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Articoli filtrati per data: Gennaio 2020

Quanto è importante un utilizzo consapevole degli antibiotici, anche nell'ottica del controllo delle infezioni. Un tema molto importante, del quale il dottor Carlo Biagetti (nella foto insieme al direttore generale Marcello Tonini), responsabile di vari progetti in questo senso per l'Ausl Romagna e medico presso il reparto di Malattie Infettive di Rimini, ha parlato alla trasmissione di Icaro TV "Tutta Salute", intervistato dalla giornalista Lucia Renati. La trasmissione andrà in onda venerdì 24.La trasmissione, che ospiterà anche altri professionisti dell'Ausl Romagna, va in onda il venerdì sera alle 19:35 e viene replicata la domenica alle ore 13, sempre su "Icaro TV" (canale 91).

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Qualche giorno fa i bambini ricoverati nel reparto di Pediatria del Bufalini hanno ricevuto la visita speciale del 15° Stormo dell'Aeronautica Militare con sede presso l'aeroporto di Cervia, al comando del Colonnello Pilota Diego Sismondini.

Piloti, aerosoccorritori ed antincendi, tutti rigorosamente in uniforme, hanno consegnato in dono materiale utile al reparto e tanti giochi per i piccoli pazienti. Nel corso della visita i piloti hanno illustrato anche le funzionalità di alcuni strumenti utilizzati dal personale navigante dello Stormo che quotidianamente si alza in volo per la salvaguardia della vita umana, suscitando tanta curiosità e sorrisi tra i piccoli degenti e le loro famiglie.

“Lo Stormo nella sua integrazione con il territorio locale – dichiara il Col. Pil. Sismondini - è sempre attento a tematiche di solidarietà anche per il ruolo che svolge nel compito istituzionale di soccorso aereo su tutto il territorio nazionale. Quest'anno, con la speranza di renderlo un appuntamento ricorrente, abbiamo deciso di testimoniare la nostra vicinanza ai piccoli degenti della Pediatria e alle loro famiglie, portando loro in dono un piccolo pensiero e magari anche un sorriso”.

Erano presenti alla visita il direttore del reparto dottor Marcello Stella, la coordinatrice infermieristica Paola Sama e la responsabile del fundraising aziendale Elisabetta Montesi che hanno ringraziano tutto il personale del 15° Stormo per questo gesto di vicinanza e solidarietà.

 

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Il 5 febbraio alle ore 15 presso l'Aula Magna dell'Ospedale di Ravenna si svolgerà l'incontro dal titolo "La gestione dello stato di male convulsivo. Dalle Linee Guida, alle evidenze dei risultati dei grandi trials.Un protocollo condiviso".  L'evento, promosso dall'Unità Operativa di Pediatria e Neonatologia di Ravenna diretta dal dottor Federico Marchetti, è rivolto al personale medico e infermieristico (pediatri, medici del 118, medici del Pronto Soccorso generale e rianimatori). Si allega la locandina.

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La dottoressa Donatina Cilla è stata nominata direttore del Distretto di Faenza. Succede alla dottoressa Marisa Bianchin che ha raggiunto l’età pensionabile. La professionista è stata presentata stamane in una conferenza stampa cui ha partecipato il direttore sanitario dell’Ausl Romagna Stefano Busetti il quale, aprendo i lavori, ha evidenziato come “abbiamo scelto di sdoppiare la direzione dei Distretti di Faenza e Lugo anche in un’ottica di massima valorizzazione della medicina territoriale che rappresenta il futuro della sanità. L’ottica deve essere quella dell’utilizzo dell’ospedale per i pazienti acuti mentre la cronicità va gestita sempre di più a docimilio o in apposite strutture, per il bene stesso del paziente”.

Argomenti questi analizzati anche dalla dottoressa Cilla. “Svilupperemo sempre di più i servizi della medicina territoriale, a partire dalle Case della Salute alle strutture intermedie, che anche luogo per progetti legati alla prevenzione. Fondamentale anche il rapporto tra Ospedale e territorio, attraverso la gestione delle dimissioni protette, che già avviene, e altri interventi, nonché il rapporto coi medici di famiglia, fondamentali per una presa in carico sempre più complessiva del paziente”.

