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Primo intervento di POEM in Romagna effettuato oggi all'ospedale di Forlì

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Primo intervento  di  POEM  in Romagna effettuato oggi all'ospedale di Forlì Primo intervento di POEM in Romagna effettuato oggi all'ospedale di Forlì

 

 La dottoressa Roberta Maselli,  responsabile dell’endoscopia operativa endoluminale presso l'Humanitas di Milano ha effettuato oggi, all'ospedale "Morgagni - Pierantoni" di Forlì, il primo intervento  di  POEM (Per-Oral Endoscopic Myotomy) in Romagna su una donna, affetta da acalasia esofagea. L'intervento è perfettamente riuscito.

 "L’acalasia esofagea è una patologia ad eziologia sconosciuta, caratterizzata dal mancato rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore durante la deglutizione - spiega il dottor Carlo Fabbri,  direttore della Uo di Endoscopia Digestiva di Forlì e Cesena -  La malattia, annoverata tra le patologie rare è molto invalidante e si presenta con disfagia, rigurgito alimentare, dolore toracico e porta i pazienti a perdere peso in maniera repentina fino anche ad un quadro di cachessia se non si arriva ad una diagnosi in tempi adeguati.La diagnosi è difficoltosa e molto spesso viene effettuata solo da specialisti di patologia esofagea, perché prevede l’esecuzione di una radiografia del tubo digerente con mezzo di contrasto, una manometria esofagea e una gastroscopia.L’acalasia è il disordine motorio primitivo più frequente dell’esofago. "

"Qualche anno fa  - prosegue il dottor Fabbri -  in Giappone, il Prof. Haruhiro Inoue, della Showa University, ha ideato una nuova procedura endoscopica che si propone come alternativa alla chirurgia nel trattamento dell’Acalasia. Si tratta della P.O.E.M. (Per-Oral Endoscopic Myotomy e consiste nell’eseguire una miotomia esofagea per via endoscopica, evitando quindi l’incisione cutanea, necessaria per l’atto chirurgico convenzionale.La durata media della procedura è di circa 90 minuti. I vantaggi della metodica sono, oltre alla mini-invasività, il minore dolore postoperatorio e le scarse aderenze (il che non pregiudica anche un eventuale intervento chirurgico laparoscopico nei casi di insuccesso endoscopico).   In italia sono tredici i centri che sono in grado di effettuare questa tecnica e in Romagna non era mai stata applicata. La maggior parte dei pazienti può tornare a casa dopo tre giorni e riprendere a mangiare normalmente."

" Questo primo intervento in Romagna  - ha spiegato  il dottor Omero Triossi, responsabile della Uo di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Ravenna, presente all'evento con il dottor Mauro Giovanardi, direttore della omonima Unità Operativa  di Rimini - è solo la prima tappa di un progetto di formazione che l'Ausl Romagna ha iniziato con la dottoressa Maselli e con l'Humanitas di Milano, che proseguirà con una formazione in loco degli endoscopisti romagnoli, per arrivare a costituire un team di medici specializzati nella chirurgia endoscopica endoluminale" 

 

 

 

 (nella foto da sx  : Carlo Fabbri, Roberta Maselli, Mauro Giovanardi, Omero Triossi)

 

Ultima modifica il Mercoledì, 30 Ottobre 2019 16:09 Modificato da:
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