Skip to main content
Tiziana Rambelli

Articoli inseriti da Tiziana Rambelli

Anche quest’anno l’Ausl della Romagna aderisce alla Giornata Mondiale del Rene che si celebra il 14 marzo, con il patrocinio della Società Italiana di Nefrologia (SIN) e della Fondazione Italiana del Rene (FIR).

Durante la Giornata negli ospedali della Romagna si svolgeranno attività di sensibilizzazione della popolazione rispetto alle malattie renali con la distribuzione di materiale informativo e in alcune strutture anche con la misurazione della pressione arteriosa, l'esecuzione di uno stick urinario per escludere una proteinuria ed un colloquio con un nefrologo, che indirizzerà eventualmente i pazienti verso il percorso ambulatoriale/clinico più appropriato.
Ecco, in dettaglio, tutte le iniziative previste nei nosocomi romagnoli:

Qui Cesena
Giovedì 14 marzo allestimento di un punto informativo con distribuzione di materiale relativo alla malattia renale cronica nell’atrio dell'Ospedale Bufalini. Presente il personale infermieristico e medico del reparto di Nefrologia e Dialisi, dalle ore 10 alle ore 12.

Qui Forlì
Giovedì 14 marzo allestimento di un punto informativo nell’atrio del Padiglione Morgagni dell’ospedale di Forlì, dalle ore 9 alle ore 12, con distribuzione di materiale relativo alla malattia renale cronica ed una valutazione pressoria. Saranno presenti infermieri e medici del reparto di Nefrologia e Dialisi e rappresentanti di ANED.

Qui Ravenna
Giovedì 14 marzo all’ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna open door informativo nell’area ambulatoriale della Nefrologia, 3° piano, scala verde, con visita nefrologica, misurazione PA, esame urine estemporaneo, dalle ore 9 alle 11.

Qui Rimini
Giovedì 14 marzo dalle ore 9 alle ore 13, nell’atrio dell’ospedale Ceccarini di Riccione la Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale Infermi di Rimini insieme alla Associazione Nazionale Emodializzati (ANED) e alla Associazione Italiana Donatori di Organi (AIDO) organizza un punto di accoglienza dove sarà distribuito materiale informativo e sarà possibile eseguire uno stick urinario, misurare la pressione arteriosa e avere un breve colloquio con un nefrologo.

A Novafeltria la mattina di sabato 16 marzo, nell’Aula magna della Scuola superiore, è stato organizzato un 'progetto scuola', un incontro informativo con gli studenti sulle malattie renali e sull'importanza della donazione d'organo, con testimonianze di pazienti trapiantati oltre che interventi da parte di medici nefrologi, anestesisti e rappresentanti di ANED e AIDO.

Sabato 23 marzo, dalle ore 9 alle 14, nell’atrio dell'Ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria allestimento di un punto accoglienza con la presenza del personale della Unità Operativa di Nefrologia e dialisi di Rimini, della Croce Verde, dell’ANED e dell’AIDO: sarà distribuito materiale informativo e sarà possibile eseguire uno stick urinario, misurare la pressione arteriosa e avere un breve colloquio con un nefrologo.

La città di Forlì, nel 2004, organizzò tre giorni di festa per salutare il nuovo ospedale “Morgagni – Pierantoni”.

Un evento che coinvolse tutta la cittadinanza ed ebbe il suo culmine nella cerimonia del taglio del nastro, che si svolse sabato 17 gennaio 2004, in presenza di Girolamo Sirchia, ex Ministro della Salute, Vasco Errani, ex Presidente della Regione Emilia Romagna, Giovanni Bissoni, ex Assessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna, Massimo Pieratelli, ex Direttore Generale Ausl di Forlì e Franco Rusticali, allora Sindaco di Forlì. Venne allestita una mostra a Palazzo Albertini, dal titolo “I beni della salute. Il patrimonio dell’Azienda Sanitaria di Forlì” ed organizzati spettacoli, concerti ed una festa “solidale” in Piazza Saffi, dal titolo “Tutti per uno, uno per tutti” , che coinvolse tutte le associazioni, cooperative sociali, organizzazioni non profit, artisti forlivesi e commercianti. I partecipanti alla festa poterono anche assistere, in diretta, alla cerimonia ufficiale di inaugurazione dell’Ospedale, grazie ad un maxi- schermo, installato in un’area della piazza.
“La filosofia dell’ospedale di Forlì è quella dell’ “high care” – affermò il dottor Massimo Pieratelli - dove ciascun paziente è indirizzato verso un percorso unico con riferimenti sanitari certi. Il modello che si vuole realizzare all’interno del nuovo presidio ospedaliero di Forlì punterà ad offrire ai pazienti un’alta intensità assistenziale e tecnologica, posti letto dedicati e percorsi assistenziali definiti. L’organizzazione consentirà un elevato utilizzo di spazi e strutture, ottimizzando flussi e percorsi grazie alla contiguità dei servizi inseriti nei processi di cura. Tutto per offrire ai pazienti risposte appropriate alle singole esigenze di cura".

