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Articoli filtrati per data: Dicembre 2019

Una delegazione dell’Ospedale Salmaniya del Bahrein oggi in visita all’ospedale di Forlì, per visitare la distribuzione dei farmaci in dose unitaria tramite sistema automatizzato. La delegazione, accompagnata dal manager di Swisslog degli Emirati Arabi, Luay Alzabat, era composta da dirigenti della Farmacia, infermieri, informatici e ingegneri biomedici.

Il processo permette il confezionamento della dose unitaria di farmaco su un impianto apposito. I medici stessi digitano la prescrizione sui Tablet PC di cui sono dotati, evitando così i passaggi di consegne tra dottore e personale infermieristico e riducendo sensibilmente le procedure soggette a rischio di errore umano.

Ad ogni paziente viene associato un braccialetto con un codice numerico unico, che rende obbligatoria una autenticazione incrociata dei dati-paziente con quelli presenti sulla medicina da somministrare.Grazie al codice a barre è inoltre possibile identificare, senza rischio, ogni altro referto di laboratorio, associandolo al paziente di riferimento e permettendo l’aggiornamento della scheda clinica in tempo reale.

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E' partito oggi, con la donazione di una cinquantina di strumenti musicali ad opera dell'Associazione CorriForrest, per un valore di circa 3400 euro, il progetto di musicoterapia nelle Pediatrie di Forlì e Cesena, progetto partito a Ravenna, dove è attivo già da vari anni.

"Questo è l'esito di un percorso attivato circa due anni fa dalla dottoressa Montesi - ha spiegato il dottor Enrico Valletta , direttore della Pediatria di Forlì - Ringrazio in particolare l'Associazione Corriforrest, che da alcuni anni devolve il ricavato dei fondi raccolti durante la corsa da loro organizzata, e il Conservatorio di Cesena "

"Nell’anno accademico 2018/2019 è stato attivato presso il Conservatorio Bruno Maderna di Cesena un Master di I Livello in Musicoterapia - spiega il direttore del Conservatorio, Maestro Paolo Chiavacci -  un corso post-laurea che offre un percorso diformazione specialistica professionalizzante in musicoterapia. Nello svolgimento delle attività previste dal piano formativo il Master si avvale della collaborazione di docenti del Dipartimento diPsicologia dell’Università degli Studi e della University of the West of England di Bristol(UK)-nell’ambito del Programma Europeo Erasmus, e della collaborazione con l’associazioneMusicSpace Italy di Bologna, associazione di musicoterapeuti professionisti attiva da più di venti anni a livello internazionale nella formazione, nella pratica e nella ricerca sulla musicoterapia.A tal fine è stata attivata una Convenzione con l’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna per l’avvio di percorsi di tirocinio in musicoterapia presso le strutture del territorio disponibili e idonee ad accogliere tali esperienze. La musicoterapia è una disciplina di recente definizione in Italia ma ormai diffusa e affermata in Europa e nel resto del mondo e si fonda sulla possibilità che la musica possa costituire un’ esperienza espressiva e relazionale significativa per sostenere e migliorare la salute, il benessere e qualità di vita di bambini e adulti. la musicoterapia crea punti di comunicazione che altre discipline non raggiungono."

"Sono la coordinatrice del Master e sono una musicoterapeuta - spiega Barbara Zanchi - Nel bambino ospedalizzato che presenta uno stato di sofferenza associato a specifiche patologie e all’ospedalizzazione stessa, l’attività sonoro-musicale costituisce un’opportunità nella quale, attraverso una stimolazione sensoriale e un coinvolgimento affettivorelazionalemediante l’uso di modalità di relazione prevalentemente non verbali, si possono favorire processi di attivazione, regolazione, espressione e comunicazione. Grazie a questa donazione partiremo con il progetto, nelle due pediatrie, partendo con un incontro settimanale che prevede una parte attiva,  che consiste nel suonare degli strumenti e una parte passiva, dedicata all'ascolto."

