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Articoli filtrati per data: Maggio 2021

L’8 maggio ricorre la giornata mondiale del tumore ovarico e il Comune di Rimini, in collaborazione con l’Ospedale Infermi nel corso del fine settimana illuminerà le mura di Castel Sismondo in segno di solidarietà e sensibilizzazione nei confronti di questa grave malattia.

Il tumore ovarico è il sesto tumore più diagnosticato tra le donne e quello con il più alto tasso di mortalità che lo rende una delle prime 5 cause di morte femminile per tumore tra le donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni.
In Emilia-Romagna ogni anno oltre 400 donne ricevono una diagnosi di tumore ovarico e solo il 39% delle pazienti colpite sopravvive a 5 anni dalla diagnosi. Solo a Rimini si registrano oltre 40 nuovi casi l’anno.

L’alto tasso di mortalità è dovuto al fatto che purtroppo nel 75% dei casi viene diagnosticato quando è già in stadio avanzato. Inoltre ancora oggi per il tumore ovarico non esistono strumenti di prevenzione, come il pap test per il tumore dell’utero, né esistono test di screening per la diagnosi precoce, come la mammografia per il tumore al seno. Un aspetto che impatta significativamente sulle chances di sopravvivenza è rappresentato dall’esperienza e dalle competenze dell’equipe che gestisce la paziente in tutte le fasi della malattia, dalla diagnosi al trattamento chirurgico alla terapia medica.

A Rimini, all’Ospedale degli Infermi ha sede un centro di riferimento Regionale per la cura delle pazienti affette da questa patologia. Il lavoro è strutturato su base multidisciplinare con un gruppo di specialisti afferenti da differenti branche della medicina, esperti in questo settore e che lavorano gomito a gomito mantenendo la paziente al centro di questo delicato processo di cura. Questa collaborazione consolidata negli anni coinvolge le Unità Operative di Ginecologia e Ostetricia, Oncologia Medica, Chirurgia Generale, Radiologia, Anatomia Patologica, Medicina Nucleare, Psicologia Clinica e Fisiopatologia della Riproduzione. L’attività clinica assistenziale è affiancata a momenti di confronto e discussione dei singoli casi clinici, in occasione dei quali all’applicazione delle più autorevoli e aggiornate linee guida, vengono associati percorsi assistenziali personalizzati in base alle caratteristiche della paziente, come per esempio nel caso di una malattia insorta precocemente in età fertile e per la quale entri in gioco anche il tema della preservazione della fertilità

Si ringrazia l'Amministrazione della città di Rimini per la sensibilità dimostrata.

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Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 26 aprile al 2 maggio (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Nella settimana di riferimento, si sono verificate 1.750 positività su un totale di 34.086 tamponi eseguiti; si osserva quindi un tasso di positività del 5,1 per cento, evidenziando, anche in questa settimana, una diminuzione del trend dei nuovi casi positivi, nel territorio romagnolo. La performance dei tempi di refertazione dei tamponi, entro le 48 ore, si mantiene alta, registrando il 98,0 per cento. Per quanto riguarda l'indicatore relativo alle persone ricoverate, su tutta la Romagna, a lunedì 3 maggio, si registra la quota di 289 ricoveri, con una diminuzione di 52 ricoverati rispetto alla settimana precedente , portando l'azienda all'interno del livello arancione del Piano ospedaliero Covid; anche i ricoveri nelle terapie intensive sono in calo, sia in termini assoluti che percentuali. “Anche questa settimana, commenta Mattia Altini, direttore Sanitario di Ausl Romagna, si conferma un ulteriore calo della circolazione del virus, che si traduce in meno occupazione dei posti letto nei reparti Covid e soprattutto nelle Terapie Intensive. L’allerta del piano ospedaliero aziendale torna in arancione e questo ci consentirà di avviare un piano di recupero sulle visite specialistiche costrette ad essere posticipate e agli interventi chirurgici non urgenti e differibili sospesi a causa del Covid. Ma i dati incoraggianti raggiunti anche questa settimana non vanno considerati come “ consolidati”. Il virus circola ancora e sono sufficienti alcuni cedimenti sulle misure di attenzione/prevenzione per innescare una inversione di tendenza. Le azioni di contrasto in nostro possesso rimangono quindi le stesse : osservazione delle misure e adesione alla campagna vaccinale per le categorie fin qui coinvolte. A partire da domani, la platea degli aventi diritto sarà ulteriormente allargata e consentirà la somministrazione vaccinale anche alla popolazione dai 60 ai 64 anni e ad una prima fascia per età delle persone con patologie appartenenti alla categoria 4 del piano vaccinale. Questo ulteriore allargamento garantirà una maggiore copertura della nostra popolazione e quindi rivolgo un invito a tutti gli aventi diritto ad accedere senza esitazioni alla prenotazione”.

