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Costanza Senni

Articoli inseriti da Costanza Senni

Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 7 al 13 marzo (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo).Nella settimana di riferimento, si sono registrate 4.600 positività (20.2%) su un totale di 22.732 tamponi (molecolari e antigenici).Dopo sei settimane di calo si registra per la prima settimana un lieve aumento dei nuovi casi sia in termini assoluti (+573) che percentuali.Si registra un tasso di occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid stazionario rispetto alla settimana precedente. In totale sono ricoverati 134 pazienti, di cui 6  in terapia intensiva.

 “La settimana presa in considerazione, commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario di Ausl Romagna, conferma il lieve aumento dei casi, in linea con i dati regionali e nazionali, a cui però non corrisponde un aumento di ricoveri. Ciò conferma che il virus continua a circolare, complici anche il clima non favorevole, e l’atteggiamento più rilassato che abbiamo adottato, convinti che la diminuzione dei casi, registrata nelle settimane precedenti, ne avesse quasi decretato la sparizione. Se volevamo una riprova di quanto questo virus sia infido e imprevedibile, ora ne abbiamo la certezza.  Per queste ragioni, occorre ancora di più non abbassare la guardia e continuare ad adottare le classiche misure di sicurezza che ben conosciamo. Così come è altrettanto importante continuare nell’azione di sensibilizzazione all’importanza del vaccino. Ciò riguarda chi ancora non ha effettuato  la terza dose, ma anche e, soprattutto chi non si è ancora vaccinato. E penso in larga misura ai ragazzi in età pediatrica. Non si è mai fuori tempo massimo per vaccinarsi e questo altalenante atteggiamento del virus, ci offre l’ennesima riprova che potremo essere solamente noi, attraverso un atteggiamento responsabile, a decretarne o meno la sua scomparsa, o quanto meno l’impossibilità di farci del male in modo serio”.

Oggi a Rimini il Direttore generale Tiziano Carradori e il Direttore sanitario Mattia Altini , insieme al Direttore del Presidio ospedaliero Francesca Raggi, hanno presentato alla stampa i 5 nuovi direttori nominati alla guida di altrettante strutture complesse che rivestono un ruolo chiave nell’ambito dell’organizzazione aziendale, sia a livello ospedaliero che territoriale.

Il dottor Carlo Biagetti è il nuovo direttore dell’Unità Operativa Malattie Infettive; al dottor Andrea Conti è stata affidata la guida dell’Unità Operativa Dermatologia; il dottor Emiliano Gamberini ha assunto la direzione dell’Unità Operativa Anestesia e Rianimazione; il dottor Salvatore Tarantini è stata designato direttore dell’Unità Operativa Chirurgia Vascolare e  il dottor Luca Benedetto Baroni è stata nominato direttore dell’Unità Operativa Igiene degli Alimenti di Origine Animale.

Carlo Biagetti (direttore Malattie Infettive Rimini). Urbinate di origine, dopo la laurea in Medicina e Chirurgia si è specializzato in Malattie Infettive all’Università di Bologna nel 2007.  Il suo percorso professionale inizia al Policlinico Sant’Orsola e dopo varie esperienze come dirigente medico nelle corsie degli ospedali di Forlì, Pesaro e Cesena assume l’incarico all’ospedale Infermi di Rimini dove nel 2018 diviene direttore del Programma aziendale per la Gestione del Rischio Infettivo e Uso Responsabile degli antibiotici  (SPIAR ) dell’Ausl Romagna. Nel 2019 gli viene conferito l’incarico di alta specializzazione in Stewardship antimicrobiotica. Negli corso degli anni il dottor Biagetti ha maturato una solida esperienza clinica e gestionale nel campo delle malattie infettive introducendo modelli innovativi di sistemi per la prevenzione, il controllo e la sorveglianza delle infezioni correlate all'assistenza. Membro di numerosi gruppi di lavoro regionali, ha collaborato a vari progetti, eventi formativi nonché alla stesura di documenti e linee di indirizzo dell'Agenzia Sanitaria Regionale, inerenti il rischio infettivo ed il buon uso degli antibiotici. Ha ideato e realizzato il progetto di antimicrobial stewardship denominato “antibiotico perché”, vincitore del Premio Ricerca e Innovazione riconosciuto da AGENAS come pratica sicura ed efficace nel ridurre significativamente l’utilizzo inappropriato degli antibiotici. Relatore in oltre 70 eventi scientifici locali, nazionali ed internazionali, ha collaborato a numerosi studi clinici inerenti l’utilizzo della terapia antiretrovirale nei pazienti con infezione da HIV e i pazienti con epatopatie acute e croniche. Membro del Comitato Etico Romagnolo  è stato Principal investigator di diversi studi inerenti l’infezione da SARS CoV-2 e le infezioni correlate all’assistenza in collaborazione con l’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control) e l'Agenzia Sanitaria regionale.

Andrea Conti (direttore Dermatologia Rimini). Lombardo di nascita ma modenese d’adozione, si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1992 all'Università di Pavia per poi specializzarsi in Dermatologia e Venereologia presso l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Vanta un’esperienza ventennale che ha maturato sul campo, nel reparto di Dermatologia dell’AOU Policlinico di Modena, dove è stato il referente della degenza ordinaria e dell'attività dell'ambulatorio dedicato alla cura della psoriasi. Fin dai tempi della scuola di specializzazione si è dedicato all’attività di ricerca nel campo della bioingegneria cutanea e diagnostica non invasiva nell’ambito delle principali patologie infiammatorie cutanee, in particolar modo della patologia psoriasica, dove vanta una considerevole e pluriennale esperienza nel trattamento delle forme più gravi con farmaci biologici. Principal investigator e co-investigator in numerosi studi clinici nazionali ed internazionali sulla psoriasi, è stato docente a contratto e tutor dei medici specialisti in formazione  presso la scuola di specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Attualmente collabora con attività di tutoraggio e formazione degli specializzandi dell'Università di Ferrara. Membro del Consiglio Direttivo della SIDeMaST - Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse, e del Gruppo Regionale per la Definizione dell’uso dei Farmaci Biologici nella Psoriasi e nell’Artrite Psoriasica in Emilia-Romagna, ha partecipato a oltre 140 eventi nazionali ed internazionali in veste di docente o relatore. E’ autore di 140 pubblicazioni e revisore per importanti riviste scientifiche internazionali nel settore dermatologico. Nel 2017 ha conseguito l'Abilitazione Scientifica Nazionale nel settore concorsuale Malattie Cutanee, Malattie Infettive e Malattie dell'Apparato Digerente per le funzioni di Professore di seconda fascia.

