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Articoli filtrati per data: Ottobre 2017

A partire da lunedì 09 ottobre l’attività dei quattro medici di medicina generale che attualmente operano nella frazione di Savarna (dottori Luca Bagioni, Eliana Baldini, Giovanni Tedde e Antonio Tremamunno), si trasferirà nella nuova sede della Casa della Salute di Mezzano-Santalberto (Sede di Savarna).

Pertanto gli ambulatori attualmente siti in Via del Quadrilatero, 1 (Bagioni) e in Via Savarna 243/A (Baldini, Tedde e Tremamunno), verranno trasferiti presso il Centro Sociale “La Pioppa” in via dei Martiri, 18, dove è imminente anche l’apertura del centro prelievi non appena saranno ultimate le dovute procedure autorizzative.

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Lunedì 23 ottobre, alle ore 15, presso la sala Pieratelli dell'ospedale di Forlì il professor Bert W. O'Malley, Jr. , Direttore del del Dipartimento di Otorinolaringoiatria della PENN University di Filadelfia (USA) interverrà come relatore all'incontro di aggiornamento organizzato dal Dipartimento Testa- Collo, diretto dal prof.Claudio Vicini.

Il prof. Bert W. O'Malley è  uno dei due inventori della tecnica  di Chirurgia transorale robotica ed è stato maestro  del prof. Claudio Vicini. È direttore del programma di ricerca sul cancro della testa e del collo, co-direttore del Centro per il cancro della testa e del collo e co-direttore del Centro per la chirurgia della base cranica della PENN.

La chirurgia robotica trans orale (TORS) permette al chirurgo di operare attraverso la bocca, evitando di praticare incisioni esterne.
Il sistema da Vinci utilizzato per la procedura può vantare una visione ingrandita in 3D ad alta definizione e degli speciali strumenti che consentono una mobilità perfino maggiore rispetto a quella del polso umano. In conclusione, il robot da Vinci dà al chirurgo la possibilità di operare con una visione, una precisione, una destrezza e un controllo fortemente potenziati a tutto vantaggio di precisione ed efficienza.

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L’evento "Il futuro aperto dell'infermiere. Idee per continuare il lavoro di Antonietta Santullo", che si svolgerà nel pomeriggio del 24 ottobre al Palacongressi di Rimini (tutti i dettagli e le modalità di iscrizione nell'allegato pieghevole), non vuole essere la commemorazione di una brava collega e amata amica o, almeno, non solo. Già dal titolo si è cercato di dare il senso della vitale dinamicità di una donna che cercava di costruire un po’ di futuro per sé stessa e per una professione che ha ancora grandi potenzialità da esprimere. Certo i cuori curveranno verso i ricordi e condivideremo il peso di un’assenza, ma la mente ci deve guidare all’apertura di nuovi orizzonti, come voleva “Anto”.

L’infermiere è una professione sempre più matura e ancora alla ricerca di nuovi assetti clinico-organizzativi chiaramente definiti per interpretare al meglio un mandato assistenziale molto vasto, dove c’è spazio per assestamenti, innovazioni e sperimentazioni.

Le due letture magistrali cercano di ampliare il nostro sguardo correlando l’evoluzione infermieristica con gli attuali studi interdisciplinari. Con gli interventi sullo stato dell’arte, ben radicati nell’esperienza quotidiana, si offre un panorama di come una delle più grandi aziende sanitarie nazionali sta sviluppando attività a protagonismo infermieristico. Alcuni interventi ci faranno conoscere le belle iniziative sorte spontaneamente  nel nome di Antonietta (Antonella) Santullo.

