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Articoli filtrati per data: Aprile 2020

L'Agrofertil, Società Cooperativa agricola di Guido Sassi e Francesco Marianini ha donato oggi sessanta visiere protettive per gli operatori dell'ospedale di Santa Sofia, i medici di medicina generale e quelli della continuità assistenziale. Un bellissimo gesto di grande utilità in un momento di estrema difficoltà per chi è ogni giorno in prima linea nella lotta al COVID.

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Modifica dell'orario di apertura della sede della Distribuzione Diretta dei farmaci, sita in  via Colombo a Forlì. La sede sarà aperta sempre nella giornata di Mercoledì, ma dalle 8.30 alle 13.

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La storica pasticceria Flamigni di Forlì ha donato oggi ben ottocento delle sue rinomate colombe pasquali a tutti gli operatori sanitari forlivesi impegnati nella lotta al Coronavirus.

"Per noi si tratta di un dono graditissimo - spiega la dottoressa Elena Vetri, direzione sanitaria del presidio ospedaliero di Forlì (in foto) - Tutte le colombe verranno distribuite agli operatori impegnati in prima linea contro il Coronavirus. Ringraziamo anche il Comune di Forlì per avere fatto da tramite a questa donazione"

I capostipiti, i fratelli Armando, Lieto e Aurelio Flamigni, aprirono la loro pasticceria in piazza Saffi, a Forlì, nel lontano 1930. Dopo appena qualche anno i loro negozi si erano moltiplicati, diventando tappa obbligata per tutti i viaggiatori che dal Nord si recavano in vacanza sulla Riviera adriatica.

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E' attivo in tutti gli ambiti territoriali dell'Ausl Romagna il "drive through", la possibilità, cioè, di effettuare il tampone direttamente in auto, recandosi presso un luogo a ciò destinato.

L'Azienda, anche in collaborazione con Protezione civile e altri soggetti istituzionali, e in stretto raccordo con le Prefetture, ha attivato quattro strutture: a Cesena, Forlì e Rimini presso i relativi ospedali e a Ravenna nel parcheggio del CMP, in cui i pazienti potranno recarsi con la propria auto e dove personale sanitario, ovviamente con tutte le protezioni previste, "preleverà" il campione nasofaringeo del paziente direttamente senza che questi debba neppure scendere dall'auto.
Va ben precisato che questo modalità funziona su chiamata dell'Ausl, e per pazienti che non abbiano più sintomi, e debbano fare i tamponi necessari per essere dichiarati definitivamente guariti. Utilizzare, per loro, questa modalità, si può procedere in modo più rapido e ottimizzando le risorse umane a disposizione. I pazienti, che avranno un appuntamento per l'effettuazione del tampone, dovranno recarsi al drive through seguendo il percorso più breve e diretto possibile, e viceversa anche per tornare a casa.

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In questo difficile momento di emergenza covid-19, in cui è necessario un doveroso distanziamento, è  necessario anche tenere conto delle necessità delle persone sorde, di cui spesso ci si dimentica e che vivono notevoli difficoltà comunicative legate al loro deficit uditivo.

Le mascherine, così come l'uso di citofoni, per esempio nelle farmacie, rendono difficile la comprensione del parlato (voce ovattata, impossibilità di lettura labiale).

In  allegato due volantini,  con alcune semplici indicazioni, a cura  del Coordinamento regionale FIADDA (famiglie italiane per la difesa dei diritti degli audiolesi), elaborati proprio per rendere meno difficoltoso alle persone con disabiltà uditiva un momento già così difficile per tutti.

 

Comunicazione dal vivo
Comunicazione a distanza
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Un tasso rimasto impigliato in una recinzione, a Secchiano di Novafeltria, sarebbe sicuramente morto se non vi fosse stato il tempestivo intervento del Servizio Veterinario di Rimini, diretto dal dottor Roberto Angelini, che lo ha recuperato e consegnato a personale della “K Lorenz” per le cure del caso.