Emiliano Gamberini (direttore Anestesia e Rianimazione Rimini). Nato a Bagnacavallo di Ravenna, si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Bologna dove successivamente consegue la specializzazione in Anestesia e Rianimazione. Inizia a lavorare all’Ospedale Bufalini di Cesena, sede di Trauma Center, svolgendo attività ad alta complessità nel reparto di Anestesia e Rianimazione. Dal 2010 al 2019 è responsabile della struttura semplice cesenate denominata “Sistema Emergenza Intraospedaliera”, dove poi  assume la responsabilità della struttura semplice ‘Terapia intensiva e trattamento traumi’ afferente all’unità operativa  di Anestesia e Rianimazione. Nel corso della sua carriera professionale ha svolto una intensa attività clinica e gestionale maturando competenze specifiche nella gestione sistemica dei pazienti politraumatizzati che necessitano di trattamenti intensivi e sub-intensivi, nel settore anestesiologico e intensivologico della chirurgia maggiore, delle procedure cardiologiche invasive, della neurochirurgia e neuroradiologia, dell’ostetricia e dell’anestesia e terapia intensiva neonatale e pediatrica. Ha curato in prima persona l’introduzione di nuove e sofisticate tecnologie diagnostiche e terapeutiche, contribuendo fattivamente allo sviluppo delle tecniche di circolazione extracorporea e dell’attività di donazione e prelievo di organi e tessuti. Ha partecipato a diversi progetti finalizzati all’istituzione di sistemi per la gestione dell’emergenza intraospedaliera, per la qualità e  l’umanizzazione delle cure. Ha svolto anche attività di docenza a contratto per la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Bologna, è autore e coautore di oltre 70 pubblicazioni sulle più importanti riviste internazionali del settore ed è stato invitato quale relatore a numerosi congressi nazionali ed internazionali sul tema del paziente critico.

Salvatore Tarantini (direttore Chirurgia Vascolare Rimini). Originario del Salento si è laureato in Medicina e Chirurgia all'Università degli Studi di Bologna nel 1991 e sempre a Bologna ha conseguito la specializzazione in Chirurgia Vascolare nel 1996. Dopo una breve esperienza presso l'Unità Operativa di Chirurgia Vascolare dell'Ospedale Regionale di Aosta, nel 1998 inizia a prestare la sua attività nel reparto di Chirurgia Vascolare dell’ospedale Infermi di Rimini, dapprima come dirigente medico e dal 2009 con l’incarico Professionale Qualificato “Chirurgia Vascolare”. Nel 2020 gli viene conferito l’incarico temporaneo di responsabilità della struttura complessa riminese. Con alle spalle migliaia di interventi chirurgici effettuati con tecniche tradizionali e tecniche mini-invasive endovascolari, nel corso della sua attività professionale il dottor Tarantini ha maturato una consolidata esperienze sul fronte della diagnosi e della cura delle malattie vascolari, arteriose e venose e del loro trattamento. Oltre all’attività sul campo si dedica anche ad una intensa attività di aggiornamento scientifico. E’ autore di oltre una cinquantina di pubblicazioni, di cui nove su riviste internazionali, ed è stato relatore in oltre 70 congressi scientifici. Ha organizzato e coordinato 12 congressi e workshop della chirurgia vascolare per la formazione  medici di famiglia e specialisti.

Luca Benedetto Baroni (direttore Igiene degli Alimenti di Origine Animale Rimini). Riminese, già direttore facente funzione dell’Unità Operativa Igiene degli Alimenti di Origine animale di Rimini dal 2020, si è laureato in Medicina Veterinaria all’Università degli Studi di Bologna nel 1988; nel 2008 ha conseguito una seconda laurea specialistica in sanità e qualità dei prodotti di origine animale. Fin dai primi anni ha frequentato numerosi corsi di formazione specialistica inerenti la patologia aviare e il controllo sanitario e annonario dei prodotti della pesca. Negli 2013 - 2014 ha svolto un corso di alta formazione riguardante la gestione e conservazione dei cetacei e tartarughe marine. Nel 1991 ha iniziato a lavorare come dirigente veterinario al Dipartimento di Sanità Pubblica di Rimini ricoprendo diversi incarichi all’interno dell’Unità Operativa Igiene degli Alimenti di Origine animale, allevamenti e produzioni zootecniche. Dal 2010 al 2019 è stato responsabile dell’attuazione dei piani di controllo nel settore della ristorazione pubblica e collettiva; successivamente ha assunto l’incarico professionale qualificato ‘Controllo ufficiale nelle strutture di macellazione”. Dal 2006 al 2020 è stato referente regionale per le problematiche inerenti le tartarughe ed i cetacei, con particolare riferimento al loro spiaggiamento. Nel corso degli anni il dottor Baroni ha maturato una consolidata esperienza sul campo occupandosi di qualità, sicurezza igienica e nutrizionale degli alimenti sia tramite il controllo ispettivo previsto dalle normative vigenti sia promuovendo la formazione del personale preposto alla produzione e distribuzione degli alimenti. 

“Ripartire con la musica ed i libri, perche’ per volare servono amici e per crescere libri”.

Con questo spirito la signora Mirella Plazzi, vice presidente della Proloco di Piangipane, insieme ad un gruppo di docenti delle scuole di Ravenna, in arte Teacher’s band, lo scorso Natale hanno realizzato un evento benefico svoltosi al Teatro Socjale di Piangipane di Ravenna, avviando una raccolta fondi per l’acquisto di libri per piccini e ragazzi.

 L’evento, che ha riscosso molta partecipazione e solidarieta’ da parte della cittadinanza e  attraverso la collaborazione della libreria Longo di Ravenna, ha permesso l’acquisto di libri per ragazzi che sono stati donati al Dipartimento Maternita’ Infanzia ed Eta’ Evolutiva di Ravenna, Lugo e Faenza.

Si e’ svolta così questa mattina nell’U.O. Pediatria del Santa Maria delle Croci di Ravenna la cerimonia di ringraziamento relativa alla donazione di libri per la fascia evolutiva.

 “Il mio motto, ha affermato Mirella Plazzi ideatrice dell’iniziativa,  e’ quello di aiutare gli altri, perché  aiutando o salvando gli altri penso che salviamo anche noi stessi .E’ stato un piacere acquistare libri, perché arricchiscono e valorizzano ciascuno, sia chi dona che chi riceve”.

 Presenti alla cerimonia, Il direttore del Dipartimento Maternita’ Infanzia ed Eta’ evolutiva Prof. Federico Marchetti, la Direttrice del Distretto di Ravenna, dr.ssa Roberta Mazzoni e per la Direzione del Presidio ospedaliero di Ravenna, il dott. Umberto Carioli.

Gli stessi hanno ringraziato la sig.ra Mirella Plazzi, La Teacher’s Band, i dirigenti del Teatro Socjale e tutti coloro che hanno reso possibile questa importante donazione, attraverso un evento piacevole. Il rapporto tra bambini e libri è molto forte se stimolato dalla lettura condivisa, e si lega e rafforza i valori e gli intenti del progetto “ Nati per leggere”, già operativo da tempo all’interno della Pediatria.

Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 28 febbraio al 6 marzo (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Nella settimana di riferimento, si sono registrate 4.027 positività (18.8 %) su un totale di 21.377 tamponi (molecolari e antigenici). Dopo quattro settimane di aumento si registra per la sesta settimana una diminuzione dei nuovi casi sia in termini assoluti (-415) che percentuali. Anche per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid, si registra un lieve calo rispetto alla settimana precedente. In totale sono ricoverati 134 pazienti, di cui 10 in terapia intensiva. “I dati della settimana presa a riferimento - commenta Mattia Altini, direttore sanitario Ausl Romagna – ci restituiscono una ulteriore riduzione  dei nuovi casi di positività e dei ricoveri nei reparti covid degli ospedali romagnoli che rimangono comunque ancora all’interno del livello arancione del piano aziendale ospedaliero. Continua quindi una generale tendenza al calo anche se la flessione è meno evidente rispetto alla settimana precedente. Sul fronte vaccinale la campagna prosegue su tutto il territorio, nonostante anche in Romagna, come avviene altrove e com’è normale che sia, assistiamo a un calo fisiologico delle somministrazione dei vaccini anti-covid dovuto principalmente all’alta copertura vaccinale raggiunta nella popolazione.  Ciò ci consentirà di rimodulare in parte anche l’attività dei Centri vaccinali, come già avvenuto recentemente per l’attività di esecuzione dei tamponi nei Drive Through. La situazione va sempre meglio, ma dobbiamo tenere conto che il virus circola ancora molto. E’ quindi fondamentale continuare a prestazione una grande attenzione, anche e soprattutto attraverso i nostri comportamenti quotidiani”.

Come ogni anno dal 2011 l’Azienda USL della Romagna aderisce alle iniziative della XVI edizione di “M’illumino di meno – Giornata nazionale del Risparmio energetico” che ricorre venerdì 11 marzo: L’impegno dell’Azienda va ben oltre la semplice adesione simbolica, con lo spegnimento delle luci nei principali parcheggi aziendali.

Nel corso del 2021 infatti, nonostante il perdurare dell’emergenza legata alla pandemia, sono stati messi in campo numerosi interventi di riqualificazione energetica ottenuti anche grazie al cofinanziamento europeo dei Fondi POR FESR erogati dalla Regione Emilia Romagna: completata la sostituzione di quasi 10.000 plafoniere nei principali presidi della Romagna, per un totale di quasi 1.000 tonnellate di CO2 risparmiate, l’Azienda procederà con altre 4.000 plafoniere anche nel 2022, ottenute a costo zero come miglioria dell’appalto di manutenzione.

Sono state inoltre riqualificate sempre a costo zero ben sette centrali termiche aziendali, con installazione di caldaie a condensazione che complessivamente comporteranno un ulteriore risparmio energetico.

Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, nel corso del 2021 è stata intrapresa la realizzazione di 7 impianti fotovoltaici (sui tetti di altrettanti ospedali di dimensione medio/piccola) oltre ai 12 già installati, che entro il primo trimestre 2022 porteranno la potenza solare complessiva da 815 a 1.225 kWp.

Sono in fase di avvio lavori per altri 3 impianti fotovoltaici su pensilina, tramite i quali entro la fine del 2022 si installeranno ulteriori 857 kWp di potenza, fino a raggiungere un totale di oltre 2.000 kWp, con cui l’AUSL della Romagna ha intenzione di diventare l'azienda sanitaria più solare d'Italia.

Dalle 18.00 alle 19.00, in occasione della campagna e in contemporanea con la diretta radiofonica, sarà compiuto anche il tradizionale gesto simbolico di spegnere, per alcuni minuti, le luci delle aree parcheggio di varie sedi aziendali (ovviamente compatibilmente col mantenimento dei necessari standard di sicurezza).

 

Gli Ospedali ‘Santa Maria delle Croci’ di Ravenna e ‘Infermi’ di Rimini sono stati premiati da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, nel quadro della prima edizione del Bollino Azzurro (2022-2023), volta ad individuare i centri che garantiscono un approccio multiprofessionale e interdisciplinare dei percorsi diagnostici e terapeutici per le persone con tumore alla prostata. L’iniziativa è patrocinata da AIRO (Associazione Italiana di Radioterapia ed Oncologia Clinica), CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri), Fondazione AIOM (Associazione Italiana Oncologia Medica), ROPI (Rete Oncologica Pazienti Italia) e SIUrO (Società Italiana di Uro-Oncologia), con il contributo incondizionato di Bayer. Si tratta del primo riconoscimento, tra quelli promossi da Fondazione Onda, che ha come oggetto la salute dell’uomo.

Il tumore alla prostata è, infatti, una tra le malattie più diffuse negli uomini: in Italia sono circa 564.000 le persone con una pregressa diagnosi di tumore della prostata, pari al 19 per cento dei casi di tumore nei maschi e ogni anno si contano circa 36.000 nuove diagnosi.

Tra gli scopi del Bollino Azzurro vi è quello di segnalare le strutture che favoriscono un approccio multidisciplinare nel trattamento di questa malattia, attraverso trattamenti personalizzati e innovativi e tramite la collaborazione tra diversi specialisti, quali urologo, radioterapista, oncologo medico, patologo, radiologo, medico nucleare, psicologo. Gli obiettivi: migliorare l’accessibilità ai servizi erogati dai centri, potenziare il livello di offerta terapeutica e diagnostica, migliorare la qualità della vita delle persone con tumore alla prostata e promuovere un’informazione consapevole tra la popolazione maschile sui centri in grado di garantire una migliore presa in carico del paziente.

Questa prima edizione del Bollino Azzurro, che ha visto la partecipazione di 155 strutture italiane, rinnova il nostro impegno nel coinvolgere sia la popolazione maschile che quella femminile sulle tematiche relative alla salute e in particolare sul tumore alla prostata”, ha affermato Francesca Merzagora, Presidente di Fondazione Onda. “I centri premiati costituiranno una rete di scambio di esperienze e di prassi virtuose e offriranno alla popolazione l’opportunità di essere correttamente informata attraverso campagne di comunicazione mirate e di fruire di servizi gratuiti in occasione di giornate dedicate, con l’obbiettivo di sensibilizzare e avvicinare a diagnosi e cure appropriate. Il riconoscimento del Bollino Azzurro rappresenta quindi un significativo punto di partenza per il potenziamento dei servizi in ottica multidisciplinare”.