La nostra speranza è che la giornata sia uno stimolo per proseguire un cammino già avviato, per porsi domande scomode  e magari per azzardare proposte; d’altra parte determinazione, amore di conoscenza e accettazione di sfide, sono doti di chi guarda avanti senza dimenticarsi del resto…

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Si comunica che a partire da lunedì 9 ottobre, prende avvio l’attività al pubblico dell’Ispettorato micologico con tre sportelli aperti nel territorio provinciale di Rimini. Questo è infatti il periodo dell’anno di maggior produzione fungina spontanea e sono dunque previste sedute periodiche di consulenza alla cittadinanza da parte di quattro micologi, i dottori Maurizio Cruciani, Paolo Pasini, Andrea Ricci, coordinati dal dottor Silvio Cantori (nel restante periodo dell’anno è comunque possibile far controllare i funghi raccolti con un visita prenotata, telefonando al recapito 0541.707290).

Sedi ed orari sono i seguenti.

Rimini – sede di via Coriano, 38 “Colosseo”: lunedì e venerdì dalle ore 15 alle ore 17;

Riccione – Sede di quartiere Fontanelle – via Sicilia, 45 (presso associazione micologica): lunedì dalle ore 15 alle ore 17 e giovedì dalle ore 9 alle ore 11;

Novafeltria – sede di piazza Bramante, 10: lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 8 alle ore 9.

A riprova dell’importanza di mostrare i funghi raccolti prima di consumarli, nel corso del 2017 si sono già verificate 5 intossicazioni che hanno coinvolto complessivamente 9 persone. “Anche un solo fungo tossico in mezzo agli altri – spiega il dottor Cantori – mette a rischio il consumo di tutti. Per questo è sempre importanti mostrarli ad esperti”.

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Grandissimo successo di pubblico nel secondo incontro svoltosi ieri sera  alle Conversazioni  presso il  MAF di Forlimpopoli, in collaborazione con RavennAntica-Fondazione Parco Archeologico di Classe, l' Universita' di Bologna e Ausl Romagna Cultura .

Protagonista della serata le mummie, raccontate dal prof. Mirko Traversari del Laboratorio del Dna antico dell' Universita' di Bologna, sede di Ravenna

 

"Siamo partiti dalla mummificazione egizia- spiega il prof. Traversari - passando per le torbiere irlandesi, fino ad arrivare ai pietrificatori italiani, Girolamo Segato in primis, senza dimenticarsi di Von Hagens, padre della plastinazione. Abbiamo concluso con un caso studio emblematico, le mummie di Roccapelago, facendo alcuni paralleli con le altre mummie italiane (Ferentillo, Venzone, Urbania, Cappuccini, etc)"


Il ciclo di conferenze, forte della collaborazione dell'Ausl Romagna Cultura, prevede ora un ultimo appuntamento in programma per venerdì 13 ottobre, alle  ore 20.30,  dal titolo : "Far luce sul passato: lo studio delle biomolecole antiche nei reperti archeologici" . Relatrice la dottoressa Elisabetta Cilli , genetista presso il Laboratorio di Antropologia e DNA antico-DBC Ravenna, Universita' di Bologna.


L’ingresso alle conferenze è gratuito

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Questa mattina sono stati donati al reparto di Pediatria di Forli oltre 45 libri e una decina di mazzi di carte da gioco, che contribuiranno a creare una piccola libreria nel reparto, a cui potranno attingere tutti i bambini ricoverati.

 

Tutto parte da una festa e da un gesto di solidarieta'.

 

Nel mese di settembre, due amiche,Helenia Fantini e Federica Poggi, hanno organizzato una festa di beneficenza presso la Trattoria Monte Paolo di Dovadola.

In quell'occasione sono stati raccolti €505 con l'obiettivo di creare una piccola biblioteca presso il Reparto di Pediatria dell'ospedale Morgagni -Pierantoni di Forlì.

La giocattoleria- libreria Momini, dove i libri sono stati acquistati, ha collaborato alla realizzazione di questo progetto donando il 15% della spesa, utilizzati per altri acquisti.

Una iniziativa  da imitare, che dimostra come, con un piccolo gesto, sia possibile fare molto bene.

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Azienda USL della Romagna e Ufficio Scolastico Regionale – ambiti territoriali di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna hanno sottoscritto oggi a Ravenna il protocollo di intesa, di durata triennale, per l’Alternanza Scuola Lavoro.

