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Articoli filtrati per data: Dicembre 2020

Da lunedì 28 a giovedì 31 dicembre la segreteria Patenti resterà chiusa al pubblico. Da Martedì 5 Gennaio 2020 riprenderà il solo servizio telefonico.

L'apertura al pubblico della Segreteria rimarrà sospesa, in ottemperanza alle disposizioni Ministeriali in merito all'emergenza Covid19.

Segreteria CML Patenti Forlì: Tel. 0543/731680

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Piccoli angioletti e bamboline realizzati a mano con materiale di recupero e donati per essere vicini agli anziani ricoverati nel reparto di geriatria del Morgagni-Pierantoni costretti a trascorrere queste festività in ospedale. Un filo che in qualche modo superi l’isolamento e fortifichi il legame tra le generazioni, pur in tempo di covid. Ancora una volta è Natale: festa delle relazioni e dello scambio di regali, di gesti, di visite, di compagnia e sorrisi. Tutto questo ora sembra impossibile, in particolare per coloro che sono ammalati e tanto più per coloro che sono ricoverati in ospedale e sono anziani. L'atmosfera, però, questa volta si è tinta dei colori della festa grazie all'idea di Lucia Naldini, 10 anni, che insieme al nonno Adriano, ha realizzato dei piccoli angioletti e delle bamboline da donare a tutti i nonni ricoverati nel reparto durante queste festività. Si tratta di piccoli pensierini lavorati a mano che, allo stesso tempo, hanno ridato vita a materiale di recupero come gomitoli di lana, carta, confezioni delle uova, ritagli di stoffa. Non solo, per donare un sorriso a tutti le persone anziane e farle sentire meno sole, per ognuno di loro la bambina ha dedicato un semplice bigliettino di auguri personalizzato. Con un piccolo gesto l'atmosfera natalizia è entrata nel reparto di geriatria, quest'anno più importante che mai.
"A nome di tutta l'unità operativa di Geriatria di Forlì - afferma il direttore, Giuseppe Benati - voglio ringraziare Lucia Naldini per il bellissimo dono fatto alle persone ricoverate nel nostro reparto. Progettare e realizzare con materiale di riciclo opere che non possiamo che definire artistiche con il pensiero di dedicarle a persone anziane lontane dalla loro famiglia per motivi di salute, è stato un impegno importante con il nonno, in grado di portare un sorriso e un abbraccio a tutti."

In allegato le foto del personale del reparto di Geriatria con le bamboline donate e la foto del nonno Adriano con la nipotina Lucia.

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Martedì 22 dicembre, alle h 21.30 su Bom Channel, canale n 68, andra' in onda la finale registrata di Sanremo Rock . In tale occasione, il maestro Angelo Valsiglio ha indossato la mascherina con il volto di G.B.Morgagni, uno dei simboli di Forlì.

Continua così la solidarietà del maestro Angelo Valsiglio per l'ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì e per il mondo della sanità forlivese. Dopo aver donato tutte le royalties derivanti dalla vendita del brano "Purple Rain" di Prince, interpretato dai The rainbow project, da lui prodotto ed arrangiato da Alioscia Arioli, per dare un contributo a chi ha affrontato in prima linea l'emergenza epidemiologica del virus covid-19, il maestro ha compiuto un altro importante gesto di solidarietà in un prestigioso palcoscenico.

Alla serata finale della trentatresima edizione di Sanremo Rock & Trend, storico festival italiano premiato nel 2020 come miglior festival rock europeo, che si è svolto la settimana scorsa al Teatro Ariston di Sanremo, Valsiglio ha indossato la mascherina con l'effigie di Giovan Battista Morgagni, medico forlivese fondatore della Patologia moderna e simbolo dell'ospedale forlivese. Valsiglio , nella sua brillante carriera, ha scritto oltre cinquecento brani, tra cui la notissima "La solitudine", vincitrice del festival di Sanremo 1993, composta insieme agli autori Cremonesi e Cavalli, ed interpretata dall'artista Laura Pausini. Molti altri grandi successi portano la sua firma, tra i quali "Gente come noi" di Ivana spagna e "Storie" di Anna Oxa. La sua ultima "perla" è la colonna sonora del film su Mia Martini "Fammi sentire bella", brano da lui composto. "L'idea di destinare i proventi del mio progetto all'ospedale di Forlì - ricorda - mi e' venuta mentre stavo suonando il brano composto per il film su Mia Martini al mio amico urologo e pianista, dottor Massimo Fiori . Ho pensato di dimostrare il mio supporto e sostegno a tutti gli operatori sanitari, in prima linea nella lotta al covid 19, sia medici ed infermieri ospedalieri che medici di famiglia, offrendo tutti i diritti del brano "Purple Rain" di Prince, interpretato dai The rainbow project. Anche quest'altr'anno ripetero' lo stesso progetto sempre a favore dell'ospedale di Forlì".