"Da sportivi - ha spiegato il presidente della Corriforrest, Luca Scotti  - quello della donazione rappresenta  il traguardo. Ci dà molta soddisfazione poter effettuare queste donazioni e siamo orgogliosi di essere qui con amici e sponsor della corsa"

Anche il dottor Marcello Stella, direttore della Pediatria di Cesena, ha ringraziato tutti per la donazione e per l'avvio del progetto, mentre la dottoressa Elisabetta Montesi, responsabile del fundraising Ausl, ha ricordato che il progetto prosegue con altri eventi di raccolta fondi e altre donazioni.

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Si conclude oggi, presso l’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì il primo corso formativo integrato di ecografia transaddominale ed ecoendoscopia, che ha visto coinvolti professionisti dell’AUSL Romagna e corsisti provenienti da tutta Italia. Direttori del Corso il dottor Carlo Fabbri, direttore UOC Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Forlì e Cesena e la dottoressa Carla Serra, responsabile del programma dipartimentale “Ecografia interventistica diagnostica e terapeutica” del Policnico Sant’Orsola di Bologna.

“L’approccio diagnostico-terapeutico alle patologie - spiegano gli organizzatori - rappresenta quotidianamente una sfida clinica in quanto l’iter decisionale richiede spesso una sinergia multiprofessionale.

Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento dell’utilizzo dell’ecografia sia per ciò che riguarda la fase diagnostica che quella terapeutica. La possibilità di un approccio sia per via transaddominale che transluminale ha esteso le potenzialità della metodica con un ruolo sempre più importante nello staging oncologico completo.

“Il corso - proseguono - rappresenta un momento partecipativo “real live” per agevolare lo scambio del “sapere” e del “fare” tra gli attori dei processi (endoscopia digestiva, radiologia, anatomia patologica): per questo, oltre alle parti teoriche in cui vengono presentate le evidenze scientifiche, durante il corso vengono eseguite procedure ecografiche ed ecoendoscopiche con casi clinici “live” discussi con gli esperti per consentire ai corsisti di valutare in real time le potenzialità diagnostiche e terapeutiche delle metodiche e dei devices utilizzati.”

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Nell'attuale periodo di bassa produzione fungina , possono comunque crescere nel nostro territorio funghi spontanei tossici o velenosi .  

 Al fine di prevenire intossicazioni , è possibile prenotare un esame dei funghi raccolti all'ispettorato micologico della sede di Forlì  (Dipartimento di Sanità Pubblica, via della Rocca 19) , telefonando al numero 0543/733564 , dal lunedì al venerdì dalle ore 8:30 alle ore 12:30 . 

I Centri di Controllo Micologico (Ispettorati micologici) vengono istituiti in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 9 della Legge 23.08.1993, n. 352, "Norme quadro in materia di raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati" integrato dall'art. 22 della L.R. 2 aprile 1996, n. 6, "Disciplina della raccolta e della commercializzazione dei funghi epigei spontanei nel territorio regionale. Attuazione della Legge n. 352 del 23 agosto 1993".

 

Funzioni e compiti dell'Ispettorato micologico

 

  1. Controllo dei funghi freschi spontanei destinati al consumo diretto (autoconsumo);
  2. supporto alle strutture ospedaliere e sanitarie;
  3. vigilanza sulla raccolta, commercializzazione e condizionamento dei funghi spontanei;
  4. controllo e certificazione morfo-botanica dei funghi freschi, secchi, congelati e condizionati in vincolo sanitario;
  5. analisi morfo-botanica con refertazione su campioni ufficiali di funghi freschi, secchi, congelati e condizionati;
  6. educazione alla salute e promozione di corsi didattici, convegni e di iniziative culturali e scientifiche (come previsto dall'art. 10 L. 352/93);
  7. commissioni di esame previste dall'art. 15 della L.R. 6/96, così come modificata dalla L.R. 15/2011;
  8. consulenza tecnico-scientifica ai Comuni, alle Province, agli Enti Parco, altri Enti Pubblici e soggetti interessati;
  9. certificazione di commestibilità dei funghi freschi spontanei destinati alla vendita al dettaglio e/o alla somministrazione;
  10. collaborazione con altre Aziende UU.SS.LL.;
  11. -- docenza a corsi organizzati da Enti diversi.
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Mercoledì, 04 Dicembre 2019 10:22

Natale all'Ospedale di Forlì 2019

All’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, anche quest’anno, Natale farà rima con solidarietà.

