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Articoli filtrati per data: Luglio 2021

Il documento è stato firmato alla presenza dell’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna e del Sindaco di Ravenna e Presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della Romagna Michele de Pascale. Presenti anche gli altri sindaci delle città capoluogo e i rappresentati degli enti sostenitori. In video collegamento oltre 60 sindaci del territorio hanno assistito all’evento.

Ravenna, 26 luglio 2021. Il Rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini e il Direttore dell’azienda Ausl Romagna Tiziano Carradori hanno sottoscritto questo pomeriggio, nell’Aula Magna dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna, un accordo che disciplina l’assetto complessivo stabile e organico delle relazioni tra le due istituzioni nell’intento di assicurare qualità e congruità alla formazione del personale medico e sanitario, promuovere lo sviluppo della ricerca biomedica e sanitaria, garantire la qualità e la sostenibilità del Servizio Sanitario.

L’intento del protocollo è quello di disciplinare il funzionamento delle strutture semplici e complesse che avranno al loro interno personale delle due amministrazioni e in particolare delle unità operative complesse a necessaria direzione Universitaria, oggi in numero di sette, ma presto destinate a crescere come specificatamente previsto dall’accordo. L’accordo regolerà inoltre l’afferenza e la presenza del personale universitario nelle strutture, la definizione del sistema delle relazioni informative e funzionali tra i dipartimenti universitari e i dipartimenti aziendali. E ancora la partecipazione del personale Sanitario all’attività didattica, la programmazione congiunta di attività assistenziali e didattico formative e di ricerca; l’individuazione di competenze professionali da condividere in vari ambiti; le modalità di finanziamento delle attività che realizzano l’integrazione tra assistenza, didattica e ricerca; la collaborazione nei programmi di ricerca e nella valorizzazione della proprietà intellettuale.

Il documento prevede la nascita di un board a cui sarà affidato il compito di presidiare l’attuazione dell’accordo e favorire l’informazione, il confronto e la collaborazione reciproca relativamente ai temi di ricerca, all’attività didattico-formativa al personale e allo sviluppo edilizio. Del board faranno parte, per l’Università di Bologna il Rettore, il Direttore generale e i direttori dei dipartimenti universitari di riferimento; per l’azienda il Direttore generale, il Direttore sanitario e il Direttore amministrativo.

“L’istituzione, pochi mesi fa, dei corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia a Forlì e a Ravenna e la presentazione, oggi, dell'accordo attuativo del protocollo d’intesa tra la regione Emilia-Romagna e le università degli studi di Bologna, Ferrara, Modena - Reggio Emilia e Parma per la collaborazione in ambito sanitario, rappresentano un importante traguardo – afferma l’assessore alle Politiche sanitarie della Regione Raffaele Donini - partito da un progetto di integrazione Ausl e Università, Romagna Salute, che si concluderà con una rete che comprenderà didattica, ricerca e assistenza e coinvolge la Regione, gli Enti del territorio e tutte le città su cui insiste il Multi campus in Romagna. Con questo progetto, di fatto, stiamo ponendo le basi per uno dei primi modelli in Italia di un'azienda universitaria territoriale, l'Ausl della Romagna.”

“Attraverso questo accordo l’Ausl Romagna diventa quello che mi piace chiamare “Policlinico della Romagna”, ovvero diventa il riferimento dell’Università di Bologna nel territorio romagnolo per le attività assistenziali essenziali allo svolgimento delle funzioni di didattica e di ricerca in ambito clinico e preclinico, esattamente come avviene per Policlinico universitario Sant’Orsola-Malpighi e gli Ospedali Rizzoli e Bellaria di Bologna e l’istituto romagnolo per i tumori “Dino Amadori” di Meldola – afferma il Rettore Francesco Ubertini.

