Skip to main content

Articoli filtrati per data: Gennaio 2020

Sono stati consegnati oggi al Dott. Enrico Valletta, alla Dott.ssa Elisabetta Montesi, presso il reparto Pediatria  dell’ospedale Pierantoni-Morgagni , giocattoli e dolci di cioccolato, da regalare ai bambini ricoverati presso le aree pediatriche di Cesena e Forlì, insieme ad un assegno di importo pari a 4.000 euro, frutto dei fondi raccolti in occasione dello spettacolo benefico “IL BAMBINO CHE SUONAVA LA STUFA”,andato in scena il 23 dicembre u.s., alTeatro Diego Fabbri di Forlì.
La peace teatrale, tratta da un racconto di Luca Bollini con la Regia di Luca Coralli e la partecipazione di Gabriele Graziani, Marco Sabiu, Mattia Filippelli e Tita Ruggieri è stata organizzata da HAL9000 APS, con la partnership di AMMP – Associazione Morgagni Malattie Polmonari e dell’Associazione di Volontariato “IL GIARDINO DEI CILIEGI – ODV”, ed era finalizzata a sostenere il Progetto di “Musicoterapia” dell’AUSL della Romagna per i Reparti di Pediatria di Forlì e Cesena.
Obiettivo dunque raggiunto, grazie alla partecipazione di privati cittadini e alla collaborazione dei molti partner e aziende sponsor che hanno generosamente  contribuito all’evento, dedicato a portare un sorriso a tutti i bambini lontani dalle proprie case, non solo a Natale, ma durante tutto l’anno. Il tutto, grazie ad una collaborazione di rete, che vede impegnate differenti realtà del terzo settore delle nostre città al fianco dell’AUSL della Romagna, per dimostrare che insieme possiamo raggiungere traguardi ancora più importanti come regalare un sorriso e migliorare la qualità della vita in ospedale grazie alle potenzialità "terapeutiche" della musica.
Il progetto di “Musicoterapia, è stato avviato presso le due pediatrie di Forlì- Cesena dalla fine del mese di dicembre u.s., grazie alla collaborazione con il Conservatorio Bruno Maderna di Cesena e si articola in incontri di musicoterapia individuale da svolgersi, nelle stanze di degenza dei bambini ricoverati nei reparti pediatrici. Il progetto fa parte del più ampio percorso di umanizzazione delle cure, avviato ormai da anni nei diversi ospedali dell’Azienda usl della Romagna.
“A nome dell’Azienda USL e delle due equipe  di Forlì-Cesena - afferma il Dott. Enrico Valletta Direttore del dipartimento Materno-Infantile - desidero esprimere la mia più sincera gratitudine a tutti quanti si sono prodigati per la riuscita della serata e per aver generosamente contribuito al raggiungimento dell’obiettivo di raccolta fondi, nonché per i doni offerti. In particolare si ringraziano: AMMP ( Associazione Morgagni Malattie Polmonari), Il Giardino dei Ciliegi, Ceracarta, Studio Sacem, Maria Paola Zenzani, Hal9000 APS,  Cristiana e Cristiano Flamigni ToysCenter, F.lli Gardini per la cioccolata, Valentina Bandini Cercarta, AVIS associazione per i quaderni, Binney&Smith(Crayola) Giulia Guernery del customer service.”

Pubblicato in Notizie dal sito

Pazienti soddisfatti rispetto ai servizi erogati nei reparti di Chirurgia dell’Ausl della Romagna. E’ quanto emerge da un sondaggio recentemente condotto attraverso uno strumento innovativo e cioè la distribuzione di una cartolina in cui ai pazienti è stato chiesto di esprimersi su sei campi d’indagine e con quattro livelli di soddisfazione. In pratica ogni paziente poteva esprimere, anche in anonimato, un giudizio “molto adeguato” o “adeguato” o “non adeguato” o ancora “molto inadeguato” rispetto agli aspetti di: “gentilezza e cortesia”, “chiarezza informazioni”, “partecipazione alle scelte”, “professionalità e competenza”, “fiducia nei professionisti”, “rispetto delle aspettative”.

