Stampa questa pagina

Oncologia, Ravenna sempre più ai vertici grazie alla Skin Cancer Unit. E arrivano donazioni

Pubblicato da:
Vota questo articolo
(2 Voti)
Il sindaco e il professor Stanganelli visionano le nuove apparecchiature Il sindaco e il professor Stanganelli visionano le nuove apparecchiature

Taglio del nastro triplo, giovedì 5 dicembre, all'Ospedale "Santa Maria delle Croci" di Ravenna. Alla presenza del sindaco Michele De Pascale sono stati infatti inaugurati l'ambulatorio Skin Cancer Unit, nonchè due ecografi acquisiti grazie allo Ior e all'associazione Lucè, per la Senologia ravennate.

La Skin Cancer Unit. I numeri non lasciano spazi a dubbi: uniti, i carcinomi cutanei ed il melanoma, rappresentano i tumori maligni più frequenti nella popolazione italiana (si oscilla tra il 15 ed il 20 per cento del totale). Più delle principali neoplasie messe insieme. Con un impatto notevole in termini di incidenza, prevalenza e mortalità (in caso del melanoma) nella popolazione e un rilevante impegno per le strutture del Sistema Sanitario. L’impegno della ricerca e l’evoluzione tecnologica offrono però un’altrettanto significativa evidenza: questi tumori, se diagnosticati in tempo, hanno tassi di guarigione molto alti. La Romagna si pone, in tal senso, ai vertici per la presa in carico dei pazienti e la ricerca grazie al Centro clinico-sperimentale di Onco-Dermatologia – Skin Cancer Unit (SKU) dell’Istituto Tumori della Romagna (IRST) IRCCS. La struttura, diretta dal Prof. Ignazio Stanganelli e nata grazie all’impegno dell’Istituto Oncologico Romangnolo (IOR), polo di formazione e didattica dell’Università di Parma, rappresenta, infatti, una delle migliori e più avanzate realtà nel panorama specialistico dermatologico e multidisciplinare, riconosciuto a livello nazionale. La struttura, recentemente rinnovata nella sua sede di Ravenna (ambulatorio sito presso Dermatologia dell’Ospedale Santa Maria delle Croci, cui si affianca quello di Meldola), è stata presentata dai vertici dell’AUSL Romagna, IRST IRCCS, Istituto Oncologico Romagnolo (IOR) insieme al Sindaco di Ravenna, Michele De Pascale. Integrato nel sistema di presa in carico dei problemi di salute della pelle, in stretta collaborazione con le altre strutture di dermatologia della Romagna, nella SKU IRST IRCCS si uniscono al meglio la clinica e la valutazione strumentale diagnostica con eccellenti risultati per l’assistenza ordinaria e la ricerca applicata.

Nel corso dell'inaugurazione gli interventi sono stati condotti dal Dr. Paolo Tarlazzi, Direttore del Presidio Ospedaliero Ravenna AUSL Romagna, che ha introdotto l’evento come “esempio tra i più virtuosi e strutturati della relazione tra IRST e AUSL Romagna”. Linea condivisa dal Dr. Giorgio Martelli, Direttore Generale IRST IRCCS: “E’ un piacere essere qui per suggellare la storia della grande attività clinica e di ricerca del Centro diretto dal prof. Stanganelli. Ricordo gli albori della struttura e come questa subito si contraddistinse per la forte azione di prevenzione e l’utilizzo di tecnologie avanzate. La SKU è uno dei nodi più importanti del rapporto IRST-AUSL, un trampolino per raggiungere un obiettivo ancor più ambizioso, creare una rete delle dermatologie in Romagna”.

A seguire il Prof. Ignazio Stanganelli – che ha illustrato la storia e le numerosissime attività della SKU (a seguire nel testo), rimarcando come “oggi sia una struttura multidisciplinare integrata che consente di svolgere attività di cura trasversale; modello clinico e di ricerca riconosciuto a livello nazionale” – e Federico Cappuzzo, Direttore del Dipartimento Oncoematologico AUSL Romagna: “C’è un dato che va evidenziato: soprattutto nel caso dei melanomi, la prevenzione può assicurare la guarigione al 100%; mentre se trattato in fase avanzata, diventa una patologia oltremodo complessa da gestire, anche in termini di qualità di vita del malato. La SKU dimostra, in tal senso, una presa in carico ottimale non solo perché tra le attività ha forte vocazione preventiva, puntando alla sensibilizzazione verso un fattore ambientale come i raggi UV – cancerogeni quanto il fumo di sigaretta – ma anche grazie al fatto di essere presidio di ricerca.” Davide Melandri, Direttore della Banca della Cute AUSL Romagna e Responsabile Chirurgia plastica, ha colto l’occasione per portare all’attenzione il progetto di rete dei Centri di Oncodermatologia, su più sedi in Romagna, “per mettere a sistema le competenze di AUSL e IRST; ricerca, clinica, diagnostica e chirurgia in un progetto che permetta di andare ancora oltre i livelli già alti dell’assistenza.

