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Il Centro Prevenzione Oncologica di Ravenna compie 50 anni

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Il Centro Prevenzione Oncologica di Ravenna compie 50 anni Il Centro Prevenzione Oncologica di Ravenna compie 50 anni

Oggi la cerimonia per celebrare i cinquant’anni di vita della struttura, nodo fondamentale della Rete Oncologica della Romagna. La crescita del servizio negli anni



Una grande partecipazione di operatori , associazioni e di pubblico ha festeggiato questa mattina i 50 anni del Centro di Prevenzione Oncologica di Ravenna.  La cerimonia è stata aperta con  la donazione di un mosaico, realizzato e donato dall’artista ravennate Anika Bargossi dal titolo “ il mondo rosa” ed è proseguita con l’intervento della dott.ssa Dolores Santini, direttrice del Centro di Prevenzione Oncologica di Ravenna, che ha illustrato l’attività del Servizio dalla sua nascita.

50 candeline per il Centro di Prevenzione Oncologica - CPO di Ravenna, struttura che è punto di riferimento per la popolazione ravennate per la diagnosi e prevenzione della patologia oncologica, in particolare dei tumori femminili e che riveste un ruolo di grande rilievo nella promozione alla salute e per la sensibilizzazione alla prevenzione.

 

Una struttura di lunga tradizione

Tutto ha inizio nel 1973 con la diagnosi precoce di tumori della cervice uterina, sotto la direzione Gianfranco Buzzi, storico primario del CPO per i successivi 25 anni, quando in Italia, solo Firenze aveva un Centro di Prevenzione Oncologica. A poco a poco la struttura ravennate sviluppa l’attività di diagnosi precoce del tumore al seno con l’introduzione nel 1982 della Termografia, come test diagnostico grazie al supporto dello IOR. Nel 1986 inizia anche l’attività di diagnosi precoce mediante Mammografia. Via via il CPO si dota di apparecchiature tecnologicamente sempre più avanzate (si poterono effettuare agoaspirati mammari sotto guida mammografica “in stereotassi” che prima erano disponibili solo a Firenze).  Nel 1994, in collaborazione con lo IOR, viene istituito l’ambulatorio di oncologia dermatologica con il Dr. Ignazio Stanganelli, per lo sviluppo sperimentale della Epiluminescenza digitale, della Teledermatoscopia e della Diagnosi Computer Assistita per il melanoma, producendo al CPO, con il patrocinio del WHO Melanoma, il primo CD Rom melanoma utilizzato per la formazione multimediale in onco-dermatologia. 

Contestualmente comincia l’attività di ricerca, con studi finanziati dallo IOR, dedicati alla diagnosi precoce del tumore ovarico e prosegue nel corso degli anni con studio multicentrico di incidenza del cancro del colon retto nei portatori di polipi intestinali; studio multicentrico ET40 per l’estensione della mammografia di screening alle giovani donne (venivano arruolate le donne di 40-41-42-45 anni di età per fare la mammografia annualmente per tre anni allo scopo di valutare i principali indicatori di performance dello screening in queste fasce di età: noi abbiamo arruolato circa 2000 donne) ; traial nazionale NTCC per la validazione del test HPV, come test di screening per la prevenzione del carcinoma della cervice.  Nel 1996 arriva il programma di Screening Regionale per la diagnosi precoce del carcinoma della mammella (mammografia 50- 69 ogni 2 anni) e per la diagnosi precoce del carcinoma della cervice uterina (pap-test 25-64 ogni 3 anni) e nel 2005 l’adesione allo screening regionale per la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto, rivolto alle persone residenti e domiciliate di 50-69 anni ogni  2 anni.

Nel 2010 arriva l’accorpamento dei Centri senologici di Ravenna, Lugo e Faenza nell’unico Centro di Prevenzione Oncologica Aziendale (provinciale), con il passaggio dall’analogico al digitale e l’utilizzo di metodiche diagnostiche sempre più sofisticate (microbiopsie,  RMN…). Come in tutta l’Emilia Romagna, lo screening mammografico viene esteso alle donne di 45-49 (controllo annuale) e a quelle di 70-74 anni (controllo biennale) e viene avviato anche al CPO ambito Ravenna il progetto regionale che identifica il Rischio Eredo-familiare per seguire le donne a maggior rischio di sviluppare un  tumore al seno e all’ovaio.

Già alla data del 2013 risultano oltre 16000 accessi in clinica e 33.000 mammografie di screening con più di 500 nuove diagnosi di neoplasia mammaria.

