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Articoli filtrati per data: Novembre 2017

“Donne e diabete”. Questo il tema al centro della conferenza informativa e di sensibilizzazione, che si svolgerà a Rimini sabato 25 novembre, dalle ore 16 alle ore 18 presso la  Sala del Buonarrivo – Palazzo della Provincia (Corso d'Augusto, 231). L’iniziativa rientra tra gli eventi organizzati dall’Azienda USL della Romagna in occasione della Giornata Mondiale del Diabete, quest’anno dedicata alle donne.

 

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La Cappellania dell'ospedale di Forlì segnala due eventi in preparazione del Natale 2017:


- Giovedì 07/12/2017 ore 17.00.
In preparazione del Santo Natale,

nella Cappella dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni  di Forlì, Padiglione Morgani, la Cappellania Ospedaliera, in collaborazione con l’Uffico Pastorale della Salute, propone un momento di ascolto intitolato:

“Per un Iddio che rida come un bimbo”

Il poeta Davide Rondoni leggerà alcune sue poesie, il gruppo corale Mulino Mistico eseguirà brani di musica polifonica, accompagnati al clavicembalo dal M° Filippo Pantieri.

Evento aperto a tutti, perché il “prendersi cura”, va oltre la mera cura medica e può diventare un gesto che accompagna la persona, indicando un punto di speranza e di pace, attraverso la bellezza della musica e della poesia in tempo di  Avvento.



- Giovedì 21/12/2017 ore 15.00
Santa Messa di Natale presieduta da Mons. Vescovo.

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L'Associazione cesenate Assocuore promuove sabato 25 novembre la Giornata del Cuore. Dalle ore 9 alle ore 18,  di fianco al Duomo di Cesena sarà allestito un gazebo dove saranno rilevati gratuitamente pressione arteriosa e colesterolo. Si potrà acquistare il BERGAMOTTO, "amico del cuore". Medici ed infermieri saranno a disposizione per tutte le informazioni sui rischi cardiovascolari e sulla loro prevenzione.

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Martedì, 21 Novembre 2017 11:38

Ospedali di Comunità: l'impegno della Regione

Ospedali di Comunità: la Regione ci investe, anche economicamente. Infatti, nell’ambito del PSR 2014-2020, Misura 7 – Tipo di operazione 7.4.01 “Strutture polifunzionali socio assistenziali per la popolazione" – AVVISO PUBBLICO REGIONALE ANNO 2016 - all’Azienda USL della Romagna è stato concesso un sostegno di € 500.000,00 di cui alla Determinazione Regione Emilia Romagna SERVIZIO TERRITORIALE AGRICOLTURA,CACCIA E PESCA RAVENNA n. 14536 del 18/09/2017 per la realizzazione di Ospedale di Comunità presso il Presidio Sanitario di Brisighella (RA). Qui tutti i dettagli dal punto di vista tecnico.

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Andrà in onda oggi nelle edizioni  del TG delle  14 – 16 – 19 – 20.30 e all’una di notte, il secondo servizio realizzato da Teleromagna sulla mostra allestita all'ospedale di Forlì per il decennale della robotica . Ogni edizione viene replicata mezz’ora dopo su Teleromagna News (canale 74).
 

Dopo il successo del Primo Congresso Nazionale - Chirurgia robotica: modelli organizzativi e sostenibilità", organizzato  in occasione dalla ricorrenza del decennale della chirurgia robotica forlivese, l 'ospedale Morgagni - Pierantoni di Forlì presenta due interessantissime mostre sulla robotica, allestite nell'atrio del Padiglione Morgagni e aperte al pubblico. 

La prima esposizione, che resterà visitabile fino al periodo natalizio, racconta, con immagini e testi, la storia dei primi dieci anni della robotica chirurgica a Forlì, illustrata con i volti di chi, in questo periodo, ha contribuito a fare dell'esperienza robotica forlivese un modello studiato anche da moltissime delegazioni straniere. Ricordiamo che il  robot Da Vinci forlivese viene utilizzato in tutte le discipline chirurgiche del nosocomio forlivese. La Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì fece una prima donazione nel 2006  all’allora Ausl di Forlì, acquistando il sistema robotico Da Vinci IS 2000 e successivamente, nel 2012, acquisendo  il nuovo robot chirurgico Da Vinci IS 3000. Il secondo importante acquisto venne fatto per consentire, al nosocomio e ai suoi professionisti, di rimanere sempre all’avanguardia in quest’ambito di cura e di ricerca. Fortemente significativi  i dati di attività robotica registrati dall'ospedale di Forlì : 1606 interventi  suddivisi in  ben sette  discipline chirurgiche .

