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Articoli filtrati per data: Ottobre 2019

Un incontro per parlare della professione infermieristica, in ricordo di una persona che l'ha interpretato davvero a tutto tondo, contribuendo a valorizzarlo: Antonella Santullo, la storica direttrice infermieristica dell'Ausl di Rimini prima e dell'Ausl Romagna poi, prematuramente scomparsa nel 2017. E l'associazione Antonella Santullo, ha organizzato, quest'anno il convegno "Infermiere e Oss, come gestire la qualità dell'assistenza e della integrazione professionale", che si svolgerà mercoledì 23 ottobre a Rimini, presso il Museo della Città. Tutti i dettagli nell'allegata locandina.

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Si informa che cittadinanza che il giorno martedì 29 ottobre, il Centro Alcol dell'Unità operativa "Dipendenze Patologiche" di Rimini, rimarrà chiuso al pubblico per formazione obbligatoria di tutti gli operatori.

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Si è svolta questa mattina una sobria cerimonia di inaugurazione del “Padiglione Stampa”, cui hanno partecipato l’assessore Mattia Morolli del Comune di Rimini, il direttore generale dell’Ausl Romagna Marcello Tonini, i direttori del Centro di Salute Mentale (Csm) Daniela Ghigi, del Sert Edoardo Polidori, della Direzione infermieristica e tecnica Andrea Galeotti, delle Attività tecniche Enrico Sabatini.

Come illustrato dall’architetto Sabatini l’edificio in questione, situato nei pressi di via Stampa, è stato costruito nell’anno 2000 per ospitare alcuni poliambulatori in cui svolgere attività di specialistica ambulatoriale. Tali ambulatori, con la realizzazione del nuovo Dea inaugurato nel 2011, sono stati recuperati all’interno dell’edificio ospedaliero principale, e gli spazi sono stati riconvertiti per i servizi di Centro di Salute Mentale (Csm) e Centro Alcol-Fumo del Sert, precedentemente situati in edifici, in affitto, in altre parti della città. Il padiglione ristrutturato, di circa mille metri quadri, ha preso il nome di “Padiglione Stampa”.

Il Padiglione Stampa è stato sottoposto a lavori di manutenzione straordinaria, realizzati in parte nel 2016, quando è stato trasferito il Centro Alcol e Fumo, e per il resto, area destinata al Csm, dal 2018 a fino a giugno 2019.I lavori principali sono consistiti nella demolizione e costruzione di tramezzature interne, rifacimento di pavimentazioni, adeguamenti impiantistici, installazione di nuove tapparelle e tinteggiature.L’intervento rientra nel Programma per la realizzazione di strutture sanitarie territoriali ed ammonta a 300.000 euro, finanziati dalla Regione Emilia Romagna e così suddivisi: lavori 200.000 euro; arredi 40.000 euro; spese generali e tasse 60.000 euro.

Nel commentare i dati d’attività dei due servizi ospitati nel “Padiglione Stampa”, la dottoressa Ghigi e il dottor Polidori hanno rimarcato l’importanza di un impegno sempre più forte, oltre che sul fronte clinico, dell’intera comunità territoriale, per contrastare lo stigma che ancora sussiste nei confronti della malattia mentale e per sensibilizzare rispetto ai comportamenti a rischio. Un invito colto al volo dall’assessore Morolli, il quale ha evidenziato come “l’Amministrazione comunale svolge, anche in collaborazione coi servizi Ausl, interventi presso le scuole del territorio rispetto a problematiche giovanili sempre più presenti, come ad esempio l’eccessivo uso di tecnologie, o il fumo, o la cattiva alimentazione… tra i ragazzi. Così come siamo da sempre impegnati, e lo faremo sempre di più, per costruire percorsi, per tutte le fasce d’età, rispetto a buone pratiche e stili di vita sani”.

L’UTENZA DEL CENTRO DI SALUTE MENTALE DI RIMINI

La diversificazione e specializzazione dell’offerta di trattamento, insieme all’accresciuta capacità di individuazione delle problematiche psichiatriche e alla crescente collaborazione con la Medicina del Territorio ed altri Servizi dell’Azienda, hanno portato ad un aumento degli accessi e dei pazienti presi in carico presso il Centro di Salute Mentale (Csm) nel corso degli anni. Tale crescita di accessi è stata costante dal 2009 al 2014 e si è poi stabilizzata. Nel corso del 2018 gli accessi sono stati 5.274 e tra questi 1.007 sono giovani (18 - 35 anni).

Rispetto al dato 2018:

  • 333 pazienti (63%) risultano essere stati presi in carico con un progetto terapeutico;
    • 941 pazienti (37%) risultano essere stati seguiti in consulenza o per la necessità di ricevere certificazioni;
    • I nuovi pazienti presi in carico per la prima volta dal CSM nel corso del 2018 sono stati 341, il 2% in meno dell’anno precedente.
    • L’utenza in carico presenta un’età media di 51,1 anni; inoltre si evidenzia che il 17% sono giovani quindi con un’età compresa tra i 18 e i 35 anni.

