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Articoli filtrati per data: Agosto 2020

Con i medici e il personale sanitario dei Presidi di Rimini-Santarcangelo-Novafeltria e di Riccione-Cattolica, si è completato ieri il giro di incontri della Direzione Generale con i professionisti ospedalieri dei presidi romagnoli.

In apertura il Direttore generale Tiziano Carradori, affiancato dal Direttore sanitario Mattia Altini, ha evidenziato come “questa è una prima occasione di ascolto per acquisire quegli elementi di conoscenza che ci stanno consentendo di lavorare nelle migliori condizioni per servire il territorio, l’Azienda e i colleghi che erogano l’assistenza. E voglio che questo appuntamento di ascolto diventi una prassi nel rapporto tra la Direzione e i suoi collaboratori”.

I professionisti e gli operatori dei presidi dell’ambito riminese hanno molto apprezzato la circostanza e l’hanno colta al volo per evidenziare lo stato della situazione, anche alla luce delle necessarie modifiche ai servizi e alle strutture, messe in atto con l’epidemia da Covid 19; la non semplice fase della ripartenza, ancora in corso; e soprattutto le progettualità per il futuro a breve e a medio-lungo termine. Argomenti di confronto legati, ad esempio, alle difficoltà a trovare personale medico sul mercato del lavoro, all’acquisizione di apparecchiature elettromedicali, ad un’organizzazione dei servizi che vada sempre più incontro alle esigenze dei cittadini. Tra le quali quella di una presa in carico dei pazienti in cui medicina territoriale e ospedaliera “dialoghino” al meglio, anche per evitare file, e dunque lunghe attese nei Pronto soccorso, problema che si sta ripresentando dopo la “pausa” del covid, ancor più recrudescente di prima.

“Questa terribile pandemia - ha risposto, tra l’altro, Carradori - ci ha insegnato che la sanità pubblica è la cosa più importante che abbiamo. Comprendiamo tutti che dalle tragedie è possibile uscirne insieme solo attraverso una rivitalizzazione del Servizio sanitario nazionale e una visione non più determinata da uno strabismo finanziario. Quello che ci aspetta è certamente un grande lavoro di confronto e di dialettica da portare avanti in un contesto trasparente e comunitario. Ad esempio su come indirizzare, meglio possibile, i finanziamenti che arriveranno, sia dal livello nazionale sia attraverso mutui che accenderemo, e che dovranno essere impiegati su progetti concreti e condivisi, e senza il minimo spreco”. Tre le linee di indirizzo per l’utilizzo di questi fondi: le tecnologie diagnostiche, la digitalizzazione, le opere infrastrutturali, rispetto alle quali “ho visto che a Rimini sono state fatte cose importanti, l’ospedale è molto bello” ha chiosato il direttore.

Per quanto attiene al personale “stiamo percorrendo tutte le strade per reperire professionisti in un mercato del lavoro non facile”; e ancora “le situazioni di interim e di facenti funzioni saranno superate, e questo ci porterà, nelle prossime settimane e mesi, a svolgere oltre 50 selezioni di primari in tutta la Romagna”. Fondamentali, inoltre, i rapporti con Università e Irst di Meldola.

Il Direttore generale ha posto molta attenzione anche alla necessità di integrazione, sempre maggiore e più efficace, tra ospedale e territorio, e sul ruolo del Direttore di Distretto, che “dovrà diventare il punto di riferimento di ogni territorio. Una sorta di Direttore generale aggiunto”.

Dichiarazioni dei Comuni capo distretto.

Sindaco di Rimini Andrea Gnassi 

“Lo spirito di condivisione e di collaborazione è molto importante quando si lavora per il bene di una comunità. In ambito sanitario e socio-sanitario questo è ancor più vero. E’ dunque assolutamente apprezzabile l’iniziativa della nuova Direzione generale dell’Ausl Romagna di incontrare i professionisti e il personale ospedaliero, specie dopo una esperienza dura e vissuta con grande spirito di servizio, come quella del covid 19. Rimini nel corso degli anni è cresciuta molto sul fronte sanitario, e questo percorso virtuoso va ancor più rafforzato attraverso il potenziamento dell’Ausl unica e di una rete sanitaria dislocata su tutto il territorio e per questo capace di rispondere tempestivamente alle esigenze della comunità.  E come amministratori locali garantiremo la massima collaborazione per migliorare ulteriormente i servizi e i percorsi per i cittadini”.

