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Articoli filtrati per data: Febbraio 2021

Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 1 al 7 febbraio (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Nella settimana di riferimento si sono verificate 2.502 positività su un totale di 34.022 tamponi, con un’incidenza dunque del 7,4 per cento e, quindi, con un aumento di 0,7% rispetto alla settimana precedente (slide 4). Su questo specifico indicatore si registra, rispetto alla settimana precedente, in tutti i territori, un aumento di valori compresi tra 0,2% e 0,9%, con il minimo registrato a Forlì e il massimo a Rimini (slide 5); un leggero aumento emerge anche relativamente all’incidenza di nuovi casi di positività sulla popolazione residente per tutti i territori ad esclusione di Forlì, che mostra un trend discendente (slide 7); Rimini e Ravenna mantengono le percentuali di nuovi diagnosticati asintomatici più alte: rispettivamente 51 e 46 per cento contro la media romagnola del 41 per cento (slide 8). La performance dei tempi di refertazione dei tamponi (slide 6) entro le 48 ore sale al 99 per cento, la più alta da ottobre. Per quanto riguarda l'indicatore relativo alle persone ricoverate, su tutta la Romagna, a lunedì 8 febbraio, si registra la quota di 422 ricoveri; pur rimanendo l'azienda all’interno del livello rosso del Piano ospedaliero Covid, si registra un ulteriore calo di 76 ricoverati rispetto alla settimana scorsa; anche i riempimenti nelle terapie intensive sono in calo, sia in termini assoluti che percentuali. I dati settimanali, commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna “seppur registrando un leggero aumento di positività in alcuni territori della nostra Ausl, confermano un andamento positivo, se incrociati con il dato dei ricoveri, in ulteriore calo e a quello dell’occupazione delle terapie intensive. Anche la performance dei tempi di refertazione , entro le 48 ore, sale ulteriormente, attestandosi al 99%, dato più alto da ottobre. Ora, con la definizione dei prossimi step del piano vaccinale da parte nazionale e regionale, sempre augurandoci che le forniture arrivino nei tempi previsti, potremo proseguire celermente nella campagna vaccinale, per continuare ad assicurare la copertura vaccinale alle fasce più a rischio della popolazione. La nostra organizzazione è pronta, come già lo è stata fin da subito. Dobbiamo però continuare a fare tutti la nostra parte, rispettando rigorosamente le linee guida sulla sicurezza, che non ci stancheremo di ripetere , sono incentrate sull’uso della mascherina, igiene e distanziamento”.

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Mercoledì, 10 Febbraio 2021 16:46

Rotary Cesena dona ecografo ai medici USCA

Un ecografo portatile per la diagnosi precoce domiciliare di polmonite da covid. Lo ha donato il Rotary Club di Cesena alle Usca cesenati, le unità speciali di continuità assistenziale che fanno all’Unità Operativa di Cure primarie e che si occupano dell’assistenza ai pazienti sospetti o positivi al domicilio. Si tratta di un ecografo costituito da una sonda tascabile e soprattutto senza fili, che si interfaccia con un tablet e permette pertanto di operare in modo più agevole e semplificato, consentendo al personale medico di fare una diagnosi tempestiva in bed site, durante le visite domiciliari e in ambulatorio. “ Esprimo sincera gratitudine, anche a nome dei medici che operano all’interno delle equipe USCA – afferma il dott. Riccardo Varliero, Direttore del Dipartimento Cure Primarie Forlì- Cesena , ai Rotary Club per il sostegno che hanno voluto assicurare a questo servizio, di uno strumento di fondamentale importanza per la diagnosi differenziale delle polmoniti di tipo batterico, perché consente di fare diagnosi a domicilio del paziente, evidenziando in modo immediato la polmonite virale da Covid”.