“Quello siglato oggi rappresenta un tassello significativo, dopo la nascita del Corso di Laurea di Medicina in Romagna, di un progetto di integrazione che abbraccia didattica, ricerca e assistenza e che coinvolge la Regione, gli Enti del territorio e tutte le città su cui insiste il Multicampus dell’Università di Bologna. In particolare, per quel che concerne l’ambito della formazione, il modello organizzativo virtuoso e peculiare che caratterizza l’Ausl Romagna, con una rete di strutture sanitarie di qualità ben integrate e distribuite a breve distanza tra loro, rappresenta un contesto ideale per l’ampio spettro dei tirocini clinici specialistici nei reparti e nei laboratori, con disponibilità di spazi adeguati per studenti e specializzandi.

“L'accordo attuativo tra Università degli studi di Bologna e Ausl Romagna presentato oggi – afferma il direttore dell’AUSL Romagna Tiziano Carradori - rappresenta una tappa importante per il consolidamento e lo sviluppo della necessaria ed ineludibile integrazione tra università e servizio sanitario in Romagna. Si tratta di un primo esempio di accordo attuativo con un'Azienda Unità Sanitaria, un accordo che come tale sostanzia la volontà di estendere la collaborazione e l'integrazione tra università e Servizio Sanitario Regionale oltre i tradizionali confini ospedalieri per intercettare il rinnovato interesse per la sanità territoriale, anche alla luce delle evidenze della recente pandemia. In ambito ospedaliero valorizza e sviluppa le vocazioni distintive consolidatesi negli anni nei diversi presidi della Romagna. Oltre che l'individuazione delle attuali e future strutture essenziali al corso di laurea in medicina, l'accordo prevede la possibilità di riconoscere il potenziale di didattica e di ricerca di quei professionisti dell'azienda in possesso del requisito di abilitazione nazionale. In prospettiva è auspicabile che l'integrazione con l'università si estenda oltre l'ambito delle professioni sanitarie per sviluppare quelle conoscenze e quelle competenze tipiche del lavoro transdisciplinare. Un accordo con il quale si è accettata la sfida di attivare sinergicamente le diverse energie per affrontare le sfide con cui è necessario confrontarsi in un ambito come quello dell'Ausl della Romagna che può proporsi come un laboratorio a cielo aperto per nuove e migliori pratiche. Ringrazio tutti i soggetti, pubblici e privati, che hanno consentito di traguardare questo risultato con una visione condivisa e con tempi inusuali per le nostre pubbliche amministrazioni“

“La pandemia - aggiunge Michele De Pascale, Sindaco di Ravenna e presidente della Conferenza socio sanitaria della Romagna – ci ha ricordato come sanità territoriale e ricerca e know-how medico-scientifico siano ambiti strettamente interconnessi e come rappresentino un settore sul quale investire continuamente, indipendentemente dal quadro economico, al primo posto nell’agenda politica del Paese. In questo senso oggi sigliamo un accordo attuativo importantissimo per il nostro territorio che concretizza l’integrazione tra Università, e dunque didattica, formazione, attività laboratoriale e ricerca clinica, con Ausl Romagna, e dunque servizio sanitario territoriale e salute delle persone. Un collegamento tra due realtà che si amplia, si arricchisce e che dà vita nel nostro territorio ad un circolo virtuoso, di cui il corso di Laurea di Medicina e Chirurgia è un tassello fondamentale, che porterà alla formazione di nuovi professionisti medici e sanitari, promuoverà lo sviluppo della ricerca biomedica e sanitaria, garantirà la qualità del Servizio sanitario. Il percorso è sicuramente complesso ma è una sfida che dobbiamo vincere, anche grazie a un confronto continuo con le forze sociali del nostro territorio.”

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Oggi, 23 luglio 2021, si è svolta presso la Pediatria di Lugo la cerimonia per la donazione di parte del ricavato del libro ’Buongiorno! E altre poesie’ (Edizioni del Girasole 2021) dell’autrice Ilaria Baruzzi, presentato al pubblico (e in vendita nelle librerie e online) poco più di un mese fa. Un libro che è uno zibaldone di ricordi che riguardano anche l’infanzia dell’autrice e quindi la dolce “poesia” che accompagna la vita dei nostri bambini.

