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Tiziana Rambelli

Articoli inseriti da Tiziana Rambelli

Riceviamo da AFOS:
Grandissima partecipazione, oltre un centinaio di persone presenti al convegno del ventennale dell’associazione AFOS ODV 2003-2023 tenutosi sabato 14 ottobre presso il Grand Hotel di Forlì con la presenza di tantissime Autorità. Il Dott. Gianluca Zattini Sindaco del Comune di Forlì, Sua Eccellenza Mons. Livio Corazza Vescovo della Diocesi di Forlì-Bertinoro, Avv. Graziani Patrizia Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Dott. Fabrizio Miserocchi Direttore IOR hanno portato il loro saluto.
Inoltre erano presenti il personale medico fra cui il Prof. Giorgio Ercolani Direttore Dipartimento di Chirugia ambito di Forlì, il Prof. Giampaolo Ugolini Direttore U.O. di Chirurgia Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna e la Dr.ssa Roberta Gunelli Direttore U.O. di Urologia Ospedale Morgagni-Pierantoni. Erano altresi presenti il personale infermieristico ed operatori socio-sanitari di entrambi i presidi ospaedalieri presso cui l’Associazione opera in convenzione con l’Asl Romagna .
Anche le associazioni Regionali e tantissimi cittadini hanno partecipato all’evento.
Il presidente Varis Bravi ha presentato la storia di AFOS Odv. Sono stati presentati i servizi che l’associazione attualmente eroga presso gli ospedali quali: Progetto di supporto psicologico, corretta alimentazione , assistenza infermieristica a domicilio e attività relazionali.
Sono stati presentati i progetti futuri di AFOS:
1) Screening sulla popolazione per la ricerca del sangue occulto nelle feci per la prevenzione del tumore del colon retto, da realizzarsi in collaborazione con la direzione sanitaria Asl ROMAGNA
2) Teleconsulenza medico infermieristica, progetto già presentato alla Direzione Sanitaria Asl ROMAGNA e Direzione Presidio Ospedaliero di Forlì per la sua approvazione

Hanno portato il loro contributo i medici e gli infermieri dell’U.O. di Chirurgia Generale, Urologia e Gastroenterologia dell’Ospedale di Forlì e Ravenna illustrando l’importanza del percorso clinico assistenziale del paziente stomizzato e incontinente.
Infine si è tenuta una tavola rotonda nella quale alcuni pazienti stomizzati e incontinenti hanno raccontato il loro percorso di malattia e il loro ritorno alla quotidianità.
Il Presidente ha ringraziato tutti coloro che sono intervenuti alla giornata del Ventennale ed in modo particolare coloro che hanno sostenuto l’associazione economicamente in questi anni rivolgendo un plauso alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì.

“AIUTACI AD AIUTARE!” Iscriviti ad AFOS Odv Associazione Forlivese Stomizzati e Incontinenti Tel: 0543 731838 Email: afos.fo@auslromagna.it

 

 

 

 

 

Straordinaria partecipazione per la seconda edizione della sfilata di moda benefica tenutasi domenica scorsa a Rimini, presso l’Osteria dei Poeti, con lo scopo di raccogliere fondi per sostenere la realizzazione di spazi di cura e di accoglienza delle donne vittime di violenza e dei loro figli minori presso i Pronto Soccorso dell’Ausl della Romagna, nell'ottica dell'umanizzazione delle cure.

L’evento, nato lo scorso anno grazie alla generosità di Michela Stacchini, riminese, che per sostenere l’ospedale della città ha deciso di mettere a disposizione capi spalla pregiati della sua collezione privata, alla quale quest’anno si sono uniti numerosi esercenti di negozi con la donazione di altri capi di abbigliamento e accessori, per un totale di novantasei articoli.

La sfilata si è svolta nella suggestiva cornice di Piazza Malatesta e ha visto sfilare un gruppo di amiche e di medici dell’Ospedale di Rimini che, a scopo solidale e per sensibilizzare sul tema della violenza di genere, si sono messi in gioco indossando i capi per la riuscita dell’evento.

