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Costanza Senni

Articoli inseriti da Costanza Senni

Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 16 al 22 maggio (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo).

Nella settimana di riferimento, si sono registrate 3.541 positività (17.8%) su un totale di 19.909 tamponi (molecolari e antigenici). Rispetto alla settimana scorsa si registra un ulteriore calo delle nuove positività sia in termini assoluti (- 1.390) che percentuali.

Si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid in calo rispetto alla scorsa settimana e in totale sono ricoverati 110 pazienti, tra questi solo 1 è in terapia intensiva.

Nel corso della cerimonia inaugurale di apertura del 27esimo Congresso Nazionale della Federazione Nazionale dei medici ospedalieri di Medicina Interna che si è svolta a Roma dal 21 al 23 maggio, la Medicina Interna dell'Ospedale Bufalini di Cesena, diretta dal dottor Luca Montaguti, è stata premiata tra i migliori centri di ricerca FADOI. 

Il riconoscimento è legato allo studio nazionale FADOI - Recover, studio osservazionale retrospettivo in pazienti trattati con Remdesivir affetti da SARS-CoV-2 ricoverati in Medicina Interna.

Il reparto cesenate si è aggiudicato il premio per la qualità dei dati raccolti e per la quantità di pazienti arruolati nello studio che vede tra i principali artefici la dottoressa Elena Magnani coordinatrice, la dottoressa Maria Teresa Milite e il dottor Enrico Giorgini.

Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 9 al 15 maggio (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Nella settimana di riferimento, si sono registrate 4.931 positività (21.8%) su un totale di 22.659 tamponi (molecolari e antigenici). Rispetto alla settimana scorsa si registra un ulteriore calo delle nuove positività sia in termini assoluti (- 656) che percentuali.Si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid in calo rispetto alla scorsa settimana e in totale sono ricoverati 145 pazienti, tra questi 6 sono ricoverati in terapia intensiva.

Prosegue in Emilia Romagna la visita della delegazione dell'Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l'adozione di altre misure di contrasto alla pandemia, diretta dal 30 marzo dal generale Tommaso Petroni. Questa mattina la delegazione, composta da cinque Ufficiali dell’Esercito, si è recata all'Ospedale Infermi di Rimini per fare il punto sugli investimenti dell'AUSL Romagna a completamento dei piani di riorganizzazione della rete ospedaliera per emergenza COVID-19 previsti dal decreto legge 34/2020, relativamente alle terapie intensive, semi-intensive e Pronti Soccorso di 8 ospedali, per un totale di 18 interventi, del valore di circa 30 milioni di euro. Il monitoraggio ha confermato piena aderenza alla rimodulazione effettuata. Accompagnata dalla Direzione aziendale, la delegazione ha visitato il Pronto Soccorso e l'Unità di COVID intensive care, collocato al 4° piano del DEA.

In Italia ogni anno si registrano circa 4.000 ricoveri per ustioni, ma i pazienti con gravi ustioni ed esiti cicatriziali invalidanti sono circa 2.500 ogni anno. Sono per la maggior parte adulti e anziani (26% tra i 50 e i 70 anni, 24% sopra i 70 anni), nel 67% dei casi sono maschi e nel 72% dei casi gli incidenti avvengono presso la propria abitazione: nel 34% dei casi la causa è la fiamma, nel 23% l'alcol. Solo nel 10% dei casi si tratta di incidenti sul lavoro. Ma che cos’è l’ustione? È il peggior trauma che un individuo possa subire ma è anche una vera e propria patologia, epidemiologicamente rara e in molti casi cronica e irreversibile. Lo dimostrano la complessità di diagnosi e trattamento, il carico socio-assistenziale per i pazienti, gli esiti invalidanti, riassunti nella pubblicazione La Malattia da Ustione. Una patologia rara e cronica non riconosciuta nei LEA realizzata da Osservatorio Malattie Rare in collaborazione con SIUST-Società Italiana Ustioni e con le associazioni A.T.C.R.U.P. Odv e Assobus Onlus, presentata il 13 maggio scorso presso il Senato della Repubblica in un evento a cui ha partecipato anche il Dott. Davide Melandri Direttore del Centro Grandi Ustionati dell’ospedale “Bufalini” di Cesena.

