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Articoli filtrati per data: Marzo 2019

Riflettori puntati sul Centro Grandi Ustionati dell’ospedale Bufalini di Cesena e sulla Banca Regionale della Cute dell’Azienda USL della Romagna nel programma televisivo di approfondimento FOCUS in onda su Teleromagna. Ad illustrarne l’attività, il funzionamento e i progetti di ricerca sono il dottor Davide Melandri, direttore del Centro Grandi Ustionati e della Banca della Cute e  la dottoressa Elena Bondioli direttore tecnico della Cell Factory e Criobanca e responsabile Bioingegneria Tessutale e Cellulare.

Il Focus dal titolo "Salviamo la pelle" andrà in onda:  mercoledì  27 marzo alle ore 13,30 e alle ore 18,15 su Teleromagna (tasto 14 sul telecomando); giovedì  28 marzo  alle ore 17,30 e alle ore 21,30 su TR24 (tasto 11 sul telecomando); venerdì  29 marzo alle ore 16 su Teleromagna; domenica 31 marzo alle ore 13,30 su Teleromagna e alle ore 23 su TR24.

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Si è svolta questa mattina una sobria cerimonia inaugurativa relativa a due automobili per l’assistenza domiciliare, donate all’Ausl Romagna dell’Associazione Rimini Solidale Onlus. Erano presenti la vicepresidente dell’associazione Micaela Dionigi, l’assessore Mattia Morolli in rappresentanza del Comune di Rimini, il direttore generale dell’Ausl Romagna Marcello Tonini, il direttore facente funzioni delle Cure primarie di Rimini Antonella Dappozzo, il direttore della Direzione Infermieristica e Tecnica di Rimini Andrea Galeotti.

Le due automobili donate sono due Panda, del valore commerciale complessivo di oltre 25mila euro. Saranno utilizzate per il servizio di assistenza domiciliare che, come specificato dalla dottoressa Dappozzo, “è una modalità di presa in carico dei pazienti molto importante e innovativa, trattata nel Piano Sociale e Sanitario vigente della Regione Emilia Romagna, vocato al mantenimento del paziente nel suo ambiente di vita. Si tratta di esperienze molto gradite dai pazienti e dai loro famigliari, che sempre più spesso ne sono anche i caregiver, perché il poter restare a casa propria è solitamente un elemento normalizzatore e che agevola la compliance rispetto alle terapie. Certo questo ribaltamento di paradigma, cioè non più il paziente che va a curarsi presso le strutture, ma i professionisti che vanno da lui, implica che il personale percorra grandi distanze. Per questo motivo la donazione di due automobili, da parte della Rimini Solidale Onlus ha una grande importanza e denota sensibilità e lungimiranza”.

A dare in senso quantitativo di tale attività, il dottor Galeotti, il quale ha evidenziato che nel 2018 sono stati 55.548 gli accessi infermieristici domiciliare in provincia di Rimini, su quasi duemila utenti assistiti, “ad opera, sul fronte infermieristico, di trenta infermieri cui se ne aggiungeranno tra breve altri 6”. L’assistenza domiciliare si sostanzia principalmente in prestazioni legate a prelievi, oncologia, cure palliative sia di base sia specialistiche.

“Il sostegno, negli ultimi anni, della Rimini Solidale è stato per noi un grande onore, del quale abbiamo fatto, e faremo di tutto, per essere degni – ha detto il dottor Tonini –, e credo rappresenti un esempio virtuoso di collaborazione tra settore pubblico e terzo settore/mondo economico”.

“Eventi di questo tipo – ha detto l’assessore Morolli – dimostrano come ci sia, a Rimini, una società civile sana, legata al proprio territorio e alle proprie radici. Una società civile che rimette al centro il valore della sanità e dei suoi operatori e che, attraverso i suoi imprenditori più illuminati, attiva collaborazioni importanti. Credo che sia un esempio per molti”.

Sono 12 anni che la Rimini Solidale Onlus sostiene l’ospedale di Rimini attraverso donazioni di vario tipo, come riassunto in una pubblicazione donata dall’Ausl all’associazione (realizzata internamente e quindi a costo zero), e come ricordato dalla vicepresidente Dionigi: “Questi 12 anni sono volati – ha raccontato – e sono stati anni di grande orgoglio ma anche ovviamente di vicissitudini. I tempi sono cambiati, alcuni amici hanno lasciato l’associazione e le cose sono diventate più difficili, ma abbiamo continuato a fare del nostro meglio, felici di quello che siamo riusciti a dare”.

 

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A seguito di apposita procedura selettiva il dottor Mauro Fallani è stato nominato  direttore dell’Unità operativa di Pronto soccorso – Medicina d’Urgenza del Presidio Ospedaliero di Riccione - Cattolica. Sostituisce la dottoressa Marina Gambetti, andata in pensione alcuni mesi fa, durante i quali il dottor Fallani ha preso il suo posto in qualità di facente funzioni.