Il dispositivo è stato consegnato ufficialmente oggi ai medici cesenati, alla presenza tra gli altri del presidente del Rotary di Cesena Francesco Zanotti, del Rotary Valle del savio (Maria Teresa Bonanni), Cervia-Cesenatico (Alessandro Alberti) Cesenatico Mare (Gloria Cassinadri) Rotaract cesena (Francesca Giorgi), del direttore del Dipartimento di Cure primarie di Forlì-Cesena dottor Riccardo Varliero, del direttore dell’Area Dipartimentale Risorse Strutturali e Tecnologiche dell’Ausl dottor Stefano Sanniti, della responsabile del Fundraising aziendale dell’AUSL Romagna dottoressa Elisabetta Montesi

"Siamo grati ai medici delle Usca – ha affermato Francesco Zanotti, Presidente del Rotary Club Cesena anche nome di tutti gli altri Club coinvolti - e all'intera Asl della Romagna per quanto si sta facendo in favore degli ammalati di Covid. In particolare l'assistenza dei pazienti presso il loro domicilio è molto apprezzata e i professionisti coinvolti sono molto stimati. Giungono da più parti sul territorio tante testimonianze in loro favore. Come Rotary club ci siamo fatti parte attiva per cercare di venire incontro ad alcune esigenze emergenti. Ecco il motivo di questo nostro nuovo service che ci vede insieme in quattro club più il nostro Rotaract, su impulso del club di Forlì col quale stiamo lavorando assieme in altri progetti. L'emergenza Covid ha fatto comprendere quanto sia importante una medicina sempre più vicina ai cittadini, come da più parti viene auspicato da tempo. Il nostro service si inserisce in questa scia nella quale crediamo e per la quale ancora ci impegneremo”.

Da parte dell’Azienda USL della Romagna, un sentito ringraziamento ai Rotary Club sopra menzionati, che con questo ennesimo generoso contributo a beneficio dei pazienti assistiti al domicilio e di tutta la medicina territoriale, hanno consolidato un rapporto di collaborazione già da tempo esistente, sostenendo in modo sempre più attento e sensibile i bisogni della sanità locale.

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Giovedì 25 Febbraio, ore 16.30, in modalità on-line, si terrà un laboratorio dal titolo "I sassi parlano", organizzato dal Centro per le Famiglie Valmarecchia, rivolto a bambini in età 5 - 6 anni, accompagnati da un genitore. Laboratorio gratuito, per iscrizioni contattare 0541 624246

Centro per le famiglie Valmarecchia
Santarcangelo - Locali Fs, P.le Esperanto 6

tel. 0541 624246

lun-giov        8.30-12.30   15.00-18.00  merc-ven      8.30-12.30
Villa Verucchio - Centro Civico, Piazza Europa 1

tel. 0541 671986

primo e terzo martedì del mese 9.00-12.00 
Novafeltria - Palazzo Lombardini, Corso Mazzini 62

tel.3292307252

primo e terzo martedì del mese 9.30-12.00 
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Consapevoli che la pandemia da Coronavirus, che ormai imperversa nella nostra nazione da circa un anno, abbia potuto generare conseguenze psicologiche nelle persone direttamente o indirettamente coinvolte, l'Ausl Romagna (Psichiatria di  Cesena, diretta dal dottor De Paoli), in collaborazione con il Corso di Laurea di Psicologia dell’Università di Bologna (prof.sse Sara Garofalo e Mariagrazia Benassi), ha progettato un protocollo di ricerca finalizzato a testare l’efficacia di un protocollo di rilassamento associato a Neurofeedback, teso a lenire le manifestazioni di stress (sintomi ansioso-depressivi, insonnia, irrequietezza…).