“Nuove competenze per arricchire il percorso scolastico e offrire ai ragazzi occasioni e strumenti per riflettere sulle scelte formative e professionali che li attendono. Questo – spiega Pierdomenico Lonzi, Direttore dell’Unità Operativa Sviluppo Organizzativo, Formazione e Valutazione - è l’obiettivo che l’Azienda USL della Romagna intende perseguire proponendo, agli studenti degli Istituti Superiori, un’ampia varietà di progetti in ambito economico, amministrativo, informatico che spaziano anche alle tecnologie biomediche, alla biblioteca, a progetti di sanità pubblica  per accompagnarli affinché la loro esperienza possa costituire una vera occasione per imparare e crescere, attivando così una dinamica alleanza tra mondo della scuola e mondo della sanità.”

Agostina Melucci, Dirigente dell’Ambito Territoriale scolastico di Ravenna (già denominato Provveditorato agli studi) rileva come “tale collaborazione possa essere di grande utilità per tutti i soggetti istituzionali e personali coinvolti, comportando un reciproco scambio di conoscenze scientifiche e prassi di profonde relazioni umane. Il pensare e conoscere  della scuola va a incontrarsi positivamente con la ricerca clinica degli ospedali e le locali strutture di orientamento ad una vita più sana”

“La legge 107 del luglio 2015, detta “Buona scuola” – afferma Giuseppe  Pedrielli, Dirigente dell’Ambito Territoriale scolastico di Forlì Cesena  - ha previsto percorsi obbligatori di alternanza nel secondo biennio e nell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado. Il protocollo sottoscritto oggi è un ulteriore importante passo per allargare le possibilità offerte alle istituzioni scolastiche di tutta la Romagna. E’ bene sottolineare che le esperienze di alternanza scuola lavoro non sono importanti solo per le finalità formative-orientative, ma anche per le ricadute auspicabili che possono e devono avere nell’innovare il modello didattico utilizzato in tutte le discipline scolastiche”.

Nel corso dell’anno scolastico 2016/2017 l’Azienda USL della Romagna ha sperimentato un percorso metodologico e organizzativo che ha coinvolto tutti gli ambiti territoriali di riferimento per contribuire alla realizzazione di processi di integrazione tra istituzioni scolastiche e mondo del lavoro attraverso la valutazione della richiesta delle scuole e la progettazione di percorsi volti a dare risposta a tali richieste e a contribuire all’arricchimento dell’offerta formativa e alla qualificazione delle risorse umane. L’attività ha preso avvio nel gennaio 2017 con la costituzione di una rete di tutor aziendali che hanno condiviso obiettivi e modalità di attuazione dei percorsi all’interno delle strutture dell’Ausl. Ciascun tutor ha elaborato un progetto che, pur partendo da obiettivi trasversali comuni, (conoscenza della struttura organizzativa dell’Azienda ospitante; mission e vision aziendali; acquisizione delle essenziali norme regolamentari del rapporto di lavoro dipendente) conducesse gli studenti ad inserirsi in processi specifici all’interno dei servizi.

Il percorso metodologico è stato illustrato ai tutor scolastici degli Istituti che avevano attivato contatti con l’Azienda USL Romagna.  Ad oggi, 10 Istituzioni scolastiche (tra cui alcuni Poli Scolastici) hanno perfezionato la convenzione con l’Azienda USL Romagna: 3 afferiscono al territorio di Cesena, 5 al territorio di Forlì, 2 al territorio di Ravenna; mentre a Rimini sono in corso contatti per informazioni ed invio di documentazione.

Il primo percorso è stato avviato il 2 maggio scorso a Ravenna. Un centinaio gli studenti accolti nel periodo maggio-agosto 2017, mentre altri 13 percorsi sono in corso di svolgimento.

