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Articoli filtrati per data: Novembre 2016

Ancora riconoscimenti di livello internazionale per la Chirurgia della Spalla e del Gomito dell’Ospedale “Cervesi” di Cattolica, diretta dal professor Giuseppe Porcellini: due interventi che verranno effettuati domani mattina nel reparto, saranno infatti trasmessi in diretta, attraverso un collegamento con le telecamere a circuito chiuso dell’ospedale cattolichino, a 13mila specialisti ortopedici di tutto il mondo che stanno svolgendo un importante congresso sulla specialità a Nuova Delhi (India).
Il congresso è l’“Isksaa Global Summit 2016”, iniziato oggi e che proseguirà anche domani presso l’importante città indiana. Sul posto il dottor Paolo Paladini, dell’equipe del professor Porcellini il quale già stamane ha tenuto un intervento sul tema “Varie modalità di ripresa dall’intervento di Laterjet” e sulle “Opzioni chirurgiche per la retrazione massiva della cuffia dei rotatori”.

Ma il giorno clou sarà domani, mercoledì 23, quando dalle ore 9:30 alle 12:30 (ora italiana) dalla sala operatoria del “Cervesi” le immagini partiranno per l’India, dove il dottor Paladini fungerà da moderatore e commentatore degli interventi che i medici di tutto il mondo potranno vedere. Si tratterà di un intervento di Laterjet e di una artroscopia della spalla con una delle nuove protesi “a stelo” utilizzate dal professor Porcellini a Cattolica.

Dopo l’intervento, e sempre in collegamento diretto “Cattolica – Nuova Delhi”, il professor Porcellini, coadiuvato dal dottor Paladini, commenteranno l’intervento e più in generale le tecniche che si utilizzano a Cattolica. E lo faranno, come detto, di fronte al “gotha” della chirurgia ortopedica mondiale. Al “Isksaa Global Summit 2016” sono infatti presenti 13mila ortopedici in rappresentanza di tutti i paesi e tutti specializzati in particolare nell’ortopedia dell’arto superiore.

Ad ulteriore testimonianza della rilevanza dell’appuntamento, il fatto che in un congresso di pochi giorni quello cattolichino sarà uno dei pochissimi interventi videotrasmessi in diretta, “e questo grazie – commenta il professor Porcellini – alle protesi di alto livello e alle tecniche operatorie all’avanguardia che riusciamo a mettere in campo. Voglio infine ricordare che il ‘Cervesi’, ospedale pubblico, dispone, a supporto della nostra unità operativa, un ambiente di riabilitazione di altissimo livello grazie alla vasca per riabilitazione in acqua e al laboratorio di biomeccanica gestito dai colleghi fisiatri”.

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Morgagni in sala operatoria a Forlì ridTante le collaborazioni di altissimo rilievo dal regista Cristiano Barbarossa all'attore protagonista Riccardo Mei, all'autore della colonna sonora, il musicista Roberto Costa. Le riprese sono a cura del gruppo Ausl Romagna Cultura (nella foto: l'attore Riccardo Mei nei panni d G.B.Morgagni)
Si sono concluse in questi giorni a Forlì le riprese della docufiction su G.B.Morgagni, “Sua Maestà Anatomica”, patologo forlivese che rivoluzionò la medicina e fondò la patologia moderna. Francesco Puccinotti, storico della medicina ottocentesco, scrisse con enfasi di Morgagni che: "... se tutte le scoperte anatomiche fatte da lui dovessero portare il suo nome, forse un terzo delle parti del corpo umano, si nominerebbe da lui...".

Il progetto

L’iniziativa nasce da un'idea del gruppo Ausl Romagna Cultura, all'interno del progetto "G.B.Morgagni Sua Maestà Anatomica", che aveva già visto, nel 2015, l’organizzazione di un convegno storico – scientifico in collaborazione con la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e la realizzazione di un sito Internet dedicato (www.morgagnipatologo.it), a cura del Liceo Scientifico e Classico di Forlì e con il contributo del Lions Terre di Romagna. Il gruppo Ausl Romagna Cultura è stato costituito con delibera nel 2016 e si occupa di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico-storico culturale. "Abbiamo raccontato la sua vita - spiega il regista Barbarossa - su un piano parallelo e sfruttando il linguaggio tanto del documentario, per raccontare il Morgagni che oggi è presente nelle strutture e nei medici della sua terra, quanto della docufiction, per illustrare le varie fasi della sua vita di scienziato, percorrendo un viaggio ideale tra presente e passato, tra eredità pienamente raccolta e storia. E lo faremo attraverso le varie età, sia quelle a cui fa riferimento lo scienziato forlivese, sia quelle delle persone che in questo territorio incontrano il nome di Morgagni: dallo studente, appunto, in procinto di iniziare l’anno scolastico nel Liceo Morgagni, passando per i suoi compagni di scuola un po’ più grandi che si stanno occupando di dedicare un sito a “Sua Maestà Anatomica”, ai giovani medici che lavorano sul territorio, ma anche a quelli che come Morgagni sono dovuti espatriare”.

