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Costanza Senni

Articoli inseriti da Costanza Senni

Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 28 marzo al 3 aprile (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Nella settimana di riferimento, si sono registrate 7.750 positività (27.0%) su un totale di 28.873 tamponi (molecolari e antigenici). Per la quarta settimana consecutiva si registra un aumento dei nuovi casi sia in termini assoluti (+616) che percentuali. Si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid ancora in crescita rispetto alla scorsa settimana e in totale sono ricoverati 209 pazienti, mentre è in calo il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva che sono 3.

Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 21 al 27 marzo (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Nella settimana di riferimento, si sono registrate 7.134 positività (24.9%) su un totale di 28.651 tamponi (molecolari e antigenici). Per la terza settimana consecutiva si registra un aumento dei nuovi casi sia in termini assoluti (+798) che percentuali. Si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid in crescita rispetto alla scorsa settimana e in totale sono ricoverati 188 pazienti, mentre è in calo il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (sono 4).

L'associazione di Cesena CAIMA odv, a sostegno dei malati di Alzheimer, organizza un Corso gratuito di 4 incontri rivolto ai familiari di malati di Alzheimer, per insegnare a gestire la malattia.

Il corso sarà organizzato on line su piattaforma Zoom dalle 16,30 alle 18,30

Inizierà Lunedì 4 aprile e avrà come tema “La fatica del prendersi cura di un malato con Alzheimer”. Condurrà lo psicoterapeuta Francesco Baldinini.

Giovedì 14 aprile verranno trattati i “Problemi della memoria e i deficit cognitivi” dalle psicologhe Francesca Mandaletti di CAIMA, Dalila Visani e Guia Martinenghi del Centro per disturbi cognitivi e demenze di Cesena di AUSL della Romagna

Mercoledì 20 aprile si parlerà dei disturbi del comportamento e di “Consigli pratici per gestire il malato”. Interverrà la Psicologa Donatella Venturi, esperta in psicologia dell’invecchiamento.

Mercoledì 27 aprile dalle 16,30 si parlerà dei Servizi del territorio e interverrà l'assistente sociale Consuelo Bertozzi dell’Unione dei Comuni Valle del Savio, mentre dalle 17,30 parlerà l'Avvocato Alessandro Poggiolini, Presidente di CAIMA odv, sulla figura dell'Amministratore di sostegno.

Gli incontri si svolgeranno con la collaborazione del Centro per disturbi cognitivi e demenze di Cesena di AUSL della Romagna e con il patrocinio del Comune di Cesena.

Il corso è a numero chiuso. Per la partecipazione è obbligatoria l'iscrizione a CAIMA odv allo 0547/646583 oppure email: caima.aurora@virgilio.it

‘La prevenzione dei danni da rumore in età scolastica’. Questo il tema al centro della Prima Giornata di Sensibilizzazione dell’udito organizzata per il 1 aprile dalla Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale (SIOeChCF) con la cooperazione della Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF) e delle Associazioni di pazienti e parenti di soggetti ipoacusici, tra cui FIADDA CESENA APS Associazione per i Diritti delle Persone sorde e Famiglie.

Anche l’Azienda USL della Romagna aderisce all’iniziativa coordinata dalle Unità Operative di Otorinolaringoiatria che per l’occasione, nella mattinata del 1 aprile, offrono la possibilità di prenotare un esame gratuito dell’udito ai giovani che non hanno ancora compito i 18 anni.

Obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare la popolazione, con particolare attenzione ai bambini e ai giovani, riguardo ai danni uditivi causati nel tempo dalla prolungata esposizione a suoni forti, compresa la musica ascoltata in cuffia con volumi troppo alti, come peraltro ha evidenziato la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità.