Sindaco di Riccione Renata Tosi

"E' sempre bello avere un dirigente così importante, come il direttore generale dell'Ausl, che ascolti piuttosto che semplicemente parlare. Quindi ottima premessa, in quanto siamo una grande famiglia che vive di territorio, di vicinanza alla comunità e che non si è mai tirata indietro. Oggi però, a tutto quello che si è particolarmente evidenziato, i punti di forza e le debolezze post Covid, occorre dare una risposta. Bene gli ottimi rapporti tra i medici, ben vengano le ottime relazioni, ma al contempo oggi abbiamo bisogno non solo di una rete ospedaliera, ma di una rete sanitaria dislocata sul territorio che guardi alle comunità e ai bisogni di queste. Non limitiamoci ad esprimere solo una lista della spesa, ma dobbiamo dare la disponibilità affinché insieme si possa lavorare per la sanità pubblica e per la salute di tutti".

All’incontro del presidio ospedaliero di Riccione-Cattolica ha partecipato anche il sindaco di Cattolica

Mariano Gennari che rilascia la seguente dichiarazione.

"L'ospedale di Cattolica è molto importante per la nostra comunità. Dopo anni in cui abbiamo temuto che venisse chiuso, ora possiamo contare su una struttura in grado di soddisfare i bisogni di salute di prossimità, grazie ai reparti di degenza, le esigenze sociosanitarie delle famiglie di Cattolica e non solo grazie alla vicina Rsa, e che presenta anche eccellenze come la Chirurgia della spalla ed il servizio di Fisiopatologia della Riproduzione. Una situazione virtuosa che va mantenuta ed ulteriormente implementata. Per questo è assolutamente apprezzabile l'incontro della Direzione generale, che potrà contare sulla collaborazione dell'Amministrazione comunale per qualsiasi iniziativa che valorizzi il 'Cervesi' e la sanità riminese e romagnola".

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Il brano "Purple Rain The Rainbow Project" realizzato dal maestro Angelo Valsiglio per l'ospedale di Forlì, in onda sulle TV di tutta Italia

Aiuta l'ospedale di Forlì, cercando il brano "Purple Rain The Rainbow Project" su  Itunes, Spotify o Youtube e scaricandolo subito!

Per dare un contributo a chi ha affrontato in prima linea l'emergenza epidemiologica del virus covid-19, il maestro Angelo Valsiglio ha deciso di donare , all'ospedale "Morgagni - Pierantoni" di Forlì , tutte le royalties derivanti dalla vendita del brano "Purple Rain" di Prince, interpretato dai The rainbow project, da lui prodotto ed arrangiato da Alioscia Arioli . Il maestro Angelo Valsiglio , nella sua brillante carriera, ha scritto oltre cinquecento brani, tra cui la notissima "La solitudine", vincitrice del f estival di Sanremo 1993 , composta insieme agli autori Cremonesi e Cavalli, ed interpretata dall'artista Laura Pausini. Molti altri grandi successi portano la sua firma, tra i quali "Gente come noi" di Ivana spagna e "Storie" di Anna Oxa. La sua ultima "perla" è la colonna sonora del film su Mia Martini "fammi sentire bella", brano da lui composto.

"L'idea di destinare i proventi del mio progetto all'ospedale di Forli' - spiega il maestro Angelo Valsiglio - mi e' venuta mentre stavo suonando il brano composto per il film su Mia Martini al mio amico urologo e pianista, dottor Massimo Fiori . Ho pensato di dimostrare il mio supporto e sostegno a tutti gli operatori sanitari, in prima linea nella lotta al covid 19, offrendo tutti i diritti del brano "Purple Rain" di Prince, interpretato dai The rainbow project. Anche quest'altr'anno ripetero' lo stesso progetto sempre a favore dell'ospedale di Forli'."

 "Ho scelto appositamente di fare interpretare il brano da giovani di talento e non da cantanti famosi - prosegue - per le caratteristiche dell’ iniziativa. Anche il brano e' stato selezionato proprio perche' il titolo "purple rain" ricorda l'epidemia del Coronavirus. Amo la Romagna, vivo a Forlimpopoli da tanti anni e ho sposato una romagnola. Per questo ho deciso di sostenere la vostra sanita' di eccellenza."

La donazione finanziera’ un progetto che prevede di sviluppare tecniche mediche ed informatiche per fornire servizi sanitari a distanza nell'ospedale di Forlì.  Il brano , attraverso la piattaforma radiofonica “Airone” , verra’ distribuito a oltre 600 radio. Inoltre “Believe digital” ha distribuito il brano su Itunes, Spotify,etc, trasferendo tutti i proventi all’ospedale di Forli’.

