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Articoli filtrati per data: Ottobre 2018

La scorsa notte si è verificata, nella sede amministrativa di Rimini dell'Ausl Romagna di via Coriano, 38 - Rimini (edificio cosiddetto "Colosseo"), un'effrazione con accesso di estranei che hanno provocato vari danni ai locali. Le successive, necessarie procedure di natura legale e i rilievi hanno fatto sì che l'apertura dei locali e dei servizi si sia dovuta ritardare nella mattinata odierna, con conseguenti disagi per l'utenza. La Direzione aziendale si scusa per tali disagi, sebbene indipendenti da propria volontà o responsabilità.

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Per il terzo  anno consecutivo l'Associazione podistica Corri Forrest di Forlì organizza, domenica 28 ottobre, a Terra del Sole, la "Fuga Forrest"  a favore dell'Unità Operativa di Pediatria di Forlì, diretta dal dottor Enrico Valletta.

La Società Corri Forrest è un associazione sportiva dilettantistica che promuove la corsa a piedi, sia su strada che in montagna. Ha sede in Terra del Sole (FC) ed e’ composta da 120 associati provenienti dalle province di Forlì, Ravenna ,Bologna, Forlimpopoli, Castrocaro Terme, Terra del sole e Medicina, che frequentano le podistiche domenicali di tutta Italia. I suo soci hanno sviluppato nel tempo una forte attenzione alle tematiche sociali, animando eventi come la Diabetes Marathon di Forlì e arrivando ad organizzare, nel 2014, la traversata coast to coast dell’Italia dal Tirreno all’Adriatico, denominata TAR ’14, per finanziare la manutenzione di una navetta per il trasporto dei pazienti dell’ Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola. 

Dopo il successo degli oltre mille partecipanti all'edizione 2017, l'Associazione propone agli iscritti tre percorsi:  la 13 Km collinare (ex percorso Fugarena);  la 7 Km collinare e la 2,8 Km per i bambini. In caso di maltempo prolungato,  il percorso di 7 Km sarà annullato.

L'iniziativa è patrocinata dai Comuni di Castrocaro Terme - Terra del Sole, Forlì, dall'Ausl Romagna e dalla UISP sport per tutti.

Si allega programma.

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Torna a Faenza l’annuale ciclo di incontri gratuiti “Parole Stupefacenti” promossi dal Servizio Dipendenze Patologiche di Faenza, Azienda USL della Romagna e dai Servizi Sociali dell’Unione della Romagna Faentina. Sei appuntamenti in programma da sabato 27 ottobre a mercoledì 28 novembre, che si propongono di offrire una lettura, non solo strettamente sanitaria ma anche sociale, economica e culturale, sulle tematiche dell’uso e abuso di sostanze psicoattive e su tutti i comportamenti a rischio legati al quotidiano che possono diventare vere e proprie patologie.

Filo conduttore dell’intero ciclo di conferenze, giunto alla diciottesima edizione, è  quest’anno il tema ‘modernità e post modernità’. Gli incontri, condotti da esperti e aperti alla cittadinanza, sono rivolti in particolare agli operatori dei servizi sanitari e sociali del territorio, agli insegnanti, agli educatori, agli studenti e a tutti coloro interessati a questi temi.

Si apre sabato 27 ottobre alle ore 16, nella sala n.5 di Faventia Sales ( via San Giovanni Bosco 1, Faenza) con l’incontro “Le società postmoderne: trasformazione, mutazione, espansione". Interverranno: il Sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi, il Direttore del Distretto Faenza e Lugo dell’Ausl Marisa Bianchin e il medico chirurgo, specialista in psichiatria, psicoterapeuta, antropologo all’Università Cattolica e Policlinico Gemelli di Roma Paolo Cianconi.