Per festeggiare l'anniversario, la Direzione generale dell' AUSL Romagna ha organizzato alcune iniziative, aperte alla cittadinanza.

4 aprile 2024 Naima Morgagni

 

 5 APRILE 2024 Morgagni Comune

In allegato i programmi dei due eventi: una festa al Naima di Forlì (4 aprile) ed un evento (5 aprile) nel Salone Comunale di Forlì.

Lunedì 11 marzo, in prima serata, su RAI TRE, torna la trasmissione “PRESADIRETTA” con una puntata interamente dedicata al Servizio Sanitario Nazionale , messo a dura prova dal sottofinanziamento degli ultimi dieci anni e dall’aumento del bisogno di cura . Tra i tanti ospedali attraversati ci sarà un reportage realizzato all’ospedale “Maurizio Bufalini” di Cesena, un viaggio realizzato da Riccardo Iacona che ha seguito per diversi giorni l’attività del TRAUMA CENTER ROMAGNA, centro di riferimento per i traumi maggiori dell’intero territorio romagnolo.Durante la puntata andranno in onda interviste e riprese realizzate da Iacona e dal suo filmaker nella Terapia intensiva, guidata dal prof. Vanni Agnoletti, professore straordinario di Anestesiologia dell’Università di Bologna e nella Chirurgia generale e d’urgenza, diretta dal dottor Fausto Catena, nel Pronto soccorso, nella Neurochirurgia ed anche un’ intervista al Direttore generale Ausl Romagna, Tiziano Carradori.
“E’ stata una esperienza umana incredibile … – racconta Riccardo Iacona – aver incontrato personale medico, infermieristico e sanitario di altissimo livello . Ho capito veramente quanto è prezioso il servizio sanitario nazionale quando funziona . Non è solo prendersi cura di chi ha bisogno di una risposta di salute, dentro gli ospedali pubblici succede molto di più, si stringe un patto con la comunità che costruisce uguaglianza e democrazia. Riuscire a offrire a chiunque , senza guardare al portafoglio, le cure al più alto livello è una conquista di civiltà enorme e quasi unica nel panorama mondiale della sanità. Ecco perché va difesa con le unghie e con i denti . Ed è quello che fanno gli operatori sanitari e il personale tutto che ringrazio di avermi accolto, con il filmaker Massimiliano Torchia, e di aver aperto l’ospedale alla telecamera di Presadiretta.”


Martedì 19 marzo, dalle ore 18 alle ore 19:30, presso il Liceo Scientifico Fulcieri Paulucci de Calboli, in via Aldo Moro 13, a Forlì, si terrà un incontro gratuito,“Gaming e Azzardo, parliamone con genitori e insegnanti”, aperto alla cittadinanza e rivolto, in particolare, a genitori e insegnanti, sul tema della prevenzione ai rischi legati al gioco d’azzardo e il gaming. L'incontro sarà condotto dai professionisti del servizio Slot Forlì, un progetto del Servizio delle Dipendenze Patologiche (SerDp) di Forlì, affidato alle cooperative sociali Open Group e Cento Fiori.
Gli obiettivi dell'incontro saranno di fornire, da un lato, un inquadramento del gioco d’azzardo, nelle sue diverse implicazioni cliniche, sociali, economiche ed accrescere le conoscenze di insegnanti e genitori in merito ai rischi legati al gioco d’azzardo e alle possibili sovrapposizioni con il gaming; dall’altro, restituire una lettura di gestione delle situazioni di disagio in rete con i servizi territoriali e incrementare la capacità di identificare situazioni di utilizzo disfunzionale del gioco legato alle nuove tecnologie, da parte di giovani ed adolescenti.I relatori dell’evento saranno l’educatrice Angelica Lucia Roberto, la psicologa Michela Prati e l’educatore Antonio Lamparelli, del servizio Slot Forlì.