Con la nascita nel 2014 dell’AUSL Romagna al CPO vengono introdotte alcune importanti novità nei Programmi di screening regionali: l’introduzione del test HPV per le donne dai 30 ai 64 anni nel programma di screening regionale del collo dell’utero, il riconoscimento con delibera Regionale nel 2018 della Struttura quale sede del Centro di Senologia per l’a.t. di Ravenna; la nascita del meeting multidisciplinare che settimanalmente discute tutti i casi delle pazienti inviate a trattamento presso la sede di Ravenna. 

 

L’attività del Centro di Prevenzione Oncologica

L’U.O. Centro di Prevenzione Oncologica (di cui fa parte una struttura semplice Lugo-Faenza) afferisce al Dipartimento di Onco-Ematologia. L’equipe è diretta dalla dottoressa Dolores Santini ed è composta da 12 Medici radiologi, 2 Ginecologhe, 22 Tecnici sanitari di Radiologia medica, 21 infermiere, 9 ostetriche, 1 Biologa, 4 Operatori sanitari, 3 Assistenti sanitarie, 3 amministrativi, con due Coordinatori.

Nelle tre sedi di Ravenna, Lugo e Faenza vengono effettuati tutti gli esami senologici, sia in fascia di screening (primi e secondi livelli) che con richiesta del Medico di Medicina Generale (Urgenze, Prioritarie e Ordinarie) e Urgenze dei reparti, nonché follow up oncologici nelle donne (ma anche uomini) operate alla mammella e i protocolli Eredo-familiari. Nei controlli oncologici e nelle Eredo-familiari vengono dati direttamente gli appuntamenti per il controllo successivo. Se necessario vengono utilizzati esami di approfondimento complessi come la microbiopsia su guida ecografica o sterotassica e la Risonanza magnetica (in collaborazione con i Servizi di Radiodiagnostica di Ravenna Lugo e Faenza).

Tutti i casi inviati a trattamento vengono discussi dal team multidisciplinare della Breast Unit e seguiti nel percorso di diagnosi e cura da infermiere case-manager dedicate. Complessivamente nell’anno 2022 sono stati 17.700 gli accessi al servizio per la
senologia, mentre sono 471 le neoplasie mammarie diagnosticate nel 2021.

Per quanto riguarda il programma di sorveglianza per le donne ad elevato rischio eredo-familiare per il tumore della mammella e dell’ovaio è impostato con controlli personalizzati in funzione del livello di rischio.

Presso il CPO ha sede il Centro di screening provinciale che gestisce i programmi dei tre screening oncologici: Screening mammografico, Screening cervicale e Screening del colon-retto, in collaborazione con la Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva, che si occupa dei secondi livelli (colonscopie) e l’U.O. consultori familiari per i primi livelli della cervice (Pap test e HPV test). 

Il CPO è anche sede degli Ambulatori ginecologici per gli esami di secondo livello dello screening cervicale ed effettua anche i terzi livelli presso gli Ambulatori chirurgici Ospedalieri. Vi opera anche una data manager del Registro tumori della Emilia Romagna – unità funzionale della Romagna - IRST di Meldola.

Nel 2020 a causa della pandemia COVID-19 per tre mesi sono stati sospesi gli inviti di screening, completamente recuperati entro i primi mesi dell’anno successivo.

Nello stesso anno al CPO viene introdotta la Tomosintesi, mammografia tridimensionale ad alta definizione.    

Dal 2021 vengono inviate anche a Fascicolo Sanitario Elettronico le lettere di invito e di risposta degli screening oncologici con possibilità di modificare/annullare gli appuntamenti utilizzando un portale dedicato.

Nel 2022 sono stati erogati i seguenti esami di primo livello di screening: 33695 Mammografie nelle tre sedi del CPO; 14542 Test HPV e Pap-test nei consultori di ambito. 26151 Test per la ricerca del sangue occulto.

Ultime novità

- Introduzione in febbraio 2023 di nuovi programmi informatici (integrati con i precedenti) con allineamento del sistema RIS-PACS (acquisizione, archiviazione delle immagini e refertazione) con i sistemi esistenti nei Servizi di Radiodiagnostica del territorio di Ravenna, con possibilità di comunicare con tutta l’azienda USL Romagna.

- Introduzione in aprile della recente modifica Regionale del Programma di screening cervicale, posticipando il primo invito a 30 anni con l’HPV test nelle donne che hanno effettuato il vaccino per l’HPV entro 15 anni.