Il Direttore dell’Ospedale di Lugo, Paolo Tarlazzi e il Direttore della Pediatria di Ravenna, Faenza e Lugo, Federico Marchetti, insieme a tutto il personale hanno sentitamente ringraziato l’Autrice per la grande sensibilità nei confronti della Pediatria del nostro territorio. Con un auspicio: che la cultura, la bellezza delle parole, e la poesia possano accompagnare sempre di più le attività svolte rivolte all’assistenza e alla cura; una cura che unisce sempre più strettamente il corpo e la mente dei nostri bambini e adolescenti, in particolare in questo momento così particolare che tutti insieme stiamo affrontando.
Ufficio Stampa Ausl Romagna

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Raddoppiano gli spazi all'interno del Centro fieristico di Forlì per la somministrazione del vaccino anti Covid. In questi giorni è stato infatti allestito un secondo padiglione e sono stati riorganizzati accessi e percorsi.

A partire da oggi, quindi,  gli utenti che si devono sottoporre a vaccinazione seguiranno il seguente percorso:

- entrata dal Padiglione A della Fiera  ( per intendersi quello vicino all'attuale drive throught dove si effettuano i tamponi)

 

- accoglienza dei volontari

 

-  prelievo del biglietto al nuovo "eliminacode" che, tramite l'dentificazione del codice colore, regolamenterà gli accessi alla prima e seconda dose

 

-  attesa nella nuova sala al coperto

 

- accettazione amministrativa

 

- attesa nella sala davanti alle postazioni dei medici che effettueranno l'anamnesi

 

- attesa davanti ai box vaccinali

 

- attesa post vaccinazione 

 

- uscita dal vecchio ingresso (Sala Europa)

"L'ampliamento degli spazi permetterà un ampliamento delle lineee vaccinali  dalle attuali otto a dodici - spiega il dottor Andrea Galeotti, responsabile del  Servizio Infermieristico e Tecnico di Forlì -  con un potenziale di duemila vaccinazioni al giorno. Il percorso per i cittadini è stato notevolmente migliorato sia con l'allestimento di una sala di attesa pre-vaccinazione  al coperto, che con l'inserimento dell' eliminacode e l'ampliamento di tutte le altre sale di attesa."

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Si è svolta oggi, 22 luglio 2021, all’ospedale di Faenza, la presentazione della dott.ssa Alessandra Colozza, nuovo direttore dell’Unità Operativa Ortopedia e Traumatologia del nosocomio manfredo. Erano presenti il dott. Mattia Altini, direttore Sanitario di Ausl Romagna, la dott.ssa Alessandra Colozza e il direttore dell’ospedale Davide Tellarini.

Nel corso della presentazione, il dott. Mattia Altini, ha evidenziato che “gli impegni assunti dalla Direzione Generale, per garantire riferimenti professionali di qualità all’interno degli ospedali distrettuali, come quello di Faenza, sta procedendo come pianificato. E i prossimi concorsi in programma andranno a dare copertura anche alle Unità Operative di Rianimazione, Radiologia, Geriatria e, successivamente anche ad Oculistica e Chirurgia. Ci eravamo posti l’obiettivo di fare in fretta e bene e la nomina di questo giovane primario, donna (in tutta Italia sono solo due le donne a ricoprire l’incarico di primario ortopedico), con grandi competenze professionali, unite ad un importante capacità di fare squadra nel team professionale, conferma la bontà di questa scelta”.

Anche il dott. Davide Tellarini, direttore dell’ospedale di Faenza, ha voluto evidenziare, la forte professionalità dimostrata anche in questi mesi, dalla dottoressa Colozza, sia in termini di volumi di attività prodotti, che in termini di progettualità sull’operatività del reparto e di coinvolgimento di tutta l’equipe.

