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Nasce il sito della AUSL della Romagna

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Illustri medici romagnoli Illustri medici romagnoli

La sanità in Romagna ha una lunga storia. I personaggi che abbiamo scomodato come testimoni per questo avvio del sito web dell’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna, rappresentano un elemento di continuità per la clinica, per l’organizzazione dei servizi e sono figli di una comunità che ha una storia ed un futuro comune.
Crediamo che ricordare di avere una storia comune possa rappresentare un elemento che accomunabile e che rende orgogliosi di appartenere ad una comunità in continuo sviluppo.
I nostri padrini sono noti: partendo da sinistra il ravennate Luigi Carlo Farini (era nato da una famiglia di medici e farmacisti a Russi nel 1812) fu medico e politico. Agli inizi operò come medico condotto a Montescudo nel riminese fino a giungere nel 1843 ad essere primario medico ad Osimo, nelle Marche, ma la carriera politica lo prende sempre più fino ad essere nominato Direttore generale della Sanità dello stato pontificio, primo embrione di Ministero della Sanità. Da allora in poi é un susseguirsi d’incarichi politici sempre più prestigiosi, fino alla sua triste fine nel 1866. Per noi rappresenta il legame ineludibile tra clinica e governo delle politiche sanitarie.

Alla sua destra Giovanni Bianchi, noto anche come Jano Planco, nato a Rimini nel 1693 e qui deceduto nel 1775. Affascinante personaggio di medico, scienziato, filosofo, protagonista: famoso in tutt'Italia per i suoi studi scientifici, per le sue polemiche, e per le sue raccolte naturalistiche e storiche, ebbe rapporti con intellettuali di ogni parte. Intellettuale creativo, curioso e pronto a ricredersi solo su fatti concreti. È per noi sinonimo di quella vena di creatività che rende più viva la scienza.

Il terzo personaggio da sinistra é il celeberrimo fondatore dell’anatomia patologica  Giovan Battista Morgagni al quale ogni studente di medicina, ancora oggi, deve rendere merito. Nato a Forlì nel 1682 fu riconosciuto in tutta Europa come “Sua Maestà Anatomica”. Le sue scoperte scientifiche e i suoi scritti sono troppi e troppo noti per essere qui riferiti anche in sintesi. Morì nel 1771, forse per un ictus. Rappresenta la punta avanzata della nostra ricerca scientifica e che la nostra terra sa esprimere e riconoscere grandi personalità.

L’ultimo personaggio, Maurizio Bufalini nacque a Cesena nel 1787 anche lui da una famiglia di medici. Oltre ad essere stato uno dei più grandi clinici dei suoi tempi, ebbe il grande merito di rivoluzionare l’insegnamento stesso della medicina, basandosi unicamente sull’osservazione e sulla sperimentazione, cioè sul metodo scientifico. Ci ricorda che l’arte della medicina è il risultato di studio, costanza, applicazione e forte motivazione: un esempio e un monito.

In mezzo ai quattro numi tutelari abbiamo collocato il simbolo di una “caveja” che tutti i romagnoli riconoscono come simbolo identitario, inserendovi però il “caducèo”, simbolo di pace e prosperità e del serpente attorcigliato sul bastone di Asclepio, dio della Medicina. La caveja era uno strumento che serviva a guidare i buoi durante l’aratura. Ci piace pensare che i quattro anelli ricordino i nostri quattro ambiti territoriali che camminano “insieme sulle vie della cura”.

Ultima modifica il Sabato, 03 Dicembre 2016 21:32 Modificato da:
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