In occasione delle festività natalizie,infatti, l’atrio del nuovo padiglione “Morgagni” si popolerà di banchetti di diverse associazioni di volontariato:

- IOR dal 09/12 al 21/12

- AFOS dal 09/12 al 21/12

- Associazione “Solidali con un filo di perle ODV” dal 16/12 al 23/12

- ASS.NE CARDIOLOGICA dal 18/11 al 24/12

- AISM dal 02/12 al 13/12

- CENTRO DIURNO PSICHIATRICO dal 16/12 al 18/12

- S.O.S. TAXI dal 07/12 al 27/12

- Associazione AMANDO dal 09/12 al 24/12

- SCARPETTA ROSSA dal 16/12 al 19/12

- DIABETE ROMAGNA dal 02/12 al 20/12 (PAD. ALLENDE)

- AMMP dal 07/12 al 27/12

Ciascuna associazione ha allestito veri e propri mercatini il cui ricavato, ad offerta libera, servirà a sostenere le rispettive attività, molte delle quali condotte in ambito socio-sanitario.

Sempre nell’atrio del padiglione Morgagni, l’Associazione italiana amici del presepe, sezione “Roberto Valicelli” di Forlì, ha realizzato, anche quest’anno, il tradizionale presepe natalizio. Nello stesso luogo verrà allestito anche un albero di Natale.

 

Gli appuntamenti natalizi in ospedale:

Mercoledì 18 dicembre, alle ore 13:00, presso la sala Pieratelli del Padiglione Morgagni, la Direzione Generale dell’AUSL della Romagna sarà presente in ospedale per augurare un sereno e felice Natale a tutti i degenti e al personale medico, infermieristico e tecnico. Sarà presente Gianluca Zattini, sindaco di Forlì.Giovedì 19 dicembre, alle ore 11, nell'atrio dell'ospedale il coro Primavera, diretto da Omar Brui, allieterà pazienti e operatori

 

Messe ed eventi religiosi:

Venerdì 13 dicembre, alle ore 11.30, S.E. Mons. Vescovo celebrerà la Santa Messa presso il reparto di Oculistica, in occasione della festività di Santa Lucia, protettrice degli occhi.

Domenica 15 dicembre, il Vescovo, con il coro “La voce di Maria” farà visita al reparto di Pediatria, mentre venerdì 20 dicembre, alle ore 15:00, celebrerà la messa dei tradizionali auguri natalizi nell’atrio dell’ospedale.

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Professionisti IRST IRCCS, Azienda Usl della Romagna e San Raffaele di Milano saranno i protagonisti del summit “Hot Topics in pancreatic diseases” che si terrà nel fine settimana a Meldola. Obiettivo scambiare saperi ed esperienze sull’adenocarcinoma pancreatico per migliorare i percorsi di cura e ricerca.

 

Migliorare i percorsi di diagnosi e cura, definire i fattori di rischio, individuare i soggetti più propensi a sviluppare la patologia: sono questi alcuni dei grandi obiettivi che si pone oggi la medicina, specie verso i tumori del pancreas, patologia oncologica tra le più pericolose e, purtroppo, in crescita in termini d’incidenza.

L’adenocarcinoma pancreatico, che fino a pochi anni fa era annoverato tra i tumori rari, ha infatti aumentato il suo trend di casi tanto che si stima che nei prossimi 10 anni possa diventare la seconda causa di morte al mondo per neoplasia.