Per agevolare la partecipazione delle famiglie dei propri alunni, il Liceo Fulcieri Paulucci di Calboli spedirà il link per seguire in streaming l’evento all'indirizzo istituzionale dei genitori.

SLOT FORLI'
Slot Forlì offre uno sportello psicologico gratuito, dedicato ai giocatori d’azzardo problematici e ai loro familiari, presso la Casa della Salute di Forlimpopoli e Bertinoro, tutti i lunedì dalle 15.30 alle 17.30 e martedì dalle 12.30 alle 14.30, con la figura di una psicologa e di un consulente legale. Per contattare lo sportello è  possibile telefonare al  numero 335 5843678, oppure scrivere una e-mail all’indirizzo sportelloslot.fo@auslromagna.it. L’accesso allo sportello è libero, gratuito ed è garantita la privacy.

Una mostra, oltre 30 fotografie scattate da pazienti oncologici e non, un unico obiettivo: raccontare la propria personale rinascita dopo la malattia o un momento difficile, e dare un segno di speranza alle donne affette da tumori ginecologici. La mostra “Scatta la rinascita”, a cura di Loto Odv, è allestita a Forlì presso l’Ospedale Morgagni-Pierantoni nella “piazza” del Padiglione Morgagni, dove rimarrà fino al 21 marzo. Si sposterà poi nei Day Hospital dei reparti di Ginecologia Oncologica di altri ospedali italiani dove è attiva l’associazione

 La diagnosi di un tumore ginecologico (utero, ovaio, cervice, vulva, vagina) in Italia interessa circa 18mila donne l’anno, solo di tumore all’ovaio in Emilia-Romagna ci sono circa 450 nuovi casi l’anno: è un’esperienza che lascia ferite, nel corpo e nell’anima. Ma può essere anche un punto di svolta dal quale si può rinascere: attraverso il confronto con medici e psicologi, le cure adeguate, la condivisione di esperienze e il supporto delle associazioni.

La possibilità dare un senso nuovo alla propria vita dopo lo spartiacque della malattia è il fil rouge della mostra “Scatta la rinascita”, allestita da oggi fino al 21 marzo presso l’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì nella “piazza” del Padiglione Morgagni, grazie all’associazione Loto Odv. Si tratta di una mostra itinerante che fa tappa negli ospedali italiani dove è attiva Loto: dopo il debutto a Bologna – a Palazzo d’Accursio e al Policlinico Sant’Orsola – e l’allestimento a Roma presso il Policlinico Universitario Gemelli, ora è la volta di Forlì, a cui seguiranno l’Ospedale degli Infermi di Rimini, gli Ospedali Riuniti di Ancona, l’Ospedale Maggiore di Parma e l’Ospedale Civico di Palermo.

 Trentaquattro fotografie con soggetti molto diversi - cicatrici, un neonato al primo vagito, un tramonto, fiori, bianco e nero, colori - ma con un unico messaggio di speranza e incoraggiamento. L’esposizione nasce da un contest fotografico lanciato due anni fa sui social dall’associazione Loto Odv, da sempre impegnata nel supporto e nella sensibilizzazione contro i tumori ginecologici; al contest hanno risposto in tantissimi: donne, uomini, pazienti, ex pazienti di tutte le età e da ogni parte d’Italia, ma anche semplici appassionati, ognuno inviando un’immagine che rappresenta la propria personale rinascita. Dopo una difficile selezione sono stati scelti gli scatti più significativi e ora la mostra si sposta nei vari ospedali dove è operativa Loto: ogni foto si trasforma così in un sorriso, una carezza, una parola di incoraggiamento per le persone che attraversano quei corridoi.