Il video e’stato già trasmesso in Francia da Antenne deux ed in Italia su diverse reti televisive (vedi allegato)

Di seguito alcuni articoli comparsi a sostegno dell'iniziativa:

 

LEGGO

https://www.leggo.it/spettacoli/musica/purple_rain_the_rainbow_project_ospedale_morgagni_pierantoni_di_forli-5408741.html

 

TVNEWS

https://twnews.it/it-news/purple-rain-the-rainbow-project-quando-la-musica-unisce-e-dona-amore

 

IL RESTO DEL CARLINO

https://www.ilrestodelcarlino.it/forl%C3%AC/cronaca/online-il-brano-purple-rain-the-rainbow-project-1.5322324

 

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO 

https://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/video/-gazzettamusic/1241132/purple-rain-the-rainbow-project-il-progetto-benefico-a-sostegno-dell-ospedale-di-forli.html

 

 

MUSICA IN  CONTATTO

https://www.musicaincontatto.it/2020/08/02/the-rainbow-project-e-online-purple-rain-i-cui-ricavati-saranno-interamente-devoluti-allospedale-di-forli/

 

Forlitoday

https://www.forlitoday.it/cronaca/purple-rain-per-la-lotta-contro-il-covid-il-dono-del-maestro-angelo-valsiglio-per-l-ospedale-morgagni-pierantoni.html

 

 

GIORNALE DI PUGLIA

https://www.giornaledipuglia.com/2020/08/purple-rain-rainbow-project-quando-la.html

 

 

SPETTACOLO MUSICA E SPORT

https://spettacolomusicasport.com/2020/08/03/purple-rain-the-rainbow-project-prodotto-dal-maestro-angelo-valsiglio-per-sostenere-lospedale-morgagni-di-forli/amp/

 

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Continua il graduale percorso di riorganizzazione dell’Ospedale “Umberto I” di Lugo, che “recupera” altri posti letto per l’attività ordinaria di area medica e area riabilitazione e post acuti. Infatti, anche in considerazione dell'attuale andamento dei casi di pazienti covid, da giovedì prossimo 20 agosto il numero di posti letto non di terapia intensiva, dedicati a questi pazienti, scenderà da 17 a 9 e conseguentemente l'area di degenza posta al piano terra del Padiglione B, dotata di 15 posti letto, sarà adibita per l'accoglienza di pazienti destinati alla Medicina Interna che arriverà a complessivi 49 posti letto e allo stesso tempo la Lungodegenza tornerà alla dotazione originaria, pari cioè a 32 posti letto complessivi.

Ulteriori “passi avanti” verso la normalità ad inizio della settimana prossima: da lunedì 24 agosto nei locali posti al terzo piano del Padiglione A troveranno posto ulteriori 6 posti letto di Medicina Riabilitativa dedicati alla riabilitazione estensiva, e 4 posti letto di post acuti dedicati ai ricoveri di pazienti ortopedici. Il tutto nell’ottica della valorizzazione della mission dell’ospedale “Umberto I”, fondamentale all’interno della rete ospedaliera del Ravennate e dell’Ausl Romagna.

Dichiarazione del direttore sanitario dell'Ausl Romagna Mattia Altini
"Stiamo lavorando, qui a Lugo come in tutte le strutture, per trovare e concretizzare il non facile equilibrio tra le esigenze di continuare la presa in carico adeguata dei pazienti covid, con il riavvio e l'implementazione dei servizi per tutti gli altri utenti, garantendo a questi ultimi la massima sicurezza e prevenzione nei confronti del contagio. Questo non è facile sia perchè le misure di sicurezza impongono protocolli severi che limitano i margini di recupero, sia perchè nel periodo più duro della pandemia si è accumulata una massa enorme di visite, esami e interventi chirurgici che ora stiamo smaltendo. Infine dobbiamo essere pronti a mettere in atto tutti gli strumenti necessari qualora si presenti una seconda ondata epidemica di covid. La sfida è riuscirci senza tornare a trascurare le altre esigenze di salute della cittadinanza. E' una sfida difficile, ma ci proveremo". Dichiarazione del sindaco di Lugo Davide Ranalli

”Dopo questo periodo difficile, l’Ospedale 'Umberto I', nonostante la sfida ancora in corso contro il covid, torna a garantire un numero sempre maggiore di servizi ordinari. Il ritorno dei posti nei reparti di Medicina Riabilitativa e Ortopedia oltre che a Lungodegenza puntano vero questa direzione, valorizzando l’ospedale cittadino all’interno della rete dell’Ausl Romagna.
Come amministrazione stiamo facendo tutto il necessario, in collaborazione con l’Ausl Romagna, per tutelare la salute degli utenti del nostro nosocomio e garantire loro il maggior numero di prestazioni sanitarie. Al tempo stesso, però, siamo sempre allerta e pronti nel caso dovesse nel caso in cui il numero dei contagi dovesse superare la soglia di guardia”.