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Convegno

Rete Integrata in Gastroenterologia e

Gestione delle Malattie Infiammatorie

Croniche Intestinali

Forlì, 13 ottobre 2017

Ospedale “Morgagni-Pierantoni”

Sala “M. Pieratelli” - Padiglione “Morgagni”

 Continua il  percorso iniziato nel 2003  dall' U.O. di Gastroenterologia ed  Endoscopia digestiva  di Forlì , coordinato da lla dott.ssa  Daniela Valpiani e diretto dal dottor Enrico Ricci, con la costituzione della IBD  ( INFLAMMATORY BOWEL DISEASE )   Unit dedicata al processoassistenziale del paziente con malattia infiammatoria cronica   intestinale  e si arricchisce di nuove attività e progetti. Dalla creazione, a Forlì, del primo Registro per patologia  delle Malattie infiammatorie croniche intestinali , in   procinto di essere istituzionalizzato ed esteso all'intera azienda Usl Romagna,alla  governance  della patologia , secondo moderni modelli di gestione in Rete, alcuni  già presenti in  Regione Emilia Romagna.
Del presente e del futuro di questa rete si parlerà  al convegno "Rete Integrata in Gastroenterologia e Gestione delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali", che si terrà presso l'Ospedale di Forlì il 13 ottobre prossimo (programma e scheda di iscrizione allegati)
Tra gli ospiti saranno presenti: la dott.ssa Anna Maria Marata e la   la dott.ssa Bruna Baldassarri, della Direzione Generale Cura della  persona, Salute e Welfare della Regione Emilia Romagna . Si parlerà anche di Rete ,  in ambito di terapie   biologiche,  con la  prima esperienza a Palermo, presentata d a l Prof. Cottone e del modello di Reti in Endoscopia Digestiva, illustrata dalla prof.ssa   Rita Conigliaro a Modena.
La dott.ssa Marina Beltrami e il prof. Fornaciari  tratteranno invece della prima realizzazione di Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale  (PDTA) in IBD della Regione  Emilia Romagna , a Reggio Emilia.  Largo spazio a  innovazione e  r icerca  anche a prestigiosi esperti  nel campo delle Malattie Infiammatorie Intestinali, appartenenti   all'Università di Bologna e Roma (prof. Franco Bazzoli, prof. Mauro   Bernardi, prof. Massimo Campieri , prof. Paolo Gionchetti,  prof.   Gilberto Poggioli, prof. Silvio Laureti, prof. Alessandro Armuzzi,   prof. Vincenzo Villanacci, prof. Giorgio Zoli) che si confronteranno   con  gli  esperti   forlivesi in ambito gastroenterologico e  chirurgico.
 
 

Segreteria Scientifica

Alessandro Casadei, Elena Cavargini, Emiliano De Vergori, Ilaria Manzi, Tommaso Gabbani,Veronica Lunedei, Salvatore Ricca Rosellini, Leonardo Samperi  - U.O. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Ospedale Morgagni

Segreteria Organizzativa

Progetto Meeting

Via Dè Mattuiani, 4 40124 Bologna

Tel. 051.585792 Fax 051.3396122

E-mail info@progettomeeting.it

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In occasione della giornata mondiale della vista del 12 ottobre, la sezione di Forlì-Cesena dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, in collaborazione con l’U.O. di oculistica di Forlì, Il Centro di Ipovisione di Rimini e il Centro Regionale d’Ipovisione dell’Ospedale Bufalini di Cesena, organizza due incontri informativi aperti a tutta la cittadinanza.

La vista è un bene prezioso, che spesso però viene dato per scontato e non c’è molta conoscenza degli stili di vita e degli accorgimenti che aiutano a preservarla e a prevenire le patologie visive. Il primo di questi due incontri sarà dedicato soprattutto a informare i cittadini su quali sono le più diffuse patologie visive e quali i più efficaci strumenti per prevenirle.