Il ciclo di incontri proseguirà presso la sala Malmerendi del Museo di scienze Naturali in via Medaglie d’Oro 51 a Faenza, nelle seguenti giornate:

martedì 30 ottobre, dalle ore 17.30 alle 20, “Ipermodernità. Il digitale e la trasformazione del presente”. Interverrà Michele Marangi  Media Educator, formatore - Torino.

martedì 6 novembre, dalle ore 17.30 alle 20, “Giocare con le macerie. Remix e racconti, fughe e spiragli".Interverrà Davide Fant  formatore e ricercatore.

martedì 13 novembre, dalle ore 17.30 alle 20: al posto della relazione “O toccare il fondo o uno slancio di reni. Dipendenza e autonomia", del dottor Luigi Manconi, che non potrà essere presente per sopravvenuti motivi personali, parteciperà il dottor Paolo Cianconi con una relazione dal titolo "Interstizi d'occidente" Fenomeni, contesti e persone dell'esclusione sociale e della marginalità”.

martedì 20 novembre,  dalle ore 17.30 alle 20, “Senza fine trascini la nostra vita….” Famiglia e comunità a confronto con le nuove dipendenze comportamentali. Interverrà Gioacchino Lavanco, Docente di psicologia di comunità Università di Palermo.  

mercoledì 28 novembre, dalle ore 17.30 alle 20, “La resilienza per la creazione di competenze e nuovi obiettivi per l’individuo e la comunità”. Interverrà: Patrizia Meringolo Docente di Psicologia sociale e comunità Università di Firenze.
Le conclusioni del ciclo di incontri “Parole Stupefacenti” saranno a cura della Responsabile dell’Unità Operativa complessa Dipendenze patologiche Ravenna Deanna Olivoni.

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Dal 7 al 10 novembre Ravenna ospita la 34° edizione del Congresso Nazionale della Società Italiana Nefrologia Pediatrica SINEPE.

L’evento, che si terrà al Palzzo dei Congressi, ha il dichiarato obiettivo di unire tutte le competenze delle varie figure che si occupano del bambino e dell’adolescente con problemi nefrologici, dallo specialista del Centro di riferimento sino ad arrivare al pediatra di famiglia.

Il programma del congresso parlerà di ricerca traslazionale con un taglio molto clinico, del percorso evolutivo delle nefropatie dall’epoca fetale sino all’età adulta, delle rilevanti attualità sulle malattie cistiche, di alimentazione e rene,di biopsia (il quando, il come, le classificazioni attuali, le ricadute pratiche) e dei farmaci in nefrologia pediatrica con uno stretto confronto a due.Il congresso è anche il cuore centrale per la riunioni dei registri, dei gruppi di studio e per la presentazione e la discussione dei poster e delle comunicazioni,con un invito rivolto anche ai giovani pediatri specializzandi.

La giornata di apertura, mercoledì 7 novembre, ospiterà il 3° Simposio Infermieristico di Nefrologia Pediatrica dove l’incontro e la discussione tra le varie realtà motiverà sicuramente una condivisione razionale dei percorsi e delle modalità assistenziali.

La giornata di sabato 10 novembre sarà dedicata ad un seminario congiunto con i Pediatri di famiglia con la definizione di alcune pratiche e protocolli condivisi per la gestione delle comuni condizioni che riguardano la nefrologia pediatrica quotidiana: la valutazione dell’esame urine con alcuni trucchi del mestiere, il bambino alla prima infezione urinaria, quando e perché chiedere l’ecografia renale, la sindrome nefrosica, il vero e il falso in nefrologia pediatrica, alcuni flash su condizioni che bisogna conoscere per saperle riconoscere.

Tutte le informazioni nel programma allegato

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Un gesto di vicinanza al reparto molto significativo, quello effettuato dall’Associazione “ADOCM – Crisalide”, che ha donato una importante apparecchiatura al Servizio di Senologia dell’Ospedale “Infermi” di Rimini. Apparecchiatura che è stata inaugurata stamane non casualmente: ottobre infatti è, come noto, il “Mese della prevenzione del Tumore della Mammella” e questa iniziativa va ad inserirsi tra le tante lodevolmente organizzate dall’Associazione, cui vanno gli autentici e non formali ringraziamenti dell’Azienda Usl, espressi in particolare dal direttore medico di tutti i presidi ospedalieri del Riminese dottor Romeo Giannei, che ha svolto il ruolo di chairmen del piccolo evento, cui hanno particapto,

oltre naturalmente alle signore dell’associazione, con la presidente Pia Vignali, e all’assessore Jamil Sadogholvaad in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, il responsabile del servizio di Senologia dottor Lorenzo Menghini, la dottoressa Iliaria Panzini (Ufficio Ricerca Clinica e organizzativa del’Ausl Romagna) e la dottoressa Elisabetta Montesi (Responsabile dell’Ufficio di Fundrising dell’Ausl Romagna).

