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Articoli filtrati per data: Dicembre 2020

UNICEF Comitato di Forlì-Cesena e Ospedale G.B. Morgagni e L.Pierantoni di Forlì, assieme per allietare i bambini ospedalizzati e il personale in forza nella Struttura.

Pigotte in Corsia: questo Natale 2020 arrivato a conclusione di un anno difficile per tutti, si illumina mostrando la luce della solidarietà.

23 Dicembre 2020 - Grazie a una collaborazione nata tra il Comitato Provinciale per l'UNICEF di Forlì-Cesena e l'Ospedale G.B. Morgagni e L.Pierantoni di Forlì, fortemente voluta dalla dott.ssa Francesca Vaienti e sostenuta con entusiasmo dalla dott.ssa Elena Vetri, è stato possibile, nella giornata di oggi, distribuire presso la struttura le Pigotte, le bambole realizzate a mano che da anni sono simbolo di solidarietà. Un momento molto importante per allietare le giornate dei bambini/e che in questo periodo natalizio, già sotto tono, si trovano in ospedale. Un momento che vuole essere solo l'inizio di un progetto che guardi sul lungo periodo, con ulteriori donazioni, momenti di incontro e iniziative al fine di rendere la realtà in cui viviamo sempre più a misura di bambino. Al personale sanitario sono state dedicate le Pigotte con le divise professionali: un gesto che nasce dal riconoscimento per quello che hanno fatto e stanno facendo gli operatori di questo settore, in prima linea nella lotta contro il virus COVID-19. Un semplice modo per ringraziarli e riconoscere il valore del loro lavoro, la loro dedizione, umanità e coraggio. Le Pigotte sono bambole dal "cuore di pezza" ma aiutano UNICEF a salvare milioni di bambini. Grazie al cerchio solidale a cui dà vita, questa strenna esclusiva e speciale offre momenti di svago e di condivisione e contemporaneamente lega chi le realizza, chi le adottata e i bambini più svantaggiati che UNICEF potrà aiutare, offrendo loro un futuro migliore. Le bambole portate in dono dal Comitato UNICEF di Forlì-Cesena per mano della presidente Chiara Morale, assieme ad alcuni volontari, sono state realizzate dagli alunni delle classi della Scuola Primaria San Giorgio di Cesena e dalle mani sapienti di alcune volontarie del Comitato: Bruna Campana, Angela Casadei, Paola Macherozzi, Doriana Massa e Miriam Montanari che instancabilmente si sono mette all'opera rendendo possibile questa donazione. A questo grande cerchio di solidarietà ha partecipato anche l'azienda Linea Sterile s.r.l. che ha donato le stoffe utilizzate per la realizzazione dei vestiti delle pigotte: grazie al riciclo creativo è stato possibile recuperare gli scampoli delle divise che sarebbero altrimenti finiti al macero, dando loro una seconda vita. Chi fosse interessato a sostenere il progetto, può farlo tramite bonifico su C/C: IT32 R030 6913 2981 0000 0002 047

oppure contattando il Comitato Provinciale UNICEF ai seguenti recapiti: 347/0792674 comitato.forli@unicef.it

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Il Dott. Davide Melandri, Direttore U.O. Centro Grandi Ustionati/Dermatologia Cesena e Forlì e Banca della Cute Regione Emilia Romagna, intervistato in diretta streaming, il 29 dicembre, alle 19:30, sul sito :

https://lapellesicura.it/eventi/lesperto-risponde-dott-davide-melandri/

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Anche in questo anno così difficile l'Associazione Dottor Clown Rimini ha voluto far sentire la sua vicinanza nel periodo natalizio ai bambini ricoverati nel reparto di Pediatria e Chirurgia pediatrica dell'ospedale Infermi di Rimini. Sono stati consegnati al personale pacchi dono che verranno regalati ai bambini in sicurezza dagli addetti del reparto. I pacchi contengono il calendario clown, per portare un sorriso tutto l'anno, caramelle, nasi rossi e un simpatico gioco, il "clown memory" con cui i bambini potranno giocare. Altra importante donazione fatta dalla associazione è un monitor per la rilevazione dei parametri vitali di neonati e non, particolarmente utile in questo periodo per il reparto.