Verranno poi esposte le principali linee della ricerca attuale di terapie per curare le patologie della vista attualmente prive di una cura risolutiva. Crediamo che questo argomento sia di particolare interesse per le persone affette da queste patologie che vogliono essere informate sulle opzioni di cura a loro disposizione o che potrebbero esserlo nel futuro.

Infine in questi due incontri vogliamo fornire una panoramica dei servizi di riabilitazione e di supporto che le strutture del nostro territorio offrono alle persone con patologie visive, dalla riabilitazione ortottica al sostegno psicologico. Chiuderemo con una breve panoramica sulle categorie di disabilità visiva identificate dalla normativa vigente e i benefici previsti per ciascuna di esse.

Data l’importanza di questi temi per la salute e la vita di ognuno, invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare.

PATOLOGIE VISIVE:

DALLA PREVENZIONE ALLA RIABILITAZIONE

Giovedì 12 Ottobre 2017 ore 16,00 – Salone Comunale Piazza Saffi, 8 - Forlì

In occasione della Giornata Mondiale della Vista la sezione di Forlì-Cesena dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, in collaborazione con le UU. OO. di Oculistica di Forlì, Cesena e Rimini,organizza un incontro informativo aperto a tutta la cittadinanza. Farà seguito un secondo incontro nel mese di novembre.

PROGRAMMA

Ore 16.00 – Saluti e Introduzione al Tema della Conferenza

Saluti delle autorità comunali

Dott. Fabio Strada - Presidente dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti

Forlì-Cesena

Ore 16.15 – Inizio lavori

Relatori

Ortottista Mariateresa Tartaglia - Ipovisione: tra cecità e visione

Dott. Edlira Bendo - Patologie cause di ipovisione in età infantile e adulta

Ortottista Eleonora Magnani - Il servizio di ipovisione U.O. Oulistica – G.B. Morgagni- L. Pierantoni

Forlì

Ortottista Mariateresa Tartaglia - Il Centro Regionale di Ipovisione di Cesena e la riabilitazione globale

Ortottista Davide Cacciatore - Il Centro di Ipovisione di Rimini: la nostra esperienza

Dott. Salvatore Sorbello - Aspetti Medico Legali delle disabilità visive

INGRESSO LIBERO E GRATUITO

Con il patrocinio del Comune di Forlì, dell’Azienda USL della Romagna – Cesena e dell’ IAPB Italia Onlus

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Presa in carico efficace, non eccessivo uso di farmaci,  lavoro in squadra anche con gli enti locali e le altre istituzioni.

Si è svolta nel pomeriggio di mercoledì 4 ottobre, presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Ravenna, una cerimonia per ricordare che da circa 13 mesi, nel servizio, stesso, non viene effettuata alcuna contenzione dei pazienti.

Hanno partecipato:

Il sindaco di Bagnacavallo Eleonora Proni (in rappresentanza del Distretto di Lugo);

l’assessore Claudia Gatta di Faenza (in rappresentanza del Distretto di Faenza);

il comandante della polizia municipale di Ravenna Andrea Giacomini (anche in rappresentanza del sindaco di Ravenna);

il giudice tutelare di Ravenna Cesare Santi;

Milena Spadola (Collegio Infermieri Ravenna);

Giovanni Rossi (vicepresidente dell’associazione dei Spdc non restraitment, cioè che evitano contenzione);

Claudio Ravani (Direttore Dipartimento Psichiatrico Ausl Romagna);

Roberto Zanfini (Direttore Spdc Ravenna);

Barbara Bandini (Coordinatrice infermierisiticaSpdc Ravenna)

Valerio Cellini (associazione di parenti dei pazienti “Porte Aperte”).

Di seguito un breve excursus sul tema contenzione e cure psichiatriche, svolto dal dottor Zanfini, quindi i dati ed i principali virgolettati degli altri intervenuti.

Nonostante i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura ricorrano alla contenzione meccanica dei propri pazienti, non sono attualmente presenti leggi o norme che la regolamentino.

