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Giampaolo Grilli

Articoli inseriti da Giampaolo Grilli

Chiunque fosse interessato ad aderire al progetto può scrivere alla dottoressa Silvana Trincone, all’ indirizzo e-mail: silvana.trincone@auslromagna.it e verrà ricontattato quanto prima. 

Il Centro Studi “Giovanni Donati” AUSL Romagna per il Volontariato e la Solidarietà, ha da poco istituito una collaborazione con il Servizio di Telemedicina GHT (Global Health Telemedicine) Onlus operante in Italia e nei Paesi in via di Sviluppo.

“Il servizio di Telemedicina GHT – spiega il dottor Francesco Landi, coordinatore del Centro studi Gianni Donati - è nato nel 2008 per sostenere il programma DREAM (sulla diagnosi e cura dell’ HIV) della comunità di Sant’Egidio, e si è poi diffuso anche ad altre realtà sanitarie africane e non, gestite prevalentemente da missionari cattolici: la gestione del progetto è affidata alla Global Health Telemedicine Onlus nata nel 2013 all’interno dello stesso programma DREAM. Ad ogni centro sanitario in cui GHT opera, vengono consegnati diversi device medicali, quali un elettrocardiografo, apparecchiature per scannerizzare radiogrammi, saturimetro, e altri apparati elettromedicali. Queste apparecchiature sono tutte collegate ad un Pc che attraverso una piattaforma dedicata permette a sanitari periferici di entrare rapidamente in contatto con un pool di specialisti europei che a distanza può offrire un aiuto concreto in diverse situazioni cliniche.Il progetto permette di mettere in comunicazioni medici o infermieri richiedenti appartenenti a un centro sanitario periferico con una rete di specialisti volontari che, a seconda della branca medica richiesta, risponde al quesito medico dando consigli diagnostici e terapeutici o refertando esami strumentali.  
Il richiedente, da un Centro Sanitario Africano o del Sud America, può usufruire di diversi strumenti clinici che guidano il sanitario ad un corretto inquadramento dei segni clinici del paziente, a seconda delle varie specialità mediche richieste – prosegue - Un sistema di alerting SMS, E-MAIL calibrato su ogni singolo utente permette di poter interagire velocemente con i richiedenti e i refertanti. Di grande aiuto nella formazione e nell’assistenza da remoto sono anche brevi tutorial multilingua inviabili anche via whatsapp (https://youtu.be/EEpBauoUlpQ) e di cui gli utenti possono usufruire.”

Collaborano al progetto singoli medici e strutture sanitarie di eccellenza quali:

  • Centro Grandi Ustionati di Cesena dal 2016 e attualmente il Centro Studi Donati AUSL Romagna a cui afferiscono molti Specialisti di diverse discipline Mediche e Chirurgiche;
  • Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma;
  • Ospedale San Camillo di Roma;
  • Ospedale Gemelli di Roma;
  • Fondazione ARPA di Pisa;
  • Ospedale Cisanello di Pisa;
  • Istituto Besta di Milano;

solo per citarne alcune.

Le specialità mediche attualmente disponibili sono: Cardiologia, Radiologia, Malattie Infettive, Chirurgia, Ematologia, Dermatologia, Oftalmologia, Neurologia, Medicina Interna, Endocrinologia, Ortopedia, Urologia, Angiologia, Gastroenterologia, Oncologia, Nefrologia, Ustioni, Diabetologia, Cardiologia Pediatrica e Neonatologia. Ad oggi, sono stati refertati quasi 15.000 teleconsulti. Ogni richiesta può essere inviata ad un gruppo di medici afferenti alla branca specialistica richiesta. Ad ogni teleconsulto possono essere allegati radiografie, fotografie, elettrocardiogrammi, esami del sangue ed altri esami diagnostici o strumentali. Supervisiona il funzionamento della piattaforma un Centro Servizi, composto prevalentemente da infermieri italiani che, quando è necessario, interviene per garantire la conclusione di ogni richiesta di teleconsulto. La piattaforma funziona anche off-line, e permette di archiviare i dati localmente e inviarli e riceverli successivamente quando la connettività è disponibile. Tale particolarità è fondamentale e permette di poter lavorare anche in assenza temporanea della connettività, condizione non così infrequente in alcuni centri africani.