 “La mostra è il racconto di tante storie di persone che hanno vissuto la lotta al cancro come un percorso intimo – spiega Liviana Lombardi, responsabile del comitato territoriale Loto Odv Forlì - Da paziente posso dire che ogni persona che affronta la malattia vive una storia unica di coraggio, determinazione e resilienza. Queste immagini vogliono essere di ispirazione per tutti. Il nostro scopo è quello di sensibilizzare e informare le donne sui tumori ginecologi, e prendere per mano quelle che ricevono la diagnosi. Arricchire le sale d’aspetto degli ospedali con immagini di speranza e rinascita è un modo concreto per incoraggiare le pazienti.”.

Ed è chiarissimo il messaggio di Roberta, guarita dopo due tumori a tiroide e seno, ritratta con le sue cicatrici dorate sul corpo nudo nella foto simbolo della mostra: possiamo guarire e tornare a risplendere.

 Loto Odv (lotonlus.org) è un'associazione non profit con l'obiettivo di colmare il vuoto informativo e di consapevolezza sui tumori ginecologici. Nasce nel 2013 a Bologna su iniziativa di un gruppo di pazienti e amici: oggi ha numerose sedi sul territorio nazionale e collabora con volontari, pazienti, famiglie, medici, istituti sanitari, enti di ricerca e testimonial. Con le sue attività Loto Odv supporta le donne affette dai tumori femminili garantendo accoglienza, orientamento, accompagnamento delle pazienti nei day hospital oncologici.

 

In prossimità della celebrazione della Festa della Donna, la sanità romagnola si conferma una realtà sempre più “rosa”.
Al primo marzo 2024, infatti, su un totale di 16.536 dipendenti di Ausl Romagna, ben 12.366 risultano essere donne, il 74,8% del totale. Di queste, 1779 appartengono alla Dirigenza sanitaria (il 60,1% del totale dei dirigenti di quel settore), 63 alla Dirigenza PTA e socio-sanitaria, 7504 al comparto sanitario, una al comparto professionale, 1599 al comparto socio-sanitario, 355 al comparto tecnico e 1065 al comparto amministrativo.
In questo contesto, l'AUSL della Romagna e il Comitato Unico di Garanzia aziendale, in collaborazione con la Consigliera di Parità della Provincia di Ravenna e l'Ordine regionale delle Psicologhe e degli Psicologi Emilia Romagna, hanno organizzato un convegno, aperto agli operatori interessati, che si svolgerà all'ospedale di Ravenna, giovedì 7 marzo, dal titolo "La discriminazione nei contesti lavorativi: prevenzione, rischi e interventi".
"Nella giornata internazionale della donna - afferma Carmelina Fierro, Consigliera di Parità della Provincia di Ravenna - il convegno vuole porre una particolare attenzione alla correlazione tra discriminazione, disagio psicologico e salute, riconoscendo il trauma e l'intervento psicologico trauma orientato quale sostegno alle donne che subiscono condotte discriminatorie a lavoro in quanto donne. Gli enti organizzatori hanno fatto "rete"  proprio per strutturare una formazione specifica sulle discriminazioni di genere nel lavoro”.
Anche la Direzione dell’Ausl della Romagna, rappresentata dalle Direttrici Amministrativa e Sanitaria, dott.ssa Agostina Aimola e Francesca Bravi, esprime piena adesione alla iniziativa, sottolineando la rilevanza che questi temi assumono ancor più in una Azienda sanitaria complessa come quella della Romagna, che vede una componente femminile prevalente, e che intende continuare a sostenere la realizzazione di iniziative volte ad alimentare un atteggiamento di condanna di ogni genere di fenomeni vessatori.”
“ Si tratta di una importante collaborazione interistituzionale – confermano le due Direttrici, - volta a dare vita a una rete di intervento efficace per affrontare adeguatamente eventuali episodi di discriminazione e risolvere le dannose conseguenze che da esse derivano. Prosegue così l’impegno dell’Azienda per sostenere la parità di genere e contrastare eventuali episodi di discriminazione”
"Per migliorare la condizione professionale e personale dei dipendenti l’Azienda USL Romagna ha attuato diverse azioni: oltre ad aver istituito il Comitato Unico di Garanzia per le pari opportunità (CUG) - spiega la dott.ssa Margherita Pieri, Presidente del CUG Ausl Romagna - ha designato i Consiglieri di Fiducia su proposta dello stesso Comitato Unico di Garanzia. In particolare, il CUG promuove la cultura delle pari opportunità ed il rispetto della dignità della persona nel contesto lavorativo, attraverso azioni per lo sviluppo di politiche per l’equità e contrasto alle discriminazioni. In questo senso si inserisce la figura dei consiglieri di fiducia, i quali garantiscono ascolto e supporto alle dipendenti e ai dipendenti che ritengano di aver subito, o che comunque abbiano percepito, molestie o discriminazioni”.

