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Articoli filtrati per data: Marzo 2020

Cari genitori,
in questo momento di emergenza e disagio per tutti, immaginiamo che per voi, famiglie e bambini con bisogni speciali, lo sia ancora di più. È e sarà un periodo duro, nell’incertezza di quando finirà, ma non scoraggiatevi!
Purtroppo non possiamo esservi d’aiuto direttamente, ma indirettamente abbiamo pensato a qualche consiglio e suggerimento che possa esservi di supporto.

Create una nuova routine domestica

Questo periodo è diverso dalle vacanze e dai week-end, c’è tanto tempo in casa da trascorrere e non è facile per i bambini organizzarsi da soli. A questo si aggiunge il fatto che non abbiamo prevedibilità rispetto a quando finirà.

Cercate di costruire per voi e per i vostri figli una nuova routine domestica chiara e costante. Fateli svegliare e metteteli a letto più o meno allo stesso orario ogni giorno, date dei momenti precisi e definiti per i pasti e per le attività più o meno strutturate.

Un esempio della struttura di una giornata potrebbe essere:

  • Mi sveglio, mi lavo e mi vesto
  • Faccio colazione
  • Faccio i compiti/attività con la mamma / con il babbo
  • Attività/gioco da solo (tv o tablet o computer)
  • Riposino (per i più piccoli)\relax
  • Compiti per i grandi/ attività per i piccoli
  • Giardino/terrazzo o attività motoria in casa
  • Gioco libero
  • Cena
  • Gioco libero/relax/tv
  • Vado a dormire

Questo è solo un piccolo esempio e le formule possono essere diverse a secondo dell’età dei bambini e delle abitudini e interessi della famiglia.

Un’immagine vale più di mille parole

Come sapete il canale visivo può essere molto efficace, soprattutto in questo momento. Anche per i bambini che non erano più abituati ad usare agende visive, proporre o riprendere questo strumento può essere d’aiuto.

Al mattino preparate insieme al vostro bimbo l’agenda della giornata con i vari momenti (colazione, compiti, tablet, giochi liberi, giochi creativi, pranzo, cartoni animati, giochi insieme, giro in bici….), in questo modo il vostro bambino avrà più chiaro il passare del tempo e cosa lo aspetta.

Tablet e cellulare

Sappiamo che tablet e cellulari sono spesso molto graditi ai bambini e che possono essere utili per dare anche a voi un po’ di sollievo. Non sono da togliere, ma vi suggeriamo di regolarne e controllarne l’uso, in modo che i bambini non siano totalmente assorbiti da questi supporti tecnologici (meglio più volte al giorno per meno tempo che una sola volta ma molto a lungo!).

La regola generale è che il bambino deve capire e sapere che siete voi a regolare l’uso di questi supporti.

Se è utile, inserite il momento tablet/cellulare nell’agenda giornaliera, definite una quantità di tempo in cui il bambino può stare al tablet/cellulare ed utilizzate una sveglia o un timer segnarne l’interruzione. Per facilitare l’interruzione (che generalmente è poco gradita ai bambini) prevedete, subito dopo, un’attività molto motivante e gradita (merenda, gioco motorio con un genitore, laboratorio sensoriale...).

Attività in autonomia

Per consentire ai genitori di svolgere alcune mansioni domestiche e anche per consentire ai bambini di rilassarsi, pensate e prevedete in agenda un momento di gioco libero/indipendente. In questo momento il vostro bambino può giocare con il materiale che preferisce e senza richieste da parte dell’adulto.

Le attività in autonomia non corrispondono al tablet/cellulare, ma sono un’alternativa a quest’ultimi per aiutare il bambino ad organizzare il suo tempo utilizzando oggetti in modo funzionale. Potete usare costruzioni, incastri, puzzle, cubi, libri, piste, macchinine, didò …

Compiti e attività grafiche

Se il vostro bimbo frequenta la scuola primasia, se riuscite, fatevi dare qualche scheda o del materiale dalle insegnanti. Il momento dei compiti è utile per mantenere una routine e un’abitudine al “lavoro” didattico, ma non deve diventare il momento critico della giornata per il bimbo e per voi.

Scegliete il momento in cui sapete che è più concentrato, mettete in agenda l’attività delle schede e dei compiti, cominciate con poche schede ed eventualmente aumentatele. Alternate materie più facili a materie meno motivanti. Al termine dei compiti premiatelo con qualcosa di molto gradito e inserite un’attività leggera.

Se il vostro bimbo è alla scuola di infanzia o non siete riusciti ad avere i compiti, potete inserire nella giornata un momento di attività grafica: schede con pregrafismi, tratteggi, disegni da colorare ma anche laboratori di pittura con spugne, pennelli e colori a dita… queste attività li aiuteranno nel restare concentrati e mantenersi allenati. In entrambi i casi affiancatevi e svolgete questa attività con i vostri bambini, se fanno molta fatica o resistenza cominciate voi e lasciateli completare in modo che si sentano più sicuri.

