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Articoli filtrati per data: Aprile 2019

 
 
"Sua Maestà Anatomica", il patologo forlivese Giovan Battista Morgagni, tornerà "idealmente", dopo quasi tre secoli, nelle sale dell'Università di Bologna per la proiezione di alcuni brani della docufiction a lui dedicata, in occasione del prestigioso Festival della Scienza Medica Genus Bononiae.L'importante manifestazione, che è stata presentata ufficialmente ieri e che si terrà a Bologna dal 9 al 12 maggio, ha infatti accettato di proiettare alcuni brani del lavoro cinematografico sul Padre della Patologia Moderna, tra gli eventi in programma, presso Sala degli Atti di palazzo Re Enzo, piazza del Nettuno 1.
 

Il Festival, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e da Genus Bononiae, Musei nella Città, in collaborazione con l'Università di Bologna e con il supporto del Gruppo Intesa Sanpaolo, ha registrato un crescente successo di pubblico nel corso degli anni (oltre 55.000 presenze nel 2018), e si prepara alla nuova edizione con un programma fittissimo: oltre 100 relatori,  tra cui i premi Nobel John Gurdon, Aaron Ciechanover e Tomas Lindhal e 80 eventi, tra lezioni magistrali, convegni, incontri, spettacoli, assieme ai consueti appuntamenti dedicati alle scuole.

Il tema portante di quest’anno, "L'intelligenza della salute" ha origine dalle ricerche in capo alla cosiddetta "epidemiologia cognitiva", che dimostra l’esistenza di una correlazione misurabile tra intelligenza e salute personale e collettiva.

"Quando Intelligenza e Salute sono in sintonia, cioè quando c’è abbastanza di entrambe, la condizione umana, personale e sociale, gode vantaggi e benefici. - spiega Gilberto Corbellini, direttore scientifico del Festival -  Da decenni, studi controllati dimostrano che le persone che in età giovanile ottengono risultati migliori nei test cognitivi, cioè che sono più intelligenti, nel corso della vita si ammalano meno e sono più longeve. Altri studi dimostrano che bambini che conducono stili di vita sani, soprattutto che non vivono in ambienti dove sono presenti rischi di malattie infettive, malnutrizione, violenze sociali o inquinamento, conseguono o mantengono gli standard cognitivi consentiti dai geni che hanno ricevuto in eredità, ottenendo soddisfacenti risultati professionali e contribuendo a costruire una società decente."

Il progetto  "G.B.Morgagni" 

“Sua Maestà Anatomica” e' stato un patologo forlivese che ha rivoluzionato la medicina e ha fondato la patologia moderna. Francesco Puccinotti, storico della medicina ottocentesco, scrisse con enfasi di Morgagni che: "... se tutte le scoperte anatomiche fatte da lui dovessero portare il suo nome, forse un terzo delle parti del corpo umano, si nominerebbe da lui...". L’iniziativa della docufiction nasce da un'idea del gruppo Ausl Romagna Cultura, all'interno del progetto "G.B.Morgagni Sua Maestà Anatomica", che aveva già visto, nel 2015, l’organizzazione di un convegno storico – scientifico in collaborazione con la Fondazione Cassa  dei Risparmi   di Forlì, la realizzazione di un sito Internet dedicato(www.morgagnipatologo.it), a cura del Liceo Scientifico e Classico di Forlì e con il contributo del Lions Terre di Romagna e la realizzazione del volume "Morgagni e Forlì" nel 2018, a cura di Giancarlo Cerasoli con le foto di Leonardo Michelini.  La docufiction è stata girata dal regista Cristiano Barbarossa(già regista di Superquark ), con il contributo dell'Istituto Oncologico Romagnolo, Formula Servizi  e Daniele Versari di Estados Cafè. Attore protagonista Riccardo Mei. Musiche originali di Roberto Costa. "Abbiamo raccontato la sua vita - spiega il regista Barbarossa - su un piano parallelo e sfruttando il linguaggio tanto del documentario, per raccontare il Morgagni che oggi è presente nelle strutture e nei medici della sua terra, quanto della docufiction, per illustrare le varie fasi della sua vita di scienziato, percorrendo un viaggio ideale tra presente e passato, tra eredità pienamente raccolta e storia. E lo faremo attraverso le varie età, sia quelle a cui fa riferimento lo scienziato forlivese, sia quelle delle persone che in questo territorio incontrano il nome di Morgagni: dallo studente, appunto, in procinto di iniziare l’anno scolastico nel Liceo Morgagni, passando per i suoi compagni di scuola un po’ più grandi che si stanno occupando di dedicare un sito a “Sua Maestà Anatomica”, ai giovani medici che lavorano sul territorio, ma anche a quelli che come Morgagni sono dovuti espatriare”. 

LE RIPRESE

La docufiction è stata girata, per le riprese moderne, nell'ospedale di Forlì e all'Irst di Meldola. A Forlì sono state effettuate riprese nei Licei Classico "G.B.Morgagni" e Scientifico "Paulucci De Calboli" (dove sono stati coinvolti studenti e docenti), in vicolo Gaddi e in altri luoghi caratteristici come la Biblioteca Comunale. Per le riprese storiche, con le comparse in costume, sono stati invece utilizzati il palazzo dei Commissari di Terra del Sole, gli splendidi giardini delle Terme di Castrocaro,la Biblioteca di Forlì e di Faenza, la bellissima antica farmacia di Lugo e, nel faentino, palazzo "Milzetti" (museo nazionale dell'età neoclassica in Romagna) e la biblioteca. Tante le comparse provenienti da tutta la Romagna e coinvolte in ogni ruolo, dai figli/e del Morgagni agli assistenti, a nobili e popolani. 

