Skip to main content

Articoli filtrati per data: Giugno 2018

Una serata per sorridere. Ma sorridere facendo anche qualcosa di buono contro il dolore cronico. Di qui il titolo “Un sorriso contro il dolore” della serata che si svolgerà giovedì prossimo, 21 giugno, alla Sala d’Attorre di Casa Melandri (via Ponte Marino, 2), organizzata dall’Ausl col patrocinio del Comune di Ravenna e in collaborazione con le associazioni “Cittadinanza Attiva”, “Ravenna Parkinson” e “Amrer”. Si tratta di una serata benefica e il  cui ricavato sarà utilizzato per finanziare l’acquisto  di una apparecchiatura innovativa per la Terapia Antalgica dell’Ospedale “Santa Maria delle Croci”.

“Si tratta – spiega il dottor Massimo Innamorato, responsabile della Rete delle Terapie del Dolore dell’Ausl Romagna – di una macchina da stimolazione transcranica elettrica che utilizzeremo per i pazienti affetti da alcune tipologie di dolore cronico”.

Il dottor Innamorato sarà presente giovedì sera, per illustrare la parte clinica del progetto, dopo i saluti dalle Direzione Generale e Sanitaria e del primo cittadino del Comune di Ravenna Michele de Pascale.

Quindi lo spettacolo di Maurizio Ferrini, e a seguire gli interventi di Monica Ricci (referente del percorso di Neurostimolazione midollare dell’Ausl Romagna) e dei portavoce delle associazioni. La serata è ad offerta libera e la cittadinanza è invitata.

Zoom sull’apparecchiatura.

La “tDCS” (stimolazione transcranica a corrente diretta continua), nata in Italia e oggi usata in tutto il mondo, é una tecnica di facile applicazione con cui é possibile stimolare diverse parti del cervello in modo non invasivo, efficace, indolore e senza effetti collaterali significativi (le più frequenti percezioni riscontrate sono un leggero pizzicorio/prurito/calore all’inizio della stimolazione nei punti in cui sono posizionati gli elettrodi). Nonostante sia una tecnica “giovane”, molti studi la indicherebbero come un possibile prezioso strumento per il trattamento di condizioni quali la fibromialgia, la depressione maggiore senza resistenza ai farmaci, e il dolore cronico; ci sono inoltre indicazioni di probabile efficacia nel morbo di Parkinson, demenza di Alzheimer, dipendenze, riabilitazione post ictus o traumi.

La tDCS permette due tipi di stimolazioni: anodica e catodica. La stimolazione anodica provoca un’eccitazione dell’attività neuronale e quella catodica la inibisce o la riduce. La stimolazione tDCS consiste in una debole corrente elettrica continua ad una intensità costante, non percepibile dalla persona, che viene applicata allo scalpo tramite una coppia di elettrodi (uno eccitatorio, l’anodo, e uno inibitorio, il catodo). Gli elettrodi sono rivestiti da una spugna sintetica imbevuta di una soluzione salina per aumentare la conduttività (consentendo di attraversare le ossa craniche e raggiungere l’area cerebrale d’interesse) ed evitare possibili effetti fastidiosi causati dall’applicazione diretta di corrente.

Questa tecnica, attraverso il flusso di corrente da un elettrodo all’altro, modifica i potenziali di membrana dei neuroni permettendo di modulare l’eccitabilità della corteccia cerebrale e quindi l’attività neuronale del cervello, aumentando o diminuendo la funzionalità dell’area stimolata (producendo effetti a livello cognitivo e comportamentale) per un tempo che permane oltre la durata della stimolazione. La stimolazione anodica in particolare, depolarizza i neuroni aumentando l’eccitabilità corticale dell’area stimolata, mentre la stimolazione catodica iperpolarizza i neuroni con effetti inibitori, favorendo di fatto l’induzione di fenomeni di neuroplasticità. Se la stimolazione viene ripetuta più volte é possibile rendere tali modificazioni più stabili e durature. Generalmente viene ripetuta cinque volte alla settimana, per un massimo di venti sessioni complessive.

Pubblicato in Notizie dal sito

Il Servizio di Diabetologia di Rimini dell’Ausl Romagna, situato nell’ambito dell’Unità Operativa di Medicina Interna II diretta dal dottor Giorgio Ballardini, presso l’Ospedale di Rimini, cambia sede.

Si informa dunque l’utenza, ed in particolare i pazienti e i loro famigliari e accompagnatori, che da lunedì prossimo, 18 maggio, il servizio sarà collocato presso l’area ospedaliera “Monoblocco”, Scala C, al quinto piano.