Se vi rendete conto che una scheda è troppo lunga o difficile, semplificatela o dividetela in più momenti.

Attività ludiche e attività strutturate

È importante alternare attività più strutturate con attività più motorie, in modo da non stancare o attivare troppo il vostro bambino e mantenere più alta la concentrazione e la motivazione.

Nell’agenda inserite momenti di gioco a tavolino e momenti di gioco motorio (o gioco a tappeto per i più piccoli).

Alternate giochi più strutturati che richiedono tempi più lunghi e più concentrazione, come tombole, giochi dell’oca, memory, giochi con le carte, incastri… a giochi più divertenti, come i giochi con effetto sorpresa (pirata, otto il maialotto, gastone testone...). Fate scegliere al bambino da quale gioco vuole iniziare e/o finire e alternatelo con attività scelte da voi.

Se avete spazio o un cortile indipendente potete prevedere semplici percorsi, giochi con la palla, birilli, racchette, canestri, freccette, bandiera, 1 2 3 stella, strega comanda colore….

Attività domestiche

Il restare in casa può offrire la possibilità di fare tante cose pratiche con i vostri bambini. Ora avete tempo e non c’è la fretta che purtroppo caratterizza la vita di tutti i giorni. Approfittatene per fare semplici attività domestiche con i vostri bambini. Ci possono essere attività più semplici e attività più elaborate, sia in cucina che come ‘aiutante della mamma’.

Alcune idee in cucina di facile esecuzione: pop corn, toast, panino con la marmellata o la nutella, macedonia di frutta, spiedino di frutta…

Altre ricette più lunghe possono essere: cucinare la pizza, una torta, i biscotti, il pane…ma forse sono meno adatte a bimbi che hanno bisogno di vedere rapidamente il risultato (e assaggiarlo!). Ma non c’è solo la cucina…

Un’idea carina può essere di coinvolgerli nelle faccende di casa, come farsi aiutare a sistemare il cassetto dei vestiti, farsi aiutare nello stendere i panni, nel sistemare le stoviglie o riorganizzare i giochi della cameretta… (‘mi aiuti a…?’, ‘facciamo una sorpresa al papà/mamma e sistemiamo tutti i calzini, tu sei il mio aiutante!’…)

Oppure può essere adatto dedicarsi a semplici attività create con materiale di riciclo che trovate in casa: costruire una casa da una scatola di cartone, dipingere i bicchieri, colorare i sassi, collane con la pasta, piste con in rotoli dello scottex, creare forme con pasta sale, preparare un bigliettino sorpresa per il papà/mamma, creare quadri con le tempere…

Su Facebook, Youtube, Google, Istagram si trovano tanti esempi, adattateli ai vostri bambini e alle loro preferenze e attitudini.

Siamo sicuri che avrete più dimestichezza di noi nel trovare le attività più originali e piacevoli per i vostri bambini!

Un ulteriore piccolo aiuto, tuttora in corso, è la predisposizione di materiali operativi e spunti per trascorrere il vostro tempo a casa, che potrete al link seguente
https://www.auslromagna.it/ricerca/download/programma/autismo,
predisposto dagli spoke e hub autismo dell'ASL della Romagna.

Suggerimenti per le famiglie con bambini autistici per trascorrere il tempo in famiglia

Sappiamo che è difficile mettere in pratica tutto questo e per lungo tempo e sappiamo anche che non tutto funzionerà e che non tutto è adatto a tutti i bambini, ci sono e ci saranno momenti critici, non abbattetevi, provate a prendere spunto da queste indicazioni, siamo sicuri che troverete il modo migliore per trascorrere piacevolmente e nei miglior dei modi questo tempo che, seppure carico di fatica e di preoccupazione, può rivelarsi prezioso .

Un caro abbraccio

Si ringrazia il gruppo degli operatori di tutti gli spoke autismo per l'impegno nella raccolta dei materiali.

Il responsabile del Programma Autismo aziendale
dr.ssa Serenella Grittani

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Modifiche di accesso agli Uffici Territoriali Home Care e Tecnologie Domiciliari (ex Uffici Protesi).

Al fine di limitare al massimo i contatti fra gli operatori e il pubblico, per gestire al meglio l'emergenza epidemiologica da COVID-19 si comunica che da domani GIOVEDI' 19 MARZO gli uffici saranno aperti al pubblico in modalità telematica o telefonica.

Le telefonate si riceveranno nei normali orari di apertura al pubblico.

Gli utenti riceveranno informazioni telefoniche o contattando via mail o fax i singoli uffici; qualora dovessero consegnare documentazione questa dovrà pervenire o via mail, o via fax oppure in fotocopia in busta chiusa con riferimento telefonico da lasciare nella cassetta della posta posizionata fuori da ciascun ufficio.

I contatti successivi con gli utenti avverranno o via mail o via felefono o via posta.

