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Prevenzione oncologica: all’ospedale di Forlì installato un nuovo colposcopio donato dallo IOR

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Prevenzione oncologica: all’ospedale di Forlì installato un nuovo colposcopio donato dallo IOR Prevenzione oncologica: all’ospedale di Forlì installato un nuovo colposcopio donato dallo IOR

Nella mattinata di giovedì 29 dicembre è stata ufficialmente presentata la nuova strumentazione in dotazione del reparto di Prevenzione Oncologica dell'Ospedale "Pierantoni-Morgagni" di Forlì: un colposcopio "Santec" di ultima generazione, del valore di circa 22.000 euro, donato al dipartimento diretto dal dott. Fabio Falcini dall'Istituto Oncologico Romagnolo con la collaborazione di Confesercenti. Una partnership annunciata e presentata nel mese di maggio in occasione dei festeggiamenti del cinquantesimo anniversario dell'associazione nazionale e che ha portato all'installazione del medesimo macchinario anche presso l'Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia presente nella stessa struttura e diretta dal dott. Luca Savelli. Un terzo colposcopio era stato donato dallo IOR durante le scorse settimane anche al reparto di Prevenzione Oncologica dell'Ospedale "Infermi" di Rimini.

Perché si tratta di migliorie necessarie e importanti? Il motivo è semplice: questi dispositivi, grazie alla loro capacità di restituire immagini estremamente aumentate e dettagliate anche delle lesioni più piccole a carico di vulva, vagina e utero, diventano uno strumento fondamentale per garantire diagnosi sempre più precise e precoci, per terapie con un minore impatto sulla qualità di vita della paziente e patologie che presentino le migliori prospettive di sopravvivenza. Una tecnologia che diventa quindi un grande aiuto per i professionisti e un bel regalo per tutte le donne che si sottopongono ai programmi di screening per i tumori ginecologici.

«Abbiamo pensato che non ci fosse maniera migliore di celebrare il traguardo dei cinquant'anni della nostra realtà restituendo qualcosa di cui potranno beneficiare le donne che abitano il nostro territorio - spiega Giancarlo Corzani, Direttore di Confesercenti Forlivese - la nostra mission è sempre stata quella di tutelare i grandi e piccoli imprenditori, che non significa semplicemente farsi garante dei loro interessi economici ma anche e soprattutto aver cura della loro salute. Abbiamo scelto insieme allo IOR di investire sulla prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori femminili in ossequio e in memoria di Stenio Antonelli, nostro storico e amato Presidente per oltre 28 anni. Era una persona davvero speciale, sempre attento e sensibile alla tematica dell'imprenditoria al femminile, convinto che le donne siano da sempre il motore di ogni attività commerciale. Da lui abbiamo ereditato questo imprinting, perciò siamo orgogliosi di poter fare la differenza per ciò che concerne la diagnosi precoce e, quindi, le possibilità di guarigione e le prospettive di sopravvivenza delle pazienti colpite da tumore»

«Abbiamo già previsto l'attuazione di un percorso di prevenzione dedicato a tutte le dipendenti e alle associate di Confesercenti, per sensibilizzarle sull'importanza di una diagnosi precoce dei tumori al seno e ginecologici - afferma il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi - in più stiamo valutando insieme ai vertici dell'AUSL Romagna l'acquisizione di nuove tecnologie che mettono a disposizione dei nostri professionisti l'ausilio dell'intelligenza artificiale per percorsi clinici sempre più precisi, tempestivi e personalizzati. L'Istituto Oncologico Romagnolo è nato d'altronde con questo spirito: affiancare le strutture pubbliche affinché la nostra terra possa raggiungere e mantenere gli standard d'eccellenza delle migliori realtà nazionali ed europee, ed è quello su cui ci stiamo impegnando. Il mio ringraziamento va quindi agli amici di Confesercenti Forlivese: scegliendo la lotta contro il cancro come destinazione delle particolari iniziative a corollario dei festeggiamenti per i loro cinquant'anni di attività dimostrano di avere particolarmente a cuore il benessere dei loro associati. D'altronde un'economia sana non può prescindere dalla salute del territorio in cui opera il tessuto imprenditoriale».