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Articoli filtrati per data: Luglio 2020

 

All’ospedale infermi anche gli ultimi 30 tamponi sono negativi, per il caso del cittadino ricoverato a Roma nessun collegamento con Rimini.

In merito ai circoscritti casi di positività a covi 19 riscontrati nel reparto di Post acuti dell’ospedale di Rimini, si comunica che anche gli ultimi 30 tamponi effettuati, in via del tutto precauzionale, sugli operatori, hanno dato esito negativo. Così come non si riscontrano positività tra i contatti dei pazienti, seguiti dall’Igiene pubblica sul territorio.

Non si può dunque che ribadire con forza che la rigida applicazione dei protocolli regionali mirati alla sicurezza di pazienti ed operatori, che contemplano tra l’altro tamponi ai pazienti in ricovero ed in dimissione, ed il tempestivo intervento a tutto campo attuato non appena è emersa una positività, hanno consentito non solo di circoscrivere quantitativamente il contagio all’interno dell’ospedale, ma anche di tutelare il territorio.

Si può dunque affermare che non vi è, e non vi è stata negli ultimi giorni, alcuna emergenza sanitaria nel Riminese. Le situazioni che si sono presentate, e che si presenteranno, saranno affrontate con i medesimi rigore e tempestività in modo che la salute pubblica della collettività sia tutelata al massimo possibile.

In merito invece al caso del cittadino rientrato dall’estero ricoverato ora a Roma con diagnosi di Covid, si precisa che il paziente era in isolamento domiciliare in un comune della provincia di Ravenna in quanto rientrato dal suo Paese di origine. Nonostante l’assenza di sintomi, in vicinanza della fine della quarantena, è stato effettuato un tampone risultato poi positivo. Il paziente risulta si sia allontanato dalla propria residenza il 7 luglio: l’Igiene Pubblica ha subito attivato le Forze dell’Ordine per la ricerca. Il paziente è stato quindi individuato a Roma e al momento sulla scorta degli elementi in possesso dell’Ausl non risultano collegamenti con Rimini.

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A partire da sabato 11 luglio, l’attività del Punto di Primo Intervento dell’Ospedale "San Giorgio" di Cervia, che era stata sospesa nel periodo dell’emergenza Covid come in altre strutture sanitarie, sia per motivi di sicurezza dell’utenza sia per poter destinare tutto il personale possibile alla presa in carico dei pazienti affetti da Coronavirus, riprenderà nell'arco di tutte le ventiquattro ore, con il contributo del Dipartimento di Cure primarie.

L’evolversi positivo dell’infezione aveva già consentito, dal 19 giugno, la riapertura del Punto dalle ore 8 alle 20 ed ora, a partire da sabato prossimo ,secondo i protocolli dell'emergenza -urgenza, il servizio sarà operativo con personale medico e infermieristico, presente per tutte le ventiquattro ore, a disposizione dei cittadini cervesi e di tutti i turisti.

"Questa amministrazione  - spiega il Sindaco di Cervia, Massimo Medri- si è impegnata fortemente, come noto, per la riapertura H24 del Pronto Intervento di Cervia. Un riapertura fondamentale per una città turistica come la nostra, ormai da giorni pronta ad ospitare i tanti turisti che stanno giungendo sulla nostra riviera. Ringraziamo l'AUSL Romagna per l'impegno, ci rendiamo conto delle difficoltà affrontate negli scorsi mesi a causa del Covid-19 e ringraziamo il nuovo direttore Tiziano Carradori per l'attenzione subito rivoltaci. Questa riapertura del Pronto Intervento H24 segna un momento importante per questa città, per i suoi cittadini in primis, per i turisti, ma anche perché determina un ritorno alla normalità dei servizi sanitari".

 

 

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All’ospedale Bufalini di Cesena è stato chiuso l’ultimo reparto Covid Post Acuti gestito dall’equipè dell’unità operativa di Geriatria e Lungodegenza. Era stato aperto il 23 marzo scorso nel pieno dell’emergenza sanitaria, e dopo la chiusura il giorno 27 maggio del reparto Covid di Medicina Interna, era rimasto l’unica degenza ospedaliera covid dedicata alla cura e all’assistenza dei pazienti affetti da coronavirus.

Con la dimissione degli ultimi pazienti, anche l’unità operativa di Geriatria e Lungodegenza cessa quindi di essere reparto covid , riprendendo la sua tradizionale attività. Senza più pazienti ricoverati per coronavirus, l’Ospedale Bufalini di Cesena sta tornando alla normalità con il ripristino di tutti i reparti specialistici e le degenze. Resta comunque operativa presso l’Osservazione Breve Intensiva (OBI) del Pronto Soccorso l’area filtro covid dedicata alla gestione dei casi sospetti, mantenendo in questo modo separati i percorsi dei pazienti che accedono.