I medici refertanti sono tutti volontari. Il Centro Servizi è garantito prevalentemente da infermieri di alcuni ospedali coinvolti nel progetto.

Qualunque sanitario, anche in pensione,  fosse interessato ad aderire al progetto può scrivere alla dottoressa Silvana Trincone, medico del Centro Grandi Ustionati di Cesena, diretto dal dottor Davide Melandri, all’ indirizzo e-mail: silvana.trincone@auslromagna.it e verrà ricontattato quanto prima.

Il dottor Andrea Fabbri, Direttore del Centro Studi Simeu (Società Italiana della medicina di emergenza-urgenza) e direttore dell' UO Pronto Soccorso, Medicina d'Urgenza e 118 dell'ospedale di Forlì, tra gli autori di un articolo scientifico dal titolo "Accuracy of pre-hospital triage tools for major trauma: a systematic review with meta-analysis and net clinical benefit",pubblicato sul World Journal of Emergency Surgery.

Il dottor Fabbri ha collaborato a questo lavoro con il gruppo Linee Guida Nazionali dell’Istituto Superiore di Sanità che si sta occupando degli “score del triage nel trauma maggiore”. In pratica, è stata condotta una revisione sistematica per valutare e confrontare l'accuratezza degli strumenti di triage pre-ospedaliero per traumi maggiori nell'ambito dello sviluppo delle linee guida dell'Istituto Superiore di Sanità in materia di gestione integrata del trauma.

Anche quest'anno, grazie al patrocinio e al finanziamento della Regione Emilia Romagna e alla collaborazione dell'Ausl Romagna, l'Associazione Emofilici e Talassemici "Vincenzo Russo Serdoz" potrà organizzare la magnifica esperienza della vacanza per ragazzi emofilici,  dall'ultimo sabato di luglio al primo sabato di agosto.
In Europa sono oltre 32.000 le persone affette da emofilia A o B, in Italia sono 10.627 i pazienti affetti da malattie emorragiche congenite, mentre i pazienti noti ai Centri Emofilia della Regione Emilia-Romagna nel 2019 raggiungevano le 1544 unità (dal Registro Malattie Emorragiche congenite).
Dal 2002 la Regione Emilia-Romagna, tra le prime in Italia,  ha organizzato  un sistema assistenziale Malattie Emorragiche Congenite secondo il modello Hub and Spoke, ove i vari Centri sono coordinati dal Centro Hub e forniscono prestazioni standardizzate e, dal 2019, i Centri Emofilia attivi della Rete MEC sono tre: Parma (Centro Hub), Bologna e Romagna con sede a Cesena (Centri Spoke).
 
"Ogni anno, da ben diciassette anni - spiega la presidente dell'Associazione, Serena Russo - portiamo una trentina di ragazzi emofilici provenienti da tutta Italia, e anche dall'estero, a Madonna di Pugliano, 850 metri d'altezza, sull'Appennino tra Marche e Romagna sopra la fortezza di San Leo. L'Ausl Romagna ci sostiene mettendoci a disposizione un medico del Centro Malattie Emorragiche Congenite di Cesena, diretto dalla dottoressa Chiara Biasoli. Nello staff sanitario che accompagna i ragazzi ci sono anche fisioterapisti ed infermieri . I ragazzi durante la vacanza fanno la profilassi alla mattina e imparano anche a gestirla, poi hanno momenti di svago, ginnastica, gite, lavori a tema, come in una normale vacanza o centro estivo. L'ideatore di queste vacanze è stato il signor Brunello Mazzoli, che è anche il direttore della rivista che ne racconta ogni anno l'esperienza raccogliendo testimonianze di genitori, piccoli pazienti ed educatori .Ringraziamo anche il dottor Paolo Masperi, della direzione sanitaria dell'Ausl Romagna, che ci ha fornito un supporto costante  insieme ai professionisti Ausl coinvolti."
 
