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Il prof. Marco Maltoni coordinatore della Rete di Cure Palliative della Romagna segnala questo comunicato stampa della Società Italiana di Cure Palliative

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Riceviamo e pubblichiamo, dal prof Marco Maltoni, coordinatore della Rete di Cure Palliative della Romagna, questo comunicato stampa della Società Italiana di Cure Palliative:

 

COMUNICATO STAMPA SICP

La SICP ribadisce che la Sedazione Palliativa non va confusa con la Morte Medicalmente Assistita (eutanasia o suicidio medicalmente assistito)

Milano, 9 giugno 2022

In merito ai casi riportatati dai mezzi di comunicazione in questi giorni, la SICP (Società Italiana di Cure Palliative) ribadisce quanto segue al fine di evitare una dannosa e scientificamente infondata confusione fra la Sedazione Palliativa e la Morte Medicalmente Assistita (termine che comprende sia l’eutanasia che il suicidio medicalmente assistito):

1. La Sedazione Palliativa è una procedura terapeutica che viene praticata in caso di sofferenze psico-fisiche intollerabili (e refrattarie ai consueti trattamenti) causati dalla fase terminale di malattie o in caso di sospensione di trattamenti di sostegno vitale;

2. La Sedazione Palliativa va attuata secondo il rigoroso rispetto delle linee guida e raccomandazioni pubblicate da Società scientifiche nazionali ed internazionali;

3. La Sedazione Palliativa è una procedura terapeutica del tutto lecita e addirittura doverosa sotto il profilo clinico, etico, deontologico e giuridico (legge 219/2017);

4. La Sedazione Palliativa è radicalmente differente dalla Morte Medicalmente Assistita, per l’obiettivo che si prefigge (controllare le sofferenze refrattarie), per i farmaci utilizzati (farmaci sedativi) e per il risultato (perdita dello stato di coscienza);

5. La Morte Medicalmente Assistita ha invece l’obiettivo di provocare la morte del malato utilizzando farmaci letali completamente differenti da quelli impiegati nella Sedazione Palliativa;

6. L’evidenza scientifica ha dimostrato che la Sedazione Palliativa non anticipa la morte; in alcuni casi può, al contrario, prolungare brevemente la vita residua del malato sia pur nell’ambito di una terminalità molto prossima

 

 

Ultima modifica il Martedì, 21 Giugno 2022 17:01 Modificato da:
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