Caratteristiche socio-anagrafiche dell’utenza (maggiorenne)

Le problematiche psichiatriche si presentano in tutte le età, sono trasversali tra genere e di frequente colpiscono profondamente nella qualità della vita quotidiana e nello svolgimento delle attività lavorative. Allo stesso modo vi sono delle condizioni socio-anagrafiche che condizionano fortemente la tipologia di trattamento da erogare agli utenti. Ad esempio, nel 2018 solo il 31,1% degli utenti afferiti al CSM poteva contare su una autonomia lavorativa in quanto regolarmente occupati, mentre la maggiore quota di persone è in una condizione non professionale (38,7%), come ad esempio casalinga (9,8%), studente (6,1%), pensionato (14,8%), o in condizione di disoccupazione (30,2%).

Per promuovere e sostenere la motivazione e la necessità delle persone in cura che vogliano inserirsi a pieno titolo nel mondo del lavoro, il Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche ha attivato o collabora per la messa in campo di azioni di politica attiva del lavoro. Nello specifico si tratta delle seguenti progettazioni:

1- Tirocini volti alla riabilitazione lavorativa in cui la persona si sperimenta in un percorso lavorativo per valutare le proprie capacità e competenze supportata da un tutor;

2- Programma IPS (Supporto Individuale all'inserimento lavorativo), in cui la persona viene supportata nella ricerca e inserimento nel mercato libero del lavoro;

3- Percorsi di inclusione lavorativa e sociale, per sostenere le persone con fragilità nell’inserimento a pieno titolo nel mercato del lavoro, cercando di affrontare eventuali ostacoli di natura socio-sanitaria che lo potrebbero impedire.

L’11,9% dell’utenza ha dichiarato di vivere da solo, mentre la maggioranza vive in famiglia di origine (28,2%) o nella propria famiglia acquisita (31,1%). Poi risulta una quota di utenti che vive in struttura (7,7%) o in altre forme di convivenza (21,2%, es: con amici, parenti, ecc…). Nello specifico, il 28,2% che risiede ancora nella propria famiglia di origine ha un’età media di 43,6 anni e il valore mediano è 45 anni (significa che il 50% ha dai 45 anni in su).

Altro aspetto interessante è legato al livello di istruzione: la tendenza che si riscontra a partire dal 2013 è un incremento dei pazienti con titolo di studio medio-alto (diploma superiore o laurea) che passano dal 39,7% del 2013 al 44,8% del 2018.

Genere ed età

Anche nel 2018 vi è stata una più ampia proporzione di donne in trattamento ai CSM (52%, come nell’anno precedente). Questo aspetto è probabilmente legato alle diagnosi di depressione, una patologia che gli studi internazionali indicano a maggiore incidenza femminile e in crescita nei prossimi anni. E poiché la depressione è associata ad elevati livelli di sofferenza psicologica e di disabilità, nonché ad elevati costi personali e sociali è una problematiche che deve essere affrontata con tempestività (lo sviluppo del Progetto di integrazione fra Medicina Generale e Psichiatria è proprio orientato ad incrementare i livelli di collaborazione ed efficacia dei trattamenti in questi settori). I cittadini stranieri sono il 9,3% dell’utenza complessiva.

Tra le fasce d’età sono maggiormente rappresentate quelle centrali. La fascia giovanile 18-24 anni rappresenta il 6,9% del totale, mentre più consistenti sono le quote di utenti 35-44enni (17,2%) e 45-54enni (22,8%). Gli over 65enni rappresentano quasi il 22,3% dell’utenza.

Nel 2018 il 59,6% dell’utenza è residente nei comuni compresi nel distretto di Rimini e il 30,2% nei comuni del distretto di Riccione. La quota di residenti in altri comuni dell’Emilia-Romagna (2,7%), d’Italia (4,6%), all’estero (2,4%) o senza fissa dimora (0,4%).

Programmi e percorsi

La Regione ha codificato dei programmi o percorsi terapeutico - assistenziali per alcune specifiche tipologie di pazienti, inoltre un singolo paziente può far parte di più di un programma, perciò i dati riportati in seguito conteggiano i percorsi e non i singoli pazienti.                                                                 In riferimento al 2018 la tabella sottostante riporta i programmi o percorsi attivi per l’utenza afferita al CSM di Rimini:

Programma o percorso terapeutico-assistenziali

%

Percorso Disturbo del comportamento alimentare

96

23%

Percorso Esordi psicotici

50

12%

Percorso di supporto ad inserimento lavorativo

66

16%

Paziente Ex Ospedale Psichiatrico

2

0%

Paziente ex OP Giudiziario o Struttura di superamento OPG

28

7%

Paziente sottoposto a misure di sicurezza

33

8%

Paziente sottoposto ad altra misura giudiziaria

3

1%

Budget di salute

93

22%

Percorso disturbi gravi di personalità

47

11%

Paziente in struttura REMS misura di sicurezza detentiva

6

1%

 