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A partire da lunedì 24 agosto, il Nucleo di Cure Primarie n. 4 di Forlì, sito in Viale Roma 328/b, cambierà il numero di telefono.

Il nuovo numero da contattare sarà lo 0543/733973 e sostituirà il precedente 0543/781692

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La Young Musicians European Orchestra e il Comune di Forli hanno programmato per giovedì 10 settembre, nell'Arena del San Domenico, due grandi Concerti dedicati al personale sanitario di Forlì con musiche di Bach e Haydn. I Concerti saranno eseguiti dalla Young Musicians European Orchestra diretta dal Maestro Paolo Olmi e avranno luogo lo stesso giorno, rispettivamente alle 18,30 e alle 21,30.

Già da alcuni mesi, durante il lockdown dovuto al Covid 19, la Young Musicians European Orchestra aveva contattato l'Ordine dei Medici, l'Ospedale e gli Ordini delle varie professionalità sanitarie proponendo una serata di omaggio musicale per tutti coloro che si erano prodigati con tanta generosità e tanto rischio nella cura della pandemia e ora, con la parziale riapertura degli spazi teatrali, il progetto può finalmente vedere la luce. A entrambi i concerti saranno presenti le delegazioni di medici, infermieri, farmacisti, personale sanitario e ospedaliero e Pubblica assistenza.
Coloro che avevano acquistato un biglietto per il Concerto di Pasqua del 7 aprile scorso a San Mercuriale possono ottenere gratuitamente un posto per il Concerto del 10 settembre, contattando la email erconcerti1@yahoo.it o il numero telefonico 0544.33835 (dalle 9 alle 12 dal lunedì al venerdì) entro e non oltre il 20 agosto, mentre i biglietti per il pubblico saranno messi in vendita a partire dal 12 agosto sia online sul sito www.ticketsms.it sia presso la biglietteria di Erconcerti (erconcerti1@yahoo.it telefono 0544.33835). La sera del Concerto verranno messi in vendita presso il Museo San Domenico eventuali biglietti rimasti. I prezzi vanno da 5 euro (prezzo speciale giovani) a 20 euro. Il numero dei biglietti sarà comunque limitato per le restrizioni ancora vigenti nella agibilità dei teatri. e quindi si consigliano le persone interessate di acquistare i biglietti al più presto.

I biglietti per le delegazioni di  personale sanitario saranno offerti da Romagna Acque e Banca Popolare dell'Emilia Romagna. Per segnalare la propria disponibilità, a partecipare al concerto delle 18,30, si può contattare la direzione di presidio di Forlì.

Il coinvolgimento del personale medico sarà anche l'occasione per celebrare, insieme al Campus Universitario di Forli, la prossima apertura del corso di laurea in Medicina e Chirurgia che avrà inizio proprio nel mese di settembre e costituirà un ulteriore traguardo per la presenza della Alma Mater Studiorum a Forliu

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Uno studio della Radiologia dell'Ausl Romagna sul Covid pubblicato sulla prestigiosa rivista statunitense "Radiology". Firmatari, il dottor Enrico Cavagna (direttore del Dipartimento di Diagnostica per immagini dell'Ausl), primo firmatario, Francesco Muratore e Fabio Ferrari.

I professionisti hanno dimostrato che la tromboembolia polmonare  si osserva frequentemente nei pazienti con polmonite da Covid 19 e coinvolge principalmente le piccole arterie dei segmenti polmonari interessati dalle consolidazioni polmonari. I pazienti con grave polmonite da Covid (rilevabile a seguito di tac e specifiche analisi di laboratorio) sono  quelli più comunemente colpiti dalla tromboembolia polmonare. Questo perchè l'infezione innesca uno stato di ipercoagulabilità del sangue  e un'infiammazione generalizzata. "Pertanto si tratta di trombosi primitiva delle arterie polmonari e non embolia ad origine da trombosi venosa - spiega il dottor Cavagna -. E questo ha importanti ripercussioni sulla terapia e sulla prognosi".

Uno studio dunque che potrà avere anche importanti ripercussioni pratiche, tanto che "Radiology", dopo averlo fatto vagliare dai propri revisori, ha optato per la pubblicazione del relativo articolo (consultabile e scaricabile in allegato). L'Impact Factor di questa rivista (che misura il numero medio di citazioni ricevute in un particolare anno da articoli pubblicati sulla rivista stessa) è  di 7.931, fra i più alti di tutte le riviste di Radiologia mondiali.

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Pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Diabetes Care lo studio condotto in collaborazione tra l'Università Campus Bio-Medico di Roma e l'Ospedale Bufalini di Cesena in cui si dimostra che, a parità di grado di obesità, i ricoverati in terapia intensiva per il nuovo Coronavirus hanno una quantità di grasso viscerale superiore ai casi meno gravi.