Grande soddisfazione è stata espressa dal dott. Salvatore Voce, Direttore di Urologia e Stefano Tamberi, direttore Oncologia Ravenna: “da oltre un anno, l’ospedale di Ravenna, grazie alla condivisione del progetto tra l’Oncologia e l’Urologia ha avviato l’esperienza del team multidisciplinare uro-oncologico, quale momento di condivisione tra gli specialisti dedicati di tutti i casi di tumore di pertinenza genito-urinaria (prostata, rene, urotelio e vescica). Urologi, oncologi e radioterapisti, supportati dalla costante presenza in meeting del radiologo e dell’anatomo-patologo, discutono collegialmente i casi clinici, redigendo un referto comune, che fornirà al paziente una chiara e pertinente roadmap di quanto dovrà fare rispetto alla sua patologia oncologica, dalla presa in carico, al completamento dell’iter diagnostico più opportuno, fino alla decisione sulla terapia ritenuta più adeguata.Nell’ambito di tale collaborazione, il team multidisciplinare, a un anno esatto dalla sua formazione ufficiale, ha raggiunto oggi l’importante traguardo di un riconoscimento non scontato e assai prestigioso: il Bollino Blu, sigillo di qualità da riservare agli ospedali del SSN italiano nei quali sono soddisfatti gli standard qualitativi migliori per i pazienti affetti da tumore della prostata. Si tratta di un attestato estremamente importante, non tanto e non solo per il suo valore simbolico, ma quanto, e soprattutto, per il risvolto pratico che esso comporta. Il paziente afferente all’ospedale di Ravenna, da oggi insignito del Bollino Blu, potrà contare sulla consapevolezza di essere accolto e gestito in un centro di elevata qualità  uro-oncologica, dove ogni aspetto della sua patologia –dalla diagnosi, alla cura, passando per le possibili terapie mediche di nuova generazione, fino alle cure “sperimentali” per le forme tumorali più avanzate e scarsamente curabili- verrà preso in massima considerazione da un gruppo di esperti di patologia a ciò dedicati. A questo si aggiunge il percorso di sostegno psicologico per i problemi legati ai trattamenti sulla sfera sessuale.L’ottimizzazione delle cure non è mai scontata e banale,  ma sempre frutto di una costante messa punto delle conoscenze. E un team multidisciplinare dedicato alla patologia uro-oncologica, in un contesto ospedaliero pubblico finalmente riconosciuto come punto di riferimento per la sua area di competenza, è la migliore garanzia di professionalità che si possa oggi offrire ai nostri pazienti”.

"Il riconoscimento con il bollino azzurro per il nostro ospedale riguardo al lavoro congiunto di presa in carico del paziente con neoplasia prostatica – dichiarano il direttore dell’Urologia Francesco Montanari e  il direttore dell’Oncologia di Rimini dottor Davide Tassinari - è per tutti noi una grande soddisfazione. Tanti i  motivi: il vedersi riconosciuti i risultati di anni di lavoro svolto all'interno dei gruppi multidisciplinari, la evidenza di avere creato sul territorio riminese percorsi assistenziali di qualità, il ritrovare nella multidisciplinarietà lo stimolo per una sanità moderna ed aperta al futuro, la conferma di avere intrapreso la strada giusta per offrire al paziente le migliori opzioni assistenziali in tutte le fasi della sua malattia. Il lavoro è stato ed è un lavoro di squadra, e per questo il riconoscimento e la gratitudine va a tutti quelli che hanno contribuito affinchè si potesse arrivare a questo riconoscimento, che veramente rende tutti noi molto orgogliosi. Detto questo – aggiungano i due professionisti riminesi - dobbiamo guardare avanti, e pensare a quanto ancora migliorare in questo percorso, accettando le nuove sfide che saranno focalizzate sia su opzioni di cura sempre più precise e personalizzate, sia su di una sanità che sia quanto più possibile di prossimità e vicina ai bisogni delle persone nel loro territorio. Per cui sicuramente profonda soddisfazione per il riconoscimento al nostro lavoro, ma anche apertura verso le nuove sfide che rendano l'assistenza al paziente con neoplasia prostatica multidisciplinare, in linea con le migliori evidenze scientifiche di efficacia, di qualità e di prossimità."

Gli ospedali che hanno aderito all’iniziativa sono stati valutati da una commissione multidisciplinare di esperti istituita da Fondazione Onda, fra cui figurano i nomi di Giario Conti, Segretario SIURO, Orazio Caffo, Direttore oncologia medica, APSS Trento Presidio Ospedaliero S. Chiara e Rolando Maria D’Angelillo, Direttore U.O.C. Radioterapia del Dipartimento di Oncoematologia, Policlinico Tor Vergata di Roma.

La partecipazione all’iniziativa era aperta a tutti gli ospedali partendo da quelli del network Bollini Rosa di Fondazione Onda. La valutazione delle 155 strutture ospedaliere candidate e la conseguente assegnazione del Bollino Azzurro si sono basate sulla compilazione di un questionario di mappatura articolato su 10 domande, volte a misurare la qualità e la multidisciplinarità dei servizi. Tra queste, 5 fanno riferimento a requisiti definiti essenziali dalla commissione, ovvero: il numero medio di nuovi casi di tumore alla prostata trattati dalla struttura che deve essere superiore a 100, l’offerta di un approccio multidisciplinare per la gestione della malattia, il core team composto da urologo, oncologo medico e oncologo radioterapista, a cui devono aggiungersi anatomo patologo e specialista in diagnostica per immagini. Infine, risulta fondamentale la partecipazione a sessioni e programmi di aggiornamento in tema di tumore alla prostata. Sulla base di questi criteri, 94 strutture hanno ottenuto il riconoscimento.

Inoltre, 33 strutture sono state insignite di una menzione speciale, pur non avendo tutti i requisiti per l’ottenimento del Bollino Azzurro, in prospettiva di un miglioramento futuro del percorso multidisciplinare nel trattamento del tumore alla prostata. Tra queste ci sono anche gli ospedali di Faenza e Forlì.

 

 

Continua l’impegno dell’Azienda USL della Romagna per garantire ai servizi sanitari guide di comprovata esperienza e professionalità. A Ravenna sono stati presentati dalla Direzione generale i due nuovi direttori alla guida di altrettante strutture complesse che rivestono un ruolo chiave nell’ambito dell’organizzazione aziendale, sia a livello ospedaliero che territoriale. Si tratta  del dottor Stefano Tamberi che ha assunto l’incarico di direttore dell’Unità Operativa di Oncologia e della dottoressa Sara Zagonari designata direttore dell’Unità Operativa Consultori Familiari di Ravenna.