"Nel 2004 l'Associazione -  spiega la dottoressa Chiara Biasoli - decise di progettare una vacanza estiva per pazienti emofilici. Lo scopo era di portare ragazzi dai 9 ai 13 anni fuori dall'ambito famigliare e dargli la possibilità di vivere, con altri ragazzi affetti dalla stessa patologia, un'esperienza di affrancamento alle limitazioni della libertà personale. Scopo dell'Associazione e dei medici era di farli divertire, ma anche di insegnargli ad autogestirsi sia nello stile di vita che nella somministrazione della terapia specifica. Nel 2008 nacque l'idea di coinvolgere la Regione Emilia Romagna, che da allora ci sostiene e ci finanzia con grande convinzione."
"Forti dell'esperienza maturata - prosegue la dottoressa Biasoli -  il soggiorno estivo è stato organizzato anche nel 2020, sempre osservando le misure di sicurezza richieste per la prevenzione del contagio di Covid. Il progetto, ci teniamo a ribadirlo, rappresenta anche un'importante esperienza formativa per i professionisti dell'Ausl che si occupando della cura dei pazienti emofilici
 
L'associazione Emofilici e Talassemici "Vincenzo Russo Serdoz"

L'Associazione Amici della Fondazione dell'Emofilia di Ravenna è nata nel 1972. L'attività principale dei primi anni, per il fondatore dell'associazione Vincenzo Russo Serdoz e degli altri componenti il primo Esecutivo, fu di andare a cercare gli emofilici esistenti in provincia di Ravenna, per informarli e far loro capire quanto fosse importante non nascondersi e non vergognarsi di questa malattia così strana e sconosciuta, che da pochissimo tempo si aveva anche la possibilità di curare attraverso un prodotto nuovissimo chiamato emoderivato. Facendosi interpreti di un desiderio di vivere una vita normale, questo primo gruppo di emofilici decise di allargare la propria attività e l'associazione ad altri nella provincia di Forlì. La prima grande conquista dell'associazione fu di contribuire a far istituire presso l'Ospedale S. Maria delle Croci di Ravenna un Centro Emofilia, ubicato presso il Servizio Trasfusionale. Inoltre, unico esempio in Italia, decise, nel 1976, di associarsi anche con i pazienti affetti da talassemia e drepanocitosi, cambiando nome in "Associazione Emofilici e Talassemici della Romagna". Si associò anche alla Lega Italiana per la Lotta alle Emoglobinopatie. Dal 2016 con il nome di Associazione Emofilici e Talassemici "Vincenzo Russo Serdoz" fa parte di UNITED l’Associazione Nazionale dei Talassemici e Drepanocitici.

 Le attività:

• Informazione: organizza e partecipa a convegni, e si batte per avere una legislazione adeguata per le persone affette da emofilia, talassemia e drepanocitosi. Da 47 anni pubblica una rivista mensile "EX" attraverso la quale fornisce e divulga informazioni agli emofilici ed ai talassemici, combattendo la disinformazione anche a livello medico. Potete seguirci anche attraverso il nostro sito internet: www.emoex.it ed anche su facebook e su twitter.

Formazione nelle scuole: l’associazione, in collaborazione con le associazioni dei donatori di sangue e di organi, partecipa all’informazione sulle specifiche malattie genetiche nelle scuole medie (terza) e delle scuole superiori.

In collaborazione con la Federazione delle Associazioni Emofilici Italiani (FEDEMO) e con la Unione Associazioni per le Anemie rare, la Talassemia e la Drepanocitosi (UNITED) delle quali siamo soci fondatori, difendiamo i sistemi di cura, gli ausili terapeutici che permettono una qualità di vita confrontabile con tutti gli altri membri della società.