Moltissime persone, cittadini e cittadine, professionisti dell’Azienda sanitaria e rappresentanti delle istituzioni, si sono ritrovati all’insegna dell’amicizia e della solidarietà nell’ambito della manifestazione che aveva l’obiettivo di sensibilizzare e porre l’attenzione sul tema del contrasto alla violenza nei confronti delle donne. Tra i tanti presenti, il Sindaco Jamil Sadegholvaad e l’Assessore alla Politiche per la Salute del Comune di Rimini Kristian Gianfreda, la direttrice amministrativa dell’Ausl della Romagna Agostina Aimola, la direttrice dell’Ospedale Infermi Francesca Raggi e la direttrice del Pronto Soccorso Tiziana Perin.

Tra gli ospiti di spicco, anche la nota stilista Alberta Ferretti, che ha espresso apprezzamenti in particolare per il significato della buona causa a cui l’evento è stato dedicato.

Simbolo del progetto promosso dall’Ausl della Romagna sono le bambole in pezza che, adottate tramite una donazione, allestiscono i “muri di sensibilizzazione” installati nei diversi ospedali e che hanno contribuito al raggiungimento del risultato della raccolta fondi della serata per un importo di quattromila euro.

L’iniziativa è stata sostenuta da diversi partner tra i quali, l'Associazione APS Art in counselling che realizza le bambole simbolo delle donne vittime di violenza e che sarà impegnata anche nell’attività di arte terapia in favore dei minori che accedono insieme alle madri al Pronto Soccorso e l’Associazione Nuovi Sguardi Onlus che sostiene il reparto di Neuropsichiatria di Rimini.

Un ringraziamento da parte della Azienda Usl della Romagna va agli organizzatori e sostenitori e patrocinatori, in particolare al Comune di Rimini, poi a Cristina Zani, apprezzata giornalista professionista, che si è prestata con la propria esperienza a condurre la serata, al fotografo Giorgio Salvadori che ha ripreso l’intera kermesse a titolo gratuito, a Loredana Bozzetto per il make-up, a Catia Semprini per le acconciature, al Dj della serata Nicola Polverelli, ai tangheri Barbara e Rossano, e ancora a Michela Stacchini, Carlotta Damerini e alle amiche Silvia Morri, Lucia Esposito, Katia Damiani, e agli sponsor della serata: Agrodolce, Anna G., Barbato Boutique, Bennys, Boutique Sabattini, Caravan Sweet, Casadei, Follow The Rainbow, Gio.tta, Hackett, Il Calzerotto, Jeans Centre 71, Julian, La Stanza di Crispino, La Vetrina Rimini, Lacerba, Malizia, Marlow Rimini, Mentana Sedici Boutique, Merci, Maxime, Oro & Cannella, Ortensia Boutique, Otra Mas Boutique, Piccadilly, Silvia – Gli Occhiali – Ottica Specializzata, Sotto Sopra, Utile & Futile – Accessori Moda, Fiume Wine.

"Si è trattato di un evento di successo, che è solo una delle tante iniziative "charity" che programmiamo nei diversi territori della Romagna - ha dichiarato Elisabetta Montesi, Direttrice dell’UO Accoglienza, Urp, Fundraising, marketing e comunicazione sociale dell’Ausl della Romagna - E’ fondamentale un costante impegno rivolto a prevenire il fenomeno mediante la sensibilizzazione della popolazione, soprattutto delle nuove generazioni, a favore della promozione di una cultura rispettosa dell’individuo e della parità e in questo l’Ausl della Romagna è attiva sui diversi fronti e il progetto avviato ne è la prova tangibile. Con soddisfazione oggi possiamo dire che presto, grazie alle donazioni e alla generosità dei cittadini e della società civile, daremo le prime restituzioni sui diversi territori, dell’impego dei fondi raccolti attraverso la realizzazione di ambienti di cura e accoglienza delle donne vittime di violenza che accedono alle nostre strutture"