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"Coinvolgere i pazienti e i famigliari nel percorso di cura migliora i risultati postoperatori e contribuisce a superare le difficoltà generate dalla pandemia”- è questo uno dei risultati più significativi di uno studio clinico, nato dalla collaborazione delle Unità di chirurgia colorettale dell’Ospedale di Faenza e dell’Humanitas di Milano, (diretta dal prof. Antonino Spinelli) in tempo di Covid-19, che sta per essere pubblicato sulla prestigiosa rivista “Surgery”. Da anni si parla della necessità di rendere i cittadini-pazienti più protagonisti nella gestione della loro salute (tecnicamente “Patient engagement”). Recentemente la pandemia da Covid-19 ci ha, drammaticamente e urgentemente , dato l’occasione per mettere in pratica questo principio. In questi mesi di emergenza sanitaria più che mai i cittadini sono stati chiamati a dimostrare il loro “engagement” impegnandosi a comprendere le informazioni in modo attento e razionale, mettendo in atto i comportamenti preventivi; dimostrando fiducia nella scienza e nelle professioni sanitarie. Il “patient engagement” è emerso quindi non solo come un modello di assistenza che vede il paziente assumere un ruolo molto più attivo nel suo percorso di cura, ma un successo dell’organizzazione sanitaria: un assistito più consapevole è più coinvolto è meno soggetto ad aggravamenti e ricadute. “Quando nel febbraio 2020 la pandemia da SARS-Cov-19 ha colpito il Nord Italia pochissime persone immaginavano gli effetti dirompenti di questa infezione sul Sistema Sanitario Nazionale e su tutta la popolazione in generale – spiega il prof. Giampaolo Ugolini, direttore della Unità Operativa di Chirurgia dell’ospedale di Faenza – A marzo, mentre il numero di casi aumentava esponenzialmente e le conoscenze del virus erano ancora molto frammentarie, molti ospedali Italiani hanno interrotto, o marcatamente diminuito, l’attività chirurgica programmata. L’assenza di una risposta non ha però esaurito la domanda di cura di tutti quei pazienti affetti da neoplasie o malattie benigne gravemente invalidanti che non sono mai scomparse, nonostante il Covid-19. E’ ormai dimostrato come l’interruzione o la sola riduzione di molti servizi (viste, indagini diagnostiche, interventi e cure) in corso di pandemia, abbia colpito la salute di tante persone in particolare quelle affette da tumori creando gravi ritardi diagnostici e terapeutici che purtroppo avranno un impatto in futuro” “Alcuni servizi però – prosegue - come quello della nostra chirurgia colorettale di Faenza hanno continuato la loro missione pur con tutte le difficoltà e preoccupazioni degli operatori sanitari e dei pazienti legate alla pandemia. Questo è stato possibile grazie al lavoro di tutti gli operatori sanitari che, in maniera molto rapida, hanno saputo mettere in atto diversi cambiamenti rispetto al passato per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori nel percorso perioperatorio. Grazie ad un progetto di collaborazione tra le due Unità Specialistiche di Chirurgia Colorettale dell’Ospedale per gli Infermi di Faenza (AUSL Romagna) e dell’Istituto di Ricerca e Cura Humanitas di Milano è stato possibile analizzare i dati clinici relativi all’attività chirurgica svolta durante la prima ondata epidemica (Marzo-Maggio 2020). Il valore dei risultati ottenuti ha permesso successivamente la pubblicazione di un articolo scientifico sulla rivista Americana *Surgery. *Obiettivo dello studio era quello di confrontare i volumi e gli esiti dell’attività chirurgica colorettale elettiva per tumore del colon-retto e malattie infiammatorie intestinali, durante la prima ondata della pandemia con quelli dello stesso periodo dell’anno precedente (2019). “ “In un momento critico per tutti – aggiunge – i*l sistema organizzato dall’Ausl Romagna e la collaborazione tra tutti i professionisti ha permesso di rispondere in maniera adeguata anche alle esigenze dei pazienti “non Covid”* . L'engagement non è solo un “fatto” della persona con patologia : esso implica una visione sistemica e un approccio multidisciplinare del percorso assistenziale del paziente. E’ quindi *f*ondamentale il coinvolgimento di tutti i professionisti della salute che gravitano attorno al paziente e dei famigliari. In particolare, i risultati pubblicati hanno evidenziato come, grazie alla dedizione di tutti gli operatori sanitari delle due strutture, il* numero di pazienti sottoposti ad intervento sia risultato solo lievemente inferiore rispetto all’anno precedente con risultati clinici assolutamente sovrapponibili in termini di complicanze e mortalità postoperatoria.* Solamente due pazienti dell’intero gruppo (136 pazienti) hanno contratto un’infezione da Coronavirus nel periodo postoperatorio e sono stati poi trattati con successo mediante terapia medica senza complicanze. Un approccio ragionevole alle difficoltà della situazione contingente sulla base delle conoscenze ottenute durante anni di ricerca ha permesso di continuare l’attività chirurgica con approccio mininvasivo e seguendo i protocolli di Enhanced Recovery After Surgery (ERAS). *Più del 90% dei pazienti sono stati operati mediante chirurgia laparoscopica con una degenza media postoperatoria di circa 4 giorni.* Il risultato più sorprendente riguarda proprio la degenza media che è risultata addirittura inferiore a quella del 2019 (4.2 vs 5.3 giorni p=0.02) nonostante i protocolli seguiti rimanessero sostanzialmente gli stessi. Uno dei motivi principali di questo risultato è probabilmente da ricercare nel significativo coinvolgimento da parte dei pazienti e delle loro famiglie (patient/family engagement) nel comprendere l’importanza di collaborare ai percorsi proposti per facilitare la ripresa postoperatoria.” Questo studio, sviluppato in un momento critico per tutta la popolazione e per il Servizio Sanitario Nazionale, evidenzia che è possibile continuare a mantenere un’attività chirurgica per rispondere alle necessità di tutti i pazienti, permettendo di ottenere ottimi risultati indipendentemente dalle limitazioni dovute alla pandemia. “Questo lavoro – conclude il prof. Ugolini - è dedicato a tutti gli operatori sanitari colpiti dal Covid-19 dall’inizio della pandemia e a tutti coloro che stanno continuando a lavorare senza risparmiarsi”.