Già in organico dal 2006 nell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Faenza, la dottoressa Alessandra Colozza, romana del 73, si è laureata all’ università “ La Sapienza” di Roma nel 97 ed ha conseguito nel 2002 la specializzazione in Ortopedia e Traumatologia, all’’università di Bologna (Istituti Ortopedici Rizzoli).

Nel 2018 ha inoltre conseguito la specializzazione in chirurgia della mano e microchirurgia. Ha iniziato la sua esperienza professionale nel 2002 all’ospedale Santa Chiara di Trento con un incarico di dirigente medico presso l’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia, con competenze di chirurgia artroscopia, traumatologia complessa,in particolare degli arti superiori e chirurgia del bacino.

Nel giugno 2006 è approdata in Romagna , attraverso concorso pubblico, ricoprendo l’incarico di dirigente medico all’interno dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Faenza. In particolare le sue competenze all’interno dell’equipe chirurgica ortopedica, si sono sviluppate sul trattamento della traumatologia complessa degli arti, chirurgia protesica degli arti superiori / spalla, gomito, polso), traumatologia pediatrica, artroscopia, chirurgia della mano.

La dottoressa Colozza ha all’attivo 3.882 interventi come primo operatore, di cui circa 2500 negli ultimi dieci anni.

Nell’aprile 2009 ha svolto un periodo di volontariato con un’Associazione che opera in Tanzania per effettuare in loco interventi ricostruttivi agli arti superiori di pazienti pediatrici e nel 2020 come volontario in Etiopia presso Sodado Hospital.

Ha all’attivo numerose pubblicazioni scientifiche e partecipazione ai congressi in qualità di relatore, in particolare sulle tecniche chirurgiche per il trattamento delle patologie/traumi degli arti superiori. Da settembre 2019 è membro del Mayo Elbow Club della Mayo Clinic Rochester negli USA; è membro del Comitato della Società Italiana di Chirurgia della spalla e del gomito. Attualmente è vicepresidente comitato Gomito SIAGACCOT, Segretario OTODI Regionale, e membro del comitato Avambraccio e gomito ESSKA. Ha ricoperto un incarico di docenza con l’università di Bologna nel master di Chirurgia Spalla e Gomito e svolto la funzione di tutor per gli specializzandi di Ortopedia con l’università di Ferrara e Parma.

“Vivo a Faenza da 16 anni, ha esordito, la dott.ssa Colozza, nel corso della presentazione Questo territorio mi ha adottato, mi ha dato la possibilità di crescere, sia come persona che come professionista. Quindi questo nuovo incarico ha per me una valenza ancora più importante: lo vivo con un forte senso di responsabilità.

L’ Unità operativa che dirigo si è già distinta in questi anni per la professionalità e l’abnegazione al lavoro. Ora, grazie al sostegno della Direzione Generale e della Direzione Medica di Presidio, abbiamo gli strumenti per implementare ulteriormente la nostra attività.

L’ Ortopedia di Faenza ha una particolare expertise sull’arto superiore e ancor più sul gomito. Ma i professionisti che vi lavorano sono in grado di rispondere a qualsiasi richiesta della popolazione: traumatologia, con particolare attenzione per le categorie fragili (anziani e bambini), chirurgia protesica di ginocchio ed anca, anche mininvasiva, artroscopica di spalla, gomito, polso, ginocchio, chirurgia della mano, della caviglia e del piede.

L’equipe al momento è formata da 6 dirigenti medici (dr Taroni, Frontali, Perna, Cavaciocchi, Trimarchi, Padovani), oltre al Direttore. Dispone di 24 posti letto, 5 sale di elettiva a settimana, 3-4 sale di urgenze (subordinate alle necessità), dove vengono svolti circa 1200 interventi all’anno tra elettiva e urgenza. Abbiamo intenzione di istituire nuovi servizi come il fast track ovvero il pronto soccorso ortopedico per migliorare l’accessibilità e la tempestività delle cure e conseguentemente decongestionare il pronto soccorso generale. Attualmente vengono effettuate circa 450 consulenze urgenti al mese, numeri equiparabili a quelli preCovid.