Il dottor Francesco Girelli, Reumatologo dell'UO Medicina Interna di Forlì e delegato regionale Emilia-Romagna della S.I.R. (Società Italiana di Reumatologia), è stato intervistato dalla giornalista Francesca Leoni durante una puntata della trasmissione "Faccia a Faccia".
Il dottor Girelli è stato intervistato sulle problematiche relative ai reumatismi.
 
 
Il professor Vittorio Sambri, direttore dell’Unità Operativa Microbiologia del Laboratorio Unico di Pievesistina dell'Ausl Romagna è stato intervistato ieri dalla giornalista Elena Baiocco. Il servizio andrà in onda nei Giornali Radio Rai 1 di oggi.
 Il professor Sambri è stato interpellato sulla recente scoperta, in Romagna, di una sottovariante della variante Delta del Coronavirus. Il dottor Giorgio Dirani, dirigente biologo suo collaboratore, ha invece illustrato alla giornalista tutti i passaggi del sequenziamento delle varianti in laboratorio.



 
Vista la decrescita dei casi di Coronavirus e il positivo andamento dell'epidemia, a partire dalla giornata di domani , venerdì 18 giugno, il drive-through  di Santa Sofia e il drive-through di Modiglianasospenderanno l'attività .
Qualora si modificasse il contesto epidemiologico, rimarrà la disponibilità di rivalutare una riorganizzazione del servizio.

L’AUSL della Romagna ha messo in luce il suo patrimonio artistico costituito da opere contenute o donate ai piccoli ospedali su tutto il territorio. L’AUSL Romagna è l’unica in Italia che gestisce questa attività con personale interno.


Il Direttore Generale della AUSL Romagna Tiziano Carradori valorizza l’arte e la collega al concetto di benessere e di salute mentale «L’arte è terapeutica.

«Opere d’arte esposte all’interno di ospedali e strutture sanitarie danno sollievo al personale medico-sanitario e ai pazienti, – afferma il direttore generale della AUSL Romagna Tiziano Carradori -  L’arte e la cultura sono aspetti molto legati alla salute o alla sua mancanza. In alcuni casi l’arte è più l’espressione della mancanza di uno stato di salute psichica oppure si può vedere anche come una salute espansa dal punto di vista della creatività oltre i limiti. Quindi la salute è una componente essenziale del vivere sociale che all’occorrenza appunto ne massimizza le potenzialità di una collettività oppure le limita nelle sue libertà. In altre parole l’uomo che ha delle limitazioni nelle sue capacità psicofisiche ed intellettive invece può manifestare delle grandi capacità creative, pensate ai grandi artisti come Van Gogh...»


La nascita dell’AUSL della Romagna è stata l’occasione per avviare una nuova fase ricognitiva del corposo patrimonio artistico proveniente dalle strutture sanitarie pubbliche congiunte alla nuova Azienda sanitaria. Le Ex Aziende di Ravenna Forlì-Cesena e Rimini, coinvolte nelle misure di adeguamento, hanno trasferito tutti i loro beni nella nuova Azienda. In seguito, si è attivata un’impegnativa campagna di verifica e catalogazione dei beni d’interesse storico artistico.


«Noi oggi siamo anche ciò che ci ha preceduto dal punto di vista artistico e dal punto di vista della conoscenza tecnico-scientifica, - spiega il direttore Carradori - Pertanto io trovo doveroso offrire l’opportunità di valorizzare ciò che per me è quel substrato che collega la sanità che si occupa della salute psicofisica delle persone, alla società nelle sue espressioni e anche quante rappresentazioni pittoriche che descrivono la salute o la mancanza della salute delle popolazioni. Mi piange al cuore di vedere perso quello che c’era, quindi di non renderli disponibile di nuovo per la collettività nelle forme più adeguate possibili. Secondo me non esiste capacità di affrontare il futuro se uno non ha la capacità di mettere a valore la memoria dal punto di vista artistico.»


