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Articoli filtrati per data: Giugno 2020

Importante donazione da parte del Gruppo Tampieri agli ospedali del Ravennate: dispositivi di protezione individuale e apparecchiature medicali, che sono e saranno importanti anche nelle fase post-covid.

Fin dalle prime ore di questa emergenza sanitaria generata dall'epidemia di Covid 19, il Gruppo Tampieri ha dimostrato una grande sensibilità ai bisogni dei cittadini del nostro territorio provinciale ed attenzione per gli operatori sanitari impegnati nell’emergenza.  Infatti, fin dai primi momenti dell’epidemia, ha donato direttamente ai Pronto soccorso di Ravenna e Faenza una quota di dispostivi di protezioni individuale, ad integrazione di quanto già presente in azienda, considerate le difficoltà di rifornimento per i dispositivi di protezione individuale su tutto il territoriale nazionale ed internazionale.


Ha fatto seguito una cospicua donazione in denaro, equamente distribuita ai tre Pronto soccorso del territorio provinciale di Ravenna, Faenza e Lugo.
Tale modalità ha permesso ai tre Pronto soccorso di acquistare rapidamente, con il supporto dell’Azienda, dispostivi medici utili per l’emergenza Covid, che resteranno nelle unità operative anche superata questa fase (ventilatori polmonari, monitor multiparametrici, pulsi ossimetri).
Ogni singolo Pronto soccorso ha acquistato ciò che era più necessario e funzionale alla propria organizzazione ed al ruolo che avrebbe dovuto svolgere nell’organizzazione aziendale, nel corso dell’epidemia da Covid.


Le Direzioni di presidio e la Direzione Aziendale, tutti gli operatori e anche a nome dei cittadini della provincia di Ravenna, esprimono un profondo ringraziamento per la sensibilità e generosità dimostrate.

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Domani, mercoledì 10 giugno, dalle ore 11 alle 13:30, si terrà in diretta online sul sito www.mondosanita.it e sulla pagina Facebook, la quarta puntata di Buona Salute, il talk-webinar settimanale di Mondosanità.
Nel corso della puntata dedicata al tema “COVID-19 A TUTTO TEST” interverrà tra gli altri il professor Vittorio Sambri, Direttore dell’Unità Operativa Microbiologia del Laboratorio Unico del Centro Servizi dell’AUSL della Romagna.

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Durante questo periodo di emergenza, ti capita di perdere la cognizione del tempo che passi on-line? Ti capita di pensare a ciò che sta accadendo, o a ciò che potresti fare in rete, quando non sei collegato? In che cosa internet ti è stato più utile in questa emergenza? E ancora, in questo periodo hai incrementato il consumo di alcune sostanze stupefacenti?

Sono solo alcune delle domande del questionario “Robinson – Strategie di sopravvivenza" messo a punto da un gruppo di professionisti dell'Unità Operativa Dipendenze Patologiche di Rimini e di Forlì, diretta dal Dott. Edo Polidori, per capire come è cambiato il quotidiano degli adolescenti dall’inizio della pandemia in tema di comportamenti a rischio (video games, social-network) e consumo di sostanze.

Le restrizioni adottate dal governo, la quarantena, la solitudine, ma anche le lezioni on-line e l'interruzione del contatto diretto tra pari, hanno indubbiamente generato un brusco cambiamento di stile di vita da adottare, imposizioni che potrebbero aver scatenato importanti effetti psicologici sugli adolescenti.

Da un punto di vista psicologico, l’adolescenza può essere descritta come una fase del ciclo di vita caratterizzata dalla realizzazione di compiti evolutivi che si compiono soprattutto grazie ad esperienze vissute con il gruppo dei pari, rapporti umani fondamentali che in questo periodo sono venuti a mancare.

Diversi studi in ambito epidemiologico hanno, inoltre, messo in luce come l’adolescenza sia l’età in cui si entra in contatto per la prima volta con le sostanze e con i comportamenti potenzialmente a rischio come l'abuso dei social, dei videogames ed il gioco d'azzardo. La messa in atto di queste condotte non è da considerarsi un fattore in sé decisivo per lo sviluppo di una dipendenza conclamata, in quanto può essere letto come una sperimentazione, così come altri comportamenti messi in atto dall’adolescente per ricercare la propria autonomia e la propria identità. E' importante, tuttavia, non sottovalutare il problema, in quanto il consumo di sostanze e l'abuso dei videogames rientrano tra i comportamenti a rischio che possono avere, a breve o a lungo termine, un’influenza sullo sviluppo globale dell’individuo dal punto di vista fisico, psicologico e sociale.