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Domenica pomeriggio alcuni rappresentanti del gruppo "Voce di Maria-Amici di Carlo Acutis" della parrocchia di Regina Pacis, accompagnati dal Vescovo Livio Corazza, si sono recati nel reparto di pediatria dell'ospedale Morgagni per portare gli auguri di Natale ai bambini ricoverati, alle loro famiglie e a tutto il personale sanitario. "Sapevamo che le normative anti Covid ci avrebbero vietato di suonare dal vivo le melodie del Natale, ma l'idea di interrompere un'attività nata per donare speranza e gioia ci rattristava. Poi è arrivato l'incoraggiamento del Vescovo a non mancare a questo servizio di carità, e così abbiamo studiato un modo nuovo e originale per essere presenti in corsia e vicini a tutti anche se non fisicamente. Nelle settimane scorse, perciò, i componenti del gruppo, adulti e ragazzi tra cui alcuni giovani musicisti, hanno eseguito una registrazione musicale in parrocchia, trasferita poi in un DVD che è stato consegnato al responsabile del reparto e a ogni piccolo paziente".

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Una buona notizia durante un periodo non semplice come l'attuale, che in più rappresenta una testimonianza concreta del fatto che oltre ad affrontare il Covid le strutture sanitarie romagnole continuano ad effettuare anche interventi chirurgici, e di alto valore scientifico.

Venerdì 11 dicembre scorso, infatti, presso l'unità operativa di Otorinolaringoiatria dell'Ospedale "Santa Maria delle Croci" di Ravenna, diretta dal dottor Andrea De Vito, sono stati eseguiti i primi interventi per l'applicazione di due protesi acustiche osteointegrate.

"Si tratta di protesi - spiega il dottor De Vito - che consentono di ripristinare l'udito dei soggetti che hanno perso la capacità di trasmettere il suono, per problemi alla catena ossiculare dell'orecchio medio,  ma con le funzioni centrali uditive ancora intatte. L'applicazione di queste protesi, già eseguita a Forlì e Rimini, rientra in un programma più vasto di diagnosi e terapia chirurgica della sordità, che verrà ulteriormente potenziato nel prossimo futuro nell'ambito ravennate".

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In occasione dell'emergenza sanitaria da Coronavirus, il SINDACATO UNICO MEDICINA AMBULATORIALE ITALIANA E PROFESSIONALITÀ DELL’AREA SANITARIA (SUMAI) di Forlì - Cesena ha donato ventiduemila euro agli ospedali di Forlì e Cesena per l'acquisto di termometri e saturimetri.

"L'Azienda USL  ringrazia la SUMAI per la generosa e significativa donazione - afferma la dottoressa  Elisabetta Montesi, responsabile del Fund raising - E' grazie anche al sostegno e alla collaborazione di aziende, associazioni, istituzioni e cittadini generosi, che è stato possibile fronteggiare la grave emergenza sanitaria che ha colpito l'intera comunità, assicurando l'assistenza e le cure fondamentali a tutti coloro che ne hanno avuto necessità"

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Se in sala operatoria ci si arriva a bordo di un macchinina elettrica anche un momento di ansia per i piccoli pazienti della pediatria può trasformarsi in un momento di gioco. Grazie al contributo del C.R.A.L, della BBC e il patrocinio di A.G.E.B.O, il reparto di Pediatria dell'ospedale di Ravenna ha ricevuto in dono tre macchine elettriche che consentono di allietare la degenza dei bambini ricoverati e far affrontare loro le cure e gli interventi con minor angoscia.