Zoom sull’utenza giovanile (18 - 35 anni)

Al contrario di ciò che si verifica nell’utenza totale afferita al CSM di Rimini, tra i giovani prevalgono i maschi (56,4%), l’età media è di 27,1 anni, quindi la maggior parte degli utenti è pronta per il mercato del lavoro, infatti solo un terzo risulta essere ancora uno studente, ma in realtà solo il 22,4% dei giovani è occupato (9,6% capo operaio e 6,3% impiegato o tecnico), le persone in cerca di occupazione sono solo l’1,6%, mentre il 29,2% è disoccupato.

Tra chi ha completato gli studi più del 60% ha un titolo di studio medio-alto quale diploma delle superiori o laurea.

Quasi la metà di essi (47,3%) vive ancora nella famiglia di origine, il 23,8% dichiara di convivere con amici, parenti ecc.. e solo il 5 % vive da solo. Fortunatamente non risultano esserci giovani senza fissa dimora. Il 90% dei giovani è celibe/nubile, mentre quasi un 8% è convivente.

Ponendo l’attenzione sul i programmi o percorsi terapeutici- assistenziali attivi nel 2018 per l’utenza giovanile (207) tra i più frequenti troviamo il percorso per il disturbo del comportamento alimentare (39,6%), il percorso esordi psicotici (22,2%) e il percorso per disturbi gravi di personalità (14,5%).

 

I CONSUMI DI TABACCO E ALCOL NELLA POPOLAZIONE RIMINESE

L’abitudine al fumo

Il fumo di tabacco è tra i principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose patologie cronico-degenerative, in particolare a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare. Nel mondo il fumo è il primo fattore di rischio evitabile di morte prematura.

In Romagna fuma sigarette meno di un terzo (28%) degli adulti 18-69enni, pari a una stima di circa 210 mila persone; il valore è in linea con quello regionale (28%) e nazionale (26%). A livello locale si va dal 26% di Cesena al 27% di Rimini al 29% di Ravenna e Forlì.

Ancora troppo bassa l’attenzione degli operatori al fumo: solo 1 fumatore su 2 riferisce di aver ricevuto il consiglio di smettere di fumare da un medico o da un operatore sanitario.

 

Il numero di cittadini che nel corso degli anni si sono rivolti al Centro AntiFumo per la cessazione dal fumo di tabacco si attesta sui 150 – 180 l’anno. I numeri seppur non elevati denotano come il servizio sia piuttosto conosciuto nell’offerta assistenziale del processo di disassuefazione da tabacco che offre percorsi specialistici ed eterogenei.

I tabagisti costituiscono l’8,0% dell’utenza trattata nel 2018 (125 utenti). Il 62,8% ha un’età superiore a 49 anni (l’età media è di 57 anni) e più della metà sono donne (53,0%). Quest’ultimo dato sarebbe in tendenza con l’incremento dell’abitudine al fumo fra le donne registrato dall’Istituto Superiore di Sanità nel 2018. Un soggetto su due (51,2%) ha iniziato a fumare prima dei 16 anni, per più di 8 utenti su 10 il presente percorso di disassuefazione è l’ennesimo tentativo per smettere di fumare e circa la metà consuma almeno 20 sigarette al giorno (42,4%). Da segnalare la quota di soggetti che hanno espresso una richiesta di aiuto per mantenere la propria sospensione del consumo (21,6%). Rispetto al 2007, aumentano celibi/nubili, operai, chi possiede una dimora stabile e quelli che hanno iniziato a fumare precocemente mentre diminuiscono disoccupati e forti fumatori (almeno un pacchetto al giorno).

I consumi di alcol

L’alcol contribuisce a determinare molteplici e rilevanti problemi sanitari e sociali: al consumo di alcol viene attribuito circa il 4% del carico di sofferenze in termini di anni di vita in buona salute persi con un impatto economico significativo.

Si considerano comportamenti a rischio tre modalità di assunzione di alcol: il consumo abituale elevato (maggiore di 2 unità alcoliche al giorno nell’uomo e 1 nella donna), il consumo abituale fuori pasto e il binge drinking. L’unità alcolica corrisponde ad una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore. Tra i fattori di rischio comportamentali il consumo di alcol rappresenta l’abitudine di cui si ha meno consapevolezza.

