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Tiziana Rambelli

Articoli inseriti da Tiziana Rambelli

In occasione dell’Epifania, BCC Romagnolo fa un regalo ai piccoli degenti del Reparto Pediatrico dell’Ospedale Maurizio Bufalini di Cesena, che devono affrontare con forza e coraggio il loro periodo di ricovero ospedaliero assieme alle loro famiglie. Ed è proprio per allietare il più possibile la loro degenza, che la banca ha voluto offrire in dono alcuni omaggi, come piccolo e ulteriore segno del proprio impegno continuo nell’ambito sociosanitario.
Per l’occasione erano presenti (in foto da sinistra) Cesare Bizzocchi, responsabile marketing BCC Romagnolo e Roberto Romagnoli, Presidente della banca, affiancati da alcuni membri dello staff ospedaliero, tra cui Alice Rasi, coordinatrice infermieristica di pediatria e il Dottor Martino Marsciani, Dirigente Medico Pediatria di Cesena.
Il rapporto fra BCC Romagnolo e AUSL Romagna si è consolidato nel tempo. Una collaborazione che negli anni ha visto l’organizzazione di diverse iniziative a beneficio del presidio ospedaliero ed in particolare proprio del reparto pediatrico. Il progetto “Pediatria a misura di bambino”, promosso dall' Ausl di Cesena in partnership con BCC Romagnolo (allora Banca di Cesena), nasce infatti nel 2005, e continua tuttora, con lo scopo di aiutare i piccoli pazienti e le loro famiglie a superare con minor angoscia la malattia e il percorso di cura. L’iniziativa ha visto lo sviluppo di varie attività come l’umanizzazione pittorica delle pareti dei corridoi e degli ambienti del reparto, con il supporto di fumettisti e disegnatori, che si è rivelato un fattore determinante nel ridimensionare l'impatto emotivo dei bambini ricoverati; la “Clownterapia”, dove le visite mediche eseguite da giovani professionisti vestiti da clown, diventano più accettabili; i tanti progetti per migliorare gli ambienti dei reparti di Terapia Intensiva Pediatrica e Neonatale (T.I.N T.I.P.) e per concludere “l’Arte Terapia”, un momento creativo dove i bambini possono dare libero sfogo alla propria fantasia attraverso il disegno, la fiaba, la musica e la poesia.
Nel 2015 la banca ha inoltre provveduto all’acquisto di arredo ed apposita strumentazione informatica per allestire una nuova stanza di degenza a misura di adolescente. Si tratta di un ulteriore servizio del reparto Pediatria che va a completare i servizi assistenziali integrati tra ospedale e territorio per l’assistenza e la cura degli adolescenti affetti da gravi disturbi del comportamento, un importante tassello per il percorso di cura mirato a questa fascia di età.
"La nostra Banca sostiene da sempre le attività a sostegno del settore sanitario – interviene il Presidente Roberto Romagnoli - con particolare attenzione alle iniziative proposte dall’Azienda Sanitaria Locale e all’Ospedale Bufalini di Cesena. In passato è stato attivato il progetto “Pediatria a misura di bambino” di cui siamo stati i primi promotori, seguiti poi da tante altre realtà del territorio. Oggi abbiamo voluto fare questi omaggi in occasione dell’Epifania, abbiamo già in programma altre attività a favore della Pediatria di Cesena, ma ricordiamo anche che in tempo di pandemia, nel 2020, la nostra Banca ha provveduto a sostenere i reparti di Anestesia e Terapia intensiva con la donazione di 10 sistemi di monitoraggio dei parametri vitali, per un investimento di oltre 90mila euro”.
“Con questi gesti – conclude Romagnoli - BCC Romagnolo manifesta ancora una volta, la vicinanza alle persone che necessitano di cure ospedaliere e supporto al personale medico-sanitario che deve poter svolgere il proprio lavoro al meglio”.

 

Qui CESENA

NATI 2022: 1933 (compresi 40 parti gemellari)

 Ultimo nato 2022:
Aurora Ambrosino nata il 31.12.2022 alle ore 19.27, pesa 3175 g, comune di residenza Cesena

 Primo nato 2023:
Marco Mosconi, nato il 01.01.2023 alle ore 4.46, pesa 3475 g, comune di residenza Cesena

Qui Forlì 

Parti nel 2022 : 985 con 8 parti gemellari 
Nati : 993 di cui 491 maschi e 502 femmine.
Ultimo nato del 2022: Pietro, maschio, nato alle 00:45 del 31/12, 3190 g.
Primo nato 2023: Ahmed Salah, maschio, nato alle 00:56 del 01/01, 2856g.

Qui Ravenna
Il numero dei parti annui del 2022 presso il presidio ospedaliero di Ravenna è stato di 1565 parti.