Per quanto riguarda le attività ambulatoriali, effettuiamo prestazioni di visite urgenti, prioritarie, prime visite, controlli di pazienti trattati chirurgicamente o di prestazioni di PS, medicazioni, consulenze ai reparti. Si tratta di circa 1200 prestazione al mese, e dal mese di giugno 2021 abbiamo equiparato le prestazione al periodo precovid.

Mi preme personalmente sottolineare come questi traguardi vengano raggiunti solo attraverso l’impegno e l’armonizzazione di molteplici figure professionali: per primi i nostri infermieri, gli operatori socio sanitari, gli anestesisti, fisiatri, fisioterapisti, radiologi, tecnici radiologi, consulenti delle altre branche.

Ci aspetta quindi una fase di costruzione e ricostruzione dopo l’emergenza sanitaria del Covid, e il nostro gruppo è fortemente motivato”.

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Una ricerca sulla predisposizione genetica al melanoma, cui ha partecipato come protagonista anche l'Uo di Dermatologia di Cesena, diretta dal dottor Davide Melandri, è stata oggetto di un articolo pubblicato il 14 luglio scorso dalla rivista Genetics in Medicine , dal titolo Germline ATM variants predispose to melanoma: a joint analysis across the GenoMEL and MelaNostrum consortia. Genetics in Medicine ( [ https://doi.org/10.1038/s41436-021-01240-8 | https://doi.org/10.1038/s41436-021-01240-8 ] )

" Lo studio - spiega il dottor Donato Calista, della Dermatologia di Cesena e tra gli autori dello studio - ha visto la partecipazione di 22 centri europei, americani ed australiani. L’esame del DNA di 2104 pazienti , appartenenti a famiglie con alta suscettibilità per melanoma , ha scoperto il ruolo attivo delle mutazioni del gene ATM nella predisposizione a tale neoplasia.

" Il gene ATM, acronimo di Atassia Teleangiectasica Mutata - prosegue il dottor Calista - codifica per una chinasi proteica che ha una funzione di controllo della riparazione delle rotture a doppio filamento nel DNA. Le rotture di DNA sono proprio quelle che si verificano a causa di esposizioni intense e prolungate alle radiazioni ultraviolette solari o delle lampade artificiali, ai raggi X e a trattamenti radianti. Le cellule dei pazienti portatori di tali mutazioni del gene ATM mostrano dunque una maggiore suscettibilità ai danni indotti dalle radiazioni ultraviolette e possono favorire l’insorgenza del melanoma. "

" I risultati di questa ricerca - conclude - potrebbero aprire nuovi orizzonti in ambito clinico per future terapie geniche in grado di riparare quei geni deputati proprio alla riparazione del DNA che non funzionano come dovrebbero. "

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Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 12 al 18 luglio (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Nella settimana di riferimento, si sono registrate 378 positività (2,0%) su un totale di 18.931 tamponi. Si registra una significativa ripresa dei nuovi casi in termini assoluti (+228) con un incremento percentuale rispetto al numero di tamponi eseguiti (+1,1%). Rispetto alle previsioni del Piano aziendale si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da COVID, che ci pone nel livello verde. In totale sono ricoverati 5 pazienti, nessuno in terapia intensiva.

