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Articoli filtrati per data: Maggio 2022

Prosegue in Emilia Romagna la visita della delegazione dell'Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l'adozione di altre misure di contrasto alla pandemia, diretta dal 30 marzo dal generale Tommaso Petroni. Questa mattina la delegazione, composta da cinque Ufficiali dell’Esercito, si è recata all'Ospedale Infermi di Rimini per fare il punto sugli investimenti dell'AUSL Romagna a completamento dei piani di riorganizzazione della rete ospedaliera per emergenza COVID-19 previsti dal decreto legge 34/2020, relativamente alle terapie intensive, semi-intensive e Pronti Soccorso di 8 ospedali, per un totale di 18 interventi, del valore di circa 30 milioni di euro. Il monitoraggio ha confermato piena aderenza alla rimodulazione effettuata. Accompagnata dalla Direzione aziendale, la delegazione ha visitato il Pronto Soccorso e l'Unità di COVID intensive care, collocato al 4° piano del DEA.

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In Italia ogni anno si registrano circa 4.000 ricoveri per ustioni, ma i pazienti con gravi ustioni ed esiti cicatriziali invalidanti sono circa 2.500 ogni anno. Sono per la maggior parte adulti e anziani (26% tra i 50 e i 70 anni, 24% sopra i 70 anni), nel 67% dei casi sono maschi e nel 72% dei casi gli incidenti avvengono presso la propria abitazione: nel 34% dei casi la causa è la fiamma, nel 23% l'alcol. Solo nel 10% dei casi si tratta di incidenti sul lavoro. Ma che cos’è l’ustione? È il peggior trauma che un individuo possa subire ma è anche una vera e propria patologia, epidemiologicamente rara e in molti casi cronica e irreversibile. Lo dimostrano la complessità di diagnosi e trattamento, il carico socio-assistenziale per i pazienti, gli esiti invalidanti, riassunti nella pubblicazione La Malattia da Ustione. Una patologia rara e cronica non riconosciuta nei LEA realizzata da Osservatorio Malattie Rare in collaborazione con SIUST-Società Italiana Ustioni e con le associazioni A.T.C.R.U.P. Odv e Assobus Onlus, presentata il 13 maggio scorso presso il Senato della Repubblica in un evento a cui ha partecipato anche il Dott. Davide Melandri Direttore del Centro Grandi Ustionati dell’ospedale “Bufalini” di Cesena.

 “L’ustione è una patologia rara che lascia segni indelebili nel corpo e nella mente – ha spiegato l’On. Lucia Annibali, Commissione II “Giustizia”, Camera dei Deputati, che ha anche curato la prefazione della pubblicazione – il processo di guarigione è lungo e complesso e necessita di elevatissima competenza e grande esperienza. I Centri Ustioni Italiani svolgono un lavoro straordinario, con competenza e umanità impareggiabili. Anche quando si trovano a dover operare disponendo di risorse strutturali, umane ed economiche limitate. È tempo di dedicare a questa malattia la giusta attenzione, che alle persone che hanno subito ustioni e alle loro famiglie sia garantita tutta l’assistenza necessaria, non solo dal punto di vista medico ma anche sul fronte riabilitativo e socio-assistenziale”.

“I pazienti vengono trattati in maniera eccellente nei 17 Centri Ustioni italiani e hanno diritto a tutti i trattamenti ospedalieri gratuiti – ha affermato il Prof. Antonio di Lonardo, Presidente della SIUST, Direttore del Centro Ustioni di Pisa – ma dopo le dimissioni in molte Regioni sono abbandonati a se stessi. Perché non esiste un codice di esenzione nazionale né un percorso assistenziale garantito a livello nazionale. Le ustioni sono più frequenti dove il livello socioeconomico è più basso: le famiglie non riescono a sostenere i costi, i pazienti abbandonano le terapie andando incontro a esiti gravemente invalidanti e anche al rischio di tumore cutaneo”.

