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Tiziana Rambelli

Articoli inseriti da Tiziana Rambelli

 

“A.ffrontiamo il D.omani I.nsieme”
Lo stato dell’arte nella continuità tra i Servizi dell’infanzia e dell’età adulta
nelle persone con AUTISMO e DISABILITÀ INTELLETTIVA
Evento aperto alla cittadinanza


27 gennaio 2024
Salone Comunale, Piazza Saffi 8, Forlì

 

 

 

PROGRAMMA

ore 8,30 Registrazione dei partecipanti
ore 8,45 Saluti delle autorità

Introduzione a cura di:
• Dott. Michele Sanza
• Dott. Francesco Sintoni
• Dirigente del Servizio Benessere sociale e Partecipazione

1° Sessione
Moderatori Dott. Michele Sanza, Dott.ssa Mariella Allegretti

ore 9,30 “La presa in carico nell’infanzia e nell’adolescenza: il ruolo della UONPIA nella transizione all’età adulta”
Dott.ssa Michela Maretti

ore 10,00 “II ruolo del Servizio Sociale nella progettazione integrata e individualizzata”
A.S. Dott.ssa Elisa Bandini
A.S. Dott.ssa Simona Farolfi

ore 10,30 “Il ruolo della scuola nel percorso di transizione delle persone con autismo e con D.I.”
Prof. Massimo Perazzoni
Prof.ssa Alessandra Montanari Lughi

“Percorsi educativi di inclusione tra scuola ed extrascuola”
Dott.ssa Silvia Evangelisti

ore 11,00 “Accompagnare al mondo adulto: primo bilancio della Struttura di Transizione Forlì- Cesena”
Dott.ssa Valentina Belli

ore 11,30 Coffee break

2° Sessione
Moderatori Dott. Francesco Sintoni, Dott. Pietro Nucera

ore 11,45 “Presa in carico nell’età adulta: équipe Disabilità intellettiva e Autismo”
Dott.ssa Francesca Tosti

“Progetto DAMA”
Dott.ssa Chiara Farneti

ore 12,15 “La transizione all'età adulta: strumenti giuridici di tutela della persona con disabilità”
Avv. Francesca Montalti

ore 12,45 “Diamo voce alle Associazioni”
ANFFAS Forlì, Bucaneve per l’autismo, Voce all’autismo

ore 13,30 Chiusura dei lavori
ore 13,45 Saluti finali

Evento ad accesso libero e gratuito, accessibile anche alle persone con mobilità ridotta. La cittadinanza è invitata a partecipare.

Per informazioni:
Dott.ssa Michela Maretti, tel. 0543/733131, e-mail: michela.maretti@auslromagna.it