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Utilizzato il 91% dei quasi 2 milioni di dosi consegnate da inizio campagna, resta la sola scorta per i richiami: prima dose somministrata al 93% degli over 80 e al 72% dei 70-79enni.

Il punto fatto dall'assessore Raffaele Donini in video conferenza stampa: "Aumentiamo il ritmo rispettando in pieno le indicazioni del Piano vaccinale nazionale. Potenzialità enorme della nostra macchina vaccinale, se arrivano le dosi necessarie entro l'estate tutti gli emiiano-romagnoli saranno vaccinati"

Bologna - È la volta dei 60-64enni: in Emilia-Romagna da domani, giovedì 6 maggio, agende aperte per la prenotazione del vaccino anti Covid-19 dei nati dal 1957 al 1961 compresi - circa 250mila persone - che potranno fissare l’appuntamento utilizzando i consueti canali disponibili, dai Cup alle farmacie che effettuano servizio Cup, dal telefono a tutti gli strumenti online a partire dal Fascicolo sanitario elettronico. Con le prime vaccinazioni che saranno effettuate già nei prossimi giorni. Si anticipa dunque una partenza che era stata inizialmente prevista per lunedì 10.

Semaforo verde anche per un’altra importante fascia di cittadini considerata prioritaria nel Piano nazionale, quella identificata con categoria 4, a cui appartengono “le persone con comorbidità di età inferiore ai 60 anni, senza quella connotazione di gravità riportata per i soggetti estremamente vulnerabili”. In questa fase le vaccinazioni interesseranno chi ha un’età compresa tra i 51 e i 59 anni (anni di nascita dal 1962 al 1970): i cittadini non dovranno prenotarsi perché saranno contattati direttamente dalle Aziende sanitarie di appartenenza.

Entro maggio, inoltre, si apriranno le prenotazioni anche per la fascia 55-59 anni e per le vaccinazioni nei luoghi di lavoro, in quest’ultimo caso con modalità già in corso di definizione al tavolo regionale del Patto per il Lavoro e per il Clima. E proprio in queste ore dalla Struttura commissariale nazionale, “alla luce del positivo andamento della campagna vaccinale in favore dei cittadini appartenenti alle categorie prioritarie”, è arrivato il via libera a ripartire con le vaccinazioni al personale scolastico e universitario, docente e non docente, non ancora sottoposto alla prima vaccinazione.

Una ulteriore accelerazione della campagna vaccinale in Emilia-Romagna, che si conferma una delle regioni nella quale viene effettuato il maggior numero di somministrazioni.

Alcuni dati: è del 30,2% la percentuale di emiliano-romagnoli vaccinabili (quindi con più di 16 anni) che hanno già ricevuto in Emilia-Romagna la prima dose, il 15,3% quella di chi ha completato il ciclo. Ancora: il 93,3% delle persone con più di 80 anni ha ricevuto la prima dose, lo stesso per il 71,8% dei 70-79enni. Complessivamente, è stato utilizzato il 90,6% dei quasi 2 milioni, esattamente 1.953.670, di dosi consegnate da inizio campagna, quindi con la sola giacenza minima prevista di scorta per garantire il richiamo.