 Ultima nata del 2022 h 21:38. Cognome: Pantiru Nome: Ioana Peso 3490 gr. Sesso femminile. Comune di residenza Ravenna

Primo nato del 2023 h 8:37. Cognome: Rosa Klettke. Nome: Lewih. Peso 3430 gr. Sesso Maschile. Comune di residenza Ravenna

Qui Faenza

Il numero totale dei parti, nell'anno 2022, presso l'UO Ostetricia dell'ospedale di Faenza è di 288. Non ci sono stati parti gemellari.
L'ultima nata è una bimba, nata alle ore 4.41 del 31/12, del peso di 2590 grammi
Il primo nato si chiama Othman, maschio di 3665 gr, e' venuto alla luce il 2/01/2023 alle ore 8:41 ed è residente a Faenza.

Qui Rimini 

Nati nel 2022 all'ospedale di Rimini: 2706 nati da 2664 parti.

Ultimo nato del 2022: Matilde, nata alle 23:21, peso 3060 g, comune di residenza Saludecio

Primo nato 2023: Tommaso, nato alle ore 01:02, peso 3315 g, comune di residenza Pesaro.

 

Non è stato il solito concerto di Natale in ospedale quello che si è svolto ieri nel nosocomio forlivese, ma il proseguimento di una iniziativa permanente di musica "che cura" , partita con la donazione all'ospedale, da parte del Rotary Club di Forlì, di un pianoforte "per avvicinare, portare gioia e dare possibilità a chiunque passi per l'ospedale di suonare per comunicare emozioni... l'arte e la bellezza in un luogo di transito per molte persone e dove più che mai, c’è bisogno di leggerezza e distrazione"

E a conferma del positivo interesse che la presenza di questo strumento in un luogo sanitario sta suscitando c'erano le tante persone presenti ieri nell'atrio dell'ospedale Morgagni-Pierantoni per assistere al concerto organizzato dal Centro studi per il volontariato in Ausl Romagna Gianni Donati, con la collaborazione di Magicamente Mozart Aps. Presente anche S.E. Mons. Vescovo di Forlì che aveva poco prima presieduto la Messa natalizia nella cappella ospedaliera. Si sono magistralmente esibiti al pianoforte il maestro Luigi di Tella e al flauto il maestro Yuri Ciccarese, preceduti da una breve esibizione di alunni flautisti dell’ IC7 “C. Silvestroni” - Forlì.

 

"Un fiore per il mondo"è un progetto sociale che nasce dall’idea della fotografa forlivese Evelyn Poggiali, in arte Evelyn_photovision , sul tema della pace e dell’inclusione sociale. Grazie agli studi in Politiche sociali e sanitarie e alla curiosità su temi di interesse pubblico, la fotografa vuole lasciare un messaggio alla comunità attraverso lo sguardo dei bambini.
Riconosciuto da Save The children Italia e presentato al San Domenico di Forlì, in occasione del "Buon vivere", il progetto viene accolto con entusiasmo dalla direzione e dalla Pediatria dell’ospedale Morgagni - Pierantoni di Forlì (dove la mostra resterà per circa un mese) con la finalità di portare pace, colore e armonia all’interno dei luoghi ospedalieri che possono altresì diventare spazi di valori, di crescita e di inclusione sociale.
Al progetto di Evelyn Poggiali hanno partecipato venti bimbi italiani e di etnia mista dai due agli undici anni, fra cui bimbi dal Montenegro, dall’Ucraina, dal Ghana, bimbi italo asiatici e un bimbo con sindrome di Down.
Le foto del progetto hanno un unico comune denominatore, un fiore di carta colorato in mano disegnato dalla fotografa. Ciascun fiore all’interno esprime che cosa sia la pace vista come responsabilità, solidarietà,
comunicazione, perdono, amicizia e coraggio.
Il fiore per la fotografa rappresenta la semplicità perché i bimbi sono in grado di insegnare agli adulti come affrontare in modo semplice e genuino il perdono, il confronto e l’amore. Il progetto si è arricchito di interviste video grazie alla collaborazione di professionisti del territorio, per dare voce a ciascun bimbo al tema della pace e della guerra. Alla domanda “perché gli adulti fanno la guerra?”, il silenzio di quasi tutti i bambini ha espresso appieno quanto alcune dinamiche di conflitto siano proprie dei “grandi” e del tutto incomprensibili ai piu’piccoli.
“Portare in pediatria e negli ospedali il mio progetto - spiega la Poggiali - significa per me riconoscere il valore sociale e umano dell’arte che non deve rimanere separato dalla comunità scientifica e di cura ma esserne parte integrante. L’arte mi ha aiutata spesso ad affrontare certe situazioni difficili e istruire i bimbi all’arte, alla fotografia, alla musicoterapia, significa dare una possibilità ai futuri adulti di affrontare al meglio e con maggiori risorse la propria vita”