È il primo di una serie di incontri rivolti alle coordinatrici e ai coordinatori dei gruppi di patologia interaziendali per fornire loro gli strumenti necessari per centrare gli obiettivi di omogeneità e miglioramento dei percorsi di cura
Bertinoro (FC), 19 gennaio 2024 - Proseguire il percorso di consolidamento della Rete Oncologica territoriale e del Comprehensive Cancer Care and Research Network, partendo dalla formazione delle figure che progetteranno la gestione e il miglioramento della qualità del percorso terapeutico dei pazienti romagnoli.
AUSL della Romagna e IRST "Dino Amadori" Irccs hanno organizzato nella giornata di giovedì 18 gennaio al Centro residenziale universitario - CEUB di Bertinoro, il primo di una serie di appuntamenti riservati, in particolare, ai 18 coordinatori dei gruppi di patologia oncoematologici interaziendali, professioniste e professionisti selezionati tramite bando interno ai due enti con l’obiettivo di condividere, armonizzare e migliorare sempre più i percorsi di cura di tutti i pazienti romagnoli con specifiche patologie tumorali.
Il primo evento si è tenuto sul tema “Lo sviluppo del ruolo del Coordinatore del Gruppo Multidisciplinare di Patologia nella Rete Oncologica della Romagna”, e sono intervenuti il Direttore Generale dell'AUSL Romagna, dott. Tiziano Carradori e il Direttore Generale di IRST "Dino Amadori" Irccs, dott. Lorenzo Maffioli. Con loro la dott.ssa Francesca Bravi, Direttrice Sanitaria Ausl Romagna, la dott.ssa Ilaria Massa (Outcome Research IRST), la dr.ssa Caterina Florescu della Direzione Strategica di AUSL Romagna e il dott. Roberto Grilli, Direttore della Unità Operativa Ricerca Valutativa e Policy dei Servizi Sanitari AUSL Romagna.
I coordinatori hanno preso parte a tavoli tecnici partecipati e hanno anche seguito delle proposte formative che li hanno messi a confronto con esperti come Francesco Bentini, attore e improvvisatore, con un passato da medico, che ha proposto dei case history sui quali i coordinatori hanno potuto mostrare le proprie capacità di problem solving. Altro momento importante è stata la relazione del dott. Alberto Deales, già Direttore Sanitario al Policlinico Umberto I di Roma, sul tema della relazione come chiave di volta dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA).
La formazione rivolta ai neonominati coordinatori dei gruppi multidisciplinari proseguirà in un percorso flessibile di accompagnamento dei professionisti, che si articolerà nel corso dei prossimi due anni, attraverso momenti di confronto, approfondimento di tematiche specifiche e verifica dei processi e dei risultati attesi. L'obiettivo è che le radici di questo percorso si fondino nella costruzione dello stesso insieme ai destinatari della formazione, partendo da obiettivi condivisi, bisogni formativi espressi e analisi congiunta dei contenuti da esplorare e delle possibili criticità da affrontare.
“Questo appuntamento rappresenta un’importante tappa di un percorso più ampio – afferma il Direttore Generale di Ausl Romagna Tiziano Carradori – teso a massimizzare e migliorare, su tutta la rete territoriale, la cura e l’assistenza per i pazienti colpiti da malattie neoplastiche. Un’occasione, inoltre, per confrontarsi e per sviluppare ambiti di ricerca e di valutazione dei risultati”.
"Si tratta di un momento importante - aggiunge il Direttore Generale di IRST Irccs Lorenzo Maffioli - perché da oggi si inizia a dare sostanza a un progetto ambizioso e necessario per i pazienti, il territorio, i professionisti e le Istituzioni. Grazie alla stretta collaborazione fra AUSL Romagna e l'IRCCS IRST di Meldola prende corpo un sistema integrato di competenze cliniche e di ricerca oncologica al fine di consentire una erogazione, in tutta la Romagna, di standard uniformi di prevenzione, diagnostica e cure secondo i più aggiornati elementi scientifici".


"In Romagna ogni anno si registrano 8.000 nuovi casi di cancro: un terzo potrebbero essere evitati con una corretta prevenzione. Per avvicinare i giovani alla cultura della prevenzione l’associazione Loto Odv coinvolge attivamente gli studenti degli istituti superiori del territorio con un concorso: saranno loro a informare i coetanei usando gli strumenti della generazione Z. I migliori elaborati – video, reel, foto, poesie, canzoni, creazioni artistiche e multimediali – verranno selezionati per una vera e propria campagna di comunicazione di Loto Odv, da sempre impegnata a sensibilizzare su questi temi. Sabato 200 studenti hanno incontrato quattro medici presso il liceo classico Morgagni per la presentazione del progetto

A Forlì la lotta ai tumori comincia sui banchi di scuola: per questo sabato scorso 200 studenti di sei istituti superiori cittadini hanno incontrato incontrano oncologi, ginecologi e chirurghi per approfondire il tema della prevenzione e per lanciare il concorso “I giovani parlano ai giovani di prevenzione oncologica” che vedrà i ragazzi protagonisti nella creazione di una campagna ad hoc per arrivare proprio ai loro coetanei.

L’incontro dedicato a studenti e insegnati, organizzato dal comitato forlivese dell’associazione Loto Odv e patrocinato dall’Azienda USL della Romagna, dal Comune di Forlì, dall’Ufficio Scolastico Regionale e dall’Associazione “Dino Amadori”, si è svolto presso il Liceo classico Morgagni di Forlì e ha visto l’intervento di Annalisa Curcio, direttrice U.O.C. di Chirurgia Senologica di
Forlì- Ravenna, di Alberto Farolfi, oncologo presso l’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori "Dino Amadori" di Meldola, del ginecologo Andrea Amadori, di Paolo Maniglio, ginecologo presso l'Ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì e Sandra Balboni, Presidente di Loto Odv.