Di seguito si elencano gli Uffici

 

SEDE

ORARI DI APERTURA TELEFONICA

TELEFONO

@ MAIL

FAX

RAVENNA

LUN.-MART.-MER -GIOV.- VEN. 9.00/12.30

0544-286650


 

homecare.ravenna@auslromagna.it

0544-286297

 

LUGO

 

Dal LUN al VEN. 8.00/12.30.

SAB 8.30/12.00

 

0545 213423

homecare.lugo@auslromagna.it

0545-213405

 

FAENZA

 

 

Dal LUN. al VEN.

8.30/12.30

 

0546 601597

 

 

 

homecare.faenza@auslromagna.it

0546-601595

 

FORLI’

 

 

LUN 9-13

MER 10-12.30

GIOVEDI 10-12.30 e 13-16

0543731146

 

homecare.forli@auslromagna.it

0543-738611

 

CESENA

 

Dal LUN. al VEN. 08.30/13.00

SAB. 8.30/12.30

0547-352409

homecare.cesena@auslromagna.it

0547-352483

 

SAVIGNANO

 

Dal LUN al VEN 8.30/13.00  e

MART. 14.30/17.00

0541 809920

homecare.savignano@auslromagna.it

0541-809940

 

 

RIMINI

DAL LUN. AL VEN. 8,30/12, E GIOV. POM. 15,00/17,00

0541/707401

ufficioprotesi.rn@auslromagna.it

0541-707866

 

 

RICCIONE

 

DAL LUN AL VEN 08,30/12,00 E GIOV 15,00/17,00

0541/698742

 

homecare.riccione@auslromagna.it

0541/698738

 

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Mercoledì, 18 Marzo 2020 18:32

Oltre il coronavirus... la speranza

Dentro la malattia, oltre la malattia… C’è la speranza. Ed è la speranza che gli operatori vogliono esprimere con queste foto in cui posano, anche con i cartelli #andratuttobene o con altri messaggi per quanto possibile in chiave positiva. E questo vuol essere anche il senso della fotogallery che pubblichiamo, e che di giorno in giorno implementeremo con altre nuove fotografie dei reparti. Vuol essere pure un grazie a chi sta “in trincea” in questa lotta che si potrà vincere. Insieme, e anche alimentando la speranza.

Clicca sulle foto per ingrandirle e scorrere la gallery!

 

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Facendo seguito al piano per la Covid 19, l’AUSL Romagna sta gradualmente improntando le azioni organizzative necessarie per allestire il presidio ospedaliero di Lugo quale “Covid Hospital”, ad integrazione dell’ospedale di Ravenna, già impegnato con circa 100 letti a tale funzione. Ma ciò non significa affatto che vi sia la chiusura del Pronto soccorso o che si proceda ad un depotenziamento dell'ospedale, e l'Azienda adirà le sedi competenti contro chi sta facendo girare, in queste ore, notizie false e allarmanti in questo senso.

Il quadro della situazione attuale è il seguente. In questa  fase si stanno attuando gli spostamenti delle degenze/servizi allocati presso il “Padiglione B”, pari a 108 posti letto, e a seguire, se  necessario, si attiveranno le azioni opportune  per rendere fruibili i restanti posti letto allocati presso il “Padiglione A” pari a 129 posti letto, per un totale complessivo di circa 230 letti. Si procederà “isolando” 50 letti alla volta a seconda delle esigenze.

Per poter attivare già da subito le prime fasi sono previste le seguenti azioni organizzative:

  • La Riabilitazione Intensiva verrà trasferita presso l’Ortopedia di Faenza in quanto dotata di stanze e locali idonei per l’assistenza e la riabilitazione di questa tipologia di pazienti.
  • Le degenze di Lungodegenza e Medicina Interna saranno temporaneamente trasferite presso il Padiglione A al fine di rendere fruibili tali locali per pazienti Covid positivi.
  • Al fine di preservare l’assoluta sicurezza delle funzioni inerenti l’ambito ostetrico e pediatrico, non compatibili con la presenza nello stesso edificio di pazienti contagiosi, si rende necessaria già da questa prima fase una momentanea riorganizzazione del “percorso parto” e della pediatra: in particolare  l’attività del punto nascita, della pediatria (con Osservazione Breve Intensiva) e dell’Ostetricia, si svolgeranno presso l’Ospedale di Faenza (salvo per le gravidanze a rischio che, come già in essere, vengono centralizzate a Ravenna). La Pediatria di Faenza, a tal fine, istituirà due letti “H24” a completamento dell’offerta di osservazione breve temporanea già attiva in quel presidio. A Lugo, presso il padiglione C dell’”Umberto I”, e quindi ad opportuna distanza dai padiglioni A e B, saranno   assicurate:
  • l’assistenza ambulatoriale per le gravidanze,
  • la diagnostica prenatale invasiva,
  • lo screening ecografico,
  • l’esecuzione dei bi-test.

Si rende necessaria inoltre una rimodulazione dell’attività chirurgica, in relazione al coinvolgimento della Rianimazione nella gestione di pazienti critici a saturazione dei posti letto della Rianimazione di Ravenna.