 

La Nazionale di Pallavolo Trapiantati e Dializzati è una selezione di "persone, che oltre a buttare la palla al di là della rete, spingono anche un messaggio fortissimo di rinascita e condivisione, sopravvivenza e speranza, resilienza e tenacia…"
Sabato 17 e Domenica 18 dicembre scorsi, grazie all'organizzazione promossa da AiCS, ideata e voluta fortemente dal Presidente Nazionale Bruno Molea e dalla Presidente del comitato provinciale Forlì-Cesena Catia Gambadori, la Nazionale Italiana di Pallavolo Trapiantati e Dializzati ha fatto tappa a Forlì.
È stato un programma serrato di eventi, in collaborazione anche con Aido Intercomunale di Forlì, Avis Comunale di Forlì, Aned Emilia-Romagna, Admo Emilia-Romagna, Csi Forlì e Coni locale apertosi sabato 17 dicembre alle ore 10.00 con l’incontro con le classi terze, quarte e quinte del Liceo Scientifico Di Calboli ad indirizzo sportivo.
Gli azzurri convocati, provenienti da tutta Italia - Gianni Antichi (Savona), Michele Giarola (Isola della Scala VR), Margherita Mazzantini (Osimo AN), Marco Mestriner (Treviso), Marco Minali (Milano), Domenico Roberto (Mottafollone CS/Cesena), Roberta Simoncini (Genova), Alessandro Paolini (Ostia RM), Alessandro Pege (Mestrino PD), Monica Rivalta (Ravenna), Enrico Serra (Cervia RA) e Giovanni Serra (Reggio Emilia) - hanno portato agli studenti il bellissimo messaggio di come lo sport sia spesso anche il mezzo per uscire dalle situazioni di vita più difficili.
Inoltre il prezioso intervento del prof. Giovanni Mosconi, direttore dei reparti di nefrologia e dialisi degli ospedali Morgagni di Forlì e Bufalini di Cesena e direttore del Dipartimento di Medicine Specialistiche di Forlì-Cesena, ha reso ulteriormente edotti e consapevoli i giovani sull'importanza della terapia trapiantologica e della scelta consapevole di donazione post mortem di organi, tessuti e cellule. Una scelta che tutti dovremo valutare nel momento del rinnovo della carta d’identità.
Nel pomeriggio la squadra è scesa in campo per un breve allenamento, diretto dagli allenatori modenesi Francesco Brandoli e Cristiana Ziosi.
A seguire si è tenuta un'amichevole contro Volley Club Cesena Under 19, in preparazione ai prossimi Campionati del Mondo in programma a Perth, in Australia, il prossimo aprile 2023, dove la nostra nazionale sarà chiamata a difendere il titolo, conquistato a Newcastle nel 2019.
Domenica 18 dicembre, la Nazionale Trapiantati e Dializzati è nuovamente scesa in campo contro la squadra locale delle Furie Rosse CSI: i punteggi parziali dei set non sono stati il dato più interessante per pubblico presente, è stato invece emozionante assistere a tutte le azioni, giocate palla su palla, con gesti tecnici pregevoli da entrambe le parti e una tenuta fisica sorprendentemente alla pari!

Il prossimo raduno della Nazionale di Pallavolo Trapiantati e Dializzati si terrà nuovamente in Emilia Romagna: sabato 18 e domenica 19 febbraio 2023 a Castelfranco Emilia.

 

Si è tenuta questa mattina la “posa della prima pietra”, che ha certificato l’inizio dei lavori di ristrutturazione complessiva del Day Hospital di Oncoematologia Pediatrica dell'Ospedale Infermi, resa possibile grazie all’impegno di una generosa cordata di tre Associazioni del territorio, la Onlus “Il Germoglio”, CIA-Conad e Arop Odv.

Alla cerimonia erano presenti i rappresentanti delle tre Associazioni di donatori, Roberto Romagnoli Arop, Denis Amadori, Il Germoglio Onlus, Maurizio Pelliconi, Presidente ANCD Conad, e per l’Azienda della Romagna la direttrice medica dell’ospedale Infermi di Rimini Francesca Raggi, Enrico Sabatini direttore della UO Attività Tecniche Rimini, con l’architetto Davide Brugè, Gianluca Vergine, Direttore della Pediatria dell’ospedale di Rimini, Roberta Pericoli, Responsabile dell’ Oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Rimini, Elisabetta Montesi, Responsabile Fundraising, marketing e comunicazione sociale Azienda Usl della Romagna.

