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Il 17 novembre è la Giornata mondiale della prematurità. Anche la Romagna aderisce con iniziative per grandi e piccini

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una foto della Terapia Intensiva Neonatale Pediatria di Ravenna: i bambini indossano le tutine realizzate dalle volontarie dell'associazione “Cuore di maglia" di Ravenna una foto della Terapia Intensiva Neonatale Pediatria di Ravenna: i bambini indossano le tutine realizzate dalle volontarie dell'associazione “Cuore di maglia" di Ravenna

In Emilia-Romagna calano i parti prematuri, aumenta la prevenzione nelle donne, si rafforza la rete dei Centri Hub in grado di offrire cure neonatali intensive. Da Piacenza a Rimini domani, giovedì 17 novembre, si celebra la Giornata Mondiale della Prematurità - World Prematurity day, con l’obiettivo di aumentare la conoscenza e sensibilizzare i cittadini sulla nascita pretermine.

Le Aziende sanitarie, ospedaliere ed Irccs dell’Emilia-Romagna promuovono sul territorio da domani e nei prossimi giorni numerose iniziative, tra cui dibattiti, conferenze, momenti di incontro, animazioni, attività specifiche per le famiglie e per i bambini.

“Nella nostra regione- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- le nascite pretermine possono contare su un modello organizzativo, come quello degli Hub&Spoke, in grado di assicurare un’assistenza di alto livello alle mamme e ai bambini.  Anche grazie a questo sistema virtuoso i parti prematuri sono stati ridotti e le cure neonatali infantili rafforzare, come dimostrano i dati. Proseguiamo lungo questa strada per rafforzare ulteriormente un modello di sanità pubblica che mette al centro e prende in carico le donne sin dal concepimento”. 

Le nascite pretermine in Emilia-Romagna

Nel 2021, in Emilia-Romagna i nati pretermine (prima di 37 settimane di gestazione) sono stati 1.964, il 6,5% di tutti i nati vivi.  Nello specifico, nel 4,9% dei casi la nascita è avvenuta tra la trentaquattresima e la trentaseiesima settimana (late preterm); i nati prima di 34 settimane sono l’1,6% di tutti i nati. La nascita pretermine in Emilia-Romagna è in graduale riduzione negli ultimi dieci anni e a contribuire principalmente a questa riduzione sono i late preterm.

Nasce in Centri Hub, in grado di offrire cure neonatali intensive, quasi l’85% dei neonati pretermine; questa frequenza aumenta – fino a oltre il 90% - se si considerano i nati prima di 34 settimane: un indicatore di buon funzionamento del modello organizzativo Hub & Spoke adottato dalla Regione Emilia-Romagna.

Il 92,2% delle donne in gravidanza effettua la prima visita entro la dodicesima settimana, percentuale costantemente in crescita negli ultimi cinque anni (erano 89,1% nel 2017). Una presa in carico appropriata (prima di 12 settimane di gestazione) consente di fornire informazioni, di aderire all’offerta di interventi di prevenzione e di identificare e trattare tempestivamente le condizioni devianti dalla fisiologia.

Le banche del latte in Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna sono quattro le banche del latte, che raccolgono il latte da madri donatrici: Reggio Emilia, Modena, Bologna e Cesena. Quest’ultima è stata la prima ad essere inaugurata, nel 1962, mentre quella di Bologna ha festeggiato recentemente i 10 anni di attività.

Per i neonati prematuri, soprattutto quelli molto piccoli, con peso alla nascita inferiore a 1.500 grammi, essere alimentati con latte della propria madre o con latte umano donato riduce il rischio di malattie gravi (infezioni gravi e sepsi, NEC-enterocolite necrotizzante e displasia broncopolmonare) rispetto al ricevere ‘formula’, l’alimento noto commercialmente come latte artificiale.

Gli studi rilevano che per ogni 8 neonati prematuri alimentati esclusivamente con latte umano (niente formula) si evita un caso di NEC grave, ovvero c’è un neonato in meno che deve essere sottoposto a intervento chirurgico o che muore per questa complicanza.

Le iniziative previste in Romagna

Anche quest’anno, grazie alla preziosa e fattiva collaborazione di numerose Associazioni, si svolgeranno sul territorio romagnolo diverse iniziative a sostegno dell’attività delle Terapie Intensive neonatali e delle Neonatologie dell’Ausl Romagna.