“E’ stata una esperienza che nessuno di noi potrà mai dimenticare – commenta il dottor Antonio Balotta, direttore dell’unità operativa di Geriatria e Lungodegenza - . Ringrazio tutti i collaboratori medici, lo staff infermieristico e il personale OSS, per la professionalità e l’abnegazione dimostrati in questi mesi difficili. Ringrazio inoltre la Medicina Riabilitativa che con la sua attività ha contribuito a prevenire e ridurre, soprattutto nei pazienti anziani, i possibili danni da immobilizzazione. Infine un ringraziamento alla Direzione Sanitaria di presidio, alla Medicina post-acuti dell’ospedale di Lugo e alle Malattie Infettive di Forlì. E’ stato un grande lavoro di squadra”.

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Ancora una donazione, all’ospedale “Franchini” di Santarcangelo, da parte dell'Associazione Santarcangiolese “Dottor Paolo Onofri”. Oggetto del bel gesto, questa volta, uno strumento diagnostico per persone con problemi di vertigini, donato all’Ambulatorio di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale.

S tratta di “Occhiali di Frenzel”: particolari occhiali con lenti a 20 diottrie, che – impedendo la fissazione dello sguardo – permettono lo studio del nistagmo (un movimento ritmico involontario dei globi oculari) spontaneo e provocato da particolari manovre o specifiche sollecitazioni, durante l’esame vestibolare o otoneurologico, eseguito da otorinolaringoiatra e neurologo su pazienti che soffrono di vertigini. Valore dell’apparecchiatura, circa 500 euro.

All’Associazione, il sentito ringraziamento della Direzione ospedaliera e della Direzione aziendale.

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Una iniziativa per ripartire, dopo mesi difficili. Il territorio e la comunità di Novafeltria, nel riminese, festeggiano oggi l’inaugurazione della Casa residenza anziani (Cra) dell’Alta Valmarecchia attesa da anni.

Una struttura di 3.700 metri, la Cra, ricca di spazi confortevoli, dalla sala per le attività e l’area di culto alla palestra per le terapie, dagli ambienti dedicati all’incontro con le famiglie e ai servizi alla persona, all’ambulatorio medico; in tutto, 30 posti letto per dare ospitalità e assistenza agli anziani non autosufficienti, più altri 4/5 destinati al centro diurno.

L’edificio, prima di diventare Cra, ha ospitato da marzo fino a metà giugno pazienti positivi al coronavirus, in attesa di negativizzazione. Dopo il completamento dei lavori- accelerati a metà marzo - del primo stralcio di interventi, la struttura in cui è inserita la Casa per anziani in futuro ospiterà numerosi ambulatori e servizi distrettuali attualmente ubicati altrove. Si realizzerà così una “Cittadella della salute” a servizio del territorio, che comprenderà, oltre alla Cra e ai servizi territoriali, anche l’ospedale Sacra Famiglia con la Casa della Salute al suo interno.

Costruita grazie al finanziamento di 3 milioni di euro della Regione e dell’Ausl Romagna e al contributo di 200mila euro dei sette Comuni dell’Alta Valmarecchia, è stata inaugurata ufficialmente questa mattina alla presenza, tra gli altri, del sindaco del Comune di Novafeltria e presidente dell'Unione di Comuni Valmarecchia, Stefano Zanchini, e del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

Al taglio del nastro anche il direttore generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori, la presidente dell’Assemblea legislativa regionale Emma Petitti, il vescovo di San Marino-Montefeltro Andrea Turazzi, oltre ai sindaci dell’Unione Alta Valmerecchia e al personale tecnico e sanitario dell'Ausl tra cui la dottoressa Elisabetta Silingardi (Direttore del Dipartimento Cure primarie di Rimini) e l'architetto Enrico Sabatini (direttore delle Attività tecniche).

“Credo che questa giornata - ha affermato Bonaccini- con l’inaugurazione della Cra, dia davvero il senso della ripartenza e ci faccia rivedere la luce dopo questi mesi difficilissimi: il welfare, infatti, è uno dei pilastri su cui poggia la vita quotidiana di una comunità e del territorio. Ero stato qui un anno fa a visitare la struttura, ripromettendomi di tornare al termine di questi importanti lavori, che per Novafeltria e l’Alta Valmarecchia rappresentano un primo, importante passo verso la costruzione di una vera e propria Cittadella della salute. Un progetto- ha aggiunto il presidente- in cui abbiamo creduto e investito, convinti della necessità di portare sempre più vicino ai cittadini i servizi. Un intervento che conferma la nostra volontà di investire nelle politiche per l'assistenza alle famiglie e in una sempre maggiore attenzione per le aree interne”.