Il dottor Mauro Fallani vive a Fano, è sposato (2 figli) ed ha 60 anni. Laureatosi in Medicina e Chirurgia nel 1983 all’università di Bologna con 110 e lode, ha conseguito, presso lo stesso Ateneo e sempre col massimo dei voti, le specializzazioni in Medicina interna nel 1988 e in Reumatologia nel 1992. Sottufficiale medico durante il servizio militare, ha sviluppato la sua carriera presso le strutture di Lugo, Bologna (Policlinico “Sant’Orsola – Malpighi” e Azienda Ospedaliera), e nel 2005 è stato nominato primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Fano, ruolo che ha lasciato nel 2010 per trasferirsi all’Ospedale di Riccione, presso il quale ha diretto la struttura semplice di Medicina d’Urgenza.

Numerosi i riconoscimenti sul fronte della formazione medica soprattutto su temi legati al soccorso e all’urgenza; dal 2001 il dottor Fallani è direttore dei corsi dell’Italian Resuscitation Council. Dal 2002 al 2012 è stato caporedattore del mensile “Novità in Urgenza” della sezione Emilia Romagna della Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza – Simeu. Sul fronte scientifico è autore di decine di pubblicazioni sull’emergenza-urgenza tra cui, in particolare, di cinque edizioni dell’”Handbook dell’Urgenza in Medicina”, e del testo “L’Elettrocardiogramma nell’Urgenza”.

L’Unità operativa di “Pronto soccorso e Medicina d’urgenza” del Presidio ospedaliero di Riccione-Cattolica, è una struttura organizzativa complessa inserita nel Dipartimento di Emergenza dell’Ausl e costituita dal Pronto Soccorso di Riccione, dalla Medicina d’urgenza collocata sempre a Riccione e dotata di 14 posti letto di degenza ordinaria (di cui 2 di area critica) e dalla struttura semplice di “Punto di primo intervento” dell’Ospedale di Cattolica. Presso il Pronto soccorso di Riccione sono inoltre presenti 6 posti letto di Osservazione Breve Intensiva.

Nel corso dell’anno 2017 presso il Pronto soccorso di Riccione si sono verificati 34.160 accessi; presso il Punto di Primo intervento di Cattolica gli accessi sono stati 20.880. I ricoveri in Medicina d’Urgenza sono stati 1.108 per 3.186 giornate di degenza. Le principali patologie qui trattate sono state di natura cronico degenerativa e traumatologica. Più complessivamente nel Presidio ospedaliero di Riccione vengono trattati circa 12mila casi l’anno per circa 56mila giornate di degenza.

Al nuovo primario sono stati conferiti, tra l’altro, gli obiettivi di: effettuare una mappatura dei rischi prevedibili e gestibili con relativo risk management; promuovere l’incident reporting; stimolare la partecipazione dell’unità operativa a studi epidemiologici ed osservazionali e a progetti di miglioramento; adattare prontamente la struttura ai cambiamenti del contesto organizzativo aziendale, ai bisogni dell’utenza e all’evoluzione normativa e tecnologica.

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Per il ciclo di conferenze “Salute e benessere al femminile" organizzato dall'associazione ADOCM Crisalide di Rimini, sabato 30 marzo, dalle ore 9, presso la Sala AUSER di via Caduti di Marzabotto 30, a RIMINI , si terrà la conferenza pubblica dal titolo “Tumore al seno: facciamo il punto”. Tra i relatori, anche i professionisti dell’Ausl Romagna.

Maggiori dettagli nell'allegata locandina.

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“L’infermiere e l’uso consapevole dei social”, questo il titolo del corso di formazione accreditato, proposto il 18 Marzo 2019 dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Forlì-Cesena, che ha visto la partecipazione di 130 infermieri. Un pomeriggio intenso e ricco di contenuti -svoltosi nella sala convegni di Cesena Fiera- durante il quale il tema delicato e attuale dell’utilizzo dei social network da parte dei professionisti infermieri, è stato affrontato analizzando molteplici aspetti.

I saluti della Presidente Linda Prati, hanno aperto i lavori moderati dalla Consigliera Opi Fc, Francesca Puca e dalla giornalista scientifica Tiziana Rambelli, Dirigente presso l’ Ausl Romagna-Forlì.