Link per audio e video intervista: https://we.tl/t-qkxjnrS6HM

Arriva da uno studio italiano un nuovo importante contributo alla conoscenza delle situazioni cliniche che possono condizionare la prognosi nelle persone colpite dal COVID-19. Se sovrappeso, diabete e obesità sono riconosciuti come elementi di rischio, a fare la differenza in caso di COVID-19 è anche il tipo di grasso che presenta il paziente. A identificarne la correlazione sono stati i ricercatori dell'Ospedale Bufalini di Cesena e dell'Università Campus Bio-Medico di Roma che, in uno studio pubblicato sulla rivista Diabetes Care (https://doi.org/10.2337/dc20-1333), hanno dimostrato come l'accumulo di grasso viscerale, ovvero quello che avvolge gli organi interni, è associato a un maggior rischio di ricovero in terapia intensiva nei pazienti con COVID-19. Ciò, in maniera indipendente dal grado di obesità definito tramite l'indice di massa corporea.

Lo studio ha coinvolto oltre 400 persone valutate presso l'Ospedale Bufalini nel sospetto di COVID-19 ed è stato scoperto che i soggetti affetti da COVID-19 ricoverati in terapia intensiva avevano una quantità di grasso viscerale superiore rispetto ai pazienti meno gravi.

"In particolare, confrontando le TC di questi pazienti abbiamo rilevato che, ogni millimetro di spessore in eccesso del grasso viscerale, corrispondeva a un rischio pari al 16% di ricovero in terapia intensiva. Considerato che mediamente i pazienti con COVID-19 grave avevano 4 millimetri di grasso viscerale in più rispetto ai non gravi, questo equivarrebbe a quasi il 65% in più di probabilità di ricevere trattamenti intensivi", afferma Rocky Strollo, endocrinologo e ricercatore dell'Università Campus Bio-Medico di Roma.

Questo dimostra che non è soltanto l'obesità, ma anche la distribuzione del grasso nel paziente a conferire la necessità di cure in terapia intensiva. Ciò è dovuto al fatto che il grasso viscerale produce due o tre volte di più citochine, come l'interleuchina 6, che sono coinvolte nella immunopatogenesi del COVID-19. È quindi questo specifico tipo di grasso che potrebbe facilitare lo sviluppo della tempesta citochinica che produce iperinfiammazione nei soggetti più gravi.

"E’ un lavoro scientifico di gruppo, frutto della collaborazione tra medici radiologi, anestesisti e di pronto soccorso del Bufalini. L'esame TC è servito in fase acuta a valutare l'estensione e gravità della malattia. Retrospettivamente, ci sta permettendo di analizzare e identificare i soggetti con fenotipo a rischio, caratterizzato da una distribuzione addominale del grasso, che andrebbero maggiormente tutelati", conclude Sofia Battisti, radiologo dell'Ospedale Bufalini di Cesena e dottoranda di ricerca presso IRST sotto patrocinato dell'Università di Bologna.

Hanno collaborato allo studio i seguenti professionisti dell'ospedale2 Bufalini: Sofia Battisti, Emanuele Russo, Vanni Agnoletti, Stefano Geniere Nigra, Caterina Dengo, Martina Mughetti, Emanuela Giampalma

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Durante il periodo estivo è prevista, per il mese di agosto, una riduzione degli orari di apertura di alcuni uffici ed ambulatori dell'Ausl Romagna, ambito di Forlì.

Elenchiamo di seguito alcune variazioni di orario, o temporanee chiusure:

-  da lunedì 3 agosto fino al 31 agosto il Servizio di Diabetologia dell'Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì varierà l'orario di apertura, con chiusura prevista alle ore 15

- La Distribuzione Diretta di dispositivi monouso quali stomie, cateteri e materiale per l’autocontrollo del diabete, sita presso il Padiglione Allende dell'ospedale  di Forlì,  nel mese di agosto sarà chiuso nella giornata di sabato. Negli altri giorni si manterrà il vigente orario di apertura: dalle ore 9 alle ore 14. Per il ritiro del materiale per l'autocontrollo del diabete, si consiglia fortemente di prendere appuntamento per evitare assembramento nella sala d'attesa, contattando il n. 0543-731562 dalle 9 alle 14, dal lunedì al venerdì. Per la fornitura di ausili per stomia, incontinenza urinaria e fecale è prevista la consegna a domicilio, a copertura del fabbisogno dei mesi di luglio-agosto-settembre, come da prescrizione medica