Il progetto, pensato e realizzato dalla dottoressa Ilaria Panzini (responsabile del Programma Ricerca dell’Ausl Romagna) e dalla dottoressa Silvia Foglino (ricercatrice del Programma), è stato somministrato ai pazienti ricoverati nelle Chirurgie generali e Senologiche, e lo si sta ampliando a Servizi di Oncologia.

Dai primi risultati della ricerca, che ha coinvolto al momento oltre 800 pazienti, emerge una valutazione positiva da parte degli intervistati, con il riconoscimento di comportamenti gentili e cortesi dei professionisti per il 96,7%, di aver ottenuto informazioni chiare e comprensibili per il 95,8%, di alta considerazione della professionalità e della competenza degli operatori secondo il 97,7% ,con l’espressione di grande fiducia nei professionisti per il 97,0%, di essere stati coinvolti nella scelta della cura per il 94,2 e infine di essere soddisfatti perché sono state rispettate le aspettative iniziali per il 96,0%.

Le percentuali di scarso gradimento riportano valutazione di non adeguatezza per il 2,5% della popolazione intervistata in merito al rispetto delle aspettative, 3% riguardo a gentilezza e cortesia, 1,9% sul riconoscimento di professionalità e competenza, 1,6% relativamente a fiducia nei professionisti, 2,6% rispetto alla partecipazione alle scelte, 3,7% dichiara inadeguatezza di chiarezza informativa. Non mancano dunque gli stimoli di miglioramento, soprattutto negli aspetti relazionali e comunicativi. In particolare, si richiede sensibilità nei modi di accogliere e rapportarsi con i pazienti, accuratezza nella trasmissione delle informazioni, con attenzione alla comprensione di chi le riceve, per esempio attraverso la semplificazione dei termini.

Nello spazio bianco lasciato a disposizione si sono riscontrati elogi, ma anche stimoli di miglioramento in particolare sugli aspetti alberghieri (vitto, ampiezza e comodità degli spazi di ricovero, pulizia), relazionali, confermando la richiesta di attenzione al rapporto tra paziente e professionisti (ascolto, gentilezza, umanità, pazienza), sulla dimensione comunicativa (maggiori informazioni, tempo di dialogo, chiarezza e spiegazioni ) e aspetti organizzativi. Stimoli che saranno colti nell’ottica di continuo miglioramento e umanizzazione dei luoghi di cura.

Pubblicato in Notizie dal sito

L’infezione da virus dell'epatite C (Hcv) rimane una causa significativa di morbilità e mortalità a livello mondiale. Si stima che in Italia ci siano circa 280mila pazienti con Hcv ancora da diagnosticare. È quanto emerge da uno studio basato su un modello matematico presentato lo scorso novembre dalla dottoressa Loreta Kondili, ricercatrice dell'Istituto Superiore di Sanità, al Congresso annuale dell'American Association for the Study of Liver Diseases. Lo sviluppo di innovative terapie antivirali ha aggiunto un ottimo profilo di tollerabilità e perme di ottenere l’eradicazione virale nel 90-95 per cento dei pazienti che ricevono il trattamento consentendo di trattare efficacemente anche i casi più difficili e anche nei casi di pazienti che fanno o hanno fatto uso di sostanze stupefacenti. L’utilizzo di queste nuove terapie, in particolare tra questi pazienti, potrebbe dare un forte impulso all’eradicazione di questa patologia oltre a migliorare notevolmente la qualità di vita dei pazienti.

E’ in corso presso l’AUSL Romagna  un progetto multidiscplinare coordinato dal Centro epatologico dell’Ospedale di Faenza e dal dottor Francesco Foschi (nella foto) dell’ospedale manfredo, in collaborazione con servizi per la tossicodipendenza e medici (internisti, infettivologi e  gastroenterologi) di tutta l’Azienda ed il Laboratorio unico di Pieve sistina. Questo progetto ha lo scopo di effettuare, direttamente nelle strutture di riferimento delle persone con tossicodipendenza, la prescrizione di queste nuove terapie dopo aver valutato esami dei pazienti precedentemente  effettuati ed una apposita ecografia epatica e fibroscan. Si stima che i casi da trattatre ancora, nell’Azienda Romagna siano poco più di 400.