“Si tratta di un'occasione – spiega Luana Valletta, vicepresidente dell'Ordine degli Psicologi dell'Emilia - Romagna – per esaminare le discriminazioni secondo punti di vista e competenze diverse. Il convegno non è infatti solo un evento, ma un'opportunità di riflessione e formazione specifica per tutti coloro che si occupano di salute e benessere, con un focus di intervento sulla promozione di Parità, in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Fra le altre cose, si analizzerà la correlazione fra discriminazione, disagio psicologico e salute, con la proposta di un percorso di intervento di sostegno post-traumatico alle donne che subiscono condotte discriminatorie sul lavoro. Esperienze di discriminazione in ambito lavorativo possono incidere profondamente sul benessere psicologico delle persone, oltre che sulla salute delle organizzazioni arrivando a manifestarsi attraverso sintomi che rientrano in quadri clinici di natura traumatica. Tali vissuti, se non affrontati adeguatamente, possono determinare un deterioramento della salute mentale, necessitando di attenzione e interventi psicologici mirati. Tutto ciò dovrebbe essere supportato da percorsi di sostegno psicologico specifico presso le Ausl».

MOSTRA

A latere del convegno, sarà allestita all’ospedale di Ravenna una Mostra dal titolo "Il Dono e la Gratitudine - Le Grandi Donatrici dell’Ausl della Romagna", curata da Sonia Muzzarelli, Conservatrice dei Beni Culturali mobili del patrimonio Storico e Artistico dell'Ausl Romagna. L’esposizione, composta da pannelli che riproducono le opere di proprietà dell’ Ausl Romagna, è ad accesso libero e resterà allestita dal 7 al 31 marzo.

"Un’inedita ricerca - spiega Sonia Muzzarelli - svelerà le donne che hanno “voluto” cogliere i bisogni della loro comunità, contribuendo alla “costruzione” del senso del Servizio Sanitario di oggi, tramite il significato del dono e della gratitudine. Le benefattrici sono Delfina Cima Bruschi (Forlì), Porzia Fucci - vedova Nefetti (Santa Sofia) e Wanda Violet Berasi, in arte Muky (Faenza). Non sono previste visite guidate, ma il Qrcode posto sulle opere collegherà ad un file audio che racconterà la mostra".


Mercoledì 20 marzo alle ore 18,00 presso il l’Ex Asilo Santarelli in Via Caterina Sforza n. 45, a Forlì, si svolgerà l’evento “Un ponte tra le generazioni”, organizzato dall’Associazione di Volontariato Progetto Ruffilli ODV con il Patrocinio del Comune di Forlì, Città Universitaria di Arte, Cultura  e Sport, dell’AUSL Romagna, della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, della Regione Emilia- Romagna e con il contributo del Lions Club Forlì Cesena Terre di Romagna.
Il tema dell’incontro è salute e tecnologia, benessere e società, nelle relazioni intergenerazionali. Interverranno il dott. Antonio Maturo, Docente di sociologia della salute dell’Università di Bologna che approfondirà il tema della salute e della comunicazione nell’era dei social media, la dott.ssa Fausta Martino psicologa clinica della riabilitazione che affronterà il tema dei nostri spazi di incontro e socializzazione per tornare a stare bene insieme, con la partecipazione di Gian Piero Pizzol attore, regista e scrittore che ci offrirà spunti di riflessione. Introdurrà l’incontro la Dott.ssa Alessandra Ascari Raccagni, Presidente del Consiglio Comunale di Forlì. Durante la serata le associazioni Salute e Solidarietà, l’Associazione Cardiologica Forlivese e la Caritas Diocesana porteranno le loro esperienze negli incontri e rapporti tra le diverse generazioni. Modera Elena Contri, presidente dell’Associazione Progetto Ruffilli.
L’iniziativa è inserita nel progetto “Come a Casa”, inteso come luogo nel quale si sta bene, dove ci si muove in autonomia vivendo gli spazi e gestendo le relazioni con l’obbiettivo di favorire la conoscenza reciproca, accomunate non dall’età anagrafica ma dalla stessa voglia di sentirsi bene.Proporre questo incontro nella sala grande dell’Ex Asilo Santarelli ha un valore molto importantee simbolico poiché è un luogo che racchiude i ricordi di molti bambini di ieri, adulti e nonni di oggi. Giovani, adulti e anziani che condividono uno spazio di relazione nella nostra città che desiderano confrontarsi, con un linguaggio comprensibile a tutti, per tornare a riflettere e a migliorare la vita e la salute di ciascuno.
La partecipazione è libera e gratuita.