Su questo tema, venerdì 6 e sabato 7 dicembre 2019, si terrà all’Istituto Tumori Romagna (IRST) IRCCS un importante simposio dal titolo “Hot Topics in pancreatic diseases: Ausl Romagna meets San Raffaele” diretto dal prof. Giorgio Ercolani, Direttore U.O.C. Chirurgia Generale Ospedale AUSL Romagna sede Forlì, dr. Carlo Fabbri, Direttore U.O.C. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva AUSL Romagna sede Forlì e Cesena e dr. Luca Frassineti, Direttore U.O.C. Oncologia Medica IRST IRCCS.

La due giorni di lavori vedrà lo scambio di esperienze e conoscenze tra professionisti dell’Azienda USL Romagna, IRST IRCCS e dell’Ospedale San Raffaele di Milano. Quest’ultimo rappresenta un’eccellenza italiana, e non solo, che negli ultimi decenni è stata capofila di molti protocolli di ricerca sostanziali per il miglioramento della qualità di cura e l’allungamento dell’aspettativa di vita del paziente affetto da patologia pancreatica. In particolare, il San Raffaele è promotore di moltissimi studi e iniziative volte alla sensibilizzazione della comunità scientifica e politica, nei confronti di queste malattie, con lo scopo di poter arrivare un giorno ad un efficace protocollo di screening.

Come già fatto per altre patologie neoplastiche, infatti, ad esempio l’adenocarcinoma del colon, il carcinoma della mammella e quello prostatico, negli ultimi anni si è sviluppato un importante filone di ricerca volto sia al miglioramento dei percorsi di diagnosi e cura della patologia pancreatica, sia a definirne i fattori di rischio e predisponenti. In particolare, l’intento degli studi è quello di individuare i soggetti maggiormente a rischio di sviluppo di questa patologia e di mettere in atto campagne di sorveglianza efficaci e sostenibili che possano invertire il trend crescente delle curve di incidenza e mortalità.

Il convegno ha quindi un triplice scopo: anzitutto quello di portare in Romagna l’esperienza di un centro di eccellenza in questo campo al fine di cogliere spunti per il miglioramento del percorso di diagnosi e cura del paziente affetto da patologia pancreatica. In secondo luogo, definire le tracce future per affrontare in modo efficace ed efficiente, anche in termini di risorse, uno spettro di patologie che ha un notevole impatto economico e sociale e, infine ma non meno importante, verificare la possibilità di avviare ricerche scientifiche condivise con l’ospedale San Raffaele in un ambito così complesso e delicato.

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Dalla sinergica collaborazione tra Distretto di Forlì dell'Azienda USL della Romagna, Forlifarma SPA, e Nucleo di Cure Primarie (NCP) "Forlì 2" prende avvio un progetto finalizzato principalmente a potenziare la presa in carico integrata e proattiva delle patologie croniche.  Nel primo piano di Via Risorgimento n. 281, ristrutturato grazie al contributo di Forlifarma SPA (proprietaria dell'immobile),   con un investimento di circa 150 mila euro,   sono  presenti ulteriori ambulatori per i Medici di Medici Generale del NCP "Forlì 2", ed un servizio infermieristico dell'Azienda USL, per il potenziamento delle attività dell'ambulatorio infermieristico per la gestione integrata delle patologie croniche.  

"Ringrazio tutti e sono particolarmente orgoglioso di presentare questo progetto - ha spiegato l'amministratore unico di Forlifarma, Franco Sami -  La Regione ha riconosciuto  in questi giorni come Casa della Salute questo nucleo,  che copre oltre 450 metri quadri ed è frequentato da circa 20 mila pazienti all'anno."

