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Articoli filtrati per data: Luglio 2020

L’acceleratore lineare per radioterapia operativo all’Ospedale di Rimini si arricchisce di un nuovo componente grazie al quale i pazienti potranno beneficiare di trattamenti ancor più accurati e personalizzati. Si tratta di un sistema di telecamere ad infrarossi grazie al quale il fascio di terapia potrà “colpire” con ancora maggior precisione i tessuti malati e preservare quelli sani.

L’acceleratore lineare dell’Ospedale di Rimini, inaugurato il 15 novembre 2019, era già una delle apparecchiature per radioterapia esterna più performanti presenti sul mercato, in grado erogare trattamenti di altissima precisione e complessità somministrando alte dosi di radiazioni. Su questa apparecchiatura è stato ora installato il nuovo dispositivo, denominato AlignRT, costituito da telecamere ad infrarossi collocate attorno al lettino di radioterapia e gestite da un sistema informatico che “dialoga” con l’acceleratore lineare e consente di rilevare in 3D la superficie corporea del paziente mentre si trova disteso sul lettino.

Questa ricostruzione viene poi confrontata dal computer, in tempo reale, con la parte del corpo che deve essere sottoposta alla terapia radiante, per poter perfezionare al massimo la precisione con cui vengono irradiati i tessuti malati e preservati quelli sani, anche più vicini alla lesione cancerosa. Il nuovo sistema è infatti in grado di monitorare decine di migliaia di punti sulla superficie corporea, decine di volte al secondo. Tale monitoraggio in continuo della posizione del paziente durante la terapia può consentire tra l’altro (funzionalità ancora in corso di implementazione), la sospensione automatica ed immediata del fascio di irradiazione qualora la posizione oltrepassi i limiti di sicurezza stabiliti a causa di spostamenti dovuti a movimenti involontari o alla respirazione non controllata. Il dispositivo è infatti particolarmente vocato al trattamento dei tumori mammari e toraco-polmonari, nei quali il movimento del paziente dovuto agli atti respiratori può risultare più rilevante rispetto al risultato terapeutico finale.

Il sistema AlignRT, utilizzato in totale autonomia dai tecnici di radioterapia, è il risultato di una scelta strategica condivisa tra l’equipe medica della Radioterapia e i servizi aziendali di Fisica Medica e Ingegneria Clinica; si tratta della terza installazione in regione di tale apparecchiatura e la prima in Romagna.

Annualmente la Radioterapia di Rimini tratta dai 650 ai 750 pazienti/anno per circa 15mila sedute e si inserisce nella rete delle Radioterapie dell’Ausl Romagna, a sua volta all’interno del Comprehensive Cancer Care Network (CCCN) con l’Irccs “Irst” di Meldola, grazie al quale il malato di cancro, qualsiasi sia la porta di accesso alle strutture sanitarie e socio-assistenziali romagnole, può ricevere le cure più appropriate ed all’avanguardia, organizzate a livello multidisciplinare, eque ed omogenee, grazie alla forte integrazione tra tutti i poli onco-ematologici della Romagna.

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La segreteria della Fisioterapia di Forlì seguirà il seguente orario di apertura al pubblico e apertura telefonica dal  30/07/2020 al 07/08/2020 compreso

 

Dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 apertura al pubblico e apertura telefonica.

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Tanta emozione alla presentazione del libero fotografico di Giampiero Corelli "Data mi fu Soave Medicina - Covid -19 Ravenna; l'Ospedale, la Città, le persone nei giorni dell’emergenza" (edizioni Danilo Montanari) che ha avuto luogo giovedì 22 luglio nel cortile del "Santa Maria delle Croci". Un libro che riassume in immagini quello che è stato, e rappresenta i professionisti all’interno della città, gli stessi che hanno contribuito a contrastare l’epidemia nelle sue fasi più critiche,  e tutti i servizi e gli operatori sono stati chiamati a dare una disponibilità assolutamente non scontata, risponendo con forza e determinazione e permettendo così di diventare comunità professionale di fronte alle difficolta.