 “L’ustione è una patologia rara che lascia segni indelebili nel corpo e nella mente – ha spiegato l’On. Lucia Annibali, Commissione II “Giustizia”, Camera dei Deputati, che ha anche curato la prefazione della pubblicazione – il processo di guarigione è lungo e complesso e necessita di elevatissima competenza e grande esperienza. I Centri Ustioni Italiani svolgono un lavoro straordinario, con competenza e umanità impareggiabili. Anche quando si trovano a dover operare disponendo di risorse strutturali, umane ed economiche limitate. È tempo di dedicare a questa malattia la giusta attenzione, che alle persone che hanno subito ustioni e alle loro famiglie sia garantita tutta l’assistenza necessaria, non solo dal punto di vista medico ma anche sul fronte riabilitativo e socio-assistenziale”.

“I pazienti vengono trattati in maniera eccellente nei 17 Centri Ustioni italiani e hanno diritto a tutti i trattamenti ospedalieri gratuiti – ha affermato il Prof. Antonio di Lonardo, Presidente della SIUST, Direttore del Centro Ustioni di Pisa – ma dopo le dimissioni in molte Regioni sono abbandonati a se stessi. Perché non esiste un codice di esenzione nazionale né un percorso assistenziale garantito a livello nazionale. Le ustioni sono più frequenti dove il livello socioeconomico è più basso: le famiglie non riescono a sostenere i costi, i pazienti abbandonano le terapie andando incontro a esiti gravemente invalidanti e anche al rischio di tumore cutaneo”.

“Abbiamo preso parte a questo progetto ed a questa iniziativa in Senato con grande interesse in favore della tutela dei pazienti – ha spiegato nel corso dell’evento il dott. Davide Melandri, Direttore Centro Grandi Ustionati e Dermatologia Cesena (Forlì) – Inoltre in qualità di Dermatologi abbiamo già l’esperienza delle malattie rare dermatologiche di cui siamo centro di riferimento oltre che certificatore. Anche l’ustione nella sua forma di insufficienza cutanea e con tutte le sequele conseguenti può essere inquadrata, trattata e seguita come le altre malattie rare della cute”.

Le istanze dei pazienti e di SIUST sono state discusse durante la tavola rotonda, alla presenza della Senatrice Maria Rizzotti, 12ª Commissione Permanente (Igiene e Sanità), dell'Onorevole Fabiola Bologna, Segretario della 12ª Commissione (Affari Sociali), e della Dottoressa Liliana La Sala, Ufficio 9 DG Prevenzione Sanitaria, Tutela Salute della Donna, dei Soggetti Vulnerabili e Contrasto alle Disuguaglianze del Ministero della Salute.

L’evento e la pubblicazione presentata hanno ottenuto il patrocinio di ADOI-Associazione Dermatologi Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica, Alleanza Malattie Rare, SIDCO-Società Italiana di Dermatologia chirurgica, oncologica, correttiva ed estetica, SIMEN-Società Italiana di Medicina Narrativa e SIP-Società Italiana di Pediatria. Con il riconoscimento di SIAARTI-Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva.

La pubblicazione è consultabile su https://www.osservatoriomalattierare.it/progetti/le-nostre-pubblicazioni/18619-la-malattia-da-ustione-patologia-rara-orfana-dei-lea

L’Artrite psoriasica è una patologia infiammatoria dolorosa e complessa che interessa sia le articolazioni che la cute. Per questo negli ospedali della Romagna reumatologi e dermatologi collaborano nel percorso di diagnosi.  All’ospedale Bufalini di Cesena sono un centinaio circa i pazienti che ogni anno afferiscono all’ambulatorio condiviso di Reumatologia e Dermatologia attivato a fine 2018 per la diagnosi e la cura dei pazienti affetti da artrite psoriasica. Un unico ambulatorio dove lo specialista Reumatologo e Dermatologo visitano insieme il paziente che presenta sintomi di ‘confine’ tra i due diversi ambiti specialistici, condividendo valutazioni cliniche e terapeutiche.

In Italia soffre di Psoriasi il 3-4 per cento della popolazione, pari a circa 2.5 milioni di persone e nel 10-20 per cento dei casi la malattia può presentarsi in forma grave. In Emilia Romagna sono 120.000 le persone che sono affette da psoriasi, di queste un terzo presenta una artrite associata. - spiegano le dottoressa Paola Sambo del servizio di Reumatologia dell’unità operativa di medicina interna e la dottoressa Sandra Schianchi dell’unità operativa di dermatologia dell’ospedale Bufalini, che insieme hanno avviato questo ambulatorio integrato con ottimi risultati. “Il termine di “Malattia Psoriasica”  - precisano - è quello che dà meglio il senso di un’unica patologia complessa che può avere un coinvolgimento cutaneo (Psoriasi-PSO) ed articolare ( Artrite Psoriasica- PSA )”. La psoriasi si manifesta con prurito, arrossamento e desquamazione della pelle mentre l’artrite psoriasica, che può esprimersi con quadri molto variegati e peculiari, più frequentemente causa dolore, gonfiore e rigidità a carico delle articolazioni. Questi sintomi e le loro conseguenze sotto il profilo fisico e psicologico, impattano negativamente sulle attività quotidiane del paziente come lavoro, scuola e relazioni sociali. A complicare il quadro clinico si aggiungono numerose comorbidità legate all’infiammazione sistemica come l’interessamento oculare e gastrointestinale e le alterazioni di tipo metabolico con conseguenze principalmente a carico dell’apparato cardiovascolare.