L’annuncio delle nuove platee di cittadini vaccinabili è stato dato oggi in video conferenza stampa dall’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, che ha anche fatto il punto sull’andamento della campagna vaccinale e la consegna delle dosi. “Con il via alle prenotazioni per queste due fasce di cittadini e l’apertura entro maggio ad altri target significativi della popolazione, diamo un’ulteriore accelerata alla campagna vaccinale, rispettando in pieno le indicazioni del Piano nazionale sia per quanto riguarda le classi d’età, sia per le categorie considerate prioritarie perché più fragili- ha sottolineato l’assessore Donini-. Possiamo velocizzare ulteriormente il passo perché finalmente i vaccini stanno arrivando, e speriamo che le consegne programmate siano rispettate. Già oltre il 30% di cittadini ha ricevuto la prima dose, e siamo tra le regioni che le utilizzano appieno, con più del 90% di vaccino inoculato. L’Emilia-Romagna tuttavia ha una potenzialità significativamente più ampia rispetto a quella che stiamo mettendo in campo, non solo grazie ai nostri Hub ma anche da parte dei medici di medicina generale, che sono pronti ad estendere ulteriormente la vaccinazione sul territorio, e delle tante farmacie e aziende del mondo del lavoro che hanno già dato la propria disponibilità a cominciare a vaccinare, una volta esaurita la fascia dai 60enni in su. Se avremo le dosi- ha aggiunto Donini- siamo fiduciosi di riuscire a immunizzare tutti gli emiliano-romagnoli che lo vorranno entro l’estate”.

Categoria 4 - A questa platea appartengono, come indica il Piano nazionale, cittadini “affetti da patologie o situazioni di compromissione immunologica che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di Covid-19”; le patologie previste sono perlopiù le stesse della categoria 1 “Elevata fragilità”, ma con un livello di gravità, appunto, considerato inferiore. Undici le aree interessate: malattie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, diabete/altre endocrinopatie, Hiv, insufficienza renale/patologia renale, ipertensione arteriosa, malattie autoimmuni/immunodeficienze primitive, malattie epatiche, cerebrovascolari e patologie oncologiche (v. tabella allegata).

Il punto sulle vaccinazioni, per categoria - Tocca il 93,3% la percentuale degli over 80 che hanno già ricevuto la prima dose di vaccino, mentre sono l’81,5% quelli che hanno avuto la seconda. Per gli ospiti delle Rsa e delle Cra la percentuale dei vaccinati con prima dose è del 95,7% e dell’84,1% quella relativa alle seconde dosi. Per le altre categorie, le percentuali di chi ha ricevuto la prima e la seconda dose sono: operatori sanitari e sociosanitari 86% e 70,9%; estremamente vulnerabili 48,5% e 21,2%; 70/79enni 71,8% e 15,5%; 60/69enni 28,4% e 5,3%; operatori scolastici: 71,1% e 0,9%.

Piano delle consegne e Punti vaccinali - Ribadito dall’assessore il piano delle consegne previsto entro fine mese, che in 30 giorni, dal 27 aprile al 27 maggio, porterà in Emilia-Romagna oltre 1 milione di dosi di vaccino. In particolare, per maggio è previsto l’arrivo di 843.590 dosi dai quattro diversi produttori, le prime già arrivate a inizio settimana: complessivamente 610.740 di Pfizer-Biontech, 150.600 di Astrazeneca- Vaxzevria, 70.850 di Moderna e 11.400 di Johnson&Johnson. Quantitativi che permetteranno di superare per la fine del mese i 2,5 milioni di dosi inoculate in Emilia-Romagna. In una rete che, tra grandi e piccoli centri diffusi su tutto il territorio, può contare su 141 Punti vaccinali: 7 a Piacenza, 6 a Parma, 11 a Reggio Emilia, 17 a Modena, 66 a Bologna - Imola compresa - 9 a Ferrara e 25 in Romagna (Forlì Cesena 10, Ravenna 8 e Rimini 7), ai quali andranno poi ad aggiungersi tutti quelli messi a disposizione dal mondo delle imprese, per cui Regione ed Ausl stanno raccogliendo la disponibilità di Associazioni di categoria e aziende. /EC