"Il Neurofeedback Training - spiega la dottoressa Rosa Sant'Angelo, psichiatra presso l'ospedale di Cesena - sta divenendo uno dei più importanti approcci terapeutici in Psicologia, Neurologia, Neuropsichiatria Infantile. E una metodica efficace, non invasiva, integrativa o alternativa all’uso di psicofarmaci, priva di effetti collaterali. Il trattamento che proponiamo ai cittadini che vorranno aderire consisterà in un protocollo di rilassamento della durata di 40 minuti, da svolgersi 2 volte a settimana per 4 settimane. Le sedute saranno concordate singolarmente cercando di rispettare il più possibile gli impegni personali di ciascuno. La persona verrà fatta accomodare su una poltrona comoda e vedrà su uno schermo immagini di paesaggi accompagnate da suoni e musiche rilassanti. Durante la seduta di trattamento saranno monitorati le onde EEG, il battito cardiaco e la conduttanza cutanea della persona. La metodologia della ricerca ed i questionari sono stati esaminati ed approvati dal Comitato Etico di ricerca locale"

Il progetto è rivolto ad adulti appartenenti alla popolazione generale, purché non in stabile trattamento con psicofarmaci e lo studio sarà condotto nei locali del Day-Service presso il SPDC dell’Ospedale Bufalini di Cesena (Piastra dei Servizi), in collaborazione con il Corso  di laurea di Psicologia dell’Università di Bologna. Chi deciderà di partecipare, dovrà compilare una scheda con domande relative allo stato socio - anagrafico, di salute ed alla qualità di vita. Potrà accedere al questionario cliccando sul link : https://forms.gle/zGsAbnemfiHXouZt5 .Verrà successivamente contattato via mail o telefono (secondo la modalità di gradimento) per un appuntamento presso la sede Ausl in cui verranno fornite maggiori informazioni e dettagli sullo studio e, se disponibile, sarà fatta la prima seduta di rilevazione dei parametri neurofisiologici e di rilassamento (della durata di circa un’ora).

"Le informazioni che forniranno le persone disponibili - spiega la dottoressa sant'Angelo - aiuteranno i ricercatori a comprendere meglio le attuali problematiche stress-correlate permettendo di programmare future ricerche e di pianificare i servizi di assistenza sanitaria.Tutti i dati raccolti nell’ambito di questo studio saranno mantenuti nel più stretto riserbo e fin dall’inizio del progetto resi anonimi tramite un numero in codice. Per ottenere eventuali informazioni aggiuntive sullo studio, potete contattarmi al numero 0547.352702 o inviando un’e-mail all’indirizzo nf.relax@gmail.com. "

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Presentati ieri mattina, lunedì 8 febbraio, in conferenza stampa, Francesca Bravi, direttore dell’ospedale di Ravenna, e il progetto di ampliamento del Pronto Soccorso di Ravenna, della Terapia Intensiva e del blocco operatorio.

“Ci siamo presi degli impegni nei confronti di tutta la città, per uscire da una fase transitoria, consolidare e dare impulso ai progetti di sviluppo dell’ospedale di Ravenna e oggi cominciamo a gettare le basi”.

Ha esordito così, il direttore generale di Ausl Romagna, Tiziano Carradori, durante la conferenza stampa, svoltasi questa mattina nell’Aula Magna dell’ospedale di Ravenna, affrontando il primo punto all’ordine del giorno sulla nomina del direttore del presidio ospedaliero di Ravenna.

“Un grande ringraziamento iniziale a Paolo Tarlazzi che in questi anni ha svolto il difficile ruolo di direzione dell’ospedale, cui è stato attribuito un incarico di struttura semplice di unità operativa “coordinamento attività ospedaliera Lugo-Faenza" e un altrettanto grande benvenuto alla neo direttrice di presidio, Francesca Bravi, che in questi anni ha maturato una grande esperienza proprio nei settori nevralgici dell’attività ospedaliera: accreditamento, qualità, ricerca valutativa dei servizi e innovazione. L’ospedale, ha proseguito, Carradori, non è un condominio, dove ciascuno pensa al proprio appartamento. E il ruolo della Direzione medica deve fare da collante fra le professioni, individuare le modifiche che devono essere realizzate, trovare le forme organizzative più funzionali nell’interesse della salute dei cittadini”.