“Abbiamo preso parte a questo progetto ed a questa iniziativa in Senato con grande interesse in favore della tutela dei pazienti – ha spiegato nel corso dell’evento il dott. Davide Melandri, Direttore Centro Grandi Ustionati e Dermatologia Cesena (Forlì) – Inoltre in qualità di Dermatologi abbiamo già l’esperienza delle malattie rare dermatologiche di cui siamo centro di riferimento oltre che certificatore. Anche l’ustione nella sua forma di insufficienza cutanea e con tutte le sequele conseguenti può essere inquadrata, trattata e seguita come le altre malattie rare della cute”.

Le istanze dei pazienti e di SIUST sono state discusse durante la tavola rotonda, alla presenza della Senatrice Maria Rizzotti, 12ª Commissione Permanente (Igiene e Sanità), dell'Onorevole Fabiola Bologna, Segretario della 12ª Commissione (Affari Sociali), e della Dottoressa Liliana La Sala, Ufficio 9 DG Prevenzione Sanitaria, Tutela Salute della Donna, dei Soggetti Vulnerabili e Contrasto alle Disuguaglianze del Ministero della Salute.

L’evento e la pubblicazione presentata hanno ottenuto il patrocinio di ADOI-Associazione Dermatologi Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica, Alleanza Malattie Rare, SIDCO-Società Italiana di Dermatologia chirurgica, oncologica, correttiva ed estetica, SIMEN-Società Italiana di Medicina Narrativa e SIP-Società Italiana di Pediatria. Con il riconoscimento di SIAARTI-Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva.

La pubblicazione è consultabile su https://www.osservatoriomalattierare.it/progetti/le-nostre-pubblicazioni/18619-la-malattia-da-ustione-patologia-rara-orfana-dei-lea

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Dopo il trasloco dalla precedente sede di via circonvallazione occidentale, riprendono le attività istituzionali della palestra del Servizio di Medicina dello Sport dell’AUSL della Romagna presso la nuova collocazione all’interno dell’Ospedale “Infermi” di Rimini. I locali si trovano al primo piano con un accesso indipendente e dedicato direttamente dall’esterno attraverso l’ascensore adiacente alla scala “T”. Questa palestra è il luogo dove vengono effettuate le visite di idoneità sportiva per gli atleti diversamente abili che, come ci ricorda il referente del servizio, dott. Giuseppe Attisani, sono gratuite per tutte le fasce di età, e soprattutto dove vengono effettuate le visite e le valutazioni per la prescrizione dell’esercizio fisico. Sono infatti ormai anni che il servizio di medicina dello sport si occupa di pazienti con varie patologie, soprattutto trapiantati di organo solido, che grazie ai suoi professionisti, effettua le valutazioni funzionale finalizzate alla prescrizione, al pari di un vero e proprio farmaco, di esercizio fisico adattato.

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La Chirurgia Pediatrica dell’AUSL della Romagna ha partecipato il 12 maggio a Palermo alla “18a Giornata dedicata al bambino e all’adolescente nei luoghi di cura e del prendersi cura” promossa dalla S.I.P.Ped (Società Italiana di Psicologia Pediatrica) nella sessione dedicata al “Lavoro Integrato”.

Il dott. Vincenzo Domenichelli, primario dell’U.O.C di Chirurgia Pediatrica Romagna, ha presentato il nuovo reparto di Chirurgia Pediatrica, punto di riferimento per la Chirurgia Pediatrica della AUSL in un modello Hub e Spoke. Il reparto, recentemente inaugurato al sesto piano del nuovo blocco DEA dell’ospedale “Infermi” di Rimini è stato costruito a misura di bambino grazie anche alla progettazione dell’architetto Nicola Colucci (presidente dell’associazione dei genitori “La Girandola”) e a supporto dello psicologo Massimo Di Grazia: un progetto innovativo fortemente voluto dalla AUSL Romagna reso possibile anche grazie ad una donazione della Banca Malatestiana di Rimini. Il dott. Francesco Italiano, dirigente medico della Chirurgia Pediatrica Romagna, ha invece esposto il progetto sul lavoro integrato che vedrà il territorio di Rimini coinvolto in uno studio pilota insieme alle città di Palermo, Messina, Napoli, Roma, Torino e Milano. La partecipazione della Chirurgia Pediatrica di Rimini si inserisce nell’ambito del progetto di una Rete Nazionale sul Lavoro Integrato nell’area Materno-Infantile e Pediatrica, promosso da SIPPed e che ha coinvolto già da diversi mesi numerose Società Scientifiche Italiane tra cui la SIP (Società Italiana di Pediatria), SICP (Società Italiana di Chirurgia Pediatrica), AIEOP (Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica), CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi), UNIAMO (Federazione Italiana Malattie Rare), FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), SICuPP(Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche), SIGO (Società Italiana Ginecologia e Ostetricia), SIMEUP (Società Italiana Medica Emergenza Urgenza Pediatrica), SINPIA (Società Italiana Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza), FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordine Medici Chirurghi e degli Odontoiatri).