Come e dove prenotare in Romagna:

  • Unità Operativa di Otorinolaringoiatria Cesena: la prenotazione potrà essere effettuata il 1 aprile dalla ore 9,30 alle 13,30 contattando il numero. 338-3508722. Gli esami audiometrici saranno effettuati nei giorni successivi nell'Ambulatorio Audio-Foniatrico Infantile situato alle Palazzine di via Brunelli.
  • Unità Operativa di Otorinolaringoiatria Forlì – Faenza: la prenotazione potrà essere effettuata il 1 aprile, dalle 8,30 alle 13.00, contattando il numero 335/5998264. Gli esami saranno effettuati nei giorni successivi nell'Ambulatorio di Faenza.
  • Unità Operativa di Otorinolaringoiatria Ravenna: la prenotazione potrà essere effettuata il giorno 1 aprile, dalle 8,00 alle 10.00, contattando il numero 0544/287011 Gli esami saranno effettuati nei giorni successivi negli ambulatori del Centro Audio Foniatrico presso il CMP di Ravenna.
  • Unità Operativa di Otorinolaringoiatria Rimini: la prenotazione potrà essere effettuata il giorno 1 aprile dalle ore 9,30 alle 13,30,  contattando il numero 0541-705146. Gli esami saranno effettuati nei giorni successivi presso il Servizio di Audiologia Foniatria dell'Ospedale Infermi (via Settembrini 2, scala C piano rialzato).

 

La campagna  informativa ‘NON FARTI FREGARE, NON ABBOCCARE! PROTEGGI IL TUO UDITO’

Se le tue cellule ciliate, presenti nell’orecchio interno, sono esposte a troppi suoni ad alto volume, superi la “tolleranza giornaliera di esposizione ai rumori” e le tue orecchie vengono danneggiate. Nel tempo questo si traduce in una perdita dell'udito progressiva che può portare alla sordità. Il rischio di perdere l'udito dipende da quanto forte, per quanto tempo e con quale frequenza siamo esposti a suoni forti. Questa esposizione pericolosa può avvenire tramite dispositivi audio personali, o nell'ambiente circostante in luoghi di intrattenimento, autodromi, palestre, nelle mense scolastiche o nel traffico. È perciò fondamentale adottare un comportamento di ascolto quotidiano che tenga conto di alcuni parametri per evitare di diventare sordi.

Ecco cosa puoi fare per proteggere il tuo udito: mantieni un volume basso entro gli 80 decibel come limite massimo, per non più di 40 ore alla settimana. Indossa dei tappi per le orecchie quando vai nei locali che hanno musica ad alto volume, negli autodromi, negli stadi che ospitano spettacoli sportivi o concerti. Utilizza cuffie che riducono il rumore di fondo in automatico, così non dovrai alzare il volume della musica o del telefono in ambienti rumorosi, come ad esempio sugli autobus o nei treni. Monitora e rispetta i livelli di ascolto durante la tua giornata facendo in modo che tu rimanga all’interno del range settimanale di tolleranza dei rumori. Esistono delle app che indicano i DECIBEL presenti negli ambienti come classi, palestre, discoteche. Limita il tuo uso quotidiano di dispositivi elettronici collegati a cuffie. Limita il tuo tempo trascorso in luoghi rumorosi: prenditi delle pause di silenzio (vai in luoghi tranquilli e poco rumorosi per far riposare le tue orecchie), tieniti lontano dalle sorgenti sonore (come casse o altoparlanti), riduci il più possibile la frequentazione di luoghi rumorosi.

Maggiori informazioni sono sul sito https://www.sioechcf.it/1a-giornata-sensibilizzazione-udito/ dove è consultabile anche un video con sottotioli in italiano sui livelli di massima tolleranza/pericolo e su come ascoltare in sicurezza.

U.O. Oculistica ospedale di Faenza. Una riorganizzazione di forte integrazione con l’Oculistica di Forlì. A soli tre mesi dall’inizio dell’interazione fra i due servizi sono già evidenti le importanti sinergie fra i professionisti e la migliore qualità per i cittadini.

Sono trascorsi appena tre mesi dall’affidamento dell’incarico di direzione dell’Oculistica di Faenza al dott. Giacomo Costa, (faentino d’origine) già dirigente medico per 17 anni presso il presidio faentino ed oggi,  direttore della U.O.Oculistica del Morgagni-Pierantoni di Forlì, ma già si possono cominciare a tirare le somme di questa importante sinergia.

