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Articoli filtrati per data: Maggio 2023

Taglio del nastro questa mattina a Savignano sul Rubicone per l’inaugurazione ufficiale dell’ampliamento dell’Ospedale di Comunità (OsCO) realizzato nel periodo Covid e la sua intitolazione al dottor Mario Molinari (1938 – 2016).

Alla presenza del sindaco di Savignano sul Rubicone Filippo Giovannini, del direttore generale di Ausl Romagna Tiziano Carradori, della direttrice sanitaria di Ausl Romagna Francesca Bravi, del direttore del Distretto Rubicone Francesco Sintoni, della moglie di Molinari Susy Moroncini, della coordinatrice del Nucleo di Cure Primarie Veronica Pasini, del coordinatore Infermieristico del Dipartimento di Cure Primarie  Marco Senni insieme a tanti altri operatori sanitari, Associazioni di volontariato del territorio, ma anche cittadini e amici, è stata scoperta all’ingresso dell’ospedale di Comunità la targa di intitolazione che rende omaggio allo storico dirigente dell’Ausl, conosciuto per le sue grandi capacità umane e professionali anche oltre i confini romagnoli, avendo ricoperto incarichi di vertici anche nelle asl di Senigallia e Teramo.

“La giornata di oggi – hanno dichiarato il sindaco Filippo Giovannini, presidente Unione Rubicone e Mare e Vicesindaco Nicola Dellapasqua - segna un passo molto importante, non solo per la comunità di Savignano e dintorni.  Il nostro ospedale di Comunità - che abbiamo intitolato a un illustre savignanese come Mario Molinari - è diventato un centro che eroga servizi di prossimità e un punto di accesso per tutti gli utenti che entrando al Santa Colomba sono presi in carico e indirizzati verso la cura più appropriata. È stato un percorso cominciato sin dall’inizio del nostro primo mandato e che grazie al contributo e all’iniziativa dell’Ausl e all’appoggio del Centro per i diritti del malato ci ha consento oggi di arrivare a questo traguardo. Come Sindaco e Presidente dell’Unione Rubicone e Mare, insieme al vicesindaco di Savignano sul Rubicone siamo estremamente orgogliosi di poter offrire ai cittadini del nostro territorio un punto di accesso ai servizi sanitari estremamente importanti e sono certo che nei prossimi anni questo diventerà sempre più un luogo di riferimento. Per questo risultato ringraziamo il Direttore generale di Asl Romagna, Tiziano Carradori e il Presidente del Distretto Rubicone Francesco Sintoni”.

“L’inaugurazione di oggi ci rende particolarmente orgogliosi - ha sottolineato Carradori-  l’Ospedale di Comunità rappresenta infatti un importante tassello del percorso di potenziamento della rete dell’assistenza territoriale, per dare risposte sempre più appropriate ai bisogni di salute legati in particolare alla cronicità e alle patologie non acute. E credo importante anche questa intitolazione quale tributo e riconoscimento al dottor Mario Molinari che ha dedicato la sua vita alla sanità pubblica”. 

“Questa giornata di inaugurazione e commemorazione è un riconoscimento a tutti coloro che hanno reso possibile raggiungere questo importante traguardo  – ha dichiarato Sintoni -  L’Ospedale di Comunità di Savignano si sta dimostrando un importantissimo servizio territoriale per l’intera comunità dell’ambito cesenate poiché garantisce risposte assistenziali articolate e differenziate ai bisogni dei cittadini, prevalentemente anziani, affetti da più patologie croniche o in condizione di particolare fragilità sociosanitaria, evitando l’ospedalizzazione nel momento in cui non è più necessaria. E’ un chiaro esempio di integrazione multi professionale territoriale e per questo desidero ringraziare i Medici di Medicina Generale, i Medici afferenti al Dipartimento Cure Primarie, i Coordinatori, Case Manager, Infermieri, Fisioterapisti, Assistenti Sociali e OSS che vi lavorano quotidianamente”.