"Anche io sono orgoglioso di presentare questa realizzazione - aggiunge il dottor Stefano Boni, direttore del Distretto di Forlì - che era stata pensata dal mio predecessore Lucio Boattini. Questa è solo  la prima tappa del progetto di salute per la città, il successivo passaggio sarà la Casa della Salute vicino alla stazione.  Questo progetto si configura pienamente come una Casa della Salute a bassa complessità assistenziale, secondo i requisiti regionali dell'Emilia-Romagna. La procedura di riconoscimento è già stata avviata. Questa nuova Casa della Salute, la sesta nel Distretto di Forlì, potrà essere collegata funzionalmente alla futura Casa della Salute urbana di alta complessità assistenziale, il cui progetto di fattibilità è in discussione. L'ambulatorio infermieristico , presente in questo nucleo  per la gestione integrata della cronicità è rivolto a tutti gli assistiti dei 15 Medici di Medicina Generale del NCP"Forlì 2" affetti da diabete mellito tipo II, scompenso cardiaco e broncopneumopatica cronica ostruttiva (BPCO), nonchè ai pazienti cronici complessi (con più patologie croniche). Tra gli sviluppi futuri è già stata definita la presenza di medici specialisti (es. endocrinologo, cardiologo, pneumologo), soprattutto nell'ambito dei percorsi assistenziali per la cronicita’.  " 

"Siamo un gruppo molto coeso - ha chiarito il cordinatore medico del Nucleo di Cure Primarie, dottor Marco Ragazzini - e abbiamo lavorato con molto entusiasmo a questo progetto per i nostri pazienti e per la città".

"Un' inaugurazione del genere è sempre una ricchezza per la nostra città - ha detto Gianluca Zattini, Sindaco di Forlì -  e il sindaco vuole essere un punto di raccordo per tutte le professioni sanitarie. Fra pochi mesi festeggeremo anche l'importante arrivo del corso di laurea di Medicina a Forlì".

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Il Seminario “La sfida della longevità: organizzazioni e professionisti della sanità e del sociale insieme alle comunità per un welfare sostenibile” che si svolgerà venerdì prossimo, 6 dicembre, dalle ore 15 alle 19, presso la Sala Agrisfera (via Nigrisoli, 52 - Sant’Alberto di Ravenna) sarà occasione per rappresentare una esperienza concreta nella quale servizi sanitari, servizi sociali e comunità cooperano per affrontare i problemi che la longevità porta con sé. Dimostrando come le politiche per il benessere sociale e la salute danno frutti in quantità proporzionale alla capacità di fare integrazione e collaborazione.

In Emilia Romagna e sul territorio ravennate l'integrazione fra sanità e sociale è oramai consolidata, e a Sant'Alberto questa integrazione avviene con la collaborazione e il concorso fondamentale della comunità. A testimonianza di questo introdurranno i lavori il Presidente della Consiglio Territoriale di Sant’Alberto Massimiliano Venturi e l’assessora alle Politiche sociali del Comune di Ravenna Valentina Morigi.

Attraverso la Cooperativa Sociale “don Zalambani” la comunità Santalbertese gestisce un centro polifunzionale al servizio della popolazione anziana. La Casa Residenza per anziani, che conta 58 posti accreditati, si è evoluta con un Centro diurno, con 13 posti accreditati,  e oggi a Sant’Alberto gestisce cinque appartamenti supportati e una casa famiglia sempre per anziani. Dell’esperienza della Cooperativa Sociale “don Zalambani” parlerà il Presidente Serafino Ferrucci.

In integrazione opera la Casa della salute, attraverso percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali tarati sui bisogni e le patologie. La logica d’aiuto è quella della medicina di iniziativa dove il paziente longevo è proattivo e agisce nella continuità fra prevenzione e cure appropriate. Delle Case della salute parleranno il dottor Riccardo Casadei, Medico del dipartimento Cure primarie di Ravenna e la dottoressa Antonella Cerchierini, responsabile infermiristica del dipartimento Cure primarie sempre di Ravenna. Nell’evoluzione di servizi sanitari sul territorio mantengono un ruolo centrale per la presa in carico e la continuità della cura i Medici di Medicina Generale o medici di famiglia. Descriverà lo stato dell’arte il dottor Giovanni Tedde, medico di famiglia del Nucleo di Cure Primarie Forese Nord, Mezzano e Sant’Alberto. Il raccordo fra servizi sanitari e il domicilio degli anziani, che rende possibile la continuità della cura,  vede come protagonista la figura professionale dell’nfermiere che negli anni ha visto aumentare i propri ambiti di azione e lo sviluppo della sua professione. Sull’infermiere nella comunità parleranno il  dottor Sergio Amadori e il dottor Maicol Corvello del Collegio degli infermieri di Ravenna. L’integrazione fra i servizi sanitari e i servizi sociali è una esperienza matura sul nostro territorio e sempre di più l’evoluzione del sociale è orientata al futuro: ai nuovi bisogni della popolazione e contemporaneamente alle risorse della comunità. Relazionerà sulla rete dei servizi sociali la Dott.ssa Simona Donati, Assistente Sociale, Responsabile Area Territoriale 1.