L’apparecchiatura in oggetto è un “Confirm – Mammotome”, per la radiografia digitale dei campioni tissutali prelevati mediante biopsia stereotassica, la cui funzione è rendere sempre più accurata e rapida la manovra bioptica di lesioni oncologiche della mammella. Il valore dell’apparecchio è di circa sessantamila euro. “Grazie a questa apparecchiatura – ha spiegato il dottor Menghini – gli esami sulle pazienti potranno essere eseguiti in maniera più accurata ed appropriata e con minori disagi per le pazienti stesse che saranno sottoposte ad un minor numero di prelievi”.

Attività del servizio di Senologia che, tra l’altro, proprio nei giorni scorsi ha avuto il rinnovo del prestigioso riconoscimento Eusoma, che denota alta qualità delle cure: ogni anno vengono eseguite circa 20 mila ecografie, 1.000 biopsie ecoguidate, 700 agoaspirati, diagnosticando circa 400 casi di tumore al seno. Sul territorio vi sono circa 65 mila in fascia di screening, cioè tra i 45 e i 74 anni con chiamate periodiche a seconda dell’età. “Un punto importante che hanno notato i commissari Eusoma quando sono venuti a fare il loro sopralluogo a Rimini – ha aggiunto la dottoressa Panzini – è stato proprio il costruttivo rapporto con le Associazioni”.

Non è questa la prima donazione effettuata dall’associazione al Servizio di Senologia, in virtù di un virtuoso rapporto di collaborazione e vicinanza che va avanti ormai da anni, come tra l’altro evidenziato dalla presidente, signora Vignali: “Nella nostra attività – ha detto, dopo aver ringraziato tutti coloro, associazioni, gruppi e singoli cittadini, che hanno contribuito alla donazione – cerchiamo di puntare molto sulla prevenzione. Per questo motivo inizieremo tra breve nelle scuole superiori una campagna di sensibilizzazione alle ragazze per iniziare molto presto l’autopalpazione del seno”. Ulteriori notizie su “ADOCM – Crisalide”, al sito www.tumorealseno.it

L’assessore Sadegholvaad ha evidenziato “l’importanza della vicinanza tra società civile e strutture del sistema sanitario nazionale, che è un elemento importante della nostra società che va difeso. Iniziate come questa sono lodevoli e anche da parte nostra un autentico ringraziamento all’Associazione e auspicio di buon lavoro agli operatori che utilizzeranno l’apparecchiatura”.

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Dopo il successo di “Ciccioni”, il Laboratorio teatrale della Chirurgia Endocrina dell’Ausl Romagna sede di Forlì - formato da pazienti obesi ed ex obesi - ha messo in scena, all’interno della manifestazione fieristica Happy Family, "Cappuccetto Grosso", scritto e diretto da Stefania Polidori e dal chirurgo Dario Bettini. Tre repliche che hanno entusiasmato i bambini che, come spiegano gli autori: “In questo spettacolo non sono semplicemente spettatori, ma vengono coinvolti in prima persona a partecipare allo svolgimento della storia”. A riprova che il teatro è un’esperienza terapeutica sia per chi lo fa, sia per chi ne fruisce...
 
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L'Azienda USL della Romagna informa che in data di venerdì prossimo, 26 ottobre, e per tutta la giornata, è stato uno sciopero generale del personale appartenente a tutti i settori pubblici e privati dei sindacati CUB, SGB, SI COBAS, USI-AIT, SLAI COBAS.

Nella giornata dello sciopero saranno assicurati i servizi pubblici essenziali, nel rispetto della vigente normativa, attraverso l’individuazione dei contingenti minimi di personale a garanzia delle prestazioni indispensabili e non dilazionabili, equivalenti ai servizi minimi assicurati normalmente nei giorni festivi.