L’Ospedale di Comunità del Rubicone: una risposta concreta ai bisogni di cure intermedie

I lavori di riqualificazione e ampliamento dell’ospedale di Comunità si sono conclusi a maggio 2020 durante la prima devastante ondata pandemica, con la realizzazione di 6 nuovi posti letto che saliti a 12 complessivi sono stati subito dedicati ad ospitare temporaneamente le persone in quarantena in attesa dell’ingresso, in completa sicurezza, presso le strutture residenziali per anziani e disabile del territorio

Oggi l’Ospedale di Comunità (OsCO) è attivo a pieno regime con 12 posti letto, insieme ai 14 posti letto Hospice. Le nove stanze di degenza del secondo piano, cinque doppie e 4 singole, accolgono pazienti prevalentemente anziani provenienti da struttura ospedaliera, clinicamente dimissibili ma con condizioni che richiedano una assistenza infermieristica continuativa o programmabile e pazienti fragili e/o cronici provenienti dal domicilio per la presenza di una instabilità clinica, ad esempio la riacutizzazione di una condizione clinica preesistente o l’insorgenza di un quadro clinico improvviso, oppure necessità di assistenza infermieristica continuativa, non erogabile al domicilio.

L’Ospedale di Comunità afferisce al Dipartimento di Cure Primarie e prevede una gestione infermieristica, dove l’assistenza è garantita dalla presenza continuativa di una équipe assistenziale presente H 24, 7 giorni su 7. La responsabilità clinica è condivisa tra Medici afferenti all’Unità Operativa Cure Primarie e i Medici di Medicina Generale del Nucleo di Cure Primarie, la maggior parte dei quali lavora all’interno della Casa della Comunità, in integrazione con gli altri professionisti, a seconda dei bisogni multidisciplinari delle persone assistite. La degenza media è di 18 giorni e l’accesso può avvenire dal domicilio o dalle strutture residenziali su proposta del medico di famiglia, dai reparti ospedalieri o direttamente dal pronto soccorso.

Nel 2022 gli accessi all’ospedale di Comunità del Rubicone sono stati 198, con un’occupazione di fatto continuativa dei 12 posti a disposizione per l’accoglienza di pazienti la cui età media è 80 anni, il 50 per cento dei quali inviati all’Osco dai Medici di medicina generale e il 50 per cento da strutture ospedaliere. Il 38,8 per cento dei ricoverati necessita di sorveglianza e assistenza infermieristica continuativa, il 21 per cento viene ricoverato per patologia cronica riacutizzata, il 15,2 per cento per educazione e addestramento del paziente e del caregiver, il 16,3 per cento per interventi di riabilitazione. Si tratta di degenze che non solo gestiscono con cura e competenza le condizioni di fragilità del paziente ma sollevano la famiglia dalle incombenze legate alla cura di anziani spesso non autosufficienti, che mettono alla prova l’intero nucleo familiare. Un supporto di “sollievo” ma anche di benessere per il paziente stesso.

 

Gli aspetti distintivi della Casa della Comunità del Rubicone

L’Ospedale di Comunità si aggiunge ai servizi già erogati nella Casa della Comunità del Rubicone dove complessivamente sono presenti: l’Hospice, i Medici di Medicina Generale associati in Medicina di Gruppo, i Pediatri di Libera Scelta in Pediatria di Gruppo; l’Ambulatorio di Osservazione e Terapia (AOT), garantito tramite una forte integrazione medico-infermieristica; l’Ambulatorio Infermieristico per attività programmate; l’Ambulatorio Infermieristico per la chiamata attiva dei pazienti con patologia cronica; il Servizio di Continuità Assistenziale (Guardia Medica); il Servizio Infermieristico Domiciliare, il Punto Prelievi, lo Sportello farmaceutico; lo Sportello CUP, l’ufficio assistenza protesica, Assistenti Sociali; la Radiologia, la dialisi (CAL); poliambulatori specialistici e si possono effettuare alcune indagini strumentali. La struttura accoglie inoltre alcune Associazioni di Volontariato.

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 L'Unità Operativa di Gastroenterologia dell'Ospedale “Infermi” di Rimini l’acquisizione di un nuovo ecografo di ultima generazione, grazie alla generosa donazione della Fondazione Simoncelli.

L'ecografo, apparecchio di prima fascia tra quelli disponibili in commercio, migliorerà significativamente la qualità dell'assistenza medica, consentendo diagnosi più rapide e precise delle malattie di interesse gastroenterologico. A beneficiarne saranno tutti i pazienti, compresi quelli dell’ambulatorio di Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI, Morbo di Crohn e Colite Ulcerosa) di Rimini, rappresentati dall’associazione di pazienti AMICI, presente in varie province italiane, tra cui la nostra. La cerimonia di donazione si è tenuta questa mattina presso la Gastroenterologia di Rimini, in presenza  della direzione medica dell’Ospedale e del Direttore della UO Gastroenterologia  Dott. Di Marco, che  insieme al dottor Fabio Cortellini,  hanno accolto Paolo e  Rossella Simoncelli e la delegazione della Fondazione .