Il Regio Decreto 615/1909 - che al Capo IV art. 60 recitava: “Nel manicomio debbono essere aboliti o ridotti ai casi assolutamente eccezionali i mezzi di coercizione degli infermi e non possono essere usati se non con l’autorizzazione scritta del direttore o di un medico dell’istituto. L’autorizzazione indebita dell’uso di detti mezzi rende passibili coloro che ne sono responsabili di una pena pecuniaria … L’uso dei mezzi di coercizione è vietato nella cura in Case Private” - è stato infatti abolito dalla legge 180/1978 che non contempla tale modalità operativa.

In alcune Regioni comunque, in particolare l’Emilia Romagna, le contenzioni meccaniche sono state oggetto di circolari che le disciplinano con apposite disposizioni e vengono puntualmente monitorate.

Nel 2006 il Comitato Europeo per la prevenzione della tortura ha segnalato che in Italia “il potenziale di abuso e di maltrattamento che l’uso di mezzi di contenzione comporta resta fonte di particolare preoccupazione … Purtroppo sembra che in molti degli istituti visitati vi sia un eccessivo ricorso ai mezzi di contenzione”. Per questo motivo la Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome ha, nel 2010, stilato delle raccomandazioni per prevenire le contenzioni fisiche in psichiatria.

Il ricorso alla contenzione è infine stigmatizzato dagli Ordini Professionali e nel 2015 il Comitato nazionale di Bioetica ha ribadito la necessità di un suo superamento.

La contenzione meccanica, infine, oltre che degradante, non è scevra da rischi e complicanze. Sin dal 2000 il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Ravenna ha avviato pratiche atte a ridurre il ricorso alla contenzione meccanica con l’obiettivo di eliminarla come pure di “umanizzare” sempre di più il ricovero in particolare per le persone ricoverate coattivamente. Gli interventi attuati sono stati strutturali, clinico organizzativo e formativi.

Per quello che riguarda gli interventi strutturali l’ambiente di cura è stato reso il più possibile simile a quello di un domicilio: sono state tolte le sbarre alle finestre, eliminate le telecamere, e si è reso possibile l’accesso a diverse aree del reparto.

Gli interventi clinico-organizzativi sono consistiti nel:

  • monitoraggio di ogni singola contenzione attraverso la registrazione e l’analisi per individuare i fattori che la determinano, in modo da poter apprendere stretegie/interventi preventivi;
  • trasparenza dell’operato avvisando i familiari e dando loro la possibilità di rimanere in reparto per tutta la sua durata;
  • assistenza continua da parte di un operatore per tutta la sua durata;
  • discussione da parte di tutto il gruppo di lavoro prima di utilizzarla, con supervisione da parte del Direttore per verificare se tutte le strategie alternative sono state esplorate;
  • possibilità di rinforzo del turno in caso di particolari situazioni di crisi;
  • utilizzo del tempo evitando, quando possibile, di “chiudere” la situazione di crisi per aspetti dovuti all’organizzazione.

Sono stati inoltre rafforzanti i piani di trattamento individuali basati sulla diagnosi funzionale, con un atteggiamento improntato alla partnership e al recovery, coinvolgendo la persona; si sono ridotti i tempi di inattività attraverso un aumento del tempo di relazione con gli operatori, l’esecuzione dei trattamenti psicosociali individuali e di gruppo. Le cosiddette regole di reparto sono poi state per gran parte sostituite dai summenzionati piani di trattamento individuale.

Diversi sono stati, infine, gli interventi formativi eseguiti che hanno riguardato l’apprendimento della diagnosi funzionale, di tecniche psicosociali, la gestione del rischio di violenza e dell’aggressività, interventi di debriefing e defusing per il gruppo di lavoro.

Attraverso queste azioni il numero delle contenzioni è stato gradualmente ridotto nel corso degli anni, passando dalle 150 del 2000 (il reparto aveva 15 posti letto) alle 3 del 2016 di cui l’ultima, ad oggi, eseguita nell’agosto di quell’anno. Il numero di pazienti trattati nel 2016 è stato di 430.