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Primo tassello alla lotta contro la pandemia. Anche in Romagna, come in tutta la regione è partita oggi la prima giornata di vaccinazione contro il Covid rivolta al personale sanitario che, in tutti questi mesi è stato impegnato in prima persona ad affrontare il subdolo virus. Nella giornata di oggi sono stati vaccinati in Romagna 225 operatori. Questa prima tranche dell’esercito dei professionisti è composta da 48 medici ospedalieri, 1 medico di medicina generale, 1 medico delle Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), 1 direttore del laboratorio di biologia, 10 dirigenti di profilo sanitario, 130 infermieri, 3 ostetriche, 9 assistenti sanitari, 2 tecnici di laboratorio, 1 tecnico di radiologia, 1 fisioterapista e 18 Oss (Operatori socio sanitari). Questi primi vaccinati sono stati individuati sulla scorta del ruolo che ricoprono nella gestione dell'infezione da covid 19. Si tratta in particolare dei vaccinatori, di coloro cioè che poi si occuperanno di effettuare le ulteriori vaccinazioni.
I primi a ricevere le dosi del vaccino sono stati la dott.ssa Giovanna Giubelli, infermiera, per la sede provinciale di Ravenna; la dottoressa Emilia Biguzzi, assistente sanitaria a Forlì, per la sede provinciale di Cesena/Forlì; per la sede provinciale di Rimini il dottor Carlo Biagetti responsabile rischio infettivo Ausl Romagna e medico delle malattie infettive all’ ospedale Infermi, dopo di lui il dottor Corrado Paolizzi, medico di famiglia Dopo la forte valenza anche simbolica della giornata di oggi, da inizio gennaio, partirà in Romagna un ulteriore step di vaccinazione che contemplerà il resto del personale sanitario, nonchè gli ospiti e gli operatori delle Cra. Per effettuare le vaccinazioni a questi ultimi saranno creati dei team che si recheranno nelle strutture stesse. Per il personale sanitario continueremo a prevedere dei punti di vaccinazione e verosimilmente ve ne saranno di ulteriori rispetto agli attuali tre. Uno di questi ulteriori punti sarà allestito a Forlì, dove stiamo interagendo con l'Amministrazione locale per definire modi, tempi e location anche in relazione alle esperienze che trarremo oggi. Ma ne stiamo valutando anche altri. Dopo questo secondo step per operatori e strutture, il Ministero sta lavorando alla vaccinazione della popolazione generale, per la quale ci organizzeremo non appena vi saranno le relative linee guida. Si parla del mese di febbraio. "Quello di oggi è un momento molto importante, ha chiosato il direttore generale di Ausl Romagna, dottor Tiziano Carradori. Dopo dieci mesi di lotta finalmente abbiamo a disposizone un'arma 'non spuntata' per combattere questa malattia che ha fatto tante vittime, provocato tanto dolore e che ancora sta mettendo a dura prova la tenuta del servizio sanitario nazionale. Ci aspettiamo ed auspichiamo che l'adesione sia alta, soprattutto tra il personale sanitario ma anche tra i cittadini. E' un gesto di grande responsabilità verso noi stessi, le nostre famiglie, ma anche le nostre comunità. A livello personale mi vaccinerò non appena possibile".

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Sono arrivate nelle tre sedi vaccinali di Cesena (dove si vaccinerann anche operatori forlivesi), Ravenna e Rimini, le dosi di vaccino contro il Covid 19, che saranno somministrate oggi agli operatori sanitari a partire dalle ore 14. Da Bologna i vaccini sono arrivati alla sede Ausl di  Pievesestina (foto principale), quindi indirizzati a Fiera di Rimini, Cesena Fiera e Pala De Andrè (rispettivamente, nella fotogallery), dove sono arrivati attorno alle ore 10:15.

Nel complesso 225 gli operatori che si vaccineranno oggi, salvo poi ripartire con la seconda fase della vaccinazione, per gli altri operatori sanitari e per operatori ed ospiti delle strutture per anziani, ad inizio gennaio.

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Giovedì, 24 Dicembre 2020 15:53

Sigismondo d'Oro all'Ospedale di Rimini

Grande soddisfazione ed emozione  per la consegna del "Sigismondo d'Oro", la più alta onoreficenza del Comune di Rimini, all'Ospedale "Infermi" e ai suoi operatori (nella foto la consegna al direttore medico del presidio dottoressa Catia Drudi e al direttore infermieristico dottor Andrea Galeotti).

Di seguito il commento e ringraziamento del direttore generale dell'Ausl  Romagna, dottor Tiziano Carradori.