L’incontro iniziale con le sostanze, giunge quindi in un periodo della vita già di per sé molto particolare e complesso, in cui autonomia e dipendenza entrano in un fisiologico conflitto durante il quale l’adolescente cerca di costruire la propria identità. L’uso di sostanze può in taluni casi diventare per il ragazzo, sia un modo per tentare di fronteggiare determinati momenti difficili da affrontare, che un aiuto per gestire sentimenti di inadeguatezza e stati emotivi negativi, tra i quali ansia e incertezza.

Lo studio avviato dall'U.O. Dipendenze Patologiche di Rimini e di Forlì, insieme al Programma di Psicologia dell'Azienda USL Romagna guidato dalla Dott.ssa Nanni Rachele, è aperto alla fascia di ragazzi d'età compresa tra i 14 e i 25 anni, residenti nel territorio dell'Azienda USL Romagna.

L’obiettivo è quello di rilevare opinioni, stati d’animo e consumi degli adolescenti, al fine di creare interventi psico-educativi mirati post lock-down, che possano migliorare le condizioni di vita dei ragazzi in un momento storico drammatico. L'auspicio è che questa indagine possa aiutare tutti i Robinson Crusoe a sopravvivere nell'isola sconosciuta dell'adolescenza ai tempi del corona virus.

Per partecipare alla ricerca è sufficiente compilare il breve questionario online, collegandosi a questo link: https://forms.gle/2GKzKPHyJf7uDKg16

Video spot sede di Rimini: https://youtu.be/f3QWiApc8L0

Video spot sede di Forlì: https://www.youtube.com/watch?v=xn_04usBo6M

 

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Come già comunicato, a partire da lunedì 8 giugno , l' accesso agli esami di laboratorio, in tutti i punti prelievo dell'Ausl Romagna, avverrà solo su prenotazione.Pertanto non si eseguiranno più prelievi del sangue ad accesso diretto e nessun utente potrà presentarsi ai centri prelievo senza prenotazione. 

Si invitano i cittadini a presentarsi all'appuntamento sempre all'orario stabilito, per evitare assembramenti e disciplinare gli accessi. Arrivare in anticipo rispetto all'orario previsto può creare disagi, favorendo la formazione di code ed inevitabili occasioni di contatto tra le persone. 

Per tutte le prenotazioni, disdette e spostamenti di appuntamenti, con ricetta del Servizio Sanitario Nazionale, si potrà contattare il Numero Verde [ 800002255 ] , dal lunedì al venerdì : dalle ore 8 alle ore 18 , mentre il sabato e prefestivi : dalle ore 8 alle ore 13 . 

 

ESAMI A DOMICILIO - FORLI' 

Per l’ambito di Forlì , la prenotazione degli esami di laboratorio a domicilio può essere effettuata tramite le seguenti modalità : 

- inviando e-mail all’indirizzo (sportelloonline.fo@auslromagna.it  o sportello.unico.fo@pec.it),inserendo nell’oggetto "PRENOTAZIONE ESAMI A DOMICILIO " e allegando la prescrizione. È sempre necessario indicare un recapito telefonico per eventuali comunicazioni; 

- telefonando, dal lunedì al sabato, dalle ore 7:30 alle ore 12:30, ai seguenti numeri: 0543/733176 0543/ 733147 

- recandosi, se non è praticabile una delle opzioni precedenti , presso gli sportelli CUP,negli orari di apertura al pubblico, consultabili sul sito (www.auslromagna.it), di seguito elencati: 

 