Un progetto innovativo unico in Italia, tanto che altre realtà extra-romagnole stanno valutando di “adottarlo”, ed il dottor Foschi ha partecipato, nei giorni scorsi, ad una audizione presso il Senato, nell’ambito di una riunione su come, a livello nazionale, questa problematica viene trattata.

“Nonostante l’ottimo lavoro finora svolto – commenta il dottor Foschi - ci sono ancora oggi casi non conosciuti che devono essere individuati e trattati, e l’emersione del sommerso continua quindi a rappresentare una sfida fondamentale per poter mirare a raggiungere l’eradicazione dell’infezione. L’Azienda si sta muovendo a tutto tondo, a questo scopo”.

Pubblicato in Notizie dal sito

A seguito di apposita procedura selettiva il dottor Corrado Arduini è stato nominato direttore dell’unità operativa di “Medicina interna e Lungodegenza” dell’Ospedale “Sacra Famiglia” di Novafeltria, ruolo che già ricopriva come facente funzioni dal pensionamento del dottor Lorenzo Marani. Questa mattina in ospedale la conferenza stampa di presentazione del professionista insieme al direttore sanitario dell’Ausl Romagna Stefano Busetti e del direttore del presidio ospedaliero di Rimini – Santarcangelo – Novafeltria Gianfranco Cicchetti. Quest’ultimo ha evidenziato le doti umane oltre che professionali del dottor Arduini, “che conosco da tanti anni, abbiamo lavorato fianco a fianco, e sono perciò molto contento della sua nomina: sono convinto che sia la persona giusta nel posto giusto”. Mentre il dottor Busetti ha sottolineato come “con questa nomina andiamo a completare i vertici dei reparti di Medicina dei piccoli ospedali di questa Azienda, come Cattolica, Sangtarcangelo, San Piero in Bagno e, appunto, Novafeltria, che rappresentano servizi molto importanti nei piccoli ospedali, strutture che a loro volta sono un perno fondamentale della rete ospedaliera romagnola.  E quando, come in questo caso, sono situati in montagna, rappresentano un ulteriore valore aggiunto”.

Laureatosi in Medicina e Chirurgia all’Università di Bologna nel 1987 col massimo dei voti ed una tesi sperimentale sulla patologia renale, il dottor Arduini ha conseguito la specializzazione in “”Medicina interna” nel 1992 presso lo stesso ateneo e ancora col massimo dei voti ed una tesi sperimentale. Sia prima sia dopo la laurea ha partecipato alle attività di reparto presso la Cattedra di Semeiotica medica di Bologna. Oltre 150 i corsi e le formazioni post laurea seguite dal dottore, tra cui diverse in malattie tropicali e sul virus Ebola e numerose sono le pubblicazioni a suo nome.

A livello professionale il dottor Arduini vanta una lunga carriera come internista con attività clinica di reparto, presso l’Ospedale di Novafeltria, presso il quale è stato assunto nel 1998 e presso il quale è stato, tra l’altro, responsabile della struttura semplice di Alcologia e del Day Hospital Medico. Precedentemente è stato medico di medicina generale nel territorio dell’Alta Valmarecchia, e dal marzo 1996 a fine febbraio 1997 ha lavorano un anno in Zambia inviato dal Celim di Milano (Organizzazione governativa per la Cooperazione coi Paesi in via di sviluppo) dove ha svolto attività assistenziale presso l’Ospedale missionario di Chirundu, in particolare nel ruolo di responsabile del Reparto pediatrico e di medicina interna.