Giampiero Corelli ha commentato il prooprio lavoro puntando sull'intenzione di evocare, attraverso le immagini, un percorso difficilissimo e di rendere un  omaggio a tutti gli operatori sanitari, e non solo, che hanno cambuttuto una battaglia con compentenza e professionalità, con forza e speranza, e senza far venire mai meno l'impegno nonostante comprensibili momenti di apprensione e vera e propria paura.

In apertura dei lavori l'assessore alla Cultura di Ravenna, Elsa Signorino, ha evidenziato come Corelli, col suo lavoro, ha riportato alla luce momenti chiave per chi ha vissuto questa prova con competenza professionale ma facendone anche esperienzaa di vita, mettendosi a disposizione della comunità.

E’ intervenuta anche la consigliera regionale Manuela Rontini che ha a sua volta ringraziato Corelli per il coraggio di andare in ospedale anche in momenti non facili, per restituire fedelmente i luoghi dove si conbatteva la pandemia e così facendo ha consentito di ricordare in futuro la generosità,  la professionaità, la competenza e la grande umanità di chi ha lavorato e ha messo a disposizione se stesso per uscire dall’emergenza: a loro la gratitudine se il Sistema sanitario nazionale ha retto anche in quei terribili momenti.

Francesca Montesi, viceprefetto vicario, ha portato i saluto del Prefetto sottolineando l’onore e l’impegno dei sanitari della città ed esprimendo l’augurio a proseguire cogliendo i frutti che anche le esperienze impegnative ed inaspettate offrondo in termini di crescita, sia professionale che di comunità.

Molto incisivo l'intervento di Mario Baccarini, Responsabile "Distretto 108 Lions per gli interventi post covid, lavoro, famiglia e nuove povertà": "Ravenna è una città fotunata! Ha un servizio Sanitario Pubblico efficiente con medici e personale infermieristico tecnico e direttivo professionale e generoso. Ha saputo affrontare l’emergenza nei momenti più duri, quando ancora era difficile sapere l’impatto che la pandemia avrebbe avuto nel nostro territorio. Nelle difficoltà le comunità a volte si disgregano, mentre a Ravenna si è unita, con i Lions e con tutte le città della provincia, al fianco di medici e di tutto il personale che desideriamo ancora ringraziare per il lavoro ed il risultato, auspicando che il nuovo corso di Laure in Medicina e Chirurgia rappresenti una ulteriore occasione di unità del territorio per un rafforzamento della difesa della salute".

Affrontare il futuro con speranza è emerso come cosa  indispensabile anche negli interventi di altri sostenitori, continuando il percorso avviato di sostegno e attenzione da parte di cittadini, Club, Associazioni, ognuno per la propria parte, nei confronti della città intera, sensibile ed attenta alla sanità territoriale.

Hanno chiuso le relazioni il dottor Paolo Tarlazzi (direttore medico del Presidio) e la dottoressa Maria Cristina Fabbri, ribadendo come il contenuto del volume racchiuda ed esprima molto, le grandi criticità vissute dal personale sanitario, e ricordi una serie di momenti difficili, ma allo stesso tempo belli e interessanti, e di sprone alla comunità ospedaliera per un lavoro sempre più in spirito fraterno  e di competenza. La Direzione ospedaliera ha inoltre ringraziato tutti gli intervenuti, e in particolare l’Orchestra Cherubini che nell’ambito della Rassegna "Musica senza barriere 2020" è intervenuta a chiudere l’evento.

Sono già 200 i libri di Corelli venduti, ancor prima dell'apertura della Mostra dedicata alle foto, a Palazzo Rasponoi Delle Teste. E chi fosse interassato all'acquisto del  volume può contattare, per informazioni, direttamente il fotoreporter Corelli al recapito al 338.5322905 oppure la Direzione Medica di Presidio.