Il Distretto di Faenza consta di sei Comuni, Faenza, Brisighella, Castelbolognese, Riolo Terme, Casola Valsenio e Solarolo, con una popolazione di quasi 89mila abitanti distribuiti in una superficie di 597,18 chilometri quadrati, in cui gli ultrasessantacinquenni rappresentano un quarto della popolazione con una leggera prevalenza femminile. Il rapporto percentuale tra la popolazione anziana (65 anni e oltre) e la popolazione più giovane (0-14 anni) è, così come nella maggior parte dei distretti della Romagna, del 188 per cento, tra i più alti rispetto a quelli nazionali e regionali.

Sul territorio sono attivi 62 medici di famiglia operanti singolarmente o nelle forme associative ”in rete” e “in gruppo” e organizzati in quattro “Nuclei di Cure primarie” e 11 pediatri di libera scelta.

Tre le Case della Salute: “Brisighella”; “Faenza Centro nord” e “Valle del Senio” (con Castelbolognese hub e sedi spoke a Casola, Valsenio, Riolo Terme e Solarolo). Case della Salute e Nuclei di Cure Primarie che contemplano gli ambulatori per la gestione integrata della patologia cronica (diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva e prossimamente lo scompenso cardiaco). E’ in atto una modifica della presa in carico della cronicità secondo i nuovi paradigmi della medicina d’iniziativa attraverso una sempre più forte integrazione professionale e multidisciplinare al paziente con il coinvolgimento attivo della componente infermieristica e sociale.

Il Distretto di Faenza è inoltre impegnato nel consolidare la continuità di cura con l’Ospedale “Per gli Infermi” attraverso l’implementazione dei principali “Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali” aziendali e nei processi di dimissione protetta verso il domicilio e presso le strutture “cerniera”. E’ prossima l’apertura dell’Ospedale di Comunità di Brisighella con 18 posti letto a favore di tutto il territorio distrettuale.

Per quanto attiene all’effettivo utilizzo dei servizi, oltre il 90 per cento degli anziani usufruiscono della rete dei servizi sanitari (assistenza ospedaliera, ambulatoriale e domiciliare) e oltre il 20 per cento di questi sono in carico alla rete dei servizi socio-sanitari e assistenziali che è costituita da: 358 posti accreditati nelle Case Residenza per Anziani con residenzialità permanente e temporanea (181 con assistenza infermieristica 24 ore su 24); Assegni di cura; Centri Diurni; Assistenza domiciliare.

Molto forte la collaborazione e l’integrazione socio-sanitaria con l’Unione dei Comuni della Romagna Faentina per quanto riguarda la gestione delle persone con disabilità, minori e adulti con disagio psichico e marginalità sociale e i progetti per minori, adolescenti, famiglie, donne e uomini, nel rispetto e tutela delle differenze di genere, attuando le linee di intervento previste nel piano di Zona per la Salute ed il benessere Sociale 2018-2020.

La dottoressa Cilla ha inoltre presentato il proprio curriculum. Specialista in Geriatria e Gerontologia, ha lavorato prevalentemente in Aziende della sanità pubblica nell’ambito della regione Emilia Romagna e prima di ricoprire il nuovo incarico era medico presso le Cure Primarie di Forlì Cesena con un incarico sulle “Cure domiciliari, nelle strutture sociosanitarie e nell’ospedale di comunità” impegnandosi ad incentivare la qualità erogativa delle strutture territoriali, con particolare riferimento alle Case della Salute e all’Ospedale di Comunità, nonché il dialogo continuo tra queste, le strutture Socio-Sanitarie per l’accoglienza di anziani e disabili, i medici di medicina generale. Precedentemente ha lavorato presso la Geriatria dell’Ospedale di Forlì, dove oltre all’attività clinica ha sviluppato competenze nella diagnostica ultasonografica ricoprendo il ruolo di responsabilità di un ambulatorio di ecografia internistica  e ancor prima presso ex aziende USL romagnole per incarichi temporanei e presso “Villa Torri” (Bologna). Ha collaborato all’implementazione di vari percorsi diagnostico terapeutico assistenziali, con particolare riferimento a quelli per il paziente geriatrico e alla gestione del dolore cronico.

E’ “Coordinatore delle attività pratiche” nell’ambito del Corso triennale di formazione specifica per la Medicina generale.

Laureatasi in Medicina e Chirurgia all’Università di Bologna nel 1989, la dottoressa Cilla ha svolto attività di ricerca presso la “I Patologia Medica” dell’Università di Bologna e ha poi conseguito la specializzazione in “Geriatria e Gerontologia” sempre a Bologna nel 1993 con una tesi sulle malattie intestinali nell’anziano. Assegnataria di borse di studio e ricerca, la professionista ha svolto varie attività di formazione anche a livello universitario inerente le più moderne tecniche di management tendenti a sviluppare strumenti per un Welfare di iniziativa.