Il regista, il protagonista e la troupe 

Il regista ed autore, Cristiano Barbarossa, ha realizzato svariate puntate di Superquark e numerosi programmi televisivi per la Rai. Ha vinto un Premio Giornalistico Ilaria Alpi, il Roma Fiction Fest, il Premio Flaiano, oltre ad altri premi e ad aver ricevuto la Nomination per i Premi Cinematografici Globi d’Oro. I suoi lavori sono stati trasmessi in Francia,Spagna, Giappone, Australia, Olanda, Portogallo, Irlanda.E' ideatore e autore di “Sirene” e “Tutta la Verità” per Discovery Channel. Il personaggio di G.B. Morgagni è stato interpretato da Riccardo Mei. Doppiatore, attore e cantante, è ormai da venti anni la voce per eccellenza della televisione italiana: spiega le frontiere della scienza su Superquark, viaggia per il mondo con Alle falde del Kilimangiaro, illustra i documentari estremi della serie Tabù di National Geographic, in onda su Sky, racconta i misteri della scienza in Voyager. E’ la voce caratteristica ed espressiva che si ascolta in innumerevoli programmi e che interpreta racconti dei grandi autori della letteratura mondiale nelle Short Stories per il gruppo Repubblica-L’Espresso. Anche per la troupe, presenze di professionisti del settore: alle scenografie e costumi Carlo del Giudice, al suono in presa diretta Daniele Ingrati, mentre direttore della fotografia Alessandro Galluzzi.  

Il gruppo Ausl Romagna Cultura 

Il gruppo Ausl Romagna Cultura, costituito nel febbraio 2016 con delibera del Direttore Generale, ha come obiettivi la valorizzazione del patrimonio artistico, documentale e archivistico dell’AUSL Romagna, la diffusione della conoscenza delle figure dei grandi medici della Romagna, la realizzazione di iniziative di divulgazione scientifica e culturale dell’AUSL Romagna in collaborazione con enti e associazioni, nonché la promozione di progetti culturali in collaborazione con Università ed altri Enti. È suddiviso in tre aree: Storia della medicina, grandi medici romagnoli e divulgazione scientifica (coordinata dal dottor Stefano De Carolis),Patrimonio storico-artistico-archivistico AUSL della Romagna (coordinato dalla dott.ssa Sonia Muzzarelli) e Comunicazione (coordinato dalla dott.ssa Tiziana Rambelli). 

 
 
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Lunedì 15 aprile, dalle ore 9 alle ore 12, presso la Sala Icaro in viale Roma 1/3 a Forlì , si terrà il secondo appuntamento dell’evento “INvulnerabili: un progetto di sensibilizzazione rivolto alle scuole sul tema della violenza”.

Per tutte  le classi che hanno aderito al progetto, presentato per la prima volta a Forlì nel dicembre scorso, questa sarà l’occasione per restituire e condividere, attraverso espressioni “artistiche” in forma di video, le conoscenze,  le emozioni e i pensieri sulla violenza di genere (e non solo) nelle sue diverse manifestazioni.

Tutti gli elaborati verranno commentati da Davide Conti, Storico e Consulente dell’Archivio del Senato della Repubblica, Simona Bani, Psicologa e Psicoterapeuta dell’Università di Bologna e Michele Marangi, Media Educator dell’Università Cattolica di Milano.

 L’evento, promosso in collaborazione con il progetto ALMA IDEA dell’Università di Bologna, gode del patrocinio dell’AUSL Romagna, dell’Università degli Studi di Bologna e del Comune di Forlì e del prezioso sostegno dei Lions Distretto 108°, Zona A- 2° Circoscrizione (Forlì Giovanni de’ Medici, Forlì Host, Forlì Valle del Bidente,  Forlì-Cesena,Terre di Romagna, Valle del Savio, Cesena).

PROGRAMMA

"La vulnerabilità come metodo critico. Una ricerca interdisciplinare tra teorie, dottrine e casi studio”

 Modera: Mirko Traversari, Dipartimento Beni Culturali, Università degli Studi di Bologna - Campus di Ravenna

- Saluti delle Autorità

- Susi Olivetti, Dirigente Scolastico Liceo Scientifi co “Fulcieri Paulucci Di Calboli” Forlì

- Creazioni artistiche a cura delle classi:

4C Liceo Scientifi co “Fulcieri Paolucci di Calboli” di Forlì, 2A, 3A, 4A, 4B, 5A Liceo Scientifi co “Augusto Righi” sede distaccata di Bagno di Romagna, 3Es Liceo Classico “Vincenzo Monti” di Cesena, 3 A Scuola “M. Palmezzano” - IC2 Forlì, 3A Scuola “M. Palmezzano” IC2 Forlì , CNOS FAP, 3A Scuola “M. Palmezzano” IC2 Forlì, 2A, 3A, 4A, 4B, 5A Liceo Scientifi co “Augusto Righi” sede distaccata di Bagno di Romagna

Commentano: Davide Conti Storico e Consulente dell’Archivio del Senato della Repubblica, Simona Bani Psicologa psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico

Con il contributo di: Michele Marangi Media Educator. Docente di Peer&Media Education, Università Cattolica di Milano

Componenti del comitato di progetto:

Dario Bettini (Sartoria Teatrale), Luigi Canetti (Università di Bologna),

Alessandra Foscati (Università di Bologna), Annalisa Furia (Università di Bologna),

Tiziana Iervese (AUSL Romagna- sede Forlì),

Antonella Liverani (AUSL Romagna- sede Forlì), Angelica Montanari (Università di Bologna),

Stefania Polidori (Sartoria Teatrale), Mirko Traversari (Università di Bologna)


 

 
 
 
 
 
 
 
 
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Sabato 11 maggio, alle ore 11, presso la Sala della Cultura del  Palazzo Pepoli, (Museo della Storia di Bologna), in via Castiglione 8, il prof.Giorgio Ercolani, direttore della Chirurgia e Terapie Oncologiche Avanzate dell'ospedale di Forlì (Ausl Romagna), interverrà alla quinta edizione del Festival della Scienza medica per parlare  dell'esperienza della chirurgia robotica forlivese.