Riparte l'iniziativa dei Donatori di Musica, che vede la direzione artistica di MagicaMenteMozart APS di Forlì, presieduta dal M° Tito "Yuri" Ciccarese, con il ciclo "Musicura. Concerti e Assoli ... per non sentirsi soli" negli ospedali di Forlì, Cesena, Hospice di Forlimpopoli e Irst di Meldola.
I concerti sono riservati a pazienti, familiari e personale sanitario e la musica viene portata direttamente a chi sta vivendo una particolare situazione di sofferenza, a causa della malattia. Il ciclo è partito giovedì 12 ottobre con un concerto all'Irst di meldola e si concluderà il 14 gennaio. Nell'imagine il programma di tutti i concerti.

 

 

Sabato 28 ottobre torna a Forlì l’iniziativa ‘I Sabati della prevenzione’, promossa dal Servizio Igiene e Sanità pubblica con il patrocinio del Comune di Forlì .
Dalle ore 10 alle 12, presso la Sede Avis - Sala Loreti, in Via G. della Torre n°7, si terrà un incontro pubblico su stili di vita e salute dal titolo: “IL PIACERE DI MUOVERSI: Vieni a scoprire come fare attività fisica in sicurezza con l'attività motoria adattata. Con abbigliamento comodo sarà possibile, per tutti, fare attività pratica supervisionata da un esperto chinesiologo.
Il 25 novembre, sempre a Forlì e sempre nella stessa sede, si terrà invece l’incontro dal titolo: “PIATTO MANGIAR SANO & PAUSE ATTIVE”, impariamo l’alimentazione sana con il supporto della Dietista, mentre, il 16 dicembre si svolgerà l’incontro dal titolo: “IL RUOLO DELL’ ATTIVITÀ FISICA NELLA DISASSUEFAZIONE  DAL FUMO DI TABACCO”.
Gli incontri sono liberi e aperti a tutti. Per informazioni, e iscrizioni, è possibile scrivere a promosalute.fo@auslromagna.it, o contattare il cell.3311371209
Nelle medesime suddetta giornate saranno aperti gli ambulatori vaccinali dell'Igiene pubblica per favorire l'adesione alle vaccinazioni raccomandate da alcune campagne vaccinali in corso (Pneumococco, Papilloma virus, Morbillo e Herpes Zoster).
Gli ambulatori vaccinali saranno aperti presso la sede dell’Igiene Pubblica, in Via della Rocca 19, dalle ore 9 alle 12. Sarà possibile accedere prenotando tramite Cup e Cuptel (800002255).
Gli ambulatori straordinari sono rivolti in particolare ai nati nel 1957, che non hanno ancora fatto la vaccinazione contro lo pneumococco, alle ragazze nate nel 1998 mai vaccinate per il papilloma virus (HPV), ai nati tra il 1980 e il 1989 non protetti contro il morbillo e ai nati nel 1958 invitati a vaccinarsi contro l’Herpes Zoster. Nelle scorse settimane sono stati inviati degli sms di invito alla vaccinazione, o delle comunicazioni tramite il fascicolo Sanitario elettronico, proprio per invitare a vaccinarsi.
Si ricorda che lo stato vaccinale può essere verificato sul Fascicolo Sanitario Elettronico o, in alternativa, può essere richiesto tramite la seguente mail: vaccinazioni.fo@auslromagna.it o
Le iniziative di promozione della salute e prevenzione vaccinale proseguiranno anche nel 2024, con l’ampliamento delle sedi in cui è possibile fare le vaccinazioni e con un ricco calendario di iniziative rivolte al cambiamento di stili di vita a rischio.
 