Nutritissimo l’elenco di corsi di specializzazione e gruppi di lavoro ai quali la dottoressa Cilla ha preso parte, centrati in modo particolare alla definizione di processi operativi tendenti ad omogenizzare le procedure per la valutazione, presa in carico, erogazione di servizi per il paziente cronico, anziano fragile, disabile e a difesa della domiciliarità con sviluppo di metodologia di confronto continuo con la Medicina di Base, i servizi assistenziali infermieristici in integrazione con i percorsi ospedalieri. Esercita a livello aziendale il ruolo di facilitatore per la realizzazione di audit clinici a supporto del Governo Clinico e Gestione del Rischio Clinico.

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E’ stata inaugurata ieri sera, venerdì 17 gennaio, presso l'Ospedale "Santa Maria delle Croci" di Ravenna (corridoio del bar), la mostra dedicata a Takashi Nagai intitolata "Annuncio da Nagasaki", che evidenzia il percorso del medico giapponese segnato dalla tremenda esplosione della seconda bomba atomica. All'inaugurazione, che sono intervenuti la dottoressa Paola Marenco, Don Mario di Massimo in rappresentanza dell’Arcidiosi di Ravenna-Cervia e in qualità di assistente diocesano della Consulta Aggregazioni Laicali, il direttore del Presidio ospedaliero di Ravenna Paolo Tarlazzi. Insieme hanno affrontato l’argomento delle vocazioni e del bene comune, e come ospite d’onore il Vescovo benemerito della Diocesi di Forlì, che ha raccontato la sua esperienza nella città di Nagasaki, oltre a diversi cittadini. La mostra, che rientra nel percorso di umanizzazione delle cure, resterà all'ospedale di Ravenna fino a domenica 26.

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La realizzazione del nuovo ospedale di Cesena aggiunge un nuovo importante tassello al proprio iter. La commissione giudicatrice nominata per la valutazione delle offerte tecniche ed economiche ha proceduto, in seduta pubblica virtuale svoltasi nel pomeriggio di ieri, attraverso il Sistema Informatico per le Procedure Telematiche di Acquisto SATER/IntercentER della Regione Emilia-Romagna, all’apertura delle buste delle offerte economiche relative alla gara per l’affidamento dei servizi di “architettura, ingegneria e geologia, con relative indagini, per la redazione della progettazione di fattibilità tecnica ed economica, definitiva ed esecutiva e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, con riserva di affidamento della direzione lavori e del coordinamento alla sicurezza in fase di esecuzione inerente ai lavori di realizzazione del nuovo Ospedale di Cesena”.

A conclusione delle operazioni di gara è stata formulata la graduatoria provvisoria che vede collocata al primo posto l’offerta del concorrente RTI STUDIO ALTIERI SPA - F&M INGEGNERIA SPA - COOPROGETTI SOCIETA' COOPERATIVA - Ing Luca Sani - Roberto Ravegnani Morosini - GPA S.R.L., al secondo, RTI STEAM S.R.L. - PINEARQ SLP - SDA PROGETTI, al terzo RTI BININI PARTNERS S.R.L. - BMS PROGETTI S.R.L. - B.M.Z. IMPIANTI -S.R.L. - AR/S ARCHEOSISTEMI SOCIETA' COOPERATIVA - SYSTEMATICA S.R.L. - T.E.S.I. ENGINEERING - S.R.L., a seguito altri concorrenti consultabili nella gradiatoria provvisoria

La commissione ha trasmesso gli atti alla Stazione appaltante che dovrà procedere alle verifiche previste dalla normativa in materia di appalti e a formalizzare l’aggiudicazione. L’aggiudicatario inizierà la nuova fase di progettazione prendendo le mosse dal “Progetto di fattibilità tecnica ed economica prima fase”, che è stato completato il 31 maggio 2018 ed approvato con deliberazione del Direttore Generale del 05 luglio 2018.