 

Il titolo dell'incontro, "Più Robot e meno Burnout per prevenire effetti collaterali in chirurgia" , rientra perfettamente nel tema dell'edizione di questa edizione del prestigioso Festival, "Intelligenza della salute" ,in programma a Bologna dal 9 al 12 maggio prossimi, che vedrà protagonisti, come ogni anno, scienziati di fama internazionale, tra cui Premi Nobel, massimi esperti in diversi campi della ricerca e dell’innovazione, con l’ambizioso obiettivo di avvicinare e rendere accessibile al grande pubblico la cultura medico-scientifica e le sue sfide. Nella chirurgia oncologica dell’apparato gastroenterico, l’approccio mininvasivo rappresenta a tutt’oggi la procedura migliore di trattamento per la maggior parte delle patologie.I benefici per il paziente derivanti dall’utilizzo di questa tecnica si traducono in un ridotto tasso di complicanze postoperatorie, minor dolore post-operatorio, rapida ripresa delle attività fisiche, degenza più breve e un risultato estetico migliore.La chirurgia robotica rappresenta un’evoluzione della tecnica laparoscopica, riducendo ulteriormente le perdite ematiche, e permette di garantire la mininvasività anche in situazioni più complesse. I chirurghi devono spesso affrontare il burnout, cioè una condizione di stress lavorativo cronico caratterizzato da esaurimento emotivo, un sentimento di scarsa realizzazione professionale e un eccessivo distacco emotivo del medico dal paziente. Il burnout ha un impatto negativo non solo sul benessere psicologico del medico ma anche sulla qualità del suo lavoro. Ridurre gli effetti del burnout aumenterebbe la motivazione e soddisfazione lavorativa dei medici e, al contempo, favorirebbe l’instaurarsi di una relazione più collaborativa tra medico e paziente.

Insieme al forlivese prof. Giorgio Ercolani, peraltro componente del Comitato Scientifico del Festival della Scienza Medica, interverrà all'incontro il prof. Paolo Maria Russo.

 

 

 

BOLOGNA, 9 – 12 MAGGIO 2019

 

"INTELLIGENZA DELLA SALUTE"

 

LA QUINTA EDIZIONE DEL FESTIVAL DELLA SCIENZA MEDICA

 

Il Festival, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e da Genus Bononiae. Musei nella Città, in collaborazione con l'Università di Bologna e con il supporto del Gruppo Intesa Sanpaolo, ha registrato un crescente successo di pubblico nel corso degli anni (oltre 55.000 presenze nel 2018), e si prepara alla nuova edizione con un programma fittissimo: oltre 100 relatori e 80 eventi tra lezioni magistrali, convegni, incontri, spettacoli, assieme ai consueti appuntamenti dedicati alle scuole.

 

Il tema portante di quest’anno ha origine dalle ricerche in capo alla cosiddetta "epidemiologia cognitiva", che dimostra l’esistenza di una correlazione misurabile tra intelligenza e salute personale e collettiva. In qualche modo l’intelligenza protegge da malattie vascolari, obesità e disturbi mentali, probabilmente perché consente comportamenti più razionali. D’altro canto, serve un ambiente sano per conseguire buoni livelli di intelligenza: l’assenza o il controllo delle malattie infettive, della malnutrizione e delle violenze garantiscono il mantenimento o il miglioramento degli standard cognitivi geneticamente ereditati. L’intelligenza guida verso il conseguimento di uno status socio-economico che protegge la salute, in un circolo virtuoso che si riverbera sull’intera società, contribuendo a renderla più sana, civile ed equa.

 

La presentazione dell’edizione 2019 da parte del Presidente Fabio Roversi-Monaco si terrà giovedì 9 maggio alle 18.00 presso il Salone del Podestà di Palazzo Re Enzo: un intervento che sarà seguito da quello dello staminologo Michele De Luca, che farà un excursus sulle frontiere applicative delle cellule staminali, con riferimento in particolare alle importanti sperimentazioni svedesi con staminali embrionali umane per la cura del Parkinson, e dal racconto del "Project Debater", il primo sistema di Intelligenza Artificiale sviluppato da IBM in grado di competere con un umano in un dibattito. Protagonista di questo secondo intervento sarà Aya Soffer, Vice Presidente dell’AI Tech presso l’IBM Research AI organization.

 

Ecco a seguire una panoramica sui principali incontri in programma

 

I premi Nobel

 

Saranno tre i Premi Nobel ospiti della manifestazione: John Gurdon, Premio Nobel per la Medicina 2012, il primo ad intuire e dimostrare, già negli anni Sessanta, che la clonazione era una prospettiva

 

realistica, ragionerà sul delicato equilibrio tra conquiste scientifiche ad essa legate e questioni etiche; anche Aaron Ciechanover, biologo e genetista, premiato con il Nobel per la Chimica nel 2004, affronterà le questioni bioetiche legate alla medicina di precisione, che tramite la profilazione molecolare e biochimica individuale invade il campo della privacy.

 

Arriverà invece a Bologna il 14 giugno il Professor Tomas Lindahl, Nobel 2015 per la Chimica per i suoi studi sui meccanismi di riparazione del DNA, con la consueta lezione conclusiva del Festival.

 

Mente, intelligenza, salute

 