 

Si comunica che martedì 31 ottobre 2023 l'ambulatorio della Continuità Assistenziale (Guardia medica) di Forlì, ubicato all'Ospedale Morgagni-Pierantoni, al piano terra del Padiglione Morgagni (nella sede degli ambulatori dell'Ortopedia), sarà aperto con accesso diretto unicamente dalle ore 14.30 alle ore 19.30. Nella precedente fascia oraria (8.00-14.30), sarà possibile contattare il numero telefonico 800118009. Ci scusiamo anticipatamente per gli eventuali disagi arrecati all'utenza .

Grande affluenza di operatori sanitari e pubblico anche per la seconda giornata di incontri di bioetica organizzati dall'ospedale di Santarcangelo sul tema "Umanizzazione come motivazione dell'assistere: etica e benessere organizzativo"

"Dalla Cura al Prendersi Cura" è un ciclo Ciclo di incontri che nasce dal coinvolgimento dei reparti e servizi dell'Ospedale e del Territorio di Santarcangelo, con la collaborazione della Diocesi di Rimini e si svolge presso la Chiesa del Suffragio, VIA GIOVANNI PASCOLI N. 5, SANTARCANGELO

Il percorso si è articolato in tre giornate di formazione, confronto e dibattito su tematiche di Bioetica, scaturite dal bisogno formativo espresso dagli stessi operatori sanitari e dall'esigenza di confronto con la cittadinanza.

Il Percorso formativo è accreditato per tutti gli operatori sanitari ed è aperto alla comunità santarcangiolese.

Si ricorda che l'ultimo appuntamento è previsto per giovedì 9 novembre, a partire dalle ore 14,30 , e comprenderà una tavola rotonda che affronterà il tema "Dal pensiero al gesto: i gesti di cura che accompagnano alla fine del ciclo della vita.