"Questo importante riconoscimento che il Comune di Rimini ha inteso attribuire all'ospedale di Rimini ci riempie di gioia e di orgoglio. E' dedicato a tutti coloro che, con abnegazione e dimostrando una forte resilienza, si sono impegnati e si stanno impegnando per prendere in carico i problemi di salute della comunità riminese. Quelli relativi al covid, ovviamente, ma anche gli altri che non vanno dimenticati. L'obiettivo sfidante che stiamo cercando di perseguire è, infatti, quello di contemperare nella migliore maniera possibile questi due aspetti. Ma il Sigismondo d'Oro all'ospedale, come emerge anche dalla relativa motivazione, fonda le sue radici più indietro. Ai mesi scorsi, quelli della prima ondata covid, quando l'Infermi è stato, per settimane, il 'fortino assediato' che ha rappresentato, anche simbolicamente, la resistenza alla malattia. E i suoi operatori, così come gli operatori sanitari in generale, non si sono mai, mai tirati indietro, mettendo spesso a repentaglio anche la loro saluto e la loro vita. Infine non vanno dimenticati gli ultimi anni, durante i quali l'Ospedale di Rimini è cresciuto dal punto di vista sia professionale sia delle competenze e del livello clinico che sa esprimere, e questo grazie al valore e all'impegno dei professionisti ed operatori che vi operano e di tutti coloro che, nel corso degli anni, in ruoli di gestione e governance, hanno posto le condizioni affinchè tutto questo potesse avvenire. Un autentico ringraziamento dunque al Comune e al sindaco Andrea Gnassi, da parte nostra e di tutto il personale".

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Nell’ambito sanitario il termine “Umanizzazione” assume un significato molteplice, e che può essere tradotto con i concetti di “accoglienza”, “ospitalità”, “comprensione”, “informazione”.

L’umanizzazione va intesa come l’insieme dei comportamenti acquisiti e fatti propri dal Sistema Sanitario per fornire un servizio rispettoso delle esigenze relazionali delle persone che vi accedono, senza trascurare gli aspetti organizzativi, burocratici e strutturali.

L’efficacia del sistema salute è inoltre fortemente legata alla qualità delle relazioni umane che si stabiliscono tra i professionisti e gli utenti nel processo di cura.

Al fine di minimizzare e ridurre la diffusione di SarsCov2 si è reso indispensabile ripensare e ridefinire i processi organizzativi ed assistenziali, gli spazi e l’articolazione delle diverse attività sanitarie, all’interno dell’Oncoematologia del PO di Faenza: è stato necessario selezionare gli accessi dei pazienti che accedono al Day Hospital – Day Service e regolamentarne le presenze, al fine di garantire la massima sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori sanitari.

Con il coinvolgimento e la sinergia della Direzione Sanitaria di Presidio, della Protezione Civile, dell’Ufficio Tecnico e di altri organi competenti, è stato attivato un percorso alternativo di “presa in carico” dei pazienti, posizionando un “gazebo” mobile all’interno del cortile interno “San Giuliano”, allestito per garantire un percorso di triage rapido e differenziato degli accessi al Servizio da parte degli utenti con patologia oncoematologica, cio’ a tutela delle norme di prevenzione volte ad impedire la diffusione del virus. A fianco del “gazebo” è stato posizionato un pre-fabbricato di circa mq 4x2,5 utile a ricollocare la postazione di accettazione dei pazienti che afferiscono al DH – Day service.

Tali pazienti, terminata la fase di accoglienza – presa in carico, potranno attendere all’interno del gazebo dove verrà realizzata una sala di attesa, grazie all’installazione di un impianto di riscaldamento ad irraggiamento.

E’ stato ritenuto prioritario intervenire sulla “percezione degli spazi” allo scopo di rendere confortevole ed adeguata all’elevato livello assistenziale proposto, la zona di accoglienza ritenuta come il “biglietto da visita” dell’Unità Operativa.

Con il coinvolgimento del Liceo Artistico Torricelli Ballardini, grazie alle azioni di pittura collettiva curate dagli studenti coordinate dai professori, si è provveduto a cambiare il volto al prefabbricato, sia esternamente che al suo interno, trasformandolo in un setting di accoglienza piu’confortevole, proponendo l’applicazione di discipline grafiche pittoriche che, nell’ambito del linguaggio artistico, richiamano serenità.