Il povero animaletto infatti era finito con la testa in un punto della recinzione molto stretto, dal quale non riusciva più a liberarsi. A causa del dolore però, mordeva e graffiava tutti coloro che si avvicinavano anche per aiutarlo. I residenti hanno dunque avvertito il servizio dell’Ausl, e sul posto sono intervenuti due veterinari che, togliendo due bulloni della recinzione, e dopo averlo non senza fatica messo “in sicurezza” per se stesso e per gli altri, hanno liberato l’animaletto.

Ora è stato trasportato in una struttura della “K Lorenz” per le cure.

 

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L'associazione "Il Cuore di Campo ha donato oggi cinquanta visiere facciali protettive, per l'emergenza COVID - 19, agli operatori dell'Igiene Pubblica di Forlì

"La donazione è stata fatta dall'associazione costituita in memoria di mio figlio Marco - spiega Pier Luigi Campori  -  con la collaborazione dell'architetto Giancarlo Gatta e della Sig.ra Roberta Mazzoni "

L'Associazione è nata nel 2017 in memoria di Marco Campori, un ragazzo di soli 20 anni, scomparso a seguito di un incidente stradale. Non ha scopo di lucro e ha la finalità di promuovere attività di utilità sociale.

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Anche in questo periodo di emergenza sanitaria gli Spazi Giovani di Cesena e di Savignano continuano ad essere un punto di riferimento importante per i ragazzi che al pari degli adulti si trovano a dover affrontare una situazione completamente nuova ed inaspettata, con il rischio di sentirsi spaventati, ansiosi e amareggiati .

E’ possibile contattare lo Spazio Giovani di Cesena al numero di telefono 0547 394244 il lunedì e il giovedì dalle 14.30 alle 17.00 oppure lo Spazio Giovani di Savignano sul Rubicone al numero di telefono 0541 801863 il mercoledì dalle 14.30 alle 17.00 per avere consulenze telefoniche; è anche attivo il percorso psicologico con la possibilità di effettuare un colloquio telefonico o via Skype con lo psicologo, preventivamente concordato.

“Gli psicologi, i ginecologi, le ostetriche e le infermiere continuano ad accogliere le richieste e a seguire i ragazzi e le ragazze che apprezzano il contatto anche se a distanza – spiega la dottoressa Antonella Brunelli direttore del Consultorio Familiare e Pediatria di Comunità di Cesena che aggiunge: “ In un momento così difficile è importante far sentire la presenza dei servizi, e mantenere attivo un dialogo ed un sostegno, un coinvolgimento attivo dei ragazzi su cosa si possa fare per vivere al meglio questa situazione, cercando di riattivare le nostre risorse e la resilienza”.

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L'ospedale "Morgagni - Pierantoni" di Forlì risponde all'emergenza Coronavirus con una riorganizzazione completa di reparti ed attività.

Due  reparti  ospedalieri interamente dedicati ai pazienti COVID con una disponibilità di sessantaquattro posti letto, cui  vanno aggiunti quindici collocati nelle Malattie Infettive dell'ospedale e altri  trenta nella Casa di Cura Villa Serena.

"Il Reparto Covid-19 n.1 - spiega la direzione di presidio -  è collocato nell’emipiano 4B del Padiglione Morgagni ed ha occupato tutti i posti letto della Pneumologia e quelli della Nefrologia, trasferita temporaneamente al settimo piano. Il reparto COVID 2 invece si trova nell’emipiano 3B del Padiglione Morgagni ed occupa i posti resisi disponibili con il trasferimento della Medicina e della Endocrinologia in un ' ala di venti posti letto presso il Padiglione Allende, in precedenza occupata dall’U.O. di Riabilitazione, trasferita a  Forlimpopoli."

Quattro unità operative, pertanto,   sono  interamente dedicate  a Forlì  alla cura dei pazienti COVID ,  affidati al personale medico ed infermieristico delle Malattie Infettive, Medicina Interna e Pneumologia.

I pazienti   in attesa di "tampone di conferma"sono tenuti  invece  in osservazione al quinto piano del Padiglione Morgagni ,  nei quindici posti letto   completamente dedicati ed operativi ventiquattro ore su ventiquattro.  Ai pazienti critici ,  in attesa di conferma ,  sono dedicati quattro posti letto  presso la Medicina d’Urgenza.