    * Castrocaro Terme e Terra del Sole -martedì e giovedì dalle ore 7:30 alle ore 13:30 e dalle ore 14:30 alle ore 16:30 
    * Civitella di Romagna - lunedì e giovedì dalle ore 10:30 alle ore 13:00 
    * Cusercoli - mercoledì dalle ore 15:00 alle ore 17:00 e venerdì dalle ore 10:30 alle ore 13:00 
    * Dovadola - mercoledì dalle ore 12:30 alle ore 14:00 e venerdì dalle ore 7:30 alle ore 13:00 
    * Forlì – Via Cristoforo Colombo – dal lunedì al venerdì dalle ore 7:30 alle ore 12:45; il sabato dalle ore 7:30 alle ore 12:30 
    * Forlimpopoli - dal lunedì al venerdì dalle ore 7:15 alle ore 12:45; il sabato dalle ore 7:15 alle 12:30 
    * Galeata - lunedì dalle ore 14:30 alle ore 17:30 e mercoledì dalle ore 10:00 alle ore 13:00 
    * Meldola - dal lunedì al venerdì dalle ore 8:00 alle ore 13:00 
    * Modigliana - dal lunedì al venerdì dalle ore 7:30 alle ore 13:00; il sabato dalle ore 7:30 alle ore 10:30 
    * Portico - il lunedì dalle ore 11:00 alle ore 13:00 
    * Predappio - il martedì, giovedì, venerdì e sabato dalle ore 8:00 alle ore 12:15 
    * Premilcuore - il martedì dalle ore 10:00 alle ore 12:00 ed il venerdì dalle ore 15:00 alle ore 17:00 
    * Rocca S. Casciano - il lunedì dalle ore 8:00 alle ore 10:30 ed il mercoledì dalle ore 7:30 alle ore 12:00 
    * Santa Sofia - dal lunedì al sabato dalle ore 7:30 alle ore 13:00 
    * Tredozio - il martedì ed il giovedì dalle ore 7:30 alle ore 13:00 

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Si informano gli utenti che, dal 17 giugno 2020, il servizio distribuzione diretta dei farmaci, sito in via Cristoforo Colombo 13, a Forlì osserverà il seguente orario nella giornata di mercoledì: ore 9,00- 13,30 e 14,00-16,00. L'accesso è preferibilmente su appuntamento, per evitare assembramenti nella sala d’attesa.

E' inoltre possibile richiedere la consegna a domicilio dei medicinali telefonando al numero 0543 731100.

 

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Il Comune di Cesena informa la popolazione che dopo la sospensione del pagamento della sosta per l’emergenza COVID-19, da lunedì 8 giugno i parcheggi dell’Ospedale “Bufalini” soggetti a tariffazione torneranno ad essere regolamentati secondo le disposizioni già valide in precedenza.
Superata la fase di emergenza della gestione del COVID-19 e a seguito della chiusura del relativo reparto speciale, è ripresa l’attività ordinaria dei reparti e degli ambulatori dell’intero Ospedale con la relativa movimentazione giornaliera degli utenti e l’ordinaria domanda di sosta. Per questa ragione, come stabilito da un’Ordinanza comunale, dalle 6 di lunedì 8 giugno sarà ripristinata la gestione ordinaria dei parcheggi sull’intera area del nosocomio con le stesse regole di sosta antecedenti all’Ordinanza straordinaria disposta in piena emergenza. Nello specifico la sosta, regolamentata da disco orario, sarà gratuita per le prime tre ore.

 

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Donazione alla Cardiologia di Forlì dalla famiglia MontiSi potenzia la dotazione tecnologica dell'Unità operativa di Cardiologia di Forlì, diretta dal dottor Marcello Galvani.
La famiglia Monti, per ringraziare  tutto il reparto dell'elevato livello assistenziale e dell'umanità dei quali ha goduto il papà  Edo, ha donato un computer portatile di ultima generazione. Un gesto di grande sensibilità verso un reparto che assiste circa millecinquecento pazienti all'anno.
"Sono particolarmente grato per questa donazione - spiega il dottor Marcello Galvani - perché testimonia ancora una volta la sensibilità dei nostri cittadini nei confronti dell'équipe cardiologica, dando un significato profondo al nostro impegno quotidiano."

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Da venerdì 5 giugno riprende l’attività H24 del Punto di Primo Intervento dell’Ospedale “Marconi” di Cesenatico. Il servizio era stato temporaneamente convertito ad orario diurno H12 il 27 marzo scorso a causa dell’emergenza covid 19, mantenendo comunque auto medica e ambulanza attive 24 ore su 24 a copertura della costa.