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Nel quarantennale della legge 180 sulla salute mentale, il 25 e 26 ottobre prossimi il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (Spdc) di Ravenna, diretta dal dottor  ha organizzato l’undicesimo convegno nazionale degli “Spsc no restraint”. L’evento avrà luogo presso Mariani Lifestyle, a Ravenna (tutti i dettagli nell’allegato pieghevole). I reparti in cui si è riusciti a minimizzare la contenzione meccanica durante le situazioni di crisi in corso di degenza. Infatti, anche se ovviamente tutti gli Spdc cercano di andare in questa direzinoe, alcuni sono riusciti, nel corso del tempo, ad utilizzarla pochissimo o a non utilizzarla. Questi Spdc fanno parte, appunto, del Club degli “Spdc no restraint” tra cui quello di Ravenna nel quale l’ultima contenzione è avvenuta nell’agosto del 2016: circa 26 mesi fa.

Il numero annuo di pazienti ricoverati presso il reparto ravennate si attesta sui 450 circa. Il numero delle contenzioni è stato gradualmente ridotto nel corso degli anni, passando dalle 150 del 2000 alle 3 del 2016 di cui l’ultima, ad oggi, eseguita nell’agosto di quell’anno.

Non sono presenti leggi o norme che regolamentino la contenzione meccanica essendo stato il  Regio Decreto 615/1909 abolito con la legge 180. Anche il Regio Decreto comunque stimagtizzava il ricorso alla contenzione meccania prevedendo che (Capo IV art. 60) che “nel manicomio debbono essere aboliti o ridotti ai casi assolutamente eccezionali i mezzi di coercizione degli infermi e non possono essere usati se non con l’autorizzazione scritta del direttore o di un medico dell’istituto. L’autorizzazione indebita dell’uso di detti mezzi rende passibili coloro che ne sono responsabili di una pena pecuniaria … L’uso dei mezzi di coercizione è vietato nella cura in Case Private”.

Nel 2006 il Comitato Europeo per la prevenzione della tortura ha segnalato che in Italia “Il potenziale di abuso e di maltrattamento che l’uso di mezzi di contenzione ìresta fonte di particolare preoccupazione … Purtroppo sembra che in molti degli istituti visitati vi sia un eccessivo ricorso ai mezzi di contenzione”. Per questo motivo la Conferenza delle regioni e delle provincie autonome ha, nel 2010, stilato delle raccomandazioni per prevenire le contenzioni fisiche in psichiatria. In seguito a ciò diverse regioni, ta cui l’Emilia Romagna, hanno emanato delle direttive per il suo controllo. Oltretutto il ricorso alla contenzione è stigmatizzato dagli Ordini Professionali e nel 2015 il Comitato nazionale di bioetica ha ribadito la necessità di un suo superamento.

La prima giornata del convegno è dedicata agli aspetti giurici e normativi relativamente alla contenzione meccanica non solo in ambito psichiatrico. E’infatti previsto anche l’intervento di giuristi, magistrati, amministratori e responsabili di servizi sociali.

La seconda giornata, più tecnica, prevede il confronto tra diversi SPDC nazionali rispetto agli aspetti strutturali, organizzativi e tecnici che sono alla base del superamento della contenzione come mostrato sia da esperienze nazionali che internazionali.

Alle due giornate parteciperanno anche associazioni dei familiari e degli utenti per illustrare il loro punto di vista.

 

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E' online la pagina Facebook di "Preveni..Amo", un “contenitore” che ha lo scopo di creare consapevolezza sulle conseguenze cliniche dell'evento traumatico (incidente stradale) per evitare e prevenire i politraumi ed è rivolto a un pubblico di età adolescenziale (classi quarte e quinte delle scuole superiori). La pagina Facebook ha lo scopo di ridurre ulteriormente lo spazio che allontana il mondo dei professionisti sanitari e quello dei ragazzi e contiene la descrizione dell’iniziativa, le foto e i video registrati durante gli eventi. I ragazzi avranno così l’opportunità di rivedere alcuni momenti salienti, lasciare i propri commenti e le proprie riflessioni sull’evento, porre domande ai medici.