Tra gli obiettivi prefissati, era indicata l’integrazione delle equipe mediche con lo scopo di garantire una più ampia opportunità terapeutica sul presidio faentino e offrire ai giovani professionisti la possibilità di un percorso formativo più ampio, sfruttando il background clinico e il case mix più complesso offerto dall’ospedale polispecialistico.

Integrazione fra i professionisti

Oggi il processo di integrazione delle due equipe è stato portato a termine; i professionisti più giovani lavorano in entrambe le sedi, in autonomia o con tutoraggio; tutti i medici partecipano alle attività di reparto, rimodulate sulla base delle competenze e dell’impegno assistenziale, alle attività di pronto soccorso e pronta disponibilità notturna su entrambi i presidi ospedalieri.

Incremento delle attività chirurgiche

Sono stati creati dei percorsi di cura per la chirurgia avanzata del glaucoma, spostata da Forlì a Faenza, in quanto il setting assistenziale era particolarmente favorevole per questo genere di chirurgia, come dimostrato dall’incremento della attività in day-hospital, quasi raddoppiata in questo inizio anno rispetto al 2021 (sono stati effettuati più di 20 interventi di glaucoma e chirurgia vitreoretinica con una proiezione a fine anno di un centinaio di casi trattati). Questo ha permesso al contempo di assorbire su Forlì le terapie intravitreali; in questo modo si sono riportati i tempi di attesa virtualmente a zero per i nuovi pazienti ed è stato  fornito un servizio puntuale, svincolato dalle logiche di sala operatoria, che mal si addicono ad una utenza molto anziana, sfruttando l’ambulatorio chirurgico dedicato all’interno del reparto forlivese.

Più offerta delle prestazioni ambulatoriali

E’ stata anche ampliata l’offerta di prestazioni ambulatoriali con prenotazione CUP, anche strumentali di secondo livello come l’OCT (tomografia ottica computerizzata).

E’ confortante vedere, l’aumento (+10%) di attività chirurgica ambulatoriale maggiore, (sono stati effettuati 340 interventi di cataratta, al momento nel blocco operatorio di Faenza è presente una sala operatoria dedicata all’Oculistica che è attiva tutte le mattine dal lunedì al venerdì, è inoltre in programma un prossimo incremento di attività in alcuni pomeriggi) un ritorno di fiducia dei pazienti che si affidano alle cure di questa oculistica faentina, dimostrato dall’aumento dei pazienti, passati da circa 300 a fine anno, ai 423 rilevati al momento in cui scriviamo. E’ attualmente in corso l’unificazione delle liste di attesa per la chirurgia ambulatoriale, allo scopo di dare anche per la patologia benigna, ma che può essere invalidante, una risposta in tempi accettabili con un occhio di riguardo alla prossimità delle cure.

Gli ammodernamenti tecnologici

Un importante lavoro è in corso in queste settimane anche per l’ammodernamento tecnologico.

Grazie al coordinamento del personale delle ingegnerie cliniche e il supporto economico della Direzione Generale, è stato spostato un fluorangiografo digitale da Forlì a Faenza con riapertura delle agende di prenotazione, sono stati acquistati quattro strumenti per la diagnostica di base (tonopachimetri e auto refrattometri computerizzati), un microscopio endoteliale per la chirurgia della cataratta, due lampade a fessura ed andrà a completare la dotazione strumentale un Angio-OCT, che andrà ad interfacciarsi con la strumentazione già presente a Forlì, anche in telemedicina, a supporto degli ambulatori delle cronicità.

Dalle 9 alle 18 visite guidate con gli operatori per conoscere come funziona. Dalle chiamate agli smistamenti dei mezzi di Soccorso.

