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Donato un Defibrillatore Automatico Esterno dal Rotary Club di Castel Bolognese - Romagna Ovest alla Casa della Comunità di Riolo Terme

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Donato un Defibrillatore Automatico Esterno dal Rotary Club di  Castel Bolognese -  Romagna Ovest  alla Casa della Comunità di Riolo Terme Donato un Defibrillatore Automatico Esterno dal Rotary Club di Castel Bolognese - Romagna Ovest alla Casa della Comunità di Riolo Terme

 

Un Defibrillatore Automatico Esterno (DAE) – Cardiolife AED 3100K è stato consegnato nei giorni scorsi ai professionisti della Casa della Comunità della Valle del Senio con sede a Riolo Terme in via Mons V.Tarlombani, 10.

I defibrillatori DAE effettuano l’analisi del tracciato elettrocardiografico per rilevare aritmie letali come la fibrillazione ventricolare e la tachicardia ventricolare, cause di arresto cardiaco. Sono apparecchi garantiti da software con algoritmi di analisi testati e sicuri in grado di fornire affidabilità diagnostica, rapidità operativa in quanto pronti a erogare shock, oltre alla analisi delle rilevazioni. Sono di facile utilizzo con chiari comandi vocali in lingua italiana che guidano l’operatore in tutta la procedura di utilizzo, garantiti da affidabilità, massima sicurezza operativa, maneggevolezza, corredati di elettrodi monouso per uso adulto e pediatrico precollegati all’apparecchio e pronti all’uso.

“Siamo grati per questa donazione -  dichiara Donatina Cilla, direttrice del Distretto di Faenza - che si va ad aggiungere a tante altre iniziative del Rotary in questo delicato e complesso periodo per la sanità territoriale già coinvolta con considerevole impegno in riforme ed investimenti. 

In tal senso la svolta organizzativa del SSN si dovrebbe tradurre nell’obiettivo principale di un potenziamento dei servizi in allineamento ai bisogni delle comunità e dei pazienti, anche alla luce delle criticità emerse durante l’emergenza pandemica; rafforzare le strutture di prossimità e i servizi domiciliari; superando la frammentazione e la mancanza di omogeneità dei servizi sanitari offerti e le criticità in termini di accesso agli interventi di prevenzione e assistenza sul territorio come indicati dal PNRR missione 6. Le motivazioni perseguono inoltre l’obiettivo di riordinare l’assistenza integrando i servizi sanitari e sociali territoriali con quelli ospedalieri, codificando i percorsi di transizione dai regimi di ricovero alla presa in carico territoriale.

Il core del modello proposto si basa sul coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale, che sono strutturalmente dentro le Casa della Comunità, sulla valorizzazione delle varie competenze professionali messe in rete con Dipartimenti Specialistici territoriali e i Servizi Specialistici Ospedalieri per garantire la presa in carico integrata in prevalenza dei pazienti più complessi con patologie croniche sempre più frequenti con l’avanzare dell’età fra cui anche la patologia cardiovascolare”.

Alla cerimonia di donazione erano presenti  il Sindaco di Riolo Terme Federica Malavolti, il Past  President del Rotary Club di Castelbolognese Romagna ovest Ivan Farolfi, che ha tenuto a ringraziare l’attuale presidente del Rotary Don Tiziano Zoli per aver permesso di completare il service in questo anno; il Sindaco di Riolo Terme che ha ringraziato per aver permesso con questa donazione di poter salvare vite umane, l’intero gruppo dei medici di famiglia, che ha espresso soddisfazione per aver trovato un supporto importante in questa donazione, alle cure erogate dalle Case della salute.

Infine ha partecipato all’iniziativa il personale infermieristico e amministrativo operante all’interno della Casa della Comunità di Riolo Terme e in rappresentanza dell’Azienda Usl della Romagna, la direttice del distretto di Faenza Donatina Cilla e la Responsabile infermieristica del Dipartimento di Cure Primarie e Medicina di Comunità di Ravenna Antonella Cerchierini.

Da parte dell’Azienda USL della Romagna, un sentito ringraziamento al Rotary Club di Castelbolognese  Romagna ovest, che con questo ennesimo generoso contributo a beneficio dei pazienti assistiti da tutta la medicina territoriale, hanno consolidato un rapporto di collaborazione già da tempo esistente, sostenendo in modo sempre più attento e sensibile i bisogni  della sanità locale.