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All’ospedale Infermi consegnato il Paxman Scalp Cooler, il casco salva-capelli donato dallo IOR

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All’ospedale Infermi consegnato il Paxman Scalp Cooler, il casco salva-capelli donato dallo IOR All’ospedale Infermi consegnato il Paxman Scalp Cooler, il casco salva-capelli donato dallo IOR

Un dono di Natale che arriva con leggero ritardo, ma che sarà comunque sicuramente gradito dai pazienti e in generale da tutto il territorio di Rimini, attivatosi in maniera decisa affinché l’esigenza di chi soffre venisse soddisfatta: se vogliamo è questo lo spirito con cui l’Istituto Oncologico Romagnolo ha consegnato stamattina al reparto di Oncologia dell’Ospedale Infermi il Paxman Scalp Cooler, casco refrigerante che offre l’opportunità di evitare l’effetto collaterale più riconoscibile e temuto delle terapie, ovvero la caduta dei capelli. Il dispositivo, è proprio il caso di dirlo, è stato acquistato “a furor di popolo”, al termine di una campagna di crowdfunding che lo IOR ha ribattezzato “A Testa Alta”. L’obiettivo della raccolta fondi consisteva nel raggiungimento di un totale di 63.000 euro, cifra attraverso cui l’organizzazione no-profit fondata dal prof. Dino Amadori nel 1979 si impegnava all’acquisto di tre attrezzature da donare all’IRST e alle Oncologie di Cesena e, appunto, Rimini: ma il coinvolgimento dei cittadini e delle realtà imprenditoriali del territorio è andato ben al di là di ogni più rosea previsione. Il ricavato finale ha infatti più che superato l’obiettivo, cosa che ha portato lo IOR ad acquisire un casco in più del previsto da installare anche presso l’Ospedale “Pierantoni-Morgagni” di Forlì.

Secondo i dati di letteratura il Paxman Scalp Cooler permette a circa il 70% delle pazienti sottoposte a chemioterapia di presentare un’alopecia di grado lieve o nullo grazie ad un sistema che sfrutta la restrizione dei vasi sanguigni che giungono al capello tramite l’applicazione di un casco che mantiene una temperatura di -4°. Pur non rappresentando un dispositivo, quindi, che migliora le prospettive di guarigione del malato oncologico, risulta sicuramente fondamentale da un punto di vista del mantenimento di una buona qualità di vita durante i trattamenti: un aspetto tenuto sempre più in considerazione da tutto il mondo oncologico e che vede Rimini capofila già da tempo, potendo disporre della medesima apparecchiatura già a partire dal 2017. Tuttavia, a fronte della richiesta sempre crescente, l’Oncologia dell’Ospedale Infermi cominciava a sentire il peso di non poter offrire questa opportunità a tutti coloro che la richiedevano in tempi utili, come ha affermato lo stesso Direttore del Reparto, il dott. Davide Tassinari.

 “Con profonda gratitudine – dichiara il Dott. Davide Tassinari - ricevo dallo IOR questo regalo prezioso, e la gratitudine mia è quella di tutta la Unità Operativa che dirigo. La perdita dei capelli in corso di chemioterapia è da sempre IL PROBLEMA dei trattamenti oncologici, e sottolineo IL PROBLEMA in quanto l’alopecia è il segno che marchia il paziente verso sé stesso e gli altri della malattia in corso e dei trattamenti cui la persona è costretta a sottomettersi. La possibilità di cancellare questo marchio, pur non cambiando in senso stretto la prognosi della malattia, consente invece al paziente di affrontare con maggiore determinazione i trattamenti, recuperando o mantenendo la propria immagine per se stesso e per gli altri. L’operazione, che si inserisce all’interno di tutta una serie di interventi in fase di realizzazione all’interno della Unità Operativa (terapie complementari, agopuntura, supporto nutrizionale, cure palliative precoci…), trova la sua collocazione all’interno del percorso di mantenimento e miglioramento della qualità della vita del paziente oncologico, e l’averla portata a termine in così poco tempo grazie al supporto dello IOR e della sua efficientissima macchina organizzativa è per me, oncologo espressione di questo territorio, motivo di grande soddisfazione”

 «Da riminese credo che questa giornata debba rendere particolarmente orgogliosi tutti coloro che abitano in questa città – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – di tutti i caschi refrigeranti che abbiamo donato alle Oncologie della Romagna, infatti, questo è l’unico per cui il crowdfunding si è mostrato nella sua forma più pura: tante piccole donazioni che hanno portato ad un grandissimo risultato. Il passo in avanti che faranno tutte le strutture che installeranno nei prossimi giorni il Paxman Scalp Cooler è innegabile: il valore aggiunto in termini di qualità di vita che possiamo offrire ad una donna che non deve vivere l’ulteriore carico emotivo della caduta dei capelli oltre alla diagnosi di cancro è infatti enorme. Per questo motivo abbiamo fretta di restituire al territorio ciò che ci ha riconosciuto in maniera così travolgente partecipando a “A Testa Alta”: tutte le pazienti che lo desiderano devono poter richiedere questa opportunità il prima possibile, un’opportunità che consentirà anche agli operatori un bel bonus quando si tratterà di discutere la miglior opportunità terapeutica. Non dimentichiamo infatti che, come ci hanno raccontato gli stessi medici ed infermieri dei reparti oncologici, a volte la chemioterapia fa addirittura più paura della malattia stessa, tanto che alcune persone rifiutano tassativamente i trattamenti che presentano questo effetto collaterale a prescindere che essi diano le migliori chance di guarigione».

Un ringraziamento giunge anche dalla Dott.ssa Francesca Raggi, direttrice medica dell’Infermi, per il sostegno che l’Istituto Oncologico romagnolo continua ad assicurare in un ambito delicato e complesso come quello oncologico, in cui è particolarmente importante avere vicina la cittadinanza e poter contare sul supporto concreto per la migliore risposta assistenziale che il sistema sanitario pubblico è chiamato a dare”.

Ultima modifica il Lunedì, 28 Febbraio 2022 11:33 Modificato da:
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