Considerato l’andamento dell’infezione da nuovo coronavirus, con l’avvio della stagione balneare il Punto di Primo di Intervento di Cesenatico torna ad essere operativo anche nelle ore notturne, come in precedenza.

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E l’Hub regionale e nazionale per la Terapia intensiva, realizzato in pochi mesi grazie al progetto di Regione e Ministero della Salute e a un investimento di 26 milioni di euro, è già una realtà.

Articolato su 6 strutture ospedaliere e ospedaliero-universitarie delterritorio - a Bologna, Modena, Parma e Rimini- rafforza il sistema sanitario regionale, pubblico e universalistico, aumentando la dotazione complessiva di 146 nuovi posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva, a cui si aggiungono i 45 creati a Piacenza durante l’emergenza, che diventano strutturali: spazi utilizzabili da subito per curare pazienti in situazioni critiche che richiedano questo tipo di assistenza specialistica nell’ambito dell’attività ordinaria, e ai quali ricorrere per gestire un’eventuale nuova ondata epidemica di pazienti Covid,a disposizione dell’Emilia-Romagna e di tutto il Paese. Con la concreta possibilità che possano ospitare parte dei pazienti ancora oggi ricoverati in terapia intensiva in reparti Covid di altri ospedali, permettendo a tali strutture di tornare appunto all’erogazione di servizi e prestazioni fornite prima dell’emergenza.

Questa mattina all’ospedale Infermi di Rimini linaugurazione - con il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini - della sede del Covid Intensive Care nel capoluogo costiero.

Quasi 1.600 metri quadrati al quarto piano del palazzetto Dea (Dipartimento Emergenza Accettazione) con 14 posti letto permanenti per la terapia intensiva, estensibili a 18, e 12 per quella sub intensiva, estensibili a 16, a cui si aggiungono ulteriori 900 metri quadrati (2.500 in totale) per 30 letti dedicati alla degenza ordinaria.

Attrezzato con le tecnologie più innovative (tra cui ventilatori polmonari e sistemi infusionali all’avanguardia), il reparto, che può contare anche su un apparecchio per l’assistenza circolatoria e polmonare con circolazione extracorporea, sarà operativo da metà giugno, non appena ultimata l’installazione delle apparecchiature elettromedicali. Si affianca alle altre 5 strutture della rete regionale e nazionale, che verranno inaugurate domani, 5 giugno, con il ministro della Salute, Roberto Speranza: Policlinico Sant’Orsola e Ospedale Maggiore a Bologna, Ospedale Maggiore a Parma, Policlinico di Modena e Ospedale Civile di Baggiovara. Il ministro, insieme al presidente Bonaccini, sarà anche a Piacenza. La nuova Rete regionale nasce infatti all’interno dei nosocomi esistenti, integrandosi in essi ed entrando a pieno titolo negli spazi operativi del sistema sanitario regionale.

Oltre sei milioni di euro il costo dell’intervento a Rimini, comprese le attrezzature e la realizzazione di 30 letti ordinari, di cui oltre 1,5 milioni assegnati dalla Regione per l’allestimento dei letti intensivi e sub intensivi, a cui si aggiungono i fondi dell’Ausl Romagna e una donazione di Banca d’Italia fatta nell’ambito della campagna di raccolta fondi della Regione “Insieme si può”, per la quale si sono prestati numerosi testimonial fra giornalisti, attori, musicisti e cantanti, sportivi, ricercatori. E oggi a Rimini erano presenti due di loro: Paolo Cevoli e Gessica Notaro.

A fare il punto su investimenti e funzionamento del nuovo reparto, oggi durante la visita del ministro, anche l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini, il presidente della Conferenza territoriale socio-sanitaria Romagna, Michele De Pascale, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, il commissario dell’Ausl Romagna, Marcello Tonini, e . All’inaugurazione anche il capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli.