In allegato, tabella della “categoria 4”, con patologie previste e relativi codici di esenzione

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Una proposta rivolta ai genitori, per confrontarsi sul rapporto tra i loro figli e il digitale. Si tratta di 6 incontri online, organizzati dal SerDP di Lugo, con il patrocinio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, su temi legati agli ambienti digitali e all’impatto che hanno nelle dinamiche famigliari. I sei incontri gratuiti e aperti a tutti, della durata di due ore ciascuno, in orario serale, (dalle 20,15 alle 22,15) affronteranno un tema specifico, analizzeranno esempi concreti e proporranno ai genitori possibilità di utilizzo operativo nel quotidiano.

Questo il calendario:

  • Lunedì 10 maggio Figli e digitale, quali trasformazioni?
  • Mercoledì 26 maggio Come creare regole condivise e utili?
  • Mercoledì 9 giugno Oltre il controllo, tenere aperta la comunicazione
  • Lunedì 20 settembre Il potere delle narrazioni. Fare digital storytelling in famiglia
  • Lunedì 4 ottobre Famiglie “onlife”, in cui il digitale non diventa un problema, ma una risorsa
  • Lunedì 18 ottobre Un lieto fine? A partire dalle esperienze praticate, le prospettive per il futuro

Gli incontri saranno svolti online da Michele Marangi, formatore di SteadycamOff e docente di Media Education all’Università Cattolica di Milano.

E’ necessario iscriversi. Per contatti SerDP Lugo, dott.ssa Chiara Lunardi Chiara.lunardi@auslromagna.it. Tel.0545 903155

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La presa in carico globale del paziente oncologico in età avanzata si delinea ormai come imprescindibile nella gestione e nella cura della popolazione dell’Emilia-Romagna, una delle regioni più «attempate» del nostro Paese (circa un quarto della popolazione ha più di 65 anni).

Si tratta di pazienti complessi, per i quali formulare una terapia adeguata richiede interventi strutturati in modo multidisciplinare, che forniscano ai diversi medici specialisti coinvolti dati chiari e misurabili di fragilità e uno spazio stabile di confronto.

Per questo è nata da tempo all’interno dell’AUSL della Romagna una collaborazione per creare percorsi di cura e progetti di formazione e ricerca, che abbiano come finalità proprio quella di studiare modelli di gestione per questi pazienti, che rappresentano una parte rilevante dell’attività clinica. A livello internazionale si sono sviluppati negli ultimi anni alcuni centri di eccellenza dedicati alla cura di questi pazienti, e sul loro esempio l’AUSL della Romagna, assieme all’IRCCS «Dino Amadori», all’Istituto oncologico romagnolo (IOR) e all’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, ha deciso di sostenere un progetto innovativo dedicato a pazienti anziani affetti da tumore.

Il progetto, tra i primi in Italia nel suo genere, verrà coordinato dal prof. Giampaolo Ugolini, direttore della Chirurgia di Ravenna, dal dr. Stefano Tamberi, direttore ff dell’Oncologia di Ravenna, e dal prof. Riccardo Audisio (Università di Liverpool, Università di Göteborg), da anni leader mondiale nel campo della geriatria oncologica.

Obiettivo del Centro sarà quello di definire gli interventi in modo «multiprofessionale», inquadrando cioè il paziente in tutte le sue necessità e impostando di conseguenza il percorso assistenziale in modo personalizzato.

Per garantire una reale presa in carico il Centro creerà un collegamento tra l’assistenza ospedaliera e quella della medicina territoriale: a ciascuno la sua cura, ovunque si trovi. Lo scopo di questo progetto è dunque quello di strutturare un percorso dedicato e standardizzato, che parta dai presidi ospedalieri di Ravenna e Faenza e attraverso la collaborazione con IRCCS, IOR e Università di Bologna realizzi un modello innovativo di ricerca e sviluppo sulla salute pubblica che non ha precedenti nel nostro paese.