Mangiare in modo equilibrato, non fumare, praticare una regolare attività fisica: eccole le pietre miliari della prevenzione primaria. Insieme, costituiscono una potenza e sarebbero in grado di evitare all’incirca 1/3 degli 8.000 nuovi casi di cancro che si registrano ogni anno nelle tre province di Ravenna, Forli-Cesena e Rimini.
Sensibilizzare i ragazzi sul tema della prevenzione dei tumori è molto importante sotto diversi punti di vista. In primis, perché alcuni tumori, come quello al testicolo o il melanoma, possono manifestarsi in età giovanile, mentre il tumore al collo dell’utero, provocato dall’infezione da papilloma virus, può essere oggi prevenuto con la vaccinazione. In secondo luogo perché diffondere la cultura della prevenzione tra i ragazzi significa anche tenere alta l’attenzione su fattori ambientali e stili di vita scorretti, spesso coinvolti nella genesi dei tumori, permettendo così ai più giovani di conoscere quali siano le strategie più utili per ridurre i rischi.
Senza contare infine che, quando si parla di prevenzione, si parla anche di diagnosi tempestiva grazie a controlli periodici che possono salvare la vita e la cui importanza è dunque fondamentale conoscere sin da ragazzi.

Per questo Loto Odv ha ideato il concorso “I giovani parlano ai giovani di prevenzione oncologica”: le classi delle sei scuole superiori di Forlì sono state invitate a realizzare uno o più elaborati di tipo grafico/fotografico, musicale, multimediale, poetico, finalizzati a illustrare ai coetanei le tematiche segnalate nel corso della presentazione, e a sottolineare l'importanza della prevenzione. Le idee più originali, creative ed efficaci diventeranno parte integrante della campagna di comunicazione di Loto Odv per sensibilizzare la Generazione Z su questi temi: i vincitori verranno comunicati nell’ambito delle iniziative per la Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico, che ricorre ogni anno l’8 maggio.

«Molti fattori di rischio per i tumori sono parte di uno stile di vita scorretto in termini di alimentazione, attività fisica, abitudini dannose e per questo è fondamentale intervenire prima che queste abitudini diventino radicate o nelle prime fasi in cui queste iniziano a far parte della vita quotidiana dei ragazzi – spiega Sandra Balboni, presidente Loto Odv - Peraltro, i giovani sono grandi “messaggeri”, in grado di trasmettere informazioni con modalità e canali adeguati».

 