La sfida della longevità riguarda però e prima di tutti i cittadini e loro famiglie che non hanno solo bisogni ma sono portatori di risposte e stanno sviluppando nelle comunità azioni e progetti per raccogliere la sfida della longevità ed offrire risposte positive. La Presidente di “AUSER Ravenna” Mirella Rossi ne darà testimonianza. La promozione delle collaborazioni con la comunità, attraverso una ulteriore qualificazione dei sevizi esistenti, trova nella Casa della salute un punto di riferimento. Il potenziamento della presenza degli infermieri, per la gestione delle patologie croniche più diffuse, è quanto si sta realizzando a Sant’Alberto. Questo è solo il primo passo verso l’implementazione qualitativa e l’aumento quantitativo degli interventi a partire dal domicilio, anche in ambito sociale.

A concludere i lavori del seminario l’intervento del Sindaco di Ravenna Michele de Pascale.

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  “Leo club Ravenna” ancora vicina alla Pediatria dell’Ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna.Nei giorni scorsi sono stati distribuiti ai piccoli ricoverati e al personale medico e infermieristico, numerosi calendari dell’avvento, panettoni e pandori. La bella iniziativa è avvenuta alla presenza del Direttore della Pediatria Federico Marchetti, del responsabile della Terapia Intensiva Neonatale Giancarlo Piccinini e di altro personale sanitario. Per il “Leo club” Ravenna erano presenti: il presidente Alessandro Giardini, il vicepresidente Thomas Alexander Casadio Malagola e il cerimoniere Massimiliano Scaioli. Per il Lions club “Dante Alighieri” era presente Maria la Mela.

Il dottor Marchetti, a nome di tutto il Reparto, ha calorosamente ringraziato il presidente e tutti i soci del “Leo Club Ravenna” per la generosità dimostrata, sia a nome del personale della Pediatria, sia a nome della Direzione Sanitaria del Presidio Ospedaliero di Ravenna.

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Forte attenzione all’ambiente, da parte dell’Ausl Romagna, sia negli investimenti strutturali sia nell’attività quotidiana. La relativa attività è stata illustrata, stamane, in una conferenza stampa cui hanno partecipato il Direttore amministrativo dell’Azienda Franco Falcini, l’Ecomanager Gianluigi Giorgetti, l’Energy manager Paolo Bianco.

“Vogliamo che l’attenzione alle politiche ambientali, pur nell’ambito della nostra attività istituzionale, contraddistingua sempre più l’Ausl Romagna perché è un importante segnale di responsabilità sociale d’impresa – ha detto il dottor Falcini –. Abbiamo già raggiunto importanti risultati, tanto che l’anno scorso abbiamo ricevuto un riconoscimento da parte delle associazioni ambientaliste. Il nostro impegno, anche a livello organizztivo, continuerà sempre più costante con una serie di interventi come quelli che presentiamo oggi, che si moltiplicheranno e che saranno replicati in tutti gli ambiti territoriali”.