- l'ambulatorio di Terapia Antalgica dell'ospedale resterà chiuso dal 3 al 16 agosto. Riaprirà regolarmente lunedì 17 agosto

- Day-Hospital e ambulatori dell'U.O. Malattie Infettive dell'Ospedale resteranno chiusi dal 1 agosto  al  21 agosto compresi.  In tale periodo verranno erogate solo prestazioni e visite urgenti

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Continuano i momenti di ascolto, dialogo e condivisone da parte della Direzione generale con i presidi ospedalieri. Dopo Forlì e Cesena, il direttore generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori, affiancato dal direttore sanitario Mattia Altini e dal direttore amministrativo Agostina Aimola, ha incontrato primari, coordinatori infermieristici, direzioni sanitarie e infermieristiche, dei presidi di Faenza, Lugo e Ravenna (tra venerdì e ieri), e nei prossimi giorni concluderà incontrando quelli di Riccione e Rimini.

“E’ una prima occasione di ascolto - ha ribadito Carradori dopo aver dato la parola ai tanti clinici e dirigenti presenti – per acquisire quegli elementi di conoscenza che nel giro di poco tempo mi potranno consentire di lavorare nelle migliori condizioni per servire il territorio, l’Azienda e i colleghi che erogano l’assistenza. E voglio che questo appuntamento di ascolto, organizzato in tutti gli ambiti aziendali, diventi una prassi nel rapporto tra la Direzione e i suoi collaboratori”.

E i professionisti e gli operatori dei tre presidi dell’ambito ravennate hanno molto apprezzato la circostanza (l’esigenza di un maggior ascolto è emersa in maniera molto decisa) e l’hanno colta al volo per evidenziare lo stato della situazione, anche alla luce delle necessarie modifiche ai servizi e alle strutture, messe in atto in occasione dell’epidemia da Covid 19; la non semplice fase della ripartenza, ancora in corso; e soprattutto le progettualità per il futuro a breve e a medio-lungo termine. Argomenti di confronto legati, ad esempio, alle difficoltà a trovare personale medico sul mercato del lavoro, all’acquisizione di apparecchiature elettromedicali, ad un’organizzazione dei servizi che vada sempre più incontro alle esigenze dei cittadini. Tra le quali quella di una presa in carico dei pazienti in cui medicina territoriale e ospedaliera “dialoghino” al meglio, anche per evitare file, e dunque lunghe attese nei pronto soccorso, problema che si sta ripresentando dopo la “pausa” del covid, ancor più recrudescente di prima.

“Questa terribile pandemia - ha risposto, tra l’altro, Carradori - ci ha insegnato che la sanità pubblica è la cosa più importante che abbiamo. Abbiamo compreso tutti che dalle tragedie è possibile uscirne insieme solo attraverso una rivitalizzazione del Servizio sanitario nazionale e una visione non più determinata da uno strabismo finanziario. Quello che ci aspetta è certamente un grande lavoro di confronto e di dialettica da portare avanti in un contesto trasparente e comunitario. Ad esempio su come indirizzare, meglio possibile, i finanziamenti che arriveranno, e che dovranno essere impiegati su progetti concreti e condivisi, e senza il minimo spreco. Per quanto riguarda sia le strutture, sia le tecnologie, sia il personale”. Il direttore generale ha posto molta attenzione anche alla necessità di integrazione, sempre maggiore e più efficace, tra ospedale e territorio, e sul ruolo del direttore di Distretto, che “dovrà diventare il punto di riferimento di ogni territorio. Una sorta di direttore generale aggiunto”.

All’incontro era presenti anche pubblici amministratori: a Lugo il sindaco Davide Ranalli insieme al sindaco di Cotignola Luca Piovaccari; a Faenza e Ravenna i rispettivi sindaci, Giovanni Malpezzi e Michele de Pascale. Tutti i pubblici amministratori hanno a loro volta ringraziato la Direzione per l’incontro, evidenziato l’importanza degli investimenti per avere strutture sempre di prim’ordine, e più in generale la necessità di un “cambio di passo” nella gestione delle politiche aziendali.

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La “Casa della Salute del Mare” situata a Lido Adriano, che è stata inaugurata oggi, è una struttura molto attesa e che rappresenta un tassello di grande importanza per rispondere ai bisogni di salute della comunità non solo di Lido, ma anche di Punta Marina e Marina di Ravenna. Oltre a raggruppare i medici di famiglia della zona, mette infatti a disposizione altri importanti servizi, in un’ottica di medicina di iniziativa, prevenzione e mantenimento della salute. Alla sobria cerimonia hanno partecipato il sindaco di Ravenna Michele de Pascale, il presidente dell’Ordine dei Medici di Ravenna Stefano Falcinelli e in rappresentanza dei medici di famiglia operanti nella Casa, il dottor Marco Burgini, il direttore generale dell’Ausl Romagna Tiziano Carradori, il direttore del Distretto di Ravenna Roberta Mazzoni, la responsabile infermieristica Antonella Cerchierini e il direttore dell’ufficio tecnico aziendale Enrico Sabatini.