 

DOTT. STEFANO TAMBERI NUOVO DIRETTORE UNITA’ OPERATIVA “ ONCOLOGIA RAVENNA”

Laureato nel 1992 in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Bologna con lode,  ha conseguito la specializzazione in Oncologia nel 1997 con lode sempre all’Università di Bologna.Ha svolto un Dottorato di Ricerca in “oncologia gastrointestinale” all’Università di Modena e Reggio Emilia. Nel 2015 consegue un master universitario di II livello presso l’Università degli Studi di Bologna in “ Funzioni direttive e gestione dei servizi sanitari”.Inizia il suo percorso professionale nel 2000, come dirigente medico a tempo determinato presso la Medicina interna all’ospedale di Bentivoglio,  poi presso l’Oncologia dell’ospedale Umberto I di Lugo; in seguto fino ad agosto 2001 segue un incarico libero professionale all’U.O. Oncologia dell’Arcispedale S.Anna di Ferrara.Torna in Romagna a settembre 2001 in qualità di dirigente medico in oncologia a tempo indeterminato presso l’Ospedale Infermi di Faenza; e diventa responsabile di struttura semplice dipartimentale dell’oncologia di Faenza nel 2010  Dal 2015 al 2016 è anche responsabile facente funzioni della struttura semplice dell’Oncologia dell’ospedale di Lugo. Diventa direttore f.f. dell’Unità Operativa “Oncologia Ravenna da ottobre 2020 fino a febbraio 2022, quando gli viene conferito il ruolo di direttore dell’U.O. Oncologia di Ravenna.E’ Presidente della Commissione farmaco di Ausl Romagna e componente del GREFO (Gruppo regionale Farmaci Oncologici), e dei gruppi di lavoro regionale sul PDTA dei tumori del colon retto e dell’ovaio. Dal 2021 è Professore a contratto per la Scuola di Specializzazione in Oncologia dell’Università di Ferrara.Principal Investigator Unico per la ricerca in ambito della gastroenterologia oncologica, ha al suo attivo 66 pubblicazioni scientifiche  sulle principali riviste internazionali  del settore a elevato impact factor. Ampia la sua attività e partecipazione ai gruppi di ricerca nel ruolo di principal investigator negli specifici ambiti dei tumori gastrointestinali, epatobiliopancreatici e nella ginecologia oncologica. In particolare è componente del gruppo Giscad ( gruppo italiano Studio Carcinoma apparato digerente);  membro dell’ Italian Sarcoma Group e rete tumori rari; componente del gruppo di ricerca nazionale MITO ( Multicentre Italians Trials In Ovarian Cancer) e del gruppo GIM ( gruppo italiano Mammella), GONO (Gruppo Oncologico Nord Ovest) EORTC (European Organisation for Research and Treatment of Cancer)Ha acquisito elevate competenze gestionali nell’organizzazione dei percorsi oncologici e dei gruppi multidisciplinari ed è da tempo impegnato nella costante ricerca di soluzioni organizzative  innovative per migliorare la relazione e l’approccio terapeutico con il paziente. A questo proposito ha partecipato ad uno stage aziendale svoltosi in Quebec (Canada) su “ Organizzazione per Programmi centrati sul destinatario” secondo il modello canadese dei Programmes clientels.

 

DOTT.SSA SARA ZAGONARI NUOVO DIRETTORE “UNITA’OPERATIVA CONSULTORI FAMILIARI RAVENNA”

Ravennate, già direttore facente funzioni dell’Unità Operativa “ Consultori familiari di Ravenna”, si è laureata in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Bologna nel 1996 e ha conseguito la specializzazione in Ginecologia e Ostetricia all’università di Bologna nel 2001. Inizia la sua esperienza professionale nel 2002 all’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Università di Bologna, in qualità di ricercatrice. Dal 2004 a maggio 2012, presta servizio all’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Ravenna, prima con contratto a tempo determinato, poi dal 2006 , con rapporto di lavoro esclusivo. Durante questa esperienza professionale sviluppa particolari competenze nella diagnostica ecografica ostetrica ginecologica e diagnostica prenatale invasiva, che la portano nel 2010 a ricoprire l’incarico di referente per l’ecografia e la diagnostica prenatale. Dal 2012 al 1°gennaio 2017, la sua attività professionale si sposta all’Unità Operativa di”Ostetricia e Medicina Età prenatale” dell’ospedale S.Orsola-Malpighi di Bologna, dove sviluppa maggiori competenze sulla gestione delle gravidanze a rischio, diviene corresponsabile dell’ambulatorio delle malattie infettive in gravidanza e tutor nella scuola di Specializzazione in Ginecologia ed Ostetricia dell’ospedale Sant’Orsola, con particolare rilevanza alla formazione ostetrica ed alle patologie del pavimento pelvico. Torna in Ausl Romagna a fine gennaio 2017 in qualità di dirigente medico con rapporto di lavoro esclusivo all’U.O. Consultori familiari di Ravenna e dal 2019 assume l’incarico di Facente Funzioni. Fra le principali mansioni e responsabilità si occupa dell’organizzazione , coordinamento e supervisione dei servizi erogati dai Consultori Famigliari degli ambiti di Ravenna, Lugo e Faenza; in particolar modo sviluppa il percorso nascita, gli spazi giovani e progetti di attività nelle scuole, relativamente ad educazione all’affettività/sessualità, prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e contraccezione. Avvia o implementa nuovi progetti relativamente al counselling prenatale, test combinato, ecografia morfologica di I°e II° livello ,ecografia del terzo trimestre e gestione della gravidanza a medio e alto rischio. Partecipa a diversi progetti regionali/nazionali/europei, quali “Icare”rivolto alle donne/minori richiedenti asilo; studio sull’implementazione della procedura inerente il percorso disordini della sfera emozionale della gravidanza al periodo postnatale; percorsi di “Home Visiting” in collaborazione con i Centri per le Famiglie per la promozione degli interventi nei primi mille giorni di vita; progettazione del percorso diagnostico assistenziale (PDTA) sull’endometriosi; aderisce al progetto di ricerca “il miovaccinoCovid-19”; è responsabile della conduzione di un progetto di ricerca in collaborazione con l’Università di Bologna “Un approccio ‘multi-omico’ per lo studio del microbiota vaginale in gravidanza e suo ruolo nell’outcome del parto”. E’ referente per gli ambiti di Ravenna, Faenza e Lugo dei gruppi regionali di coordinamento dell’attività dei consultori familiari e spazi giovani ; componente a livello regionale del gruppo di coordinamento e gruppo tecnico adolescenza , anche relativamente alla revisione dei materiali educativi dei progetti scolastici relativi alle malattie sessualmente trasmissibili, contraccezione. Ha partecipato a numerosi convegni di natura organizzativa ed è stata docente/relatore di altrettanti corsi di aggiornamento inerenti la sua branca specialistica. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni sulle principali riviste scientifiche

 

Continua l’impegno dell’Azienda USL della Romagna per garantire ai servizi sanitari guide di comprovata esperienza e professionalità. Oggi a Cesena il Direttore generale Tiziano Carradori e il Direttore sanitario Mattia Altini hanno presentato i sei nuovi direttori di altrettante strutture complesse che rivestono un ruolo chiave nell’ambito dell’organizzazione aziendale, sia a livello ospedaliero che territoriale.