“L’intento è quello di rendere il “Lavoro Integrato” – spiega il dottor Domenichelli - un modello consolidato in sanità con il coinvolgimento delle diverse figure professionali che operano nel contesto materno-infantile, incentrato sull’integrazione Famiglia-Ospedale-Territorio, ribadendo l’importanza della medicina di prossimità, presa in carico globale, continuità assistenziale, rete territoriale, partendo dalla cooperazione Psicologo-Medico.

La premessa alla partecipazione della Chirurgia Pediatrica Romagna a questo progetto è legata alla presenza di uno psicologo in carico all’unità operativa, il dott. Massimo Di Grazia (esperto in psicosessuologia, incongruenze di genere e dell’identità corporea, disturbi legati ad interventi chirurgici dell’apparato urogenitale e delle patologie malformative in genere) e vedrà coinvolte tutte le figure professionali del reparto. In particolare si cercherà di capire attraverso quali strumenti e modalità il lavoro integrato può essere attuato e prevederà una formazione specifica degli operatori sanitari a cui seguirà un periodo di sensibilizzazione/sperimentazione nel reparto per valutare l’impatto ed il sostegno psicologico dei piccoli pazienti della Chirurgia pediatrica.”

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Lunedì, 16 Maggio 2022 09:31

(H) - Open Day Reumatologia: 25 maggio

Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, organizza la seconda edizione dell’(H)-Open Day Reumatologia, coinvolgendo mercoledì 25 maggio le reumatologie degli ospedali con i Bollini Rosa per offrire una giornata di servizi clinico-diagnostici e informativi gratuiti dedicati al mal di schiena, un’esperienza comune e per questo spesso banalizzata, sottovalutata e non correttamente diagnosticata.

A seguire le iniziative che avranno luogo presso gli Ospedali di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini.

Cesena

Nella maggior parte dei casi il mal di schiena è riconducibile a cause di natura meccanica, ma può essere anche espressione di una malattia infiammatoria cronica delle articolazioni che necessita di una tempestiva valutazione specialistica reumatologica per un adeguato trattamento.

In occasione dell’(H)-Open Day di mercoledì 25 Maggio 2022 la Struttura Semplice di Reumatologia dell’Unità Operativa di Medicina Interna dell’Ospedale M. Bufalini di Cesena parteciperà con due iniziative: 10 visite gratuite e 6 consulenze virtuali per le donne di età inferiore ai 50 anni con sintomi di allarme per lombalgia infiammatoria, quali: presenza di dolore lombosacrale per oltre 3 mesi, insorgenza del dolore notturna, rigidità mattutina che dura più di 30 minuti, peggioramento del dolore a riposo o al risveglio, riduzione del dolore con il movimento e/o comparsa dei sintomi prima dei 45 anni di età.

Si raccomanda che per partecipare alle visite gratuite è richiesta la prenotazione entro lunedì 23 maggio ore 14:00, inviando una e-mail all’indirizzo  reumatologia.cesena@gmail.com riportando il nominativo e recapito telefonico e indicare come oggetto: PRENOTAZIONE VISITA OPEN DAY REUMATOLOGIA. Se confermata la disponibilità sarà inviata risposta con orario e dettagli per la visita in presenza.