Il legame tra intelligenza e salute, al centro dell’edizione 2019 del Festival, implica riflessioni che interessano ampie prospettive, di natura non solo sanitaria ma anche economica, sociale, etica. Basti pensare alle discussioni sul cosiddetto "effetto Flynn", ovvero l’aumento dell’intelligenza registrato nei paesi occidentali a partire dagli anni Trenta del secolo scorso, e a come i progressi della medicina – con l’abbattimento, ad esempio, delle malattie infettive – abbiano contribuito in maniera importante all’aumento del quoziente intellettivo. Un focus che sarà affrontato da Ian J. Deary, Professore di Psicologia Differenziale all’Università di Edimburgo, che per primo ha usato l’espressione "epidemiologia cognitiva", le cui ricerche da anni si concentrano sul dialogo tra capacità cognitive e benessere. Marcello Massimini, uno dei maggiori esperti mondiali di disturbi della coscienza, dedicherà il suo intervento all’affascinante rapporto tra intelligenza e coscienza: in che modo i progressi della medicina e dell’intelligenza artificiale intervengono in questo rapporto, ad esempio negli stati di coma in cui la coscienza è vigile nonostante le capacità cognitive pressoché azzerate? O, al contrario, nel caso di reti neurali di ultima generazione con prestazioni superiori a quelli di un essere umano ma ovviamente prive di coscienza? Fiorenzo Conti, già Presidente della Società Italiana di Neuroscienze, terrà un importante intervento sulle "grandi spedizioni esplorative", per realizzare la mappatura del cervello umano, attualmente in corso; Pietro Pietrini, psichiatra e direttore della scuola IMT Alti Studi di Lucca, parlerà delle basi genetiche e neurobiologiche dell’intelligenza umana. Arnaldo Benini, emerito di neurochirurgia e neurologia all’Università di Zurigo, parlerà di prevenzione della demenza e della sindrome di Alzheimer. Il neurologo Giuseppe Plazzi sarà al Festival con il suo libro "I tre fratelli che non dormirono mai e altri casi di disturbi del sonno" (Il Saggiatore, 2019). Gianvito Martino, neuroscienziato e Direttore scientifico dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, farà luce sul modo in cui le cellule cerebrali, interagendo, danno origine ad azioni e pensieri, empatia e sentimento, meccanismi che sono ancora in gran parte sconosciuti. Francesc Graus, Direttore del Dipartimento di Neurologia presso l’Hospital Clínic di Barcellona, parlerà di malattie neurologiche e mentali derivanti da attacchi autoimmuni. Si segnala infine la conferenza "L’acido urico e l’efficacia della mente. Il primo esempio di riciclaggio biologico dei rifiuti", tavola rotonda condotta da Michele Mirabella sul "mistero" dell’acido urico, il cui incremento è ritenuto responsabile dello sviluppo dell’intelligenza e delle capacità motorie nell’essere umano.

 

A vent’anni dalla pecora Dolly: le nuove frontiere della genetica

 

Il futuro della ricerca medico-scientifica passa anche attraverso le nuove prospettive della clonazione: oltre alla già citata lectio magistralis del Nobel John Gurdon sulle tecnologie di trasferimento nucleare, sarà Cesare Galli, specialista internazionale delle tecnologie di clonazione e collaboratore di Ian Wilmut, "padre" della pecora Dolly, a fare il punto sullo stato attuale della ricerca. Numerosi gli interventi sulla medicina genomica e personalizzata: il genetista Francesco Cucca, Direttore dell’Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica del CNR, da anni impegnato nello studio del genoma dei sardi, spiegherà in che modo esso sia chiave di lettura delle malattie complesse; Massimo Delledonne,

 

fondatore del Centro di Genomica Funzionale dell’Università di Verona, parlerà delle nuove sfide della genomica nella costruzione di un genoma senza difetti, in grado di far nascere "superuomini"; Luigi Naldini, Direttore dell’Istituto Telethon San Raffaele per la Terapia Genica di Milano e Luca Pani, medico, psichiatra e tra i più autorevoli farmacologi al mondo nonché ex Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, faranno luce sulle applicazioni mediche delle tecnologie di editing del genoma.

 

L’informazione medico scientifica: evitare le trappole, combattere le fake news

 

Il ruolo dell’intelligenza diventa di fondamentale importanza anche nella corretta acquisizione delle informazioni mediche e scientifiche a tutela della salute, aiutando le persone a non cadere nelle trappole delle false "credenze". Ma è fondamentale altresì la riflessione su come veicolare il contenuto scientifico in maniera realmente efficace, evitando contrapposizioni nette: un tema di enorme interesse ed attualità del quale parlerà il professor Robert Böhm, che attraverso esperimenti di psicologia cognitiva ha tentato di comprendere i meccanismi che influenzano la ricezione dell’informazione scientifica, ad esempio rispetto all’opportunità delle vaccinazioni. Vaccini, scienza e social media saranno l’argomento di discussione dell’incontro a cura di Farmindustria con lo psicologo Simone Bressan e Rino Rappuoli, uno dei massimi ricercatori mondiali nel campo dei vaccini, che nel corso della sua carriera ha rivoluzionato le tecniche conosciute di produzione dei vaccini. Di correttezza della comunicazione si parlerà anche con Enrico Bucci, Adjunct Professor presso la Temple University di Philadelphia, autore del libro "Cattivi scienziati", e da anni in prima linea nel controllo dell’integrità dell’informazione scientifica. Della correttezza della comunicazione ha fatto la ragione stessa della sua professione il chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini, che parlerà di "Diete bislacche e dove trovarle": dal più antico libro sulle diete, uscito nel 1863, al business odierno della forma perfetta, un tentativo di mettere ordine con il filtro della scienza. E a proposito di dieta e benessere, non si può prescindere dal tema della corretta attività fisica: se ne parlerà in "Stili di vita per star bene: i benefici dell’attività fisica" a FICO Eataly World, sabato 11 maggio, incontro che sarà introdotto da Andrea Segrè, Presidente di Fondazione FICO. Infine Patrizia e Silvana Hrelia, rispettivamente ordinarie dei Dipartimenti di Farmacia e Biotecnologie e di Scienze per la vita, parleranno di "mito e realtà" in relazione a medicina, prevenzione e nutrizione gender-oriented.