Oggi il trattamento della psoriasi e dell’artrite psoriasica – specificano le due dottoresse - è profondamente cambiato rispetto al passato in virtù della disponibilità di nuovi farmaci che agiscono bloccando selettivamente alcuni mediatori dell’infiammazione, come i farmaci “ biotecnologici “, o inibendo specifiche molecole intracellulari .Tali trattamenti, che si sono rilevati molto efficaci , cambiando la storia naturale della malattia , richiedono, per un loro utilizzo in sicurezza , uno stretto controllo ed un monitoraggio di tipo specialistico. Il malato psoriasico è dunque un paziente complesso, che richiede una visione integrata e trasversale della propria condizione di salute, con cure personalizzate ed innovative” .

All’ambulatorio che è a cadenza mensile e si trova presso il servizio di Reumatologia dell’ospedale cesenate, vi si accede su indicazione dei medici specialisti di Medicina Interna e Dermatologia. Durante la visita vengono utilizzati indici clinimetrici e scale di valutazione dello stato di malattia sia generali che specifiche di entrambe le discipline; in casi specifici viene eseguita una valutazione dermatoscopica della pelle ed una ecografica delle articolazioni e delle entesi (punti di inserzione dei tendini nell’osso) .

“Dall’avvio dell’ambulatorio - concludono le dr.sse Sambo e Schianchi - hanno afferito al servizio circa 300 pazienti affetti da psoriasi e da artrite psoriasica severa; è possibile in futuro che in virtù della stretta collaborazione tra dermatologo e reumatologo internista vengano valutati insieme altri quadri clinici complessi che necessitino di un inquadramento diagnostico multidisciplinare. Non raramente, infatti, la pelle può rappresentare la spia di numerose malattie sistemiche tra cui le malattie reumatiche autoimmuni (vasculiti e connettiviti)”.

 

Donato un nuovo dispostivo medico, un defibrillatore Bifasico di ultima generazione,  completo di accessori tester , dall'associazione  di " Chi Burde'l APS" , al punto di Primo intervento dell’ospedale  G Marconi di Cesenatico.

La consegna è avvenuta presso  l’Ospedale, presenti il responsabile del PPI dott. Gian Paolo Valtancoli Direttore e la dr.ssa Raffaella Francesconi, direttrice della Struttura Complessa  UOC Cesena PS Medicina d d'urgenza, la dr.ssa Marisa Bagnoli per la direzione medica ospedaliera, dr. Gian Paolo Valtancoli e la coordinatrice  infermieristica  Elisa Ceredi, Che hanno accolto il presidente  dell’ associazione  Giuseppe Angelini  e il Sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli .

“Anche a nome della Direzione medica e degli operatori sanitari, desidero ringraziare l'associazione- ha dichiarato  La Dott.ssa Francesconi - per la sensibilità e l’attenzione  dimostrata verso l’Azienda della Romagna  e in particolare verso il PPI di Cesenatico; il dispositivo donato va ad integrare  la dotazione gia esistente ed e' in linea con quanto già presente al PS di Cesena, a garanzia del mantenimento delle competenze adeguate tra gli operatori che lavorano tra i due ambiti”.

Un ringraziamento all’Associazione Chi burdel giunge anche dalla Direzione dell’Azienda USL della Romagna, per la sensibilità dimostrata  dall’Associazione Chi burdel, da sempre impegnata a sostegno  delle strutture sanitarie aziendali.

L'equipe di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Bufalini ha effettuato quattro interventi di chirurgia endoscopica della laringe in diretta video nazionale dalla sala operatoria dell’ospedale cesenate ad un evento formativo organizzato nei giorni scorsi dall'Associazione Otorinolaringoiatri Ospedalieri Italiani. Un collegamento in “live surgery” durato tre ore per presentare a oltre 120 specialisti di tutta Italia la tecnica fibro-endoscopica, una innovativa chirurgia mini invasiva per il trattamento delle patologie delle corde vocali eseguita in pochi centri in Italia.