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Buon 5 Maggio!

L'Azienda USL della Romagna celebra, come di consueto in questa data, la Giornata Mondiale dell'Igiene delle Mani. Quest'anno, complice la pandemia da COVID, abbiamo accesso un riflettore sull'importanza di questo gesto. La raccomandazione di igienizzare frequentemente le mani, assieme a mascherina e distanziamento sociale, si sono diffuse ampiamente non solo tra gli operatori sanitari, ma anche nella popolazione generale.

Ma la sfida comincia adesso!

Adesso che le cose sembrano andar meglio non bisogna abbassare la guardia; è da ora in poi che occorre continuare a seguire le raccomandazioni anti-covid e non tralasciare di igienizzarsi le mani costantemente. Nella frequentazione dei luoghi pubblici, nell'ambiente di lavoro, nei contatti con amici, parenti e conoscenti. La sfida è aperta anche per noi operatori sanitari; nel corso della pandemia il consumo di gel idroalcolico negli ospedali è ovviamente molto aumentato, ma spetta anche a noi mantenere alta l'attenzione e rispettare questa fondamentale misura di prevenzione. E' compito nostro garantire la sicurezza dei pazienti ed evitare la trasmissione non solo del Sars-Cov2 ma anche di tutti gli altri microrganismi che si trasmettono per contatto.

 

In occasione della giornata modiale dell'igiene delle mani, gli infermieri del rischio infettivo propongono questa piece teatrale, autore Matilde Corda. Attori: Matilde Corda [Maschera Bianca] e Roberto Brunelli [Maschera Nera]

 

"Igienizziamo le nostre mani, diffondiamo amore e non germi"

Dottor Carlo Biagetti, infettivologo e responsabile del Programma per la “Gestione del rischio infettivo ed uso responsabile degli antibiotici” dell’Ausl Romagna.

 

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fondi europei fondo sociale e fondo sviluppo regionale

Tra i beneficiari anche l'Ausl Romagna: grazie a questi finanziamenti, nuove risorse per il personale sanitario e per l’acquisto di beni.

La Regione Emilia-Romagna, attraverso i Fondi sociali europei, ha sostenuto e sostiene il sistema sanitario regionale nel fronteggiare la crisi pandemica legata al Covid-19.

Anche l'Ausl Romagna ha potuto beneficiare di questi contributi, tramite il POR FESR (Programma operativo Fondo europeo di sviluppo regionale) 2014-2020 ed il POR FSE ( programma operativo regionale del fondo sociale europeo ), preziosi finanziamenti utilizzati per affrontare i costi per il personale sanitario e per l’acquisto di beni e servizi finalizzati alla prevenzione e al contenimento del virus.

POR-FESR Fondi europei per l'emergenza sanitaria Covid-19

pdf POR-FSE Misure straordinarie per contrastare l'emergenza sanitaria da Covid-19 (1.02 MB)

L’Europa c’è: grazie a questi Fondi possono essere garantite ai nostri territori e comunità risorse fondamentali per la salute dei cittadini

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Cgil, Cisl e Uil hanno voluto celebrare il Primo Maggio, festa dei lavoratori, assieme al Comune di Forlì e alla Provincia di Forlì-Cesena, al punto vaccinale hub di via Punta di Ferro.

Il Sindaco di Forlì, insieme ai rappresentanti sindacali, al direttore sanitario dell'Ausl Romagna, Mattia Altini hanno portato un saluto al personale impiegato e volontario all'Hub Vaccinale di Forlì "quale simbolo della ripartenza". All'incontro erano presenti anche il direttore di distretto di Forlì,  Stefano Boni e il direttore del servizio infermieristico e tecnico di Forlì,  Andrea Galeotti.

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