L’AUSL della Romagna è una delle Aziende più grandi d’Italia che comprende tre Province (Ravenna, Forlì - Cesena e Rimini) e settantatré Comuni con un’estensione territoriale di 5 100 Kmq. La ricognizione del patrimonio artistico, terminata nel marzo del 2020, ha messo in luce un patrimonio quantitativamente e qualitativamente notevole frutto dell’intreccio tra le vicende storiche istituzionali e la produzione artistica territoriale ma, da quest’ ultima ricognizione, sono emerse nuove storie che accompagnano altri manufatti da considerare pregevoli. Ovviamente il patrimonio include grandi personaggi (benefattori o medici), ricordati tramite ritratti o donazioni, che hanno contribuito a costruire il senso del servizio sanitario di oggi tramite il senso del dono e della gratitudine.


L’Ausl è proprietaria di un importante patrimonio culturale costituito da un ingente numero di manufatti tutti  inseriti nel registro inventariale e nei libri cespiti gestiti dall’U.O. Servizi Alberghieri e Inventari. Il vero nucleo del patrimonio storico artistico è costituito da circa un migliaio di pezzi di cui una gran parte collocati in regime di comodato d’uso gratuito presso sale espositive e/o luoghi dedicati alla cultura.
Dal 2014, si è avviato il progetto di valorizzazione territoriale denominato, “LA CURA ATTRAVERSO L’ARTE, il patrimonio artistico dell’Azienda USL della Romagna”. Il progetto prevede piccoli nuclei espositivi legati all’area geografica di pertinenza.  Tutti i nuclei espositivi sono contestualizzati dal pannello esplicativo uniformato, supportato dal fascicolo tematico. Attualmente sono stati pubblicati, dal centro stampa aziendale, 15 fascicoli contenuti nel cofanetto, “LA CURA ATTRAVERSO L’ARTE, il patrimonio artistico dell’Azienda USL della Romagna”.
Il lavoro conoscitivo sui patrimonio di derivazione sanitaria affonda le radici nei progetti avviati da quella che era l’IBC della regione Emilia Romagna (dal 1 gennaio 2021, è passato a capo della regione, istituendo il servizio patrimonio della RER). Va ricordata la mostra del 1997 “NON SOLO PIETA’opere d’arte dagli ospedali della provincia di Ravenna” tenutasi a Lugo e Bagnacavallo, che presentò le opere emerse dalla prima ricognizione a tappeto della provincia di Ravenna avviata dall’IBC.
La dott.ssa Sonia Muzzarelli, laureata in Conservazione dei Beni culturali a Ravenna, negli anni ha investito in una formazione specifica necessaria per complessa gestione del patrimonio di derivazione sanitario, ed ha presentato al direttore Tiziano Carradori dell’Ausl un suo progetto di gestione e valorizzazione  delle opere d'arte degli ospedali. Il direttore Carradori ha accettato il progetto e dott.ssa Muzzarelli che si occupa di questo argomento da circa 20 anni.

«La mia attività è iniziata nel 2002, affiancando la dott.ssa Gabriella Lippi che a quel tempo era consulente dell’IBC per l’ex Ausl di Ravenna, - spiega Muzzarelli -  Posso ritenermi molto fortunata perché ho avuto la possibilità di essere formata e affiancata dagli esperti dell’istituto dei beni culturali, fondato negli anni settanta del novecento da Andrea Emiliani. Quindi, il mio metodo di lavoro, si è plasmato su ciò che ho appreso dagli esperti dell’allora IBC che, a loro volta, si erano formati sulle idee di Emiliani. In sintesi ho cercato di mantenere la continuità di un metodo di lavoro. Emiliani negli anni 80 con la mostra “arte e pietà” dava conto di un censimento pluriannuale svolto sul territorio dell’intera regione in riferimento al patrimonio delle Ipab. Parte di questo patrimonio fu poi assegnato alle aziende sanitarie... ed è qui che è iniziato il tutto! Chiaramente nel faentino abbiamo i ceramisti come: Pietro Melandri, Carlo Zauli, Ivo Sassi, Angelo Biancini, Muky, Alfonso Leoni a questi si aggiungono gli  artisti del cenacolo baccariniano. Poi ci sono Giovanni Andrea Donducci, detto il Mastelletta; Giovan Francesco Nagli, detto il Centino; Guido Cagnacci; Benvenuto Tisi, detto il Garofalo; Sebastiano Filippi, detto il Bastianino; Cristoforo Savolini, Giulio Ruffini; Gofredo Gaeta; Gianni Cinciarini.»