"E’   inoltre  attivata - prosegue la direzione ospedaliera -  una Guardia Medica Covid-19 interdivisionale ed  una Rianimazione Covid-19, con  un  ampliamento di due posti  in più nella dotazione della Rianimazione.  Infine, la  Recovery Room   è stata  riconvertita per garantire cinque posti letto di Rianimazione polispecialistica a pazienti non Covid-19.Le Rianimazioni Covid-19 lavorano  sempre in rete sia nell’ambito dell’AUSL Romagna che in ambito Regionale  e quindi,   per i pazienti che necessitano di Terapia Intensiva, la disponibilità di letti è sempre ricercata attraverso un apposito coordinamento."

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La diffusione del Coronavirus ha spinto il governo a prendere misure urgenti per contenere e gestire l’emergenza epidemiologica; misure che hanno determinato, anche nella provincia di Rimini, la temporanea chiusura dei Servizi a bassa soglia rivolti alle persone con problemi di memoria e ai loro familiari: i Centri d’Incontro, i Cafè Alzheimer e gli Sportelli informativi dell’Associazione Alzheimer Rimini.
La sospensione delle attività ha determinato in questo periodo importanti conseguenze per i partecipanti, quali l’accentuazione dell’isolamento sociale e della solitudine, l’assenza di un confronto con personale specializzato, la mancanza di stimoli e di coinvolgimento in attività dedicate.

Per far fronte a ciò il costante e proficuo lavoro di rete e integrazione tra ASP Valloni Marecchia, Associazione Alzheimer Rimini, Comuni e AUSL della Romagna/Centro per i disturbi cognitivi e demenze (CDCD) di Rimini – in collaborazione con il Gruppo Ricerca Interventi Psicosociali Invecchiamento e DEMenze (GRIPIDEM), Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna – ha messo a punto e realizzato una duplice tipologia d’interventi che permettono agli operatori dei Servizi a bassa soglia di rimanere vicini alle persone, nel proprio domicilio, attraverso l’uso di strumenti tecnologici e sistemi di comunicazione a distanza.
In particolare sono state attivate:
1) Consulenze psicologiche a distanza con un approccio pro-attivo, ossia la realizzazione di una consulenza telefonica rivolta a tutti i familiari, a cura delle psicologhe dei Centri d’Incontro, dei Cafè Alzheimer e degli Sportelli, per mantenere un contatto, raccogliere i bisogni e le risorse dei familiari e delle persone in questo difficile momento. Le consulenze e il supporto psicologico a distanza vengono svolti in stretta collaborazione con il CDCD di Rimini, presente nella discussione, nel confronto e nella gestione dei casi complessi segnalati, per attivare colloqui telefonici di supporto psicologico.
2) Attività per le persone con problemi di memoria a domicilio, ossia la proposta alle persone, da parte degli operatori, di realizzare attività simili a quelle che si facevano ai Centri, per mantenere un contatto, la socialità e il collegamento con l’esterno. Attraverso brevi video, tutorial e videochiamate a cura degli operatori dei Centri, vengono proposte attività cognitive, occupazionali e di movimento da svolgere a domicilio quali, ad esempio, semplici esercizi di movimento (metodo Hobart®), canzoni o brani musicali, invio di materiale da stampare con esercizi cognitivi, letture, ecc.

L’iniziativa sta ottenendo riscontri molto positivi: le persone con difficoltà di memoria hanno mostrato un adattamento sorprendente agli strumenti a distanza – in particolare alle videochiamate – non immaginabile inizialmente, mostrando una buona facilità di comunicazione ed espressione e un riconoscimento degli operatori e degli amici che frequentano il Centro. I familiari, preziosi collaboratori nell’iniziativa, trovano un sostegno nell’impegno che stanno affrontando nell’aiuto dei propri cari, rafforzando la possibilità di continuare a farlo e riconoscendo le loro capacità, nonostante l’emergenza in atto metta tutti a dura prova.

Il motto dei Servizi a bassa soglia: adattarsi ai cambiamenti e affrontare le sfide

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