“E’ purtroppo evidente dai dati della settimana presa a riferimento che c’è un trend dei nuovi contagi in crescita - commenta Mattia Altini, direttore sanitario Ausl Romagna – Tuttavia la situazione dei ricoveri ospedalieri, in particolare nelle terapie intensive resta per ora rassicurante. Con l’attuale situazione epidemiologica si conferma quindi la necessità di mantenere alta la guardia, senza allarmismi ma con un senso di grande responsabilità collettiva. Vogliamo e dobbiamo continuare a somministrare vaccini in maniera incalzante per arrivare il prima possibile a mettere in sicurezza il maggior numero di persone, ridurre la circolazione del virus ed evitare il rischio che si sviluppino ulteriori varianti e che aumentino casi gravi che richiedano ospedalizzazione. Come Azienda stiamo mettendo a punto nuove iniziative volte a intercettare i cittadini ancora esitanti, da affiancare alle misure già intraprese per facilitare l’accesso alla somministrazione. A questo proposito, l’opportunità offerta dall’Azienda USL con la prenotazione Last Minute sta registrando una adesione ampia e gradita da parte della popolazione. Negli ultimi dieci giorni, infatti, i romagnoli che hanno prenotato i posti rimasti disponibili all’ultimo momento per le successive 24 ore sono stati complessivamente 3520: di questi 356 sono cesenati, 907 forlivesi, 873 ravennati e ben 1384 riminesi”.

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Nell'ambito della programmazione delle attività dei Piani di Zona il Distretto di Riccione e l' U.O Dipendenze Patologiche AUSL della Romagna, diretta dal Dott. Edoardo Polidori, in collaborazione con Il Centro per le Famiglie Distrettuale e la Cooperativa il Maestrale, hanno formulato un Piano locale di contrasto al gioco d' azzardo patologico. Giocare d' azzardo in Italia è un abitudine diffusa e normalizzata sia per la presenza di una enorme offerta di gioco legale, sia per la possibilità di “consumarlo” in diverse modalità: gioco fisico (es. gratta e vinci), gioco on-line (scommesse e gaming), sale dedicate solo al gioco, gioco all’interno di luoghi della quotidianità (es. bar, tabaccherie). Tra i giocatori d’azzardo problematici è possibile individuare categorie cosiddette “vulnerabili” tra cui adolescenti ed anziani, che specialmente in questo periodo pandemico, hanno sofferto la carenza di relazioni sociali, e che rischiano di avvicinarsi al gioco perché necessitano di denaro subendo il fascino della “vincita” che potrebbe cambiare la loro vita. Rispetto alla dipendenza da sostanze come tabacco o alcol, che sono sostanze psicotrope, nel caso del gioco si tratta di una dipendenza da comportamento attivata per esempio dall’eccitazione della vincita. Il gioco può avere anche un effetto sedativo (dimenticare i problemi quotidiani) oppure supplire ad una carenza nella socializzazione (il giocatore problematico non è emarginato, anzi è accettato nel contesto sociale). Il progetto ha lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sui rischi connessi al gioco e di prevenire e contrasto del fenomeno.

Inoltre, si pone l' obiettivo di facilitare l' accesso tempestivo dei soggetti a rischio e/o dipendenti ai servizi sanitari dedicati attraverso le seguenti azioni:

  • apertura di uno sportello legale territoriale per giocatori e loro familiari denominato Match, aperto tutti i venerdì pomeriggio dalle 16 alle 19 nello spazio A-Social Space, Via Mantova 6 a Riccione, con un riferimento telefonico dedicato 351 5039709. Tale sportello offrirà consulenza legale e psicologica gratuita ai giocatori e ai loro familiari e proporrà azioni pubbliche di sensibilizzazione e di informazione nel territorio.
  • apertura di una ludoteca in Via Mantova 6, denominata A-Social Space, dedicata a adolescenti e loro familiari con problematiche di ritiro sociale, abbandono scolastico e non integrazione, a rischio di incorrere in stati di uso, abuso o dipendenza da sostanze/comportamenti.