Le riprese
La docufiction è stata girata, per le riprese moderne, nell'ospedale di Forlì , presso l’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva con il dottor Enrico Ricci, Anatomia Patologica e Otorinolaringoiatria, dove sono state girate delle scene con il prof.Claudio Vicini, che utilizzava il robot “Da Vinci” insieme ad altri medici provenienti da tutte le parti del mondo. La troupe si è poi recata all'Irst di Meldola, per riprendere laboratori e intervistare i ricercatori. Sono state effettuate riprese nei Licei Classico "G.B.Morgagni" e Scientifico "Paulucci De Calboli" (dove sono stati coinvolti studenti e docenti), in vicolo Gaddi e in altri luoghi del forlivese come la Biblioteca Comunale. Per le riprese storiche con le comparse in costume, sono stati invece utilizzati il palazzo dei Commissari di Terra del Sole, gli splendidi giardini delle Terme di Castrocaro,la Biblioteca di Forlì e di Faenza, la bellissima antica farmacia di Lugo e, nel faentino, palazzo "Milzetti" (museo nazionale dell'età neoclassica in Romagna) e la biblioteca. Referenti per le riprese alcuni componenti del gruppo Ausl Romagna Cultura: per la parte "moderna" il patologo Luca Saragoni e la giornalista Tiziana Rambelli, mentre per la parte "storica" Sonia Muzzarelli, referente del patrimonio artistico e archivistico dell' Ausl Romagna, Stefano De Carolis e Giancarlo Cerasoli, medici e storici della medicina. Tante le comparse locali coinvolte in ogni ruolo, dai figli/e del Morgagni agli assistenti, a nobili e popolani.


Il regista, il protagonista e la troupe

Il regista ed autore, Cristiano Barbarossa, ha realizzato svariate puntate di Superquark e numerosi programmi televisivi per la Rai. Ha vinto un Premio Giornalistico Ilaria Alpi, il Roma Fiction Fest, il Premio Flaiano, oltre ad altri premi e ad aver ricevuto la Nomination per i Premi Cinematografici Globi d’Oro. I suoi lavori sono stati trasmessi in Francia,Spagna, Giappone, Australia, Olanda, Portogallo, Irlanda. Il personaggio di G.B. Morgagni è stato interpretato da Riccardo Mei. Doppiatore, attore e cantante, è ormai da venti anni la voce per eccellenza della televisione italiana: spiega le frontiere della scienza su Superquark, viaggia per il mondo con Alle falde del Kilimangiaro, illustra i documentari estremi della serie Tabù di National Geographic, in onda su Sky, racconta i misteri della scienza in Voyager. E’ la voce caratteristica ed espressiva che si ascolta in innumerevoli programmi e che interpreta racconti dei grandi autori della letteratura mondiale nelle Short Stories per il gruppo Repubblica-L’Espresso. Anche per la troupe, presenze di professionisti del settore: alle scenografie e costumi Carlo del Giudice, al suono in presa diretta Daniele Ingrati, mentre direttore della fotografia Alessandro Galluzzi.

Gli sponsor e le collaborazioni

La produzione, realizzata in primis con il contributo dell'Istituto Oncologico Romagnolo e poi di Formula Servizi, Daniele Versari di Estados Cafè, il Grand Hotel Forlì e la collaborazione gratuita della cooperativa Raggio di Sole ONLUS, Franca - Rossella e Sarita del negozio di parrucchiera "Tagli e dettagli" di Lugo, la make up artist forlivese Apollonia Tolo e la sua collaboratrice Arianna Farolfi, la truccatrice Noemi Latino, la Fondazione Cassa di Risparmio Banca del Monte di Lugo, Mario Frontali, il Conservatorio musicale di Cesena, la Pro Loco di Terra del Sole e le Terme di Castrocaro. Molte le collaborazioni artistiche, come quella con il noto musicista Roberto Costa, che ha offerto gratuitamente la sua opera per la realizzazione della colonna sonora. Costa, forlivese d'origine, e' stato arrangiatore per numerosissimi artisti nazionali come Lucio Dalla , Ivan Graziani, Ron, Luca Carboni, Mina, Gianni Morandi, Luciano Pavarotti e tanti altri, nonché autore e produttore di musiche per spettacoli teatrali e televisivi su circuito nazionale.
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CS presentazione Agnolettiè il folivese Vanni Agnoletti
Si è svolta questa mattina a Cesena la conferenza stampa di presentazione del nuovo Direttore dell'unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell'ospedale Bufalini di Cesena.

