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Articoli filtrati per data: Maggio 2021

Gli studenti del corso di laurea di Medicina e Chirurgia della sede di Forlì si sono cimentati oggi in una esercitazione pratica di anatomia sulla dissezione di cuore di suino che rappresenta un modello animale del tutto sovrapponibile a quello umano.

"Gli studenti - spiega la professoressa Irene Faenza, docente di Anatomia e Coordinatrice del Corso di Laurea Magistrale in Medical biotechnology dell' Università di Bologna - in piccoli gruppi, verificano le conoscenze anatomiche sperimentando e osservando direttamente il cuore in tutte le sue parti. Nel corso di questo secondo semestre del primo anno, nonostante le restrizioni dovute alla pandemia, siamo riusciti ad organizzare delle esercitazioni pratiche in questi nuovissimi laboratori presso il padiglione Valsalva dell'ospedale Morgagni Pierantoni. Ne approfitto per ringraziare l'ingegner Fabrizio Checcoli e Gabriele Severi dell'Ausl Romagna per la disponibilità e la collaborazione che hanno profuso nella realizzazione dei laboratori di Forlì. Nei laboratori abbiamo utilizzato soprattutto il tavolo anatomico virtuale Anatomage che è di grandissima utilità per l'apprendimento della materia, ma sicuramente la dissezione di organi veri e importanti come il cuore rappresenta una grande opportunità." "Gli studenti - prosegue - frequenteranno i laboratori nei primi due anni del corso di laurea, poi passeranno nei reparti ospedalieri. Questi spazi sono esclusivi del Corso di Medicina ed oltre al laboratorio di anatomia, nell'ospedale di Forlì sono presenti anche laboratori di biochimica, biologia cellulare e genetica ed anche fisiologia. In aggiunta agli studenti viene data la possibilità di accedere alla sala settoria anatomica di Bologna, in cui si sono già recati una volta per una esercitazione pratica per il cadaver lab". "Possiamo fare tutto questo anche grazie all'aiuto di studenti di medicina più grandi - precisa la professoressa - e anche di studenti specializzandi che fanno da "tutor" ai loro compagni più giovani. I nostri tutor coadiuvano i docenti nelle esercitazioni pratiche dedicate ai colleghi più giovani: tale esperienza consente loro di mettersi alla prova, relazionandosi con gli studenti più giovani, e di crearsi un insostituibile bagaglio di conoscenze per la loro professione di medico. Gli stessi studenti di oggi qui presenti al primo anno del Corso di Medicina e chirurgia di Forlì diventeranno domani dei tutor e potranno collaborare alle esercitazioni pratiche... insomma è una catena che gira, ben oliata e rodata". "C'è molto entusiasmo - conclude - sia da parte dei docenti che degli studenti e il Campus universitario di Forlì, sia dal punto di vista organizzativo che nell'accoglienza è sicuramente un'eccellenza".

 

(Foto di Leonardo Michelini)

 

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Due date fissate anche per i 40-49enni: da giovedì 3 giugno i già registrati riceveranno l'sms con direttamente il giorno della vaccinazione, circa 200mila; il 4 giugno prenotazioni aperte per chi non si è ancora candidato, sempre con i canali tradizionali (Cup, farmacie Cup, telefono e web). Operazione recupero per tutti i cittadini interessati che ancora non hanno preso appuntamento: potranno vaccinarsi direttamente dal proprio medico di base.

Un’ulteriore accelerazione della campagna vaccinale in Emilia-Romagna, con due importanti novità per la fascia dei 50-54enni e per quella dei 40-49enni, introdotte dalla Regione in accordo con le Aziende sanitarie e i Medici di medicina generale, coordinati nell’ottica di ottimizzare tempi e organizzazione.

Ad illustrarle, oggi in video conferenza stampa, l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, presente anche Fabio Maria Vespa, segretario regionale Fimmg-Federazione medici di medicina generale dell'Emilia-Romagna.

I cittadini tra i 50 e i 54 anni, quindi nati tra il 1967 e il 1971, che si sono già registrati sul portale regionale ma non hanno ancora un appuntamento fissato con il proprio medico di famiglia - una netta minoranza, peraltro, rispetto a chi la data della somministrazione ce l’ha - riceveranno da oggi stesso un sms dalle Aziende sanitarie con l’indicazione delle modalità attraverso cui prenotarsi, a partire da oggi: si tratta di circa 46mila persone.