Qualità, presa in carico dei pazienti tempestiva e governo dei percorsi, sono i principi alla base del progetto di ampliamento del Pronto Soccorso, presentati questa mattina. Cinque codici colore che distingueranno il flusso dei pazienti, secondo il grado di complessità. Bassa complessità, con un team dedicato ai codici minori e percorsi separati per i pazienti infetti fin dall’accettazione.

Il futuro pronto soccorso, che dovrebbe essere completato in due anni vedrà, oltre alle nuove modalità funzionali, sopra dette, l’ampliamento degli spazi, con più posti letto, tre sale aggiuntive per i codici rossi, una sala tac etc( come da slide allegate ).

Il progetto complessivo, prevede oltre all’ampliamento del pronto soccorso, anche quello delle terapie intensive, attraverso l’aumento dei posti letto isolati per pazienti infetti e del blocco operatorio, che al suo interno vedrà la presenza di una sala operatoria dedicata agli interventi di pazienti infetti, tre nuove sale operatorie aggiuntive più una sala operatoria ibrida che si aggiungeranno alle attuali 8 presenti oggi.

Nel corso della conferenza stampa, il direttore Sanitario di Ausl Romagna, Mattia Altini, ha illustrato l’avvenuta separazione in due Unità Operative dell’attuale reparto di Medicina. Uno spacchettamento che risponde a due importanti vocazioni distintive; una rivolta ad una forte integrazione con il territorio , punto di riferimento per la medicina generale e le cure primarie diretta dal prof. Marco Domenicali e l’altra , diretta dalla dottoressa Maria Giulia Sama, indirizzata ad offrire una rapida risposta e presa in carico dei pazienti provenienti dal Pronto Soccorso, pazienti post chirurgici e provenienti dalla U.O. anestesia e Rianimazione.

Alla conferenza stampa era presente anche il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, che ha commentato i progetti presentati.

“La presentazione di questo importante progetto è la testimonianza che siamo nella fase di piena corrispondenza fra ciò che viene detto e ciò che viene fatto. Quando sono presenti deficit strutturali, come nel caso del Pronto Soccorso, servono investimenti e questa è la riprova di questo impegno assunto dalla Direzione Generale. La pandemia ha cambiato i parametri di prima, tutto l’ambito socio sanitario è stato ripensato. Nel progetto presentato oggi non sarà solo il Pronto Soccorso che verrà ampliato e troverà una nuova soluzione logistica. Si partirà da questo intervento, il più urgente, per procedere a step con l’ampliamento del blocco operatorio, per dare risposte più adeguate agli interventi di bassa e alta complessità e l’ampliamento della Terapia Intensiva, che consentirà di potenziare tutta la rete delle cure intensive. Voglio rivolgere un grande in bocca al lupo a Francesca, Bravi appena nominata Direttore dell’ospedale di Ravenna e un altrettanto ringraziamento per il lavoro svolto al dott. Paolo Tarlazzi, che andrà a ricoprire un importante ruolo nelle strutture ospedaliere del nostro Territorio. La dott.ssa Bravi è tornata a lavorare nella sua città. Stiamo vedendo una nuova generazione di professionisti che lavora insieme in modo coeso e affiatato e che sta progettando il futuro della nostra sanità”

Ufficio Stampa Ausl Romagna

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A partire da oggi anche a Forlì sarà operativo il punto vaccinazioni Covid -19 allestito presso la Fiera, in via Punta di Ferro. Come annunciato dalla Direzione Generale dell'Ausl Romagna quindi, dopo aver attivato, da indicazione regionale, tre punti vaccinali nel territorio romagnolo, uno per provincia, vengono attivate ora ulteriori sedi per la campagna vaccinale.Il nuovo punto servirà tutti gli abitanti di Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro, Meldola e Castrocaro, per un bacino di circa centocinquantamila residenti, sette giorni su sette, dalle 9 alle 19.Il personale impiegato sarà di circa 80 operatori tra medici e infermieri, tra cui anche medici volontari in pensione.In questi primi giorni di attivazione il centro vaccini di Forlì sarà utilizzato per le somministrazioni residue al personale sanitario e socio-assistenziale delle strutture per anziani poi, a partire dalla seconda metà di febbraio, come previsto dalla Regione, inizieranno le vaccinazioni agli ultraottantenni in grado di muoversi autonomamente. Per gli anziani che non dispongono di mezzi per raggiungere la fiera, il Comune di Forlì ha organizzato, assieme alle associazioni di volontariato, un servizio di taxi gratuito.