Nel corso del 2018 le persone che hanno fruito dei servizi del Centro Alcol per problemi alcolcorrelati sono stati 1.162, con un incremento del 2,8% rispetto al 2017. I soggetti residenti trattati nel 2018 sono stati 428. Si tratta per la maggior parte di utenza già nota (76,0%), di genere maschile (65,8%) e che ha un’età media di 48,6 anni. Il 4,0% ha un’età inferiore ai 30 anni ed il 65,5% si posizione nella fascia d’età 40 – 59 anni con un’età media pari a 48,6 (range 17-81). La bevanda prevalente è il vino (per gli ultracinquantenni), seguono birra e superalcolici.

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Tornano le “Parole Stupefacenti”. Il ciclo d’incontri, che come sempre nasce dalla collaborazione fra il Servizio Dipendenze Patologiche di Faenza e i Servizi alla Comunità dell’Unione della Romagna Faentina, raggiunge quest’anno la sua IXX edizione. I primi cinque incontri si svolgeranno presso la sala Malmerendi del Museo di Scienze Naturali in via Medaglie d’Oro, 51 a Faenza, con inaugurazione martedì 29 ottobre dalle ore 16.30 alle 20.00. L’ultimo incontro si svolgerà presso la Casa del Teatro – Teatro Due Mondi, via G. Oberdan, 7/A, Faenza.

L’intento di “Parole Stupefacenti” è da sempre quello di offrire una lettura non solo strettamente sanitaria ma anche sociale, economica, culturale, sulle tematiche dell’uso/abuso di sostanze psicoattive e su tutti i comportamenti a rischio legati al nostro quotidiano che possono diventare vere e proprie patologie. Il ciclo di incontri è rivolto alla cittadinanza e in particolare agli operatori dei servizi sanitari e sociali del territorio, agli insegnanti, agli educatori, agli studenti e a tutti coloro interessati a questi temi. Quest’anno il filo conduttore dell’intero ciclo di conferenze sarà l'arte nelle sue molteplici espressioni. Se e in che modo l'arte come forma di linguaggio e comunicazione può proteggere l'individuo dalle difficoltà e dalle fragilità che la società post moderna produce e di conseguenza da tutti i comportamenti a rischio (compreso l'uso di sostanze stupefacenti). In una società basata su logiche di consumo, velocità, individualismo, spinta prestazionale, necessità di adeguamento a standard comportamentali ed estetici, l'arte può diventare una risorsa? Oltre ad interventi frontali, vi saranno due incontri dedicati alle esperienze di artisti locali.

Martedì 29 ottobre dalle ore 16.30 dopo i saluti delle autorità, il ciclo d’incontri si aprirà con l’intervento del dott.ssa Franca Olivetti Manoukian "Ricerca e dialogo: linguaggi artistici per incontrare l'incomprensibile ”.

Il ciclo d’incontri proseguirà nelle seguenti giornate:

martedì 05 novembre - Michele Marangi Ubi fluxus, ibi motus.” Oltre i luoghi comuni, una prospettiva di resistenza narrativa ed espressiva, inclusiva e partecipativa, per non perdersi nella frammentazione del contemporaneo.

martedì 12 novembre - Davide Reviati. Conversazione con Davide Reviati. "Storie dell’altro Mondo” Memorie da un villaggio autarchico e altri accidenti di percorso. Intervista a cura di Grazia Cuda.

 

martedì 19 novembre - Rocco Ronchi La dimensione estetica dell'esperienza”.

martedì 26 novembre - Paolo Ciancone “Dal caos alla forma, e ritorno”. Arte, contesti  identità in postmodernità.

martedì 3 dicembre Alberto Grilli-Teatro Due Mondi “Teatro di ogni giorno” Laboratorio teorico pratico presso la Casa del Teatro.

 

Di seguito schede d’approfondimento di ogni incontro.

 

MARTEDI’ 29 ottobre 2019

Franca Olivetti Manoukian è socio fondatore dello Studio APS Studio di Analisi PsicoSociologica Srl di Milano, istituto che realizza attività di ricerca, formazione e consulenza presso organizzazioni pubbliche e private in un’ottica psicosociologica; è stata Presidente dello stesso fino a settembre 2011. Nell’ambito di questa organizzazione conduce cicli di formazione per formatori e consulenti, svolge attività di consulenza e formazione presso aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere, aziende industriali, enti locali, servizi territoriali, cooperative; coordina vari gruppi che realizzano progetti di formazione e di riorganizzazione.

 

MARTEDI’ 05 novembre 2019

Martedì 05 novembre 2019 alle ore 17.30 presso la sala Malmerendi del Museo di Scienze Naturali in via Medaglie d’Oro 51 a Faenza, si terrà il secondo appuntamento del ciclo di incontri “Parole Stupefacenti”.

Questo secondo incontro dal titolo Ubi fluxus, ibi motus”. Oltre i luoghi comuni, una prospettiva di resistenza narrativa ed espressiva, inclusiva e partecipativa, per non perdersi nella frammentazione del contemporaneo.