 

Intelligenza Artificiale, Big Data, Internet of Things: il futuro della medicina

 

L’ingresso sempre più massiccio dell’Intelligenza Artificiale in campo medico è destinato ad avere portata epocale, in particolar modo accelerando il processo diagnostico e riducendo gli errori, a patto però che l’intelligenza umana sia in grado di progettare e programmare con sempre maggior efficacia le macchine, in un processo che non porterà alla scomparsa del medico ma alla virtuosa collaborazione tra automi e uomini. Anche quest’anno il Festival dedica grande spazio alle più avanzate frontiere della tecnologia in campo medico: dall’imaging intelligente, con il futuro della Radiomica e della Radiogenomica, all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale in malattie come l’Alzheimer: sarà il geriatra e presidente dell’associazione Italia Longeva Roberto Bernabei a presentare il progetto "Chat Yourself", chatbot che assiste i malati prodromici di Alzheimer ricordando loro consuetudini, abitudini e fungendo da memoria virtuale. Ken Swain, presidente di EON Reality, illustrerà alcune applicazioni in ambito sanitario della realtà aumentata. Ma si discuterà anche dell’altro lato della medaglia: Susi Pelotti e Maria Giulia Roversi Monaco parleranno di luci ed ombre della digitalizzazione del rapporto medico-paziente.

 

Un salto nel futuro con la conferenza-spettacolo di Renato Seracchioli, Direttore dell’U.O. di Ginecologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana, che farà il punto sulle ricerche sull’utero artificiale. Una curiosità: per tutta la durata del Festival sarà visibile al pubblico presso Palazzo Pepoli, il Museo della città di Bologna, il robot Da Vinci, che dall’introduzione, nel 2014, all’Ospedale Sant’Orsola, ha "guidato" oltre 1.500 interventi, specialmente di chirurgia urologica, pediatrica e ginecologica, consentendo il massimo della precisione ed il minimo dell’invasività e garantendo recuperi post operatori più rapidi.

 

Musica, teatro, libri: tutti gli appuntamenti "off" del Festival della Scienza Medica

 

Confermate le tradizionali iniziative dedicate alle scuole, con la "Lezione di Anatomia" presso il Teatro Anatomico dell’Archiginnasio, gioiello seicentesco, "A come Adolescenza. Curare il corpo e le emozioni", una performance teatrale per raccontare come il corpo cambia durante l’adolescenza, la conferenza-spettacolo "Geni a bordo", il format "La parola ai giurati" su un caso di bioetica ispirato da una storia vera.

 

Particolare attenzione sarà dedicata al tema della resistenza antimicrobica, con l’iniziativa dedicata alle scuole superiori realizzata da Farmindustria per spiegare i rischi dei super batteri e contrastare in maniera efficace e semplice la crescente perdita di efficacia degli antibiotici, che prosegue a ritmo impressionante.

 

Ricco il calendario degli eventi collaterali, con due appuntamenti particolarmente curiosi: la riscoperta del De curtorum Chirurgia per insitionem (1597) del famoso Gaspare Tagliacozzi, il primo testo al mondo di chirurgia plastica, che in occasione del Festival sarà donato all’Università di Bologna, e la serata dedicata al tarantismo, con la presentazione di Antidotum Tarantulae, testo del 1641 di Athanasius Kircher dedicato alla pizzica.

 

Durante le giornate del Festival sarà possibile partecipare alle visite guidate alle Collezioni di Cere Anatomiche di Palazzo Poggi e degli Istituti Anatomici, e scoprire Casa Saraceni, sede della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, uno fra gli edifici di maggior interesse che il Rinascimento cittadino abbia prodotto.

 

Un importante contributo a questa iniziativa è stato dato dai Docenti dell’Ateneo Bolognese, componenti del Comitato Scientifico del Festival.

 

Tutti gli eventi del Festival della Scienza Medica sono gratuiti e a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili, salvo differenti indicazioni.

 

Per rimanere aggiornati sul programma:  www.bolognamedicina.it

 

Facebook: Bologna Medicina - Twitter: @BolognaMedicina

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Nell' ambito della Rassegna " MEDICINA DI GENERE. GARANTIRE EQUITA' E APPROPRIATEZZA , promossa dalla Casa delle Donne di Ravenna, finanziata dal Comune e patrocinata dall '  Azienda USL Romagna, e nella ricorrenza della GIORNATA NAZIONALE DELLA SALUTE DELLE DONNE , istituita con Direttiva PCM 11 giugno 2015 dal Ministero della Salute , sabato 13 aprile, in piazza del Popolo a Ravenna, verrà organizzato un Open Space .

" In occasione di tale giornata, le amministrazioni pubbliche, in coordinamento con le associazioni di volontariato - spiegano le volontarie della Casa delle Donne di Ravenna - promuov era no, nell' ambito delle rispettive competenze e attraverso idonee iniziative di comunicazione e sensibilizzazione, l' attenzione e l' informazione sul tema del benessere della donna .   La data prevista sarebbe stata il 22 aprile,  giorno del compleanno di Rita Levi Montalcini , ma essendo una  giornata  compresa nelle festività pasquali, si è preferito anticipare l'iniziativa al 13 aprile  La comunicazione che svolgeremo sara' particolarmente mirata alla Medicina di Genere, in coerenza con il ricco approfondimento temativo svolto nella Rassegna ,  iniziata a settembre  2018,  che si concludera' nel mese di maggio   2019, con altre due iniziative. Anche il Comitato CRI di Ravenna parteciperà all'organizzazione  dell'iniziativa e ci ritroveremo in piazza con tutte le  associazioni femminili e  sanitarie che hanno collaborato alla rassegna. " 

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Grande successo anche a Rimini per Preveni…Amo”, l’iniziativa pensata da medici e operatori del Trauma Center dell’Ausl Romagna l’iniziativa pensata da medici e operatori del Trauma Center dell’Ausl Romagna, con sede a Cesena e che sta girando la principali città romagnole con l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi ad uno stile di guida prudente.  Un insegnamento prezioso per gli oltre 450 studenti delle scuole superiori degli istituti scolastici riminesi che stamattina hanno riempito il Teatro Galli per ascoltare e intervenire in un inusuale e riuscitissimo meeting tra dottori e studenti.