 

Come prenotare

A partire dal 15 febbraio, tutti gli ultraottantenni riceveranno una lettera a casa, a firma del presidente Stefano Bonaccini in cui saranno spiegate le modalità di prenotazione. Per loro saranno molteplici i canali possibili per effettuare la prenotazione: Cup, Farmacie Cup, prenotazione telefonica, Fascicolo sanitario elettronico, Portale regionale Salute. Per tutte le altre categorie, la possibilità di prenotazione sarà attivata progressivamente, sulla base del piano vaccinale.Infine, per le altre categorie in questa prima fase, viene mantenuta l’attuale modalità di prenotazione. La prenotazione avviene senza prescrizione del medico curante.

Le fasi di vaccinazione previste dalla Regione

In tutta la Regione Emilia Romagna sta proseguendo la prima fase, avviata a livello europeo e italiano lo scorso 27 dicembre con il Vaccine Day e protratta oltre i tempi previsti a causa dei problemi di consegna delle dosi da parte delle Aziende produttrici. È riservata a: operatori sanitari/sociosanitari sia pubblici che privati accreditati, operatori sanitari libero professionisti, compresi i componenti delle organizzazioni territoriali (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta); residenti e personale dei presidi residenziali per anziani; volontari/dipendenti delle associazioni che svolgono attività di emergenza; personale tecnico-amministrativo in presenza nei presidi sociosanitari, farmacisti, odontoiatri e, successivamente, gli operatori libero professionisti.

Ultimate le vaccinazioni su questo target di popolazione - ad oggi sono state vaccinate 132.913 persone e di queste 89.364 hanno già completato il ciclo vaccinale con due dosi, per un totale di 222.277 vaccini somministrati - si procederà, tra fine febbraio e inizio marzo, con tutti i cittadini dagli 80 anni in su, che in regione sono 368.300: potranno iniziare a prenotarsi da lunedì 15 febbraio. Intanto, in questi giorni è già partita la vaccinazione a casa alle persone ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi se di età uguale o superiore agli 80 anni.

 

La seconda fase è basata su criteri anagrafici e di priorità: comprende infatti, oltre alle persone over 80 non vaccinate in precedenza, quelle in fascia d’età tra i 60 e i 79 anni (partendo dai 70-79enni a scendere), che in Emilia-Romagna sono quasi 1 milione (998 mila). E ancora: persone con comorbidità severa, immunodeficienza e/o fragilità di ogni età; gruppi sociodemografici a rischio significativamente più elevato di malattia grave o morte, personale scolastico, docente e non docente, “ad alta priorità”.

Nel caso in cui i disabili al 100% non vengano inseriti a livello nazionale in fase 1, in Emilia-Romagna saranno vaccinati in questa fase, assieme a tutte le persone con disabilità in condizioni patologiche a maggior rischio di sviluppare quadri gravi. A questo proposito, si è in attesa di indicazioni ministeriali dell’elenco delle patologie croniche da considerare a rischio. 

La terza fase sarà rivolta a: insegnanti e personale scolastico rimanente, lavoratori di servizi essenziali, carceri e luoghi di comunità. Infine, persone con comorbidità moderata di ogni età.

La quarta fase vedrà la campagna vaccinale estesa alla popolazione rimanente (dai 16 anni- come avviene ovunque secondo le indicazioni scientifiche - ai 59 anni).

 

 

 

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Una luce viola ad illuminare un monumento simbolo della città, il Castello Malatestiano. Anche Rimini aderisce alla Giornata internazionale dell’epilessia che ricorre lunedì 8 febbraio, giornata in cui tutto il mondo punta i riflettori su una patologia neurologica ancora non ben conosciuta dalla popolazione e di cui non si ha ad oggi completa consapevolezza.