L’Unità operativa di “Medicina interna e Lungodegenza” dell’Ospedale di Novafeltria, inserita nel Dipartimento di Cure primarie e Medicina di Comunità di Rimini, ha una dotazione di 5 medici compreso il direttore ed è dotata di 41 posti letto di degenza (28 di medicina e 13 di lungodegenza). L’attività è la seguente: in Medicina 800 pazienti trattati l’anno per circa 9.700 giornate di degenza complessive; in Lungodegenza 120-130 pazienti trattati anno per oltre 1.200 giornate di degenza. Le principali patologie trattate sono quella di origine cardiaca, polmonare, neoplastica ed infettivologica per la Medicina, riabilitativa per la Lungodegenza.

L’attività ambulatoriale effettuata dall’unità operativa riguarda le seguenti specialità: diabetologia, medicina interna, endocrinologia ed ecografia tiroidea, con circa 500 pazienti l’anno.

Tra gli obiettivi del dottor Arduini vi è la collaborazione con tutti i servizi, sia ospedalieri sia territoriali, al fine di creare percorsi che garantiscano ai pazienti equità d’accesso, uniformità di trattamento e massima qualità della presa in carico in particolare sul tema della continuità terapeutica e delle dimissioni protette. Tema che il professionista ha toccato presentandosi: “La collaborazione con gli altri reparti e con tutti gli ospedali è già molto forte. La nostra mission è la presa in carico di pazienti non più in fase acuta per il riavvicinamento a casa e per una dimissione il più possibile protetta. Cercheremo di farlo sempre di più e meglio”.

Pubblicato in Notizie dal sito

Prestazioni sanitarie sempre più “vicine” ai cittadini, grazie alla rinnovata collaborazione tra Azienda USL della Romagna e Associazioni delle Farmacie del territorio romagnolo, sancita da una nuova Convenzione, sottoscritta ieri, alla presenza del Direttore sanitario dottor Stefano Busetti, del Direttore della Unità operativa “Piattaforma amministrativa” di Rimini dottoressa Mirella Fantinelli e, per le farmacie, dai dottori Ernesto Toschi, Coordinatore Regionale Assofarm che raggruppa le farmacie comunali di tutti i territori della Romagna; Barbara Pesci, direttore generale di “Ravenna Farmacie Srl”; Alberto Lattuneddu per Federfarma di Forlì – Cesena; Pietro Gueltrini per l’Associazione Titolari di Farmacie Provincia di Ravenna; Daniele Raganato per Federfarma Rimini; Domenico Dal Re, presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Ravenna.

In virtù di tale sottoscrizione, è infatti partita una progettualità che fa perno sull’importanza dell’integrazione delle farmacie nel sistema di accesso alle prestazioni, e grazie alla quale entro il primo semestre del 2020, presso tutte le farmacie romagnole aderenti al progetto Farmacup - oltre ovviamente alla distribuzione dei farmaci che resta la missione principale delle farmacie - gli utenti potranno effettuare le prenotazioni, oltre che delle visite e degli esami specialistici, anche per i prelievi delle analisi di laboratorio, e potranno ritirare in farmacia la stampa dei referti delle analisi effettuate presso le strutture dell’Ausl Romagna e/o presso le strutture accreditate sul territorio romagnolo. Per la stampa e consegna dei referti, come previsto dalle disposizioni regionali le Farmacie potranno chiedere un contributo economico al cittadino.

 

Si tratta di un progetto che, in virtù della capillarità di distribuzione delle farmacie sul territorio, rappresenta una importante agevolazione per l’utenza. E in prospettiva la Convenzione prevede la possibilità di ampliare la collaborazione con le Farmacie previa valutazione delle soluzioni praticabili, anche per la riscossione del ticket in farmacia. Tutto ciò in un quadro generale per cui, in considerazione della missione di cui sopra, si tornerà a ragionare sulle modalità distributive dei farmaci.


Pubblicato in Notizie dal sito

La Pediatria del Bufalini beneficia nuovamente della generosità del Quartiere Al Mare che anche quest’anno, dando continuità alla partnership con il progetto pediatria a misura di bambino, instaurata da anni, ha deciso di devolvere al reparto il ricavato della tradizionale tombola benefica di Natale pari a 878,50 euro, ai quali si aggiungono ulteriori 500 euro donati da un privato cittadino residente nel Quartiere.