CENNI SULLO SVOLGIMENTO DELLA GARA
Il bando di gara è stato pubblicato l’8 aprile 2019, all’indomani della firma, avvenuta il 3 aprile 2019, dell’Accordo territoriale tra il Comune di Cesena, la Provincia di Forli-Cesena, la Regione Emilia Romagna e l' AUSL della Romagna, per la localizzazione del nuovo polo ospedaliero di Cesena, ai sensi dell'art.58 della L.R. 24/2017, nell’area, di proprietà dell’Azienda USL della Romagna, sita in località Villachiaviche di Cesena.
Entro il termine di scadenza per la presentazione delle offerte (12 luglio scorso) sono pervenute 14 offerte, tutte ammesse dopo la verifica della relativa documentazione.
Il 30 settembre è stata nominata la commissione giudicatrice preposta alla valutazione delle offerte tecniche ed economiche, composta tutta da membri esterni all’Azienda USL della Romagna. La commissione ha concluso i suoi lavori in data di ieri con la formulazione della graduatoria provvisoria di cui sopra.

LA FILOSOFIA DEL PROGETTO
Sulla base delle anticipazioni già fornite in fase preliminare, lo schema di base nell’ambito della prima fase del progetto di fattibilità tecnica ed economica prevede, di massima, un corpo denominato “piastra” - dove concentrare le funzioni sanitarie generali, compresa l’area dell’emergenza/urgenza ed i servizi per l’utenza esterna - a cui si collegheranno delle torri (articolate su tre-quattro piani) per ospitare le degenze e gli ambulatori medici, per una superficie complessiva di 75mila metri quadri.
Il complesso sarà caratterizzato da strutture poco elevate in altezza, quindi di basso impatto ambientale, e sarà anche molto flessibile: alla piastra possono essere aggregate più torri, ognuna composta anche da un numero diverso di piani, a seconda delle necessità variabili nel tempo.
La piastra (di circa 33.000 metri quadrati di superficie) sarà articolata su due-tre piani che saranno dedicati all’utenza esterna e all’emergenza urgenza. L’accesso al Pronto Soccorso si troverà a un capo della piastra, mentre l’ingresso dell’utenza potrebbe essere collocato al capo opposto o, in alternativa, in un punto intermedio.
In posizione staccata dal complesso torri-piastra sorgerà un fabbricato sede di alcuni servizi generali e logistici (cucina-mensa-dispensa, officine di manutenzione, locali tecnici, magazzini), collegato al complesso principale tramite un tunnel sotterraneo.
Il progetto punta quindi ad una struttura che superi le difficoltà di collegamento tra i diversi corpi di fabbrica, presenti nell’attuale ospedale, che dagli anni ‘70 sono stati edificati attorno a un primo nucleo centrale a monoblocco, e consenta il superamento definitivo delle barriere architettoniche “naturali” dell’attuale Bufalini.
Il complesso sarà articolato in diverse macroaree specialistiche; la concezione della nuova struttura ospedaliera sarà comunque improntata alla flessibilità, strutturale e gestionale, con aree di degenza capaci di rispondere alle esigenze di bisogni sanitari che nel tempo possono cambiare. Il dimensionamento del progetto terrà pertanto conto dell’andamento demografico, delle patologie ricorrenti e nuove, delle relazioni con gli altri ospedali della rete per la concentrazione di casistiche complesse e delle possibilità offerte dalle caratteristiche strutturali previste per la piastra servizi.
Altra caratteristica fondamentale dalla nuova struttura sarà la grande rilevanza degli spazi destinati all’area diagnostica per prestazioni di alta complessità al servizio dei percorsi del trauma e delle neuroscienze (piattaforma radiologica e di radiologia e neuroradiologia interventistica) in cui si svolgono prestazioni di alta complessità. L’attuale “Bufalini” è infatti sede di Trauma Center della Romagna e svolge un ruolo di riferimento per l’urgenza e per i grandi traumi (neurochirurgici e ortopedici).

L’ADEGUATEZZA DELL’AREA PRESCELTA
Fondamentale, per lo sviluppo del progetto, l’adeguatezza dell’area prescelta. Situata a Villachiaviche e già di proprietà dell’Ausl, l’area è collocata sull’asse della “Gronda–Bretella”, ha una superficie di 22 ettari, (l’ordine di grandezza necessario per la costruzione di una struttura analoga al Bufalini), e potrà offrire per la sosta oltre 1.000 posti auto.