L’idea è partita nell’autunno del 2019 su iniziativa di A.G.E.B.O. (Assistenza Genitori e Bambini Ospedalizzati) che ha promosso un progetto di raccolta fondi patrocinato dalla BCC (Banca di Credito Cooperativo Ravennate Forlivese Imolese) finalizzato ad acquistare delle macchinine elettriche da far guidare ai bambini ricoverati presso la Pediatria di Ravenna in diversi momenti e tra questi anche nel tragitto da compiere per sottoporsi a dei prelievi o andare in sala operatoria. Un modo divertente per muoversi da soli, prima di dovere essere sottoposti a delle procedure mediche e vivere con più leggerezza e distrazione la degenza ospedaliera.

I dipendenti della BCC hanno aderito al progetto ancor prima dell’inizio della raccolta fondi on-line finanziando l’acquisto di tre macchinine che, a causa della pandemia di Covid-19, sono state consegnate a fine settembre del 2020 in Reparto, dove i piccoli pazienti le hanno collaudate con risultati che il direttore del reparto dottor Federico Marchetti definisce entusiasmanti.

Oggi si è svolta la consegna ufficiale, alla presenza del Rag. Piero Roncuzzi e di Massimo Solaroli, Presidente del CRAL dei dipendenti della BCC, del personale del reparto di Pediatria di Ravenna e dell’Associazione A.G.E.B.O.

Il dottor Federico Marchetti, Direttore della Pediatria e Neonatologia nel ringraziare a nome di tutto il personale e della Direzione dell’Ospedale, ha espresso particolare soddisfazione per una iniziativa così bella che consentirà un miglioramento della qualità della degenza dei piccoli ricoverati.

Un ringraziamento anche alla Signora Chiara Zaccarini, della Stamperia Ravegnana, per le stampe applicate sulle macchinine.

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A seguito del pensionamento dei medici di medicina genarale, dottori Sergio Orioli e Silvano Orioli, che operano presso il territorio di Punta Marina, Lido Adriano e Marina di Ravenna si comunica che l'Ausl Romagna ha provveduto ad incaricare due nuovi medici la dottoressa Sara Stradaioli il dottor Corrado Somarelli, che garantiranno la continuità assistenziale presso le sedi di Marina di Ravenna - Piazza dei Marinai d'Italia e Punta Marina - via della Fontana 4.

In applicazione alle inidicazioni normative, gli assistiti dei due medici che andranno in pensione saranno affidati ai due nuovi professionisti. Resta ferma la facoltà degli assistiti, di poter esprimere eventuali e diverse scelte, ultilizzando gli appositi sportelli o il Fascicolo Sanitario Elettronico.

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Nella mattinata odierna, come già avvenuto lo scorso anno, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Forlì-Cesena ha voluto confermare i sentimenti di vicinanza e di solidarietà dell’Istituzione a tutto il personale sanitario ed ai piccoli degenti del Reparto di Pediatria dell'Ospedale di Forlì, portando in dono a questi ultimi quaderni, puzzle e matite da disegno, materiale messo a disposizione dall’ Ufficio Cerimoniale del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri in Roma, e raffigurante i colori ed i veicoli di servizio dell’Arma.

Nel corso dell’incontro che, quest’anno, a causa della pandemia in atto e delle limitazioni imposte per prevenire il contagio, si è svolto all’ingresso del padiglione, il Comandante Provinciale, Colonnello Fabio Coppolino, accompagnato da una rappresentanza di militari dell’Arma, ha consegnato il materiale al Primario, Dott. Enrico Valletta, e al personale medico e infermieristico del reparto, auspicando che i bimbi ricoverati, in un periodo di festa come quello natalizio, possano trovare nel gioco un motivo di distrazione e svago in grado di dare maggiore serenità in un momento di difficoltà della loro vita.

"Quest'anno, più che mai - ha affermato il dottor Enrico Valletta, direttore della Pediatria di Forlì -  la visita del Colonnello Coppolino e dei suoi collaboratori è stata per noi un importante segno di vicinanza ideale dell'Arma, delle sue donne e dei suoi uomini, alla nostra Pediatria e ai nostri bambini. E' stata anche l'occasione - così rara in questo periodo - di confrontarsi sulle difficoltà condivise  del momento e soprattutto sulla necessità di guardare con fiducia al futuro. Un incontro breve e misurato, ma che ci ha consentito di accogliere con gratitudine i doni che faremo avere, a nome di tutti i Carabinieri, ai nostri piccoli ospiti".

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