Michele Marangi che da anni è un appuntamento fisso di Parole Stupefacenti, progetta e conduce percorsi formativi sull’uso dei media in ambito sociale, sanitario, pedagogico e culturale. E’ docente di Tecnologie dell’Istruzione e dell’Apprendimento presso Scienze della Formazione all’Università Cattolica di Milano.


MARTEDI’ 12 novembre 2019

Martedì 12 novembre 2019 alle ore 17.30, presso il Museo di Scienze naturali Malmerendi, in via Medaglie d’Oro 51 prosegue il ciclo di incontri “Parole Stupefacenti” con l’intervento di Davide Reviati, “STORIE DELL'ALTRO MONDO”.  Memorie da un villaggio autarchico e altri accidenti di percorso. L’intervento sarà realizzato in forma di intervista a cura di Grazia Cuda.

Davide Reviati, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Ravenna e il Centro Albe Steiner della stessa città dove ha poi insegnato fino al 1997. Si dedica da anni alla pittura, all’illustrazione per l’editoria e al fumetto. Ha pubblicato romanzi a fumetti fra i quali, notevole successo ha ottenuto il romanzo “Morti di sonno” che gli ha valso il premio come miglior libro di scuola italiana al Romics di Roma del 2009. Il romanzo viene tradotto in Francia, Spagna e Corea.

Ha ottenuto anche il Premio Speciale Fiesole Narrativa Under 40 nel 2001, il Premio Micheluzzi di Napoli nel 2010, il Prix Diagonale in Belgio nel 2011, il Prix dBD di Parigi nel 2012.

Ha collaborato con “Il Mucchio Selvaggio”, “Lo Straniero”, “La Nuova Ecologia”, “Blue”, “Kaos”, “Interzona” e “Animals”. Suoi disegni sono apparsi su “Il Manifesto”, “La Stampa” e “L’Unità”.

Reviati continua ad alternare pittura e fumetto partecipando a esposizioni collettive e organizzando mostre personali. Nel 2003 una sua serie di disegni sull’infanzia ispira uno spettacolo che debutta al 33° Festival Santarcangelo dei Teatri

Nel 2016 pubblica il romanzo a fumetti Sputa tre volte,grazie al quale ottiene il premio Lo Straniero, il premio Boscarato, il premio Micheluzzi ed entra nella sezione ufficiale del festival di Angouleme 2018

Grazia Cuda, esperta in comunicazione e sociologia dei media, si è occupata di redazione testi, recensioni, comunicati e schede di presentazione. Ha contribuito alla gestione di eventi culturali legati alla letteratura e al cinema ( presentazione, reading, forum di discussione).

 

MARTEDI’19 novembre 2019

Martedì 19 novembre 2019, alle ore 17.30, presso il Museo di Scienze naturali Malmerendi, in via Medaglie d’Oro 51 a Faenza, prosegue il ciclo di incontri “Parole Stupefacenti” con l’intervento del dott. Rocco Ronchi dal titolo “La dimensione estetica dell'esperienza”.

Il dott. Ronchi insegna Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi dell’Aquila. Tiene corsi e seminari in varie università italiane e straniere. È docente di filosofia presso l’IRPA (Istituto di ricerca di psicanalisi applicata) di Milano. Collabora alle pagine culturali del quotidiano "Il Manifesto". Dirige la collana “Filosofia al presente” della Textus edizioni di L’Aquila.

MARTEDI’ 26 novembre 2019

Martedì 26 novembre 2019 alle ore 17.30, presso il Museo di Scienze naturali Malmerendi, in via Medaglie d’Oro 51 a Faenza, prosegue il ciclo di incontri “Parole Stupefacenti” con l’intervento del dott. Paolo Ciancone “Dal caos alla forma, e ritorno ”. Arte, contesti  identità in postmodernità.

Il dott. Paolo Cianconi è medico chirurgo, specialista in psichiatria, psicoterapeuta, antropologo all’Università Cattolica e Policlinico Gemelli di Roma. Lavora come psichiatra presso la Casa Circondariale Regina Coeli di Roma. Si occupa di psicologia e psichiatria sociale della postmodernità. E’ Direttore scientifico del master di etnopsichiatria e psicologia della migrazione presso l’Istituto Beck di Roma. Ha effettuato ricerche in Italia e all’estero per studiare le comunità che sopravvivono ai bordi degli Stati, in condizioni di precarietà o varie forme di povertà, anche relazionali. Studia i fenomeni psicologici e collettivi connessi con le crisi e i collassi sociali.

 

MARTEDI’ 03 dicembre 2019

Con la conferenza di martedì 03 dicembre 2019 alle ore 17.30, presso il Teatro Due Mondi via G. Oberdan n. 7/A, a Faenza, si conclude il ciclo di “Parole Stupefacenti” con Il dott. Alberto Grilli, incontro dal titolo ““Teatro di ogni giorno” LABORATORIO TEORICO – PRATICO.