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Nel corso dell’emergenza epidemiologica da Covid 19 si è reso necessario sospendere tutte le visite programmate, ad eccezione di quelle urgenti, per contenere la diffusione del virus e garantire la massima sicurezza per i pazienti.Questo ha comportato un disagio per molti cittadini, in particolare per i pazienti cronici che effettuano visite periodiche presso le strutture ospedaliere per garantire la continuità terapeutica e assistenziale.

 

" I professionisti dell’Azienda USL della Romagna - spiega la dottoressa  Nunzia  Boccaforno, direttrice dell'Unità Operativa Qualità e Governo Clinico dell'Ausl Romagna - per limitare questa condizione di temporaneo disagio, hanno individuato soluzioni alternative, attivando prestazioni in teleassistenza attraverso l’utilizzo di strumenti informatici (cellulare, smartphone, tablet, pc). Essere isolati al proprio domicilio rende infatti necessario poter contare su un servizio utilizzabile a distanza attraverso un colloquio o video colloquio con il proprio operatore di riferimento a seconda della necessità"

 

L’azienda USL della Romagna, in collaborazione con l’Agenzia Sanitaria e Sociale Regionale dell’Emilia Romagna, ha deciso pertanto di valutare l’esperienza vissuta da parte dei cittadini seguiti al domicilio attraverso questa modalità di assistenza “a distanza”. Il progetto serve anche al fine di apportare possibili miglioramenti nel caso si rendesse necessario continuare ad utilizzare la teleassistenza anche in futuro.

 

"Sono state individuate alcune tipologie di pazienti cronici (pazienti pediatrici con patologia cronica, pazienti diabetici, pazienti neurologici, pazienti oncologici), seguiti dagli ospedalieri, che faranno parte dello studio pilota - spiega la dottoressa Boccaforno - Questi cittadini o i loro familiari e care givers saranno invitati a rispondere ad un questionario online dal   titolo  “La teleassistenza ai tempi del Covid 19: il punto di vista dei cittadini” ,   a cui si accede tramite un link  che sarà inviato sullo smartphone o all’indirizzo  e- mail.   La partecipazione alla compilazione del questionario è volontaria ,   è garantito l’anonimato e si potrà rispondere alle domande solo dopo aver espresso il proprio consenso"

 

L’obiettivo dello studio è di valutare l’esperienza e d  il gradimento dei pazienti che sono stati seguiti a livello domiciliare con prestazioni di teleassistenza,   adottate in via straordinaria in seguito alla pandemia, e vagliare possibili miglioramenti, sulla base dei dati emersi per permettere all’Azienda USL della Romagna di offrire prestazioni sempre più adeguate ai bisogni dei propri cittadini.

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Una raccolta fondi dei giovani del Rotaract Forlì  per realizzare uno spettacolo di sensibilizzazione sui disturbi alimentari . Si tratta dell' iniziativa di solidarietà organizzata ieri, attraverso un aperitivo online che prevedeva la distribuzione di pacchetti di prodotti con i presidi slowfood, impacchettati e consegnati dai ragazzi del Rotaract.  L' aperitivo ha visto la partecipazione di ben sessanta persone ed aveva come obiettivo  quello di raccogliere fondi per la realizzazione di uno spettacolo teatrale per sensibilizzare sulle problematiche dei disturbi alimentari, che si terrà ad ottobre prossimo.

L'analisi dei dati che arrivano dall’Osservatorio epidemiologico del ministero della Salute ha messo in evidenza che, da febbraio a maggio 2020, c' è stato un aumento di casi di disturbi alimentari di almeno un 30 per cento nei ragazzi e nei preadolescenti. Le origini post traumatiche dei disturbi dell'alimentazione sono ampiamente dimostrate, ma in questo caso l’isolamento, la didattica a distanza, l’impossibilità di giocare con i coetanei, la sensazione di paura condivisa con i familiari, le difficoltà delle famiglie, hanno determinato uno stress continuo e insostenibile per molti.