La cittadinanza è invitata a partecipare

Sono state ufficialmente presentate, giovedi 19 ottobre, anche alla Comunità di Novafeltria le Infermiere di Famiglia e di Comunità,in  presenza dell’Amministrazione Comunale e dei Responsabili dell’AUSL Romagna – ambito di Rimini.
Una figura nuova, innovativa, professioniste appositamente selezionate e formate con un Corso di Formazione organizzato con l’Università di Bologna , che rappresentano una cerniera tra l’Utenza e la rete dei servizi.
Le infermiere di famiglia di Novafeltria esercitano le loro funzioni nella Casa della Comunità in un ambulatorio dedicato o al domicilio degli Assistiti, collaborando con i Medici di Medicina Generale, i Pediatri di Libera Scelta e tutti gli Operatori coinvolti nel processo di cura e assistenza alla popolazione.Ma non solo: l’obiettivo è anche quello di sviluppare le capacità della stessa comunità di attivare in rete ed in maniera coordinata risorse interne per aiutare i propri membri, specie le Persone più fragili.
“È un nuovo approccio secondo il quale l’operatore intercetta i bisogni delle persone là dove queste vivono e nell’ottica della soluzione dei problemi sanitari e sociali – ha spiegato Cristina Fabbri, Direttrice Assistenziale AUSL Romagna, ambito di Rimini -. Un modello che, in applicazione del DM 77 che riorganizza le cure territoriali, verrà replicato negli altri territori”.
L’Alta Valmarecchia è infatti territorio capofila, in cui viene avviata la prima esperienza-pilota per questa figura, fortemente voluta anche grazie ad un finanziamento specifico derivante dalla Strategia Nazionale Aree Interne, volto all’avvio del progetto.
Soddisfatto il Sindaco di Novafeltria Stefano Zanchini: “abitiamo un territorio vasto e con bassa densità di popolazione; questo, insieme ad un elevato indice di fragilità sanitaria e sociale, ci ha fatto riflettere già in tempi non sospetti sulla necessità di questa figura innovativa, che possa anche facilitare accesso e rapporto con la pur ricca dotazione di servizi sanitari e sociali del nostro territorio; siamo molto contenti già della fase di avvio del progetto, che ha già mostrato di poter raggiungere gli obiettivi che ci eravamo posti, quando lo abbiamo inserito fra quelli finanziati dalla Strategia Nazionale Aree Interne, insieme alla Telemedicina ed al Punto di Accesso ed accoglienza presso la Cittadella della Salute di Novafeltria”.
“Un progetto di questo tipo può essere avviato solo nell’ambito di una comunità che abbia precise caratteristiche: inclusività, accoglienza e con una ricca presenza di associazioni di volontariato – precisa Domenico D’Erasmo, Responsabile Assistenziale del Dipartimento di Cure Primarie e Medicina di Comunità di Rimini –. Si tratta infatti di un servizio che stiamo costruendo mettendo in sinergia il mondo del volontariato, la rete dei servizi sanitari e dei servizi sociali, ed in questo il ruolo dell’Amministrazione Comunale è stato determinante".
Anche Elisa Giuliani, MMG e Coordinatrice del Nucleo di Cure Primarie di Novafeltria, che ha potuto sperimentare in anteprima l’importanza di questa collaborazione, vede in questa nuova figura “una preziosa possibilità, che ha consentito, già in questo primo periodo di iniziale sperimentazione del servizio, di affrontare insieme ed efficacemente situazioni territoriali complesse e delicate".
Secondo il Direttore del Dipartimento di Cure Primarie e Medicina di Comunità di Rimini, Alessandro Franco, “questa progettualità dimostra la capacità di leggere i bisogni specifici dei territori, specie quelli con minore facilità di accesso ai servizi, mettere in rete tutte le nostre strutture, comprese quelle della Prevenzione e quelle dell’Assistenza Sociale, dei Comuni, del Terzo Settore, pianificare con rigore gli interventi e, alla fine, realizzarli con concretezza; l’assistenza territoriale sta crescendo velocemente come ci aspettiamo”.
Presentata ieri anche l’esperienza del “Farmacista Informato dei Fatti”, un fulgido esempio di come sia possibile mettere in rete e coordinare a vantaggio di tutti i Cittadini le opportunità e le risorse già presenti nel territorio e nella comunità. Ne ha parlato la Farmacista Simonetta Molinaro, in un video perché impegnata a Roma a ritirare un premio proprio per questo progetto, che sottolinea come “è necessario avere entusiasmo, buona volontà e sensibilità ma è indispensabile la competenza: anche in questo progetto, che si colloca nella rete dei Servizi di contrasto alla violenza di genere, è necessaria una formazione specifica che si mette poi al servizio di una rete alla costruzione della quale le nuove Infermiere di Famiglia hanno collaborato e stanno promuovendo.”
Presente anche l’Assessore Comunale Elena Vannoni: “dobbiamo lavorare di squadra imparando sempre di più a passarci la palla”.
Fra i commenti dei Cittadini convenuti all’evento, che si è tenuto presso la Parrocchia di Via della Pieve, grazie alla collaborazione di Don Simone, anch’egli parte integrante della rete di protezione sociale, uno sopra tutti “…un progetto bellissimo, sembra quasi incredibile che in aggiunta ai Medici di Base noi Cittadini potremo contattare anche le Infermiere di Famiglia, se poi penso che verranno a trovarci a casa e nei luoghi della comunità…affronto i miei prossimi anni con maggiore fiducia”.
In conclusione, ancora il Sindaco Zanchini: “abbiamo nel tempo consolidato il partenariato con l’AUSL su progetti come questo, di concreto sviluppo del nostro territorio e abbiamo con decisione e responsabilità indirizzato i fondi della Strategia Nazionale Aree Interne all’avvio di queste esperienze; con questi fondi finanziamo l’avvio del progetto per i primi 3 anni; una decisione lungimirante che ci ha permesso di essere capofila in Azienda rispetto alla pianificazione”.

Le Infermiere di Famiglia, che per il momento coprono l’area del comune di Novafeltria, diviso in due “cellule” di abitanti direttamente assegnati ad ognuna di loro (a Nord e a Sud di Piazza Bramante), in stretta integrazione e sinergia con il Servizio Infermieristico Domiciliare, sono contattabili presso la Casa della Comunità di Novafeltria.