"Essere oggi qui a Rimini ad inaugurare l’Hub nazionale e regionale per la Terapia intensiva è la dimostrazione che il Paese è ripartito consapevole di saper vivere in una nuova normalità- afferma il ministro Boccia-. Il Coronavirus ha messo tutti a dura prova: dai cittadini che hanno dovuto affrontare momenti difficili, agli operatori sanitari, a imprese e lavoratori, a tutti i livelli istituzionali. Se l'Italia è riuscita a rimettersi in cammino è grazie alla coesione sociale delle nostre comunità e alla solidarietà tra diversi territori e i differenti livelli istituzionali. Il virus non è sconfitto, è ancora tra noi, ma oggi siamo più forti e più consapevoli di una inevitabile convivenza fino all'arrivo del vaccino. L'Hub regionale, con la sua rete di sei strutture disponibili per pazienti Covid e non, fra cui Rimini, e per tutto il Paese, rafforza la rete territoriale della sanità di una Regione che, pur colpita con violenza dal virus, non si è data per vinta e ha dimostrato di essere un'eccellenza nazionale; l'Emilia-Romagna ha saputo dare ancora una volta una bella lezione di concretezza e di costante leale collaborazione con il Governo e con gli enti locali".

“Nel momento in cui l’emergenza Coronavirus sta finalmente allentando la sua presa, siamo orgogliosi di poter mettere l’esperienza dell’Emilia-Romagna, una delle regioni peraltro più colpite, a servizio del Paese- sottolinea Bonaccini-. E il pensiero va nuovamente a chi non c’è più, alle loro famiglie, ai tanti che hanno sofferto e a chi, tuttora, è sottoposto a cure e assistenza: il nostro impegno, anche su questo Hub regionale e nazionale, guarda anche a loro. Quello che vediamo oggi è un grande esempio di come, lavorando bene e in tempi rapidissimi, si sia riusciti a creare un centro di altissimo livello e una rete diffusa sul territorio che potrà ospitare pazienti della nostra regione e da tutta Italia. Mettendo insieme idee, competenze e risorse, comprese le generose donazioni dei nostri concittadini per la raccolta fondi voluta dalla Regione, diamo vita a una rete strutturale che potenzia e migliora ulteriormente il sistema sanitario regionale, che ha pure ha dato una straordinaria prova di sé durante la crisi, grazie soprattutto a chi ci lavora, e nazionale, a disposizione anche in futuro per affrontare eventuali, diverse necessità sanitarie che richiedano il ricorso alla terapia intensiva e sub-intensiva. Stiamo facendo un passo avanti concreto nella direzione giusta, quella cioè di investire nella sanità pubblica del nostro Paese. In questo, l’Emilia-Romagna dimostra di saper guardare avanti, nell’interesse dei suoi cittadini ma non solo, forte di ciò che ha costruito fin qui e pronta a puntare, anche per il futuro, sulle strutture e soprattutto sulle persone. In questo giorno- chiude il presidente della Regione- il nostro ringraziamento va proprio al personale della nostra sanità, che ha lavorato senza tregua mettendo anche a rischio la propria vita per il bene della collettività, e a tutti coloro che, purtroppo, la vita l’hanno persa”.   

Il nuovo Hub Covid all’Ospedale Infermi di Rimini

L’Hub dell’Ospedale Infermi di Rimini sorge nel palazzetto del Dipartimento Emergenza Accettazione (Dea), i cui primi due piani operativi furono inaugurati nel 2011. Durante questi mesi di epidemia, il quinto e sesto piano - che erano pronti ma non operativi - sono diventati spazi Covid, permettendo così di scongiurare l’attivazione di un ospedale da campo per i pazienti, molto numerosi, che arrivavano ogni giorno all’Infermi e negli altri ospedali della provincia, tra le più colpite dell’Emilia-Romagna.