"Siamo grati alla Fondazione Simoncelli per la generosa donazione, che ci aiuterà a seguire nel modo migliore possibile i nostri pazienti", ha dichiarato il dottor Marco Di Marco, responsabile dell'Unità di Gastroenterologia. "Questo nuovo ecografo sarà fondamentale per la diagnosi precoce ed il trattamento delle malattie gastroenterologiche e siamo entusiasti di metterlo in funzione. Per noi è motivo di vanto e di orgoglio associare la nostra unità al nome di Marco Simoncelli, che oltre ad essere stato un grande pilota, si è dimostrato una persona giusta, di sani principi". Il nuovo ecografo è dotato delle più recenti tecnologie, tra cui sonde ad alta frequenza per una migliore risoluzione delle immagini e una gamma più completa di capacità diagnostiche. Oltre ai moduli di base per l’ecografia delle anse intestinali e dell’addome superiore infatti, sarà possibile effettuare ecografie con mezzo di contrasto, elastometrie epatiche e quantificazione della steatosi epatica metodi innovativi non invasivi e di grande precisione (Ultrasound-Guided Attenuation Parameter).

“L’ecografo è già in funzione da circa un mese e l'Unità di Gastroenterologia ha già iniziato ad utilizzare le nuove funzioni sui propri pazienti e come medici siamo molto soddisfatti e grati alla Fondazione, che con questa attrezzatura di ultima generazione ci consente di lavorare con una tecnologia di altissimo livello”  ha dichiarato il Dott. Cortellini, dedicato allo studio dell’ecografia e delle MICI, che si è attivato in prima persona per ricercare il sostegno necessario all’acquisizione del macchinario.

Gratitudine è stata espressa anche dalla Dott.ssa Francesca Raggi, Direttrice del Presidio ospedaliero, che ha tenuto a sottolineare l’importanza del sostegno alla sanità pubblica da parte della società civile, molto attenta e generosa in questa città, che denota uno spiccato senso di appartenenza al proprio ospedale e che anche in questa occasione attraverso una realtà importante come la Fondazione Simoncelli, si è resa partecipe di un fondamentale contributo per il miglioramento continuo delle qualità delle cure e dell’assistenza. 

La Fondazione Simoncelli è un'organizzazione senza scopo di lucro dedicata al sostegno ed alla promozione di progetti solidali a favore dei soggetti svantaggiati e alla fornitura di attrezzature mediche agli ospedali italiani. La Fondazione è stata istituita in memoria di Marco Simoncelli, famoso pilota motociclistico italiano tragicamente scomparso nel 2011. A portarla avanti sono i genitori e Kate Fretti, responsabile progetti World Wide.

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Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica di Forlì-Cesena ha programmato aperture straordinarie in alcuni ambulatori vaccinali dei Comuni del territorio forlivese per favorire, in particolar modo, l'adesione alle vaccinazioni previste dalle campagne in corso rivolte ai target a maggior rischio, come ad esempio le persone non protette contro il tetano o il morbillo, donne di 25 anni mai vaccinate per il papillomavirus-HPV.

Gli ambulatori saranno aperti nei seguenti Comuni e giornate:

FORLIMPOPOLI 19/05/2023 e 23/06/2023
MODIGLIANA 24/05/2023 e 14/06/2023
SANTA SOFIA 08/06/2023
PREDAPPIO 16/06/2023

I cittadini potranno accedere alla prestazione vaccinale previa prenotazione tramite CUP o Cuptel.
Nelle medesime giornate sarà possibile accedere, sempre previa prenotazione CUP o Cuptel, ad alcune prestazioni di certificazione medico legale (certificato medico per rilascio contrassegno auto, certificati per rilascio/rinnovo porto d'armi).

 

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Ogni anno il cinque maggio si celebra in tutto il mondo la giornata delle Ostetriche.

Ogni anno l’ICM  (Confederazione Internazionale delle Ostetriche) identifica un tema chiave con la finalità di diffondere la conoscenza di questa professione  e di sottolineare a tutti i livelli l’impatto che le Ostetriche  possono avere nella salvaguardia e tutela della salute di donne e bambini e della popolazione mondiale.Lo  slogan proposto per il 2023 è il seguente: “Di nuovo insieme: dalle evidenze alla realtà”; e intende sottolineare il sempre più stretto legame che la professione Ostetrica ha con la ricerca e la pratica basata su prove di efficacia.