Da venerdì 28 maggio, invece, chi - sempre appartenente alla stessa fascia d’età - non si è ancora registrato sul portale regionale, potrà prenotarsi attraverso i consueti canali disponibili: sportelli dei Centri Unici di Prenotazione (Cup), farmacieche effettuano prenotazioni Cup; online attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), l’App ER Salute, il CupWeb (www.cupweb.it); oppure telefonando ai numeri previsti nell’ Azienda Usl di appartenenza per la prenotazione telefonica.

In entrambi i casi le vaccinazioni saranno effettuate nei centri vaccinali delle Aziende sanitarie.

Fascia 40-49 anni

Stesso schema, con due date fissate, anche per la fascia d’età 40-49 anni, quindi i nati dal 1972 al 1981: da giovedì 3 giugno riceveranno l’sms dalla propria Azienda sanitaria di appartenenza coloro che si sono già candidati alla vaccinazione sul portale regionale, con l’indicazione della data della vaccinazione; venerdì 4 giugno sarà la volta dei 40-49enni che ancora non si sono registrati, e potranno prenotarsi a partire da quel giorno con le modalità tradizionali, e cioè i consueti canali disponibili.

Operazione recupero

Ma le novità non finiscono qui, perché scatta anche un’operazione recupero nei confronti di tutti i cittadini che, pur potendo già vaccinarsi perché appartenenti a classi di età, professionali o di rischio per le quali la campagna è aperta, ancora non si sono fatti avanti per prendere appuntamento: potranno farlo direttamente dal proprio medico di medicina generale, telefonando per fissare la data della somministrazione, che appunto sarà in carico ai medici di base. Medici che, attraverso le anagrafiche a loro disposizione, potranno anche decidere di accelerare il percorso, contattando direttamente i propri pazienti non ancora vaccinati. “Diamo un’ulteriore accelerazione alla campagna vaccinale, integrando sempre più il lavoro delle Aziende sanitarie e dei medici di medicina generale, per utilizzare al meglio tutti i canali disponibili e ottimizzare tempi e organizzazione- ha sottolineato l’assessore Donini in conferenza stampa-. Un’operazione messa in campo anche come prospettiva per il futuro, continuando ad investire nella medicina territoriale. Andiamo avanti con la tabella di marcia prefissata per le classi di età fino ai 40anni, semplificando anche le procedure con l’introduzione di queste novità, e cerchiamo di recuperare con tutti i mezzi possibili anche i cittadini che non si sono ancora fatti avanti per la somministrazione del vaccino. Entro fine giugno- ha aggiunto Donini- completeremo tutte le vaccinazioni dei 50-59enni e in presenza di giuste quantità di dosi, entro l’estate tutti gli emiliano-romagnoli che lo vorranno saranno vaccinati”.

Andamento campagna vaccinale

L’assessore ha anche fatto il punto sull’andamento della campagna vaccinale: alle ore 12 in Emilia-Romagna risultavano somministrate oltre 2 milioni 463mila dosi, con il 96,2% utilizzate rispetto a quelle consegnate: “Siamo tra le Regioni che tengono meno dosi in frigo, ma per tenere questo passo- ha fatto presente Donini- occorrono rifornimenti appropriati, contiamo già in questi giorni su nuovi arrivi di vaccini”. Per quanto riguarda le vaccinazioni per classi di età, gli ultraottantenni sono già stati vaccinati nella quasi totalità; per la fascia 75-79enni si è raggiunto l’86% per la prima dose; 70-74enni: superato l’80%; 65-69enni: 75% prima dose; 60-64enni: 63% della prima dose effettuata. Altra categoria prioritaria, come stabilito dalla Struttura commissariale alle cui indicazioni la Regione si è attenuta, quella delle persone gravemente patologiche e fragili a prescindere dalla classe d’età

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Al fine di fornire un aggiornamento rispetto all'evoluzione del quadro epidemiologico dell'infezione da Covid 19 nel territorio romagnolo, su un arco temporale più significativo rispetto alla situazione di una singola giornata, si riportano, in allegato, alcuni dati relativi alla settimana dal 17 al 23 maggio (precisando che si tratta dei casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo). Nella settimana di riferimento, si sono verificate 631 positività su un totale di 24.933 tamponi eseguiti; si osserva quindi un tasso di positività del 2,5 per cento, evidenziando, anche in questa settimana, una diminuzione del trend dei nuovi casi positivi, nel territorio romagnolo.

