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"Questo non è amore". Mercoledì 8 marzo: un banchetto all' ospedale di Forlì

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Campagna di sensibilizzazione “Questo non è amore”

Giovedì 8 marzo, in occasione della Festa della donna, dalle 9 alle 11, la Questura organizzerà un banchetto  nell'ospedale di Forlì per informare e sensibilizzare la popolazione
 
 
 
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Se ti ricatta … non è amore. Se minaccia te o i tuoi figli … non è amore. Se ti isola, umilia, offende …non è amore. Se ti perseguita con mail e sms ossessivi ….non è amore. Se ti prende con violenza quando non vuoi … non è amore. Se ti chiede “l’ultimo appuntamento” …non è amore”. Se ti uccide …non è amore.

Sono questi messaggi che verranno  veicolati  dai poliziotti in servizio alla Questura di Forlì -Cesena, in occasione della Giornata dedicata alle donne, con un banchetto allestito, dalle ore 9 alle ore 11, nell'atrio del Padiglione Morgagni dell'ospedale di Forlì.

Domani, come già avvenuto in occasione della Festa di san Valentino, anche la Questura di Forlì-Cesena sceglie di stare vicina alle donne con la campagna “…questo non è amore” che prevede in tutte le province italiane camper, pullman, gazebo e altri momenti d’incontro volti a rompere l’isolamento e il dolore delle vittime di violenza di genere, offrendo il supporto di un’equipe di operatori specializzati, in prevalenza composta di donne e formata da personale di Polizia specializzato, da medici, psicologi e da rappresentanti dei centri antiviolenza.

Un’équipe di  poliziotti , specializzati in materia di “violenza di genere sarà presente anche nel nosocomio forlivese con uno stand, a disposizione della cittadinanza, al fine di illustrare tutti gli strumenti normativi che l’ordinamento giuridico mette a disposizione delle vittime di violenza.

La flessione negli ultimi due anni dei delitti tipici (dai femminicidi, alle violenze sessuali, dai maltrattamenti in famiglia agli atti persecutori) non ferma l’impegno di prevenzione: non solo perché il numero assoluto delle vittime continua ad essere inaccettabile, ma perché l’esperienza di polizia e delle associazioni da tanti anni impegnate su questi temi mostra l’esistenza di un “sommerso” che troppo spesso non si traduce in denuncia. Un quotidiano fatto di attenzioni morbose, di comportamenti aggressivi e intimidatori che vengono letti come espressione di un amore appassionato e di una gelosia innocua, anche da madri, sorelle e amiche, ma che è spesso il triste copione di un crescendo di violenza che si alimenta con l’isolamento. Ogni tre giorni e mezzo, sul territorio nazionale, avviene in media l’omicidio di una donna in ambito familiare o comunque affettivo, mentre ogni giorno, sempre ai danni di donne, si registrano 23 atti persecutori, 28 maltrattamenti, 16 episodi di percosse, 9 di violenze sessuali.Oltre alla tutela offerta dalla legge, che va dagli strumenti dell’ammonimento al divieto di avvicinamento fino ai domiciliari e al carcere per i casi più gravi, la battaglia più importante si gioca sul campo della prevenzione in cui la Polizia di Stato è impegnata, non solo nel contribuire attraverso l’informazione al superamento di una mentalità di sopraffazione, ma a fare da sentinella per intercettare prima possibile comportamenti violenti e intimidatori.In questa prospettiva si muove l’adozione dall’inizio dell’anno del protocollo E.V.A. (Esame delle Violenze Agite) da parte di tutte le Questure d’Italia. Procedura che consente agli equipaggi di Polizia, chiamati dalle sale operative ad intervenire su casi di violenza domestica, di sapere se ci siano stati altri episodi in passato nello stesso ambito familiare. Tutto questo attraverso una procedura che prevede la compilazione di checklist che, anche in assenza di formali denunce, spesso impedite dalla paura di ancor più gravi ritorsioni, consentono di tracciare situazioni di disagio con l’obiettivo di tenerle costantemente sotto controllo e procedere all’arresto nei casi di violenza reiterate. 

 Per informazioni : 0543/719580 - 0543/ 719463 (uffici Questura di Forlì-Cesena)

Ultima modifica il Martedì, 07 Marzo 2017 12:18 Modificato da:
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