Pochi giorni fa è stato inaugurato, nel reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Ceccarini di Riccione, diretto dalla dott.ssa Antonella Potalivo, un nuovo ambulatorio di follow up post intensivo.
All’inaugurazione sono intervenuti la Direttrice Sanitaria dell’ospedale, dott.ssa Bianca Caruso, i direttori delle Unità Operative, i medici e gli infermieri della Anestesia e Rianimazione e una ex paziente della Rianimazione di Riccione, che hanno condiviso e festeggiato insieme l’inizio di questo percorso virtuoso di umanizzazione delle cure in cui “la presa in carico globale della persona paziente e della famiglia rimangono la priorità per una buona sanità”.
Perché il follow up?
“ Perché – spiega la dottoressa Potalivo - è ormai risaputo che, alla dimissione dalla terapia intensiva, i pazienti presentano spesso una serie di esiti fisici, psichici e sociali correlati alla gravità della patologia che li ha portati in rianimazione, alla lunghezza della degenza, alle terapie, e ai presidi cui sono stati sottoposti e al trauma dell’evento malattia che coinvolge anche le famiglie (PICS: Post Intensive Care Syndrome).”
“Nell’ambulatorio di follow up – prosegue - una équipe medico infermieristica della terapia intensiva incontra i pazienti e i loro famigliari a 6-9 mesi dalla dimissione e, attraverso un colloquio e la somministrazione di scale di valutazione, esamina gli esiti post – ricovero, cercando, attraverso la creazione di percorsi personalizzati, di facilitare il rientro dei pazienti nella vita lavorativa e sociale a livelli il più possibile equiparabili alla situazione precedente la malattia. La visita di follow up rappresenta anche un momento di crescita e miglioramento dell’equipe stessa grazie ai feed back che i pazienti e i loro famigliari ci restituiscono durante il colloquio, così da poter migliorare continuamente la qualità della assistenza che offriamo.”
“L’evento – conclude- è stato l’occasione per inaugurare anche il progetto che consente l’ingresso nella Anestesia e Rianimazione di Riccione degli “animale da affezione”, realizzato in collaborazione con la Direzione Sanitaria dell’ospedale, i veterinari dell’AUSL Romagna e le Malattie infettive di Rimini.
Il progetto della pet therapy consente ad animali di affezione, nello specifico cani e gatti, di accedere alla Terapia Intensiva affinchè i pazienti possano godere della compagnia dei loro animali anche nella grave malattia .
Coloro che volessero usufruire di questa possibilità potranno segnalarlo agli operatori della Rianimazione e, previe adeguate verifiche delle condizioni di salute e vaccinali degli animali, si procederà all'ingresso in reparto. Questo momento sarà ovviamente organizzato e gestito in maniera controllata per poter garantire la sicurezza dei pazienti, degli operatori e anche degli animali stessi.
Un ringraziamento sentito anche alla “Andrea Lupo ONLUS “ associazione che si occupa da sempre di umanizzazione delle cure e che ha sostenuto e appoggiato con forza queste iniziative".