Al momento rimangono normalmente funzionanti i servizi diagnostici, i poliambulatori e la sala gessi,  i prelievi, la dialisi, l’oncologia, l’hospice, nonchè una parte della degenza internistica

Sempre più importante riveste il ruolo del Pronto soccorso dell’“Umberto I”, che oltre a continuare a dare la consueta risposta a tutte le emergenze della cittadinanza, rappresenta uno snodo fondamentale del sistema per la corretta gestione dei flussi dei pazienti.

A tal fine è in fase di completamento la prevista attivazione della diagnostica radiologica all’interno dei locali del Pronto Soccorso.

Dichiarano il sindaco di Cotignola e referente sul Socio-santiario per l’Unione Bassa Romagna Luca Piovaccari e il sindaco di Lugo Davide Ranalli: “In una situazione difficile ed inedita come questa è importante che tutti facciano la loro parte, e la Bassa Romagna e Lugo non si tirerà certo indietro. La Regione, di concerto con l’Ausl, ha individuato l’Ospedale di Lugo come ‘Covid Hospital’, come importante misura, già sperimentata in altre aree d’Italia, di efficace presa in carico dei pazienti, anche nell’ottica di tutelare i pazienti non Covid. L’Azienda, in costante contatto e condivisione con i pubblici amministratori locali, sta approntando le modalità logistico-organizzative per dare seguito a questa operazione, che dimostra, tra l’altro, quanto l’‘Umberto I’ sia fondamentale nella rete ospedaliera dell’ambito territoriale ravennate. Importanza che dovrà continuare ad avere anche quando questa situazione particolare ed emergenziale, sarà terminata, speriamo il prima possibile. L’ospedale di Lugo, insomma, non uscirà depotenziato bensì valorizzato da tutto questo. Condividiamo con l’Azienda la necessità di procedere per step, e di iniziare la presa in carico di pazienti Covid a Lugo quando la struttura sarà pronta per riceverli, sia dal punto di vista strutturale, sia dal punto di vista delle condizioni di lavoro e delle protezioni individuali che come noto non abbondano, e che l’Azienda sta cercando di reperire in tutti in modi. La parola d’ordine sarà sicurezza, per tutti”.

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La situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo coinvolge tutta la comunità ad ogni livello. E’ normale in questo momento che molti cittadini si sentano preoccupati, allarmati, confusi sul da fare. Il cambiamento delle nostre abitudini di vita, scolastiche, lavorative, sociali, influisce sulla vita di adulti, bambini, anziani e persone fragili determinando senza alcun dubbio molte difficoltà. Durante una situazione di crisi, è normale potersi sentire tristi, stressati, confusi, impotenti, soli o spaventati.

Teniamo presente che durante le condizioni di emergenze la maggior parte delle persone sono soggette a stress e possono sviluppare sintomi transitori di tipo emotivo o psicosomatico. Tali disagi vengono solitamente superati spontaneamente nel tempo, grazie alle proprie risorse interne, alle strategie personali ed al supporto della comunità in cui si vive. In qualche caso, possono invece non risolversi nel tempo e rimanere oltre l’emergenza. Solo in questi casi sarà necessario eventualmente chiedere aiuto e rivolgersi ad un professionista.

STILE DI VITA

Più in generale per la gestione dello stress ed il mantenimento del tono dell’umore è utile mantenere uno stile di vita sano: dieta bilanciata, sonno regolare ed esercizio fisico. Nei momenti di maggior vulnerabilità emotiva è altresì fondamentale non affrontare le proprie angosce fumando o bevendo alcolici, in quanto comporterebbe al termine dell’utilizzo, un effetto “boomerang” con conseguente peggioramento del modo in cui ci sentiamo. Può essere utile, nei momenti di sconforto ricordare come in passato abbiamo affrontato le avversità della vita e come abbiamo gestito le nostre emozioni. Per tenere la mente occupata, ridurre l’ansia e trascorrere con maggiore leggerezza questo periodo è consigliabile cercare attività per passare il tempo: leggere libri, guardare film, ascoltare la musica, cucinare, rispolverare giochi da tavolo... è un ottimo momento per scoprire nuovi hobby. Nel caso in cui ci si sentisse sopraffatti dall’ansia può essere utile parlare con persone amiche, con il proprio medico o con un operatore sanitario che potrà essere contattato presso i Servizi usuali di riferimento.