 

1)  Le iniziative organizzate dal Corso di Laurea in Ostetricia di Bologna -Forlì -Rimini per il 5 maggio

Il Corso di Laurea in Ostetricia di Bologna_Forlì_Rimini ha voluto coniugare questo tema con un altro estremamente attuale: l’impatto ambientale dei rifiuti e le gravi conseguenze che ne derivano con particolare attenzione ad un ambito che tocca da vicino le donne qualora si consideri l’utilizzo generalizzato di assorbenti igienici per il flusso mestruale e coinvolge più genericamente le famiglie quando si parla di pannolini usa e gatta per i neonati.Questi presidi di ampio utilizzo risultano, dalle ricerche effettuate, essere tra i più difficili rifiuti da smaltire e ad altissimo impatto ambientale.
Le/gli Ostetric* incontrano le donne, i loro bambini e le famiglie in generale, in ogni fase della loro vita e possono svolgere una funzione educativa e di sensibilizzazione rispetto ad entrambi i temi evidenziati.
Le/i professionist* e le/gli student* del cdl di Ostetricia, assieme alle colleghe e colleghi delle Aziende Ospedaliere e territoriali dei comparti di competenza, hanno deciso, nella giornata del 5 maggio 2023 di approfondire le conoscenze generali che la popolazione femminile ha sui metodi alternativi agli assorbenti igienici e ai pannolini usa e getta per neonati.


Il programma della giornata sarà il seguente (in allegato il volantino)


dalle 8.00 alle 10.00
Studenti di Ostetricia
somministrazione breve questionario online alle donne presenti nei reparti ostetrici dell’IRCSS di Sant’Orsola e dell’Ospedale Infermi Rimini e alle/agli student* degli istituti superiori di Bologna e Rimini .

dalle 10.00 alle 11.00 (collegamento online tra le due sezioni del CDL)
Dott.ssa D. Parma – Dott.ssa E. Tarlazzi – Dott. V. Bertini – Dott.ssa Marina Zani
Visualizzazione e discussione in plenaria dei dati raccolti e contestualizzazione

dalle 11.00 alle 12.30
Dott.ssa M. Palli – Dott.ssa V. Bertini (per Bologna_Forlì) Dott.ssa R. Montini – Dott.ssa E. Tarlazzi (per Rimini)
Incontro informativo/divulgativo su alternative ad assorbenti igienici e pannolini usa e getta per i Neonati

12-14 Pranzo insieme e festeggiamenti.
Aree esterne della Clinica Ostetrica di Bologna e della sede del CDL di Ostetricia di Rimini

 

2) Le ostetriche dell AUSL della Romagna aderiscono alla giornata internazionale del 5 maggio (vedi poster nella immagine di copertina)

“In questa occasione – spiega la dottoressa Licia Massa, Dirigente delle professioni sanitarie Area Ostetrica, a nome e in collaborazione con tutti i coordinatori ostetrici dell'AUSL della Romagna - è importante ricordare alla popolazione l’importanza della professione ostetrica, valorizzandone il ruolo, svolto all’interno di Consultori Familiari e delle Unità Operative di Ostetricia e Ginecologia. Svolge la sua attività in autonomia e a supporto per: assistenza alla gravidanza, al parto, al puerperio, allattamento e periodo postnatale; assistenza in ambito ginecologico; educazione sanitaria e sessuale; prevenzione; formazione. Svolge attività di docenza, ricerca e formazione sanitaria nelle Università e nelle Istituzioni sanitarie pubbliche “

 

3) Le iniziative dell' OPO di Ravenna (vedi allegato)

L' Ordine provinciale della professione di ostetrica di Ravenna – OPO - in collaborazione con l’OPO di Ferrara, ha organizzato l’evento formativo dal titolo “La difesa dell’ostetrica nei giudizi di responsabilità: regole generali, casi pratici e soluzioni assicurative” che si terrà a Ravenna il prossimo sabato 06 maggio dalle ore 11.00 alle ore 17.00 – presso la Sala Buzzi in Viale Berlinguer 11.

Per informazioni si può accedere al sito www.ostetricheravenna.it/o contattare la segreteria OPO Ravenna al numero 0544 402543, oppure via mail a ostetriche.ravenna@gmail.com

 

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Sabato 13 maggio, dalle ore 9, presso il Mercato Ittico di Rimini (via Fratelli Leurini,1, a sinistra del Porto),  l' U.O. Igiene degli Alimenti di Origine Animale dell’Ausl Romagna – Rimini incontrerà, chiunque sia interessato al consumo consapevole, nella prima edizione dell’iniziativa “Sai che pesci prendere?”