La seconda esposizione, tredici bellissimi pannelli di foto e testi, documenta invece la storia di tutta la robotica, dagli automi meccanici del terzo secolo avanti Cristo al robot Da Vinci di ultima generazione. La mostra resterà visibile al pubblico nell'atrio dell'ospedale fino al primo dicembre 2017.

Guarda il servizio https://www.teleromagna24.it/attualit%C3%A0/forli-10-anni-di-chirurgia-robotica-allospedale-morgagnipierantoni-una-mostra-ripercorre-la-storia-video/2017/11

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Successo di partecipazione per i primi incontri organizzati dall’associazione Cardiologica forlivese in collaborazione con l’Ausl Romagna e la Fondazione Myriam Zito Sacco.Un programma educazionale per i pazienti, un servizio di supporto psicologico e una convenzione per un corso di allenamento personalizzato.

Come vivere dopo l’infarto: potrò tornare come prima?
Quali stili di vita devo e posso adottare dopo questo evento? Posso tornare a fare sport? Cosa posso mangiare? Posso assumere qualunque farmaco? Dopo l’infarto mi sento sempre triste e fatico a reinserirmi nella vita sociale...cosa posso fare?

Sono solo alcune delle domande che i pazienti coronarici si pongono dopo aver subito un infarto e a cui  l’Associazione Cardiologica Forlivese, presieduta dal dottor Marcello Galvani, direttore della Unità Operativa di Cardiologia di Forlì, in collaborazione con la Fondazione Miriam Zito Sacco di Forlì e il patrocinio dell’Ausl Romagna, cercheranno di rispondere con un programma educazionale cui potranno aderire liberamente tutti coloro che hanno vissuto questa esperienza, un nuovo servizio di supporto psicologico e una convenzione con una palestra.

“ Ogni anno, all’ospedale di Forlì, arrivano in media 400 pazienti colpiti da infarto e il programma – spiega il dottor Marcello Galvani, direttore UOC Cardiologia di Forlì e Presidente dell’Associazione Cardiologica forlivese – ha come scopo quello di favorire la partecipazione attiva del paziente, e dei suoi famigliari, al piano di cura redatto al momento della dimissione dall’Ospedale. A tutti i dimessi dall’ospedale di Forlì viene inviato, ogni tre mesi un invito a partecipare a questa serie di incontri informativi".

"E’ scientificamente dimostrato – prosegue - che, nei mesi e negli anni successivi all’infarto, l’aderenza alle terapie prescritte e l’adozione di un corretto stile di vita riduce al minimo, ovvero a meno del 1% all’anno, la probabilità di nuove ricadute della malattia. Al fine di ottenere questo entusiasmante risultato è però necessario un forte impegno da parte di tutti i protagonisti del processo di cura, paziente, famigliari, operatori sanitari, basato sulla condivisione delle finalità, degli interventi sanitari e della verifica dei risultati di questo confronto."

Il ciclo di incontri “Come vivere dopo l’infarto: potrò tornare come prima?Programma educazionale rivolto ai cittadini forlivesi con malattia coronarica, (segue programma) organizzato dall'Associazione Cardiologica, diretta dal dottor Marcello Galvani, con la collaborazione della Fondazione Cardiologica Zito Sacco, è  alla sua quarta edizione ed ha come obiettivo quello di favorire la partecipazione attiva del paziente (e dei suoi famigliari) al piano di cura redatto al momento della dimissione dall’Ospedale.

Il programma è articolato in una serie di riunioni su temi specifici (della durata di 2 ore circa) in cui medici ed infermieri illustreranno ai partecipanti cos’è l’infarto miocardico, come viene curato e gli stili di vita da adottare dopo l’evento acuto. Verrà dato il più ampio spazio alle domande dei partecipanti che potranno approfondire con gli operatori sanitari i temi trattati.