Il dott. Alberto Grilli, proveniente da esperienze di teatro amatoriale, nel 1979 ha fondato, assieme ad alcuni degli attuali compagni di lavoro, il TEATRO DUE MONDI. Da allora ne cura tutte le regie e dirige il gruppo che in più di 30 anni di attività ha portato nelle strade di oltre trenta Paesi l’invenzione di un teatro che unisce la magia dell’artigianato scenico alla concretezza della contemporaneità riletta attraverso Marquez e Brecht, Orwell e Jarry, le favole per l’infanzia e i canzonieri popolari. Un teatro politico e visionario, che ha prodotto una quarantina di spettacoli, determinato a porre al centro del suo lavoro l’attore e lo spettatore: la concentrazione di un apprendistato permanente e l’apertura della dimensione popolare. All’insegna dell’autonomia, del rigore, della resistenza.

Le conclusioni del ciclo d’incontri “Parole Stupefacenti” saranno a cura della Responsabile dell’Unità Operativa complessa Dipendenze Patologiche Ravenna, Dott.ssa Deanna Olivoni.

 

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Si informa la cittadinanza che a causa di problemi informatici della cooperativa erogatrice del servizio in appalto, si stanno verificando difficoltà di accesso al servizio Cuptel, e quindi alla prenotazione, disdetta e spostamento di prestazioni di specialistica ambulatoriale sia in regime pubblico sia in libera professione.

L’Azienda sta monitorando le attività che la ditta svolge per risolvere il problema, del quale ci si scusa, ma non è possibile al momento prevedere se tali difficoltà persisteranno anche nei prossimi giorni.

Sarà cura dell’Azienda tenere informata l’utenza sulla situazione; nel frattempo si suggerisce di rivolgersi agli sportelli Cup sul territorio in cui sono presenti, e che saranno potenziati (l’elenco è consultabile sul sito dell’Ausl al seguente link: https://www.auslromagna.it/luoghi/mappa-sportelli-cup/sportelli-cup ) o tramite servizio Farmacup presso le farmacie che vi hanno aderito (l’elenco al seguente link: https://www.auslromagna.it/luoghi/elenco-farmacup/farmacup-mappa ) o ancora attraverso il servizio Cupweb, per coloro che vi si sono accreditati o accreditandosi: tutte le informazioni al seguente link: https://www.cupweb.it/cup_web_regionale/main.htm .

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"Sicurezza nei cantieri in presenza di traffico veicolare: vigilanza, controllo e misure di prevenzione". E' il titolo di un convegno/seminario organizzato dalle unità opertive "Impiantistica Antinfortunistica" e "Prevenzione e sicurezza negli ambenti di lavoro" dell'Ausl Romagna, in collaborazione con Ordini e Collegi professionali della Romagna, di Ingegneri, Architetti, Periti industriali e Geometri. L'evento si svolgerà a Forlì, l'8 novembre preossimo, dalle ore 14 alle 18, presso la Fiera di Forlì (via Punta di Ferro, 2), in sala Europa.

Tutti i dettagli e le modalità di iscrizione, nel pieghevole, allegato insieme alla apposita scheda.

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L’Ausl della Romagna, in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione Forlì-Cesena, la Bcc Ravennate, Forlivese e Imolese, e numerose realtà locali e singoli cittadini, si è fatta promotrice di un’importante raccolta fondi che ha permesso l’acquisizione e la donazione odierna di un “laser giallo per trattamenti sottosoglia” alla UO di Oculistica di Forlì, strumento innovativo per la cura delle maculopatie e di gravi patologie della retina."

Erano presenti alla donazione il dottor GIANLUCA ZATTINI, Sindaco di Forlì, il dottor MARCELLO TONINI, Direttore Generale Ausl Romagna, il dottor GIACOMO COSTA, Direttore della UOC Oculistica di Forlì, il prof. CLAUDIO VICINI, direttore del Dipartimento Testa Collo dell’Ausl Romagna, il dott. ANGELO CENCI, Banca di Credito Cooperativo Ravennate Forlivese e Imolese e il signor FABIO STRADA, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti sezione Forlì-Cesena. Alla presentazione dell’iniziativa era presente anche la dottoressa Elisabetta Montesi, responsabile del fund raising per l’Ausl Romagna.

L’UO di Oculistica di Forlì fornisce circa diecimila prestazioni all’anno - spiega il dottor Costa - e proprio grazie alla particolare attenzione data dal nostro Centro alla patologia glacumatosa, Forlì sarà sede organizzatrice, il 23 ottobre 2020, del 27° Congresso Nazionale di perimetria e diagnostica per immagini. I trattamenti laser per la retina sono parte integrante della storia della oculistica moderna. Dall’inizio degli anni ’70 lo sviluppo delle tecnologie laser ha migliorato la prognosi visiva di pazienti prima incurabili. Contemporaneamente però, la migliore conoscenza della fisiopatologia delle strutture oculari, la biologia molecolare, la continua ricerca e sviluppo di farmaci innovativi ha reso da circa 15 anni il “gold standard” per il trattamento delle forme essudative/vaso proliferative della retina la somministrazione di sostanze per via intravitreale, e i trattamenti laser convenzionali sono finiti in “seconda linea”, perché troppo invasivi, dolorosi e meno efficaci. Il rovescio della medaglia è rappresentato dalla cronicizzazione e quindi dalla continua necessità di sottoporsi a trattamenti ripetuti, solitamente a cadenza mensile, che impegnano tempo e incidono inevitabilmente sulla qualità della vita dei nostri pazienti e dei loro famigliari.”