Il sistema 118 Romagna assicura gli interventi di soccorso in emergenza nei Comuni che fanno parte dell’AUSL della Romagna con il coordinamento della Centrale Operativa 118 che ha sede a Ravenna (una delle tre centrali regionali assieme a Bologna e Parma).

L’Emilia Romagna è la regione che ha avuto un ruolo pionieristico nello sviluppo dei sistemi di soccorso sanitario preospedaliero. L’esperienza di centrali operative a valenza provinciale che gestiva le risorse di mezzi disponibili al fine di fornire una risposta efficace ed efficiente risale a metà degli anni ’80. Questo modello ha contribuito in modo determinante a quanto presente nel DPR 27 marzo 1992 (“Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza”) che sancisce la “nascita” del 118, del sistema di risposta alle emergenze territoriali.

La centrale operativa Romagna Soccorso

Nel corso degli anni, il sistema 118 Romagna si è andato consolidando (nel 2006 si aggregano Ravenna e Forlì, poi nel 2008 confluisce Cesena e infine nel 2009 Rimini), mentre la Centrale Operativa 118 Romagna è allocata a Ravenna. In questi anni, grazie anche ad un continuo confronto con le migliori esperienze internazionali ed italiane, è cresciuto progressivamente il livello delle performance garantite dai team sanitari, di pari passo con il progresso della scienza della medicina preospedaliera d’emergenza.

La centrale operativa unica ha consentito un forte investimento tecnologico, attraverso sistemi di radiotelefonia avanzati e di cartografia aggiornati e puntuali. Questo ha accresciuto la sicurezza degli infermieri, nella fondamentale attività di geo-localizzazione della chiamata e della corretta e lineare raccolta delle informazioni necessarie a fornire risposte tempestive ed efficaci.

Nell’esperienza del 118 Romagna su tutte le ambulanze è presente un infermiere, con esperienza e formazione specifica. Ne deriva l’indubbio vantaggio che già del primo intervento è garantita una risposta sanitaria qualificata e professionale, specialmente nel caso delle patologie “tempo-dipendenti” ovvero delle condizioni acute che richiedono cure precoci e qualificate per ottenere la miglior ripresa possibile per il paziente (arresto cardiaco, infarto miocardico, ictus, trauma grave).

La presenza ulteriore di automediche consente, nei casi di maggiore gravità, il simultaneo intervento di medici in grado di trattare il paziente con la necessaria competenza diagnostico-terapeutica. Ad ulteriore integrazione del sistema di risposta preospedaliera occorre considerare l’elisoccorso, che quest’anno (il 5 luglio 2022) “compie” 35 anni di attività. Esso rappresenta una “terapia intensiva volante” che consente l’anticipazione sul territorio dei trattamenti di “medicina critica dell’emergenza” con guadagno di tempi e avvio di percorsi ospedalieri di trattamento definitivo.

 

I Mezzi di Soccorso sul Territorio

Per quanto riguarda i numeri, sono presenti sul territorio romagnolo 43 ambulanze con infermiere, 12 automediche. Nei mesi estivi vi è un potenziamento, con 10 ambulanze aggiuntive. A questo si aggiunge l’elisoccorso. Il sistema di soccorso ha uno stretto legame con la rete ospedaliera policentrica di AUSL della Romagna, consentendo il trasporto mirato nell’ospedale idoneo per il trattamento del paziente, con percorsi diretti in caso di specifiche patologie (accesso ai laboratori di emodinamica per l’infarto miocardico, lo stroke center in caso di ictus). Nel 2021 sono stati eseguiti 130 mila interventi di soccorso, con un terzo degli stessi nei mesi di giugno, luglio ed agosto.

 

Pandemia Covid: triplicate le chiamate giornaliere alla Centrale Operativa

L’organizzazione del sistema 118 ha consentito di rispondere al meglio alla pandemia COVID-19. La prima ondata del febbraio – marzo 2020 ha impattato in modo assai rilevante in termini di chiamate al 118, passando in un giorno (dal 21 febbraio data del primo caso in Italia, ai giorni successivi) da 450 chiamate ad oltre 1300, triplicando il numero di richieste. Questo numero assai elevato di chiamate era legato a richieste di informazioni in merito a percorsi da seguire, alla paura ed all’ansia rispetto ad una condizione che non si conosceva: il 118 è stato per diverse settimane punto di riferimento per i cittadini, in una fase di riorganizzazione di tutto il sistema sanitario.