Dopo una coinvolgente introduzione ad opera del chirurgo Luca Ansaloni e dell'anestesista Vanni Agnoletti, medici del Trauma Center e qui in veste di presentatori dell'evento, sono arrivati i saluti del sindaco Andrea Gnassi e del direttore sanitario dell'Ausl Romagna, Stefano Busetti. “Questa giornata – ha voluto sottolineare il Sindaco Gnassi ai ragazzi – ci deve aiutare a riflettere ed ad essere più consapevoli sul fatto che la sicurezza e la prevenzione, quando si va su strada sono fondamentali. Chi guida si impegna per se stesso e per gli altri, occorre quindi farlo con prudenza e non mettere in pericolo la propria vita e quella altrui”. “Gli incidenti e i traumi – ha spiegato il dottor Busetti – sono una realtà, ma è possibile ridurli aumentando la consapevolezza sull’importanza della sicurezza stradale”.

Sul palco, un ricco panel di esperti, tra cui i piloti motociclistici riminesi Enea Bastianini, Marco Bezzecchi che hanno ribadito ai ragazzi quanto sia importante fare attenzione per strada, Andrea Albani direttore del Misano World Circuit, Giuseppe Pedrielli dirigente USP di Rimini, Andrea Rossi Comandante della Polizia Municipale di Rimini, Piero Munaretto della Polizia Municipale di Rimini e Luca Venturini della Polizia Municpale di Cesena.

Molto apprezzata dai ragazzi è stata la proiezione di alcuni video con le testimonianze dirette di incidentati e incidenti, il ruolo del Trauma Center Romagna e dei professionisti coinvolti in questa rete - Vanni Agnoletti, Luca Ansaloni, Carlo Fabbri, Costanza Martino, Luigino Tosatto, Maurizio Menarini, Vanessa Agostini,  Federico Coccolino, Emiliano Gamberini, Alessandro Valentino, nonché alcuni colleghi dell’Ospedale Infermi di Rimini, Giunluca Garulli, Stefano Landi, Giuseppe Nardi e Tiziana Perin, e del Trauma Center di Parma, Fausto Catena, Gian Luigi De’ Angelis del Trauma Center di Parma – che oggi si sono tolti il camice, hanno indossato la maglietta di “Preveni… Amo” e hanno raccontato ai ragazzi di loro coetanei che, purtroppo, non ce l’hanno fatta, o di altri che ce l’hanno fatta ma che sono rimasti paralizzati, o di altri ancora che hanno avuto una ripresa pressochè completa, come Graziano e Massimo, che hanno raccontato la loro toccante storia.

In Romagna l’incidenza dei traumi ‘maggiori’ è di circa  1.000 all’anno, di cui 500 afferiscono al Trauma Center di Cesena da tutti i territori romagnoli; di questi ultimi il 50 per cento viene ricoverato in Terapia Intensiva.  La mortalità in terapia intensiva è del 10 per cento ed uno su tre dei pazienti sopravvissuti ha esito di disabilità.

L’iniziativa è stato organizzata da Ausl Romagna e Comune di Rimini con il patrocinio della Regione e dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna. Responsabili scientifici dell’evento, Vanni Agnoletti, Luca Ansaloni e Costanza Martino.

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Da lunedì 8 aprile all’ospedale Bufalini di Cesena è attivo il Servizio di Emodinamica in urgenza H24 per i pazienti in carico al Trauma Center e per i degenti ricoverati nei reparti del nosocomio cesenate.

La possibilità di eseguire procedure interventistiche per le emergenze cardiologiche in qualsiasi momento del giorno o della notte, 365 giorni all’anno, riguarderà nello specifico le seguenti tipologie di pazienti:

- pazienti in carico all’ospedale per le funzioni Hub di Trauma Center;

- pazienti sottoposti a supporto vitale extracorporeo (ECLS) che necessitano di coronografia urgente;

- potenziali donatori di organi e tessuti ai fini della valutazione di idoneità del cuore al prelievo a     scopo di trapianto terapeutico;

- pazienti ricoverati presso un reparto di degenza del Bufalini e che necessitano di una coronografia in emergenza.

Gli interventi saranno effettuati da una unica equipe, fortemente integrata, composta da cardiologi emodinamisti delle Unità Operative di Cardiologia degli ospedali di Cesena e Forlì.

In tutti gli altri casi (cittadini soccorsi dal 118 o che accedono autonomamente al Pronto Soccorso), la risposta all’urgenza dell’infarto continuerà ad essere assicurata 24 ore su 24 e sette giorni su sette centralizzando il paziente presso i centri hub di Forlì e Rimini, secondo le modalità in essere e i protocolli vigenti.

"Con questo provvedimento – dice il presidente della Conferenza Territoriale Socio sanitaria della Romagna (Ctss) Paolo Lucchi – raggiungiamo un traguardo importantissimo. Si conclude così, in modo positivo questa fase condivisa con tutti gli operatori coinvolti. Ora attendiamo che la  Commissione Cardiologica Regionale, a cui ci siamo già rivolti, accolga il nostro progetto per garantire l’emodinamica h24 al Bufalini, in modo da assicurare un'assistenza cardiologica costante, rafforzando ulteriormente la vocazione fortemente emergenziale del nostro ospedale nella rete della sanità romagnola”.

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Aveva girato vari centri oculistici europei e le avevano detto che, nel suo caso particolare, per il suo distacco di retina non si poteva intervenire. Operata all’Ospedale “Santa Maria delle Croci”, sta avendo un buon decorso e la prognosi sarà verosimilmente positiva.

Si tratta di una giovane donna di 39 anni, bulgara, affetta da una grave e rara forma di distacco di retina complicato e oltretutto portatrice di una cheratoprotesi permanente (impiantata per una pregressa grave patologia corneale), nell’unico occhio vedente. Tale patologia è una complicanza devastante dal punto di vista visivo per questi pazienti, sia per la gravità del problema in sé, sia per la difficoltà a procedere chirurgicamente. In tali pazienti infatti, a causa di patologie infiammatorie o traumatiche, viene impiantata una lente che sostituisce la cornea malata, che viene ricoperta da mucosa buccale o cartilagine autologa, per evitare il rigetto. Ciò permette spesso un buon recupero visivo ma, essendo il diametro della protesi di circa 3 millimetri, si riduce notevolmente la possibilità di poter controllare ed intervenire sul segmento posteriore dell’occhio (la retina) quando, come in questo caso, ciò si rende necessario. A causa di questa difficoltà pre e intra-operatoria, la paziente era stata già visitata in precedenza in Grecia, Spagna e Inghilterra (presso un prestigioso Ospedale Oftalmico londinese) dove era stata giudicata inoperabile.