Oltre al ciclo di incontri, quest’anno, l’Associazione Cardiologica ha attivato altri due importanti servizi per i pazienti.

“Durante gli incontri degli anni precedenti – spiega sempre il dottor Galvani – abbiamo somministrato ai partecipanti un questionario sulla qualità di vita, finalizzato ad esplorare la loro condizione fisica e mentale. Il risultato è stato molto interessante: la loro condizione fisica è risultata simile a quella della popolazione che non ha subito un infarto, ma la condizione psicologica, nel 30% dei casi, ha evidenziato una perdita di autostima e un difficile inserimento  nella società dopo l’evento. Per questo abbiamo pensato di attivare un supporto psicologico con l’ausilio del dottor Domenico Grandini, già direttore della Uo di Psicologia di Forlì.”

“Infine – conclude il cardiologo – sempre per venire incontro al recupero psico - fisico dei pazienti  abbiamo attivato una convenzione "Prenditi a cuore - City Riability Wellness” con il Centro Medoc di Forlì per attivare programmi di allenamento personalizzati per i cardiopatici.”

“Come vivere dopo l’infarto: potrò tornare come prima?Programma educazionale rivolto ai cittadini forlivesi con malattia coronarica,  

Sede: Sala Riunioni Fondazione Cardiologica Sacco, P.zza F.lli Ruffini, 6 47121 Forlì

Programma

Sabato 11 novembre 2017 ore 9:30

Cos’è l’infarto miocardico e come viene curato

Sabato 18 novembre ore 9:30

I farmaci necessari una volta a casa

Sabato 2 dicembre 2017 ore 9:30

I corretti stili di vita

Per informazioni rivolgersi alla Sig. Patrizia Dall’Agata, Associazione Cardiologica Forlivese, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, tel. 0543 31787.

Docenti:

Marcello Galvani, Presidente Associazione Cardiologica Forlivese e Direttore UO Cardiologia, Ospedale Morgagni

Donatella Ferrini, Associazione Cardiologica Forlivese

Ottorino Catapano, Responsabile Ambulatorio Coronarico, UO Cardiologia, Ospedale Morgagni

Aldo Troiano, Coordinatore Infermieristico UTIC/Cardiologia/Emodinamica, Ospedale Morgagni

Barbara Forti, Infermiera UO Cardiologia, Ospedale Morgagni

Caterina Radogna, Infermiera UO Cardiologia, Ospedale Morgagni

Tania Ballestra, Infermiera UO Cardiologia, Ospedale Morgagni

Meris La Corte, Infermiera UO Cardiologia, Ospedale Morgagni

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Lunedì, 20 Novembre 2017 08:32

Matite pop.Quadreria in Pediatria a Forli'.

Matite pop.Quadreria in Pediatria a Forli'.

 Con il progetto “Riscossa fantastica – Quadreria in Pediatria” Ausl Romagna - Forlì, dal 20 novembre 2017, si abbattono le pareti del luogo di cura con le prime dieci tavole che raccontano attraverso la “metafora illustrata” la favola contemporanea aprendo varchi sul mondo.

I diritti dei bambini attraverso il fare e disfare favole. Il 20 novembre 2017, per la giornata mondiale dell'infanzia, dalle 15, presentazione delle linee progettuali di “Riscossa fantastica – Quadreria in Pediatria” (terza implementazione progettuale) con il Dott. Enrico Valletta (Pediatra e Primario), Renata Franca Flamigni (scrittrice) e Flavio Milandri (sociologo). Il pomeriggio vedrà anche l’intervento di Valentina Ravaioli, Consigliera Regionale Emilia-Romagna.

Una mirabolante quadreria. Le prime opere esposte dal 20 novembre, attraverso un linguaggio iconografico giocoso ed etereo, dialogano con una quotidianità non sempre agevole e, complice la favola contemporanea, sono mediatrici tra la materia e il sogno. Sauro Milandri, primo autore in mostra, fino a febbraio 2018, con Matite pop è infatti tra i principali artigiani-artisti del Metamuseo Experience, il Museo girovago del rifiuto dell’Emilia-Romagna, a Palazzo Sassi Masini (Forlì) ancora per tutto novembre.