IL PERCORSO ISTITUZIONALE
L’ideale punto di partenza del cammino verso la realizzazione del nuovo Ospedale di Cesena può essere individuato nella stima elaborata alcuni anni fa, secondo la quale erano necessarie risorse superiori a 50 milioni di euro per l’adeguamento sismico del Bufalini. E anche ogni successiva analisi tecnica ha reso evidente come fosse più conveniente costruire un nuovo Ospedale in altro luogo, piuttosto che procedere per continui riadattamenti dell’esistente.
La fase preparatoria è partita nel dicembre 2015 quando la Giunta regionale ha approvato le “Linee di indirizzo per la riorganizzazione ospedaliera”.
Ne è seguita una intensa fase di confronto, molto approfondito, all’interno della città, conclusa la quale si è messa in moto la macchina procedurale.
Nel corso del 2017 l’Azienda USL della Romagna ha svolto uno studio di pre-fattibilità da cui è risultata riconfermata come soluzione ottimale, la riedificazione dell’ospedale di Cesena in l’area di proprietà dell’Azienda, sita in località Villachiaviche, in prossimità del casello autostradale di Cesena sud.
Parallelamente, l’Assessorato all’Urbanistica del comune di Cesena ha avviato studi ed approfondimenti di natura territoriale ed urbanistica, e predisposto il procedimento tecnico – amministrativo per la localizzazione urbanistica di un nuovo ambito da destinare a servizi di interesse sovra comunale – Polo ospedaliero, promuovendo allo scopo l’approvazione e la sottoscrizione di un accordo territoriale individuando quali soggetti istituzionali da coinvolgere nell’accordo la Provincia di Forlì- Cesena, la Regione Emilia Romagna, la Direzione Generale AUSL Romagna.
La Giunta Regionale ha disposto di destinare all’Azienda risorse pari a 12 milioni di euro per il finanziamento delle fasi di progettazione dell’intervento di realizzazione del nuovo Ospedale di Cesena, la cui realizzazione risulta finanziata dal Ministero della Salute per la somma di 156 milioni di euro.

 

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A seguito di apposita procedura selettiva la dottoressa Raffaella De Giovanni è stata nominata direttore dell’unità operativa di “Medicina interna” dell’Ospedale “Cervesi” di Cattolica, ruolo che già ricopriva come facente funzioni dal pensionamento del dottor Vittorio Durante, “storico” primario del reparto. Questa mattina la conferenza stampa di presentazione in cui la dottoressa è stata affiancata dal dottor Stefano Busetti, direttore sanitario dell’Ausl Romagna (nella foto).

Laureatasi in Medicina e Chirurgia all’Università di Bologna nel 1987 col massimo dei voti, la professionista ha conseguito la specializzazione in “Medicina Legale”, sempre presso l’Alma Mater e col massimo dei voti nel 1990; a quindi conseguito il diploma di specializzazione in “Endocrinologia e Malattie del metabolismo” nel 2001 all’università di Modena. Numerosissime le successive qualifiche professionali e di studio nonché le pubblicazioni scientifiche e le partecipazioni in qualità di relatrice a convegni e seminari scientifici.

A livello professionale la dottoressa De Giovanni vanta una lunga carriera come internista con attività clinica di reparto, di consulenza, tutoraggio, esecuzione di manovre invasive e diagnostia per immagini, nonché ambulatoriale (dal 2009 al 2018 ha eseguito oltre 11mila tra visite, ecografie, agoaspirati…). Ha lavorato prevalentemente presso le Medicine di Riccione e Cattolica, dove ha introdotto varie innovazioni organizzative in favore di una presa in carico sempre più efficace del paziente. A livello ambulatoriale ha ideato e portato a compimento l’attivazione dell’ambulatorio endocrinologico. Si è occupata della presa in carico del paziente con patologia tiroidea. E’ referente del percorso diagnostico terapeutico dello scompenso cardiaco.

“Ho 57 anni e da 30 lavoro in Medicina – ha aggiunto la professionista, che ha tre figli, due dei quali studiano medicina –. Amo il mio lavoro e credo che la collaborazione e la comunicazione siano due aspetti molto importanti. Per questo mi impegnerò al massimo per migliorare ulteriormente le relazioni coi colleghi e coi medici di famiglia, e l’aspetto comunicativo anche coi pazienti”.

L’Unità operativa di “Medicina interna” dell’Ospedale di Cattolica ha una dotazione di 9 medici compreso il direttore ed è dotata di 33 posti letto di degenza più 1 letto di day hospital. L’attività si attesta su oltre 1.300 pazienti trattati l’anno per oltre diecimila giornate di degenza complessive. Le principali patologie trattate sono quella di origine polmonare (con oltre 250 pazienti l’anno), neoplastica (oltre cento pazienti), cardiologica (un centinaio), infettiva (una novantina).

