A Rimini, l’edificio che oggi ospita il Museo della Città, raccoglie uno dei nuclei più corposi del “Museo diffuso dell’Arte Sanitaria Romagnola”.
L’immobile fu costruito come “Collegio” dei Gesuiti, su progetto dell’architetto Alfonso Torregiani tra il 1746 e il 1755.
La Compagnia di Gesù, fondata da Sant’ Ignazio da Loyola, presente a Rimini dal 1527, fu soppressa nel 1773. Il “Collegio” passò al Seminario vescovile che, nel 1796, lo vendette ai Domenicani, ordine revocato pochi mesi dopo.
Dal 1797 al 1977, l’edificio fu utilizzato come Ospedale, prima militare e poi civile, subendo molte trasformazioni funzionali.
I bombardamenti del secondo conflitto mondiale resero necessari alcune ristrutturazioni, guidate dall'architetto Pier Luigi Foschi, che riportò all'antico splendore il vecchio convento poi scelto come sede del Museo cittadino.
A seguito della nuova connotazione dell’edificio, a partire dagli anni venti del Novecento, molte opere di pertinenza dell’Ex Ausl di Rimini vennero depositate nel Museo della Città, favorendo la loro valorizzazione e conservazione.
I pezzi visibili nelle sale del museo sono oltre cinquanta tra cui si ricordano: il Crocefisso ligneo di Andrea da Bologna(1370), il Crocefisso ligneo di Johannes Teutonichus o Paolo Allamanno(ultimom terzo del XV), la vocazione di San Matteo di Guido Cagnacci(1600-1663), Sant’Ubaldo che libera un’ossessa di Gian Francesco Nagli detto il Centino (1661-1675).
Curiosità: Nel Museo è conservata una delle serie più complete di strumenti chirurgici di età romana rinvenuti nella “domus del Chirurgo”, un'abitazione romana della seconda metà del II secolo, scoperta nel 1989 in piazza Luigi Ferrari, a due passi dal Museo.
Bibliografia:
Sonia Muzzarelli, la cura attraverso l’arte: piccole guide di storia e opere del patrimonio artistico della Romagna, Ausl della Romagna, centro stampa di Cesena, dicembre 2020 - patrimoniostoricoeartistico@auslromagna.it