L’idea nasce da un'idea dei medici del Trauma Center di Cesena-Ausl Romagna e di Parma, in contatto quotidiano con il dramma del trauma, specie in età giovanile. Peculiare è la modalità con cui ci si propone di fare prevenzione: oltre a spiegare e ricordare le più aggiornate linee guida di corretto comportamento, si punta a far conoscere ai più giovani le estreme conseguenze del mancato rispetto delle regole stradali. Durante la mattinata vengono proiettati diversi video girati nelle realtà ospedaliere coinvolte nella cura del malato traumatico, mostrati i professionisti della rete traumi Siat Romagna all’opera tra pronto soccorso, sala operatoria e rianimazione, infine vengono presentate le testimonianze di pazienti ormai dimessi, che raccontano dei drastici cambiamenti da loro percepiti nella qualità di vita e nella percezione della vita stessa e quelle di professionisti del motociclismo, che parlano del corretto comportamento da tenere alla guida, anche nelle gare.

Responsabili scientifici degli eventi romagnoli sono Luca Ansaloni (Direttore U.O. Chirurgia d'urgenza-Cesena), Vanni Agnoletti (Direttore U.O. Anestesia e Rianimazione- Cesena) e Costanza Martino (medico U.O. Anestesia e Rianimazione-Cesena). Le iniziative di Preveni..,Amo sono organizzate grazie al contributo dell'Ausl Romagna e della Astra Onlus, associazione fondata da medici della U.O. Anestesia e Rianimazione–Cesena, e con il patrocinio dei Comuni di Forlì e Cesena e del Provveditorato agli Studi di Forlì - Cesena. Il prossimo incontro é programmato per il 17 novembre a Ravenna.

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Presentati ieri, nell'Abbazia di San Mercuriale, i risultati preliminari sullo studio delle reliquie del Santo patrono di Forlì.

Il progetto, iniziato con la "ricognizione canonica"„ nasce grazie ad una proficua collaborazione tra ricercatori ed istituzioni. Protagonisti dell' iniziativa il gruppo Ausl Romagna Cultura, il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Bologna - sede di Ravenna e la Diocesi di Forlì-Bertinoro, con il contributo del Lions Club Forlì-Cesena Terre di Romagna, particolarmente attivo su attività di valorizzazione e tutela della città di Forlì, che si è dimostrato immediatamente sensibile all’importante iniziativa.

"L’opportunità di procedere ad una ricognizione dei resti mortali di san Mercuriale è stata fornita dalla necessità di verificare lo stato di conservazione delle ossa, conservate da circa 18 anni in un contenitore ligneo che, per sua specifica caratteristica strutturale, non poteva rappresentare una collocazione ottimale - spiega il Dott. Mirko Traversari, Antropologo fisico e Paleopatologo -In occasione della ricognizione, è stata ritrovata una buona rappresentatività dell’intero scheletro, con limitate lacune peraltro già registrate nel corso delle passate ricognizioni. L’analisi del contenitore ligneo ha confermato i dubbi alla base dell’intera analisi: numerose cavitazioni e veri e propri resti di insetti, hanno infatti mostrato che l’interno dell’urna era stato colonizzato e permaneva un pericoloso collegamento tra l’esterno e le ossa del Santo. Le ossa sono state restaurate a secco, eliminando interventi incongrui dovuti a passati interventi che, avendo usato materiali igroscopici, potevano rappresentare anch’essi un rischio per la corretta conservazione dei resti. Successivamente sono stati stabilizzati alcuni elementi ossei che sono andati incontro a rotture postmortali, tramite l’utilizzo di colle reversibili come i moderni standard conservativi richiedono."

"Prima di procedere con i vari microprelievi da destinare alle indagini genetiche, atomiche e microbiologiche, i resti sono stati sottoposti a TAC total body per lo studio di dettaglio di ogni singolo distretto - prosegue il dottor Enrico Petrella, Medico Radiologo dell'ospedale di Forlì - il set di immagini acquisite rappresenta inoltre una sorta di reliquia digitale che garantirà la conservazione virtuale dei resti osteologici, potendo inoltre fornire potenzialità future circa la riproducibilità 3D di ogni singolo osso del corpo del Santo."