L’attività ambulatoriale effettuata dall’unità operativa riguarda le seguenti specialità: diabetologia, medicina interna, ecografia addominale e tiroidea, prescrizione di terapia anticoagulante orale, epatogastroenterologia. In numero di prestazioni ambulatoriali effettuate supera le cinquemila l’anno, in maggioranza per pazienti esterni e in subordine per ricoverati e pazienti da pronto soccorso.

Tra gli obiettivi della dottoressa De Giovanni vi è l’introduzione di nuovi e più efficaci modelli organizzativi, la promozione della formazione continua tra i professionisti e gli operatori, la partecipazione a studi epidemiologici, la collaborazione al fine di creare percorsi che garantiscano ai pazienti equità d’accesso, uniformità di trattamento e massima qualità della presa in carico.

Il dottor Busetti ha evidenziato “l’attenzione dell’Azienda alla nomina di direttori di unità operative anche degli ospedali di prossimità come sono ad esempio Cattolica, Santarcangelo e Novafeltria. Realtà vicine ai cittadini che vanno incontro a tanti loro bisogni”.

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Ancora un gesto di vicinanza e fiducia, da parte della società civile, nei confronti della sanità riminese. Il signor Valerio Savioli, ha infatti donato alla “Gastroenterologia – Endoscopia digestiva” dell’Ospedale “Infermi” di Rimini, una innovativa sonda, la Sonda di Habib che viene utilizzata per effettuare una procedura denominata “Termoablazione con radiofrequenza per via endoscopica”, per il trattamento "palliativo" del Colangiocarcinoma extraepatico non operabile e non trattabile con chemioterapia. Altre indicazioni di utilizzo sono il trattamento delle protesi metalliche biliari quando vengono ostruite dalla crescita del tumore e il trattamento ablativo di tessuto tumorale endocoledocico residuo dopo aver effettuato trattamenti in caso di tumori benigni.

L’apparecchiatura è stata consegnata questa mattina con una sobria cerimonia cui hanno partecipato il donatore e la sua compagna Violante Celotti, Angela Ceoldo della casa editrice “Il Cerchio” che ha edito il libro scritto da Savioli coi proventi del quale è stata donata la sonda, il direttore medico dell’Ospedale dottor Gianfranco Cicchetti, il direttore del reparto dottor Mauro Giovanardi, il dottor Marco Di Marco.

Ad oggi questi trattamenti vengono effettuati in pochi centri in Italia, ed a Rimini potrà essere svolta in maniera continuativa grazie alla donazione del signor Savioli ed eventualmente a successive acquisizioni aziendali. Il costo della sonda è di circa 1.700 euro. I trattamenti vengono eseguiti in particolare dal dottor Di Marco.

La donazione è frutto dei proventi di un libro, scritto da Savioli, a seguito di un viaggio. Di seguito, direttamente dalla penna dell’autore, il racconto di tale esperienza e della decisione di scrivere il libro a favore dell’Ospedale “Infermi”.

“Questa donazione è per me un punto di partenza e non un punto di arrivo – ha detto Savioli – infatti stiamo pensando ad una nuova edizione coi proventi della quale finanziare una seconda sonda. Abbiamo inoltre vari progetti, sempre in favore della sanità, in collaborazione con l’associazione di bykers della quale faccio parte”. La rappresentante della casa editrice ha voluto evidenziare che “le vendite del libro stanno andando bene, ma al di là di questo siamo contenti di dare il nostro apporto per una buona causa”. Sentiti i ringraziamenti da parte della direzione medica oltre che del dottor Giovanardi e del dottor Di Marco.

Di seguito il racconto, a tratti toccante, scritto da Savioli, dell’idea del libro e della decisione di effettuare la donazione alla “Gastroenterologia – Endoscopia digestiva” dell’Ospedale “Infermi” di Rimini.

L’idea del viaggio, della scoperta e anche dell’avventura, abitano da sempre lo spirito dell’uomo, portandolo a solcare mari verso terre sconosciute, a conoscere nuove usanze e ad ascoltare lingue mai immaginate.

Io e Violante, la mia fidanzata, consci del fatto che nel XXI secolo ormai tutto sembra esser stato visto e tutto sembra esser stato scoperto, abbiamo comunque colto l’occasione che la vita ci ha prospettato, quella di realizzare un sogno avventuroso di viaggiatori e di motociclisti: raggiungere la fine del mondo. Insieme.