E’ in quest’ottica che anche nei presidi ospedalieri del Ravennate (Ravenna, Faenza e Lugo), così come già accadeva nei presidi di Rimini, Riccione e Cesena, presso i servizi mensa per gli operatori sono stati installati apparecchi per la spillatura dell’acqua, sia naturale sia addizionata di anidride carbonica (gasata), e sia a temperatura ambiente che raffrescata. I tavoli della mensa sono stati poi dotati di caraffe con le quali i dipendenti che vanno a mangiare possono attingere liberamente l’acqua. Sono stati infine inseriti bicchieri riciclabili e non usa e getta. Sono pertanto state eliminate le bottigliette d’acqua da mezzo litro che venivano prima utilizzate. Anche gli operatori che, per particolari mansioni, asportano il pasto e lo consumano presso il proprio posto di lavoro (in particolare il personale del 118) può attingere alle spillatrici, semplicemente dotandosi di proprie borracce. Gli impianti, che sono gestiti dalla ditta che si occupa del servizio mensa, garantiscono sanificazione e filtrazione dell'acqua unitamente alle analisi chimiche biologiche di qualità.

“In questa maniera si risparmiano circa centomila bottigliette d’acqua l’anno (questo il numero di pasti effettuati nelle mense dei tre presidi); tenuto conto che si possono stimare 26 grammi di plastica per ogni bottiglietta, si parla di oltre due tonnellate e mezzo di plastica che, ogni anno, non viene più immessa nell’ambiente – ha spiegato l’Ecomanager Giorgetti, precisando -: l’utilizzo della plastica non è da demonizzarsi, è la plastica monouso che bisogna cercare di evitare. Infatti in mensa, ad esempio, abbiamo mantenuto bicchieri di plastica ma sanificabili e quindi riutilizzabili”.

I progetti per la limitazione della plastica però non si fermano qui. Entro i primi mesi del 2020 analoghi apparecchi saranno installati anche presso le mense del presidio ospedaliero di Forlì. Si sta inoltre progettando l’installazione di apparecchi per la distribuzione d’acqua anche al di fuori dei servizi mensa, presso le strutture aziendali anche aperte al pubblico, cui i dipendenti potranno attingere attraverso una propria borraccia e ad un prezzo simbolico. Tali installazioni avverranno sempre nell’ambito degli attuali contratti, per cui a costo zero per l’Azienda; per le prossime gare relative ai servizi di ristorazione, l’erogazione “ecologica” dell’acqua diverrà condizione indispensabile.

Sul tema degli investimenti esiste già da tempo un’importante “attenzione ambientale”, da parte dell’Ausl Romagna. I bandi per le nuove realizzazioni, nonché i lavori svolti direttamente dall’unità operativa “Attività tecniche” dell’Azienda, sono effettuati utilizzando modalità eco-compatibili ed installando, ogniqualvolta è possibile, impianti per la generazione di energia alternativa e-o per il risparmio energetico.

Tra gli interventi effettuati negli ultimi tempi, limitandosi alla provincia di Ravenna, è di particolare rilievo la realizzazione dell’impianto fotovoltaico su pensiline nel parcheggio antistante il Pronto soccorso dell’Ospedale “Santa Maria delle Croci” (218 kWp di potenza), che ridurrà le emissioni di oltre 140 tonnellate di anidride carbonica (Co2) all’anno.

Si aggiungono i recenti lavori di riqualificazione energetica presso le sedi di Brisighella, Cervia e Fusignano, realizzati anche grazie al cofinanziamento della Regione Emilia Romagna, a valere sui fondi europei “Por Fesr”, con installazione di pompe di calore, illuminazione a led, generatori ad alta efficienza e impianti fotovoltaici che insieme elimineranno altre 260 tonnellate di anidride carbonica all’anno.

“Questi interventi – ha spiegato l’Energy manager aziendale Bianco – portano anche vantaggi economici per l’Azienda per quanto riguarda le utenze”.

Ulteriori azioni di risparmio energetico saranno avviate a breve presso le sedi di Bagnacavallo, Conselice e Cotignola, mentre proprio in questi giorni è stato avviato un vasto intervento di installazione di illuminazione a led nei tre Ospedali di Ravenna, Faenza e Lugo, che comporterà la sostituzione di 4.000 plafoniere, e la riduzione di ulteriori 650 tonnellate di Co2 all’anno.

Complessivamente gli effetti degli interventi corrisponderanno all’aver eliminato dalle strade oltre 600 medie autovetture.

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