L’encomiabile impegno degli operatori tecnici che per prima rispondono alla chiamata ed indirizzano la richiesta (azione di “filtro”) e degli infermieri che hanno saputo rispondere e processare chiamate per emergenze sanitarie e per fornire informazioni con finalità di tranquillizzare le persone, ha consentito di rispondere in modo puntuale a tutti i cittadini.

La risposta territoriale ha comportato nelle fasi più critiche di diffusione dell’infezione SARS-CoV-2 un impegno del personale 118 nella valutazione domiciliare dei pazienti al fine di supportare la rete territoriale nella decisione di ricovero o meno in ospedale, con la finalità di non sovraccaricare il pronto soccorso con pazienti paucisintomatici in grado di essere trattati a domicilio, ed al tempo stesso di garantire il trattamento tempestivo ai casi più severi.Una intensa attività di trasporti di pazienti critici fra terapie intensive, nell’ambito di una collaborazione proficua della rete regionale 118.

L’esperienza dell’epidemia COVID-19 ci ha lasciato diversi spunti di riflessione e valorizzato i punti di forza del sistema 118 Romagna. In particolare, sono emersi il valore del lavoro di squadra e la forza dell’organizzazione sanitaria come elemento fondamentale per affrontare imprevisti e situazioni di grande criticità.

La forza di un’organizzazione è nel continuo sviluppo di strategie, di modifiche continue che, sulla base dell’analisi dei dati e delle evidenze scientifiche consente di fornire sempre le risposte più appropriate ed efficaci. In particolare, lo sviluppo della tecnologia (videoconferenza), consente da un lato di poter fornire alle persone presente sul posto istruzioni pre-arrivo per mettere in atto manovra di soccorso, come la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione precoce, che portano a migliorare la sopravvivenza delle vittime di arresto cardiaco, e dall’altro di implementare sistemi di “telemedicina” e di “teleconsulto” per integrare ancora più puntualmente l’attività dei team sanitari, infermieri e medici.

A distanza di trent’anni l’esperienza largamente positiva rafforza l’obiettivo di rendere l’organizzazione del sistema 118 Romagna ancora più uniforme ed integrata nell’ambito dell’offerta sanitaria complessiva.

Per meglio fare conoscere come opera il sistema 118, nelle giornate di sabato 26 marzo 2022 e domenica 27 marzo 2022, dalle ore 9.00 alle ore 18.00, è stato programmato un “open day” presso la centrale operativa 118 e la base elisoccorso di Ravenna aperto a tutti i cittadini.

E’ richiesto il green pass per poter accedere alle aree individuate per la visita che sarà guidata da operato del 118.

Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 14 al 20 marzo (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Nella settimana di riferimento, si sono registrate 6.336 positività (23.9%) su un totale di 26.484 tamponi (molecolari e antigenici). Dopo sei settimane di calo si registra per la seconda settimana consecutiva un aumento dei nuovi casi sia in termini assoluti (+1732) che percentuali. Si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid in crescita rispetto alla scorsa settimana. In totale sono ricoverati 161 pazienti, di cui 6 in terapia intensiva.

“I dati della settimana presa a riferimento, commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario di Ausl Romagna, indicano un aumento del numero dei contagi, a conferma di una circolazione virale ancora molta alta. Tuttavia, all’andamento dei nuovi casi non corrisponde al momento stesso incremento dei ricoveri, in particolate nei reparti di terapia intensiva, grazie all’effetto vaccini che riduce nettamente i sintomi più gravi e preoccupanti della malattia. Questa risalita non deve allarmarci, deve piuttosto spingerci a prestare ancora molta attenzione ai nostri comportamenti. C’è sicuramente una minor percezione del pericolo covid, ma la pandemia non è finita. Dobbiamo continuare tutti ad adottare le consuete misure di sicurezza, mentre chi si è immunizzato con due dose deve proseguire con la terza perché il vaccino, soprattutto se a ciclo completato e con la terza dose ricevuta, protegge dal rischio di contrarre l’infezione in forma severa, con tutto ciò che ne consegue. Non è certo questo il momento di allentare la presa.”