Nel 2023 sono stati ben 357 gli interventi effettuati all’ospedale “Morgagni – Pierantoni” di Forlì con il robot chirurgico “Da Vinci XI”, la quarta generazione di chirurgia robotica mininvasiva robot-assistita acquisita nel 2022 dal nosocomio forlivese.

Di questi interventi (aumentati del 12% rispetto al 2022), 140 sono stati effettuati all’ospedale di Forlì dall’ Urologia (di cui 104 prostatectomie), 135 dalla Chirurgia generale (di cui 67 per neoplasie del tratto gastro-enterico e epato-pancreatico), 45 dalla Otorinolaringoiatria (di cui 16 per neoplasie e 16 per OSAS), 19 dalla Chirurgia Toracica (prevalentemente per neoplasie polmonari); 18 dalla Ginecologia (prevalentemente isterectomie).

L’attività robotica presso l’ospedale di Forlì è iniziata nel 2007, ben 17 anni fa, grazie ad una generosa donazione della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì (si trattava del primo robot chirurgico ad entrare in attività in Emilia Romagna). Nel 2012 la stessa Fondazione ne aveva donato un secondo modello più avanzato, che è stato utilizzato in migliaia di operazioni, svolte in ben sette Unità operative dell’ospedale di Forlì (Chirurgia generale, gastroenterologica e mininvasiva, Chirurgia endocrina e bariatrica, Urologia, Chirurgia e terapie oncologiche avanzate, Chirurgia toracica, Otorinolaringoiatria, Ginecologia-Ostetricia). Attualmente, all’ospedale di Forlì, i chirurghi formati per utilizzare la chirurgia robotica nelle varie discipline coinvolte sono complessivamente una quindicina.

“Delle 180 piattaforme robotiche installate in Italia – spiega il prof Giorgio Ercolani , Direttore del Dipartimento Chirurgico di Forlì e Professore ordinario di Chirurgia all’Università di Bologna – quello dell’ospedale di Forlì è tra i 40 Centri (25% del totale) che superano i 350 interventi/annui . Il primo intervento all’ospedale di Forlì con il nuovo robot chirurgico Da Vinci XI è stato effettuato nel 2022.Quest’ ultima versione, il Da Vinci XI, è stata acquisita dall’Ausl Romagna ed è sviluppata sul concetto della "Immersive Intuitive Interface", l’unico sistema robotico che permette una reale visione tridimensionale del campo operatorio. All’ospedale di Forlì il robot Da Vinci XI viene utilizzato per interventi di Chirurgia Generale (gastrica epatopancreatica e colorettale), Urologia, Ginecologia, Chirurgia Toracica, Otorinolaringoiatria. Nel 2023 è anche iniziato il programma di duodeno-cefalopancreasectomie robotiche ."

"I principali vantaggi per il paziente degli interventi di chirurgia robotica - prosegue Ercolani- sono sicuramente il minor dolore post-operatorio, la ripresa più rapida della normale attività, la riduzione dei tempi di ospedalizzazione, piccole incisioni con migliori risultati estetici e minore necessità di trasfusioni. Il sistema Xi offre inoltre la possibilità di utilizzare la robotica in una maggiore numero di pazienti rispetto alle versioni precedenti”

“E’ motivo di particolare soddisfazione - conclude il dottor Giorgio Martelli, direttore del presidio ospedaliero di Forlì - poter assicurare in questo Ospedale competenze professionali e tecnologie innovative che garantiscono per alcune patologie i migliori standard esistenti. Va rilevato che nel corso del 2023 tale programma è stato avviato anche negli Ospedali di Cesena e Rimini e che l’Ausl Romagna ha istituito un gruppo di monitoraggio ad hoc per tale importante attività. “