QUI Rimini

Viola è una bambina nata troppo presto, così come la sua mamma e il suo papà sono diventati genitori “troppo presto". La prematurità, vale a dire la nascita sotto le 37 settimane di gestazione, colpisce globalmente un bambino ogni 10 nati, ed ha bisogno di protezione per non creare disuguaglianze che si ripercuotono nel futuro di bambini e famiglie. E’ per questo che anche quest’anno a livello mondiale viene celebrata la giornata mondiale della prematurità: l’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni sulle nascite pretermine perché, come afferma l’OMS, “Se cambiamo l’inizio di una storia cambiamo l’intera storia”. Quest’anno il motto della giornata, rilanciato dalla Società Italiana di Neonatologia è: L’abbraccio di un genitore: una terapia potente. Sostenere il contatto pelle a pelle sin dal momento della nascita.

A Rimini, dove è presente la TIN di riferimento aziendale per i neonati più piccoli e con patologie chirurgiche, nascono ogni anno circa 2600 bambini, di cui circa 50 di peso inferiore ai 1500 gr, chiamati neonati di peso molto basso, ed il tema del contatto e della presenza dei genitori in reparto è molto sentito. Per tale ragione il reparto ha seguito quest’anno un progetto specifico, finanziato dall’associazione La Prima Coccola, con lo scopo di passare da una apertura del reparto alla famiglia ad una vera partnership con essa, riconoscendo il valore complementare dei sanitari e della famiglia nella cura ai bambini, secondo quanto riportato anche negli standard assistenziali europei per la salute del neonato. La TIN di Rimini è diventata nel 2020 anche Centro Training NIDCAP, con lo scopo di formare professionisti sanitari provenienti da tutta Italia sui questi principi di cura.

Quest’anno Rimini celebrerà la giornata mondiale della prematurità condividendo le iniziative con l’associazione Oltre la ricerca odv finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tumore del pancreas, vista la concomitanza della ricorrenza. La Terapia Intensiva Neonatale di Rimini e la Prima Coccola, organizzazione di volontariato a sostegno dei bambini e delle famiglie ricoverate nel Reparto TIN di Rimini, in collaborazione con Vivere Onlus (Coordinamento delle Associazioni dei Genitori), raccolgono la proposta della SIN (società italiana di neonatologia) di spegnere simbolicamente i monumenti, veicolando una ILLUMINAZIONE VIRTUALE sui social dei comuni, degli ospedali, delle istituzioni e di chiunque voglia partecipare e condividere la propria vicinanza a tutte le famiglie che vivono una nascita pretermine. Il contatto sarà il tema centrale della giornata.

In particolare, a Rimini si sarà una doppia iniziativa condivisa tra le due realtà presenti da anni sul territorio romagnolo. Nel pomeriggio di giovedì 17 novembre al Centro delle Famiglie in Piazzetta dei Servi, 1 a partire dalle ore 16 si terranno dei laboratori creativi rivolti a tutti i bimbi ex-prematuri e a tutti coloro che li vorranno raggiungere, accompagnati da merenda e delle letture legate al tema dell’abbraccio. A seguire partirà una camminata in direzione di Castel Sismondo dove alle 18 circa verranno spente le luci della Rocca per accendere i riflettori su questa tematica.

QUI Ravenna

La giornata della prematurità fissata il 17 novembre festeggiata a livello mondiale, anche quest’anno all’interno della Terapia intensiva neonatale di Ravenna è particolarmente sentita da tutti gli operatori e in occasione di questa celebrazione, oltre al forte riconoscimento e ringraziamento verso le associazioni ed i volontari che ruotano attorno al mondo dei piccoli neonati prematuri, nel primo pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30 il reparto sarà aperto ai genitori e ai nonni dei bimbi ricoverati che incontreranno il personale e le Associazioni.