Presentati oggi, a Riccione, il Centro di Chirurgia Bariatrica, accreditato SICOb (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche) e la mostra “Chiave di svolta” dell’Associazione Amici Obesi.
La mostra fotografica “Chiave di svolta” Storie e percorsi di persone con obesità” è esposta all’interno dell’Ospedale Ceccarini e sarà aperta ancora per qualche settimana. La mostra ha come obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica verso una lettura dell’obesità meno stigmatizzante, meno colpevolizzante ma con l’occhio di chi comprende le sofferenze del paziente che convive con obesità. Le storie dei protagonisti sono raccolte anche nell’omonimo libro fotografico che si può scaricare sul sito dell’associazione www.amiciobesi.it. Il progetto, realizzato dall’Associazione Amici Obesi Onlus, attraverso gli scatti di Stefano Barattini e le narrazioni raccolte da Daniela Consonni, ha come obiettivo richiamare l’attenzione sul fatto che l’obesità si può, e si deve, combattere.
“In Emilia Romagna, spiega il dottor Andrea Lucchi, direttore della Chirurgia Generale dell’ Ospedale di Riccione - il 42% degli adulti tra i 18-69 anni presenta un eccesso di peso. In particolare, il 31% (900 mila persone) è in sovrappeso e l’11% (331 mila) è obeso ed il picco d’incidenza si registra soprattutto negli individui di sesso maschile tra i 50 e i 69 anni. L’obesità è una patologia multifattoriale, correlata a numerose comorbilità (cardiovascolari, metaboliche, in particolare il diabete, osteoarticolari, respiratorie e, non ultimo, l’aumento di incidenza di neoplasie) che determinano una riduzione della quantità e qualità di vita. L’obesità ha inoltre un impatto sociale consistente con una notevole spesa sanitaria per il trattamento delle patologie associate e provoca una riduzione dell’attività lavorativa-scolastica. Infine non si può dimenticare il grave stigma da cui gli obesi sono affetti. Esistono molti tipi di intervento chirurgico che si possono classificare in base al meccanismo d’azione: restrittivi, malassorbitivi, misti che combinano i precedenti principi ed altri con meccanismo d’azione ormonale. Tali interventi vengono eseguiti tutti per via mininvasiva e sono ovviamente a carico del SSN. Esistono inoltre metodiche puramente endoscopiche come la gastroplastica endoscopica o il palloncino intragastrico che si integrano nel percorso multidisciplinare. La gran parte di queste metodiche consente una perdita di almeno il 50 % dell’eccesso di peso (ma spesso fino al 100% dell’eccesso peso) e comportano la guarigione (o comunque un miglioramento) delle patologie correlate come diabete, ipertensione, dislipidemie, apnee ostruttive del sonno (OSAS) ed artropatie da carico. Oltre alla stigmatizzazione dell’obesità spesso si tende a stigmatizzare anche la chirurgia bariatrica e purtroppo alla ribalta delle cronache giungono i casi complicati che possono portare al decesso del paziente. In realtà i dati epidemiologici dicono che la mortalità di questa chirurgia è inferiore alla mortalità di uno degli interventi più diffusi: la colecistectomia”.
“Il trattamento multimodale dell’obesità – prosegue il medico - coinvolge diversi professionisti: nutrizionista, dietista, diabetologo, psicologo e psichiatra, endocrinologo, gastroenterologo endoscopista, pneumologo, anestesista ed anche il chirurgo.
La chirurgia bariatrica nasce negli anni Cinquanta, negli USA, ed in Italia si è diffusa solo negli anni Novanta. Dal registro SICOB nel 2022 sono stati eseguiti circa 16.000 interventi di chirurgia bariatrica in Italia e si stima che quest’anno verranno operati 30000 pazienti contro i 1.600.000 obesi con BMI (Body mass index) superiore a 35 (quindi candidabili eventualmente ad intervento). Nel 2022, in Romagna (tra ospedali pubblici e privato accreditato) 325 cittadini residenti in Romagna sono stati sottoposti a chirurgia bariatrica e nel 2023, sino ad agosto sono stati operati 249 romagnoli (34 % nel pubblico ed il restante 66% in strutture private accreditate). Il numero di pazienti romagnoli che si rivolge al pubblico è in costante aumento tant’è che il presidio di Riccione, diretto dalla dott.ssa Bianca Caruso, con il 28% delle procedure eseguite, è l’ospedale che percentualmente quest’anno, fino ad agosto, ha trattato più obesi residenti in Romagna fra tutte le strutture pubbliche e private romagnole.”
“Il centro di Riccione – chiarisce il dottor Lucchi, ha iniziato l’attività in chirurgia bariatrica nel 2021. Il sottoscritto e la Dr.ssa Laura Agostinelli (dirigente medico della UO) hanno svolto la loro formazione universitaria presso il Modulo di Chirurgia Bariatrica al Policlinico S. Orsola Malpighi di Bologna, allora diretto dal Prof. Enrico Amenta, in uno dei primi e prestigiosi centri di Chirurgia Bariatrica d’Italia. Nell’ambito della riorganizzazione dell’assetto delle chirurgie in Ausl Romagna è stata scelta Riccione come centro per la Chirurgia Bariatrica e, pertanto, è stata eseguita una formazione specifica di tutto il personale medico, infermieristico ed OSS nei migliori centri in Italia e nel mondo.
Il Centro di Riccione, già identificato da AUSL come centro leader della chirurgia bariatrica in Romagna, nel 2023 ha ottenuto l’accreditamento della SICOB che viene rilasciato solo dopo la verifica di specifici e scrupolosi standard qualitativi.
Qui viene eseguito, fra gli altri, un tipo di bypass gastrico con fundectomia e stomaco esplorabile ideato dal Dr. Lesti e dal Prof. Marco Antonio Zappa (attuale presidente della SICOB www.sicob.org). Le indicazioni all’intervento sono codificate dalle recenti linee guida SICOB consultabili online. La chirurgia bariatrica è comunque solo la punta del’iceberg ed il risultato del fondamentale lavoro del gruppo multidisciplinare il cui compito è quello di studiare, selezionare e preparare il paziente all’intervento chirurgico e successivamente di effettuare i controlli post-operatori. Non ultimo dopo il dimagramento spesso è necessario ricorrere ad una chirurgia di rimodellamento corporeo post-bariatrica già in funzione in collaborazione con i chirurghi plastici della UO di Chirurgia Senologica di Santarcangelo”.