Riscossa fantastica – Quadreria in Pediatria, con il patrocinio di Ausl Romagna e Comune di Forlì – Assessorato alla Cultura, Politiche Giovanili, Pari Opportunità, è proposto dall’Associazione Fantariciclando con Pediatria dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni, Action Line, Metamuseo girovago, PuntoDonna, La Guida dei bambini, Tank - Sviluppo immagine. La strabiliante Quadreria presso Azienda USL della Romagna, Reparto di Pediatria Ospedale Morgagni-Pierantoni, via Forlanini, 34 – Forlì, è ad ingresso libero in orario di apertura al pubblico del Reparto

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Il dottor Mauro Giovanardi, che a seguito di procedura di selezione pubblica è stato nominato, alcune settimane fa, direttore dell’unità operativa di “Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva” di Rimini dell’Ausl Romagna, si presenta ed illustra l’attività del reparto. Sessantunenne, sposato, due figli, il professionista era già in forze all’unità operativa, ed era facente funzioni dal pensionamento del precedente primario, il dottor Luigi Solmi, a fine 2015. Precedentemente il dottor Giovanardi aveva lavorato presso la casa di cura privata Villa Assunta di Rimini  e presso l’unità operativa di Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza sempre dell’Ospedale di Rimini. Il professionista è stato tra l’altro parte attiva della progressiva trasformazione  di quello che nel 1995 era il Servizio di Endoscopia Digestiva in una vera e propria unità operativa, competente anche per gli ambulatori di Cattolica, Riccione, Santarcangelo e Novafeltria e, dal 2007, dotata di 6 posti letto. In questo lungo periodo ha tra l’altro contribuito, oltre a svolgere la propria attività professionale di endoscopista, all’attività organizzativa e di formazione dei colleghi medici e degli infermieri in forze al reparto, man mano sempre più strutturato.

E’ possibile stimare che, nel corso della sua carriera, il dottor Giovanardi abbia effettuato oltre 60.000 endoscopie, sia in emergenza sia programmate; è stato il primo, in Azienda, ad eseguire endoscopie pediatriche e ha successivamente formato i colleghi; è responsabile del programma di Screening del Colon Retto; si è inoltre occupato dell’attività clinico-assistenziale e dell’attività ambulatoriale e di consulenza specialistica.

Sul fronte formativo, si è laureato nel 1982 col massimo dei voti, nel 1988 ha conseguito la specializzazione in medicina interna e nel 1993 in gastroenterologia ed endoscopia digestiva.

Sul fronte scientifico ha collaborato alla pubblicazione di numerosi lavori scientifici e poster presentati a vari  convegni nazionali ed internazionali e si è occupato della stesura di numerose linee guida e percorsi diagnostico terapeutici aziendali. E’ stato inoltre docente in corsi di formazione aziendali e tutor del Corso regionale di formazione in Medicina generale. E’ il direttore del Notiziario dell’Ordine dei Medici di Rimini e ha ricoperto incarichi di consigliere regionale e di componente di commissioni nazionali in seno alla Sied (Società Italiana di Endoscopia Digestiva) oltre a essere membro di altre società scientifiche gastroenterologiche quali AIGO ( Associazione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri) e GISCoR (Società Italiana per lo Studio del Colon Retto).

L’Unità Operativa di “Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva” dell’Ospedale “Infermi” di Rimini, coi suoi 6 letti (più 1 per il day hospital), è il reparto di riferimento per la provincia e vi lavorano 9 medici e 17 tra infermieri e altri operatori addetti all’assistenza.

 

Complessivamente nel corso del 2016 le prestazioni erogate (tra visite e diagnostica strumentale) sono state oltre 20.400 (circa tremila in più rispetto all’anno precedente), più precisamente dettagliate come segue.

Oltre all’endoscopia diagnostica e operativa di primo livello, che viene praticata in tutti e cinque gli ospedali, all’”Infermi” si aggiungono l’endoscopia pediatrica e gli esami endoscopici a  più elevata complessità e/o che necessitano di assistenza anestesiologica: gastrostomie endoscopiche percutanee, polipectomie difficili, Ercp  (Colangiopancreatografia endoscopica, diagnostica e operativa sulle vie biliari), enteroscopie, studio del tenue con videocapsula, posizionamenti di stent, ecografie con contrasto, ecoendoscopie. Nell’ambito delle procedure sulle vie biliari l’unità operativa ha recentemente compiuto un ulteriore salto di qualità acquisendo l’innovativa metodica Spyglass, con cui si possono eseguire colangiopancreatoscopie, cioè vedere e compiere alcune manovre operative direttamente “dentro”  le vie bilio-pancreatiche.