Mentre, per partecipare alle consulenze virtuali, si invita le partecipanti ad inviare una e-mail al medesimo indirizzo  reumatologia.cesena@gmail.com con oggetto CONSULENZA VIRTUALE OPEN DAY REUMATOLOGIA. Se confermata la disponibilità verrà inviato link con invito e orario per il collegamento che si terrà nella piattaforma Google Meet. Si chiede agli utenti di specificare il proprio numero di telefono per eventuale contatto telefonico in caso di difficoltà ad eseguire il collegamento.

 

Forlì

La rachialgia, meglio conosciuta come "mal di schiena", è un sintomo estremamente frequente che quasi la totalità delle persone ha potuto sperimentare nel corso della propria vita. Si esprime in forma acuta, con crisi della durata di alcuni giorni, o perdurare a lungo compromettendo la qualità della vita e la autonomia domestica e lavorativa. In questi casi il reumatologo è chiamato a individuare sintomi/segni clinici che permettono di distinguere fra la origine "infiammatoria" e "meccanica" della rachialgia, ricorrendo a sofisticati strumenti diagnostici e applicando terapie modernissime per il benessere del singolo paziente.

Nella giornata di mercoledì 25 maggio, dalle ore 9 alle ore 12, l’UO di Medicina Interna e Ambulatorio reumatologico di Forlì incontra la popolazione sul canale YouTube dell’Azienda USL della Romagna, discutendo assieme il tema del mal di schiena.
Scopo dell'incontro è di condividere con le partecipanti le conoscenze recenti riguardanti i vari tipi di "mal di schiena", gli strumenti di diagnosi e le opzioni terapeutiche più attuali. Al termine della discussione le partecipanti potranno rivolgersi direttamente ai professionisti ponendo i propri quesiti e richieste di informazioni aggiuntive. Si ricorda che per partecipare all’incontro non è richiesta una prenotazione ma è sufficiente utilizzare l’app YouTube sul proprio smartphone o computer.

Diretta YouTube

Ravenna

Il “mal di schiena” o “Lombalgia” rappresenta un sintomo molto frequente tra la popolazione adulta, infatti, nel corso della vita si stima che colpisca tra il 58 e l’84% delle persone, con una prevalenza nel sesso femminile del 16% dei casi rispetto a quello maschile, pari all’11% dei casi. Il 7% dei consulti dei Medici di Medicina Generale è riferibile alla Lombalgia, che annualmente causa la perdita di 4.1 milioni di giornate lavorative.

La lombalgia non è una malattia ma rappresenta un sintomo. Si stima che oltre il 20% dei casi soffra di un “mal di schiena cronico” (oltre 3 mesi) per cui è necessario un inquadramento clinico per poter differenziare quelle che sono cause meccaniche (Es. artrosi, cedimenti vertebrali, scoliosi, spondilolistesi etc..) da quello infiammatorio, di pertinenza reumatologica.

La lombalgia infiammatoria è caratterizzata da alcune caratteristiche che tipicamente la contraddistinguono quali l’esordio insidioso, la presenza di dolore a riposo tale da svegliare il paziente di notte o nelle prime ore del mattino, la presenza di rigidità mattutina della colonna, il miglioramento della sintomatologia con il movimento e non con il riposo, la presenza di glutalgia (dolore ai glutei) alternante e la risposta all’assunzione di antiinfiammatori. Un corretto inquadramento è necessario sin dall’esordio della lombalgia, potendo rappresentare un sintomo iniziale di malattie reumatiche quali “Spondiloartriti”. Attualmente, purtroppo, i dati in letteratura indicano che la diagnosi richiede molto tempo, principalmente dovuto al fatto che il paziente ha un tortuoso percorso di valutazione. Non è infrequente, infatti, che il paziente si rivolga in prima istanza all’ortopedico o al fisiatra, o anche al dermatologo, all’oculista o al gastroenterologo, qualora la sintomatologia articolare si associ ad altre manifestazioni extra-articolari di malattia oppure ne rappresentino i sintomi d’esordio.