Nicola Draoli, componente del Consiglio Fnopi e primo tra i relatori, si è fatto portavoce delle direttive della Federazione ed ha illustrato gli aspetti etici e deontologici che devono guidare l’infermiere nell’approccio con il mondo digitale come nella vita reale. “Ogni volta che un infermiere agisce sui social e sul web mancando di decoro e di rispetto, mina l’immagine di tutta la comunità professionale e ne frena la credibilità” ha affermato Draoli, sottolineando comunque le potenzialità elevate di comunicazione dei social media, che per questo richiedono una maggiore responsabilità nel loro utilizzo. Il Consigliere Fnopi ha invitato la platea a considerare i social uno strumento importante per lo sviluppo della professione e ha concluso il suo intervento affermando che “quando la società sa che siamo infermieri e riusciamo a presentarci, a parlare, argomentare, disquisire con cultura, idee e spessore, allora noi tuteliamo ed innalziamo la professione, nella vita reale come in quella virtuale”.

Successivamente Fabio Fedeli, Presidente dell’Opi di Lecco, ha introdotto il tema delle fake news, chiarendo le idee sull’argomento e fornendo strumenti per riconoscere ed evitare le bufale mediatiche. “Le cosiddette bufale -ha sottolineato Fedeli- possono impattare in diversi modi sulla nostra vita professionale, essendo dannose per l’immagine che ne deriva e minando il rapporto di fiducia tra cittadino e professionista sanitario.” Nella sua relazione ha spiegato ai colleghi in che modo contrastare le fake news, che sempre più si diffondono in maniera incontrollata, proponendo un vero e proprio decalogo. Ha suggerito strumenti per verificare la veridicità delle notizie sanitarie, come la consultazione di siti di debunking o portali istituzionali e ha salutato gli auditori con una interessante frase di Kierkegaard: “L’uomo non fa quasi mai uso della libertà che ha, come ad esempio della libertà di pensiero; si pretende invece come compenso la libertà di parola”.

Gli aspetti normativi e i risvolti legali per la professione, sono stati illustrati in maniera semplice e pratica dall’Avv. Margherita Patrignani, consulente legale dell’Opi Forlì-Cesena. Prendendo in considerazione casi realmente accaduti, ha elencato le conseguenze dell’uso illegittimo dei social sottolineando che “gli infermieri rispondono alle loro azioni con cinque forme di responsabilità: -deontologica, disciplinare per violazione del CCNL, civile per danno all’immagine, penale e per violazione delle disposizioni in materia di privacy “. In merito alla responsabilità deontologica, ha citato le regole fornite dalla Fnopi a cui gli infermieri devono attenersi per un corretto uso dei social network; si è addentrata nella materia legale citando articoli e decreti legge utili ai professionisti per difendersi da condotte inappropriate e rischiose. Concludendo il suo intervento ha consigliato ai presenti di “usare i social con parsimonia, evitando di parlare di lavoro e dal luogo di lavoro, non pubblicando foto che ritraggono pazienti o luoghi di lavoro e astenendosi da commenti offensivi”.

Dopo il coffee break il corso è proseguito con la blogger Rosa Giuffrè, consulente per la comunicazione digitale ed esperta del web, che ha fornito molti spunti di riflessione con tono vivace e diretto. Si è concentrata sul lavoro che gli infermieri dovrebbero fare sulla propria identità personale e digitale che “avviene attraverso i contenuti di valore, condivisi on-line e per mezzo dei quali gli utenti si costruiscono una percezione della persona, del valore e della categoria professionale a cui si appartiene.” Ha spiegato come semplici accorgimenti possano salvaguardare i professionisti da pericoli e rischi in cui ci si può imbattere quotidianamente, considerando “il web un ambiente relazionale, dove vi abitano le persone e per questo un luogo in cui restare umani”. Con profonda ammirazione verso la professione infermieristica, ha ribadito più volte l’importanza del “prendersi cura on-line e on-life”. Il corso si è concluso con soddisfazione da parte degli organizzatori per il clima partecipativo ed interessato ed ha fornito agli iscritti nozioni e strumenti per vivere nel miglior modo possibile la relazione con i social ed il mondo digitale.

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Una scuola che promuove salute è una scuola che mette in atto un piano educativo strutturato e sistematico a favore della salute, del benessere e dello sviluppo del capitale sociale di tutti gli alunni, del personale docente e non docente, anche a seguito di piani e linee guida regionali e nazionali. Pure l’Oms, d’altra parte, sostiene la necessità di porre attenzione alla promozione delle competenze psicosociali, mettendo la persona in grado di fronteggiare in modo efficace le sfide della vita quotidiana.

Va in quest’ottica il progetto “Infanzia a Colori”, che rientra tra i percorsi di promozione della salute del Piano Regionale della Prevenzione 2015/19, che già da alcuni anni viene proposto alle scuole primarie e dell'infanzia del territorio romagnolo da gruppi di lavoro congiunti A.Usl-IOR-LILT in collaborazione con gli Enti locali, mirato a promuovere sani stili di vita, con particolare attenzione ad alimentazione, attività motoria, fumo, bevande alcoliche…. Nell'ambito di “Infanzia a Colori” è stato realizzato un progetto formativo sul potenziamento delle competenze emotive e del benessere delle persone, scelto da docenti delle scuole dell’infanzia e delle scuole primarie di Santarcangelo e finanziato dalla locale Amministrazione comunale. A seguito della richiesta di approfondimento da parte delle scuole santarcangiolesi, è stata loro proposta una lista di offerte formative coerenti con gli obiettivi del progetto, e la scelta è stata per un percorso proposto dall’esperta Monia Monti sul tema del benessere.