Nell’ambito dell’attività ambulatoriale, oltre alla gestione specialistica delle patologie gastroenterologiche più “comuni” (4.400 visite nel 2016), l’unità operativa dispone di ambulatori dedicati: per le malattie rare, per le malattie infiammatorie croniche intestinali  (con oltre 900 pazienti in carico) ed ambulatorio epatogastroenterologico.

 

Viene inoltre assicurata la gestione delle urgenze endoscopiche  (in cui rientrano in particolare sanguinamenti digestivi, ingestione di corpi estranei, ingestioni di caustici) attraverso un servizio di pronta disponibilità che assicura copertura e risposta 24 ore su 24.

 

Infine l’attività di prevenzione, in particolare attraverso lo screening del tumore del colon- retto, uno dei tre grandi screening oncologici (assieme a mammella e utero) attivo dal 2005: solo nel 2016 sono stati effettuati 1.384 esami endoscopici nel corso dei quali sono stati asportati 347 adenomi avanzati, cioè polipi con alto potenziale degenerativo.

 

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Si è svolto ieri, giovedì 16 novembre, all’hotel Cube di Ravenna, l’evento “Pediatria e Continuità Assistenziale: una serata per parlarne”, organizzato dall’Ausl insieme al Comitato delle Mamme costituitosi due anni fa per chiedere una maggiore presa in carico dei pazienti pediatrici, soprattutto quando il pediatra di famiglia non è presente: notte, fine settimana, festività. Sono quelli, infatti, i momenti in cui una famiglia può trovarsi più in difficoltà: non sempre è facile valutare serenamente la gravità dei sintomi di un bimbo piccolo e subentra il timore di  non star facendo tutto il necessario.

A questo fine, dopo aver attivato un dialogo con il Comitato, l’Ausl ha deciso di realizzare un percorso di formazione all’interno del servizio di Continuità Assistenziale (ancora noto come guardia medica) in modo che i medici di quel servizio, peraltro già abilitati a seguire i pazienti pediatrici così come quelli in età diverse, abbiano una capacità ancora maggiore di presa in carico dei bimbi ammalati. Non si tratta – è stato ribadito – di un nuovo servizio di “guardia medica pediatrica”, ma di un percorso di approfondimento dell’esistente Continuità assistenziale.

Percorso che le mamme hanno valutato positivamente, e i cui risultati sono stati esposti nella serata pubblica di ieri.

“Lo abbiamo fatto insieme questo percorso – ha detto Laura Fanelli in rappresentanza delle Mamme – è stato molto importante e anche molto interessante. L’Azienda ha dimostrato di capire le nostre esigenze, e anche noi abbiamo potuto renderci conto della complessità del mondo sanitario. Il nostro giudizio rispetto alla soluzione trovata è positivo: è stata fatta una bella cosa, e non rappresenta un punto di arrivo ma di ripartenza, poiché intendiamo continuare questo dialogo con l’Azienda per migliorare sempre i servizi erogati”.

Il dottor Giorgio Guerra, direttore sanitario dell’Ausl Romagna, ha a sua volta evidenziato che “l’opera di miglioramento dei servizi attraverso il confronto con la cittadinanza è un punto importante previsto nel nostro Atto Aziendale. La formazione dei colleghi di Continuità assistenziale che abbiamo attivato continuerà, nell’ottica di dare una risposta puntuale alle famiglie e anche di prevenire accessi inutili in ospedale”.

Un po’ di storia e di dati.