 “Questo tipo di trattamento chirurgico - spiega il dottor Marco Stacchini medico del reparto di Otorinolaringoiatria -  viene eseguito in anestesia locale assistita, cioè il paziente viene operato senza ricorrere all’anestesia generale e senza dover procedere all’intubazione. Ciò è possibile grazie al trattamento mini-invasivo, realizzato attraverso un sottile fibroscopio flessibile che raggiunge le corde vocali. La possibilità di utilizzare tecnologia laser a fibra e strumentazione miniaturizzata flessibile, consente il raggiungimento di ottimi risultati funzionali, con una tecnica che si può definire minimamente invasiva. Questo approccio chirurgico permette il monitoraggio dell’efficacia chirurgica sulle corde vocali, in quanto il paziente può far sentire la propria voce durante l’intervento. Inoltre la maggior parte dei pazienti sono trattati in Day Surgery e quindi vengono dimessi in giornata”.

“Anche la chirurgia delle corde vocali si è evoluta negli ultimi anni grazie all’avvento di nuove tecnologie endoscopiche – spiega il dottor Massimo Magnani direttore del reparto di Otorinolaringoiatria del Bufalini, Iniziative di aggiornamento nazionale di questo genere -  prosegue Magnani - offrono la possibilità di divulgare nuove procedure attraverso la rete, permettendo così un’ampia condivisione di tecniche chirurgiche specifiche, acquisite nei vari centri d’eccellenza distribuiti sul territorio. E’ dal 1997 che al Bufalini organizziamo pressoché annualmente corsi di chirurgia delle corde vocali (Fonochirurgia) per specialisti otorinolaringoiatri che vogliano approfondire l’argomento. Il prossimo corso è previsto per l’autunno. Nel corso degli anni sono stati organizzati anche corsi internazionali in lingua inglese ai quali hanno partecipato medici europei ed extraeuropei”.

Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 2 all’8 maggio (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Nella settimana di riferimento, si sono registrate 5.587 positività (23.4%) su un totale di 23.925 tamponi (molecolari e antigenici). Rispetto alla settimana scorsa si registra un calo delle nuove positività sia in termini assoluti (- 1197) che percentuali.Si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid in lieve crescita rispetto alla scorsa settimana e in totale sono ricoverati 197 pazienti, tra questi 3 sono ricoverati in terapia intensiva.

Un riconoscimento al prezioso lavoro delle ostetriche sempre a fianco della donna e del neonato.  In occasione della Giornata Internazionale dell'Ostetrica, che ricorre il 5 maggio,  i Coordinatori Ostetrici dell’Ausl Romagna si sono uniti nella realizzazione di un video rappresentativo della professione ostetrica nel contesto aziendale.

“Ostetrica è un termine che prende radici dal latino  obstetricius cioè "relativo all’ostetrica"; dal latino obstare, ossia "stare davanti", "andare incontro" quindi stare davanti alla donna per accogliere il Suo bambino, per proteggere la Sua intimità, per stabilire un contatto, per offrire il Suo S le mani, le braccia, una spalla, un abbraccio, ma anche per saper guardarla negli occhi.L’ostetrica è una professionista che si prepara e arricchisce le Sue conoscenze sulla salute della donna in tutte le fasi della vita, in particolare sulla fisiologia della gravidanza, parto e puerperio. Proprio in questo ambito trova la sua massima diffusione ed è per questo meglio conosciuta come colei che accoglie la vita, che fa nascere i bambini ma l’ostetrica è molto altro … L’ostetrica, oltre che essere presente nelle sale parto, conduce corsi di training prenatale e dopo parto, offre assistenza specializzata in allattamento e nutrizione del neonato. Supporta le donne nei percorsi di procreazione responsabile, collabora con il medico nella diagnosi prenatale. Accompagna le donne e le sostiene nella menopausa. Pianifica, in collaborazione con il medico, percorsi preoperatori in area ostetrica e ginecologica Prende parte attiva nell’educazione all’affettività e della sessualità nelle scuole. Promuove la salute attraverso lo screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero (eseguono pap-test). Lavora in sinergia con le colleghe dei servizi territoriali (consultorio familiare) per offrire e garantire alle donne la migliore assistenza possibile in un’ottica di continuità assistenziale fra territorio e ospedale e viceversa. La vera forza di questa professionista è lavorare in team!"

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