 

 

 

 

 

 

 

Partiti oggi, all’ospedale “Morgagni – Pierantoni” di Forlì, i “GRUPPI PSICOEDUCATIVI PER FAMIGLIARI”, organizzati dal Centro disturbi cognitivi per le demenze dell’ Unità operativa di Geriatria di Forlì, diretta dal dottor Giuseppe Benati, in collaborazione con la Rete Magica e con il Comune di Forlì.
“I gruppi informativi e di confronto – spiega la dottoressa Elena Mariani, Psicologa Psicoterapeuta presso il Centro Disturbi Cognitivi e Demenze - approfondiscono tematiche utili ai famigliari e caregivers, impegnati nel lavoro di cura di persone affette da deterioramento cognitivo e con difficoltà di memoria. Ad ogni incontro interverranno professionisti esperti”.
Tutti gli incontri, gratuti e ad accesso libero, si terranno, dalle ore 14:30 alle ore 16, presso l’Ospedale di Forlì - Sala Riunioni della Cardiologia, Primo piano (Pad. Morgagni)
Dopo il primo incontro che si è svolto oggi su “Il disturbo neurocognitivo: i sintomi, la progressione e le terapie”, ecco il calendario dei prossimi incontri:

- Giovedì 7 marzo 2024 ore 14:30-16:00
“I servizi sociali territoriali, l’amministratore di sostegno e le direttive anticipate di trattamento” (assistente sociale)

- Giovedì 14 marzo 2024 ore 14:30-16:00
“Il deterioramento cognitivo: le strategie relazionali per gestire i sintomi cognitivi e comportamentali” (psicologhe)

Per informazioni ci si può rivolgere al: 0543/731626 (12.30-13.30)

"Lo IOR dona uno strumento innovativo per la diagnosi precoce del tumore al colon - retto al reparto di Gastroenterologia di Forlì. Il macchinario, del valore di 12.000 euro, sarà utile per la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto.