La Casa Residenza Anziani dell’Alta Vamarecchia

L’edificio ha una superficie complessiva di 3.700 metri, di cui oltre 2.300 interessati dai lavori, tra piano interrato, piano terra, primo piano e sottotetto. La struttura contempla 30 posti letto (suddivisi in 12 camere singole e 9 doppie), più altri 4/5 posti per Centro diurno al piano terra e locali di supporto per tale attività al primo piano. L’ingresso alla Casa avviene da un portico accessibile da un camminamento pedonale di nuova realizzazione e dal quale si accede ad una zona filtro di ingresso su ci si affaccia la portineria. Da qui si articolano gli spazi collettivi: il soggiorno per gli ospiti con  l’angolo dedicato all’area di culto e la sala per le attività occupazionali (a servizio delle postazioni del Centro diurno); la palestra per le terapie riabilitative e motorie con deposito dedicato; i servizi per gli ospiti; la stanza incontro famiglie; la sala infermieri; l’ambulatorio medico; la “sala morbida”  per i servizi alla persona (parrucchiera, manicure..); la sala da pranzo, oltre a locali di servizio riservati agli ospiti e agli operatori e, al primo piano, spogliatoi, lavanderia, uffici amministrativi e direzionali.

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Scarica qui la puntata 

 

 

Una puntata televisiva di Ping Pong, dal titolo " Medicina e Chirurgia in Romagna "  andrà in onda  nei prossimi giorni  su Teleromagna.  La trasmissione, condotta da Piergiorgio Valbonetti, è un programma di approfondimento di Teleromagna che affronta temi di attualità e politica con i p rotagonisti del nostro territorio ed è visibile in Emilia Romagna, Veneto, Marche e Lombardia. 

 La puntata in oggetto  si è occupata del prossimo insediamento del corso di Laurea di Medicina in Romagna insieme ai protagonisti di questo evento.   L’arrivo di un corso di laurea come Medicina rappresenta una rivoluzione  per il territorio ed  ha una importanza strategica, sia da un punto di vista dell’arricchimento dell’offerta formativa, di indotto per le città, ma anche come arricchimento del sistema medico sanitario presente sul territorio .

  Sono stati intervistati il direttore dell'Ausl Romagna, prof. Tiziano Carradori,  il Rettore dell'Università di Bologna, prof. Francesco Ubertini,il sindaco di Forlì, Gianluca Zattini, il Sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, il prof. Franco Stella, il prof. Claudio Vicini, il prof. Giorgio Ercolani e il dottor Alberto Zaccaroni, il prorettore dalla didattica dell'Università di Bologna, prof. Enrico Sangiorgi, il prof. Pietro Cortelli, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia, i presidenti delle Fondazioni delle Casse di Risparmio di Forlì e di Ravenna, l'imprenditrice dottoressa Maria Grazia Silvestrini, dottoressa Tiziana Rambelli (Ausl Romagna),il dottor Fabrizio Miserocchi, direttore generale dello IOR, dottor Pierdomenico Lonzi (Ausl Romagna), i quattro presidenti dei campus Universitari della Romagna, prof. Luca Mazzara (Forlì), prof.ssa Elena Fabbri (Ravenna), prof.Massimo Cicognani(Cesena), prof.Sergio Brasini (Rimini)

   La trasmissione andrà in onda:

-  venerdì 3 luglio alle 21,   canale 14

- sabato 4 luglio h 14, canale 74 e h 23,45 canale 14

- domenica 5 luglio alle ore 15,15 canale 11

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L’Unità Operativa di Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica dell’ospedale Bufalini di Cesena ha ricevuto ieri in dono una nuova apparecchiatura medica consegnata alla presenza del personale da alcuni soci del Circolo Endas E. Macrelli di Ronta promotore a inizio anno di una lotteria benefica i cui proventi hanno permesso l’acquisto di una attrezzatura per la cura dell’insufficienza respiratoria del valore di 3mila euro.

“L’apparecchiatura che abbiamo ricevuto in dono – spiega il dottor Marcello Stella direttore del reparto – aiuta la respirazione dei nostri piccoli pazienti, soprattutto di quelli di età inferiore all’anno di vita, affetti da malattie respiratorie infettive, come ad esempio la bronchite, la polmonite e la bronchiolite, consentendo di migliorare la cura e l’assistenza fornita e al contempo ridurre eventuali complicanze potenzialmente severe”.