La performance dei tempi di refertazione dei tamponi, entro le 48 ore, si mantiene molto alta, registrando il 99,7 per cento. Per quanto riguarda l'indicatore relativo alle persone ricoverate, su tutta la Romagna, a lunedì 24 maggio, si registra la quota di 84 ricoveri, con una diminuzione di 73 ricoverati rispetto alla settimana precedente, portando l'azienda all'interno del livello verde del Piano ospedaliero Covid; anche i riempimenti nelle terapie intensive sono in calo, sia in termini assoluti che percentuali. “Anche questa settimana, commenta Mattia Altini, Direttore Sanitario Ausl Romagna prosegue a ritmo costante la frenata della circolazione del virus sul nostro territorio. Un dato significativo che si accompagna al calo costante dell’occupazione dei posti letto Covid negli ospedali e nelle Terapie Intensive. In maniera altrettanto veloce prosegue anche la campagna vaccinale, che fin dalle prossime settimane coinvolgerà oltre a nuove fasce di popolazione anche le categorie dei lavoratori. Questa settimana, nel bollettino, abbiamo pubblicato anche i dati di copertura vaccinale sui target della popolazione, suddivisi per ogni singolo comune presente in Ausl Romagna. Anche da questi numeri, si evince come la copertura vaccinale sui target più fragili e a rischio , abbia raggiunto risultati importanti e molto alti , in linea con le nostre aspettative. Dobbiamo proseguire su questa strada, non smettendo mai di spiegare che il vaccino, qualunque venga proposto, è sicuro e garantisce tutti dal rischio di contrarre la malattia e sviluppare effetti gravi. I dati lo stanno a testimoniare, così come l’importante calo dei decessi che registriamo nelle ultime settimane. Vaccinarsi è un dovere. Salvaguarda l’individuo e la collettività e impedisce, attraverso una bassa circolazione del virus ,il diffondersi di possibili varianti”.

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Diventare madre è un esperienza unica, intima e personale in un percorso ricco di attese, speranze, ma anche di preoccupazioni e interrogativi. Ogni donna ha il diritto di essere assistita in maniera adeguata e di scegliere dove e come far nascere il proprio bambino.

Gli operatori dei Reparti di Ostetricia-Sala Parto, Anestesia e Neonatologia presentano la loro organizzazione e la filosofia che li ispira in un incontro rivolto a tutte le donne in gravidanza nel terzo trimestre e alle loro famiglie per informazioni.

Vi aspettano, come ogni ultimo lunedì del mese, il 31 maggio dalle 17:00 su Zoom:  ID riunione: 983 8763 8684 Passcode: 027128 link : https://zoom.us/j/98387638684?pwd=QzdiNFpwenR4OFMwZ21vUTZIeGhQdz09

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Da sabato 29 maggio riprende l’attività H24 del Punto di Primo Intervento dell’Ospedale “Marconi” di Cesenatico.

Il servizio era stato temporaneamente convertito ad orario diurno H12 il 13 gennaio scorso a causa dell’emergenza covid 19, mantenendo comunque auto medica e ambulanza attive 24 ore su 24 a copertura della costa.

In considerazione dell’attuale andamento del virus, con l’avvio della stagione balneare il Punto di Primo di Intervento di Cesenatico torna ad essere operativo anche nelle ore notturne, come in precedenza.

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"Anche quest’anno viene celebrata, il 27 maggio, la giornata Internazionale della Medicina di Emergenza e Urgenza. Per l’occasione è stato realizzato un un video, tradotto in 14 lingue: un tributo alla medicina di emergenza-urgenza e al lavoro dei suoi professionisti.

L’iniziativa, nata dalla Società Europea in Medicina di Emergenza (EUSEM) e promossa in Italia da SIMEU, vuole sostenere la conoscenza e la cultura della Medicina di Emergenza-Urgenza, diffondere la consapevolezza nei cittadini e nelle Istituzioni, sull’importanza di avere servizi di Pronto Soccorso efficienti, competenti e ben organizzati, per il grande valore che essi hanno, sulla riduzione della morbilità e mortalità, in situazioni sanitarie di emergenza.