 Sono intervenuti all'aperitivo on line, organizzato dal Rotaract: la dottoressa Patrizia D'Aprile, psicologa dell'Ausl Romagna, Lia Cortesi, coordinatrice regionale di Slowfood, la dott.ssa Loretta Raffuzzi, psicologa e psicoterapeuta dell'Ausl Romagna, Micaela Mazzoli, formatore slowfood e Giuseppe Tolo, fiduciario condotta slowfood Forlì.

 

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Si è svolta questa mattina, presso l'Ospedale di Ravenna una conferenza stampa per presentate il volume "Data mi fu Soave Medicina" ad alcuni eventi legati al lilbro stesso e più in generale pensati in un'ottica di umanizzazione delle cure. Erano presenti l'autore del libro, il reporter Giampiero Corelli, l'editore Danilo Montanari, il persidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Giuseppe Alfieri, il Soprintendente di Ravenna Festival Antonio De Rosa, il direttore medico di presidio ospedaliero di Ravenna Paolo Tarlazzi, la sua collaboratrice Patrizia Baratoni.

 

Il volume è un'opera fotografica realizzata da Corelli, con la sponsorizzazione della Fondazione e in collaborazione col Presidio Ospedaliero e col patrocinio del Comune di Ravenna, realizzata nel periodo del Covid. Sarà presentato ufficialmente mercoledì 22 alle ore 18, presso l'ingresso storico dell'Ospedale (via Missiroli 10) con un evento che si concluderà con una esibizione del Gruppo da Camera dell'Orchestra giovanile "Luigi Cherubini", nell'ambito della Rassegna "La musica senza barriere 2020".

 

Inoltre le foto saranno oggetto di una mostra che si terrà presso Palazzo Rasponi delle Teste dal primo al 20 settembre prossimi. Questo grazie al patrocinio del Comune, il cui assessore alla Cultura, Elsa Signorino, non potendo partecipare alla conferenza stampa di stamane ha inviato un suo messaggio in cui, oltre ad esprimere apprezzamento per l'iniziativa, ha ricordato come contibuisca ad evidenziare l'importanza del Sistema Sanitario Nazionale e del diritto alla salute per tutti, sancito dalla Costituzione, soprattutto in momenti difficili come quelli dell'emergenza covid.

 

Concetto espresso anche da Corelli stesso: "E' stato un momento difficile, per certi versi buio, e per questo ho voluto ritrarre i professionisti e gli opeatori ospedalieri anche con una candela, come a rappresentare uno spiraglio di luce nel buio". L'editore Montanari ha evidenziato come nelle opere di Corelli sussista sempre un aspetto sociale, oltre che artistico, così come De Rosa, il quale ha ricordato la valenza, anche sociale, del fare musica, in particolare da parte dell'Orchestra giovanile "Luigi Cherubini": "Un gruppo di giovani molto valido, che, ad esempio, è andata a suonare, sempre in condizioni di sicurezza, per gli anziani ospiti delle case di riposo. La musica è una medicina per l'anima".

Il presidente della Fondazione Alfieri si è detto soddisfatto di aver accettato l'idea dei realizzare il libro: "A mio parere Corelli è un vero artista, e ho apprezzato questo omaggio al personale sanitario che in quel periodo molto duro si è distinto nell'assistenza del prossimo".

Il dottor Tarlazzi ha concluso sottolineando come "quest'opera è una testimonianza dei risultati che si sono raggiunti in ospedale, e in città, in un momento difficile. Ne siamo molto orgogliosi e suscita in noi commozione".

In allegato un documento con il razionale del progetto.