SE IN CASA CI SONO DEI MINORI

In particolare in presenza di minori è importante non stravolgere le normali consuetudini nell’ascoltare i mezzi d’informazione, in quanto i bambini sono maggiormente sensibili ai cambiamenti e alle preoccupazioni di chi gli sta vicino. Nel raccogliere le informazioni è importante utilizzare fonti attendibili che ci possano aiutare a determinare con precisione il reale, in modo da poter prendere precauzioni ragionevoli. E’ importante all’interno del contesto abitativo essere disponibili all’ascolto ed al confronto, in particolare sui temi legati al momento. E’ infatti necessario non rendere il Coronavirus, o le preoccupazioni ad esso correlate un “tabù”, permettendo ad ognuno di potersi informare ed esprimere liberamente. Al contempo tale argomento non dovrebbe monopolizzare la comunicazione occupando la centralità di tutte le nostre conversazioni. I bambini possono rispondere allo stress in diversi modi, come essere più insistenti, ansiosi, arrendevoli, arrabbiati, oppure essere agitati, bagnare il letto ecc. In questi casi, ed in particolare nei momenti difficili, è importante rispondere alle loro reazioni confortandoli, ascoltando le loro preoccupazioni. In caso di separazione (ad es. ricovero in ospedale) è fondamentale stabilire contatti regolari (ad es. via telefono) e rassicurali. Visto il grande cambiamento nella propria routine affrontato sia dai bambini che dagli adolescenti in questo momento, è importante parlare di ciò che è accaduto, spiegare cosa sta succedendo e fornire loro chiare informazioni e rassicurazioni utilizzando parole che siano in grado di capire a seconda dell’età. Dare indicazioni su come ridurre il rischio di essere contagiati e fornire informazioni, in modo rassicurante, su cosa potrebbe accadere, può essere di grande aiuto nel prevenire stati di panico e paura. Infine, seguire regolarmente una routine giornaliera nell’ambiente domestico (scuola virtuale/apprendimento e tempo per giocare/passare il tempo) può aiutare sia gli adulti che bambini a rilassarsi e sentirsi più al sicuro. Questo stravolgimento delle nostre attività quotidiane determina indubbiamente una necessità di adattamento alla nuova situazione che può comportare difficoltà e disagi, tuttavia l’entrare in relazione più stretta con i nostri cari, avere maggior disponibilità temporale per i nostri interessi ed infine trovarsi nella anomala situazione di stare da soli con noi stessi, sono anche opportunità rare che ognuno di noi ha l’occasione di cogliere.


 

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Cinquemila euro donati all'Ausl Romagna dall'Associazione di volontariato clownterapia "Viviamo In Positivo Vip Forlì OdV", che ha depositato la somma con un bonifico bancario attraverso i canali forniti dall'Aus per sostenere gli ospedali in questo momento di emergenza Coronavirus

"La nostra missione principale è quella di portare il sorriso, colori e un po' di sana "evasione" nelle corsie degli ospedali - spiegano dal direttivo -. Prestiamo il nostro servizio clown gratuitamente nelle corsie del Pierantoni-Morgagni di Forlì della casa della salute di Forlimpopoli nei pomeriggi di sabato e domenica".

L’associazione Vip Clown Forlì svolge attività di clownterapia presso l’Ospedale Morgagni-Pierantoni da oltre 16 anni. Opera inoltre all’interno del carcere, nelle case di cura ed in ogni luogo di sofferenza e disagio in cui è richiesta la sua presenza. Lo scopo dell’associazione è quello di diffondere la filosofia del “vivere in positivo”.

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La Legge 38 si pone come una pietra miliare nella storia della medicina moderna in quanto sancisce il diritto dei cittadini all’accesso a servizi che hanno l’obiettivo di una presa in carico globale della persona con malattia inguaribile e della loro famiglia e un dovere del Servizio Sanitario Nazionale di garantire tutto questo.


Il percorso sulle Cure palliative era iniziato già nel 1999 con la realizzazione dei primi Hospice in Italia (vd.Legge Bindi), ma la legge 38 del 2010 parla di qualcosa di più, di una Rete assistenziale dove luoghi di ricovero chiamati Hospice, cure domiciliari palliative, attività ambulatoriale e di consulenza nei Presidi Ospedalieri erano fondamentali per rispondere ai bisogni sintomatici, relazionali psicologici ed esistenziali dei malati inguaribili.


Questa legge ha dato dignità alla disciplina medica delle cure palliative, alla medicina che cura sempre anche quando tanti dicono che “non c’è più niente da fare”. Le Cure Palliative Moderne in questo decennio hanno poi avuto una evoluzione sostanziale allargando il campo dei pazienti, da quello storico dell’oncologia ad altre discipline come neurologia, geriatria, pneumologia, cardiologia, nefrologia, proprio per le caratteristiche dei bisogni complessi dei pazienti stessi e delle competenze specialistiche che servono per dare risposte adeguate.


“Assistenza, formazione e ricerca” sono i pilastri delle cure palliative. A questo ci sollecitava Cicely Saunders fondatrice delle Cure Palliative moderne (Inglesi e nostre).

Tenere alta la competenza delle equipe di cura grazie alla metodica formazione, la sollecitudine all’osservazione e al trovare fermaci e organizzazioni innovative e avere una apertura all’umano, allo sguardo tra curante e curato che può dare la dignità della persona.

