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Solidarietà a passi di Flamenco, l'8 giugno al Teatro Bonci di Cesena

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Solidarietà a passi di Flamenco, l'8 giugno al Teatro Bonci di Cesena Solidarietà a passi di Flamenco, l'8 giugno al Teatro Bonci di Cesena

Sabato 8 giugno, alle ore 21, al Teatro Bonci di Cesena la Compañia Mahoú De Castilla y Diana Gonzalez del Centro De Arte Flamenco mette in scena il nuovo spettacolo di flamenco per l’anno 2019 “Fronteras, frontiere”, in collaborazione con Associazione Cesena Danze, Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna, UISP e con il patrocinio del Comune di Cesena.

Un evento benefico che servirà a raccogliere fondi per la Clown-terapia nel reparto di Pediatria dell’ospedale Bufalini di Cesena.

Dopo le produzioni di repertorio come Carmen, Bodas de Sangre, El Amor Brujo e Lorca, il coreografo e ballerino De Castilla inizia con spettacoli innovativi quali Romeo e Giulietta, la Divina Commedia, l'Olocausto, Pinocchio, Norma, Flamencamente, proposti per la prima volta in chiave flamenca e visti i successi di questi spettacoli l'artista propone per l'anno 2019: FRONTERAS… frontiere, spettacolo di flamenco liberamente ispirato a West Side Story.

LA PREMESSA – La frontiera non si apre abbattendo muri, aprendo porti o allestendo campi di accoglienza. Tutto ciò non basta. La frontiera si apre aprendo menti e cuori, accogliendo comprensione nelle nostre menti e pace nei nostri cuori. Solo così possiamo salvarci. Solo con l’amore possiamo salvarli. Banale, ma è così. Solo l’amore può renderci felici di ciò che siamo e fieri di ciò che siamo stati. Peccato, però, che non siamo più capaci d’amare, non vogliamo più amare. Perché è difficile, perché ci fa paura, ci fa male. Più semplice e più comodo è odiare, disprezzare, rinnegare, ignorare, meglio ancora dimenticare, anzi cancellare. Cancelliamo dal nostro mondo tutto ciò che non ci piace, cancelliamo dal nostro petto tutto ciò che ci fa male, cancelliamo dai nostri occhi tutto ciò che non sappiamo guardare. Mandiamo via tutto e tutti. Mandiamoli via e saremo felici. Sì, rimandiamoli tutti al loro paese. Pensieri, parole, persone, uomini, donne, vecchi e bambini. E visto che non sappiamo neppure qual’è il loro paese, rimandiamoli e basta. Rimandiamoli in mezzo al deserto, dove il solo brucerà le loro carni. Rimandiamoli in mezzo al mare, dove le loro carni neanche le vedremo. La cosa fondamentale è rimandarli, non là da dove sono venuti, ma là da dove non verranno più. Rimandiamoli e basta. Rimandiamoli per non saperli, per non sentirli. Rimandiamoli per non capirli, per non toccarli. Rimandiamoli per non vederli. Perché si sa: se lo sguardo non viene trafitto, il cuore non sarà mai ferito. Ferito? E da cosa? Dalla misericordia, dalla compassione dalla pietà? Ma quale cuore? Quale cuore verrà mai ferito, se ormai nessun cuore batte nel nostro petto? Quale occhio verrà mai trafitto se ormai siamo diventati ciechi davanti a tanta miseria? Quale persona può dirsi tale, se è capace di ignorare il dolore di un’altra persona? Quale persona può dirsi tale, se è capace di usare un’altra persona? Usarla come fosse una cosa, come fosse una bestia. Una cosa da comprare o da vendere. Una bestia da lavoro o da uccidere. Tanto che importa? Tanto a chi importa?

Questa è una storia di gente venuta da lontano eppur così vicino a noi. Anche loro nascono, vivono, sognano e muoiono. No. No, allora sono lontanissimi da noi, poiché loro nascono, sopravvivono, e affogano. Loro affogano, prima nell’illusione di una vita migliore, poi affogano nella nostra ignoranza, nella nostra indifferenza, nel nostro odio.

L’OPERA – Il coreografo e ballerino Mahoú De Castilla parte da questa premessa per presentare un’opera di danza-teatro in due Atti; la sua personale trasposizione di West Side Story da musical a flamenco. I personaggi, i luoghi e la storia di West Side Story sono stati il punto di partenza per creare uno spettacolo che parlasse di intolleranza verso “il diverso”, accostando al flamenco piú puro alcuni dei brani piú celebri di questo musical.

Sul palcoscenico De Castilla e la sua compagnia saranno accompagnati da José Salguero al cante, Giulio Cantore alla guitarra e Stefano Fabbri alle percussioni.

 

Flamenco e solidarietá – Lo spettacolo fa parte del progetto “Pediatria a misura di bambino”, per la raccolta fondi per la Clown-terapia nel reparto di Pediatria dell’ospedale Bufalini di Cesena.

 

Dove e quando:

Teatro A. Bonci - Cesena, Sabato 8 Giugno 2019 ore 21:00

info. e prenotazioni: 335-7150025

Da vari anni Mahoú de Castilla collabora con Diana Gonzalez e con l’Associazione Cesena Danze diretta dal Maestro Ivano Pollini, ed é proprio da questa collaborazione che nasce il nuovo C.A.F. Centro de Arte Flamenco, che oltre alla produzione di spettacoli, dá la possibilitá a chiunque di imparare quest'immensa arte.

In Italia il gruppo con cui lavora De Castilla è formato da un centinaio di non professionisti, “ma non dilettanti” ci tiene a precisare l’artista. Sono tutti allievi, desiderosi di imparare sempre di più, alcuni dei quali già da anni formano una compagnia, che calca molti importanti palcoscenici.

Il Centro de Arte Flamenco, opera in molte cittá dell'Emilia Romagna e non solo, per far si che quest'arte possa essere divulgata non solo come Danza ma come aspetto culturale di un popolo.

La danza non puó e non deve essere solo una sequenza di passi da insegnare, ma una cultura da far vivere in ognuno di noi, un veicolo per smuovere le coscienze a volte e un modo per risvegliare in noi sensazioni ed emozioni che possono tradursi in arte e giungere all'anima "duende".

Ultima modifica il Venerdì, 30 Ottobre 2020 13:42 Modificato da:
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