Amici Obesi Onlus
Amici Obesi Onlus nasce nel 2005 come punto di ascolto e incontro per le persone con obesità. Ha un grande obiettivo: dare voce alle persone e liberarle dalla paura di affrontare la malattia favorendo lo scambio e il confronto fra le persone affinché il muro del silenzio e della solitudine sia abbattuto. Vuole aiutare tutti coloro che vorrebbero trovare la strada più idonea per affrontare questa patologia in forma volontaria, nel rispetto del senso civico morale e con un impegno concreto e gratuito.Intende sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’obesità e lo stigma sociale e su quanto sia importante la prevenzione, la formazione, la ricerca per aiutare concretamente le persone che ne sono affette.

Grande successo dell'evento "Kids Save lives", organizzato oggi alla Fabbrica delle Candele di Forlì, nella settimana internazionale per la
rianimazione cardiopolmonare (16/22 ottobre).
" Il Centro per le Famiglie della Romagna Forlivese, diretto dalla dottoressa Nadia Bertozzi - spiega il dottor Francesco Landi - in collaborazione con Viva! e Italian Resuscitation Council (IRC), ha portato a Forlì un progetto che ha come obiettivo principale quello di sensibilizzare e formare la popolazione scolastica, di promuovere
comportamenti adeguati nella gestione delle emergenze cardiorespiratorie e promuovere attività di primo soccorso attraverso la realizzazione di
incontri di sensibilizzazione al massaggio cardiaco. Erano presenti tanti bambini e bambine dai sei anni in su e molti adolescenti. Tanti erano accompagnatianche dai propri genitori"
"Il riuscitissimo evento - prosegue- è stato condotta dal Dr.Federico Semeraro, che ha proposto nuovi strumenti tecnologici e applicazioni smartphone per la sensibilizzazione dei più giovani al massaggio cardiaco.Durante la serata sono stati utilizzati anche alcuni visori per larealtà virtuale, con la collaborazione del gruppo Viva di Forlì dell 'Ausl Romagna. Crediamo davvero che sia fondamentale la sensibilizzazione a
questo tema dei più giovani perché, a loro volta, diventino diffusori di
conoscenza."

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