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In merito alla notizia relativa ad una giovane turista, risultata positiva all’infezione da Covid 19 mentre era in vacanza a Riccione, e a due nuove positività ad essa collegate, si precisa che, a seguito dell'attività di contact tracing messa in atto, la situazione può considerarsi circoscritta e sotto controllo.

La prima paziente era arrivata il primo luglio e soggiornava in un appartamento in affitto a Riccione. Il 13 luglio, dopo l’insorgere di alcuni sintomi , la paziente ha contattato la Centrale Operativa della Continuità assistenziale (Guardia medica), che, seguendo il protocollo in essere, ha attivato l'Unità speciale di Continuità Assistenziale (Usca) che ha visitato la paziente al domicilio ed effettuato il tampone, rivelatosi poi positivo. La paziente ha dunque fatto rientro nella città di residenza con trasporto protetto (ambulanza attrezzata), dove è in isolamento domiciliare sotto la sorveglianza sanitaria dell'Ausl di Modena.

Immediatamente l’Igiene pubblica di Rimini dell'Ausl Romagna ha avviato l’indagine epidemiologica sul territorio individuando tempestivamente le persone con le quali la turista ha avuto contatti nei giorni della sua permanenza nel nostro territorio, che sono state a loro volta state poste in isolamento domiciliare e sottoposte a tampone. Sono stati effettuati circa 40 tamponi su persone residenti nella provincia di Modena ed in vacanza a Riccione, e da essi sono emerse le due nuove positività, che fanno riferimento a due giovani turisti che avevano avuto contatti stretti con la prima paziente. Si tratta di persone del tutto asintomatiche e, al momento, la situazione sembra possa considerarsi circoscritta. Anche questi pazienti hanno fatto ritorno in ambulanza nella città di residenza, dove restano in regime di isolamento domiciliare.

Si coglie l’occasione per ribadire che, anche in vacanza, è fondamentale rispettare le disposizione sociali mirate a limitare il contagio da covid 19, e che si possono sintetizzare nel mantenimento del distanziamento sociale, frequente igienizzazione delle mani, utilizzo della mascherina quando previsto.

 

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 Non recatevi al Pronto Soccorso se non per casi veramente urgenti

Con l’allentamento del lockdown sono tornati a salire gli accessi “ordinari” al Pronto soccorso anche negli  ospedali della Romagna .

  « Venite solo per casi veramente urgenti – sollecitano gli operatori dell'emergenza - non è il momento di appesantire il sistema e di esporsi, per patologie non urgenti, ad occasioni di contagio per se stessi e per i sanitari ».   È l’ennesimo appello, questo da chi vive l’emergenza in prima linea, a non pensare che sia tutto finito. Se è vero che le disposizioni delle autorità consentono maggiore libertà di movimento, lo è altrettanto che la disciplina dei cittadini è primaria per evitare che le curve tornino a  salire . Tutti i pronto soccorso hanno predisposto modalità d'accesso protette: pre  - triage separati per pazienti positivi al  Coronavirus e non, ambulatori diversi e anche personale sanitario diverso. Tutti i servizi in ospedale  sono gestiti con questa logica, tutto  è  programmato nel rispetto delle norme anti Covid e pertanto i tempi di risposta sono necessariamente più lunghi. Le prestazioni sono più articolate e si trattano, nello stesso tempo,circa il 50% in meno di persone  rispetto a prima, ma gli accessi al Pronto Soccorso stanno progressivamente aumentando.  

 Il Pronto Soccorso è il servizio dedicato solo alle urgenze e alle emergenze sanitarie.    

Deve quindi rivolgersi al Pronto Soccorso  : 

  • una persona che si trova in condizioni cliniche di possibile immediato pericolo di vita
  • - una persona che, se non sottoposta a terapie mediche specifiche in breve tempo, potrebbe incorrere in elevati rischi per la propria salute
  • - una persona con danno traumatico o con sintomi acuti che interferiscono con le normali attività.                     