La dott.ssa Sonia Muzzarelli presenterà il lavoro che ha svolto sul patrimonio artistico della AUSL Romagna a Castelbolognese, presso il Mulino Scodellino il prossimo lunedì 21 giugno, alle ore 20.30.


Per informazioni: scodellino@gmail.com

Effettuato delicatissimo intervento di angioplastica presso l'Ospedale "Morgagni-Pierantoni" di Forlì.

Effettuato con successo presso l'Ospedale Morgagni-Pierantoni un intervento di angioplastica coronarica ad altissimo rischio dall' équipe di Emodinamica Forlì-Cesena, diretta dal dott.Fabio Tarantino.

"Il paziente - spiega il dottor Tarantino - era ricoverato presso la UOC di Cardiologia di Forlì, diretta dal dott. Marcello Galvani, per una grave forma di cardiopatia ischemica refrattaria alla terapia medica, già trattata in passato con bypass aortocoronarici. L'eccezionalità dell'intervento è consistita nell'utilizzare, per la prima volta nella sanità pubblica della Romagna, e secondo caso in regione Emilia Romagna, un sistema di assistenza ventricolare avanzato (Impella-Abiomed) in grado di proteggere il cuore del paziente durante il delicatissimo intervento e consentire ai sanitari di operare avendo a disposizione più tempo e condizioni di massima stabilità".

“Insieme all'interventistica strutturale sulle valvole (TAVI), che già effettuiamo per i nostri pazienti con un buon successo da due anni - spiega il dottor Fabio Tarantino - con questo intervento si apre presso la nostra struttura una delle frontiere più avanzate della cardiologia interventistica coronarica” .

“L’impiego di supporti meccanici avanzati per i pazienti sottoposti ad angioplastica ad alto rischio ma, soprattutto, per i pazienti con shock cardiogeno - conclude il dott.Galvani -apre nuovi scenari di trattamento per patologie cardiache di estrema gravità. In particolare, nel caso dei pazienti con shock cardiogeno, la disponibilità di un supporto meccanico per la circolazione ne permetterà il trattamento all’interno di una rete regionale (di recentissima istituzione), nella quale l’intervento da noi oggi effettuato anticipa l’avvio”.

È stato consegnato ieri mattina un computer di ultima generazione donato da una paziente e famigliari in segno di riconoscenza, alla Chirurgia Generale e Terapie Oncologiche Avanzate di Forlì diretta dal Prof. Giorgio Ercolani per le attività di ricerca, divulgazione scientifica e formazione in video-chirurgia, in particolare computer e robot assistita. “Si tratta di una postazione di ultimissima generazione -spiega il dottor Cavaliere, titolare dell'incarico aziendale di alta specializzazione in chirurgia robotica gastroenterologica - e dalle caratteristiche hardware di alta gamma, tra i migliori disponibili, soprattutto per il montaggio video con definizione fino a 4K e la computer grafica; le sue caratteristiche lo rendono uno strumento particolarmente adatto all'elaborazione e al montaggio di filmati chirurgici per la ricerca scientifica e la divulgazione delle più moderne tecniche operatorie come la laparoscopia e la robotica”. Inoltre, la postazione sarà abilitata allo streaming audio/video per la partecipazione dei medici dell'unità operativa ad eventi scientifici on-line e alle riunioni tecnico-scientifiche in teleconferenza o per la preparazione delle relazioni e video per gli aggiornamenti scientifici e la didattica universitaria.