Dopo questi consulti è stata inviati dai colleghi oculisti di Sofia per un ultimo consulto al dottor Paolo Rossini, referente della chirurgia vitreo-retinica del reparto di Oculistica ravennate, diretto dal dottor Domenico D’Eliseo. Giunta a Ravenna, la paziente è stata visitata e quindi sottoposta dal dottor Rossini ad un delicato e complesso intervento di vitrectomia, durato circa 4 ore. L’intervento, come di routine per gli interventi sulla retina effettuati a Ravenna, è  stato eseguito con tecnica mini-invasiva e ha permesso di riattaccare la retina, eseguire il trattamento laser per “saldarla” e mantenerla aderente mediante l’utilizzo di olio di silicone. L’indomani, dopo aver avuto conferma dai medici di un decorso post-operatorio regolare, la paziente è stata dimessa ed è potuta rientrare in Bulgaria. Nei giorni scorsi la conferma che il decorso post – operatorio sta andando bene.

Grande soddisfazione per il risultato ottenuto è stata espressa dai medici D’Eliseo e Rossini. Un analogo interventi di chirurgia super-specialistica (il paziente, con analoga problematica, proveniva dal Piemonte), è stato operato sempre dal dottor Rossini nel 2015). E tutto ciò è reso possibile grazie al continuo e alto livello di aggiornamento scientifico e tecnologico che l’AUSL Romagna consente di mantenere ai medici del reparto, confermando l’Oculistica di Ravenna un Centro di riferimento per le patologie vitreo-retiniche e della cornea.

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Dal mese di aprile fino al prossimo 30 giugno l’attività di controllo dei funghi presso il CMP di Ravenna, in Via Fiume Montone Abbandonato n. 134, si svolgerà nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.00 alle ore 10.30.

Nello stesso periodo saranno aperti al pubblico anche lo Sportello micologico della sede di Bagnacavallo, in Via Vittorio Veneto n. 8, tutti i lunedì dalle 11.30 alle 12.30 e lo Sportello micologico della sede di di Faenza in Via Zaccagnini n. 22, ogni mercoledì dalle 11.30 alle 12.30.

Nelle altre giornate l’attività proseguirà comunque su appuntamento telefonando dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 10.30 al numero di telefono 0545 283055 con almeno 24 ore di anticipo.

E' molto importante far controllare da personale esperto i funghi raccolti per evitare intossicazioni che possono avere conseguenze anche molto gravi.

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Ma come stanno di salute i romagnoli? Elementi significativi in tal senso sono contenuti nel nuovo "Profilo di Salute della Romagna", elaborato dalla unità operativa di "Epidemiologia e comunicazione" del Dipartimento di Sanità Pubblica della Ausl Romagna, pubblicato su questo sito e inviato alle Istituzioni romagnole. La pubblicazione, raccoglie e analizza importanti dati e informazioni, per fornire indicazioni sulle condizioni presenti nel contesto sociale e ambientale, sui comportamenti e stili di vita e sui principali indicatori di salute e malattia che sono presenti nella popolazione.

Descrivere la salute di una popolazione è un compito difficile in quanto può essere definita e osservata in modo diverso in base alle differenti culture, valori, età, stato di salute. L'Azienda ha impostato questo profilo basandosi su una definizione che la consideri come lo stato di benessere fisico, psicologico e sociale prodotto dall’azione di diversi fattori - individuali, socio economici e ambientali -: i cosiddetti determinanti di salute. Su questi fattori, che sono solo in minima parte sotto il controllo del Servizio Sanitario, possono agire diversi settori della società per migliorare il benessere e la qualità della vita. Ad esempio buone pratiche, descritte all'interno del Profilo, legate a sani e corretti stili di vita. Il tutto perseguendo i valori e obiettivi di perseguimento e mantenimento della salute, previsti anche nella Costituzione.

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A seguito di procedura selettiva il dottor Francesco Cristini è stato nominato direttore dell’Unità operativa “Malattie infettive” di Rimini e Forlì/Cesena dell’Ausl Romagna. Sostituisce il dottor Massimo Arlotti che è andato in pensione. Questa mattina la conferenza stampa di presentazione con la partecipazione del dotto Stefano Busetti, direttore sanitario dell’Ausl Romagna.


Il nuovo primario.

Il dottor Cristini si è laureato in medicina e chirurgia all’Università di Brescia nel 1999 con una dissertazione sulla valutazione delle infezioni ospedaliere nei pazienti Hiv positivi. Si è dunque specializzato in Malattie infettive presso il medesimo ateneo nel 2003 con tesi inerente tematiche di antibioticoterapia.
Durante il periodo di frequenza, in qualità di medico in formazione specialistica presso la Clinica di Malattie Infettive di Brescia, nel 1999 ha ottenuto una borsa di studio dall’Istituto Superiore di Sanità e nel 2002 ha effettuato uno stage presso il Dipartimento di Biotecnologie cellulari ed Ematologia dell’Università “La Sapienza” di Roma.

Dal 2004 al 2010 il professionista ha lavorato presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine ed insegnato presso la locale università. Nell’ultimo anno di lavoro ad Udine è stato principal investigator di tre importanti studi e protocolli clinici. Ha quindi lavorato al Policlinico “Sant’Orsola – Malpighi” di Bologna, fino alla nomina in Ausl Romagna. Nell’ambito dell’incarico a Bologna ha operato presso la Clinica di Malattie Infettive svolgendo anche attività di tutoraggio e docenza, e dal 2014 è stato responsabile del programma aziendale sulla “gestione delle complicanze infettive nel paziente sottoposto a trapianto e stewardship antimicrobica”, e dal 2017 è stato nominato responsabile del programma interaziendale “Percorso del paziente con patologia infettiva ad elevata complessità ed a gestione multidisciplinare”.