A questa situazione positiva si aggiungono altri dati, a loro volta positivi, sull’attività delle strutture per la salute mentale, in Romagna, come reso noto dal dottor Claudio Ravani.

La percentuale di popolazione “pesata” dell’Ausl Romagna rispetto alla Regione è del 25%. Ma dai dati regionali del Sistema Informativo Salute Mentale (Sism) emerge che l’Ausl Romagna eroga prestazioni al 25,23% della popolazione regionale.

Il Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche (Dsmdp) della Ausl Romagna, per la Psichiatria Adulti, eroga percentuali complessive di trattamenti superiori, pari al 26,25%, delle prestazioni complessive dei Dsmdp regionali.

La distribuzione delle prestazioni è ancora superiore se si considerano i raggruppamenti riabilitativi e psicoterapeutici:

  • psicoterapie                                         27,4%
  • psicoeducazione                                  30,29%
  • trattamenti socio-riabilitativi                   30,94%
  • verifiche e supervisioni                          27,6%
  • valutazioni (assessment e altro)            39,82%

Questi dati vanno integrati con le percentuali relative alle prestazioni tradizionalmente legate alla prescrizione e somministrazione dei farmaci, tipiche del setting ambulatoriale, che sono invece percentualmente più basse rispetto agli altri DSMDP regionali:

o          somministrazione farmaci                      21,92%

o          colloquio                                              23,27%

Senza definire differenze “rivoluzionarie”, questi dati indicano però una maggior propensione nel Dsmdp romagnolo ad orientare i trattamenti nell’ambito della riabilitazione, della recovery, della valutazione personalizzata, piuttosto che al tradizionale modello prevalentemente o unicamente ambulatoriale/ farmacologico.

La progettazione sul Budget di Salute, che sta progressivamente avviandosi (e che necessita dei tempi necessari a strutturare collaborazioni con gli altri soggetti coinvolti, come gli Enti Locali, il Privato Sociale, le Associazioni ecc.) contribuirà in modo decisivo a promuovere ulteriormente la logica degli interventi integrati ed altamente personalizzati, nell’ambito dei quali la farmacoterapia non assume certamente un ruolo centrale o esclusivo, ma funzionale e contestuale al raggiungimento degli obiettivi di riabilitazione, di inclusione sociale, di valorizzazione delle risorse della persona e del contesto “naturale”.

Gli altri interventi:

Spadola ha evidenziato che “questo risultato è frutto di un cambiamento culturale anche per gli infermieri. E quando vado in altri contesti raccconto che a Ravenna facciamo così. Sono importanti i lavoro in equipe e l’attitudine alla relazione. Un nostro slogan è ‘conteniamo la contenzione’”.

Giovanni Rossi ha ricordato che i reparti psichiatrici che riescono a raggiungere questi risultati sono 20 – 25 in tutt’Italia.

Giacomini ha ricordato che “a Ravenna è stato firmato uno dei primi protocolli sui tso “e che questi risultati sono frutto di un lavoro costante e di una stretta collaborazione. Davvero una  piccola rivoluzione culturale”.

Mentre il sindaco Proni e l’assessore Gatta hanno rimarcato l’importanza che gli enti locali non siano estranei a questi processi e percorsi nell’ottica della integrazione degli interventi, anche attraverso il budget di salute.

Il giudice tutelare Santi ha evidenziato come sia in aumento il numero di richieste per attivare l’amministratore di sostegno: 350 fino al 20 settembre 2017, mentre nello stesso periodo del 2016 erano state 270. Altro esempio di come la collaborazione di tutti gli enti sia importante.

E se la caposala del servizio Barbara Bandini ha ribadito che “così si lavora meglio, anche noi operatori stiamo meglio” il presidente di “Porte Aperte” Cellini ha evidenziato che “dopo anni difficili, finalmente siamo sulla buona strada. Continuiamo così e facciamo ancora di più su tutti gli aspetti della presa in carico”.

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