E'  bene non rivolgersi  al Pronto Soccorso :

  • - per evitare liste di attesa nel caso di visite specialistiche non urgenti - per ottenere la compilazione di ricette - per ottenere controlli clinici non motivati da situazioni urgenti
  • - per evitare di interpellare il proprio Medico curante
  • - per ottenere prestazioni che potrebbero essere erogate presso servizi territoriali (Medico di Medicina Generale o Pediatra di famiglia, Continuità Assistenziale )   

 

  In particolare, come da indicazioni della Regione Emilia Romagna, ricordiamo a tutti i cittadini che abbiano il sospetto di aver avuto contatti con chi è positivo al virus, specie se presentano sintomi, a non recarsi di persona in Pronto soccorso, o presso altre strutture sanitarie, bensì a contattare il proprio medico di famiglia o il 118 in modo da ricevere ogni utile indicazione sul da farsi . Per informazioni si può contattare il numero verde regionale gratuito 800.033.033. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18 e il sabato dalle 8.30 alle 13. Con questo contatto i cittadini possono avere informazioni dettagliate sulle prestazioni e sui servizi sanitari e socio-sanitari offerti dal Servizio sanitario regionale dell'Emilia-Romagna. 

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Dalla generosità dei cittadini un aiuto concreto a chi, ogni giorno, è sul campo per tutelare la loro salute, intervenendo prontamente in ogni situazione di emergenza. Un sostegno che ha anche un simbolico valore di ringraziamento per lo sforzo sostenuto dagli operatori dell'Ausl Romagna durante la lunga e complessa gestione della pandemia di Covid-19 che ha colpito anche il territorio forlivese e che non può ancora considerarsi debellata.

Questa mattina alle 11.30, Panorama Basket – trasmissione televisiva di Teleromagna condoitta da Enrico Pasini e Franceska Picari e da 12 stagioni punto di riferimento informativo per tutti gli appassionati romagnoli di pallacanestro - ha effettuato la donazione al coordinamento infermieristico del 118 di Forlì, di 10 nuovi zaini ILS attrezzati per il soccorso sanitario. Supporti contenenti tutti i presidi e i dispositivi indispensabili per applicare le prime prestazioni terapeutiche ai pazienti, strumenti fondamentali per il lavoro del personale medico ed infermieristico del 118 e per la vita dei cittadini.

Ogni ambulanza e automedica quotidianamente in servizio su tutto il Forlivese avrà ora a disposizione un nuovissimo zaino prodotto dalla ditta specializzata Tecnolife srl, che gli operatori sanitari utilizzeranno nei loro interventi. L'acquisto è stato possibile grazie alla grande adesione dei cittadini, forlivesi e non solo, alla campagna di crowdfunding lanciata ad aprile sul portale www.gofundme.com da Panorama Basket e finalizzata proprio a dare un contributo tangibile a un servizio imprescindibile dell'Ausl Romagna: il primo avamposto a presidio della salute pubblica.

Il materiale che Panorama Basket si era prefissa di acquistare e donare è frutto di una specifica esigenza e richiesta degli operatori sanitari che si è cercato, riuscendoci, di soddisfare. L'iniziativa ha permesso di raccogliere la considerevole somma di 4.544 euro, frutto di donazioni spontanee dei cittadini e del fondamentale supporto dei soci Conad che hanno aderito alla campagna organizzando sabato 16 e domenica 17 maggio la “spesa sospesa” e favore del 118 di Forlì. I 14 supermercati Conad di Forlì si sono uniti e gli acquisti nei punti vendita del territorio hanno sostenuto l'iniziativa. Su ogni scontrino battuto alle casse, 10 centesimi sono stati accantonati per essere poi versati a beneficio dell'acquisto del materiale tecnico per gli operatori del 118. La cifra raggiunta grazie alla loro disponibilità e alla spesa solidale dei forlivesi è stata pari a 1.872 euro fondamentali per raggiungere l'obiettivo prefissato.