Nel frattempo, al quarto piano a inizio aprile è stato dato il via ai lavori per la realizzazione del Covid Intensive Care, predisponendo i 34 posti letto di terapia intensiva e sub intensiva, cui se ne aggiungono 30 di degenza ordinaria che erano quasi pronti, a favore di tutta la Romagna, della regione e del Paese. Sono state completate tutte le opere edili, impiantistiche, meccaniche ed elettriche per approntare e completare le degenze. A stretto giro saranno poi installate le apparecchiature elettromedicali ed è previsto che il reparto sia operativo dal 15 giugno. D’avanguardia le apparecchiature: ogni posto letto di terapia intensiva è servito da sistema di pensili, con un lato attrezzato per il monitoraggio e ventilazione e l’altro dedicato ai più innovativi sistemi infusionali e alla cartella clinica con workstation per l’inserimento diretto “a posto letto” dei parametri. I ventilatori polmonari sono di fascia alta e i letti sono dotati di sistemi antidecubito. I posti letto di sub-intensiva sono tutti monitorati con centrale di monitoraggio e dotati di ventilatori per pazienti in ventilazione non invasiva. Tutti i parametri vitali sono monitorati nel bancone centrale di lavoro posto al centro della stanza e ripetuto nell’area di lavoro dei medici. Oltre ad apparecchiature all’avanguardia di vario tipo (emogasanalizzatore, frigoriferi, sollevapazienti, sistema di sterilizzazione per endoscopi, armadio ventilato di conservazione), il reparto ha a disposizione un apparecchio per l’assistenza circolatoria e polmonare con circolazione extracorporea. A coordinare i lavori l'unità operativa Attività Produttive diretta dall'architetto Enrico Sabatini e per l'aquisizione delle apparecchiature, l'Ingegneria Clinica diretta dall'ingegner Stefano Sanniti.

“Nel momento in cui ci dotiamo di questa opportunità - dice l'assessore Donini - e la mettiamo anche a servizio del Paese, non possiamo che ricordare tutto il personale sanitario che in quei reparti ha vissuto giornate drammatiche. E soprattutto coloro che hanno perso la vita: alle loro famiglie vogliamo far arrivare il nostro profondo cordoglio. L’Emilia-Romagna guarda avanti, per sé e per l’Italia, investendo sempre più su un servizio sanitario pubblico e universalistico”.
"Credo che come Emilia-Romagna, e come territorio riminese, abbiamo dato sostanzialmente risposte efficaci e non estemporanee nei 100 giorni che hanno sconvolto il mondo - argomenta il sindaco di Rimini Andra Gnassi -. Le abbiamo date con puntualità nell'immediato, ma soprattutto con l'efficienza delle scelte strutturali fatte in precedenza. Le abbiamo date, le diamo e le daremo programmando e realizzando con una tempistica record gli interventi che potranno permetterci di affrontare con ancora maggiore solidità accadimenti analoghi. Tutti sappiamo che dalle crisi gravi non se ne esce uguali a prima; noi lo facciamo con queste scelte strutturali e lungimiranti a tutela e sicurezza dei cittadini. Vorrei esprimere infine un enorme ringraziamento ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sociosanitario, i nostri eroi".

Il presidente della Ctss, nonchè sindaco di Ravenna De Pascale ha aggiunto che “finalmente gli investimenti in sanità diventano priorità per il nostro Paese. Ora dobbiamo fare si che queste risorse che sono state messe a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale diventino strutturali e non ci sia alcun arretramento nella prossima legge di Bilancio. In particolare, oggi siamo qui a Rimini per rendere merito agli operatori sanitari di questa provincia, che in Romagna è stata la più colpita, e per salutare con favore la realizzazione della rete delle terapie intensive della Romagna, che oggi riguarda l'ospedale di Rimini e che nelle prossime settimane coinvolgerà tutti i nodi della nostra rete ospedaliera”.

Il commissario dell'Ausl Romagna Marcello Tonini ha dedicato il suo primo pensiero "a tutte le persone che questo maledetto virus si è portato via, anche perché l’opera che siamo realizzando è stata fatta e pensata anche in loro memoria, ed è stata immaginata e costruita perché, pur sperando che tragedie come questa non ripetano, qualora si ripresentino possano trovare risposte ancora più pronte e adeguate. Questa importante opera fa parte di un progetto più complessivo di potenziamento delle Terapie intensive, che riguarderà anche gli altri ospedali della Romagna”.

Ad impartire la benedizione ai nuovi locali, il Vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi.

 

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A partire da lunedì 8 giugno l' accesso agli esami di laboratorio, in tutti i punti prelievo dell'Ausl Romagna, avverrà solo su prenotazione.Pertanto non si eseguiranno più prelievi del sangue ad accesso diretto e nessun utente potrà presentarsi ai centri prelievo senza prenotazione. 

L'utente potrà prenotare per gli ambiti di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini  solo tramite  Cuptel  (Numero verde 800 002255) e, per il solo ambito di Ravenna, anche tramite Farmacup.

 

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