Pubblicato in Notizie dal sito

Importanti novità nel campo della terapia dei tumori al polmone: Sono stati recentemente pubblicati sulle più prestigiose riviste mondiali i risultati di due studi clinici internazionali che hanno coinvolto il dipartimento Oncoematologico dell’Ausl Romagna, diretto dal dottor Federico Cappuzzo, tra gli autori di entrambe i lavori.

Il primo studio, presentato al congresso Americano di Oncologia di Chicago e pubblicato sul New England Journal of Medicine e rivolto a pazienti affetti da carcinoma polmonare in fase avanzata, ha dimostrato come l’aggiunta di un nuovo immunoterapico, l’atezolizumab, alla chemioterapia tradizionale aumenta in modo significativo la durata di vita dei pazienti rallentando l’evoluzione della malattia. “Si tratta di uno studio - commenta il dottor Federico Cappuzzo - che conferma come oggi l’immunoterapia sia il nuovo trattamento di riferimento per i pazienti con tumore al polmone, sia come agente singolo in pazienti selezionati, sia in associazione alla chemioterapia”.

Il secondo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, era rivolto a pazienti affetti da tumore al polmone che presentavano una particolare anomalia genetica, il riarrangiamento del gene ALK, evento che si verifica in circa il 5 per cento dei pazienti. Lo studio ha analizzato l’effetto sulla sopravvivenza del crizotinib, il primo farmaco approvato in Italia per il trattamento del tumore polmonare ALK positivo, ed ha dimostrato come questo farmaco ha modificato positivamente la storia naturale della malattia, allungando significativamente la durata di vita. “Lo studio - commenta il priamario - fa comprendere quanto sia importante testare i nostri pazienti per la presenza del riarrangiamento di ALK e quanto sia importante assicurare le più moderne terapie a questi pazienti in quanto non solo vi è un effetto positivo sulla sopravvivenza ma anche sulla qualità di vita. I farmaci anti-ALK sono farmaci orali con una tossicità molto modesta, nettamente minore rispetto ai classici chemioterapici. Siamo orgogliosi di questa doppia pubblicazione – conclude il dottor Cappuzzo – che testimonia l’alto livello espresso dal nostro dipartimento, non solo nel prendersi quotidianamente cura dei pazienti, ma anche nel fare ricerca e sperimentazione”.

Pubblicato in Notizie dal sito

La fibrosi cistica è una malattia genetica ereditaria che richiede una terapia estremamente complessa e continuativa, affidata a centri specializzati di riferimento a livello regionale, tra i quali rientra anche quello dell’Ospedale “Bufalini” di Cesena. Le cure e il trapianto d’organo hanno fortemente migliorato le aspettative di vita, e oggi la malattia ha perso il suo carattere prevalente di malattia dei bambini, con decorso inevitabilmente grave e mortale, per diventare una malattia cronica dell’età adulta. 

Attualmente il Centro Regionale Fibrosi Cistica di Cesena segue circa 190 pazienti di età compresa tra i 2 mesi e i 60 anni: di questi circa la metà ha più di 18 anni. Circa 100 provengono dalla Romagna, i restanti dalle province di Ferrara, Bologna, Modena, Repubblica di San Marino e dalla regione Marche.

Per dare continuità all’assistenza e consolidare il percorso di presa in carico dei pazienti adulti che sempre più numerosi vengono seguiti dal Centro cesenate, è stato assegnato un nuovo medico infettivologo che è operativo dal 7 maggio scorso.

 

Nella sua attività lo specialista neoassunto collaborerà anche con i colleghi dell’Unità Operativa di Malattie Infettive che già da diversi anni lavorano in forte integrazione con i professionisti del Centro. “La collaborazione con il reparto di Malattie Infettive  – spiega la dottoressa Fiorella Battistini responsabile del Centro Fibrosi Cistica di Cesena - è iniziata nel 2011 e si è resa necessaria per l’evolversi della storia naturale della malattia che ha portato ad un importante aumento della sopravvivenza del paziente, frutto di un’assistenza specialistica, di nuovi protocolli farmacologici e della recente possibilità di trapianto di organi”.

“Oggi – afferma il direttore del Presidio Bufalini dottoressa Virna Valmori – il numero di pazienti adulti rappresenta il 50 per cento degli assistiti. Con l’assegnazione nello staff del Centro di un nuovo professionista dedicato e integrato con i professionisti del reparto di Malattie Infettive, abbiamo raggiunto l’obiettivo di garantire una presenza professionale costante e assicurare la continuità della presa in carico”. A completamento del team professionale si è inoltro provveduto all’assegnazione in via esclusiva del personale infermieristico.