Il Day Hospital oncologico pediatrico, attualmente, prevede 3 stanze di degenza con un letto ed una poltrona per terapia in ogni stanza, una piccola sala giochi in cui sono presenti due poltrone per chemioterapia, una medicheria, l’ambulatorio psicologico, e un ambulatorio medico. Inaugurato nel 2015, fu realizzato anche all’epoca grazie ad un consistente lascito testamentario della signora Serafina Giuliani, che permise di fare un importante passo in avanti nell’ accoglienza e nella cura dei bambini ammalati di tumore, in precedenza curati in alcune stanze dedicate all’interno del DH pediatrico, dalle quali non potevano uscire durante l’erogazione dei trattamenti chemioterapici, perché la condizione di particolare suscettibilità alle infezioni li rendeva vulnerabili.
Negli ultimi anni, tuttavia, l’aumento del numero dei pazienti che afferiscono al centro di Rimini, sia per patologia onco ematologica che per patologia ematologica complessa, ha reso le attuali dotazioni strutturali carenti rispetto alle esigenze dei bambini e dei loro genitori.
La sala giochi e la sala di attesa sono ormai troppo piccole, le stanze di degenza non sono più sufficienti per espletare tutte le attività. Gli ambulatori, infine, a causa dell’aumento del volume di attività, sono stati spostati in un’altra sede.
Ed è stato proprio grazie al nuovo contributo delle tre Associazioni, che hanno promosso iniziative di raccolta fondi presso i propri partner e donatori, per una cifra già oggi di 300.000, è stato possibile ripensare agli spazi in ottica delle nuove esigenze di cura emerse, con il progetto che oggi, nel rispetto dei tempi prefissati, finalmente prende corpo, con l’avvio degli interventi strutturali e funzionali del reparto.
La realizzazione del nuovo Day hospital in particolare, presso il Corpo nord, scala D, 1 piano, si estenderà nei locali precedentemente occupati da altri servizi sanitari, incrementando la superficie di ulteriori 350mq; incremento che permetterà al Centro del nosocomio riminese di fare un ulteriore passo avanti verso la cura, globalmente intesa, dei bambini ammalati di tumore e delle loro famiglie.
ll progetto nello specifico, si pone l’obiettivo di accogliere i bambini in trattamento di cura, in spazi adeguati sia funzionalmente e anche sotto l’aspetto dell’umanizzazione come elemento distintivo. Prevede quindi sale di attesa e svago dove gli elementi di arredo così come le pareti, interagiscono direttamente con il bambino; sono state ispirate al bosco quindi ogni elemento ricorda tali aspetti. Un ulteriore elemento significativo è rappresentato dal disimpegno alle stanze di degenza, progettato in modo tale da rappresentare un percorso intervallato da casette a segnalare i locali del reparto pediatrico. In ultima analisi il bambino e la propria famiglia, si sentiranno accolti da una struttura sanitaria adeguata con tutti i comfort necessari per fare sentire il paziente pediatrico “a casa”.
I locali progettati seguendo questo orientamento progettuale, considerate le esigenze del reparto sono: n.3 camere di degenza per un totale di 6 posti letto; n.6 ambulatori specialistici; n.1 locale svago per i bambini in trattamento di cura; n. 1 locale attesa con annessa reception/segreteria; n.1 locale infermieri; n.1 medicheria; locali di supporto (depositi, archivio, servizi igienici). Il costo complessivo dell’intervento, è stimato € 650.000,00.
Per questa ragione la raccolta fondi promossa dai tre partner , continuerà anche nei prossimi mesi, per raggiungere l’obiettivo ultimo di coprire gli interi costi di realizzazione dell’opera.
Gratitudine e riconoscenza sono state espresse dai vertici dell’Azienda usl della Romagna,rappresentati da Francesca Raggi, Direttrice dell’Ospedale Infermi di Rimini e da Roberta Pericoli, Responsabile della Oncoematologia Pediatrica, per questo fondamentale supporto che Arop, Il Germoglio e Conad hanno inteso dare, quale ennesima attestazione di fiducia ai professionisti, al nostro ospedale e alla sanità pubblica della Romagna.

 

Una nuova, importante donazione, è giunta nei giorni scorsi a sostegno del reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale di Rimini Si tratta di un’attrezzatura, un birilubinometro transcutaneo di ultima generazione, ad elevata tecnologia, per evitare manovre dolorose nei riguardi dei piccoli nati prematuri, donato da parte di una famiglia riccionese, in memoria della piccola Teresa, bimba nata pretermine. Una famiglia generosa, che ha voluto con questa donazione rendere un ringraziamento per le cure amorevoli e un riconoscimento alla professioinalità di tutto il personale della TIN di Rimini, diretta dalla Dott.ssa Gina Ancora.