Successivamente alla Dr.ssa Michela Tabanelli, Direttore f.f. U.O.C. Dermatologia Ravenna AUSL Romagna che ha illustrato l’operatività della Dermatologia AUSL, le conclusioni del Prof. Dino Amadori, Direttore Scientifico Emerito IRST IRCCS e Presidente IOR (nell’occasione era presente Mario Pretolani, Presidente Volontari e amici dello IOR) e di Michele De Pascale: “La ricerca affianchi sempre la terapia e l’assistenza. Lo IOR è nato per questo. Grazie a quel sogno, abbiamo elevato l’Oncologia in Romagna tanto da poter ambire ad avere un IRCCS. Altro grande obiettivo IOR è sempre stato garantire la formazione permanente, tutto questo restando sempre al fianco delle strutture pubbliche, per farle crescere. La SKU è esempio dei grandi risultati che possono essere ottenuti quando si lavora insieme”. Ogni anno presso la Dermatologia ravennate vengono effettuate circa diecimila visite e prestazioni, e si eseguono circa 200 interventi chirurgici per asportazione di melanomi.

Il Sindaco di Ravenna: “Oggi abbiamo ancora una volta la dimostrazione del valore e della qualità dei nostri professionisti e del fatto che insieme si possono fare cose ancora più importanti. Penso di poter parlare a nome tutti i sindaci quando auspico si possa fare, nel prossimo anno, un grande passo nell’integrazione AUSL-IRST. Fermare questo percorso risulterebbe incomprensibile per i cittadini, cui non interessano gli aspetti amministrativi quanto i livelli di assistenza e risposta”. 

La Skin Cancer Unit IRST IRCCS – L’esperienza del Centro clinico-sperimentale di Onco-Dermatologia – Skin Cancer Unit (SKU) dell’Istituto Tumori della Romagna (IRST) IRCCS, nasce nel 1992 all’interno dell’Ospedale di Ravenna quando l’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR) decise di sostenere un progetto sul melanoma del Dr. Ignazio Stanganelli. In quegli anni iniziava la diagnosi strumentale e la digitalizzazione in dermatologia: uno spartiacque tra un prima, durante il quale il medico osservava la pelle a occhio nudo e basandosi esclusivamente sulle proprie competenze, e un dopo fatto di diagnosi fatte con immagini ingrandite e con l’ausilio di un computer.

L’identificazione clinica di un sospetto melanoma – L’esame visivo della pelle è il metodo di screening di base nella diagnosi precoce del melanoma. I principali indicatori clinici per l’identificazione del melanoma sono la regola dell’ABCDE (Asimmetria, Bordi irregolari, Colore disomogeneo, Dimensioni maggiore di 6 millimetri, Evoluzione rapida) e il segno del “Brutto Anatroccolo” (un nevo con caratteristiche diverse dagli altri e pertanto potenziale melanoma). Rimane la complessa identificazione del melanoma nodulare che, per la rapida crescita e le caratteristiche biologiche, è aggressivo e con prognosi infausta.

Il contributo delle nuove tecnologie – Grazie all’evoluzione tecnologica in atto dagli anni ’80 la diagnosi dermatologica ha fatto enormi progressi. La comparsa della dermoscopia (i.e. dermatoscopia, epiluminescenza)  – una tecnica non invasiva che consente di visualizzare strutture peculiari della lesione non altrimenti visibili ad occhio nudo – e la successiva implementazione con sistemi digitali ha aperto una reale strada sia nella pratica dermatologica ambulatoriale che nella ricerca applicata. In quest’ambito gli strumenti principalmente utilizzati sono il videomicroscopio, le macchine fotografiche digitali e le applicazioni sugli smart phone. Le applicazioni offerte dalla tecnologia computerizzata sono numerose e riguardano essenzialmente l’uso clinico per monitorare le lesioni melanocitiche nel tempo, per la creazione di un ampio data-base di immagini e per lo sviluppo telematico. Altri impieghi sono focalizzati sulle correlazioni clinico-patologiche per l’identificazione delle aree maggiormente sospette da segnalare al patologo, sulla revisione dei casi e sulla ricerca di base per lo studio degli effetti delle radiazioni ultraviolette. Nel campo delle applicazioni digitali, grande impulso sta avendo lo sviluppo di algoritmi matematici finalizzati alla diagnosi automatica del melanoma mentre sulle procedure di controllo dei nevi la novità è il monitoraggio digitale o mole mapping (più comunemente definita mappatura computerizzata). Notevole impatto sulla diagnosi di melanoma ha l’utilizzo della Microscopia Laser Confocale: uno strumento di recentissimo uso nella ricerca che, utilizzando un raggio laser, produce immagini tessutali in vivo con una risoluzione quasi istologica. L’implementazione della microscopia laser confocale ha portato un netto aumento delle diagnosi di melanoma ma il parametro più rilevante è la prevalente presenza di casi di melanomi in situ (più del 45% della casistica) e di melanomi con spessore inferiore a 1 millimetro (oltre il 45 % della casistica) con uno spessore medio di Breslow di 0.20 mm, valore assolutamente impensabile sino a 20 anni fa.

Si allega comunque la presentazione in power point dell'evento.

Successivamente, alla presenza del signor Mario Pretolani (IOR), dei  vertici dell'associazione Lucè, sempre insieme al sindaco Michele De Pascale, sono stati inaugurati i due ecografi, a supporto dell'attività dell Senologia, diretta dalla dottoressa Roberta Di Marsico.

Ultima modifica il Martedì, 26 Gennaio 2021 09:36 Modificato da:
a cura della