Con nel cuore ancora vivo il desiderio di assaporare il senso d’avventura e di scoperta, che una traversata del genere in moto può regalare e con la certezza che ancora qualcosa da raccontare ci fosse, a giugno 2018 siamo partiti tenendo perentoriamente l’anteriore della moto verso est, attraversando l’Europa Centrale, quella Orientale e seguendo la linea della leggendaria Transiberiana, entrando per errore in Kazakistan, costeggiando Mongolia e Cina, per arrivare infine in Giappone. per poi dopo una breve sosta a Tokyo, tornare indietro questa volta riportando l’anteriore… Verso Ovest.

“Verso Est. In moto da Riccione a Tokyo”, sarà poi parte del titolo del libro scritto a conclusione di questo viaggio, che uscirà nell’agosto 2019, edito dalla storica casa editrice riminese “Il Cerchio”.

Il libro è sopratutto un progetto di solidarietà: i proventi dello stesso, andranno per l’acquisto della sonda Habib, che verrà donata al reparto di Gastroenterologia di Rimini.

A chi mi chiede perché abbia scelto questo reparto e questa sonda nello specifico, rispondo che dopo aver vagliato tante lodevoli possibilità e iniziative, ciò che è stato decisivo ai miei occhi è stato il primo contatto col dottor Marco di Marco, dal quale ho subito percepito un sincero attaccamento al proprio mestiere che va oltre la mera professionalità, condito da un lato umano capace di mettermi immediatamente a mio agio anche di fronte a tematiche complesse da capire per un profano, come quella in questione.

Questi e altri aspetti, quale la grande disponibilità e vicinanza durante tutto l’iter burocratico, sono stati capaci di contagiarmi positivamente. Sensazioni che si sono poi confermate ed estese anche nei confronti del primario del reparto, il dottor Mauro Giovanardi.

Due scoperte umane di grande spessore, coi quali l’auspicio è quello di poter costruire solidi rapporti di amicizia basati sulla stima e sulla riconoscenza per la possibilità che ci hanno regalato: quella di essere utili alla nostra comunità.

 

Da iniziative di questo tipo poi, quasi per cascata, si innescano altri spontanei gesti di grande umanità, come quello del regista sammarinese Joseph Nenci, il quale si è offerto di supportare a titolo gratuito, regia e comunicazione per questo progetto con uno slancio umano di cui andar fieri.

Progetto accolto e sostenuto con entusiasmo dal presidente della casa editrice, il professor Adolfo Morganti, che ha messo nelle condizioni l’autore (il sottoscritto), di operare nelle migliori condizioni possibili per devolvere la sonda Habib nel minor tempo possibile.

Dopo la presentazione a Riccione, di inizio agosto, dove si sono vendute in una sola sera 200 copie (!), qualche settimana fa siamo giunti alla seconda ristampa e a breve lavoreremo su una seconda edizione.

Scontato il fatto che anche questa sarà di supporto a un nuovo progetto di solidarietà. Il senso di tutto questo sta nel fatto che la Vita ci ha messo nelle condizioni di realizzare un nostro sogno e ora è giunto il momento di dare qualcosa indietro.

Sapendo di non esser mai in pari.

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Programma: allergie respiratorie, allergie da imenotteri, allergie alimentari, allergie da farmaci, allergie cutanee, PDTA aziendali.

docenti dr O. Quercia, dr.ssa F. Emiliani, animatore MMG dr Paolo Viozzi.

 

l'evento sarà ripetuto in 2 edizioni già pubblicate sul WHR e disponibili per l'iscrizione:

 

23410.1  - a Faenza il giorno 08/02/2020 dalle ore 8.30 alle ore 12.30 presso l'aula 5 del complesso Faventia Sales a Faenza,

Verranno accettate esclusivamente le presenze regolarmente iscritte da portale WHR dipendente entro il 06/02 p.v.

 

COME RAGGIUNGERE LA SEDE:

A piedi, in bici, con mezzi pubblici
A 2 minuti di cammino da Piazza del Popolo, l’ingresso consigliato è da Via San Giovanni Bosco, 1

In auto, moto, mezzi pesanti
L’ingresso del parcheggio del complesso ex-Salesiani si trova in Via Mura Diamante Torelli, 67.



23410.2 - a Ravenna il giorno sabato 15/02/2020 dalle ore 8.30 alle ore 12.30 presso l'hotel CUBE via Masotti 2 Ravenna, Fornace Zarattini.