Quarantasei anni, forlivese, Vanni Agnoletti è il nuovo direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Bufalini di Cesena, nonché responsabile  del Trauma Center, essendo l’ospedale cesenate centro hub di riferimento in Romagna per i grandi traumi.

Il dottor Agnoletti si è laureato e specializzato all’Università degli Studi di Bologna. Ha iniziato il proprio percorso professionale all’Ospedale S.Orsola Malpighi di Bologna, svolgendo anche una esperienza in Inghilterra al  Freeman Hospital di Newcastle nel 2005, ospedale con vocazione oncologica e trapiantologica. 
Dal 2006 al 2014 ha lavorato all’Ospedale di Forlì (nel  2010 è stato nominato titolare dell’incarico di Alta Professionalità in “Chirurgia Toraco - Vascolare”) e dal 2014 al 2016 ha ricoperto l’incarico di direttore della Struttura complessa di Anestesia e Rianimazione dell’Arcispedale S. Maria e dell’Azienda Ospedaliera IRCCS di Reggio Emilia.
Nel corso degli anni, il dottor Agnoletti ha approfondito in modo particolare l’ambito della anestesia in chirurgia toracica e del management di sala operatoria, avviando una collaborazione attiva con l’Università americana di Stanford. Ha curato anche l’attività di ricerca e vanta oggi una significativa produzione scientifica, in particolare negli ambiti della tracciabilità e della informatizzazione delle sale operatorie per la valutazione delle performance dei team (Anestesista, Chirurgo, Infermiere) e della terapia antalgica toracica. Sin dal 2004 ha svolto attività di docenza e tutoraggio nelle facoltà di medicina degli atenei di Bologna e Modena. E’ autore di numerose pubblicazioni internazionali ed è stato relatore a numerosi congressi nazionali ed internazionali.

L’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Bufalini di Cesena è parte integrante del Trauma Center.  Garantisce assistenza intensiva e anestesiologica per i pazienti  traumatizzati e per i pazienti in condizioni estremamente critiche provenienti da altri reparti ospedalieri. Nel 2015 sono stati ricoverati nel reparto cesenate 800 pazienti, con una durata mediana della degenza di 5 giorni.

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Sono Davide Melandri ed Elena Bondioli, rispettivamente direttore della Banca Regionale della Cute e Centro Grandi Ustionati dell’ospedale Bufalini e direttore tecnico della Cell Factory.
Il Consiglio Europeo ha nominato il dottor Davide Melandri, direttore della Banca Regionale della Cute e Centro Grandi Ustionati dell’ospedale Bufalini, e la dottoressa Elena Bondioli, direttore tecnico della Cell Factory di Pievesestina, tra i revisori internazionali che avranno il compito di elaborare le nuove linee Guida per la Qualità e la Sicurezza di Cellule e Tessuti destinati alle applicazioni cliniche. Complessivamente i revisori nominati sono 32: di questi 4 sono di nazionalità italiana.

La Banca Regionale della Cute dell’Emilia Romagna, che fa capo al Centro Grandi Ustionati dell’Ospedale Bufalini di Cesena, è una delle cinque banche del tessuto cutaneo italiane accreditate dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) e dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Con bacino di utenza di circa 5 milioni di abitanti, la Banca della Cute presta la propria attività su scala europea e nell’ambito della Medicina Rigenerativa, avviando, inoltre, una sezione dedicata all’Attività di Ricerca Clinica. Proprio su questi ambiti specifici dal 2009 la Banca Regionale della Cute lavora in stretta sinergia con la Cell Factory, una piattaforma biotecnologica all’avanguardia che ospita tutte le attività di accettazione, manipolazione, conservazione, validazione e distribuzione di cellule e tessuti a fine trapianto.