“L’Epilessia – spiega il dottor Simone Vidale direttore della Neurologia dell’Ospedale degli Infermi di Rimini - è un disturbo neurologico caratterizzato dall’occorrenza di crisi epilettiche, definite come manifestazioni cliniche a occorrenza parossistica, imprevedibili nella maggioranza dei casi, di brevissima durata e caratterizzate da segni e sintomi dovuti a un’attività neuronale anomala. Il termine deriva dal greco e significa “cogliere di sorpresa”, proprio come si viene colti quando si verifica una crisi. Nell’antichità veniva ritenuta una manifestazione di spiriti maligni o espressione di divinità che colpivano il malato, spesso condannato a un’emarginazione sociale. Come diceva il grande epilettologo americano Lennox “non esiste altra condizione in cui i pregiudizi sociali siano più gravi della malattia stessa” e, purtroppo, in alcuni casi persistono ancora preconcetti. Tuttavia – precisa il dottor Vidale - l’epilessia è una malattia molto studiata e fino ad oggi sono stati fatti importanti passi avanti in termini diagnostici e terapeutici. Infatti, nel corso degli anni, i farmaci utilizzati per il trattamento delle crisi epilettiche sono aumentati in numero e tutt’oggi continua la ricerca per la scoperta di nuove molecole, con lo scopo di ridurre al massimo il rischio di recidiva di crisi ed ottenere la libertà da crisi con minori effetti collaterali possibili”.

Malattia neurologica tra le più diffuse ed in Italia, colpisce circa 500.000 persone con almeno 30 – 40.000 nuovi casi all’anno. Le crisi epilettiche possono colpire a qualsiasi età; tuttavia, sono più frequenti nel primo anno di vita, decrescendo durante l’adolescenza e aumentando nuovamente nell’età avanzata dopo i 65 anni, caratterizzandosi spesso per meccanismi patogenetici differenti a seconda dell’età. Ma come si manifestano le crisi epilettiche? “Le crisi – spiega il dottor Vidale - sono molto eterogenee da un punto di vista semeiologico e vanno da manifestazioni minori, che passano talvolta inosservate, alla più conosciuta e temuta crisi convulsiva. Per questo motivo è molto importante che, nel sospetto di crisi epilettiche, il paziente venga preso in carico da professionisti dedicati alla materia, permettendo così di diagnosticare tempestivamente la malattia ed impostare la terapia più adeguata”.

All’Ospedale di Rimini, l’U.O. di Neurologia e l’U.O. di Neuropsichiatria infantile diretta dal dottor Andrea Tullini, sono dotate di ambulatori di secondo livello per la gestione, cura e trattamento della patologia; la collaborazione di queste due unità operative offre una continuità di cura per ogni fascia di età, potendo garantire un’assistenza qualificata e un follow-up durante tutta la vita del paziente che soffre di epilessia. Attualmente, nell’ambulatorio epilessia della Neurologia dell’ospedale di Rimini, vengono effettuate circa 700 visite all’anno, a cui si aggiungono le circa 450 visite all’anno dei piccoli pazienti della U.O di Neuropsichiatria Infantile.

“La grande collaborazione trai i professionisti all’interno dell’AUSL Romagna e con i centri regionali di terzo livello, in particolare con l’Università di Bologna – afferma il dottor Vidale - offre la possibilità di garantire percorsi diagnostico-terapeutici idonei e tempestivi anche per la gestione dei pazienti più complessi. Vi è attiva partecipazione per i percorsi dedicati alla chirurgia dell’epilessia, alla gestione dello stato epilettico, alle indagini genetiche e per la comunicazione con le associazioni che si occupano della patologia. La pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova i pazienti e i medici che non sempre hanno potuto effettuare le regolari visite ambulatoriali. Con grande sforzo, nella maggior parte dei casi, - continua il dottor Vidale - si è però riusciti a garantire almeno un contatto telefonico e la riprogrammazione degli appuntamenti che erano stati sospesi. Queste difficoltà non hanno comunque impedito di continuare a migliorare i percorsi assistenziali. Ad oggi, infatti, sono in atto diversi progetti con il fine di implementare l’offerta dedicata ai cittadini riminesi che soffrono di epilessia. In particolare, si stanno sviluppando quelli inerenti l’informazione alla popolazione, il passaggio tra età adolescenziale ed adulta, la donna in età fertile ed in gravidanza, ed il trattamento dell’anziano fragile con multiple comobidità.”