Il riconoscimento precoce e l’invio all’attenzione del reumatologo sono fondamentali per permettere una diagnosi precoce e quindi consentirne l’impostazione di una terapia adeguata, con notevoli vantaggi in termini di qualità della vita del paziente, arresto della progressione di malattia e riduzione dei costi sanitari diretti e indiretti. Da questo deriva l’importanza di conoscere queste malattie e di un approccio efficiente coinvolgendo attivamente i Medici di Medicina Generale e, a seguire, gli altri specialisti che si trovano a valutare per primi il paziente con lombalgia. 

Nella giornata di mercoledì 25 maggio, in occasione dell’(H)-Open Day Reumatologia l’Ospedale Santa Maria delle Croci promuove due importanti appuntamenti dedicati alle donne che accusano di spondiloartrite.

Il primo appuntamento si terrà dalle ore 16 alle ore 17 sul canale YouTube dell’Azienda USL della Romagna con l’eventoSPONDILOARTRITI, nome comune di “mal di schiena infiammatorio”, femminile plurale”. Obiettivo di questo incontro è l’intento di aumentare la consapevolezza del sintomo de “il mal di schiena”, grazie ai professionisti del servizio di Reumatologia dell’UO Medicina Interna 1 Ospedale di Ravenna, assieme ai colleghi radiologi, fisiatri ed antalgologi, illustreranno le patologie, la diagnosi e l’evoluzione di questo sintomo, le diverse indagini radiologiche che è possibile fare e per quale motivo sono utili, le terapie fisiche appropriate ed, infine, le tecniche per il controllo del dolore. Infine, al secondo appuntamento, l’Unità Operativa Terapia Antalgica offre colloqui telefonici dalle ore 09:00 alle ore 14:00 telefonando il numero 339-5360776.

Per partecipare ad entrambi gli appuntamenti si comunica che è gratuito e non è richiesta la prenotazione.

Rimini

La lombalgia cronica che accompagna le malattie infiammatorie del rachide presenta alcuni aspetti distintivi come il dolore e la rigidità del mattino e la significativa risposta alla terapia con antinfiammatori. Pazienti con queste caratteristiche devono essere inviati al reumatologo per consentire una diagnosi tempestiva di spondiloartrite ed un trattamento specifico. I dati epidemiologici degli ultimi decenni hanno rivelato che la spondiloartrite, erroneamente ritenuta patologia maschile, si manifesta ugualmente nei due sessi e le giovani donne, specie quelle con psoriasi e malattie croniche intestinali, presentano una elevata incidenza.

Nella giornata di mercoledì 25 maggio l’UO di Medicina Interna e Reumatologia di Rimini offre 7 visite gratuite alle pazienti donne di età inferiore ai 50 anni che presentano una psoriasi, una familiarità psoriasica, una storia di uveite o di malattia cronica intestinale, con una lombalgia datata da almeno 3 mesi.

Le visite si terranno presso gli ambulatori reumatologici nelle due sedi dell’Ospedale di Rimini e Ospedale di Cattolica: (4 visite) dalle ore 15:30 alle ore 17:00, presso Ospedale di Rimini, e (3 visite) dalle ore 15:30 alle ore 16:30 presso l’Ospedale di Cattolica, previa prenotazione telefonica al recapito 0547-394928.

Il servizio di prenotazione è attivo da lunedì 16 maggio a venerdì 20 maggio, dalle ore 16:00 alle ore 17:30, fino ad esaurimento posti.

 

open week 6

 

Per maggiori informazioni dei servizi offerti nella giornata dell’(H)-Open Day Reumatologia consultare i siti internet www.bollinirosa.it e www.auslromagna.it

“Il focus di questa iniziativa alla sua seconda edizione è il mal di schiena proprio perché è un sintomo estremamente diffuso ma spesso sottovalutato”, commenta Francesca Merzagora, Presidente Fondazione Onda. “Il perdurare di questa condizione può infatti essere espressione di uno stato infiammatorio cronico che necessita di una tempestiva valutazione da parte di uno specialista Reumatologo e di un adeguato trattamento. La diagnosi precoce è cruciale per impedire l’instaurarsi di gravi danni articolari ad alto impatto invalidante”.
I Bollini Rosa sono il riconoscimento agli ospedali che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile ma anche quelle che riguardano trasversalmente uomini e donne in ottica di genere.

