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Articoli filtrati per data: Ottobre 2020

Nel periodo dell’emergenza Covid il dottor Corrado Arduini è stato chiamato per andare a dirigere una unità operativa Covid a Rimini, in questo breve video ci trasferisce la sua esperienza tra paure e forza di volontà. “mi è rimasta l’umiltà che ogni tanto si perde…e poi quanto ti accadono certe cose…ci sbatti contro e ti accorgi che nessuno è onnipotente e fai quello che puoi fare, anche se non è molto, con il contributo di tutti i risultati ci sono”.

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Accedere al Pronto Soccorso solo in caso di urgenze non rimandabili, infortuni sul lavoro, patologie traumatiche e rispettare i percorsi previsti per gli altri casi. È l’invito che viene dalla direzione sanitaria aziendale e dalla direzione del Dipartimento di Emergenza Urgenza dell’Ausl Romagna, a fronte di un importante aumento degli accessi da parte di cittadini con patologie non gravi.

“Occorre che i nostri cittadini rispettino il percorso più adeguato per la loro patologia – dichiara il Direttore del Dipartimento Raffaella Francesconi – ricordando che il primo interlocutore resta il medico di famiglia, con le modalità che ognuno di questi concorda e comunica ai propri pazienti. In particolare il pronto soccorso, ed i servizi di emergenza in generale, compreso il 118, non possono essere considerati e utilizzati per velocizzare l’iter di approfondimenti diagnostici né per cercare di abbreviare l’eventuale richiesta di tampone, perché tali comportamenti mettono in crisi la capacità di risposta dei servizi, specie per quelle che sono le vere emergenze”.

L’invito a non presentarsi spontaneamente in Pronto Soccorso, ne’ peraltro alle altre strutture sanitarie, è particolarmente importante in presenza di febbre superiore ai 37,5°C o altri sintomi sospetti associabili al covid-19. Anche l’ultimo Decreto infatti, precisa che i soggetti con infezione respiratoria o sintomi gastroenterici con febbre devono rimanere presso il proprio domicilio e contattare il proprio medico curante che può attivare secondo criteri precisi il percorso diagnostico e l’esecuzione del tampone se indicato; vale a dire che non è consentito uscire in alcun caso, nemmeno per fare la spesa o accompagnare i figli a scuola (al termine un sintetico elenco delle misure da rispettare).

Con l’occasione si ribadisce inoltre che l’accesso alle strutture sanitarie è riservato unicamente al paziente (possono entrare solo gli accompagnatori di persone con fragilità o minorenni) e dopo aver effettuato gli screening all’ingresso da parte degli Stewart.

Queste misure - pur nella consapevolezza che possano provocare disagi – sono necessarie per garantire più sicurezza per tutti, cittadini e operatori e anche per garantire una presa in carico più efficace per ogni specifico problema di salute.

“Lo ribadiamo ancora una volta: l’attuale situazione dell’infezione da covid 19 non è paragonabile con quella dei mesi della ‘prima ondata’ – sottolinea il direttore sanitario dottor Mattia Altini -: allora il numero di positività era parametrato su un numero di tamponi molto minore e soprattutto la gravità dei pazienti era superiore. Anche il numero di positività, se parametrata al numero di tamponi eseguiti, resta in Romagna molto contenuta. Oggi la maggioranza dei pazienti riesce ad essere gestita al proprio domicilio e almeno al momento la rete ospedaliera, e soprattutto delle Terapie intensive, non è a rischio. Ciononostante, e proprio per mantenere questa situazione, è importante tutelare gli operatori e anche i pazienti. Sempre i cittadini dovrebbero accedere ai servizi dell’emergenza solo in caso di reale bisogno, e non come ‘scorciatoia’ per avere esami ed altro: in questo momento è ancor più importante farlo. Noi d’altra parte continueremo ad impegnarci al massimo per garantire una adeguata risposta e presa in carico ai problemi non urgenti a livello di medicina territoriale”.

Cosa fare in caso di sintomi sospetti per covid-19

• Restare a casa

• Non recarsi in Pronto soccorso o altre strutture sanitarie ma contattare il proprio medico/pediatra. Contattare il 118 solo in casi di comprovata gravità •

Se si è stati in contatto con persone risultate positive al covid-19, riferirlo al proprio medico

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Da lunedì 26 ottobre le analisi di laboratorio saranno prenotabili in tutte le Farmacie della Romagna che effettuano prenotazioni Cup (servizio di Farmacup).

 

La prenotazione è ovviamente gratuita per il cittadino ed offre agli utenti un servizio aggiuntivo per effettuare le prenotazioni, oltre a quelli già erogati dagli sportelli CUP e dal numero telefonico CUPTEL 800 002255. Si implementa, in questo modo, l'integrazione delle Farmacie nel sistema di accesso alle prestazioni, offrendo sempre maggiori opportunità al cittadino, nell'ottica della capillarità dell'offerta di servizi Anche prenotando in farmacia, sarà quindi possibile conoscere, in tempo reale, la disponibilità di posti, la sede in cui verrà erogata la prestazione, la data e l'ora fissata per l'appuntamento. La Farmacia consegnerà un promemoria scritto della prenotazione.