In attuazione a quanto previsto dal Piano Nazionale Ripresa Resilienza (PNRR) e da successive indicazioni ministeriali e regionali, dal 15 gennaio prendono avvio le prime COT, Centrali Operative Territoriali nell’AUSL Romagna.
La COT è un modello organizzativo  (non è un servizio aperto al pubblico, contattabile dai cittadini), di cui un Distretto Socio-Sanitario si avvale per garantire il coordinamento organizzativo della presa in carico della persona e della sua famiglia e di raccordo/connessione tra servizi e professionisti coinvolti nel processo assistenziale presenti a livello territoriale, sia per le attività sanitarie che socio-sanitarie, ospedaliero e con la rete di emergenza-urgenza. La finalità è quella di dare una risposta unitaria ai diversi bisogni che la persona presenta assicurando continuità, accessibilità e integrazione socio-sanitaria nel percorso di cura e assistenza del paziente. L’obiettivo è quello di migliorare e facilitare la gestione delle ammissioni/dimissioni nelle strutture ospedaliere e territoriali, nelle strutture residenziali e a domicilio, attivando le possibili risorse della rete assistenziale.
Nella COT lavorano infermieri ed assistenti sociali delle Cure Primarie, all’interno delle Case della Comunità, che collaborano in équipe multiprofessionali, costituite da medici e altri professionisti, in accordo con i Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta ed Infermieri di Famiglia/Comunità, a seconda delle necessità delle persone prese in carico. Grande supporto, nella presa in carico delle persone che presentano situazioni di fragilità sanitaria e sociale e patologie croniche, sarà dato dall’utilizzo di strumenti di telemedicina, teleassistenza e teleconsulto per le attività gestite dai professionisti delle COT.
Nel progetto dell’AUSL Romagna sono previste complessivamente undici Centrali Operative Territoriali, di cui cinque nel territorio provinciale di Forlì-Cesena (una con funzione di coordinamento di alcune attività a livello provinciale collocata a Forlì, e quattro che troveranno sede a Cesena, Santa Sofia, Savignano sul Rubicone e Cesenatico entro il 2024). All’interno di questi servizi lavoreranno complessivamente diciannove professionisti.
La COT di Forlì, la cui attività prende avvio dal 15 gennaio (dal lunedì al venerdì, per 12 ore al giorno e il sabato mattina) è collocata, temporaneamente, presso l’Ospedale “Morgagni – Pierantoni”, nel Padiglione Allende, ma sarà successivamente trasferita presso la sede definitiva nella palazzina, all’ Ingresso dell’Ospedale (le cui opere di ristrutturazione e miglioramento sismico sono state finanziate da fondi collegati al PNRR e i cui lavori termineranno entro il mese di marzo).
L’avvio delle COT rappresenta un altro passo importante della riforma dei servizi territoriali, con l’introduzione di innovazioni organizzative più adeguate ai bisogni sempre più complessi che la popolazione, in particolare anziana e fragile, presenta e che necessariamente richiede modelli di assistenza e presa in carico integrata tra tutti i professionisti sanitari e sociali.

La città di Forlì, nel 2004, organizzò tre giorni di festa per salutare il nuovo ospedale “Morgagni – Pierantoni”. Un evento che coinvolse tutta la cittadinanza ed ebbe il suo culmine nella cerimonia del taglio del nastro, che si svolse sabato 17 gennaio 2004, in presenza di Girolamo Sirchia, ex Ministro della Salute, Vasco Errani, ex Presidente della Regione Emilia Romagna, Giovanni Bissoni, ex Assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna, Massimo Pieratelli, ex Direttore Generale Ausl di Forlì e Franco Rusticali, allora Sindaco di Forlì. Venne allestita una mostra a Palazzo Albertini, dal titolo “I beni della salute. Il patrimonio dell’Azienda Sanitaria di Forlì” ed organizzati spettacoli, concerti ed una festa “solidale” in Piazza Saffi, dal titolo “Tutti per uno, uno per tutti” , che coinvolse tutte le associazioni, cooperative sociali, organizzazioni non profit, artisti forlivesi e commercianti. I partecipanti alla festa poterono anche assistere, in diretta, alla cerimonia ufficiale di inaugurazione dell’Ospedale, grazie ad un maxi- schermo, installato in un’area della piazza.
“La filosofia dell’ospedale di Forlì è quella dell’ “high care” – affermò il dottor Massimo Pieratelli - dove ciascun paziente è indirizzato verso un percorso unico con riferimenti sanitari certi. Il modello che si vuole realizzare all’interno del nuovo presidio ospedaliero di Forlì punterà ad offrire ai pazienti un’alta intensità assistenziale e tecnologica, posti letto dedicati e percorsi assistenziali definiti. L’organizzazione consentirà un elevato utilizzo di spazi e strutture, ottimizzando flussi e percorsi grazie alla contiguità dei servizi inseriti nei processi di cura. Tutto per offrire ai pazienti risposte appropriate alle singole esigenze di cura.”
Per celebrare il primo ventennale dell’ospedale “Morgagni – Pierantoni”, la Direzione Generale dell’Ausl Romagna e il Comune di Forlì hanno pensato di organizzare un’iniziativa per la cittadinanza, che si svolgerà in primavera e di cui forniremo i dettagli nei prossimi mesi.
“E’ certamente per me motivo di grande orgoglio – spiega il dottor Giorgio Martelli, direttore del presidio ospedaliero di Forlì – essere recentemente tornato a dirigere questo ospedale del quale ho vissuto lo sviluppo, alla fine degli anni Novanta, quando era ancora ubicato su due sedi, e partecipato, sotto la guida dell’allora Direttore Generale Lino Nardozzi, alla sua progettazione. Furono anni bellissimi nei quali, con molti professionisti, disegnammo il futuro di questo bellissimo ospedale in cui eravamo, e siamo, orgogliosi di lavorare”.