Il bilirubinometro è uno strumento che permette di effettuare una misurazione della bilirubina attraverso la cute senza effettuare prelievi, quindi in modo indolore. La bilirubina è la sostanza responsabile del colore giallo della cute nei neonati, chiamato ittero. L’ittero è frequente nei neonati e, se non viene riconosciuto e trattato adeguatamente, può avere un effetto tossico sul cervello. Per questa ragione alcuni neonati, soprattutto pretermine, devono essere sottoposi nei primi giorni di vita a ripetuti prelievi di sangue, di solito tramite puntura sul tallone.

“Il bilirubinometro transcutaneo – ha dichiarato la dott.ssa Gina Ancora, direttrice della Terapia Intensiva Neonatale - ci permette di evitare questi prelievi ripetuti, dolorosi e stressanti, per i piccoli pazienti, perchè misura in modo rapido, affidabile, non invasivo, indolore e preciso il livello di bilirubina nel sangue. Basta infatti appoggiarlo sulla fronte e sullo sterno del neonato con una leggera pressione e con un click inviare un fascio di luce: l’entità della luce assorbita dalle molecole di bilirubina è proporzionale alla concentrazione della bilirubina stessa. Sulla base dei valori ottenuti si è in grado di decidere se è necessario o meno eseguire il trattamento tramite fototerapia, proteggendo così la salute dei neonati. Siamo molto grati alla famiglia – ha dichiarato francesca raggi, direttrice dell’ospedale Infermi, il fatto che queste iniziative partano spontaneamente dai nostri utenti e pazienti, rappresenta sicuramente un grande senso di fiducia e un’attestazione di stima che ci riempiono di orgoglio e gratitudine

Riceviamo e condividiamo

"Mens sana in corpore sano"... e se sono atleti trapiantati a raccontarlo ai ragazzi direttamente sul campo, l’effetto è amplificato!
Grazie all'organizzazione promossa da Aics, la Nazionale Italiana di Pallavolo Trapiantati e Dializzati fa tappa a Forlì sabato 17 e domenica 18 dicembre 2022.
Insomma, un evento che unisce tutti per il suo grande messaggio sociale.
Un programma serrato di eventi si aprirà sabato 17 dicembre alle 10.00 con l’incontro con le classi terze, quarte e quinte del Liceo Scientifico ad indirizzo sportivo. Gli azzurri convocati, provenienti da tutta Italia, Gianni Antichi (Savona), Michele Giarola (Isola della Scala VR), Margherita Mazzantini (Osimo AN), Marco Mestriner (Treviso), Marco Minali (Milano), Domenico Roberto (Cesena), Roberta Simoncini (Genova), Alessandro Paolini (Ostia Roma), Alessandro Pege (Mestrino PD), Monica Rivalta (Ravenna), Giovanni Serra (Reggio Emilia), porteranno agli studenti il bellissimo messaggio di come lo sport sia spesso anche il mezzo per uscire dalle situazioni di vita più difficili, oltre a rendere consapevoli i giovani sulla possibilità di donazione post mortem di organi, tessuti e cellule. Una scelta che tutti dovremo valutare nel momento del rilascio o rinnovo della carta d’identità.
Nel pomeriggio la squadra scenderà in campo per un allenamento, diretto dagli allenatori modenesi Francesco Brandoli e Cristiana Ziosi, in preparazione ai prossimi Campionati del Mondo in programma a Perth, in Australia, in aprile 2023, dove la nostra nazionale sarà detentrice del titolo, conquistato a Newcastle nel 2019.
L’evento clou, quantomeno dal punto di vista agonistico, si terrà domenica 18 dicembre ore 10 presso il Ginnasio Sportivo “G. Ambrosini” quando, dall’altra parte della rete a sfidare la Nazionale Trapiantati e Dializzati ci sarà la squadra locale delle Furie Rosse CSI.

Il passaggio di testimone da Forlì, per il prossimo appuntamento della Nazionale di Pallavolo Trapiantati e Dializzati in Emilia Romagna, si terrà sabato 18 e domenica 19 febbraio 2023 a Castelfranco Emilia.

 

 

“Fermami Amico”: il progetto finanziato con quasi 290 mila euro dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il contrasto agli incidenti stradali causati da alcol e droga. Capofila il Comune di Rimini, con l’AUSL Romagna e Università di Bologna, partner i comuni di Bellaria Igea Marina, Cattolica, Riccione e Unione Valmarecchia

 Entrano nel vivo tutte le attività del progetto Fermami Amico, l’importante iniziativa presentata dal Comune di Rimini che il Dipartimento delle Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha finanziato con un contributo di quasi 290 mila euro, al fine di sostenere i territori della provincia di Rimini nella promozione di azioni a contrasto e prevenzione degli incidenti stradali correlati all’uso di alcol e droga.