Il dottor Claudio Lazzari è il nuovo direttore dell’Unità Operativa Direzione Medica di Presidio Ospedaliero Cesena che comprende gli ospedali di Cesena, Cesenatico e San Piero in Bagno; la dottoressa Federica Matteucci ha assunto la direzione dell’Unità Operativa Medicina Nucleare della Romagna; al dottor Claudio Graziano è stata affidata la guida dell’Unità Operativa Genetica Medica della Romagna; la dottoressa Raffaella Francesconi è stata designata direttore dell’Unità Operativa Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza  di Cesena;  il dottor Luca Montaguti è il nuovo direttore dell’Unità Operativa Medicina Interna di Cesena e Cesenatico; la dottoressa Antonella Brunelli è stata nominata direttore dell’Unità Operativa Pediatria e Consultorio Familiare di Cesena.

Claudio Lazzari (Direzione Medica di Presidio Ospedaliero Cesena). Mantovano di origine, si è laureato nel 2003 in Medicina e Chirurgia all'Università di Bologna e specializzazato in Igiene e Medicina Preventiva. Dopo diverse esperienze professionali alla Direzione Medica Ospedaliera del Policlinico S.Orsola-Malpighi, nel 2009 lavora in qualità di dirigente medico responsabile di organizzazione medica al Dipartimento Materno Infantile dell'Ausl di Bologna occupandosi di processi organizzativi e promozione di modelli gestionali innovativi. Nel 2012 viene assegnato alla Direzione medica di presidio dell'ospedale Maggiore, dove ha collaborato con specifico ruolo di responsabilità su vari temi: progettazione e coordinamento del progetto di riordino di area medica per intensità di cura e complessità assistenziale, referente del percorso Logistica del Paziente,  progettazione e presidio della sperimentazione della cartella clinica informatizzata, coordinamento delle rete chirurgica aziendale, integrazione dell’area neurologica e Stroke unit. Nel 2014 prende servizio nella capitale, maturando diverse esperienze professionali nel campo della direzione medica di presidio.  Dapprima lavora all'Asl Roma E, dove, a seguito del processo di definizione della Micro organizzazione nella Macro Struttura Area Direzione sanitaria aziendale, assume anche l'incarico dirigenziale di alta specializzazione “Innovazione processi ospedalieri” Successivamente si trasferisce all'Asl Roma 1 con un ruolo di responsabilità presso la Direzione Sanitaria Aziendale e poi la Direzione Medica del Presidio Ospedaliero garantendo il coordinamento delle attività ospedaliere dei processi di informatizzazione (e-Health), responsabile della Centrale Operativa Ospedale- Territorio, Percorso del Paziente Chirurgico e Qualità della Documentazione Sanitaria.Nel corso della sua carriera professionale ha partecipato, anche come relatore, a oltre cento corsi, convegni e congressi. E’ autore e coautore di numerosi articoli e volumi scientifici.

Federica Matteucci (Medicina Nucleare Romagna).Toscana di nascita ma Faentina di adozione, si è laureata in Medicina nel 1989 all’Università degli Studi di Pisa, specializzandosi in Medicina Nucleare. Dopo una breve esperienza presso l’Azienda ospedaliera Pisana, inizia a lavorare in Romagna, prestando la propria attività  nei reparti di Medicina Nucleare degli ospedali di Faenza, Forlì e all’Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei Tumori. Nel corso degli anni ha sviluppato ampie competenze specialistiche nel campo della diagnostica medico nucleare e nell’utilizzo di traccianti innovativi, terapie radio metaboliche convenzionali ma anche nell’ambito di protocolli sperimentali, e di trattamenti medico nucleari tradizionali e di più recente introduzione, per la diagnosi e la cura dei tumori. Ha inoltre acquisito conoscenze e capacità nel campo della ricerca, partecipando alla stesura di numerosi lavori pubblicati su riviste scientifiche, sia in ambito della diagnosi PET che della terapia radio metabolica. Grazie alla produttività scientifica maturata nell’ultimo decennio ha ottenuto l’abilitazione a professore di II fascia nel settore concorsuale ‘Diagnostica per Immagini , radioterapia e neuroradiologia’. La sua intensa attività scientifica ha inoltre consentito l’adesione a bandi nazionali ed internazionali con l’assegnazione di finanziamenti per progetti di ricerca finalizzata, anche del Ministero, in ambito oncologico. E’ autrice di 60 pubblicazioni su riveste scientifiche nazionali e internazionali, 156 abstract presentati a congressi e capitoli di libri.

Claudio Graziano (Genetica Medica Romagna). Di origine fiorentine, si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1997 all’Università degli Studi di Firenze dove poi si è specializzato in Genetica Medica. La sua carriera professionale inizia in ambito universitario come ricercatore, prima presso il Dipartimento di Fisiopatologia Clinica dell’Università degli Studi di Firenze e successivamente presso il Dipartimento di Medicina Interna e Cardioangiologia dell’Università degli Studi di Bologna.  Dal 2017 ha svolto una intensa attività clinico assistenziale nel settore presso il reparto di Genetica Medica del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna, in qualità di responsabile dell’ambulatorio congiunto di Nefrogenetica, referente per il centro Marfan e per il percorso ospedaliero delle patologie neuromuscolari. Nel corso della sua attività professionale ha maturato diverse competenze specialistiche, in particolare nell’ambito delle patologie ereditarie dell’adulto e del bambino, della diagnosi molecolare e caratterizzazione di patologie rare.  Negli anni ha svolto anche attività di docenza per il Corso di Laurea in Ostetricia delle Università di Bologna e Firenze e presso le Scuole di specializzazione in Genetica medica sia dell’università degli Studi di Torino che di Bologna. Coautore di più di 70 pubblicazioni in riviste scientifiche internazionali, all’attività clinica assistenziale il dottor Graziano affianca una intensa attività scientifica rivolta in particolare all’identificazione di nuovi geni malattia e alla caratterizzazione molecolare di patologie genetiche, nell’ambito di collaborazioni nazionali e internazionali. 

Raffaella Francesconi (Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza Cesena). Già direttore ad interim del Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza dell’ospedale Bufalini di Cesena, sede peraltro del Truma Center, è nata a Faenza e si è laureata in Medicina e Chirurgia all’università degli Studi di Bologna nel 1991. Dopo la specializzazione in Medicina Interna intraprende un percorso formativo nell’ambito dell’emergenza-urgenza e nel 2016 consegue anche il Master in formazione manageriale.La sua esperienza lavorativa inizia a Modena, dove lavora come dirigente medico di primo livello presso la Medicina Interna del Presidio Ospedaliero Castel Franco Emilia.  Successivamente ricopre incarichi di dirigente medico negli ospedali di Rimini e di Bologna. Nel 1999 torna a Faenza, dove inizia a prestare attività al Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza dell’ospedale per gli Infermi. Nel 2010 assume l’incarico di alta specializzazione “Valutazione dell’applicazione degli Standard formativi e gestionali necessari per la stabilizzazione e centralizzazione del paziente critico”. Nel 2012 arriva la nomina a direttore del reparto faentino. Dal 2020 a tutt’oggi è alla guida del Dipartimento di Emergenza Urgenza dell’Azienda USL della Romagna che mette in rete tutte le strutture dell’emergenza- urgenza del territorio romagnolo. Eautrice e coautrice di numerose pubblicazioni e ha al suo attivo numerose attività di docenza svolte in ambito aziendale e regionale sui temi dell’emergenza.