La struttura. La nuova Casa della salute, situata in via Zancarato (zona Lidl), dispone di 7 ambulatori e 2 sale d’attesa, per una superficie totale di 257 metri quadrati. Gli ambulatori hanno superfici comprese tra i 14 e i 16 metri quadrati, mentre le due sale d’attesa, molto spaziose, misurano una trentina di metri quadrati l’una. La struttura è inoltre dotata di spogliatoio per il personale e di due depositi. In questo specifico caso, l’Azienda ha deciso di utilizzare una struttura in affitto, che è stata individuata a seguito di apposito bando. Come spiegato dall’architetto Sabatini, il canone di locazione è di 14.442 euro all’anno (il contratto è di sei anni) e il proprietario si è fatto carico degli oneri per i necessari lavori di adeguamento della struttura per un ammontare di circa duecentomila euro. “Voglio ringraziate tutti, in primis il Comune, per il sostegno e la collaborazione su questa partita” ha aggiunto Sabatini.

Il contesto sociale. La strutturazione dei servizi è stata pensata nell’ottica di rispondere al meglio possibile alla popolazione del territorio, con l’obiettivo di costituire un riferimento per i cittadini delle località di Lido Adriano, Punta Marina e Marina di Ravenna, che vede complessivamente circa 13mila persone residenti, di cui 2.800 ultrasessantacinquenni è una quota non trascurabile di popolazione giovane e una presenza significativa di persone di origine straniera. Un contesto sociale che richiede la capacità dei servizi di garantire una presa in carico ampia e articolata, in relazione ai bisogni specifici espressi e in forte integrazione con il Servizio sociale e le Associazioni di Volontariato presenti nel territorio.

L’offerta clinica. “Il miglioramento della condizione di benessere di ciascuna persona sarà patrimonio dell’intera comunità”. E’, questo, come illustrato dalla dottoressa Mazzoni, il concetto che meglio esprime lo spirito della Casa della salute. La Casa della salute è infatti una sede fisica di riferimento per la cittadinanza, caratterizzata dall’integrazione tra più figure sanitarie (il medico di famiglia, l’infermiere, il pediatra di libera scelta, il ginecologo, l’ostetrica, l’assistente sociale ecc.) mirata a dare risposte omogenee e coordinate ai bisogni di salute, garantendo continuità nell’assistenza in collaborazione con le strutture ospedaliere, in particolare per quanto riguarda la presa in carico delle patologie croniche, ma anche per programmi legati alla prevenzione e ai sani stili di vita. Il paradigma è dunque quello di una presa in carico globale del paziente, con l’attivazione di percorsi ad hoc, attraverso specifici programmi sanitari per affrontare le patologie croniche (diabete, patologie cardiovascolari, bronco pneumopatie, demenze ecc) in una logica di forte integrazione con i servizi territoriali ed ospeedaliri. Non più dunque il medico che “aspetta” il paziente quando la sua patologia si aggrava, bensì medicina d’iniziativa per mettere il paziente, e il suo nucleo familiare, nelle condizioni di partecipare attivamente al percorso di cura individuato, adesione favorendo una migliore adesione al programma terapeutico ed educazionale. Dal punto di vista organizzativo, questo nuovo approccio prevede, tra l’altro, la creazione di un team “Patologia Cronica” che in incontri periodici discute e valuta i casi più rilevanti.

Nella “Casa della Salute del Mare” di Lido Adriano, tale innovativo modello trova puntuale declinazione nei vari servizi che vi sono ospitati, che sono i seguenti.

Ambulatori dei Medici di famiglia e di Continuità assistenziale. I medici di medicina generale operativi presso la “Casa della Salute del Mare” sono: Marco Burgini e Giorgio Calzati e Daniela Ronzoni. Vi si affiancano i medici di continuità assistenziale, Pietro De Lorenzi, Telemaco Franzoni e Marcello Consoli. Questi professionisti garantiscono la presenza di un medico nella Casa per 9 ore al giorno, dal lunedì al venerdì (dalle 9 alle 18 il lunedì e martedì, dalle 8 alle 17 il mercoledì e venerdì e dalle 7:30 alle 17 il giovedì).