Dopo il recente viaggio in Cina della delegazione di primari forlivesi (composta dal prof. GIORGIO ERCOLANI, Direttore dell'Unità Operativa di Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate di Forlì e professore ordinario di Chirurgia all’Università di Bologna, il dottor FABIO TARANTINO, Direttore dell’ Unità Operativa di Emodinamica di Forlì e Cesena, la dottoressa ROBERTA GUNELLI, Direttrice dell’ Unità Operativa di Urologia di Forlì e il dottor CARLO FABBRI, Direttore della Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Forlì e Cesena) prosegue la collaborazione tra Ospedale di Forlì e Lishui Central Hospital - Wenzhou Medical University (Cina).
Sono infatti arrivati, in questi giorni, in Italia, i quattro medici del Lishui Central Hospital che si fermeranno, per circa quattro mesi, all’ospedale “Morgagni – Pierantoni” di Forlì e all’ ’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” IRST IRCCS di Meldola per un’esperienza professionale e culturale.
Si tratta della cardiologa dottoressa LiYa Dai ( che avrà come tutor il dottor Fabio Tarantino), dell’oncologo dottor Hui Wu (che avrà come tutor il dott. Luca Frassineti , direttore dell’Oncologia medica dell’ IRST IRCCS di Meldola), dell’urologo dottor Tengfei Gu (che avrà come tutor la dottoressa Roberta Gunelli), e dell’endocrinologa dottoressa Yulu Ni (che avrà come tutor il dottor Andrea Tartaglia, medico dell’Uo di Endocrinologia di Forlì).
“A questi medici – spiega il prof. Giorgio Ercolani - faranno seguito, nei prossimi mesi, un altro gruppo di giovani medici provenienti dallo stesso nosocomio, al fine di rafforzare ulteriormente la collaborazione clinica, scientifica e di ricerca tra i due ospedali. Auguriamo a loro ed ai nostri colleghi e Direttori, che ospiteranno nelle loro strutture i colleghi cinesi, una proficua collaborazione e buon lavoro". Nell’occasione i medici cinesi hanno consegnato al prof. Ercolani l’attestato che conferisce l’annunciata docenza part – time, conferita dal presidente dell’ospedale di Lishui.

“Confermiamo la soddisfazione per questa collaborazione nata tra Ospedale di Forlì e Lishui Central Hospital – ha affermato il dottor Giorgio Martelli, Direttore del Presidio ospedaliero “Morgagni – Pierantoni” di Forlì – perché è estremamente utile per la crescita professionale dei nostri professionisti potersi confrontare, sia sul piano teorico che operativo, con altre realtà sanitarie” .
L’ospedale di Lishui, affiliato alla Wenzhou Medical University, copre un’area popolata da 2,7 milioni di abitanti e ha una disponibilità di 2100 posti letto. Collabora con Università di tutto il mondo, ha 69 centri di ricerca clinica e tecnica, 200 apparecchiature mediche avanzate e si caratterizza per i suoi interventi e trattamenti minimamente invasivi. L'ospedale è responsabile dell'insegnamento clinico e della formazione post-laurea di diverse università, tra cui la Zhejiang University,Wenzhou Medical University e Zhejiang Chinese Medical University.

Venerdì 5 gennaio 2024 l'ambulatorio della Continuità Assistenziale (Guardia medica) di Forlì, che si trova nell'Ospedale "Morgagni-Pierantoni", al piano terra del Padiglione Morgagni (nella sede degli ambulatori dell'Ortopedia), sarà aperto con accesso diretto unicamente dalle ore 14.30 alle ore 19.30.
Nella precedente fascia oraria (8.00-14.30) si prega di contattare il numero telefonico 800118009.
Ci scusiamo anticipatamente per gli eventuali disagi arrecati all'utenza .