Raggiunto l’obiettivo di 20.000 euro, la città di Riccione abbraccia l’ospedale ‘Ceccarini’ con la partecipazione di un migliaio di persone allo spettacolo- evento ‘Io amo il mio ospedale’, promosso martedì 22 marzo dal Comune in collaborazione con Ausl Romagna, secondo appuntamento della rassegna dedicata al Centenario, La Riccionese – Conversazioni e contemplazioni. Presenti tra il pubblico, riccionesi ma anche tantissime persone fuori provincia e amministratori di comuni limitrofi per sostenere la causa benefica utile all’acquisto di 1 barella endoscopica radiotrasparente e di ulteriori 4 barelle per il servizio di endoscopia digestiva per l’ospedale riccionese.

A intrattenere la platea con uno spettacolare show il “Romagnolo Dop” e riccionese Paolo Cevoli con un excursus sui principali vezzi romagnoli accompagnato dalle note del pianista Pietro Baltrani e dalla potente voce di Daniela Galli. Ad aprire la serata dal palco della sala Concordia sono stati il sindaco Renata Tosi, l’assessore regionale alle politiche per la Salute Raffaele Donini e il direttore generale Ausl Romagna Tiziano Carradori.  “Finalmente dopo un lungo e difficile periodo sia dal punto di vista sanitario che  umano - ha esordito il sindaco Tosi - ci ritroviamo ad abbracciare il nostro ospedale con tutti i suoi operatori sanitari. L’ospedale Ceccarini è un' istituzione e come tale va salvaguardata e valorizzata anche grazie ad un rapporto di costante confronto con le istituzioni preposte che ringrazio. Questa sarà la prima di una serie di altri incontri di città dedicati alla sanità della Perla Verde”.

“Sono orgoglioso di essere qui - ha aggiunto l’assessore regionale Donini - perchè in questa occasione la comunità riccionese si riconosce nel suo ospedale ed è giusto che ogni cittadino lo senta come proprio riconoscendo la grande famiglia di operatori sanitari che durante la pandemia ha dato prova di generosità, professionalità e competenza. Questo è un lavoro di squadra tra Comune, Regione e Ausl che vede la donazione di nuove apparecchiature e che in previsione ha la prossima realizzazione a Riccione della casa della salute con i fondi PNRR”. Il direttore generale Ausl Romagna Carradori dopo aver sottolineato “la concreta testimonianza del forte senso di appartenenza della collettività nei confronti delle strutture sanitarie che insistono sul territorio” ha ricordato “la valenza distrettuale dell’ospedale Ceccarini, non solo in Romagna, ma anche nel territorio marchigiano”.

La serata moderata, dalla giornalista Cristina Tassinari, è proseguita con l’invito sul palco degli 11 primari dell’ospedale, di cui 5 di recente nomina, ossia i direttori Eleonora Renzi per l’Unità Operativa di Radiologia, Rosa Intermite per l’Unità Operativa Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza, Andrea Lucchi per l’ Unità Operativa Chirurgia e le due dottoresse di recenti nomina Cristina Trojani, Direttore Unità Operativa Medicina Interna e Marina Terzitta, Direttore Unità Operativa Anestesia e Rianimazione. Il focus sulla sanità con la presentazione dei medici primari della città accompagnato da incursioni di Cevoli a sorpresa, è proseguito con la parola a Bianca Caruso, direttore sanitario dell’ospedale Ceccarini che ha ricordato il forte impatto emotivo del Covid quando fece irruzione nelle corsie d’ospedale due anni fa, e i ringraziamenti della Presidente di Banca Malatestiana, Enrica Cavalli. La serata benefica ha chiamato a raccolta numerose realtà del territorio, hanno detto sì a gran voce all’iniziativa i service locali Club 41, Famija Arciunesa, Inner Wheel Riccione, Lions Club Riccione, Rotary Riccione, Riccione Chapter Harley Davidson, Round Table Riccione e Soroptimist Club Rimini.