Pediatra di famiglia. Si aggiunge l’attività dell’ambulatorio pediatrico di libera scelta della dottoressa Carmela La Rosa. “Sarà molto importante, nel raccogliere questa nuova sfida – ha detto il dottor Burgini – puntare molto sulla medicina di iniziativa per ‘andare a cercare’ le patologie prima che insorgano”.

Ambulatori infermieristici prestazionale/osservazionale e per la gestione integrata delle malattie croniche. Il primo, attivo 15 ore a settimana, è a disposizione dei cittadini che hanno bisogno di prestazioni infermieristiche. E’ presente nella Casa un Punto prelievi strutturato, attivo al momento nella mattinata del giovedì. L’ambulatorio per la gestione integrata delle malattie croniche lavora su chiamata attiva dei pazienti affetti da diabete tipo II non insulinodipendente, bronco pneumopatia cronica ostruttiva, scompenso cardiaco. Si attua qui la loro presa in carico e l’ambulatorio funge da “cerniera” tra tutti i servizi dei quali questi pazienti possono aver bisogno nel loro percorso di cura ed assistenza. A tal proposito Antonella Cerchierini ha sottolineato con forza l’importanza di lavorare insieme in integrazione, per erogare il miglior servizio possibile alla cittadinanza.

Consultorio. E’ stato trasferito nella “Casa della Salute del Mare” il servizio (sede distaccata del Consultorio di Ravenna situato in via Berlinguer) che veniva svolto nella sede di via Ariosto viene ampliato in modo da dare completa attuazione alle attività previste: percorso nascita (con ostetrica 3 giorni a settimana, uno dei quali in compresenza con ginecologo); corsi di accompagnamento alla nascita (con ostetrica e mediatori culturali); prevenzione tumori femminili (ostetrica un giorno a settimana); Spazio giovani (un giorno a settimana con psicologo, ginecologo, ostetrica per fare promozione della salute a 360 gradi, anche in collaborazione col mondo della scuola).

Servizio sociale. Nell’ottica di dare risposte a tutto tondo per il benessere della comunità, a supporto delle persone o dei nuclei famigliari che presentano fragilità, la Casa della Salute del Mare ha al suo interno il servizio sociale del Comune di Ravenna, al fine di garantire modalità integrate di presa in carico sociale integrata ai percorsi sanitari, laddove necessaria. Il presidente dell’Ordine Falcinelli, che a sua volta è un medico di famiglia, ha ricordato come “la professione medica è molto cambiata nel corso degli anni. Sono stati fatti molti passi avanti per rispondere sempre meglio alle esigenze de cittadini, e le Case della salute sono un importante traguardo da questo punto di vista. In chiave futura, sarebbe importante potervi collocare strumenti per la diagnostica in moda da rendere tale servizio ancora più completo”.

Un assist che il direttore generale Carradori ha colto al volo: “Già dieci anni fa, quando ero direttore generale a Ravenna, si parlava delle Case della Salute come importante strumento per accrescere la salute dei cittadini. Ora sono una realtà consolidata, e molto importante nella presa in carico degli utenti, per la quale la medicina del territorio dovrà dialogare sempre di più con quella ospedaliera. Un passo avanti importante sarà poter dotare gli ambulatori di strumenti per la diagnostica o per leggere in remoto indagini strumentali. Stiamo mettendo in campo gli investimenti per farlo”. Ha concluso il sindaco de Pascale: “Questa è una giornata splendida alla quale tenevo molto – ha esordito -. Oggi inauguriamo una struttura che eroga servizi importanti ai cittadini e che, rispetto alla precedente, mette anche i professionisti nelle condizioni di lavorare meglio. E’ solo attraverso il team professionale che si possono dare risposte a tutto tondo alle esigenze di salute dei pazienti: medico, infermiere, ostetrica.. da soli possono fare molto, ma insieme hanno un forte valore aggiunto e dare risposte più complete. E con questa Casa della salute daremo risposte, quotidianamente, a migliaia di cittadini di questa specifica area di Lido Adriano e delle zone circostanti, che si caratterizzano ancora per la presenza di una popolazione giovane, con famiglie e figli e quindi bisogni legati all’infanzia e alla adolescenza. Perciò l’integrazione anche con il sociale rappresenta un tassello fondamentale, così come la prevenzione che si fa attraverso l’educazione ai corretti stili di vita. Non dobbiamo aspettare che le persone bussino alla porta, dobbiamo noi intercettare il bisogno anche informando bene la cittadinanza sui servizi che sussistono sul territorio. Ci siamo messi subito al lavoro su questo progetto nuovo con l’Ausl, e abbiamo trovato subito una forte convergenza centrando il risultato che mette insieme tutte queste esigenze, dando a Lido Adriano e alle altre zone, servizi di ‘serie A’”.

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