Verranno accettate esclusivamente le presenze regolarmente iscritte da portale WHR dipendente entro il 13/02 p.v.

Il questionario di gradimento dell'edizione dovrà essere compilato on line tramite portale dipendente alla voce FORMAZIONE - Corsi questionari - entro e non oltre il 29/02/2020.
La mancata compilazione precluderà inequivocabilmente l'assegnazione dei crediti ECM.

A seguito di apposita procedura selettiva il dottor Andrea Morelli è stato nominato direttore dell’unità operativa di “Pronto soccorso e Medicina d’Urgenza” di Ravenna che è costituita da: Pronto soccorso dell’Ospedale “Santa Maria delle Croci” di Ravenna, Medicina d’urgenza dello stesso e Punto di primo intervento dell’Ospedale “San Giorgio” di Cervia, ruolo che già ricopriva come facente funzioni dal pensionamento della dottoressa Maria Pazzaglia, “storico” primario del reparto.

Il professionista è stato presentato stamane in una conferenza stampa cui, oltre a lui, hanno partecipato il direttore medico del Presidio ospedaliero di Ravenna dottor Paolo Tarlazzi e il direttore sanitario dell’Ausl Romagna Stefano Busetti. Quest’ultimo, nell’introdurre il nuovo primario, ha evidenziato come “la ‘macchina’ dell’emergenza-urgenza in Romagna, reparti di Pronto soccorso e 118, è complessa. Parliamo, a livello romagnolo, di qualcosa come 450mila accessi l’anno ai 7 pronto soccorso e 8 punti di primo intervento che ci sono. Vuol dire che quasi un cittadino su vi accede. Stiamo lavorando per andare incontro alle linee guida della Regione Emilia Romagna che, gradualmente, dovranno portare a far sì che il trattamento complessivo del paziente non superi le sei ore, nel 90 per cento dei casi. Il nostro impegno in questo senso è massimo. Attualmente, in Romagna, questo accade nell’86,5 per cento dei casi, con un trend positivo. Per migliorare ancora dovremo essere sempre più attenti ad intercettare in altro modo la percentuale significativa di accessi impropri alle strutture dell’emergenza/urgenza. Allo stesso tempo cercheremo di migliorare anche l’accoglienza e le condizioni di permanenza dei pazienti in pronto soccorso”.

Laureatosi in Medicina all’Università di Bologna nel 1984, il professionista ha conseguito la specializzazione in “Tisiologia e Malattie dell’Apparato respiratorio”, sempre presso l’Alma Mater. Numerosissime le successive qualifiche professionali conseguite, tra cui “Hospital Disaster Manager”, varie specializzazioni in emergenza pediatrica, certificazione di “Medico iperbarico”.

A livello professionale vanta una lunga carriera presso l’Ospedale di Ravenna, con una esperienza di alcuni mesi presso il pronto soccorso del NHS Yovil District Hospital di Somerset, nel Regno Unito. Precedentemente aveva lavorato presso l’Ospedale di Cervia, presso il Sert di Ravenna oltre a varie esperienze di medicina territoriale e del lavoro. In aggiunta ad un lungo elenco di pubblicazioni, il dottor Morelli è docente presso la Scuola di specializzazione in Medicina di Emergenza – Urgenza.

L’Unità operativa di Pronto Soccorso e medicina d’Urgenza di Ravenna ha una dotazione di 39 medici compreso il direttore. Il Pronto soccorso di Ravenna conta oltre 95mila pazienti l’anno. La struttura è dotata di 8 postazioni di Osservazione Breve Intensiva cui accedono circa duemila pazienti  l’anno e postazioni e ambulatori per la persa in carico più appropriata dei pazienti a seconda della loro gravità. Dal punto di vista tecnologico il reparto dispone, tra l’altro, di una sala per Radiologia tradizionale, di apparecchiature per la rilevazione continua dei parametri vitali con controlli centralizzati, sistemi di ventilazione e infusionali. Tutti i monitor fanno parte di un’unica rete di monitoraggio che comprende la Rianimazione e l’Utic.

La Medicina d’urgenza si configura come un reparto di degenza dotato di 22 posti letto di cui 8 di Area critica, in cui vengono ricoverati oltre duemila pazienti l’anno.

“Porrò il massimo impegno – ha detto il dottor Morelli – a massimizzare la collaborazione con tutte le altre articolazioni ospedaliere, al fine di perseguire risultati sempre migliori”.

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