All'interno dello spazio si accoglieranno gli studenti degli istituti scolastici del Distretto, proponendo attività di prevenzione e “gioco consapevole” e offrendo confronti informativi circa il mondo delle sostanze e dei comportamenti di dipendenza. In tale contesto i ragazzi potranno vivere nuove esperienze di vita positive attraverso pratiche educative che utilizzeranno connessioni e ibridazioni con discipline ed elementi eterogenei (musicali, mediali etc). Si promuoverà un approccio attivo alla tecnologia allestendo spazi accoglienti ed accattivanti dotati di una sala prove, di uno spazio dedicato a creare contenuti radio, stanza gaming con Playstation 5 e visori a disposizione per i ragazzi. Tali azioni, svolte con la supervisione dell' equipe territoriale dell' UO Dipendenze Patologiche sono rivolte a tutta la popolazione residente sul territorio del Distretto di Riccione, in collaborazione con gli Istituti Scolastici del Distretto e altri attori del terzo settore tra cui Cooperativa Centofiori, Cooperativa Il Maestrale e Associazione Il Tassello mancante.

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La Segreteria dell'Ufficio Patenti, sita presso l'ospedale di Forlì  resterà chiusa da Lunedì 16 a Giovedì 19 Agosto 2021.

 Da Martedì 24 Agosto 2021 riprenderà il solo servizio telefonico.

L'apertura al pubblico della Segreteria rimarrà sospesa.

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La dottoressa Francesca Raggi, direttore medico del presidio di Rimini e l’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” di Meldola hanno ricevuto il Vivisalute Award, premio istituito da Bocconi Alumni Rimini, in collaborazione con Topic Healthcare, Associazione Vivisalute e Cergas Bocconi.

Il Vivisalute Award è un riconoscimento a persone, imprese, associazioni, enti pubblici e privati che si sono distinte per attività generatrici di valore sociale nel campo della ricerca, sostenibilità, tutela della salute, servizi socio-assistenziali, nel rispetto delle diversità e a favore di una cultura dell’inclusione.

L’iniziativa, patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, viene organizzata annualmente a Milano da Cergas Bocconi, Vivisalute Lombardia e Bocconi Alumni Topic Healthcare. Dal 2021 l’Award è divenuto itinerante e per la prima edizione itinerante è stata scelta Rimini.Oltre alla dottoressa Raggi e all’IRST "Dino Amadori", sono stati premiati il Comune di Rimini, Erica Alessandri di Technogym, Rosanna Favato dell’Azienda Pubblica di servizi alla persona città di Bologna, Anna Fiscale di Quid, Giacomo Gorini, Immunologo dell’Università di Oxford e Fabio Lazzari della rivista Terra del Buon Vivere .

La dottoressa Raggi è stata premiata per la categoria Innovazione, con le seguenti motivazioni: "Francesca nel suo percorso professionale ha assunto un ruolo chiave nell’ambito dell’organizzazione aziendale, applicando metodologie di management innovative con un approccio orientato all’efficacia e alla sostenibilità. Come direttore medico del Presidio Ospedaliero di Rimini presso AUSL della Romagna ha coordinato la gestione della seconda fase dell’emergenza e la ripartenza dell’attività ordinaria”. “Questo riconoscimento è per me particolarmente importante – ha affermato il Direttore del presidio ospedaliero di Rimini Francesca Raggi – poiché la motivazione fa riferimento ad una fase in cui dovevamo avere il coraggio di prendere rapidamente decisioni che avrebbero potuto avere un impatto senza precedenti sulla vita delle persone. Non avevamo evidenze di letteratura su cui basarci e nessuno aveva affrontato precedentemente una simile situazione. Volevamo fare del nostro meglio per aiutare a salvare la vita e tutelare il bene comune del nostro Servizio Sanitario. In quel momento il confronto e la condivisione ci hanno dato la forza per andare contro le regole predefinite e buttare il cuore oltre l'ostacolo”.