In questi ultimi anni la pandemia ha in parte limitato la possibilità di mantenere la costanza e l’implementazione delle attività promotrici della “Family Centered Care”. In virtù di questa giornata e nella speranza di un ritorno alla normalità (che si stà già verificando), il personale della TIN ha già avviato un progetto di miglioramento per potersi incentrare sempre più su un’assistenza personalizzata nei confronti del neonato e della sua famiglia.  La National Association of Neonatal Nurse (NANN) statunitense nel documento “the future of neonatal advanced registered nurse practice” porta in evidenza che l’assistenza al neonato critico è basata su competenze multidimensionali, che devono associare la ricerca, l’educazione, la pratica e il management. L’equipe multi professionale della Neonatologia e TIN di Ravenna è composta da infermieri, medici, OSS, fisioterapisti, logopedisti, psicologhe, assistenti sociali e consulenti a vario titolo, che si adoperano per fornire un’assistenza sempre più attenta e vicina alle esigenze dei neonati e delle loro famiglie, riconoscendo la centralità della famiglia nella vita del piccolo, promuovere la normalità del funzionamento familiare e rispondere alle sue esigenze,  fornire informazioni il più chiare, precise, facilitando l’accesso alla famiglia nell’ unità operativa. La TIN di Ravenna è un secondo livello, le cure neonatali sono altamente specializzate, l’assistenza Infermieristica si fonda sul concetto di to cure (curare) e to care (prendersi cura). Dal concetto di care, nasce e si sviluppa la “Care neonatale”, definita come l’insieme di cure e premure rivolte al neonato pretermine e non, messe in atto dal personale infermieristico per rendere meno traumatico il passaggio dall’ ambiente intrauterino a quello ospedaliero. Tutto questo è possibile attraverso l’attenzione che viene posta nei confronti dell’ambiente in cui il nascituro si trova, dalla postura al controllo del dolore e all’integrazione della famiglia nel processo di cura. Questo anno è stato possibile ridipingere parte degli ambienti della TIN con un murales artistico molto bello che favorisce l’accoglienza. I vestitini dell’Associazione Cuore di Maglia sono sempre più utilizzati e fanno parte del processo della care qualificata del neonato. Si mantiene la presa in carico multi professionale dopo la dimissione per tutti ed in particolare per i neonati e le famiglie che ne hanno maggiore bisogno.

 

QUI Forlì-Cesena

Per richiamare l'attenzione sul tema e sensibilizzare sulle problematiche che i piccoli nati pretermine e i loro genitori devono affrontare durante il difficile percorso di sopravvivenza e di crescita, l’Associazione dei genitori della Terapia Intensiva Neonatale e della Neonatologia degli ospedali di Cesena e Forlì ‘Crescere a Piccoli Passi’ promuove domenica 20 novembre, alle ore 15.30 al Teatro Petrella di Longiano l’iniziativa di sensibilizzazione e raccolta fondi a sostegno delle attività assistenziali della Tin dell’Ospedale Bufalini di Cesena dal titolo “A Piccoli Passi Sul Palco”. Un evento - spettacolo, patrocinato da Ausl Romagna e Comune di Cesena, che sarà presentato da Fabio Caldari e vedrà l’esibizione di “The Little Steps Orchestra” diretta da Alex Grilli, con la partecipazione di Alberto Bertoli e Roberta Cappelletti.   (l’ingresso è a offerta libera, per informazioni e prenotazioni: Monia 3474510208).

Ogni anno all’ospedale Bufalini di Cesena nascono circa 200 bambini prematuri, neonati che vedono la luce prima dei canonici nove mesi della gravidanza. La maggior parte di essi nasce con una leggera prematurità già prevista per parto programmato, mentre una minoranza viene alla luce con una prematurità importante: sono circa l’1% (una cinquantina in totale) i parti che si concludono inaspettatamente con la nascita di un piccolo di peso molto basso, cioè inferiore ai 1500 grammi, che comporta un notevole impegno assistenziale. La nascita pretermine rappresenta un pericolo concreto per la salute del neonato ed un trauma profondo per la famiglia che la vive. La Terapia Intensiva Neonatale si deve prendere cura sia del neonato sia dei genitori e dei fratelli del piccolo. L'equipe curante è una unione di figure professionali (medici, infermieri, fisioterapisti e psicologi) che assieme alla famiglia si occupa di rispondere a tutte le necessità assistenziali di questi neonati particolarmente fragili, ma con enormi potenzialità. In tutto il lungo processo di cura è infatti fondamentale il coinvolgimento attivo dei genitori, che imparano a comunicare con i bambini attraverso il contatto diretto, la musica, il canto e la lettura di un libro: storie brevi, che possono essere ripetute per instaurare un rapporto; ciò che nasce e persiste al di là delle parole è questo dialogo totalmente “empatico” fra madre e figlio, che ci si augura contribuisca a sanare la profonda ferita psichica della nascita prematura”. Il sostegno ai piccoli prematuri e alle loro famiglie si avvale anche della preziosa attività dell’Associazione “Crescere a piccoli Passi” presieduta da Alice Gazzoni.  Nata a fine 2017 dall’idea di alcuni genitori che hanno vissuto, con i loro figli, un’esperienza nei Reparti di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia degli Cesena e Forlì, si propone di aiutare le famiglie che stanno attraversando un cammino analogo a quello già intrapreso dalle mamme e dai papà soci, avvalendosi della sinergia tra i genitori stessi e il personale sanitario che opera in reparto.

Ultima modifica il Mercoledì, 16 Novembre 2022 20:18 Modificato da:
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