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La dottoressa Raffaella Angelini, direttrice della Sanità pubblica dell'Ausl Romagna, ospite domattina della trasmissione "Che giorno è", in onda su Radio Rai 1, a partire dalle ore 10,30.

"L'Italia in diretta, i droni di Radio 1 sul territorio, l'attualità in cento città, le storie di 100 persone. Cronaca, eccellenze, inchieste. Informazione di servizio pubblico, attenzione a temi sociali e nuove tendenze. Collegamenti con radio universitarie, con gli italiani che fanno comunità, nella nostra penisola e nel mondo." Conducono Francesca Romana Ceci e Massimo Giraldi.

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Giovedì, 22 Ottobre 2020 11:42

Sciopero generale venerdi 23 ottobre

L'Azienda USL della Romagna informa tutta la cittadinanza dello sciopero generale del personale appartenente a tutti i settori pubblici e privati per l'intera giornata di venerdì 23 ottobre 2020 indetto dall’ Associazione sindacale CUB con l’adesione di CUB Sanità, CUB Pubblico Impiego e CUB SUR.

Nella giornata dello sciopero saranno assicurati i servizi pubblici essenziali, nel rispetto della vigente normativa, attraverso l’individuazione dei contingenti minimi di personale a garanzia delle prestazioni indispensabili e non dilazionabili, equivalenti ai servizi minimi assicurati normalmente nei giorni festivi.

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Il territorio provinciale di Rimini, già tra i più colpiti in regione nei mesi scorsi dall'infezione da Covid 19, sta avendo anche in queste settimane una progressione di nuove positività con un trend importante: vi sono state circa 430 diagnosi di positività da lunedì 12 a ieri. Come più volte ribadito la situazione epidemiologica non è paragonabile a quella dei mesi della "prima ondata" poiché la maggior parte dei casi viene diagnosticata a seguito di una ricerca molto attenta dei casi da contatto (cosiddetto contact tracing), vi sono numerosi asintomatici e la maggior parte di essi è comunque gestibile a domicilio, con numeri al momento contenuti di ricoverati e soprattutto di pazienti in terapia intensiva, tanto che non si presentano allo stato attuale problemi sul fronte della rete ospedaliera. Tale situazione sta però creando comprensibili difficoltà alla rete delle cure territoriali e in particolare al Servizio di Igiene pubblica di Rimini, che si occupa appunto della individuazione dei casi, svolgimento delle indagini epidemiologiche, coordinamento nell'effettuazione dei tamponi, successivo follow up dei pazienti e dichiarazione di guarigione degli stessi. Prevedendo questo possibile scenario, già nei mesi scorsi l'Azienda si era attivata per potenziare il Servizio: a 48 infermieri che erano stati inseriti fino a giugno per l'effettuazione dei tamponi in particolare drive trhrough e per le indagini epidemiologiche, se ne sono aggiunti ulteriori 34 dal mese di agosto ad ora. Questi inserimenti graduali, e tenendo conto anche dei tempi necessari per la formazione e l'affiancamento dei neo inseriti, hanno consentito di affrontare la situazione ma non in maniera sufficiente per evitare alcuni disagi e ritardi nell'effettuazione di alcune prestazioni; disagi per i quali ci si scusa con l'utenza. Ovviamente, con le risorse a disposizione, si cerca di far fronte prima agli adempimenti più urgenti, come le diagnosi e il contact tracing, in modo da limitare il diffondersi del contagio. L'Azienda sta comunque proseguendo con le politiche di potenziamento del servizio: si è concluso proprio oggi, e saranno redatte le graduatorie, un concorso per assistenti sanitari (figura professionale mirata principalmente a questo tipo di lavoro presso i Servizi di Igiene pubblica), da cui si potranno trarre ulteriori risorse, ma nel frattempo si stanno "dirottando" tutte le risorse possibili da altri servizi verso l'Igiene pubblica per cercare di dare le risposte più puntuali possibili limitando i disagi. Anche alla luce di tale situazione si raccomanda alle persone in isolamento domiciliare di rispettare tale misura e di fornire la massima collaborazione agli operatori della Sanità pubblica che effettuano le indagini epidemiologiche al fine di individuare tutti i contatti a rischio e di limitare così il più possibile la diffusione dell'infezione. Contestualmente è stato potenziato con una unità in più il personale delle Usca, in modo da continuare a garantire gli interventi a domicilio per i pazienti seguiti in tale regime, entro la giornata di attivazione del servizio stesso o al massimo il mattino successivo.

 

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A TUTTO BENE TV , trasmissione condotta da Roberto Feroli, il dottor Fabio Falcini, direttore della Prevenzione Oncologica di Forlì e direttore del registro Tumori, il prof.Franco Stella, direttore dell'Unità Operativa di Chirurgia Toracica di Forlì e il prof. Giampaolo Gavelli, docente ordinario di radiologia all’Università di Bologna dal 1990 al 2008.