La donazione, del valore complessivo 1378,50 euro, è stata consegnata ufficialmente questa mattina nel reparto di Pediatria dell’ospedale Bufalini di Cesena dal presidente del Quartiere Al Mare Athos Ambrosini, alla presenza tra gli altri del primario del reparto dottor Marcello Stella, della coordinatrice infermieristica Paola Sama, della responsabile del Fundraising aziendale Elisabetta Montesi insieme ad alcuni clown dottori e operatori, che a nome dell’azienda e di tutta l’equipe medica e infermieristica hanno ringraziato, per la generosità e la sensibilità dimostrata ancora una volta, il Quartiere Al Mare e tutti coloro che hanno contribuito alla donazione

Pubblicato in Notizie dal sito

Firmato giovedì 23 gennaio l'accordo tra Ausl Romagna e Medici con l'Africa Cuamm. Erano presenti, tra gli altri, il direttore generale dell'Ausl della Romagna, Marcello Tonini, il direttore di Medici con l’Africa Cuamm, don Dante Carraro, e  il dottor Pierdomenico Lonzi, responsabile della Corporate University dell'Ausl Romagna "Cura". L'iniziativa è stata organizzata dal Centro Studi "Giovanni Donati".

Costituitosi nel 2007 per Delibera della Direzione Generale dell’Ausl di Forlì, il Centro Studi per il Volontariato e la Solidarietà è stato riconosciuto parte integrante dell’Ausl della Romagna il 19 giugno, all’interno di "Cura", la Corporate Academy dell'Azienda, assumendo così un preciso ruolo all'interno della stessa azienda. L’iniziativa, in sintonia con il Piano Sanitario Nazionale, prevede e riconosce nella "L'acronimo CUAMM significa Collegio "Universitario Aspiranti e Medici Missionari" ma per agevolare la comunicazione lo indichiamo semplicemente "Medici per l'Africa" - ha detto don Carraro -. Siamo operatori sanitari e lavoriamo nella parte sub-sahariana dell'Africa, perchè è lì che si concentra il maggior GAP di salute dei sistemi sanitari africani. Siamo focalizzati nel cosidetto "ultimo miglio" ovvero nell’Africa più povera, più disperata; sono impegnati circa 3000 medici, di cui circa il 10% sono espatriati italiani per periodi medio-lunghi. Per noi è incomprensibile capire come in un paese come l'Etiopia, che conta 110 milioni di abitanti, possano esserci 40 ortopedici. Oppure come in Sudan possa esserci 1 ostetrica ogni 20000 donne. Ma è così. Grazie agli accordi come quello che stipuliamo oggi con AUSL Romagna possiamo approfondire i temi della salute globale, investendo nella formazione dei giovani e nella ricerca scientifica, perchè il nostro lavoro è documentato nelle riviste e può essere d'aiuto a tutti".

Mentre il direttore generale, dottor Tonini, ha evidenziato che "la collaborazione con paesi più poveri è stata una prerogativa che abbiamo sempre cercato di coltivare; è una vocazione, un impegno che una struttura pubblica deve avere".

Pubblicato in Solidarietà

Le parrucchiere volontarie dell’Istituto Oncologico Romagnolo scendono nuovamente in campo con "Una Piega per lo Ior", l’evento a favore della campagna di raccolta fondi “La Mia Mamma è Bellissima”.

Domenica 26 gennaio dalle 10 alle 17 l'iniziativa avrà luogo all’Enfap di viale della Libertà 1 a Forlì.

I parrucchieri che collaborano con l’Istituto Oncologico Romagnolo si metteranno a disposizione della cittadinanza in maniera volontaria: a fronte di una donazione minima di 10 euro chiunque potrà avere una piega di bellezza e contribuire a far sentire bellissime anche le donne che lottano contro il cancro. Il ricavato sarà infatti utilizzato per espandere su tutta la Romagna il "Progetto Margherita", servizio di fornitura di parrucche oncologiche gratuite per le pazienti che affrontano l’effetto collaterale più visibile e temuto delle terapie: la caduta dei capelli.