Luca Montaguti (Medicina Interna di Cesena e Cesenatico). Cesenate, già Direttore facente funzione dell’Unità Operativa di Medicina Interna di Cesena e Cesenatico, si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1987  a Bologna. E’ specializzato in Medicina Interna e in Reumatologia.Nel 1989 inizia la sua collaborazione con l’allora AUSL di Cesena, dapprima come Assistente Medico poi come dirigente medico di Medicina Interna all’Ospedale Bufalini, maturando specifiche competenze nell’attività  di ricerca nell’ambito nello studio del microcircolo in varie patologie (ipertensione arteriosa, diabete mellito, patologie cardiovascolari), in ambito sportivo e di Medicina di Montagna. All’attività in corsia  alterna esperienze all’estero, presso il laboratorio di Microcircolazione Clinica dell’Ospedale Universitario di Zurigo, in Nepal nell’ambito di un progetto del CNR e a Chamonix, per studi sull’adattamento vascolare all’alta quota.  Nel 1995 apre il Servizio di Reumatologia, dopo un'esperienza all'estero presso l'Hammersmith Hospital di Londra. Il Servizio di Reumatologia viene progressivamente riconosciuto dalla Regione Emilia Romagna come Centro per le Malattie Rare Reumatologiche e Centro prescrittore dei farmaci Biotecnologici e dei farmaci di secondo livello per la Osteoporosi severa Nel 2005 assume l'incarico di Responsabile di Struttura Semplice di Reumatologia. Nel 2009, in collaborazione con l’Associazione Malati Reumatici Emilia Romagna, da il via al progetto ‘Arianna’ (premiato da FIASO nel 2011 e inserito nel Libro Bianco delle buone pratiche a livello nazionale) attivando un percorso assistito preferenziale per la presa in carico dei pazienti affetti da malattie reumatiche infiammatorie croniche. Nel 2017 consegue un Master di secondo livello in Reumatologia. Componente attivo della rete Reumatologica Romagnola ha partecipato come relatore e moderatore a diversi convegni regionali, nazionali e internazionali ed è autore di innumerevoli pubblicazioni.

Antonella Brunelli (Pediatria e Consultorio Familiare Cesena). Cesenate, si è laureata in Medicina e Chirurgia a Bologna. Dopo la specializzazione in Pediatria ha effettuato il Continuing Education Course -Department of Pediatrics, Mayo Clinic Rochester, Minnesota-USA e nel 2014 ha conseguito il Master in Economia e Politica Sanitaria all’Università di Torino/CoRiPe. La sua prima attività pediatrica si svolge nei reparti ospedalieri, prima a Faenza e Rimini, poi nella divisione di Pediatria e  Terapia Intensiva Neonatale del Bufalini, dove rimane per circa 13 anni dedicandosi, oltre alla attività clinica, a temi inerenti il maltrattamento infantile, i disturbi del comportamento alimentare, l’epidemiologia, la promozione della salute, screening e percorsi integrati. Dal 2013 al 2015 è stata Direttore del Distretto Rubicone e dal 2011 al 2016 Direttore delle Attività Socio-Sanitarie ad Interim di Cesena. Dal 2015 è referente per la Rete Infanzia Adolescenza dell’AUSL Romagna. Dall’esperienza ospedaliera e territoriale di lavoro in équipe e con lo sguardo sulla salute non solo del singolo ma della collettività, da 6 anni è rientrata nell’UO Pediatria e Consultorio Familiare di Cesena. Ha svolto e continua a svolgere anche una intensa attività di tipo culturale e didattico sullo sviluppo del bambino, salute degli adolescenti e capacità genitoriali, attività di ricerca, di docenza e tutoraggio. Presidente dell’Associazione Culturale Pediatri ACP Romagna dal 1994 fa parte del comitato editoriale della rivista nazionale "Quaderni ACP". Ha organizzato e partecipato a numerosi congressi pediatrici nazionali e regionali. Lavori scientifici editi a stampa oltre 140.

Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 21 al 27 febbraio (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo).Nella settimana di riferimento, si sono registrate 4.442 positività (19.4 %) su un totale di 22.888 tamponi (molecolari e antigenici).Dopo quattro settimane di aumento si registra per la quinta settimana una diminuzione dei nuovi casi sia in termini assoluti (-1.908) che percentuali. Anche per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid, si registra un lieve calo rispetto alla settimana precedente. In totale sono ricoverati 170 pazienti, di cui 10 in terapia intensiva.

“I dati della settimana presa a riferimento - commenta Mattia Altini, direttore sanitario Ausl Romagna – confermano un ulteriore calo della circolazione del virus. Su tutto il territorio romagnolo scendono i nuovi casi di positività e anche sul versante ospedaliero si osserva una incoraggiante riduzione dell’occupazione dei posti letto nei reparti covid e nelle terapie intensive. Tant’è che l’allerta del piano ospedaliero aziendale torna a livello arancione e questo significa per gli ospedali romagnoli prepararsi a un ritorno alla normalità. E’ un nuovo importante segnale di miglioramento, la situazione è favorevole e possiamo pertanto guardare al futuro con prudente ottimismo. Sul fronte vaccinale, siamo partiti ieri con le somministrazioni della quarta dose di richiamo (booster) alle persone immunodepresse che ricordo possono accedere liberamente ai centri vaccinali aziendali, senza prenotazione. Una altra importante novità riguarda l’avvio delle vaccinazioni, solo con prenotazione obbligatoria, con il siero Novavax  destinato alle persone dai 18 in su che non hanno ancora scelto di ricevere alcuna somministrazione. Speriamo davvero che questo nuovo siero anti- covid possa convincere chi ancora ha dubbi e paure”.

Con la posa della prima pietra prendono ufficialmente il via oggi a Rimini i lavori per la realizzazione della nuova Casa della Salute, la prima che sorgerà in città, a fianco del polo ospedaliero.

La nuova struttura – si prevede la costruzione ex novo di un edificio a 5 piani  (1 interrato e 4 fuori terra) con una superficie utile lorda di circa 6mila metri quadrati -  rappresenterà un presidio territoriale di grande importanza per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini di Rimini, in un’ottica di medicina di iniziativa, prevenzione e mantenimento della salute.