“Avere un centro che aggiunge al personale già in forza un nuovo medico dedicato ai pazienti adulti e due infermiere dedicate esclusivamente alla fibrosi cistica è un grande passo in avanti – dichiara il dottor Alberto Bastianelli, Presidente di Lega Italiana Fibrosi Cistica Romagna che da sempre collabora fattivamente con il Centro cesenate – che oggi ci garantisce livelli di cura e assistenza ottimali e ci colloca tra i centri più importanti d’Italia”.

Pubblicato in Notizie dal sito

Il team di "Preveni...amo", rappresentato dal  dottor Vanni Agnoletti, direttore Unità operativa anestesia e rianimazione nonché responsabile del Trauma Center Romagna, dottor Luca Ansaloni, direttore Unità operativa chirurgia generale e d’urgenza dell’ospedale Bufalini di Cesena, e dalla dottoressa Costanza Martino, ha partecipato alla trasmissione "Tutto bene" di Teleromagna per presentare l'entusiasmant einiziativa di prevenzione, già organizzata a Forlì e Cesena con gli studenti delle scuole superiori.

Il 16 per cento dei pazienti traumatizzati che arriva al Trauma Center dell’ospedale “Bufalini” ha un’età inferiore ai 25 anni. Per il 62 per cento dei traumi la causa è legata a incidenti stradali e al traffico. Inoltre, un malato su 10, muore in rianimazione per trauma e un malato su tre tra i sopravvissuti, presenta disabilità residua a distanza. Sulla base di questi dati, gli specialisti del Siat, il Sistema di assistenza integrata traumi della Romagna, ha voluto intraprendere l'organizzazione di un'iniziativa  per raccontare e formare sui comportamenti corretti le giovani generazioni.

La puntata 88 di TUTTOBENETV Terza Edizione andrà in onda su Teleromagna a partire da lunedì 18 Giugno.

Di seguito  la programmazione presso le altre emittenti in tutta Italia, Croazia e Slovenia

Teleromagna

Emilia-Romagna, Marche e Toscana (ch 14), Lombardia (ch 609), Veneto e San

Marino (ch 99) martedì h 11 giovedì h 16,15 sabato 22,40

DeltaTv

Puglia e Basilicata (ch 82)

lunedi h 23,30

Teleturchino

Liguria (ch 72)

venerdì lunedì mercoledì h 14,30

TeleTurchino Extra

Liguria (ch 174)

martedì giovedì sabato h 15,00

Teleclusone Lombardia

Lombardia (ch 609)

tutti i giorni

Videostar

Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Trentino-Alto Adige (ch 90)

martedì h 20,15 replica giovedì ore 12,30 e domenica ore 20,45

Videostar 2

giovedì h 12 e domenica h 19.30

Young Tv (ch 871)

Lazio

martedi 15 giovedi 13 sabato 19

TeleBoario

Lombardia (ch 71)

giovedì h 20,10 domenica h 11,15 lunedì h 16,30

DiTv

Emilia-Romagna (ch 90)

martedì h 23,15 mercoledì h 11,30

DiTv Tele1

Emilia-Romagna (ch 17)

repliche a giorni alterni

VideoStaff

(ch 66)

tutti i giorni

Telesud (ch 115)

Sicilia

a giorni alterni

Teleradiosciacca (ch 19)

Sicilia

domenica 23.30 lunedì ore 7.30 mercoledì ore 20.10 sabato ore 15.00

Tele Romangia (ch 215)

Sardegna

a giorni alterni

Telemaretv (ch 18)

Gorizia Croazia

tutti i giorni

TLT Molise

Molise Puglia e Lazio (ch 43) (ch 14) (ch 114) (ch 613) (ch 615)

Abruzzo (ch 31) (ch 110) (ch 271) (ch 620)

a giorni alterni

Supertvoristano

Sardegna (ch 40)

a giorni alterni

BLUTV

Abruzzo (Pescara e Chieti) (ch h1)

Puglia

(Bari) ch. 32-34-55-E

(Brindisi) ch. 34

(Taranto) ch. 34

Basilicata

(Matera) ch 34 - 50

(Potenza) ch 50

Calabria (Cosenza) ch 34

a giorni alterni

TVPRATO

(Toscana) (ch 39)

a giorni alterni

TSN - Tele Sondrio News

Lombardia (ch 172) (ch 601) (ch 692)

a giorni alterni

Tele2000

(ch 16)

Marche

a giorni alterni

Teletruria 102 (ch 87 Toscana)

SA h. 18.30

DO h. 21.35

LU h. 10.30

Teletruria 2 (ch 185 Toscana)

VE h. 19.30

SA h. 15.40

DO h. 10.00

UmbriaTV (ch 10) a giorni alterni

Pubblicato in Notizie dal sito

Dall' Università di Minho dell'ospedale di Braga, Portogallo, all'ospedale "Morgagni - Pierantoni" di Forlì, per imparare le tecniche chirurgiche contro il russamento.