Per quanto ricerca e clinica in oncologia abbiano fatto notevoli passi avanti nel donare nuove prospettive di cura per tantissime neoplasie, i tumori del tratto gastroenterico rimangono una problematica particolarmente diffusa e di complicata risoluzione. Peraltro, è notizia recente dell’aumento dei casi a carico del colon-retto, già oggi al terzo posto come incidenza tra le varie forme di cancro diagnosticate nel mondo rappresentando circa il 10% della casistica generale, nelle fasce di popolazione più giovani: uno stile di vita più sedentario e la diffusione di abitudini come alcol e fumo hanno portato anche gli under-50 ad essere maggiormente colpiti da una malattia un tempo non toccata questa fascia d’età, se non incidentalmente. Ecco quindi che il miglioramento delle prospettive di prevenzione e diagnosi precoce diventa fondamentale: ed è proprio in quest’ottica che l’Istituto Oncologico Romagnolo ha recentemente donato all’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Ospedale “Morgagni- Pierantoni” di Forlì una strumentazione di ultima generazione, del valore di circa 12.000 euro, che promette di essere un valore aggiunto per il Reparto diretto dal dott. Carlo Fabbri.
Si tratta dell’ Endorail System, apparecchiatura in grado di permettere ai professionisti di aumentare le possibilità di portare a termine con successo un esame, la colonscopia, fondamentale proprio per la diagnosi precoce del tumore del colon-retto: «Anche il medico più esperto non è sicuro al 100% di riuscire a completare questo test, per varie ragioni – ha spiegato proprio il dott. Fabbri nel corso della cerimonia di inaugurazione dello strumento – a volte può essere a causa della lunghezza del tessuto da esplorare, altre per la presenza di curvature e angolature particolarmente tortuose da superare, altre ancora perché in presenza di un’alterata anatomia dovuta ad interventi chirurgici pregressi. In questi casi il paziente deve essere richiamato e svolgere nuovamente l’esame: ma per quanti passi avanti abbiamo compiuto a livello tecnologico e di presa in carico, la colonscopia resta una procedura invasiva e ripetere il test rappresenta è sicuramente uno stress ulteriore per chi deve farlo. Il macchinario che lo IOR ci ha donato è un valore aggiunto in questo senso, aumentando le probabilità di completare l’esame grazie ad un sistema di calamite, tanto semplice quanto geniale».
Il momento della cerimonia è stato anche l’occasione per stimolare la popolazione romagnola sulla tematica della prevenzione del tumore del colon-retto, neoplasia che presenta un percorso di screening dedicato che, tuttavia, non ha ancora raggiunto le percentuali di adesione che hanno contribuito ad esempio a portare il cancro al seno a diventare una delle problematiche oncologiche con i tassi di sopravvivenza più alti a cinque anni dalla diagnosi. «Oggigiorno la medicina è una fusione tra cultura e tecnologia – ha aggiunto sempre il dott. Fabbri – occorre costantemente creare aree di sinergia in cui il protagonista non sia più il dottore o l’infermiere, ma anche tutti quei gruppi che ci consentono di stabilire una adeguata comunicazione tra ospedale e territorio. Tutti noi siamo d’accordo nel considerare la sanità pubblica uno dei beni più preziosi che abbiamo: eppure offre percorsi completamente gratuiti che talvolta, paradossalmente, non sfruttiamo. Una delle cose più preziose, che esiste da vent’anni nella nostra Regione, è proprio lo screening del colon-retto, che intercetta le persone tra i 50 e i 69 anni: con una banalissima lettera permette di raccogliere le feci in una provetta e, nel caso rilevassimo la presenza di sangue occulto, garantisce entro trenta giorni di accedere ad una colonscopia. Una presa in carico totale, da parte del Servizio Sanitario Nazionale, che però solo circa il 50% delle persone che vengono chiamate sfruttano. Nello IOR ho trovato da subito un interlocutore attento non solo da un punto di vista operativo nel mettere i professionisti nelle migliori condizioni di fare il proprio lavoro, ma anche nel diffondere un messaggio di tipo culturale nella popolazione sull’importanza di prevenzione e diagnosi precoce: la donazione che celebriamo oggi ne è una dimostrazione concreta. Occorre sottolineare che si tratta di una strumentazione che, nella Regione Emilia-Romagna, possiede solo la nostra Unità Operativa di Forlì, e dunque ringrazio nuovamente questa bella realtà per essersi dimostrata nuovamente al nostro fianco».
Fabrizio Miserocchi, Direttore Generale IOR, commenta: «La fine del 2023 è stato un periodo di grandi investimenti a beneficio della struttura pubblica per l’Istituto Oncologico Romagnolo, e l’inizio 2024 non ha fatto eccezione. Per noi è sempre molto soddisfacente poter aiutare i professionisti della cura laddove manifestino una necessità o semplicemente una possibilità di poter vedere agevolato il proprio lavoro, in ossequio alla seconda parte del nostro motto, “insieme a chi cura”. Conosciamo tutti le difficoltà che sta attraversando la sanità pubblica in questo periodo: al Terzo Settore viene dunque chiesto un impegno aggiuntivo che siamo ben lieti di garantire. La fiducia che i donatori continuano a dimostrarci va restituita sotto forma di progetti, iniziative, strumentazioni che rappresentino un valore aggiunto per il benessere del nostro territorio, nonché per mantenere e se possibile migliorare quegli standard d’eccellenza della cura che ci sono riconosciuti a livello nazionale: donare un macchinario di ultima generazione è sicuramente il modo più concreto di farlo. Tuttavia, come ha detto il dott. Fabbri, questo gesto non può essere disgiunto dal ribadire il nostro impegno anche sul fronte della prevenzione e della diagnosi precoce da un punto di vista culturale: se sempre più persone di fascia d’età più giovane, sotto i 50 anni, si ammalano di tumore del colon-retto, una ragione è da ricercarsi nella diffusione di stili di vita non improntati al benessere. Come IOR siamo in prima linea per sensibilizzare la popolazione su tematiche come attività fisica, alimentazione, alcol e fumo, anche grazie al lavoro che quotidianamente portano avanti i professionisti del PRIME Center, la struttura che abbiamo creato a San Cristoforo di Cesena. La speranza è che in Romagna si diffonda la cultura della prevenzione, che dev’essere vista in primis come un atto di amore verso sé stessi».