L’Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori “Dino Amadori” IRCCS ha ricevuto il premio, ritirato dal Direttore Generale Giorgio Martelli, per la categoria Impatto sociale, in particolare per l’idea etica che ne è alla base: unire la cura e l’assistenza alla ricerca, per migliorare a 360 gradi lo stato di salute dei malati oncologici. “Questo premio - ha commentato la Direttrice Sanitaria Maria Teresa Montella presente alla cerimonia insieme al dott. Martelli - è un nuovo e prestigioso riconoscimento della lungimiranza del progetto fortemente voluto dal Prof. Dino Amadori, che lo ha ideato, e degli allievi che hanno contribuito a realizzarlo, in primis Fabio Falcini, Marco Maltoni, Mattia Altini; professionisti di riferimento in ambito nazionale che ancora operano nel territorio. E' la conferma dell'importanza del lavoro sinergico che IRST IRCCS e AUSL Romagna stanno facendo per portare a valore la sanità e garantire a tutti i cittadini i migliori trattamenti”.

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L’iniziativa ha un duplice fine: far riscoprire dopo i mesi di pandemia le bellezze dietro l’angolo, come Covignano e i suoi scorci, sottolineando l’importanza dell’ambiente e della tutela del territorio, nonché della pratica dello sport; allo stesso tempo, creare una raccolta fondi per sostenere le strutture sanitarie della sanità pubblica regionale, come manifestazione del senso di gratitudine verso l’eccezionale lavoro svolto durante l’emergenza sanitaria da Covid-19.

GoFundMe Raccolta fondi

Programma

Domenica 25 luglio ore 8:30 - Parcheggio gratuito alla Casa delle Associazioni "Giannetto Bracconi", in via Covignano, 238 (ex seminario vescovile)

Per partecipare è necessario portare la liberatoria e l'autodichiarazione Covid-19 debitamente compilati e firmati

8:30-9:00 - Punto di ritrovo al Piazzale (ex Assassino) all'altezza della Fonte Covignano (in via Covignano, 216) dove si procederà alla presentazione delle realtà che hanno reso possibile l'evento, alla formazione dei gruppi e consegna della liberatoria e dell'autodichiarazione Covid-19.

9:00 - Partenza! Alla scoperta del nuovo sentiero C.A.I. a Covignano

11:00 - Piccola sosta per riprendere fiato, approfondire conoscenza del territorio, nonché ammirare le bellezze paesaggistiche.

12:30-12:30 - Fine evento: ringraziamenti, invito a prendere parte alla raccolta fondi, e saluti!

N.B. Suggeriamo di vestirsi con un abbigliamento adeguato all'escursione con scarpe da trekking, nonché cappello con visiera, occhiali da sole, crema solare, borraccia, gel igienizzante mani e mascherina. Ma anche tanta, tanta voglia di camminare, insieme!

Itinerario

Percorso CAI n° 029 - 029A Tempo: 3 h; dislivello salita: 200 m; lunghezza 6 Km: difficoltà: T

Partenza dal piazzale sottostante il Santuario delle Grazie

Si percorre quindi Via Vasari sino alla confluenza con Via delle Fonti

Si svolta a destra e la si percorre sino ad intersecare Via della Carletta

Si svolta a sinistra e ci si avvia lungo Via della Carletta sino a Via San Lorenzo a Monte

Si devia a sinistra e si svolta a destra in Via della Torretta per transitare nei pressi dell stabilimento Galvanina

Da qui Via della Torretta e si percorre sino al punto che indica di svoltare a sinistra per Via Monterotondo. Il tratto porta ad una struttura per anziani e prosegue su Via Covignano.

Ci si dirige a sinistra e dopo aver superato Villa Belvedere si va verso San Fortunato.

Ci si riporta nuovamente in Via Covignano e si scende sino a piazzale Ruffi per Via delle Fonti e deviare poi a destra in via Vasari per fare ritorno al Santuario delle Grazie.

Referenti

Luca Mondaini - Vicepresidente C.A.I. Rimini - 348 8400715

Elia Ricciotti - Presidente Rimini Smoke Box - 393 2927252

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