Pubblicato in Notizie dal sito

 

Con la donazione di due "ludo-carrozzine", si concretizza questa mattina un progetto che nel corso del 2019 ha visto l'Associazione di promozione sociale ALIVE organizzare alcune iniziative benefiche di grande successo che hanno raccolto, complessivamente, oltre cinquemilaeuro da devolvere alla Pediatria dell'ospedale di Forlì. Erano presenti alla donazione anche la dottoressa Elena Vetri, della Direzione sanitaria di presidio e la dottoressa Elisabetta Montesi, responsabile fundraising.

"L'obiettivo di ALIVE - spiega il dottor Enrico Valletta, direttore della Uo di Pediatria di Forlì - era di aiutare il nostro reparto ad acquistare attrezzature utili per i bambini ricoverati  che, allo stesso tempo, contribuissero a rendere l'ambiente che li circonda un po' più allegro e a "misura di bambino". Lara Masini, Federica Poggi e Alessandra Sordi, con i soci di ALIVE e gli amici che sostengono le loro iniziative, sono da tempo impegnate a sostenere la nostra Pediatria. Appena un paio di anni fa, erano riuscite a raccogliere quanto occorreva per arricchire la nostra biblioteca e per decorare le pareti di tutto il reparto con gli splendidi disegni colorati di Sally Galotti, rendendolo più allegro ed accogliente."

 “ALIVE - spiegano le fondatrici -  è un’associazione di promozione sociale a scopo benefico che nasce dalla volontà di due amiche di fare qualcosa di utile per la collettività, qualcosa di tangibile per noi tutti e quindi le iniziative saranno rivolte prevalentemente alla nostra città. Non pensiamo di poter cambiare il mondo… ma abbiamo la voglia e desiderio di dare il nostro piccolo contributo attraverso l’organizzazione di eventi culturali, anche divertenti, ai quali la gente possa partecipare rallegrandosi e contestualmente aderire a proposte di progetti benefici. In passato abbiamo organizzato due piccoli eventi e da queste due esperienze, nate più per gioco, è nata l’idea di strutturarci e di costituire l’Associazione ALIVE”.

"Siamo grati a Lara, Federica, Alessandra e a tutti i sostenitori di ALIVE -spiega il dottor Valletta -  perchè sono stati e restano costantemente vicini a noi, ai bambini che hanno necessità di cure nel nostro Ospedale e alle loro famiglie. Generosità, impegno e capacità di organizzare e coinvolgere sono di esempio e di incoraggiamento per noi tutti."

Pubblicato in Notizie dal sito

Integrazione professionale e unità d’intenti per dare risposte sempre più complete al paziente cardiopatico. Possono essere considerate queste le “parole d’ordine” del progetto Tavi, che conferma l’Ospedale di Ravenna come un punto di riferimento in Romagna per la Cardiologia. Il progetto è stato presentato stamane in conferenza stampa, al “Santa Maria delle Croci”, dal direttore sanitario dell’Ausl Romagna Stefano Busetti affiancato dal direttore generale del Maria Cecilia Hospital di Cotignola, dal direttore del presidio Paolo Tarlazzi, dal direttore del Dipartimento cardiologico dell’Ausl Giancarlo Piovaccari, dai primari di Cardiologia e Anestesia Rianimazione di Ravenna, rispettivamente Andrea Rubboli e Maurizio Fusari e dalla dottoressa Ilaria Panzini (Ufficio Ricerca dell’Ausl Romagna) nonché dai tanti medici, infermieri e operatori che collaborano al progetto.