Risultato settimo, lo scorso agosto, nella graduatoria del bando ministeriale, il progetto “Fermami Amico” consentirà adesso di mettere in campo una serie di azioni di educazione e sensibilizzazione della cittadinanza, oltre che di implementazione dei controlli, con un’attenzione particolare alla fascia dei più giovani, i più vulnerabili. Specie per la sua ampiezza di interventi, eseguiti in maniera coordinata da diversi enti del territorio provinciale, il progetto avrà una durata annuale, ma come iniziativa educativa lo scopo è anche quello di seminare consapevolezza e senso di responsabilità, per dare risultati nel tempo.

Si tratta infatti di un ampio spettro di azioni, coordinate ma autonome tra loro, che si realizzano grazie al coinvolgimento e alle competenze professionali di partner fondamentali come l’AUSL della Romagna - Ambito Rimini - U.O. Dipendenze Patologiche Rimini - e l’Università di Bologna - Dipartimento di Scienze Statistiche. Oltre alla collaborazione dei Comuni di Bellaria Igea Marina, Cattolica, Riccione, Unione di Comuni Valmarecchia.

Percorsi di educazione e prevenzione, come quello per il quale sono già stati coinvolti i ragazzi della V^ “T” del Liceo A. Serpieri, nell’ambito dell’alternanza Scuola-Lavoro che, coordinati dal prof. Mauro Moscatelli hanno ideato e realizzato il logo che rappresenterà il progetto ‘Fermami Amico' per tutta la sua durata.

Oltre all’aspetto educativo ci sono anche altre importanti azioni che si muovono contemporaneamente su più fronti. Tra queste è prevista l’intensificazione dei controlli su strada per la guida in stato di alterazione da alcol o droga, che saranno resi più efficienti anche grazie all’acquisto di un nuovo veicolo adibito ad ufficio mobile e dedicato a questi servizi. Nuovi etilometri di ultimissima generazione, alcuni dei quali affidati anche alle Polizie Locali dei Comuni partner. Il progetto vede l’avvio di azioni parallele come l’analisi dei dati con nuove strumentazioni smart e controlli mirati anche mediante l’uso del laboratorio di analisi mobile. Uno speciale laboratorio su ruote, dotato di ‘spettrometro di massa’, utilizzato da una equipe medica specializzata, in grado di rilevare rapidamente se un conducente ha assunto sostanze stupefacenti. I controlli si intensificheranno anche sul fronte dei pubblici esercizi per il contrasto della vendita di alcol ai minorenni.

Diverse azioni che hanno come comune denominatore e cuore pulsante un’incisiva campagna di comunicazione proposta attraverso canali radio, televisivi e social meda. Una campagna di prevenzione e contrasto all'incidentalità da alcol e droga, che si gioca sul ruolo dell’ “amico”, inteso in tutte le sue accezioni: un compagno di scuola, un professore, un partner o chiunque in grado di impedire che la persona sballata e alterata dall’uso di sostanze psicoattive possa guidare. Con questo messaggio sono stati realizzati 20 videoclip, dai video maker riminesi Daniela Lupparelli e Simone Felici, dal titolo “1000mila modi per impedire di guidare ad un amico sballato“ (consultabili sul canale You Tube della Polizia Locale a questo link https://bit.ly/CanaleYT_PoliziaLocale ). Pillole video, rivolte soprattutto ai giovani, che suggeriscono con leggerezza, soluzioni esilaranti per impedire ad un amico di guidare, se ha alzato un po troppo il gomito. La campagna di prevenzione, con brevi spot e video promozionali del messaggio, avrà inizio venerdì 16 dicembre e durerà fino a maggio 2023 con spot su tutte le reti Tv, radio locali, siti e social istituzionali. Di seguito il link del video promo realizzato da “I Caimani” che lancia la campagna informativa: https://bit.ly/FermamiAmicoVideoPromo

Il progetto ‘Fermami Amico’ vede coinvolta l’AUSL Romagna- U.O. Dipendenze Patologiche – Ambito di Rimini, coerentemente alle mission specifiche del servizio di prevenzione selettiva indicata in contesti scolastici ed extrascolastici su specifici target a rischio rispetto all’uso di sostanze psicoattive, intercettazione precoce e riduzione del danno nei luoghi dell’aggregazione e del divertimento. Obiettivi per i quali l’Unità Operativa della AUSL ha attive azioni specifiche come quelle denominate “droghe a360°”, “Guidami a guidarti”, e “Ri-guardati...tra chiacchiere e caffè”. Tre diversi progetti che vedono coinvolti rispettivamente operatori ed educatori specializzati; autoscuole del territorio; e operatori e dell’unità di strada del SerdDP.