Soprattutto in questo ultimo anno, con l’emergenza Covid19, è risultato chiaro quanto l’attività di prima linea, rispetto gli ospedali, operata in tutti i Pronto Soccorso d’Italia, abbia fatto da argine a un fiume in piena, pur con le note e croniche difficoltà di carenze strutturali e di personale.
I Pronto Soccorso sono l’unica struttura sanitaria che non chiude mai e i professionisti dell’emergenza-urgenza sono sempre presenti, per prendersi cura dei pazienti, in ogni giorno e in ogni momento dell’anno, 24 ore al giorno, in qualunque situazione, affrontando qualunque problema, anche sociale.



I dati ed il loro significato:
- 650 pronto soccorso in Italia
- Si può affermare che durante la pandemia il 100% degli ospedalizzati COVID-19 sono passati dal pronto soccorso.
I casi identificati dalla letteratura come urgenti dovrebbero restare in PS MENO DI 6 ore. Da un’ analisi campione su 100 PS si nota che:

- 4 pazienti su 10 affetti da Covid restano in PS oltre le 24 ore: questo significa che i pazienti vengono accolti, assistiti e trattati in PS.
- 3 pazienti su 10 affetti da Covid restano in PS tra le 12 e le 24 ore: questo evidenzia un problema organizzativo degli ospedali o di carenze di posti letto nei reparti, perché non riescono ad accogliere i pazienti con necessità di ricovero urgente in tempi “normali".
- 3 pazienti su 10 restano in PS fino a 6 ore: significa che orientativamente solo il 30% dei pazienti restano meno di 6 ore in PS (che sarebbe il “giusto” tempo per il primo soccorso del paziente acuto)
Dunque la realtà del recente passato è stata che i due terzi dei pazienti Covid positivi permangono in carico ai PS oltre le “previste” 6 ore aggravandone quindi enormemente il peso delle attività. Significa che per varie ragioni, esterne rispetto ai reparti di medicina di emergenza-urgenza, i paziento restano di fatto in carico al Pronto Soccorso troppo a lungo.
In altri termini
- durante la pandemia circa il 70% dei pazienti ha subito un prolungamento del percorso in PS prima di poter accedere al ricovero nei reparti specialistici.
Ai pazienti ospedalizzati per covid-19 si sono aggiunti
- la valutazione, osservazione e trattamento in acuto dei molti pazienti Covid positivi poi dimessi e gestiti a domicilio.
Quanto esposto sopra determina - e ha determinato nel passato pre covid, complice anche il sovraffollamento - il fenomeno/problema "delle barelle" o meglio del “boarding” che, si afferma essere: “il risultato di modelli assistenziali che lavorano per compartimenti stagni".
I pazienti aspettano in pronto soccorso perché l’ospedale non è in grado di accoglierli in reparto, oppure perché il numero di accessi al PS è molto elevato rispetto la possibilità reale di risposta dell’intero sistema. I Pronto Soccorso sono e sono stati luoghi di accoglienza, degenza e cura in supporto a quanto non gestito nell’extra e intraospedaliero.

L’attività si è infatti estesa a vere e proprie degenze semintensive con trattamenti regolarmente eseguiti, anche se, per necessità, allestiti in stanze e corridoi sovraffollati o in strutture architettonicamente non adatte e non predisposte al carico assistenziale richiesto, con l’aggravante dell’impegno di dover strutturare e gestire doppi percorsi per la sicurezza dei pazienti (sporco/pulito) e riorganizzare su di essi lo scarso personale.
È necessario che si capisca che per garantire un adeguato servizio ai cittadini sono necessarie formazione, conoscenze e competenze specifiche che non si possono improvvisare. Sono necessari medici specializzati in emergenza-urgenza.
- La Scuola di specializzazione Medicina di Emergenza-Urgenza è la più giovane delle discipline mediche: è nata solo nel 2009
- Nell’ultimo anno accademico ci sono stati ca 1000 specializzati
- La stima del fabbisogno reale: tra 1500 e 2000 medici