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Importante convegno scientifico sabato 4 ottobre nella Sala Convegni dell’ospedale Bufalini di Cesena
Curare le grandi ustioni o, più in generale, ricostruire non solo cute, ma anche tendini e cartilagine con tessuto ingegnerizzato in laboratorio, a partire da materiale biologico, quindi da donatore. E’ la nuova frontiera della Medicina Rigenerativa, oggi considerata uno degli ambiti più promettenti della medicina “moderna”. Sabato 4 ottobre 2014, nella sala convegni dell’Ospedale Bufalini di Cesena, si terrà il primo convegno scientifico dal titolo “Le Banche dei Tessuti e delle Cellule nel Sistema Sanitario Nazionale: esperienze in Regione Emilia Romagna”.
Il convegno, organizzato dal Centro Grandi Ustionati e dalla Banca Regionale della Cute, metterà a confronto le esperienze portate avanti in Emilia Romagna e le prospettive dei nuovi ambiti della Medicina Rigenerativa, che ormai non sono solo riservati alla ricerca ma sempre più calati nella pratica clinica. Porteranno il loro contributo relatori esperti nei settori della ricerca e dell’applicazione clinica di tessuti e cellule, sia in ambito romagnolo che regionale. Attraverso il confronto tra le Banche, le Cell Factory e le realtà sanitarie della Regione si cercheranno eventuali criticità offrendo al contempo spunti e idee per un miglioramento dei percorsi clinici assistenziali.

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Mercoledì, 02 Novembre 2016 12:12

Nasce il sito della AUSL della Romagna

La sanità in Romagna ha una lunga storia. I personaggi che abbiamo scomodato come testimoni per questo avvio del sito web dell’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna, rappresentano un elemento di continuità per la clinica, per l’organizzazione dei servizi e sono figli di una comunità che ha una storia ed un futuro comune.
Crediamo che ricordare di avere una storia comune possa rappresentare un elemento che accomunabile e che rende orgogliosi di appartenere ad una comunità in continuo sviluppo.
I nostri padrini sono noti: partendo da sinistra il ravennate Luigi Carlo Farini (era nato da una famiglia di medici e farmacisti a Russi nel 1812) fu medico e politico. Agli inizi operò come medico condotto a Montescudo nel riminese fino a giungere nel 1843 ad essere primario medico ad Osimo, nelle Marche, ma la carriera politica lo prende sempre più fino ad essere nominato Direttore generale della Sanità dello stato pontificio, primo embrione di Ministero della Sanità. Da allora in poi é un susseguirsi d’incarichi politici sempre più prestigiosi, fino alla sua triste fine nel 1866. Per noi rappresenta il legame ineludibile tra clinica e governo delle politiche sanitarie.

Alla sua destra Giovanni Bianchi, noto anche come Jano Planco, nato a Rimini nel 1693 e qui deceduto nel 1775. Affascinante personaggio di medico, scienziato, filosofo, protagonista: famoso in tutt'Italia per i suoi studi scientifici, per le sue polemiche, e per le sue raccolte naturalistiche e storiche, ebbe rapporti con intellettuali di ogni parte. Intellettuale creativo, curioso e pronto a ricredersi solo su fatti concreti. È per noi sinonimo di quella vena di creatività che rende più viva la scienza.

Il terzo personaggio da sinistra é il celeberrimo fondatore dell’anatomia patologica  Giovan Battista Morgagni al quale ogni studente di medicina, ancora oggi, deve rendere merito. Nato a Forlì nel 1682 fu riconosciuto in tutta Europa come “Sua Maestà Anatomica”. Le sue scoperte scientifiche e i suoi scritti sono troppi e troppo noti per essere qui riferiti anche in sintesi. Morì nel 1771, forse per un ictus. Rappresenta la punta avanzata della nostra ricerca scientifica e che la nostra terra sa esprimere e riconoscere grandi personalità.

L’ultimo personaggio, Maurizio Bufalini nacque a Cesena nel 1787 anche lui da una famiglia di medici. Oltre ad essere stato uno dei più grandi clinici dei suoi tempi, ebbe il grande merito di rivoluzionare l’insegnamento stesso della medicina, basandosi unicamente sull’osservazione e sulla sperimentazione, cioè sul metodo scientifico. Ci ricorda che l’arte della medicina è il risultato di studio, costanza, applicazione e forte motivazione: un esempio e un monito.

In mezzo ai quattro numi tutelari abbiamo collocato il simbolo di una “caveja” che tutti i romagnoli riconoscono come simbolo identitario, inserendovi però il “caducèo”, simbolo di pace e prosperità e del serpente attorcigliato sul bastone di Asclepio, dio della Medicina. La caveja era uno strumento che serviva a guidare i buoi durante l’aratura. Ci piace pensare che i quattro anelli ricordino i nostri quattro ambiti territoriali che camminano “insieme sulle vie della cura”.

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