La Romagna è guardata da tanti amici colleghi professionisti non solo italiani e di tante parti del mondo come un territorio dove la Legge 38 ha avuto un impatto fondamentale nella realizzazione della Rete Locale di Cure Palliative (RLCP) per tutti i cittadini che ne hanno necessità e con alti livelli di competenze e umanità.

Quanto realizzato è grazie agli investimenti e progettazione del servizio pubblico sostenuto dal fondamentale contributo delle Associazioni del Volontariato/Terzo settore (Istituto Oncologico Romagnolo, Amici dell’ Hospice di Forlimpopoli, Associazione Italiana Leucemie, Lega Italiana Lotta ai Tumori) del Rotary Ravenna e Romagna e Fondazione Taccia di Rimini per la formazione specialistica in videoconferenza, del privato accreditato (Società Dolce), dei Servizi di Assistenza alla Persona dei Comuni e delle tante donazioni di cittadini grazie alle quali sia gli Hospice che le Equipe di cura possono contare su luoghi di cura più confortevoli, strumentazioni e opportunità di crescita nelle competenze specialistiche.

Tante persone hanno contribuito alla realizzazione delle cure palliative in Romagna e in Italia , ma oggi vogliamo ricordare il Prof. Dino Amadori, al quale siamo tutti grati per la determinazione e la tenacia con le quali ha contribuito allo sviluppo dell’oncologia e delle cure palliative portando a compimento il grande progetto dell’IRST-IRCCS.

Il 15 marzo 2020 forse pochi avranno il tempo per pensare a tutto questo vista la situazione di emergenza che stiamo vivendo. Anche oggi si dibatteva sulla solitudine vissuta in questi giorni dai pazienti ricoverati in Hospice, senza la consueta vicinanza dei parenti.

Ma i nostri pazienti non sono soli, perché vicino a loro ci siamo noi e ora più che mai dobbiamo cercare di tirare fuori la prerogativa essenziale delle cure palliative che è quella dello stare vicino, dell’accompagnare chi è nel dolore o sofferenza della vita, dell’ascoltare ed essere presenti.

Si, ora più che mai è chiesta una presenza reale e concreta che dia dignità anche nel dolore più grande.

Questo decennale delle cure palliative non avrà certo nulla di sfarzo celebrativo e forse un po’ retorico, ma alla fine può essere una grande occasione per tutti noi per riproporre una medicina che aiuta a tirare fuori l’essenza della persona, come Cicely Sauders ci ha insegnato.

Dottor Marco Maltoni
Dottor Luigi Montanari
Dottor Davide Tassinari
Dottoressa Cristina Pittureri
Cure Palliative Ausl Romagna

Dottoressa Sara Ori (Hospice Ravenna)
Dottoressa Barbara Marelli (Hospice Dovadola)

Dottoressa Romina Rossi
IRST IRCCS Meldola

 

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Al fine della massima diffusione, si condivide la comunicazione della Regione Emilia Romagna relativa ai piani di attivazione di posti letto e presidi per i pazienti affetti da Covid 19 e, in generale, per lo svolgimento dell’attività clinico sanitaria nel suo insieme.

“Il piano messo a punto dalla Regione – come ribadito ieri sera dal Commissario, dottor Sergio Venturi e dal Presidente della Regione Stefano Bonacini - prevede 5 livelli di saturazione progressivi dei posti letto a favore dei ricoveri di pazienti Covid. Il livello 1 è legato all’utilizzo di letti già esistenti per l’isolamento di pazienti diagnosticati; nel livello 2 i medesimi pazienti possono essere ricoverati in coorti, cioè spazi dedicati a persone con la stessa malattia; il livello 3 prevede l’espansione di reparti e strutture dedicate in macroaree ad hoc, trasferendo e sospendendo attività già programmate e differibili, meno urgenti, in modo da creare nuove disponibilità. Nel livello 4, c’è l’utilizzo della rete regionale con trasferimento di pazienti dagli ospedali più saturi a quelli che hanno maggiore disponibilità.

Il livello 5, infine, indica la creazione di ospedali o padiglioni interamente dedicati a pazienti Covid: si intendono strutture di dimensioni medio-piccole (indicativamente 150-200 posti letto) dotate di terapia intensiva e, eventualmente, di aree semintensive. È opportuno che in queste sedi non siano svolte attività non trasferibili e non “isolabili” (come trapianti, emodinamica e altre discipline di alta specialità)”.

Sulla scorta di questa pianificazione, la Regione ha al momento individuato, per la realtà romagnola, due possibili “Covid Hospital”, e cioè l’ospedale “Ceccarini” di Riccione e l’Ospedale “Umberto I” di Lugo, in quanto dotati delle caratteristiche previste per questa destinazione. L’Ausl Romagna ha a sua volta realizzato la necessaria pianificazione, in modo da attivarla non appena e qualora ve ne sia la necessità. Cioè, come riportato dalla Regione, qualora si giunga al “livello 5” dell’occupazione di posti letto.