Chiediamo il vostro sostegno alla nostra campagna, diffondendo il video https://www.youtube.com/watch?v=zbQ0NTAlyAM ed i principi base che intende veicolare, per aiutarci ad aumentarne la diffusione alla società civile. L’obiettivo: diffondere cultura a favore di una disciplina medica ancora poco compresa dall’opinione pubblica, e soprattutto per offrire un tributo importante a tutti coloro che hanno lavorato così duramente nei PS negli ultimi due anni. "

Andrea Fabbri
Direttore centro Studi e Ricerche SIMEU

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Nella puntata di “Elisir”, il programma di medicina condotto da Michele Mirabella e Benedetta Rinaldi, in onda lunedì 24 maggio alle 11.05 su Rai3, il dottor Carlo Fabbri, Direttore dell'Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell'Ospedale di Forlì e Cesena risponderà alle domande dei conduttori su gonfiore addominale e intolleranze alimentari. 

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Il  diabete è una pandemia nella pandemia, che colpisce 5 milioni di persone in Italia e chi convive con il diabete non può mettere il diabete in attesa che l’emergenza Covid-19 finisca. Perché il diabete è per sempre e vogliamo che un giorno non abbia più il potere di decidere della vita di nessuno!

Diabetes Marathon “Green Edition” si inaugurerà venerdì 11 giugno nel Chiostro di San Francesco presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena, patrimonio dell’Unesco con prenotazione obbligatoria dei posti per il distanziamento e possibilità di seguire l’evento online. Domenica 13 giugno sarà la volta di “DIABETES MARATHON WALK AND RUN, URBAN TRAIL”, un percorso nella natura, con partenza da Piazza Saffi di Forlì alla scoperta del territorio forlivese e di luoghi incontaminati, per un percorso adatto a camminatori, podisti e famiglie, realizzato secondo protocolli di sicurezza e con partenze scaglionate, con prenotazione della partecipazione obbligatoria. Diabetes Marathon è “Corri con il cuore” ovunque tu sia, perché il diabete non si ferma. Chi vorrà potrà realizzare un percorso a propria misura, al mare o in montagna, chi non può muoversi da casa per cause legate al Covid-19, per altri motivi di salute o per le cause più diverse, potrà partecipare con una donazione e collegarsi per la versione digitale dell’evento per vivere appieno questa grande gara di solidarietà. La seconda parte della manifestazione è prevista ad ottobre con Diabetes Marathon Health, momenti di formazione per pazienti e famiglie e il corso ECM per professionisti sanitari. Ogni partecipante riceverà il kit “I love Diabetes Marathon” ricco di sorprese. Nelle settimane precedenti all’evento al Diabetes Marathon Village, in diretta sul sito www.diabetesmarathon.it e sulle pagine Facebook e YouTube di Diabetes Marathon saranno protagonisti 5 grandi ospiti con 5 storie molto diverse tra loro, ma tutte accomunate dal diabete: una canzone, Jessica Casula, un dipinto, Virginia Verona, un libro, Luisa Codeluppi, un viaggio, Claudio Pelizzeni, il mare, Monica Priore.

Il ricavato dell’intera manifestazione contribuirà a migliorare la vita di adulti e bambini con diabete finanziando professionisti, strumentazione sanitaria, campi formativi per famiglie e l’assistenza medica domiciliare per le persone con diabete più fragili.

 

Per iscriversi alla manifestazione e conoscere in maniera più dettagliata l’evento basta visitare il sito www.diabetesmarathon.it, scrivere a  info@diabetesmarathon.it o contattare il n. 388/1613262.

 

   Clicca qui per scaricare il programma completo: https://www.diabetesmarathon.it/site/wp-content/uploads/2021/05/DM2021_libretto_0405.pdf

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L’impatto del lockdown su bambini e famiglie è il tema al centro di una puntata della trasmissione televisiva ‘ Faccia a Faccia’ in onda su Teleromagna e che vede come ospite in studio la dottoressa Antonella Brunelli direttore dell’Unità Operativa Pediatria di Comunità e Consultorio Familiare di Cesena.

La puntata è visibile al link https://youtu.be/g5K-r-vBxJw

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Inaugurata a Lugo la sede del Laboratorio a Risposta Rapida e Servizio Trasfusionale. I locali sono stati intitolati al dott. Valerio Zanardi, direttore del laboratorio dal 1992 al 2009 All'iniziativa erano presenti il sindaco di Lugo, Davide Ranalli, il Presidente del Comitato di Distretto di Lugo, Luca Piovaccari, il direttore Generale di Ausl Romagna, Tiziano Carradori, il Direttore Sanitario, Mattia Altini e il l dott. Paolo Tarlazzi Direzione Medica del Presidio di Lugo.