TUTTOBENE TV è un programma televisivo dedicato alla medicina, salute, benessere e stili di vita.TUTTOBENE TV intende promuovere la consapevolezza individuale e collettiva nella determinazione del proprio stile di vita influenzato anche “dall'economia”, e di eventuali cure necessarie al miglioramento della salute propria o altrui. Va in onda su 44 emittenti che sono raccolte all’interno del #NetworkdellaSalute e #NetworkdelBenessere. Le emittenti coprono l’intero territorio nazionale, dal Piemonte alla Sicilia, dal Veneto alla Sardegna, passando per Umbria, Calabria, Toscana ed Abruzzo. Attraverso una emittente friulana, la trasmissione è visibile anche in Slovenia e parte della Croazia.TuttoBene TV ha  un proprio Comitato Etico Scientifico, formato da 7 professionisti, i quali vagliano preventivamente i possibili ospiti e quindi i contenuti delle puntate. Il tutto a garanzia degli spettatori, delle emittenti facenti parte del Network, degli ospiti e della produzione.

 

La puntata registrata con il dottor Fabio Falcini andrà in onda, a partire da questa settimana, su 44 emittenti nazionali, mentre la puntata con il prof. Franco Stella e il Prof. Giampaolo Gavelli andrà in onda la prossima settimana:

Saranno:

Giovedì 15.30

Sabato 10.30

Domenica 22.50

più repliche "a riempimento".

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La pandemia Covid in AUSL Romagna raccontata in pochi minuti attraverso le parole di Nicoletta Celli Coordinatrice di Rimini, le parole di alcuni professionisti e le immagini di vita professionale vissuta rendono questo breve video, intitolato “ABBIAMO SCELTO DI ESSERCI”, carico di emozioni, in grado di trasferire ai cittadini il “..senso del lavoro di ciascun operatore sanitario”…. E dei luoghi dove “la paura e la rabbia si sono inchinate alla tenerezza” per accogliere i pazienti colpiti da questa grave malattia.

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Consegnato ufficialmente alla rianimazione il ventilatore polmonare già in funzione da qualche mese grazie alla cesenate Silvia Muccioli che appena scoppiata l’emergenza sanitaria covid-19, si era attivata per avviare una raccolta fondi sulla piattaforma on line “go fund me” arrivando a raccogliere 60mila euro poi devoluti al reparto di Anestesia e Rianimazione, al reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Cesena e Forlì e al Servizio Dipendenze Patologiche. Presenti alla consegna, il dottor Vanni Agnoletti, direttore dell’Unità Operativa Anestesia e Terapia Intensiva, il dottor Carlo Fabbri, direttore dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Cesena e Forlì insieme alla dottoressa Elisabetta Montesi responsabile del fundraising aziendale, che hanno rivolto un nuovo grandissimo grazie a Silvia Muccioli e a tutti coloro che aderendo alla raccolta fondi hanno contributo a fornire questo supporto concreto durante l’emergenza covid 19.

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E'' stata effettuata alcuni giorni fa la prima donazione di cornee da un paziente deceduto presso l’Hospice "Villa Agnesina" a Castelraniero (Faenza). A donare è stato un uomo di 66 anni, mentre a riportarne la volontà donativa è stato il fratello.

Un’operazione complessa quella che è stata effettuata per il prelievo presso l'Ospedale "Per gli Infermi" di Faenza, guidata dalla dottoressa Giulia Maritozzi e coordinata dall’infermiera Sara Dominici (Ufficio di Coordinamento Ospedaliero Donazione Organi e Tessuti), che ha permesso il prelievo dei tessuti corneali successivamente inviati alla Banca delle Cornee di Bologna, ma grazie alla quale due persone potranno riacquistare la vista. Intervento dal quale emerge che anche per pazienti ricoverati in questa struttura, sussiste in certe circostanze, la possibilità di donare.

Con l'occasione si ricorda che per diventare donatori di organi e tessuti è possibile rilasciare il consenso al momento della sottoscrizione o del rinnovo della carta di identità, esprimere la propria volontà liberamente e portare con sé una dichiarazione firmata o rivolgersi alle Associazioni di volontariato per la donazione. Nel caso in cui non sia stato espresso consenso diretto, a decidere sono i parenti più vicini: la moglie o il marito, i figli, i genitori in caso di minori.

"La diffusione della cultura della donazione ha bisogno di attenzione costante - dice il personale dell’Ufficio Coordinamento Donazione Organi e Tessuti - ringraziamo i donatori e le loro famiglie per la capacità di donare vita nel momento del dolore più intenso. E’ un gesto di amore, di solidarietà, di reale e concreto altruismo che può ridare la felicità e la serenità a quanti sono affetti da patologie oculari. Ci auguriamo che attraverso una capillare formazione del personale sanitario, un’attenta attività di informazione e comunicazione, il servizio possa crescere a favore di quanti aspettano una occasione di guarigione”.

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