Per un ospedale essere utilizzato come “Covid Hospital” non significa “perdere” tutti gli altri servizi rivolti alla cittadinanza,  come ad esempio il pronto soccorso, bensì dedicare spazi appositi, isolabili, con relative dotazioni di personale, per pazienti con coronavirus.

Ancora una volta si coglie l’occasione, per esprimere stima e gratitudine a tuttii gli operatori per la professionalità e lo spirito di abnegazione che stanno dimostrando. Dentro gli ospedali come sul territorio e all’Igiene pubblica. La Direzione è ben conscia delle difficoltà che stanno affrontando, ed è al lavoro, con la stessa intensità, facendo tutto il possibile per facilitare la loro preziosa opera. E’ importante, in questo momento, stare uniti, cooperare ognuno dal suo “posto di combattimento”.  Non ci siano timori rispetto al fatto che tutto sarà riconosciuto con equità e giustizia, e che ci sarà il momento giusto per farlo. Speriamo presto. Rispetto alla quantità dei dispositivi di protezione a disposizione, che costringe ad utilizzarli con grande parsimonia, la Direzione è al lavoro, in ogni modo possibile, per acquisirne di ulteriori, e alcune “piste” di ricerca potranno dar a breve risultati importanti.

Avanti insieme.

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Anche se si sono chiusi i centri sociali e i centri di aggregazione, il distretto socio-sanitario di Ravenna, Cervia e Russi, non si dimentica delle sue persone anziane, che proprio in circostanze straordinarie come questa rischiano di restare ancor più vittime della solitudine e delle difficoltà. È stato dunque realizzata una mappatura dei circa 30mila anziani residenti, che saranno contattati al telefono, per verificare le condizioni di salute, se serve loro aiuto, se necessitano di farmaci o beni di prima necessità, o magari, più semplicemente, per far loro un po' di compagnia. Verranno inoltre lasciti recapiti telefonici ai quali riferirsi in caso di bisogno.

Nel momento in cui dalle telefonate saranno riscontrate, o ipotizzate, situazioni di criticità, si attiveranno i conseguenti interventi. Per realizzare questo servizio sono stati coinvolti più di 50 operatori con l’obiettivo di contattare circa 27mila persone in una settimana. In questo momento delicato e di grande difficoltà per tutti – dichiara il sindaco di Ravenna Michele de Pascale – ritengo fondamentale che in primo luogo l’amministrazione metta in campo tutte le azioni possibili per aiutare e sostenere chi è più fragile e solo.

Pertanto da subito per il Comune di Ravenna, coinvolgendo Ausl Romagna e i Comuni del distretto, Cervia e Russi, ho deciso di attivare una task force, che è già al lavoro, per contattare telefonicamente circa 30mila anziani dei tre territori – dei cui numeri disponiamo – con l’obiettivo di informarli sulle misure precauzionali e di contrasto della diffusione del COVID-19, ribadire loro che è assolutamente indispensabile che evitino i contatti e di uscire di casa, se non strettamente necessario, e per spiegare le procedure da mettere in atto in caso di bisogno, con particolare attenzione alla non autosufficienza e alla solitudine.

Si tratta di un servizio unico per dare omogeneità al distretto che è realizzato grazie al lavoro dei dipendenti dei tre comuni – fra cui molte maestre ora non impegnate nei servizi educativi, di Ausl Romagna, di volontari e con il supporto di ditte esterne. Ringrazio di cuore tutti i soggetti coinvolti, il loro impegno non è scontato, in un frangente così delicato. 

Siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà che stanno attraversando le famiglie e siamo al lavoro per trovare ulteriori soluzioni che possano rendere loro il meno gravosa possibile questa difficile situazione, di cui non possiamo prevedere, in questo momento, la durata”.

In questi momenti più che mai il ruolo e il compito dell’Amministrazione Pubblica – dichiara il sindaco di Cervia Massimo Medri – è quello di tutelare le fasce deboli e quindi gli anziani e i disabili, per questo motivo abbiamo deciso insieme al Presidente della Provincia Michele De Pascale di contattare tutte le categorie protette per dare loro maggiori informazioni sulle norme igienico-sanitarie da rispettare e su tutti quei servizi che stiamo predisponendo per loro. Dobbiamo aiutare i cittadini a non sentirsi soli e a non rendere ancora più difficili questi giorni, in cui per tutti noi è impossibile mantenere la consueta vita sociale e di relazione, cercando di garantire la maggiore serenità a tutti i residenti. Una “voce al telefono” per sapere che l’Amministrazione Comunale di Cervia, la Provincia è al servizio della cittadinanza è necessaria al fine di garantire solidarietà verso i più deboli e sostenere la nostra comunità”