L’unità riminese del Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università di Bologna produrrà un rapporto statistico sul fenomeno dell’incidentalità stradale legata alla guida sotto gli effetti di alcol e droga. Le analisi statistiche si svilupperanno su due direttrici. La prima sarà una Analisi dei dati ufficiali e delle fonti secondarie. Verrà cioè effettuata un’analisi dettagliata ed una modellizzazione dei dati Istat su incidenti stradali con lesioni a persone per il periodo 2010-2020 nei comuni della provincia di Rimini. La seconda direttrice di analisi consterà di Rilevazioni dirette sulle percezioni della cittadinanza. In particolare verranno somministrate tre indagini statistiche per misurare la percezione del fenomeno e delle strategie messe in atto per contrastarlo.

 

I numeri della Polizia Locale a contrasto dell'abuso di alcol
Dai report fornito dalla Polizia Locale di Rimini, nel 2021 sono stati complessivamente 55 gli incidenti stradali rilevati, in cui sono state elevate sanzioni per guida in stato di ebbrezza o perché è stata riscontrata alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti.
Un dato che confrontato con gli incidenti registrati nell'anno in corso fino ad oggi, segna un lieve calo, con 33 sinistri rilevati, di cui 27 causati per guida in stato d'ebrezza e 6 per uso di sostanze stupefacenti. Una sensibile diminuzione a fronte di un aumento dei controlli fatti su strada con etilometro, dalla Polizia Locale, nei tanti servizi svolti per la sicurezza della circolazione, che complessivamente si sono attestati a 2216 (erano 1972 nel 2021).

Dal report inoltre, appare evidente anche un altro importante dato che è quello della sanzioni notificate con misurazione da strumento etilometro. Anche in questo caso il dato é in progressivo aumento con gli anni passati, se si pensa che sono state 221 le violazioni accrettate fino al 31 ottobre scorso, di cui 132 amministrative e 89 penali (erano 202 le sanzioni fatte nei 12 mesi del 2021); 180 invece le patenti ritirate nel 2022 finora (erano 144 nel 2021). Da rilevare anche il dato riguardante la guida in stati d'ebrezza per i neopatentati, che nell'anno in corso ha registrato ad oggi 27 violazioni di cui 16 con ritiro della patente.

E' importante mettere in evidenza l'impossibilità, da parte della pattuglia che opera sulla strada, di riscontrare l'uso delle sostanze stupefacenti a meno che non venga fatto l'esame del sangue, cosa che viene eseguita solo nel caso di incidenti stradali. Con l'ausilio invece del laboratorio mobile questo accertamento può essere seguito con le strumentazioni d'analisi in dotazione e quindi é possibile in questo caso, riscontare in tempo reale la violazione all'articolo 187 del CdS.

I controlli della Polizia Locale di Rimini riguardano anche la vendita abusiva di alcolici, allo scopo di rompere sin dal principio la catena di comportamenti che aumenta il rischio di incidentalità sulle strade. Su questo fronte nel corso dell’anno, in particolare durante la stagione estiva, sono stati 352 i servizi di controlli condotti dagli uomini in borghese della Polizia Locale di Rimini, che hanno portato a rilevare 43 infrazioni dalla Polizia Locale per vendita di bevande alcoliche dopo l’orario consentito (cioè dopo le ore 22 per le bevande in vetro, dopo mezzanotte per tutti gli alcolici) e per vendita di alcol a minori. Due invece i provvedimenti di chiusura disposti dalla Procura di Rimini per altrettanti minimarket della zona mare a seguito del ripetersi delle violazioni.

“Il progetto ‘Fermami Amico’ - sottolinea Juri Magrini, Assessore alla sicurezza del Comune di Rimini - è rivolto a chiunque possa intervenire per rompere quella catena di azioni o omissioni che potrebbero avere come epilogo l’incidente stradale causato dall’abuso di alcol e droga. Il progetto di cui il Comune di Rimini è capofila nasce per agire all’origine, promuovere cioè, soprattutto tra i più giovani, una nuova consapevolezza ed un nuovo senso di responsabilità comune sul fenomeno della guida in stato di alterazione psicofisica. Si interverrà attraverso i centri di aggregazione giovanile, le scuole guida, fino a interventi sulle strade soprattutto monitorando il rientro dai luoghi del divertimento e della vita notturna. L’obiettivo è quello di ridurre gli incidenti stradali causati dalla guida in stato di ebrezza e alterazione psichica, ma credo che questo progetto riesca anche a far riflettere sul valore della vita umana e sui comportamenti che spesso la mettono a rischio. Un impegno ed una responsabilità soprattutto verso i più giovani che porteremo avanti con grande determinazione. Ringrazio per questo l’Unità Dipendenze Patologiche dell’AUSL, il Dipartimento di Scienze Statistiche dell’Università e tutti gli agenti ed i responsabili della Polizia Locale del Comune di Rimini e di tutti i comuni coinvolti nel progetto, che si stanno impegnando per raggiungere gli obiettivi di questo importante progetto.”