Tante ceramiche singole che fanno un insieme pieno di vita. Una “spirale della vita” come è stata definita dall’artista Mirta Morigi che, insieme al suo staff, ha realizzato una splendida opera, che da oggi è presente all’interno dell’Ospedale ed è parte integrante della Pediatria di Faenza. E’ un’opera raffinata, piena di raffigurazioni e di simbologie, dalla famiglia al centro, agli animali, alle stelle, ai cuori. La famiglia è un’entità, un elemento dell’Universo – afferma Mirta.

Si rimane estasiati nel guardarla e nell’immaginare, per ogni singola ceramica, le narrazioni che ne possono nascere, come ha sottolineato il Sindaco di Faenza Dr Massimo Isola presente all’inaugurazione.

La preziosa opera è stata realizzata grazie alla sensibilità del Rotary Club nelle persone di Flavio e Paola Ricci.

Un sentito ringraziamento è stato rivolto all’artista, alle figure presenti del Rotary Club - Presidente Dr Andrea Rava, Segretario Dr Giovanni Montevecchi, Prefetto Dott.ssa Alessandra Bentini – e soprattutto ai donatori, dal Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero Dr Davide Tellarini, dal Responsabile Organizzativo della Direzione Infermieristica Dott.ssa Anna Lusa, dal Dr Federico Marchetti, Direttore della Pediatria e da tutto lo staff medico e infermieristico.

Un’opera che rende l’ambiente della Pediatria più bello, più accogliente, pieno di immaginazione e di speranza e che rientra a pieno titolo nel prezioso patrimonio artistico dell’Ospedale di Faenza.

Dal 2017 in Emilia-Romagna la vaccinazione contro l’Herpes Zoster viene offerta gratuitamente con chiamata attiva al compimento dei 65 anni presso gli ambulatori vaccinali dell’igiene pubblica.

Ausl Romagna ha già avviato una chiamata  straordinaria rivolta ai nati nel 1955, 1956 e 1957 per invitarli a vaccinarsi gratuitamente contro l’Herpes Zoster. Le persone interessate hanno ricevuto  un sms con l’invito a prenotare la vaccinazione attraverso i soliti canali (Sportelli Cup, CupTel, FarmaCup…)

L'HERPES ZOSTER (detto anche Fuoco di Sant’Antonio) è una malattia virale acuta causata dal virus responsabile della varicella che dopo la prima infezione rimane nell’organismo e può riattivarsi in fasi successive della vita. La riattivazione del virus è spesso associata a condizioni che indeboliscono il sistema immunitario quali malattie croniche, terapie immunosoppressive o età avanzata.

L’Herpes Zoster si presenta con lesioni della pelle di tipo vescicolare (come la varicella) accompagnate da dolore intenso e prurito. In alcuni casi, si possono sviluppare complicanze quali dolore persistente (nevralgia post-erpetica), infezioni batteriche della pelle e altre complicanze che possono richiedere il ricovero in ospedale.

La vaccinazione è lo strumento più efficace per proteggersi dall’Herpes Zoster e per prevenire la neuropatia post-erpetica. Il vaccino per l’Herpes Zoster offerto ai 65enni è un vaccino vivo attenuato che viene somministrato in dose singola.

Per aumentare la possibilità di accesso alla vaccinazione, nei mesi di marzo e aprile 2022 sono previste sedute straordinarie di vaccinazione presso i centri vaccinali aziendali.

Il giorno dell’appuntamento è importante avere con sé la documentazione sanitaria su malattie sofferte e terapie in corso o recenti.

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