"Durante il mio percorso di cura - dichiara Barbara Volpe, la donatrice - ho avuto la fortuna di incontrare persone splendide, di grande professionalità e con un approccio al paziente umano e caloroso. Sono davvero grata a tutto il personale del U.O. Chirurgia Generale e Terapie Oncologiche Avanzate dell’Ospedale “G.B. Morgagni L. Pierantoni” di Forlì per avermi sostenuta e guidata attraverso l’esperienza non facile della malattia. Come famiglia, desideriamo che molti più pazienti possano usufruire della chirurgia robotica, meno invasiva e con un recupero post-operatorio decisamente più veloce. Proprio per questo siamo onorati e felici di poter contribuire alla formazione di nuovi medici specializzati, con la speranza che questo gesto possa ispirare i cittadini delle nostre comunità a fare altre donazioni. L’iter non è complicato, la responsabile del Fundraising aziendale è Elisabetta Montesi . Un ringraziamento particolare va alla sua disponibilità e al suo impegno." "Siamo noi - afferma il prof Ercolani- a dover ringraziare per questo ulteriore gesto di grande generosità da parte della famiglia Volpe/Bisulli, a sostegno dei clinici della nostra Azienda, che oltre a mostrare una grande sensibilità sull’importanza della ricerca e della formazione continua in medicina, ci rende orgogliosi e ci motiva a proseguire nel lavoro quotidiano per assicurare elevati livelli assistenziali."

Donato all’Oculistica dell'Ospedale Morgagni di Forlì, un aberrometro-biometro, strumento di ultima generazione per gestire e sviluppare i servizi in ambito miopia e occhio secco, all’interno degli ambulatori della unità operativa ospedaliera. I titolari di Shoptic 43 srl e Ottica Dieci Decimi, lo hanno consegnato questa mattina al Direttore dell'UO Giacomo Costa. Presenti il dottor Andrea Galeotti, direttore del servizio infermieristico e tecnico di Forli e la dottoressa Sandra Nocciolini dello stesso servizio, il dott. Cesare Bini, della direzione sanitaria del presidio ospedaliero di Forlì e la Responsabile dell'Ufficio di Fundraising aziendale.

Si tratta di uno strumento con caratteristiche che lo rendono adatto a combattere la crescente crisi sia della miopia che della sindrome dell’occhio secco; incorpora la topografia corneale compreso l’esame di cheratocono e pupillometria, le misurazioni di lunghezza assiale con interferometria a bassa coerenza ottica, rapporti di progressione per l’analisi dell’efficacia del trattamento e un’ampia serie di strumenti di valutazione dell’occhio.

"Questa attrezzatura di ultima generazione assai versatile - afferma Il Dott. Costa - è una pietra miliare nella battaglia contro l’epidemia globale di miopia. Si stima che il 50% della popolazione mondiale, comprese le regioni europee, diventi miope entro il 2050. Per questo l'attrezzatura è fondamentale per la prevenzione, tanto che verrà utilizzata nell’ambito del programma di screening dell’ambliopia nella fascia di età 3-5 anni, attivo nella AUSL della Romagna, per il monitoraggio e l’educazione sanitaria riguardante le implicazioni della miopia. Non solo, infatti è estremamente innovativo anche per lo studio della superficie oculare incorporato nello strumento, per la diagnosi e la gestione della sindrome dell’occhio secco nella popolazione anziana, altra patologia emergente ma spesso trascurata".

" Questa donazione, che si inserisce in un momento di difficoltà per la collettività causata dalla pandemia - precisa Emanuele Minghini, titolare dell"ottica Dieci Decimi - è solo la prima tappa di un percorso che sicuramente proseguirà. Intendiamo infatti continuare ad offrire il nostro supporto in modo continuativo a tutta la sanità pubblica locale".

"Siamo molto grati - afferma il Dott. PAOLO Masperi, direttore del presidio ospedaliero di Forlì - per la sensibilità dimostrata con questa donazione, che mette a disposizione un'ulteriore dotazione tecnologica per la prevenzione e la diagnosi precoce di patologie dell'occhio, rivolta alle diverse fasce d'età della popolazione di riferimento, e va a potenziare i programmi di screening già attivi, migliorando la qualità assistenziale, già molto elevata, del nostro ospedale".

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