“Siamo contenti di aver potuto donare questa attrezzatura al Bufalini – spiega Paolo Severi socio del Circolo Endas . Ringraziamo tutti quanti hanno aderito all’ iniziativa che ha visto anche la partecipazione del Vice sindaco Christian Castorri, dell'Assessore Luca Ferrini e dell'ex primario della pediatria dott. Augusto Biasini. Per la riuscita della serata e per l'impegno nella raccolta fondi attraverso la vendita dei biglietti della lotteria ringraziamo in particolare le socie Rossi Antonella, Rossi Rosalba, Rustignoli Samantae e Guerrini Alessandro, oltre al Credito Cooperativo Romagnolo e al Conad Cyti di Ronta”.

L’Azienda USL della Romagna e tutto il personale della Pediatria ringraziano per questo apprezzato gesto di sensibilità e generosità tutti coloro che hanno contribuito alla donazione.

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Proseguono i lavori al presidio ospedaliero di Faenza, finalizzati a razionalizzare i percorsi pedonali e dei mezzi in modo da ottimizzare anche questi aspetti. Tali lavori renderanno però necessaria, a partire dal prossimo lunedì 6 luglio, la cantierazione di alcune aree che attualmente sono di libero utilizzo, con alcune conseguenti modifiche dei percorsi d’accesso all’ospedale.

Tali aree sono quelle adiacenti al portineria fino al retro del cosiddetto “cortile della Madonnina”. Ne consegue che l’accesso pedonale, per il tempo dei lavori, dovrà avvenire proprio dal “cortile della Madonnina”.

La durata delle opere sarà di circa tre settimane salvo condizioni meteo avverse: sarà comunque cura dell’Azienda informare quando le condizioni precedenti saranno ripristinate.

Ci si scusa per l’eventuale disagio.

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Prosegue l'attività di donazione di organi e tessuti nell'Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì.

Nei giorni scorsi, grazie al lavoro dell'Ufficio di Coordinamento Locale alla donazione di organi e tessuti, dell'U.O. Anestesia e Rianimazione, Blocco Operatorio e Direzione Sanitaria è stato possibile portare a termine un'altra donazione multiorgano che ha permesso a due pazienti in lista d'attesa, di ricevere il trapianto. Il lavoro delle équipes coinvolte è stato portato a termine per la generosa volontà del paziente e dei suoi famigliari.

 

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Tutela dell’ambiente e solidarietà si abbracciano nel gesto di Elia Ricciotti, un giovane riminese che ha partecipato ad un concorso fotografico mirato alla sensibilizzazione sull’ambiente, contestualmente ha realizzato un progetto di tutela ambientale, si è dunque aggiudicato un riconoscimento di 500 euro che ha deciso di donare all’Ospedale di Rimini per il contrasto del Covid 19.

Tutto nasce dall’iniziativa di Coop Alleanza 3.0, da sempre impegnata nel campo della sostenibilità, che sostiene il Green Social Festival, riconoscendo la necessità di continuare ad informare e sensibilizzare i cittadini sui temi ambientali e di sostenibilità, soprattutto in un momento in cui l’emergenza della pandemia ha posto in evidenza nuove priorità per il pianeta.

Nell’ambito del concorso fotografico, Coop Alleanza 3.0 ha assegnato un premio speciale ad Elia Ricciotti e alla sua foto che ritrae un gruppo di ragazzi che pulisce la città: un’immagine che esprime l’importanza del contributo di ciascuno di noi per tutelare l’ambiente. Non solo un messaggio molto coerente con i principi cooperativi di cui Coop Alleanza è sostenitrice, ma che si rifà ad un progetto realizzato proprio da Elia e da altri ragazzi, cioè ad una maxi raccolta da mozziconi che hanno effettuato in città e alla realizzazione di un piccolo contenitore che aiuta a non gettare i mozziconi a terra.

E la sensibilità di Elia si è manifestata anche attraverso l’utilizzo del premio ricevuto: Elia ha infatti deciso di devolvere la somma di 500 euro all’ospedale della sua città per contrastare il Covid.

Questa mattina, presso l’iper Celle di Rimini, la cerimonia di “doppia consegna”. Erano presenti, oltre ad Elia e agli altri ragazzi del progetto, l’assessore del Comune di Rimini ad Ambiente, Sviluppo sostenibile, Blue economy, Start up, Identità dei luoghi Anna Montini; Simona Arduini (presidente della Zona soci di Rimini e Consigliera di amministrazione di Coop Alleanza 3.0), Paolo Amabile del Green Social Festival, la dottoressa Elisabetta Montesi responsabile aziendale di Fundraising per Ausl Romagna. Simona Arduini ha dunque consegnato l’”assegnone” ad Elia, che l’ha consegnato alla dottoressa Montesi, la quale ha ringraziato a nome della Direzione Aziendale, sottolineando come “da parte dei giovani come Elia abbiamo ricevuto, in questi mesi di covid, tanti gesti significativi all’insegna della solidarietà. E' un bellissimo segnale”.

 

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