Se oggi abbiamo una rete di laboratori di alta qualità tecnologica  - ha sottolineato Tiziano Carradori  -  lo si deve innanzitutto alla grande capacità dei professionisti che nel lontano 2004 , diedero vita al progetto di istituire una rete laboratoristica unica nell’Area Vasta Romagna. Quel coraggio di allora, oggi dimostra tutta la sua fondatezza e validità. Voglio quindi ancora una volta esprimere un grande ringraziamento a quanti ci hanno creduto fin dall’inizio. Se oggi siamo qui a presentare un ulteriore pezzo di quel grande tassello realizzato in Romagna lo dobbiamo alla perseveranza, alla capacità e collaborazione di tutta la squadra professionale che vi opera”.

 “L’ospedale di Lugo negli ultimi mesi sta attraversando un importante processo di valorizzazione e rilancio della sua operatività - ha dichiarato il sindaco di Lugo Davide Ranalli -. Un progetto che abbiamo intrapreso insieme ad Ausl Romagna perché riteniamo fondamentale, a maggior ragione dopo questa terribile emergenza sanitaria, garantire alla nostra comunità un punto di riferimento con un’assistenza adeguata e maggiori servizi a disposizione dei cittadini. La nuova sede del laboratorio a risposta rapida va in questa direzione: un servizio già operativo, trasferito in locali ristrutturati con strumentazione innovativa. È la dimostrazione che siamo sulla strada giusta per valorizzare l’ospedale Umberto I, il nostro ospedale, che da sempre ha un forte legame con il nostro territorio”.

 “ Ringrazio la direzione generale dell’Ausl e i professionisti dell’ospedale per il grande lavoro fin qui fatto, in questo anno e mezzo difficile, che speriamo tutti di esserci lasciati alle spalle - ha affermato Luca Piovaccari - Nessuno si è tirato indietro, dimostrando di essere una comunità professionale capace di gestire situazioni difficili e sempre all’altezza del momento”. Oggi è una bella giornata per tutti perché sta a testimoniare la crescita dell’ ospedale di Lugo e di tutti i professionisti che vi lavorano”.

 

Il Laboratorio Unico della Romagna comprende le Unità Operative di Patologia Clinica, Microbiologia, Genetica Medica e i Servizi Trasfusionali di Ravenna, Rimini e Forli-Cesena/Officina Trasfusionale della AUSL Romagna ed è operativo dal 2009. La U.O. di Patologia Clinica e i Laboratori a Risposta Rapida ospedalieri costituiscono un “Laboratorio Unico” geograficamente distribuito, che impiega la stessa strumentazione per gli esami in routine e in urgenza richiesti da una rete di oltre 100 punti prelievo distribuiti sul territorio romagnolo e da oltre 400 reparti ospedalieri. Tutti gli esami richiesti per i pazienti ambulatoriali e gli esami specialistici richiesti per i pazienti ricoverati sono eseguiti presso il Laboratorio di Pievesestina, mentre nei Laboratori a Risposta Rapida sono eseguiti gli esami di base di base e quelli urgenti con orario di servizio h 24. Nel 2017 è stata attivata una gara d’appalto, a procedura aperta, per la fornitura di sistemi diagnostici finalizzata al totale rinnovo della strumentazione per un importo annuo di € 7.200.000. L’aggiudicazione definitiva è avvenuta il 4 giugno 2018 e l’installazione è iniziata alla fine di settembre dello stesso anno. Rispetto alla precedente fornitura, la nuova prevede aspetti fortemente innovativi: totale automazione della fase post-analitica del settore di chimica immunometria, completa automazione degli esami di coagulazione e introduzione di un sistema di trasmissione immagini della morfologia ematologica tra i Laboratori a Risposta Rapida e quello di Pievesestina. Ciò nonostante l’aggiudicazione comporterà, a parità di attività, un risparmio di oltre il 30% nei 6 anni di durata. I lavori per l’installazione dei nuovi strumenti sono stati particolarmente impegnativi poiché la nuova strumentazione ha sostituito la precedente senza interrompere la regolare attività. Le attivazioni presso il laboratorio di Pievesestina e in 5 dei 7 LRR sono iniziate nel novembre 2018 e si sono completate nel settembre 2019 mentre i Laboratori a Risposta Rapida di Riccione e di Lugo sono stati trasferiti in locali completamente ristrutturati (quello di Lugo occupa una superficie complessiva di 350 m2 e sono operativi rispettivamente da ottobre 2019 (Riccione) e da ottobre 2020 (Lugo). I nuovi sistemi diagnostici consentono:

  • maggiore sicurezza della qualità del campione grazie all’identificazione automatica della tipologia di provetta, rilevazione del livello del liquido e stato di centrifugazione del plasma/siero.
  • riduzione della necessità dell’osservazione al microscopio della morfologia ematologica nei Laboratori d’urgenza grazie alla digitalizzazione dell’immagine e alla possibilità di trasmissione a distanza per consentire una osservazione e una valutazione condivisa con i colleghi di altri LRR e del settore specialistico di Pievesestina.
  • completa automazione della valutazione di idoneità dei campioni per gli esami di coagulazione

Le attività che si svolgono nel LRR di Lugo sono le seguenti: Ricevimento campioni dalle UU.OO. di degenza e P.S del P.O. Lugo. Il maggior carico di lavoro per il laboratorio proviene dalle UU.OO. di Pronto Soccorso, Oncologia, Rianimazione, Medicina Generale, Ginecologia e UU.OO. Chirurgiche; dai Punti Prelievo territoriali e Centri Residenziali Anziani Analisi di campioni urgenti e di routine di base Smistamento campioni per Pievesestina, Ravenna e fuori Azienda Gestione ricevimento reagenti e magazzino Gestione campioni COVID

Attività integrata di Servizio Trasfusionale: Gestione emocomponenti Assegnazione e consegna emocomponenti. Esecuzione degli esami di immuno-ematologia Gestione Banca dell’osso Gestione ricevimento reagenti e magazzino

Il LRR di Lugo è inserito nella Struttura Semplice di Ravenna di cui è responsabile la Dr.ssa Stefania Valenti e afferisce alla U.O. Patologia Clinica diretta dal Dr. Romolo Dorizzi. Il laboratorio del ST di Lugo è inserito nella Struttura Semplice Coordinamento Attività Medicina Trasfusionale Faenza-Lugo e afferisce alla U.O. ST di Ravenna diretta dal Dr.Daniele Vincenzi.

La installazione della nuova strumentazione ha consentito di uniformare completamente la strumentazione in dotazione; una maggiore trasversalità della strumentazione favorisce la interazione quotidiana tra i tecnici e i dirigenti che operano nei laboratori dell’ambito di Ravenna e gli altri dell’azienda.

Attività 2020 Laboratorio Risposta Rapida L’attività nel 2020 ha risentito degli effetti della pandemia COVID sul numero e sulla tipologia dei ricoveri nel presidio di Lugo. Gli esami eseguiti nel 2020 sono stati 312.121 (-17.7% rispetto al 2019, 379.436) in linea con il fortissimo calo registrato nel 2 trimestre in nelle attività diagnostiche in tutto il mondo. Il LRR di Lugo ha mantenuto tuttavia un ruolo essenziale nella gestione dei pazienti e sono aumentate, per esempio, le richieste degli esami LDH (+ 258.5%), Bilirubina (+ 75.8%), Emogasanalisi (+32.6%) e D Dimero (+23.3%) richiesti nei pazienti con COVID.

Attività 2020 Laboratorio Servizio Trasfusionale Anche il laboratorio ST ha registrato nel 2020 significative riduzioni attività. Gli esami di immuno-ematologia hanno registrato un calo del 26% rispetto al 2019; le trasfusioni di emocomponenti sono diminuite del 16%. Esami di immuno-ematologia: 15695 (-26% rispetto al 2019, 21261) Richieste Trasfusionali: 5749 (-15 % rispetto al 2019, 6787). Trasfusioni Emocomponenti: 5957 (-16% rispetto al 2019, 7136). In tale casistica è compresa anche l’attività svolta a favore della Casa di Cura Villa Maria Cecilia Hospital che nel 2020 ha trasfuso 3469 emocomponenti.

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