Sin dall’inizio della attività lavorativa in Romagna è stato nominato Professore a contratto di Malattie Infettive presso il Campus di Rimini per i corsi di Laurea in Infermieristica e Assistenza Sanitaria. A partire dal 2003 è stato relatore in più di trecento eventi scientifici e coautore di 52 pubblicazioni scientifiche.

Il reparto di Rimini.

L’unità operativa di “Malattie infettive” di Rimini a seguito dell’approvazione delle Linee d’indirizzo per il riordino ospedaliero dell’Ausl Romagna, come ribadito durante al conferenza stampa dal dottor Busetti - comprende anche il reparto di degenza di Forlì, ed il presidio ambulatoriale presso l’Ospedale di Cesena. Conta 20 posti letto di degenza ordinaria e 2 di day hospital. Complessivamente i medici della unità operativa complessa sono 20 di cui 11 in servizio a Rimini; 25 gli infermieri (tra cui la coordinatrice) e 2 oss. Le principali patologie affrontate in regime di ricovero ordinario sono le infezioni dell’apparato respiratorio, delle vie urinarie, le infezioni sistemiche, le infezioni osteoarticolari e le patologie da HIV. Oltre novecento i ricoveri effettuati in degenza ordinaria a Rimini nel 2018, cui si aggiungono oltre sedicimila visite e prestazioni/consulenze per interni ed esterni (1.800 sono le consulenze per il pronto soccorso). Tutti i pazienti affetti da patologie infettive croniche o da patologie di particolare rilievo sociale vengono invece generalmente seguiti in regime di day service, garantendo loro accesso rapido, approccio proattivo sulle patologie correlate e le complicanze, continuità di cura molto forte.

 

Il reparto di Forlì e il presidio ambulatoriale di Cesena.

Il reparto di degenza ordinaria dell’Ospedale “Morgagni – Pierantoni” di Forlì ha una dotazione di 15 posti letto di degenza ordinaria e 2 di day-hospital, coi quali vengono soddisfatte anche le esigenze di ricovero dell’ambito territoriale di Cesena. Vi operano 9 medici, 19 infermieri (compree una coordinatrice per Forlì ed una per Cesena) e 2 oss. Sempre nel 2018 a Forlì/Cesena i ricoveri sono stati oltre 400 e le visite e prestazioni/consulenze quasi novemila. Nel corso della conferenza stampa è emerso come, presso l’Ospedale di Forlì, siano stati recentemente assunti in pianta stabile 5 giovani medici e che vi sia in previsione la creazione di una struttura semplice.

Le principali, ma non esclusive, attività dell'Unità Operativa Complessa di Malattie Infettive, sono le seguenti:

  • diagnosi, prevenzione e cura delle problematiche collegate all'infezione da HIV. E’ attualmente in via di definizione una Struttura Semplice Dipartimentale dedicata. Tale impegno si svolge essenzialmente all’interno dei presidi Ospedalieri di Forlì Cesena e Rimini, collaborando anche con Gli Istituti Penitenziari del territorio e con il Centro Medico di San Patrignano;
  • attività di consulenza intra-aziendale nelle tre sedi di Forlì Cesena e Rimini, con particolare attenzione verso la complessità infettivologica in ambito chirurgico ed intensivistico e dei pazienti immunodepressi. Settimanalmente l’equipe medica effettua anche attività di consulenza presso l’Ospedale di Riccione;
  • presso il Centro Regionale della Fibrosi Cistica di Cesena viene svolta attività ambulatoriale continuativa sul paziente adulto;
  • governo clinico delle epatopatie virali acute e croniche ed esecuzione di Fibroscan;
  • presso il presidio di Rimini attivo un Ambulatorio di infezioni sessualmente trasmesse (IST);
  • gestione della complessità clinica in ambito infettivologico di comunità e/o correlata alla assistenza, sia in regime di ospedalizzazione che ambulatoriale;
  • gestione del rischio infettivo correlato all’emporiatria, comprendente sia le patologie dei migranti, sia quelle del viaggiatore di ritorno dai tropici;
  • collaborazione con gli uffici competenti delle Direzioni Mediche di Presidio in merito alla gestione delle emergenze epidemiologiche nella comunità ed in ospedale;
  • responsabilità del programma aziendale sul rischio infettivo e stewardship antibiotica (SPIAR) a carico di un infettivologo del presidio di Rimini, che opera in sinergia con gli organismi di direzione nei diversi presidi della Azienda USL della Romagna.

A corredo di tutto ciò, nel corso della conferenza stampa il dottor Cristini ha evidenziato come “negli anni scorsi i pazienti con Hiv o Aids rappresentavano la maggior parte dei nostri ricoveri. Ora invece, grazie alle terapie, la loro presa in carico è per lo più ambulatoriale e non hanno bisogno di essere ricoverati. Anche perché la loro aspettativa di vita si è assai modificata nel corso degli anni. Adesso una persona con Hiv può pensare benissimo di accendere un mutuo o di avere dei nipotini – ha metaforizzato il professionista -. Stiamo facendo grossi passi avanti anche per la cura dell’epatite C: un progetto dell’Oms mira all’eradicazione, e ci riusciremo, ma attualmente è considerabile un male sociale. Un alto numero di ricoveri arriva anche dall’allungamento della vita media, con relative situazioni di immunodepressione. Infine siamo al lavoro su progetti per l’utilizzo appropriato degli antibiotici contrastando fenomeni di antibioticoresistenza”.

Il dottor Busetti ha colto l’occasione per rimarcare come “negli ultimi tre anni in questa Azienda sono stati nominati 55 nuovi primari (il dottor Cristini è uno di questi) e altri 20 saranno verosimilmente nominati di qui a fine anno”.

 

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