E' questo l'obiettivo della dottoressa Isabel Costa, 27 anni, specializzanda in otorinolaringoiatria, che, dopo aver incontrato il prof.Claudio Vicini, direttore del Dipartimento testa-Collo dell'Ausl Romagna, alle "Journadas de Otorino", svoltesi ad Almada, Lisbona, ha deciso di venire in Italia per apprendere direttamente in sala operatoria le tecniche di cui aveva sentito solo parlare.

"Resterò all'ospedale di Forlì come fellow per circa un mese - spiega la dottoressa Costa - Sono venuta qui per avere una visione chirurgica del problema OSAS, acronimo della Sindrome da Apnee Notturne Ostruttive, osservando le tecniche operatorie di  uno dei maggiori esperti  in materia, nonché uno dei precursori della chirurgia robotica applicata al distretto testa collo, il professor Claudio Vicini. Mi sto specializzando in otorinolaringoiatria e questa rappresenta per me un'occasione unica di apprendimento. Purtroppo il  numero dei pazienti affetti da russamento è molto alto anche in Portogallo, soprattutto a causa dell'incremento dell'obesità . Questo incremento riguarda anche le persone che presentano fenomeni di apnea."

"Il numero dei soggetti affetti da russamento in Italia - spiega il prof. Vicini - supera il 50% della popolazione adulta mentre le apnee significative affliggono quasi il 20% dei soggetti, con una costante tendenza in aumento nell’ultimo ventennio.Ci sono diversi campanelli d’allarme che sono riscontrabili già all’anamnesi del paziente e che suggeriscono la possibilità che egli soffra di OSAS: il russare costantemente, in presenza di interruzioni del respiro di notte, presenza di sonnolenza durante il giorno e spesso pressione alta. Sono sintomi che peggiorano chiaramente la qualità della vita del paziente, specie la sonnolenza diurna, che ne riduce concentrazione ed attenzione, tramutandosi anche in un potenziale rischio per la propria sicurezza se pensiamo a chi svolge lavori come autista piuttosto che lavori con macchinari industriali."

 

Pubblicato in Notizie dal sito
Il prof. Claudio Vicini, direttore del Dipartimento testa Collo dell'Ausl Romagna, il neo professore Filippo Montevecchi e il prof. Giuseppe Meccariello, dell'Unità Operativa di Otorinolaringoiatria di Forlì, al programma FOCUS dal titolo "ORL e Ricerca" .
I dottori Filippo Montevecchi (nella foto a sinistra) e il dottor Giuseppe Meccariello (nella foto a destra), chirurghi all’unità operativa di otorilaringoiatria dell’ospedale Morgagni-Pierantoni Forlì, diretta dal professore Claudio Vicini, hanno ottenuto l’idoneità all’abilitazione scientifica nazionale, il primo come professore ordinario (fascia I) e associato (fascia II), e il secondo come professore associato (fascia II).
 
 
Il programma andrà onda su Teleromagna nelle seguenti date
 

13/06 ore 17,30 e 21,30 (ch 11)

14/06 ore 13,30 (ch 14)

15/06 ore 17,30 e 21,30 (ch 11)

16/06 ore 20,30 (ch 14)

Pubblicato in Ricerca

Importanti riconoscimenti internazionali per le politiche di presa in carico delle persone anziane affette da demenza messe in campo nel Riminese. Due video realizzati nell’ambito dei Meeting Center attivi a Rimini e Riccione, hanno infatti ricevuto il primo e secondo premio conferiti nell’ambito della Conferenza Internazionale “BestCare4Dem” che si è svolta giovedì e venerdì scorsi ad Amsterdam.

La conferenza di Amsterdam, il cui sottotitolo è “Condividere un efficace sostegno della comunità nella demenza”, si pone l’obiettivo di presentare una panoramica delle ultime novità per la cura e il sostegno delle persone con demenza che vivono a domicilio e dei loro caregivers. Fra queste novità un posto speciale è stato riservato alle nuove opportunità di assistenza diurna come i Meeting Center o Centri d’Incontro. Nati in Olanda nel 1994, i Meeting Center sono strutture aggregative riservate a persone con demenza in fase iniziale e ai loro familiari, che hanno dimostrato una notevole efficacia nel ridurre i sintomi psicologici e comportamentali, nel sostenere le abilità cognitive e nell’aumentare la qualità di vita e il benessere dei pazienti e una positiva influenza sul tono dell’umore e il carico assistenziale dei caregivers.