L’iniziativa gode del patrocinio della Società Italiana di Reumatologia (SIR) e dell’associazione Reumatologhe DOnne (ReDo) e del contributo non condizionante di Novartis.

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L’Artrite psoriasica è una patologia infiammatoria dolorosa e complessa che interessa sia le articolazioni che la cute. Per questo negli ospedali della Romagna reumatologi e dermatologi collaborano nel percorso di diagnosi.  All’ospedale Bufalini di Cesena sono un centinaio circa i pazienti che ogni anno afferiscono all’ambulatorio condiviso di Reumatologia e Dermatologia attivato a fine 2018 per la diagnosi e la cura dei pazienti affetti da artrite psoriasica. Un unico ambulatorio dove lo specialista Reumatologo e Dermatologo visitano insieme il paziente che presenta sintomi di ‘confine’ tra i due diversi ambiti specialistici, condividendo valutazioni cliniche e terapeutiche.

In Italia soffre di Psoriasi il 3-4 per cento della popolazione, pari a circa 2.5 milioni di persone e nel 10-20 per cento dei casi la malattia può presentarsi in forma grave. In Emilia Romagna sono 120.000 le persone che sono affette da psoriasi, di queste un terzo presenta una artrite associata. - spiegano le dottoressa Paola Sambo del servizio di Reumatologia dell’unità operativa di medicina interna e la dottoressa Sandra Schianchi dell’unità operativa di dermatologia dell’ospedale Bufalini, che insieme hanno avviato questo ambulatorio integrato con ottimi risultati. “Il termine di “Malattia Psoriasica”  - precisano - è quello che dà meglio il senso di un’unica patologia complessa che può avere un coinvolgimento cutaneo (Psoriasi-PSO) ed articolare ( Artrite Psoriasica- PSA )”. La psoriasi si manifesta con prurito, arrossamento e desquamazione della pelle mentre l’artrite psoriasica, che può esprimersi con quadri molto variegati e peculiari, più frequentemente causa dolore, gonfiore e rigidità a carico delle articolazioni. Questi sintomi e le loro conseguenze sotto il profilo fisico e psicologico, impattano negativamente sulle attività quotidiane del paziente come lavoro, scuola e relazioni sociali. A complicare il quadro clinico si aggiungono numerose comorbidità legate all’infiammazione sistemica come l’interessamento oculare e gastrointestinale e le alterazioni di tipo metabolico con conseguenze principalmente a carico dell’apparato cardiovascolare.

Oggi il trattamento della psoriasi e dell’artrite psoriasica – specificano le due dottoresse - è profondamente cambiato rispetto al passato in virtù della disponibilità di nuovi farmaci che agiscono bloccando selettivamente alcuni mediatori dell’infiammazione, come i farmaci “ biotecnologici “, o inibendo specifiche molecole intracellulari .Tali trattamenti, che si sono rilevati molto efficaci , cambiando la storia naturale della malattia , richiedono, per un loro utilizzo in sicurezza , uno stretto controllo ed un monitoraggio di tipo specialistico. Il malato psoriasico è dunque un paziente complesso, che richiede una visione integrata e trasversale della propria condizione di salute, con cure personalizzate ed innovative” .

All’ambulatorio che è a cadenza mensile e si trova presso il servizio di Reumatologia dell’ospedale cesenate, vi si accede su indicazione dei medici specialisti di Medicina Interna e Dermatologia. Durante la visita vengono utilizzati indici clinimetrici e scale di valutazione dello stato di malattia sia generali che specifiche di entrambe le discipline; in casi specifici viene eseguita una valutazione dermatoscopica della pelle ed una ecografica delle articolazioni e delle entesi (punti di inserzione dei tendini nell’osso) .

“Dall’avvio dell’ambulatorio - concludono le dr.sse Sambo e Schianchi - hanno afferito al servizio circa 300 pazienti affetti da psoriasi e da artrite psoriasica severa; è possibile in futuro che in virtù della stretta collaborazione tra dermatologo e reumatologo internista vengano valutati insieme altri quadri clinici complessi che necessitino di un inquadramento diagnostico multidisciplinare. Non raramente, infatti, la pelle può rappresentare la spia di numerose malattie sistemiche tra cui le malattie reumatiche autoimmuni (vasculiti e connettiviti)”.