Come illustrato dal dottor Pierdomenico Lonzi (Responsabile Formazione e Medicina convenzionata dell’Ausl) i servizi di presa in carico pediatrica in orario notturno e festivo erano molto differenziati tra territori, prima dell’Ausl Romagna. Non dimenticando mai che un medico di Continuità assistenziale è già in grado e preparato per prendersi cura dei pazienti di ogni fascia d’età, bambini compresi, la scelta aziendale è stata quella di formare ulteriormente, gradualmente, tutti e 200 i medici di Continuità Assistenziale della Romagna (150 con contratti a tempo indeterminato e una cinquantina con contratti a tempo determinato). Sono dunque stati attivati due corsi, nell’aprile 2016 e nel settembre successivo, con i quali sono stati formati circa la metà dei medici. E nei prossimi mesi sono già stati programmati corsi per proseguire con la formazione, che è da considerarsi permanente, e completare così il quadro.

Si tratta di 14 ore teoriche e di altre 36 ore pratiche, effettuate all’interno di reparti di Pediatria. Tale formazione ha anche portato a redigere, da parte del dottor Daniele Morini e dei suoi colleghi di Continuità Assistenziale, un “Quaderno”: vero e proprio manuale che sarà consegnato a tutti i professionisti di Continuità assistenziale e ai nuovi assunti e incaricati.

Come funziona il servizio.

Come noto in orario notturno (dalle ore 20 alle ore 8 di tutti i giorni) e in orario prefestivo e festivo (dalle ore 20 del venerdì alle ore del lunedì) è attivo il servizio di Continuità Assistenziale che si attiva telefonicamente. I medici – ha ribadito con molta chiarezza il dottor Morini - effettuano una presa in carico che può consistere:

  • nel rilascio di consigli telefonici al paziente,
  • in una visita, da effettuarsi presso gli appositi ambulatori di Continuità Assistenziale situati sul territorio o, quando ne sussistono i reali presupposti clinici, a domicilio,
  • nell’invio del paziente (se trasportabile) al Pronto Soccorso o nell’attivazione del 118.

Per i pazienti pediatrici tale servizio non cambia, ma – come evidenziato nel corso della serata anche con alcuni video di telefonate simulate realizzati grazie all’ausilio del dottor Morini e delle Mamme del Comitato – il medico, formato, è particolarmente attento nell’intervista telefonica alla mamma, nella raccolta dei sintomi e nel follow up telefonico attraverso telefonate di controllo nelle ore successive.

Questo il percorso attivato che, ha evidenziato il dottor Federico Marchetti (Dipartimento materno infantile e Referente scientifico della formazione pediatrica alla Continuità assistenziale) “è all’avanguardia ed è tutt’altro facile da trovare in altre parti d’Italia” e che “è stato contraddistinto da grande collaborazione tra i medici di Continuità assistenziale i Distretti e noi ospedalieri. E anche perché può dare una risposta importante alle famiglie, in modo che serenamente sappiano se proseguire con le terapie che stanno intraprendendo o piuttosto rivolgersi alla struttura più adatta in quel momento per il loro bambino”.

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Maggior confort e sistemi “testaletto” all’avanguardia nel reparto di Medicina e Lungodegenza dell’Ospedale di Santarcangelo. Sono infatti partiti in questi giorni lavori di radicale ristrutturazione del reparto, per un valore di 320mila euro, il cui primo stralcio si concluderà a ridosso delle Festività Natalizie.

I lavori contemplano la completa innovazione dell’impiantistica di sicurezza (antincendio, impianto elettrico, rilevazione fumi, sistemi di erogazione dei gas medicali, attivazione infermieristica) al fine di innalzare sempre di più il livello di sicurezza e confort per i pazienti ricoverati, specialmente in condizioni più critiche, e per i loro famigliari.

Lavori, coordinati dall’unità operativa “Attività tecniche” di Rimini dell’Ausl (direttore architetto Enrico Sabatini) in collaborazione con la Direzione medica ospedaliera (dottor Romeo Giannei) che, per stralci, riguarderanno tutti i 27 locali (15 stanze di degenza più aree di servizio) che compongono il reparto, diretto dal dottor Giorgio Ioli, per una superficie complessiva di 900 metri quadrati e 28 posti letto.

In particolare le stanze di degenza saranno dotate di innovativi “sistemi testaletto”, con i dispositivi di controllo e sicurezza dei gas medicali, di attivazione degli infermieri e movimentazione dei letti, all’avanguardia e pensati per andare incontro ad ogni esigenza dei degenti.                                               

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