"Una volta completate queste necessarie fasi preliminari - chiarisce il dottor Traversari - i resti sono stati sottoposti ad analisi autoptica diretta per meglio delineare il profilo biologico, paleopatologico ed occupazionale. Mercuriale uomo, era alto poco meno di 1,60 metri, di corporatura non particolarmente robusta, anche se segnato da ripetuti impegni muscoloscheletrici probabilmente legati ad attività abituali quali la deambulazione ed il trasporto di grevi. Soffriva di osteoporosi e aveva forse qualche fastidio al cingolo scapolare; avendo il setto nasale deviato, non è improbabile che soffrisse di sinusite cronica. Non ci sono segni riconducibili ad eventi traumatici e certamente non è morto per strangolamento, essendosi conservato intatto l’osso ioide.I risultati delle indagini genetiche, saranno determinanti per poter procedere con le successive analisi e per sciogliere alcuni dubbi di natura diagnostica, legati ad alcuni quadri patologici al momento solo ipotizzati."

 

Oggetto dello studio scientifico dei ricercatori sono state le preziose reliquie di San Mercuriale, custodite in tre chiese forlivesi, e in particolar modo, nella Basilica dedicata al Santo.

"Il progetto non si limita all’importante studio scientifico delle reliquie, effettuato dagli esperti dell’Università" - spiega Tiziana Rambelli, coordinatrice della comunicazione per Ausl Romagna Cultura - "Come già realizzato infatti per la figura di Giovan Battista Morgagni, cercheremo di coinvolgere scuole, istituzioni, privati e associazioni, per ideare e realizzare iniziative di comunicazione sulla conoscenza e la valorizzazione della figura del Santo patrono. Naturalmente ci avvarremo, anche per questo progetto, della collaborazione dei componenti del gruppo Ausl Romagna Cultura, in primis del dottor Stefano De Carolis geriatra, storico della medicina e direttore della Scuola di Storia della Medicina dell’Ordine dei Medici di Rimini, la dottoressa Sonia Muzzarelli, referente Aziendale del Patrimonio storico-artistico-archivistico, il dottor Luca Saragoni, patologo presso l’ospedale di Forlì, il dottor Giancarlo Cerasoli, pediatra e storico della medicina. Per lo studio delle reliquie verranno coinvolti, naturalmente, anche medici e tecnici dell’Ausl Romagna, grazie alla convenzione in essere con l’Università di Bologna – sede di Ravenna. "

Ma qual' è il valore scientifico di questa indagine? Cosa possono "dire" i sacri resti? "Potremo indagare il Dna dei resti terreni del Santo, compiere una datazione delle reliquie, ipotizzare le sue origini, lo stato di salute e lo stile di vita, forse anche la causa di morte" - prosegue il dottor Traversari - "Nel rispetto totale dei preziosi resti, venerati per secoli da tutti i forlivesi, potremo ripercorrere la storia di queste reliquie e assieme ad esse, la storia stessa della città di Forlì". Lo stesso don Enrico Casadio, abate di San Mercuriale, laureato in Lettere e prezioso promotore del progetto, ribadisce che "sapere qualcosa di più del patrono, in quest’anno in cui accogliamo il friulano Livio Corazza, come nostro nuovo vescovo, successore di San Mercuriale, potrà aiutarci a capire qualcosa di più della storia, non solo della nostra Chiesa diocesana, ma anche della nostra Città, incomprensibile senza la conoscenza delle persone che l’hanno fatta, attraverso spostamenti, scambi, incontri, fatiche e speranze condivise".

Tante le leggende più o meno fantasiose, che si sono tramandate, nei secoli, su San Mercuriale. Lo storico Francesco Lanzoni ritiene Mercuriale vescovo nel sec. IV, forse il protovescovo di Forlì e considera il 30 aprile suo dies natalis, la sua data di nascita, o la celebrazione di una sua traslazione dal cimitero adiacente alla basilica antica, all'interno di questa. Dedicate a San Mercuriale sono attestate chiese anche a Ravenna, dal 948 ed a Pistoia, dal 940. Gli studi scientifici che verranno effettuati sulle reliquie aggiungeranno certamente nuovi dati a queste narrazioni e daranno una precisa collocazione storica alle reliquie .

Durante la presentazione dei risultati, è stato presentato anche il nuovo reliquiario che ospiterà i resti di San Mercuriale, opera del Laboratorio Marmi di Franco Spagnoli di Carrara (MS) e dono del Lions Club “Terre di Romagna” di Forli

 

 

 
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