 

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Donato un nuovo dispostivo medico, un defibrillatore Bifasico di ultima generazione,  completo di accessori tester , dall'associazione  di " Chi Burde'l APS" , al punto di Primo intervento dell’ospedale  G Marconi di Cesenatico.

La consegna è avvenuta presso  l’Ospedale, presenti il responsabile del PPI dott. Gian Paolo Valtancoli Direttore e la dr.ssa Raffaella Francesconi, direttrice della Struttura Complessa  UOC Cesena PS Medicina d d'urgenza, la dr.ssa Marisa Bagnoli per la direzione medica ospedaliera, dr. Gian Paolo Valtancoli e la coordinatrice  infermieristica  Elisa Ceredi, Che hanno accolto il presidente  dell’ associazione  Giuseppe Angelini  e il Sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli .

“Anche a nome della Direzione medica e degli operatori sanitari, desidero ringraziare l'associazione- ha dichiarato  La Dott.ssa Francesconi - per la sensibilità e l’attenzione  dimostrata verso l’Azienda della Romagna  e in particolare verso il PPI di Cesenatico; il dispositivo donato va ad integrare  la dotazione gia esistente ed e' in linea con quanto già presente al PS di Cesena, a garanzia del mantenimento delle competenze adeguate tra gli operatori che lavorano tra i due ambiti”.

Un ringraziamento all’Associazione Chi burdel giunge anche dalla Direzione dell’Azienda USL della Romagna, per la sensibilità dimostrata  dall’Associazione Chi burdel, da sempre impegnata a sostegno  delle strutture sanitarie aziendali.

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Nel 1452 Malatesta Novello, signore di Cesena, fu l’artefice del grande cambiamento nella storia ospedaliera cesenate unificando i vari ospedali della città e del contado in un unico ospedale denominato “maggiore”.

Tra il 1776 e il 1795, nell’area ormai fatiscente dell’ospedale quattrocentesco del Ss Crocefisso, l’edificio fu “rifabbricato” su progetto dell’architetto milanese Agostino Azzolini.

Il palazzo settecentesco OIR (Ospedale-Istituti Riuniti),che fu sede amministrativa dell’ex Ausl di Cesena fino al 2007, oggi è uno dei Palazzi più attraenti della città in quanto racchiude in sé due “documenti” fondamentali per la storia sociale e sanitaria del territorio cesenate.

Il primo “documento” deriva dallo studio del portone seicentesco eseguito da Gregorio Razzani, originale nel suo genere poiché riporta nelle bugne a intarsio i nomi e gli stemmi costituenti il più antico elenco dei benefattori delle istituzioni assistenziali e caritative della città di Cesena. Tra questi spicca Malatesta Novello, artefice del grande cambiamento della storia ospedaliera cesenate e Pietro Gennari, ultimo benefattore riportato nel portone.

Il secondo “documento” proviene dallo studio della quadreria, che allestiva il “corridoio d’onore, detto dell’Ospedale” del Palazzo OIR. Qui ritroviamo i ritratti dei protagonisti della storia passata che si distinsero per il loro impegno civile e la loro solidarietà sociale.

Tra questi vanno ricordati il conte Pietro Roverella e la moglie Maria, la quale, rimasta vedova, confermò i voleri testamentari del marito nel lasciare i beni ai poveri della città.

Curiosità:

i candelabri liberty (1889), facevano parte del complesso architettonico della tomba Roverella commissionata all’artista, Tullo Golfarelli, dalla contessa Maria Bertaccini “a perenne memoria del marito Pietro Roverella”.

Bibliografia:

Sonia Muzzarelli, la cura attraverso l’arte: piccole guide di storia e opere del patrimonio artistico della Romagna, Ausl della Romagna, centro stampa di Cesena, dicembre 2020- patrimoniostoricoeartistico@auslromagna.it

Le pagine di questa rubrica daranno vita ad un nuovo “quaderno”, che andrà ad arricchire la collana “la cura attraverso l’arte"

 

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Sono stati presentati a Roma al Congresso nazionale dei Gastroenterologi, dal dott. Alessandro Mussetto, Direttore f.f. dell’U.O. Gastroenterologia dell’Ospedale di Ravenna, i primi dati italiani sulla enteroscopia a spirale motorizzata, strumentazione presente all’ospedale di Ravenna dall'anno scorso grazie alla donazione di un privato cittadino.