“Queste nuove necessità, associate all’avvento di nuove tecniche di imaging ad altissima risoluzione (Tomografia Ottica Coerente) - prosegue il medico - hanno permesso di dare un nuovo impulso allo sviluppo di tecnologie innovative per il trattamento di quelle che oggi, nei paesi industrializzati, sono purtroppo le principali cause di disabilità visiva, ovvero degenerazione maculare legata all’età, edema maculare diabetico e patologie vascolari retiniche occlusive che nell’insieme colpiscono un 20% della popolazione. Ecco quindi aprirsi la porta ad una nuova generazione di laser, i quali, utilizzando lunghezze d’onda da 577 nm Giallo, consentono di produrre un effetto terapeutico senza indurre un danno retinico permanente visibile come i vecchi fotocoagulatori Argon Verde. Il laser giallo sottosoglia che è stato donato, stando ai dati riportati in letteratura scientifica, è in grado, oltre a funzionare come un normale fotocoagulatore standard (ma senza procurare dolore), di ridurre significativamente il numero di trattamenti con farmaci intravitreali per le patologie retiniche con conseguente miglioramento della qualità di vita dei pazienti poiché consente anche il trattamento della zona “nobile” della retina senza arrecare danni permanenti.”

Anche il direttore del Dipartimento Testa Collo dell’Ausl Romagna (di cui fa parte anche l’Oculistica), il dottor Claudio Vicini, ha plaudito all’acquisizione di questa importante tecnologia, unica in Romagna, ribadendo la tradizione di condivisione dell’ospedale forlivese, che ha da tempo avviato anche un percorso sull’utilizzo del robot chirurgico con i colleghi degli altri ospedali romagnoli.

“Il dottor Costa - ha sottolineato il direttore generale Marcello Tonini - da una parte sta portando avanti un’importante tradizione dell’oculistica forlivese, ma dall’altra rappresenta anche, per il futuro, un esempio di trasversalità e condivisione delle professionalità e delle tecnologie. Ne approfitto per ringraziare tutte le istituzioni pubbliche e private che si sono attivate per creare queste virtuose sinergie per l’acquisizione dello strumento.”

Anche il Sindaco di Forlì ha ringraziato tutti per la donazione, di cui ha sottolineato l’importanza anche alla luce del futuro percorso del corso di laurea di Medicina in Romagna.

“La sfida è aperta - ha concluso il dottor Costa - e l’U.O. Oculistica di Forlì, la cui vocazione è da sempre il trattamento medico/chirurgico delle patologie della retina, ha deciso di dotarsi di questo laser, impegnandosi nello studio, nella ricerca e nella applicazione sul campo di queste nuove tecnologie. Solamente il contributo congiunto dell’Unione Ciechi di Forlì-Cesena, della Bcc Ravennate Imolese e Forlivese, dell’Azienda USL della Romagna e di quanti hanno creduto in questo progetto, ha permesso di raggiungere l’obiettivo che ci eravamo prefissati, installare il primo laser in uno dei nostri centri ospedalieri. Ad oggi sono già state effettuate diverse sedute laser, e si sta avviando un progetto per condividere le modalità di accesso alle prestazioni.”

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La Dr.ssa Federica Boschi, Responsabile del Programma Demenze dell’AUSL Romagna e geriatra presso l’Unità Operativa di Geriatria di Forlì, presenterà alla 29th Alzheimer Europe Conference, che si svolgerà in Olanda dal 23 al 25 ottobre 2019, due contributi all’importante congresso europeo.  Un lavoro scientifico è frutto della collaborazione con l’Associazione Rete Magica Onlus di Forlì, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, e riguarda il supporto psicologico domiciliare per le famiglie delle persone con demenza ed un altro studio, coordinato dal Dr. Giuseppe Benati, Direttore dell’U.O. Geriatria Forlì, in collaborazione con tutta la Rete di Nutrizione Clinica, con la Rete di Cure Palliative e con i Centri per Disturbi Cognitivi e Demenze riguarda il miglioramento dell’appropriatezza della nutrizione enterale nelle fasi avanzate della demenza.