 

Un centinaio di ragazzi in presenza, circa trecento collegati online: è stata tale l’attenzione intorno all’evento divulgativo dal titolo “Ricerca, prevenzione, cura e umanizzazione in Oncologia”, convegno tenutosi giovedì 15 dicembre presso il Teaching Hub del Campus di Forlì e dedicato a tutti gli studenti dei primi tre anni della Facoltà di Medicina. Un incontro, organizzato grazie alla collaborazione tra Istituto Oncologico Romagnolo, IRST IRCCS, AUSL Romagna, Comune di Forlì e Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, che puntava a presentare ai laureandi le più moderne sfide relative a un percorso di cura multidisciplinare a 360° che tenga in massima considerazione ogni aspetto della vita della persona che lotta contro il cancro. Tale percorso parte appunto dai programmi di screening, fondamentali per arrivare a diagnosi sempre più precoci nell’ottica di scoprire le patologie quando sono ancora agli albori e, di conseguenza, quando presentano le migliori probabilità di risoluzione; passa per una buona ricerca, che trasformi i risultati più promettenti in nuove terapie da portare al letto del paziente nel più breve tempo possibile ma, al contempo, anche garantendone la sicurezza; attraversa la fase della rimozione chirurgica della patologia, cercando di offrire interventi sempre meno invasivi e demolitivi per salvaguardare la miglior qualità di vita possibile; e giunge, laddove ogni strategia si sia dimostrata infruttuosa ai fini della guarigione, in una gestione appropriata delle cure palliative che assicuri al malato dignità e sollievo fino alla fine.

Ogni aspetto di questa sfaccettata presa in carico, ciascuna fondamentale a suo modo, è stato sviscerato dai relatori del convegno, selezionati tra i professionisti più esperti e stimati della lotta contro il cancro in Romagna. La parte relativa alla prevenzione è stata presentata dal dott. Fabio Falcini, Direttore del Dipartimento Onco-Ematologico della Romagna, che ha colto l’occasione anche per mostrare il fondamentale lavoro da un punto di vista statistico ed epidemiologico del Registro Tumori. La dott.ssa Oriana Nanni, Direttrice Biostatistiche e sperimentazione clinica dell’IRST, ha parlato delle varie fasi della ricerca fondamentali per garantire la sicurezza dei pazienti cui verranno somministrate le terapie; mentre il dott. Giovanni Luca Frassineti, Direttore Oncologia Medica del medesimo istituto intitolato alla memoria del prof. Dino Amadori, ha approcciato la tematica dal punto di vista traslazionale, ovvero di come si arrivi dal laboratorio al letto del paziente. La parte relativa alla chirurgia è stata affidata al prof. Franco Stella, Direttore della Chirurgia Toracica dell’AUSL Romagna; mentre per quel che riguarda l’umanizzazione delle terapie, specie quelle che riguardano il fine vita, è salito in cattedra il  prof. Marco Maltoni, Direttore Unità Cure Palliative dell’AUSL Romagna. A coordinare i lavori la prof.ssa Irene Faenza, del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie: presenti anche il Sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini, che ha portato i saluti delle istituzioni, il Segretario Generale della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì Andrea Severi, Maria Grazia Silvestrini in rappresentanza degli imprenditori privati sponsor della Facoltà di Medicina e il Direttore Generale dello IOR, Fabrizio Miserocchi, che ha offerto il punto di vista di come le organizzazioni no-profit possano operare in maniera virtuosa e di concerto con i professionisti del mondo sanitario in ogni fase della presa in carico del paziente.

«Il mondo del volontariato è ormai riconosciuto come una parte integrante fondamentale di questo percorso – ha spiegato – le persone che si prestano a titolo gratuito a dare una mano al fianco dei pazienti e degli operatori sanitari rappresentano un valore aggiunto incredibile dal punto di vista umano, essendo quasi sempre ex pazienti che hanno sperimentato sulla loro pelle determinate problematiche e che quindi sanno cosa significa vivere le varie fasi della malattia. Non solo: svolgono un’attività fondamentale anche al di fuori delle corsie, partecipando e a volte addirittura organizzando campagne di raccolta fondi utili a sostenere la ricerca scientifica o a supportare le esigenze di modernizzazione dei vari Reparti laddove il nostro Sistema Sanitario non abbia le risorse per far fronte a tali necessità. Infine, possono essere una voce di sensibilizzazione “politicamente” rilevante ai fini del miglioramento continuo dei percorsi di cura. Siamo lieti di poter presentare questo mondo ai medici del domani all’interno di un evento formativo di grande spessore, a cui hanno partecipato in maniera entusiastica tantissimi ragazzi: è fondamentale che essi comprendano sin da subito che, laddove scelgano la strada dell’oncologia, l’obiettivo finale della guarigione non può e non deve distrarre dall’ascolto delle necessità primarie dell’uomo o della donna che abbiamo di fronte. Curiamo persone, non malattie».

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