Il progetto Tavi riguard la cardiologia intervenitstica relativa alla stenosi valvolare aortica calcifica (SAo). Questa è una patologia molto comune nei Paesi occidentali, tipica soprattutto delle fasce d’età più avanzate. Si tratta di una valvulopatia cronica evolutiva che porta progressivamente allo sviluppo di insufficienza cardiaca. Si stima che il 4 per cento della popolazione ultrasettantacinquenne ne resti colpito, con un picco del 5 per cento nei pazienti over 90.

Per prevenire danni irreversibili al muscolo cardiaco, la valvola aortica danneggiata va sostituita chirurgicamente con una protesi meccanica o biologica, intervento che però è spesso gravato da un elevato rischio operatorio, data l’età avanzata dei pazienti e la frequente concomitanza di altre patologie. Da circa un decennio esiste una modalità terapeutica alternativa: l’impianto percutaneo di una valvola aortica biologica (TAVI). Si tratta di una tecnica meno invasiva e rivolta attualmente ai pazienti con stenosi aortica severa non trattabili con intervento cardiochirurgico convenzionale.

La tecnica prevede, in primo luogo, l’identificazione del rischio operatorio del paziente affetto da SAo, in modo da poterlo indirizzare verso la scelta terapeutica che possa garantire il miglior rapporto rischio/beneficio. Il giudizio sul rischio e di conseguenza la scelta dell’approccio TAVI viene stabilito mediante discussione collegiale di ogni singolo caso da parte di un team multidisciplinare (comunemente definito Heart Team), secondo criteri chiaramente dettati da linee guida nazionali e regionali.

Il “Progetto TAVI” dell’Ausl Romagna prevede che il paziente selezionato venga avviato ad un percorso decisionale che prende avvio nelle diverse Cardiologie aziendali in collaborazione con la Cardiologia di “Maria Cecilia Hospital” di Cotignola (MCH), nell'ambito del meeting condiviso dell’Heart Team. Il paziente candidato a TAVI viene quindi ricoverato nel reparto di Cardiologia dell’Ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna il pomeriggio precedente il giorno fissato per l’intervento per il necessario percorso pre-operatorio, ed il giorno dell’intervento viene trasferito presso la Cardiochirurgia di MCH dove verrà sottoposto alla procedura da parte dell'equipe di emodinamisti e cardioanestesisti aziendali, appositamente formati ed in possesso di clinical competence acquisita presso MCH stessa. I tre emodinamisti aziendali che eseguono gli impianti TAVI hanno infatti seguito un percorso di training che prevede l'utilizzo degli strumenti su simulatori e la partecipazione ad impianti di protesi presso MCH. Gli anestesisti hanno consolidate esperienze professionali curriculari acquisite anche in importanti centri cardiochirurgici italiani ed esteri.

 

Al termine della procedura il paziente viene trasferito in ambiente intensivo cardiologico per la sorveglianza del decorso postoperatorio e il mattino seguente viene rivalutato dal medico cardiologo che ha effettuato l’intervento e che ne giudica la trasferibilità presso l'Ospedale di Ravenna, dove poi rimane ricoverato fino alla dimissione o al trasferimento nella Cardiologia territoriale di origine.

In considerazione del fabbisogno calcolato al momento attuale in circa 120 TAVI l’anno di pazienti afferenti presso le Cardiologie della Ausl della Romagna, vengono attualmente effettuate 2 procedure/settimana (auspicabilmente 3 in un prossimo futuro). Dall'inizio del progetto (luglio 2019) sono stati effettuate con successo 46 interventi.

 

Il dottor Busetti ha evidenziato l’importanza “della collaborazione tra pubblico e privato, ed il fatto che questo progetto dimostra, una volta in più il rilievo dell’Ospedale di Ravenna nella rete delle strutture dell’Ausl Romagna”. Il dottor Venturini ha a sua volta sottolineato che “questo progetto sta ottenendo importanti risultati che meritano di essere resi noti. Questa con l’Ausl Romagna è una importante collaborazioni con la sanità pubblica e con le istituzioni, che si affianca ad altri importanti progetti che come gruppo portiamo avanti”.

Pubblicato in Notizie dal sito

Cerca notizia

Archivio