I risultati di questa tecnica, indicata nella diagnosi e nel trattamento di alcune patologie del piccolo intestino ed al momento provenienti dalle casistiche di Brescia, Parma e Ravenna, hanno mostrato un eccellente tasso di efficacia clinica ed un buon profilo di sicurezza. L’enteroscopia è una tecnica endoscopica complessa, limitata dalla anatomia e dalla lunghezza dell’intestino tenue, ma non nuova, essendo eseguita a Ravenna con enteroscopi "tradizionali" da oltre 15 anni.

"Questo nuovo strumento, spiega il dott. Alessandro Mussetto, grazie al suo moderno meccanismo motorizzato e alle sue doti di magnificazione elettronica, esprime, rispetto al passato, un maggior potenziale diagnostico e permette trattamenti più efficaci di malattie infiammatorie, sanguinamenti, polipi e tumori dell’intestino tenue".

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Una nuova strumentazione è stata donata dal Lions Club Faenza Valli Faentine alla UO Cardiologia dell’Ospedale degli Infermi.

Si tratta di un sistema holter di ultima generazione, che grazie all’aggiornamento della strumentazione e del Software in dotazione, consente di velocizzare l’attività di esecuzione di holter ECG sia da parte del personale infermieristico che medico.
Il nuovo sistema Holter in particolare, porta con sé notevoli migliorie per la presenza di applicativi integrati, avanzati ed aggiornati, che permettono una miglior gestione del tracciato, degli eventi aritmici, morfologie ed artefatti, con analisi più approfondite fino a 7 giorni di registrazione.

“Ringrazio a nome mio e della Cardiologia di Faenza i Lions club per la donazione del SISTEMA ECG DINAMICO SPACELABS - ha dichiarato la Dott.ssa Giulia Ricci Lucchi, Responsabile della Cardiologia - Avere a disposizione una strumentazione tecnologicamente all'avanguardia, è sicuramente indispensabile per prendersi cura del paziente Cardiologico, perché consente di  mettere a sua disposizione mezzi diagnostici  sempre più adeguati agli standard di diagnosi e cura, un passo avanti dal punto di vista tecnico e di precisione, rispetto alla diagnosi e delle tempistiche di indagine”.

La consegna è avvenuta questa mattina presso la UO cardiologia del nosocomio faentino, presenti il direttore della direzione medica ospedaliera Dott. Davide Tellarini, la Dott.ssa Giulia Ricci Lucchi Responsabile della Cardiologia e, per il Lions Club Faenza Valli Faentine, il Presidente Andrea Drei, che ha sottolineato la massima attenzione e l’impegno del Club ai temi della sanità, Daniele Donigaglia cerimoniere e incoming presidente 2022-2023, Athanassios Antonopoulos consigliere e Incoming vice presidente 2022-2023. Quest’ultimo, che è anche dirigente medico della Cardiologia di Faenza, ha espresso soddisfazione in quanto ricerche scientifiche alle quali ha collaborato in questo campo, pubblicate su quattro riviste Americane, hanno evidenziato l’importanza di tracciare le fibrillazioni atriali in tempi adeguati, per consentire di intervenire a favore della popolazione in modo tempestivo e positivo.

Anche a nome dell’Azienda della Romagna esprimo gratitudine – ha concluso il dott. Davide Tellarini, al Lions Club Faenza Valli Faentine e al Presidente, per la sensibilità dimostrata nei confronti della Cardiologia della città di Faenza, ribadendo l’importanza della collaborazione dei club service, che in questo caso specifico ha portato alla donazione di una strumentazione che consentirà una collaborazione trasversale tra l’U.O. Cardiologia ed il Pronto soccorso di Faenza, per assicurare la qualità e tempestività delle cure.

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