"Lo spirito dell'incontro - spiega il dottor Luca Benedetto Baroni, direttore della Unità Operativa Igiene degli Alimenti di Origine Animale di Rimini - è quello di fornire al cittadino, un contributo per l'acquisto consapevole dei prodotti della pesca. L'incontro si svolgerà presso il mercato ittico di Rimini, rilevante nodo commerciale della filiera ittica locale e uno dei più importanti mercati d'asta della costa adriatica. Prevede una parte teorica ed un'esercitazione pratica per il riconoscimento delle principali specie ittiche e del relativo stato di freschezza, entrambe tenute da personale medico veterinario e da tecnici della prevenzione"

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Obbligatorie nei reparti di degenza, nelle strutture sociosanitarie, negli ambiti sanitari frequentati da pazienti fragili e in presenza di sintomi. Donini: “L’emergenza è finalmente alle spalle, ma facciamo tesoro di ciò che abbiamo imparato: le mascherine contribuiscono a salvare vite”.

La Regione ridefinisce gli obblighi, identici da Piacenza a Rimini, dopo le indicazioni nazionali che lasciavano in capo alle singole Direzioni sanitarie alcune decisioni. Tamponi solo per chi ha sintomi o li sviluppa

Bologna - Le mascherine contribuiscono a salvare vite umane. Quindi, anche se l’emergenza Covid è ormai alle spalle, ci sono ambienti sanitari per cui continuare a indossarle resterà obbligatorio e altri in cui saranno raccomandate: a metterlo nero su bianco l’ultima ordinanza ministeriale, del 28 aprile, e le indicazioni che la Regione oggi ha inviato alle Aziende sanitarie, con lo scopo di definire con chiarezza ambiti e comportamenti uniformi su tutto il territorio.

Poiché infatti le indicazioni nazionali lasciavano la responsabilità di alcune scelte in capo alle singole Direzioni sanitarie, l’assessorato regionale alle Politiche per la salute ha ritenuto opportuno stabilire una linea di azione uguale per tutte le strutture, da Piacenza a Rimini, ovviamente nel pieno rispetto di quanto stabilisce l’ordinanza del ministero della Salute. 

In Emilia-Romagna i dispositivi di protezione individuale rimangono obbligatori per operatori, visitatori e utenti all’interno dei reparti di degenza delle strutture sanitarie, negli ambulatori e nei centri specialistici a cui afferiscono pazienti fragili o immunodepressi, nelle sale d’attesa delle strutture sanitarie per i soggetti con sintomatologia respiratoria, nelle strutture sociosanitarie e socioassistenziali (strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistenziali, hospice, strutture riabilitative, strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti). La lista completa delle strutture residenziali coinvolte è quella indicata dall’articolo 44 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017.

Sono esonerati dall’obbligo i bambini di età inferiore ai sei anni, chi abbia patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e chi non possa far uso del dispositivo perché deve comunicare con una persona disabile.

L’uso dei dispositivi è invece raccomandato all’interno delle sale d’attesa per operatori, accompagnatori e utenti delle strutture sanitarie che non abbiano sintomi respiratori. In linea con l’ordinanza ministeriale, infine, negli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta l’eventuale obbligo è a discrezione del medico.

Infine, i tamponi per la ricerca di SARS-CoV-2 saranno obbligatori per i pazienti che accedono al Pronto Soccorso o al ricovero ospedaliero già con sintomi, o che li sviluppino durante la degenza.

“I dati che continuiamo a raccogliere per monitorare l’andamento della pandemia- spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- confermano che anche in Emilia-Romagna la fase emergenziale è alle spalle. Tuttavia sarebbe un errore non fare tesoro di ciò che abbiamo imparato, cioè che le mascherine sono un presidio essenziale per contrastare la diffusione non solo del Covid, ma di tante altre malattie. Per questo riteniamo doveroso continuare a indossarle in tutti i casi in cui possono contribuire a salvare vite umane e raccomandare prudenza nelle altre circostanze. Rispetto alle indicazioni ministeriali abbiamo fornito indicazioni uniformi per tutto il territorio, in modo che tanto i pazienti, quanto i lavoratori e i visitatori sappiamo come devono comportarsi nella nostra regione”.

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