Questa mattina è avvenuta la donazione in un momento molto partecipato. Enrico Pasini e Franceska Picari hanno consegnato gli zaini ILS alla presenza della dottoressa Elena Vetri della direzione sanitaria dell'ospedale “Morgagni-Pierantoni”; del direttore dell'U.O. Pronto Soccorso-Medicina d'Urgenza, Andrea Fabbri e del coordinatore infermieristico del 118 di Forlì, Valerio Bianchi.

«Questa donazione conferma la grande generosità e il grande affetto che i cittadini forlivesi hanno dimostrato nei confronti del personale medico ed infermieristico che durante questi mesi di grande sforzo sanitario e organizzativo, ha operato con uno slancio senza pari – commenta la dottoressa Elena Vetri -. Anche il mondo dello sport e dei suoi appassionati si è dimostrato estremamente sensibile e questi nuovissimi supporti tecnici sono un valore aggiunto per l'attività dei nostri operatori. Una possibilità, per tutta l'Azienda sanitaria della Romagna, di dare un servizio sempre più puntuale ed efficiente ai cittadini e a chi si prende cura di loro. Il cuore di Forlì si dimostra ancora una volta grandissimo».

Alla cerimonia erano presenti anche i musicisti della band forlivese Flysuit che ha sostenuto la campagna di Panorama Basket promuovendola con speciali Dj Set sui social network durante il lockdown e i rappresentanti di tutti i soci Conad che hanno sostenuto l'iniziativa: Davide Gardella, Marco Leroy, Riccardo Tassinari a nome, rispettivamente, di Conad City San Martino in Strada, Conad Superstore La Cava, Conad Ronco e Conad Bengasi.

L'impegno al fianco di Ausl Romagna e 118, però, non si conclude. Grazie al surplus delle donazioni non ancora impegnato nell'acquisto degli zaini ILS, Panorama Basket effettuerà un secondo acquisto.

«Ringraziamo gli amici di Panorama Basket per avere messo a nostra disposizione anche un altro importante contributo che utilizzeremo per l'acquisto di tre speciali gazebo estendibili con i quali allestiremo un'ambulanza dedicata alle maxi emergenze – spiega il coordinatore infermieristico del 118 di Forlì, Valerio Bianchi -. Nel caso si rendesse necessario il nostro intervento in situazioni di estrema gravità, potremo allestire dei triage esterni attrezzati con tutti i presidi terapeutici da applicare nell'immediatezza per prestare soccorso alle persone coinvolte indirizzandole a ciascuno dei tre gazebo a seconda del codice di gravità in attesa di essere poi trasferite al presidio sanitario competente. Queste strutture mobili aiuteranno ad essere efficaci sin dal primissimo intervento e potranno essere utilizzate anche si rendesse necessario allestire dei triage esterni legati alla gestione dei casi sospetti di Covid-19».

 

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Da lunedì 6 luglio il numero telefonico regionale 800 033 033 è tornato all’orario standard, ovvero dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.00 e il sabato dalle 8.30 alle 13.00.

Chiamando il numero 800 033033, gratuito sia da telefono fisso sia da cellulare, i cittadini possono avere informazioni dettagliate sulle prestazioni e sui servizi sanitari e socio-sanitari offerti dal Servizio sanitario regionale dell'Emilia-Romagna. 

Gli operatori rispondono ai quesiti più diversi, ad esempio: che cosa serve per accedere ai servizi, quali documenti occorrono per scegliere o cambiare il proprio medico di famiglia, come si fa ad usufruire dell'assistenza domiciliare oppure a chi ci si deve rivolgere per avere la cartella clinica.

E' anche il numero di assistenza tecnica per il Fascicolo sanitario elettronico, per CupWeb, Pagonline e per la tessera sanitaria (Ts-Cns).

Il servizio avrà una riduzione estiva dal 3 al 22 agosto, con apertura dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13.00.

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