L'obiettivo della proposta formativa era fornire ai docenti delle conoscenze e degli strumenti, da utilizzare anche nei contesti educativi e scolastici, per gestire situazioni emotivamente complesse, controllare in modo migliore stress e ansia e portare maggiore calma, serenità e pace nella propria vita e nei contesti lavorativi, migliorare le capacità di concentrazione, attenzione e acquisire più consapevolezza dei propri pensieri e delle proprie emozioni.

Tra gli strumenti, del corso, della durata di 20 ore, sono stati alternati momenti teorici e pratici: lezioni frontali, tecniche di meditazione e di rilassamento, esercizi di consapevolezza corporea. Appena concluso, il corso svolto a Santarcangelo ha incontrato grande soddisfazione da parte dei docenti coinvolti, molti dei quali hanno già iniziato a mettere in pratica con i loro studenti le tecniche e gli strumenti acquisiti.

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Si informa la cittadinanza che a partire da giovedì 21 marzo, è previsto l’inizio di lavori di cantieramento per un intervento di manutenzione sulla rampa di accesso ai Padiglioni A ed E del Presidio Ospedaliero di Lugo, ingresso da viale Masi, 3.

Di conseguenza per accedere ai servizi di Medicina d'urgenza, Rianimazione,  Cardiologia, Chirurgia, Urologia, Ginecologia e Ostetricia, Ortopedia, Degenza breve, Pneumologia, Day Hospital di Medicina, Oculistica, Riabilitazione, Centro di Prevenzione Oncologica (Padiglione A)  e di Pronto Soccorso e Radiologia (Padiglione E), verrà modificato il percorso pedonale, segnalato in loco con idonea cartellonistica.

Non si modifica, invece, l'accesso ai servizi di Medicina, Lungodegenza, Endoscopia  digestiva, Riabilitazione intensiva (Padiglione B) ne’ ai servizi di Dialisi, Punto prelievi, Oncologia, ambulatori di Ginecologia, Diabetologia, Dermatologia, Terapia antalgica e Avis (Padiglione C). Resta altresì invariato il percorso di accesso ospedaliero dall'ingresso principale di  viale Dante, 10 - piazzale delle Crocerossine.

Il percorso alternativo dovrà essere utilizzato fino al termine dei lavori programmato per metà maggio . In allegato apposita planimetria in cui il percorso alternativo da utilizzare è evidenziato in blu.

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Martedì 12 marzo 2019, presso l’unità oculistica dell’ospedale “Morgagni-Pierantoni” di Forlì, diretta dal dottor Giacomo Costa, un bimbo di appena 5 anni é stato sottoposto con successo ad intervento di cataratta bilaterale congenita con impianto di appositi cristallini artificiali pediatrici di fabbricazione tedesca, fatti pervenire appositamente.

“Questo tipo di intervento, che non veniva realizzato da diversi anni - spiega il dott. Giacomo Costa direttore dell’Unità Operativa che ha eseguito l’intervento - ha messo in evidenza l’importanza di uno screening oftalmologico pediatrico a tutti i bambini sani senza sintomi. Tale procedura presenta un’alta sensibilità e specificità, se viene effettuata su tutti i bambini residenti nel territorio da personale specializzato (ortottista e oftalmologo pediatrico)”.

“Ogni anno - prosegue il dottor Costa - almeno tre bambini su cento, in Italia, nascono con difetti refrattivi congeniti che, una volta individuati, possono essere corretti. In questo quadro appare del tutto evidente quanto sia fondamentale l’opera di prevenzione. Tale progetto, fortemente voluto dalla direzione dell’AUSL della Romagna, comincia a rendere evidenti i primi risultati.”

La cataratta congenita è una patologia che colpisce il cristallino, la lente contenuta all’interno del nostro occhio, rendendolo opaco già alla nascita o entro i primi tre mesi di vita. In questo modo la visione si riduce. Ancora oggi rappresenta una delle cause più frequenti di cecità nell’infanzia (10-15%). In circa i 2/3 dei casi sono coinvolti entrambi gli occhi (cataratta bilaterale congenita).

Se il bimbo oggi può tornare a vedere, come tutti gli altri suoi coetanei, è proprio grazie a questa iniziativa che deve trovare, presso tutta la popolazione del territorio, la massima considerazione e la più fattiva collaborazione.

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