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E’ stato consegnato ieri mattina, dall’Associazione Diabete Romagna al servizio di Diabetologia di Rimini (presso il reparto di Medicina), un televisore per la sala d’attesa in cui ogni giorno decine di pazienti con diabete trascorrono il loro tempo prima delle visite, ampliando così il servizio garantito con il progetto "A braccia aperte”. Il progetto vede già da alcuni anni i volontari dell’associazione presenti in reparto con l'obiettivo di rendere più serena la permanenza dei pazienti con diabete nella sala d'attesa della Diabetologia. La presenza di una Tv con presa USB permette di mostrare su di uno schermo durante l’attesa per le visite, slide e video con informazioni utili ai pazienti grazie alla ormai consolidata collaborazione tra il reparto e l'associazione.

Al momento della consegna erano presenti Judith Mongello dell’associazione “Diabete Romagna” e le consigliere Sabrina Silvegni e Silvia Sarti, quindi il dottor Giorgio Ballardini (direttore della Medicina interna), la dottoressa Anna Carla Babini (responsabile della Diabetologia), le dottoresse Mingolla e Ciamei, il dottor Bruglia, Giusi Pugliese e Tania Macori per l’equipe infermieristica, la dottoressa Elisabetta Montesi responsabile del Fundraising per Ausl Romagna.

Il Progetto “A braccia aperte” nasce dalla volontà di accogliere, sostenere ed informare le persone con diabete ed i loro familiari che quotidianamente affollano la sala d’attesa del Reparto di Diabetologia dell’Ospedale di Rimini. Sono decine e decine infatti le persone che ogni giorno si trovano a dover affrontare l’attesa in reparto prima della visita di controllo, spesso sono soli con le loro incertezze e paure o in difficoltà. L’attesa in questi casi può essere logorante e rischia di far sentire ancora più soli i pazienti che invece è importante sappiano di poter contare su una rete sociale di riferimento. Per questo l’Associazione Diabete Romagna ha voluto dare una risposta, prima di tutto umana e relazionale, oltre che di informazione e servizi.

Grazie ad un gruppo di volontari di riferimento ogni settimana i pazienti in attesa possono parlare, chiedere informazioni ed essere ascoltati da un volontario pronto ad accoglierli a braccia aperte, oltre a consultare, e se lo desiderano portare a casa, libri di narrativa e saggistica donati all’associazione e messi a disposizione dei pazienti nella libreria del Book Crossing.

 

Pierre Cignani, presidente di “Diabete Romagna”, commenta l’evento odierno: “Siamo felici ed orgogliosi di arricchire il progetto ‘A braccia aperte’ con un nuovo strumento utile per i pazienti e ringraziamo i nostri volontari e l’equipe medica ed infermieristica del reparto che quotidianamente ci dà la possibilità di nuove collaborazioni, come ad esempio la stesura di un questionario per capire se i pazienti hanno necessità di approfondire l’educazione terapeutica o la realizzazione di alcuni brevi video tutorial che spiegano in semplici passaggi come misurare la glicemia o fare l’insulina. In questo modo il lavoro dei volontari, affiancando ed interagendo con il personale sanitario, diventa davvero un valore aggiunto per il reparto e per i pazienti”.

 

Associazione Diabete Romagna

L’associazione Diabete Romagna Onlus  lavora tutti i giorni per migliorare la qualità della vita delle persone con Diabete: bambini, adolescenti, mamme in dolce attesa, adulti e anziani. Diabete Romagna crede nell’importanza della prevenzione e si adopera per diffondere sani stili di vita. Il cuore dell’associazione sono i suoi volontari, molti con diabete o familiari di persone con diabete, che mettono a disposizione dell’associazione il loro tempo e si impegnano per costruire un futuro in cui il diabete non abbia potere di decidere della vita di nessuno.

Le iniziative dell’associazione sono dedicate alla prevenzione, alla diagnosi precoce, al trattamento e alla riabilitazione, con la finalità di sensibilizzare la popolazione alla malattia, di prevenirne, ove possibile, la comparsa, e di sostenere la persona con diabete nella gestione quotidiana della patologia per evitare l’insorgere delle sue pericolose complicanze.

 

 

 

 

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Un convegno a sostegno della figura del caregiver mettendo a confronto informazioni e esperienze in una ottica di integrazione dei Servizi a supporto del ruolo, dei vissuti e delle capacità dei familiari coinvolti nel lavoro di cura del proprio caro affetto da disabilità. Si terrà a Ravenna sabato 26 ottobre, dalle ore 8,45 alle 12,30 si svolgerà presso la CNA (viale Randi 90). L’iniziativa aperta a tutti i familiari e caregivers informali del territorio e cittadini, operatorii interessati, assistenti familiari è organizzata dalle Associazioni di volontariato Alzheimer Ravenna, Alice Ictus, Parkinson Ravenna, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, in stretta collaborazione con il Comune e l'Azienda Usl della Romagna. La partecipazione è libera e gratuita. Info e programmata nell’opuscolo allegato.

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