Con la speranza di una rapida fine di questa emergenza sanitaria e con uno spirito di rinnovamento continuo, le Unità operative di Neurologia e di Neuropsichiatria Infantile di Rimini continuano ad operare affinché l’epilessia possa essere vista e vissuta come una patologia di cui non si deve avere più paura.

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In occasione della 29° Giornata mondiale del malato, S. E. Mons. Livio Corazza, Vescovo di Forlì-Bertinoro, si recherà presso l' Ospedale di Forlì per celebrare la Santa Messa, giovedì 11 febbraio, alle ore 15, nella Cappella del Padiglione Morgagni.

 

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La cesenate Lucia Gentili del blog China Communication lancia una raccolta fondi a favore della Terapia Intensiva Neonatale dell'ospedale Bufalini di Cesena. L’occasione è l’evento on line promosso dal blog italo-cinese in occasione del capodanno cinese il prossimo 12 febbraio.

Tutte le info ai seguenti link

https://chinacommunication-academy.thinkific.com/courses/chunjie-2020-party-virtuale

https://fb.me/e/bFfJjz8oy

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Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 25 al 31 gennaio (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Nella settimana di riferimento si sono verificate 2.423 positività su un totale di 35.914 tamponi, con una incidenza dunque del 6,7 per cento, e quindi con un calo di 0,6% rispetto alla settimana precedente ed un calo di circa 300 casi di nuove positività nel corso della settimana (slide 4). Su questo specifico indicatore si registra, nell’ultima settimana, un calo in tutti i territori salvo Cesena, che registra un leggero aumento, quasi un punto percentuale: Rimini pur mantenendo l'incidenza più alta scende ancora di 0,5%, mostrando un positivo trend discendente (slide 5); è invece stabile il valore relativo all’indicatore delle positività su popolazione riminese residente (slide 7); Rimini e Ravenna mantengono le percentuali di nuovi diagnosticati asintomatici più alte: rispettivamente 49 e 48 per cento contro la media romagnola del 41 per cento (slide 8). La performance dei tempi di refertazione dei tamponi (slide 6) entro le 48 ore sale al 96 per cento, la più alta da ottobre. Per quanto riguarda l'indicatore relativo alle persone ricoverate, su tutta la Romagna, a lunedì 1° febbraio, si registra la quota di 498 ricoveri; pur rimanendo l'azienda all’interno del livello rosso del Piano ospedaliero Covid, si registra un ulteriore calo di 68 ricoverati rispetto alla settimana scorsa; anche i riempimenti nelle terapie intensive sono in calo, sia in termini assoluti che percentuali.

“Anche questa settimana si conferma sostanzialmente positiva – dichiara il direttore sanitario dell'Ausl Romagna Mattia Altini – , appare sensibile la riduzione della pressione dei pazienti Covid sulle strutture ospedaliere, in particolare sulle terapie intensive e nonostante i ritardi delle ditte fornitrici, progrediamo costantemente nella somministrazione dei vaccini che, per molti, si sta concludendo con la somministrazione della seconda dose. Pur considerando questi sviluppi, rimaniamo cauti e attenti a rispettare le linee guida relative alle pratiche per limitare il più possibile il rischio di contagio. È importante non abbassare la guardia, il Covid non è ancora sconfitto e dobbiamo fare tutto quanto nelle nostre possibilità per contrastarlo.”

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