso Teorico pratico di Ecografia Ginecologica organizzato all’ospedale di Forlì dal dottor Luca Savelli, direttore della Unità Operativa di Ginecologia ed Ostetricia di Forlì.

 

“Negli ultimi due decenni – spiega il dottor Savelli l'ecografia si è imposta come l’ esame diagnostico più importante nella branca specialistica di Ginecologia ed Ostetricia. In particolare, presso l'Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì, da diversi mesi ha preso servizio un gruppo di specialisti, con specifico interesse in questo ambito, che negli anni scorsi si è distinto per ricerche e pubblicazioni a carattere nazionale ed internazionale. Il Corso che si è appena concluso era costituito da diverse giornate e consentiva di apprendere in maniera concisa, pratica ed informale tutte le nozioni teoriche che costituiscono il bagaglio culturale dell’ecografista. Ogni lezione prevedeva la visione di numerosi filmati ecografici e di ecografie in diretta, i cosiddetti "live scanning", in modo da familiarizzare con il maggior numero di aspetti ecografici per argomento trattato”.

 

“Ad oggi – prosegue il dottor Savelli  nella Unità Operativa di Ginecologia e Ostetricia di Forlì,  sono attivi un Servizio di ecografia ginecologica di secondo livello, che ha come obiettivo fornire consulenze esperte alle pazienti che ricevono una diagnosi incerta o dubbia ed un ambulatorio dedicato alla diagnosi di endometriosi, infertilità, malformazioni uterine e patologie neoplastiche ginecologiche. A partire da questa esperienza, è maturato il desiderio di dare vita a dei corsi residenziali, a cadenza regolare, per specialisti ginecologi, al fine di consentire una rapida acquisizione dei concetti teorici e dei trucchi pratici per divenire in breve tempo esperti nella diagnostica ecografica.

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Venerdì, 10 Dicembre 2021 10:10

Il Presepe in ospedale a Forlì

Anche quest'anno l'Associazione Italiana Amici del Presepe, Sezione di Forlì “Roberto Vallicelli”, presieduta da Andrea Donori, ha allestito uno splendido presepe nell'atrio dell'ospedale Morgagni-Pierantoni Forlì.

Nel 2020, in piena prima ondata della pandemia, il Presepe dell’ospedale era stato allestito con  figure di angeli  vestite da sanitari, per rendere omaggio a coloro che si sono prodigati per curare i malati, riscuotendo il consenso e la solidarietà di tutti coloro che si recavano in ospedale e degli operatori sanitari stessi.

“Il Presepe allestito quest’anno – spiega Andrea Donori  raffigura un luogo di  Forlì, come era all'inizio del XX secolo, fino al 1920. Si tratta dell'unica porta “daziaria” rimasta della nostra città, la " porta ad Sciavani" (la porta Schiavonia), realizzata in polistirolo e scagliola nel 1991, dai presepisti dell'associazione Roberto Vallicelli, Giovanni Starnini, e Franco Rambelli, per una rassegna di presepi allestita nella Rocca. Abbiamo voluto esporla a 30 anni dalla sua costruzione, restaurandola in ricordo dei nostri Amici che la realizzarono, oggi tutti scomparsi. Tutte le offerte raccolte nella piccola cassettina posta dinanzi al presepe in ospedale saranno devolute, come ogni anno, per mantenere a distanza dei bambini indiani in gravi difficoltà economiche. Per ricevere informazioni su come sostenere questo progetto potete scrivere a aiapforli@libero.it”.

La direzione sanitaria del presidio ospedaliero di Forlì ringrazia sentitamente l’Associazione dei presepi di Forlì per l’allestimento del presepe.

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Nelle giornate del 24 e 31 dicembre il servizio di UOC Dipendenze Patologiche di Forlì chiuderà alle ore 12:30.

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