La popolazione residente presso il Comune di Russi – dichiara la sindaca di Russi Valentina Palli – è in larga percentuale anziana, alcuni di questi cittadini vivono soli e non hanno una rete di protezione famigliare che possa prestare loro aiuto in caso di necessità. A queste persone, per prime, è rivolto il nostro aiuto e la nostra fattiva vicinanza. Già nei giorni scorsi avevo ritenuto essenziale convocare il volontariato locale per essere certa che vi fosse una rete di tutela per gli anziani che si trovassero a dover affrontare delle difficoltà. Le telefonate dalle quali i nostri cittadini saranno raggiunti nelle prossime ora avranno quindi più scopi. Il primo è quello di non farli sentire soli nell'affrontare questa situazione. Informarli adeguatamente di tutti i numeri attivi in caso di necessità e anche dei servizi (spesa, farmacia.) che saranno messi loro gratuitamente a disposizione laddove necessario. In ultimo, vogliamo che i nostri anziani sappiano che saranno tutelati. Che Russi è loro vicina e che ci spenderemo, come Amministrazione ma prima ancora come Città, affinché questa delicata fase possa essere superata nel migliore dei modi”.

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Al fine di dare una corretta e puntuale informazione sulla situazione relativa all’emergenza coronavirus la Direzione dell’Ausl Romagna rende noto quanto segue.

Con gli ultimi provvedimenti il Governo ha reso ancora più rigorose le misure per il contenimento della diffusione del virus, anche in relazione ai comportamenti personali. Indicazioni che, anche dal punto di vista sanitario, rappresentano la modalità più efficace per contrastare le esposizioni al coronavirus, in favore soprattutto delle persone anziane o più deboli. Va quindi ribadito, ancora una volta, che per il bene di tutti tali misure vanno rispettate, e che se lo si fa tutti, se ne potrà uscire prima, come ribadito anche dal commissario regionale Sergio Venturi.

Sul fronte ospedaliero, sono stati predisposti, per tutti gli ambiti territoriali, appositi piani per accogliere, in condizioni di massima sicurezza, i pazienti affetti da Covid 19 che possono stare nei reparti infettivologici ed in isolamento, quelli che hanno bisogno del ricovero in Terapia intensiva, e anche gli altri pazienti affetti da altre patologie, che pur ci sono ancora. Fortunatamente la maggior parte dei pazienti positivi può restare al proprio domicilio poiché i sintomi sono lievi, ovviamente rispettando le disposizioni di cui sopra. Ci sono poi le prime guarigioni e quotidiane dimissioni dall’ospedale. Perciò anche a Rimini, il territorio della Romagna in cui vi sono maggiori positività e ammalati, la situazione in ospedale è sotto controllo. Rispetto a questa specifica area territoriale, nella Palazzina del nuovo Dea sono stati allestiti ulteriori 80 posti letto, da utilizzare eventualmente per i pazienti che non hanno bisogno di stare in terapia intensiva. Per questi ultimi ci sono 27 posti di cui circa metà ancora a disposizione. Poi ci sono le dotazioni di posti letto di altri ospedali e, col viatico regionale, abbiamo preso contatti con il Privato accreditato (che ringraziamo per la collaborazione) che ha messo a disposizione ulteriori 185 posti, qualora ce ne fosse bisogno, per pazienti non Covid 19.

Sugli altri territori, dove i casi sono significativamente minori, si sta comunque procedendo con le stesse modalità, individuando nei tre ospedali principali, Cesena, Forlì e Ravenna, i punti in cui concentrare i pazienti che hanno bisogno della Terapia intensiva e tenendo pronte le altre strutture, al bisogno, per gli altri pazienti. Anche in virtù del rallentamento dell’attività ospedaliera programmata (interventi chirurgici non urgenti, ricoveri programmati e altro) sono a disposizione maggiori spazi per dare seguito a queste disposizioni, che sono comunque in divenire, e che saranno riviste se e quando si renderà eventualmente necessario, anche in collaborazione con le Istituzioni e con soggetti del terzo settore.

Sul fronte delle apparecchiature medicali e di altri presidi necessari, è in atto un grande sforzo, da parte della Regione e aziendale, per avere dotazioni adeguate. Sforzo che sta mettendo in campo anche la cittadinanza: cittadini, aziende, associazioni, che stanno donando per implementare ulteriormente queste apparecchiature. A tutti loro un autentico e sentito ringraziamento.

Sul fronte del personale, Regione a Azienda stanno mettendo in campo tutto quanto necessario: sono partire centinaia di lettere di assunzione per infermieri, attingendo dalla grande graduatoria che, per fortuna, è a disposizione grazie al concorso effettuato pochi mesi fa. E allo stesso tempo, non appena sarà possibile dal punto di vista formale (il relativo decreto è dell’altro ieri) medici pensionati che lo vogliano, potranno tornare a lavorare, così come specializzandi degli ultimi anni. Forze che si aggiungono ad altre che si stanno reperendo ovunque possibile, sul mercato del lavoro.

Siamo di fronte ad una situazione inedita e non semplice, che stiamo affrontando con tutti gli strumenti a disposizione e con di nuovi che stiamo mettendo in campo. Abbiamo una sanità di buon livello, e insieme, stando uniti e rispettando le regole, ce la faremo. Da ultimo un grazie immenso a tutti gli operatori.

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