Le sue peculiarità

  • La diagnosi tempestiva, caratterizzata dall’utilizzo integrato di tutte le metodiche strumentali utili al completamento diagnostico: si applica ai cittadini che si presentano con richiesta specialistica per una sospetta patologia oncologica per la quale si richiede una valutazione in tempi rapidi per l’identificazione di una possibile neoplasia. L’obiettivo della diagnosi tempestiva è quello di aumentare la sopravvivenza.
  • La diagnosi precoce applicabile alla popolazione come insieme di individui “sani” per i quali l’obiettivo è appunto quello di identificare la neoplasia prima ancora che la malattia si manifesti clinicamente, attraverso l’offerta a partecipare ai programmi di Screening organizzati e controllati. L’obiettivo della diagnosi precoce è quello di ridurre la mortalità.

L’alta adesione ai Programmi di screening

I programmi di screening aziendali per la prevenzione del tumore della mammella, del collo dell’utero e del colon retto vedono ogni anno il coinvolgimento di:

45.000 circa donne invitate annualmente per lo screening mammografico

22.000 circa donne invitate annualmente per lo screening cervicale, da quando è stato adottato il test HPV

52.000 circa (uomini e donne) invitati annualmente per lo screening del colon-retto.

Al 31 dicembre 2022 l’adesione ai programmi di screening nella popolazione ravennate è stata tra le più alte in Regione (vedi foto allegata tabella dati screening )

 

L’ U.O.C. del CPO si impegna da sempre a perseguire appropriatezza, efficacia, qualità ed equità nei servizi offerti ai cittadini, garantendo inoltre la presa in carico ed offrendo un percorso diagnostico integrato fino al conseguimento della diagnosi ed all’invio del trattamento terapeutico laddove necessario, anche attraverso  l’implementazione del sistema qualità secondo l’ottica dell’accreditamento regionale e l’integrazione con gli altri ambiti aziendali.

 

Obiettivi futuri

 

Aumentare l’adesione dove non sono stati raggiunti valori ottimali, come per lo screening del colon retto. A tal proposito, a breve, verrà attivato presso le tre sedi del CPO, un progetto pilota per la consegna del Kit per la ricerca del sangue occulto nelle feci, alle donne che si presentano per eseguire la mammografia di screening e desiderano aderire alche allo screening del colon-retto.

Mantenere e , ove possibile, migliorare gli standard di qualità raggiunti, anche con l’introduzione di nuove tecnologie.

Integrazione ed omogeneizzazione con le strutture degli altri ambiti dell’Azienda USL Romagna.

Un sentito ringraziamento a tutte le associazioni di volontariato del territorio che hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo del CPO ed hanno per la giornata contribuito alla realizzazione dell’iniziativa, offrendo agli invitati un buffet di benvenuto.

Dichiarazioni

Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la Salute Emilia Romagna

Un grande giorno per la sanità romagnola e per tutta la sanità regionale. Un primo grande pensiero lo rivolgo a tutta la comunità professionale del servizio che ha fondato e fatto evolvere questo centro. Qui è stato sperimentato un modello 50 anni fa che ha posto le basi per proseguire nella ricerca, prevenzione e cura delle malattie oncologiche. La prevenzione e la cura delle malattie oncologiche garantite all’universalità dei cittadini è il principio che ha guidato sempre la nostra regione nelle scelte . Pur in presenza della pandemia che per un lungo periodo ha costretto i servizi a modificare la propria attività, sul percorso della prevenzione, diagnosi e cura della malattia oncologica ,ci siamo mossi in regione individuando precisi filoni di azione:
La realizzazione del piano di prevenzione regionale 2022-26;
La costituzione della rete oncologica regionale che mette insieme la multidisciplinarieta delle professioni, la presa in carico dei cittadini e l’integrazione del percorso di cura fra ospedale e territorio per permettere una gestione della malattia anche al domicilio.

Michele De Pascale, sindaco

Siamo felici di celebrare insieme un traguardo molto importante per il Centro di prevenzione oncologica di Ravenna, una struttura con un ruolo di primo piano nel quadro della Rete oncologica della Romagna. Si tratta di un Centro di eccellenza che nel corso degli anni ha saputo crescere ed evolversi, ponendo sempre al centro il miglioramento della qualità dei servizi al paziente. Un punto di riferimento per i cittadini e le cittadine di cui siamo molto orgogliosi, che offre un servizio fondamentale per l’intera comunità. Grazie all'impegno dei professionisti che negli anni si sono alternati in questo servizio si sono salvate tantissime vite e reso meno impegnativi percorsi di cura grazie a diagnosi precoci”.

All’ iniziativa hanno portato il saluto e il contributo la dott.ssa Francesca Bravi, direttore Sanitario di Ausl Romagna; Fabio Falcini, direttore Dipartimento Oncoematologico Ausl Romagna; Mauro Taglioni, direttore Direzione Infermieristica e Tecnica Ausl Romagna.

 

 

Ultima modifica il Lunedì, 15 Maggio 2023 13:11 Modificato da:
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