Rimini e Riccione sono state fra le prime città Italiane a inaugurare – nel 2015 – i Centri d’Incontro, nati grazie alla collaborazione del Centro per i disturbi cognitivi e demenze (CDCD) di Rimini-Riccione (AUSL della Romagna) con l’Università di Bologna, l’ASP Valloni-Marecchia, i Comuni di Rimini e Riccione e l’Associazione Alzheimer Rimini o.n.l.u.s. Nei mesi scorsi all’interno dei due Centri d’Incontro sono stati realizzati due video, intitolati rispettivamente Racconto il mare (Rimini) e Amarcord sal mèn (Riccione), che raccontano attraverso musica e immagini il lavoro quotidiano che si effettua nei Centri privilegiando la comunicazione non verbale, la gestualità e altre forme artistiche di espressione.

Nella prima giornata della Conferenza i due video – già selezionati fra i tre migliori lavori nella categoria Poesia – hanno ricevuto alla Conferenza di Amsterdam il primo (Amarcord sal mèn) e il secondo premio (Racconto il mare). La piccola ma significativa delegazione riminese – formata da collaboratori che operano tutti all’interno dei Centri d’Incontro – ha ricevuto gli applausi del pubblico e un prestigioso riconoscimento che sottolinea l’eccellenza della “rete” per l’assistenza alle persona con demenza nella provincia di Rimini.

Pubblicato in Notizie dal sito

Ancora una iniziativa benefica da parte dell’Associazione Sportiva ‘Cesena per sempre’ legata all’A.C. Cesena, a favore dell’ospedale Bufalini. Nei giorni scorsi una delegazione dell’Associazione accompagnata da alcuni calciatori del Cesena Calcio e precisamente EMANUELE SUAGHER, KARIM LARIBI e NICOLÒ FAZZI, ha fatto visita ai bambini ricoverati presso il reparto di Pediatria, per consegnare tanti quaderni e  colori. Tra il giubilo e l’entusiasmo dei piccoli ricoverati e dei loro familiari, dinnanzi alla inaspettata visita dei calciatori della squadra del cuore, è stata consegnata tra l’altro al primario dott. Marcello Stella e alla coordinatrice Paola Sama, una donazione di 500 euro, che servirà a sostenere la clown terapia in reparto.

L’Azienda USL ringrazia l’Associazione ‘Cesena per sempre’, la Società del Cesena Calcio ed i calciatori per la sensibilità e la vicinanza dimostrata ancora una volta nei confronti dei bambini ricoverati in ospedale e tutti i tifosi che hanno contribuito alla generosa donazione.

Pubblicato in Notizie dal sito

Un progetto dell'Ospedale di Faenza riconosciuto tra i più innovativi nella ricerca indipendente dall'Oncology Science Conference, che si è tenuta a Milano il 20 e 21 maggio scorsi.

In questa occasione, coordinati da un Board scientifico di altissimo rilievo, i ricercatori si sono confrontati sulle diverse problematiche di conduzione, finanziamento e sviluppo delle idee innovative in campo oncologico. Tra le decine di progetti finanziati nei diversi ambiti di cura dei principali tumori, i ricercatori e il Board hanno premiato i due progetti ritenuti più interessanti.

E uno dei due è un progetto del dottor Stefano Tamberi, responsabile del servizio di Oncologia di Faenza, nell’ambito del Dipartimento Onco-ematologico dell'A.USL Romagna. Si tratta di un progetto di ricerca che vedrà coinvolti più centri italiani, e mirato a verificare l'efficacia dell'immunoterapia nel trattamento del carcinoma del retto. Il riconoscimento ottenuto dall'Oncology Science Conference permetterà il finanziamento di una borsa di studio per un giovane ricercatore, ponendo l'A.USL Romagna e la sua oncologia tra i principali promotori di innovazione in campo oncologico.

La ricerca indipendente è quella i cui dati rimangono di proprietà del ricercatore, e in cui le aziende farmaceutiche supportano solo una parte del finanziamento necessario; si tratta di un momento importante per lo sviluppo delle conoscenze, poiché è svincolata da logiche di registrazione dei farmaci e permette di rispondere a quesiti clinici altrimenti non indagati.

Pubblicato in Notizie dal sito

Cerca notizia

Archivio