Il noto Babbo Natale forlivese Davide Marchetti, idraulico prestato alla solidarietà, si è recato oggi pomeriggio, insieme a don Domenico Ghetti,cappellano ospedaliero, nella Pediatria dell’ospedale "MorgagniPierantoni"di Forlì per portare regali a tutti i piccoli pazienti ricoverati.
Da anni Marchetti si reca in decine di ospedali in tutt’Italia per offrire un regalo ai bimbi malati, anche molto gravemente. La sua importante opera di volontariato e' sostenuta dagli amici del Gruppo di Preghiera Padre Pio di Santa Maria del Fiore, da lui fondato nel 1995.
Tanti i bimbi forlivesi che hanno accolto oggi il Babbo Natale che ora proseguirà il suo viaggio per portare regali a bimbi di altre città.

Nella tarda mattinata di giovedì 21 dicembre, la Pallacanestro Forlì 2.015 ha fatto visita all’Ospedale “Morgagni – Pierantoni” per consegnare, in occasione delle festività natalizie, i giochi generosamente donati dai tifosi biancorossi in occasione del derby disputato il 10 dicembre contro la Fortitudo.

I giocatori Federico Zampini, Fabio Valentini, Todor Radonjic e Maurizio Tassone, dapprima sono stati accolti nel reparto di pediatria dal Direttore, il Dott. Valletta, e dal personale medico ed infermieristico. Quindi, la rappresentanza biancorossa si è recata presso il pronto soccorso del nosocomio forlivese per effettuare una seconda consegna. Accolti dal Direttore di Pronto Soccorso Dott. Fabbri e dal referente di Pronto Soccorso Dott. Simone Pompili, i giocatori dell’Unieuro Forlì hanno consegnato i tanti album, matite colorate e altri giocattoli, utili per alleviare l’attesa dei piccoli pazienti nella sala loro dedicata.

La Pallacanestro Forlì 2.015 ringrazia di cuore i propri sostenitori, sempre attenti e partecipi quando si tratta di stare vicino a chi ha bisogno.

Oggi pomeriggio, presso la Cappella dell’OSPEDALE "Morgagni-Pierantoni di
Forlì, il Vescovo, S.E. Mons. LIVIO CORAZZA ha presieduto la Messa di Natale per pazienti, operatori e famigliari .
A seguire mons. Corazza ha benedetto la xilografia che rappresenta la “MADONNA DEL SANGUE”di Bagno di Romagna, quadro donato dall’AVIS Comunale di Forlì alla cappellania dell’Immacolata nell’Ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì, in occasione del protocollo fra l’AVIS Comunale di Forlì e la Diocesi di Forlì-Bertinoro.
Presente alla Messa anche il vicepresidente Avis Comunale di Forlì, Giulio Marabini.

Il quadro donato alla cappella ospedaliera.

L’incisione su legno del 1400, chiamata la “Madonna del Sangue” è conservata
nella terza cappella a sinistra della Basilica S. Maria Assunta di Bagno di Romagna. Il nome si origina dal singolare prodigio accaduto nella notte fra il 19 ed il 20 gennaio del 1498, quando l’icona, che era posta in una casa quasi alla metà del paese di Bagno di Romagna e di proprietà di un certo Deaiuti, versò sangue dal braccio sinistro. Il prodigio contribuì a far cessare discordie ed odi che laceravano la comunità e che erano spesso
causa di spargimento di sangue (come si legge nei documenti dell’archivio parrocchiale). È una rara xilografia in folio colorata (cm 53x50, impressione cm 37,5x34,5), probabilmente degli anni 1470/1480, proveniente dall’area ferrarese, di autore anonimo. Rappresenta la Vergine col Bambino, i quali reggono il globo terraqueo o ekumenikòn, al cui interno si osserva un’immagine sintetica ma precisa della basilica ravennate di S. Apollinare in Classe. Conserva gran parte della cromia originale, data a campitura.
L’immagine fu quindi collocata nella Basilica ed inserita in una sontuosa ancona d’altare in legno di tiglio intagliata da una bottega fiorentina (1695). Fu decorata della Corona d’oro dal Capitano di S. Pietro in Roma il12 agosto 1894.