La dimensione psicosociale, emotiva, relazionale della malattia risulta strettamente correlata alla dimensione medica: ed infatti è stato dimostrato che influenza molteplici aspetti quali i sintomi, la capacità di affrontare la malattia, il coinvolgimento decisionale del paziente, il suo grado di soddisfazione e l’adesione terapeutica.

Ai pazienti che accederanno al locale di accoglienza posto nel cortile interno San Giuliano un giorno alla settimana (ogni lunedì) verrà consegnato un questionario di gradimento (in allegato) per coinvolgerli attivamente in tale progetto ed ottenere cosi’ da loro un feed-back utile nell’individuare  eventuali azioni di miglioramento da mettere in campo al termine della sperimentazione stessa.

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Anche se un Natale diverso, quello di quest'anno, non cambia la solidarietà da parte della società civile nei confronti dei piccoli pazienti della Pediatria di Rimini. Tra questi c'è anche chi, come Elisa e sua figlia, durante il periodo covid hanno fabbricato e venduto mascherine e hanno voluto donare il ricavato anche in questo caso per acquistare giocattoli per i piccoli pazienti. O come la Medusa Gioielli, che invece si è concentrata sui genitori e che, come l'anno scorso, ha donato piccoli gioielli ai genitori dei piccoli pazienti dell'Oncoematologia pediatrica.

A tutti loro i ringraziamenti della direzione medica dell'ospedale, del primario di Pediatria dottor Gianluca Vergine e della responsabile dell'Oncoematologia pediatrica dottoressa Roberta Pericoli.

In allegato le foto della donazione di Elisa e sua figlia.

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Nella mattinata del 23 dicembre i Pompieri “Colleghi di Grisù” si sono recati presso la Pediatria dell'ospedale di  Ravenna per formulare gli auguri di Natale al personale ed ai bambini. I pompieri hanno offerto in dono un dondolo Grisù per l’area giochi comune del reparto, una targa ricordo ed un’offerta per l'acquisto di attrezzature destinate alla Pediatria. Alcuni dei pompieri hanno vestito una maglia con l’immagine del draghetto Grisù. Un sentito ringraziamento da parte di tutto il personale della Pediatria per tutte le iniziative che i Vigili del Fuoco rivolgono da anni alla Pediatria di Ravenna.

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I gesti più semplici sono i più belli. Un dono solidale, buono da mangiare, in segno di riconoscenza e stima, che servirà ad addolcire un Natale che in questo anno già molto difficile, sarà più gravoso del solito per chi deve lavorare in ospedale.
Con questo spirito il Gruppo Scout Clan Ruscello Faenza 4, ha deciso di consegnare un cadeau di biscotti natalizi ai medici, infermieri e a tutto il personale dei reparti che più sono stati, nel corso dei mesi, sotto pressione a seguito dell'emergenza da Covid 19 e saranno impegnati anche nei giorni di festa ad aiutare chi sta male. Lo spirito di servizio è tra l'altro una componente molto sentita del percorso umano di chi decide di essere scout, e in questo momento la donazione all'ospedale riveste anche un significato di vicinanza alla categoria del personale sanitario.
A ricevere i biscotti saranno presenti i primari e le coordinatrici infermieristiche dei reparti di Medicina Interna (Marco Domenicali), Malattie Infettive (Paolo Bassi), Pneumologia (Carlo Gurioli), Pronto soccorso e Medicina d'urgenza (Andrea Morelli), Anestesia e rianimazione (Maurizio Fusari) e la coordinatrice infermieristica della Chirurgia polispcialistica, Agnese Agosto. A sottolineare l'importanza del gesto, anche la direzione medico di presidio (dottor Paolo Tarlazzi) e la presenza del direttore sanitario aziendale Mattia Altini e della dottoressa Elisabetta Montesi, responsabile aziendale del fundraising.
Molto commovente il momento della consegna, avvenuto in "Sala Pavoni", nel pieno rispetto delle linee guida covid, momento durante il quale i giovani scout hanno voluto rivolgere anche alcune domande al personale sanitario presente.
"La solidarietà dei giovani in un momento di così grande sofferenza per tutta la comunità, - afferma il direttore sanitario dott. Altini - emoziona sempre e apre il cuore alla speranza di un mondo in cui valori come l'amicizia, l'unione e l'altruismo, che caratterizzano già il sistema di cura del Sistema Sanitario Nazionale, possano sempre prevalere in ogni ambitodella società civile".

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