Alla presentazione e posa simbolica della prima pietra erano presenti, tra gli altri,  il Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, l’Assessore alle politiche per la Salute Comune di Rimini Kristian Gianfreda, il Direttore generale Ausl Romagna Tiziano Carradori, il Direttore sanitario di Ausl Romagna Mattia Altini, il Direttore U.O. Progettazione e Sviluppo Edilizio Ausl Romagna Enrico Sabatini, il Direttore delle Attività Socio Sanitarie Mirco Tamagnini insieme a numerosi professionisti.

 

IL PROGETTO

Attualmente non esiste a Rimini una Casa della Salute ed i servizi sanitari e socio-sanitari territoriali sono erogati in strutture dislocate in vari punti nella città. Non essendo perseguibile riutilizzare strutture esistenti di proprietà Ausl in grado di accogliere sia i servizi di cura primaria che parte dei nuclei di medicina generale, l’unica scelta perseguibile è realizzare un’immobile di nuova costruzione. La realizzazione del nuovo complesso si sviluppa all’interno di un percorso per la definizione di iniziative comuni di attuazione delle linee strategiche di sviluppo nell'ambito territoriale di Rimini tra Ausl della Romagna e il Comune di Rimini attraverso la permuta di alcuni beni tra i quali l’area di Via Settembrini, adiacente al polo ospedaliero.

La nascita della Casa della Salute in una struttura nuova, situata in una zona della città a ridosso del centro, adiacente al polo ospedaliero e con un ottima accessibilità alle principali infrastrutture permetterà di dare concreta realizzazione a quei capisaldi che si ritrovano nelle linee guida regionali:

- facilità di accesso alla struttura, già di per sé vicina al centro storico e alla parte della città più densamente abitata, utilizzando diversi mezzi di spostamento e trasporto: percorsi pedonali, corsie per le biciclette, stazioni e fermate degli autobus urbani ed extraurbani e parcheggi sufficienti ad accogliere il grande afflusso di cittadini;

- collocazione nella casa della salute di servizi, attività sanitarie, sociosanitarie e sportelli a cui i cittadini, soprattutto i più fragili, accedono con maggiore frequenza, liberamente o per appuntamento, il tutto coerente con l'obiettivo dell'ottimizzazione delle locazioni senza più una parcellizzazione dei servizi all'interno della città;

- presenza di un'area direzionale, dedicata principalmente alla direzione/responsabilità organizzativa, ad accogliere il board e i coordinamenti di natura clinica e organizzativa e ad assicurare ad operatori e cittadini luoghi di incontro, occasioni di confronto e di iniziative di promozione della salute;

- semplificazione dei percorsi dei cittadini all'interno della casa della salute, trattandosi di struttura di grandi dimensioni posta su più piani, grazie ad un sistema e a un percorso di accoglienza che permette di assicurare a chi vi accede: informazioni di carattere generale all'ingresso, situato centralmente; un'accoglienza più specifica nel punto di accesso ai diversi servizi; la presa in carico multidimensionale e integrata e l'inserimento in un percorso di cura per gli utenti con problemi più complessi

- collocazione all'interno della struttura, in coerenza con le linee guide della recente delibera regionale per le Casa della Salute a media/alta complessità, dei servizi e delle attività, articolate in aree integrate di intervento sulla base della intensità assistenziale:

- prevenzione e promozione della salute;

- popolazione con bisogni occasionali-episodici;

- benessere riproduttivo, cure perinatali, infanzia e giovani generazioni;

- prevenzione e presa in carico della cronicità;

- non autosufficienza;

- rete cure palliative

L’ADEGUATEZZA DELL’AREA PRESCELTA

L’area a disposizione per la nuova Casa della Salute si compone di un ampio terreno contiguo al polo ospedaliero ed al padiglione Ovidio. Ad est, il suddetto terreno confina con il Viale Luigi Settembrini e a nord-est con la strada di accesso al Pronto Soccorso che a sua volta confina con un altro terreno destinato a parcheggi per gli utenti, anch’esso di proprietà dell’Ausl.

La scelta del luogo è strategica per le seguenti ragioni:

  • dal punto di vista organizzativo, la correlazione con le principali strutture sanitarie presenti all’interno del complesso ospedaliero
  • dal punto di vista territoriale, la favorevole posizione con le principali vie di comunicazione, baricentrica anche rispetto all’utenza

Il sito presenta infatti un buon livello di accessibilità, sia per quanto attiene il trasporto pubblico che privato. L’ubicazione dell’area è infatti prossima alle principali vie di comunicazione (come la SS 16 e la A 14, il cui casello Rimini sud dista circa 2,5 km). La stazione ferroviaria si trova a 3,5 km, l’aeroporto a 4 km e, ad 1 km di distanza la fermata “Toscanini” del “Metromare” (trasporto rapido costiero fra Rimini e Riccione). La zona è servita da strade dotate di marciapiedi sui due lati, quindi facilmente percorribili a piedi, e dalla ciclabile che costeggia la Via Flaminia lato mare.

 

UN INVESTIMENTO DI OLTRE 9MILIONI DI EURO

La Regione Emilia Romagna ha approvato l'allegato A " Programma straordinario di investimenti in Sanità ex art. 20 L.67/88 - V Fase primo stralcio" contenente l'elenco degli interventi da finanziarsi con risorse statali e regionali, tra cui quelle per la realizzazione della nuova casa della salute di Rimini pari ad euro 8.250.000,00, ai quali si aggiungono euro 780.000,00 dell’Ausl della Romagna per un totale di euro 9.030.000. La fine dei lavori è prevista entro dicembre 2026.

 

AL VIA PERCORSO DI PARTECIPAZIONE PER LA REALIZZAZIONE DELLA PROGETTUALITÀ

Al fine di procedere fattivamente alla realizzazione della progettualità della nuova Casa della Salute sono state individuate sei aree tematiche di approfondimento che permetteranno di raccogliere importanti contributi da parte di professionisti dei servizi sanitari, sociali, educativi, terzo settore, associazioni e cittadini. Nel dettaglio le sei aree tematiche individuate sono:

  • Accoglienza. Lo spazio nel welfare di comunità
  1. Prevenzione e Promozione della salute e degli stili di vita. Medicina di iniziativa
  2. Favorire l’empowerment e la partecipazione della comunità (pazienti, caregiver, associazioni, cittadini, forum urbani, Comitati Consultivi Misti)
  3. Salute riproduttiva, cure perinatali, infanzia, adolescenza, sostegno alla genitorialità. Medicina di genere. Educare alle differenze
  4. Fragilità. Cronicità. Non autosufficienza e bisogni occasionali
  5. Presa in carico multi-professionale e interdisciplinare nei differenti setting assistenziali e di cura

AREA TRASVERSALE

  • Rimini – Salute Unica: Spazi innovativi di salute e di iniziativa sociale

 

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