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Articoli filtrati per data: Gennaio 2017

Tredici nuove poltrone del valore di 10.310 euro per l’Hospice di Savignano. Le ha donate il Rotary Club Valle del Rubicone, che ancora una volta è sceso in campo per sostenere attivamente il servizio Cure Palliative e Hospice. La donazione infatti è avvenuta grazie al generoso contributo di tutti i Soci del Club e delle persone che hanno partecipato all’evento musicale “Rock Cover Photo” organizzato dal Rotary Club Valle del Rubicone a settembre, in occasione del quindicesimo anno di attività dell’Hospice.

Le 13 poltrone letto, una per ogni camera di cui è dotata la struttura, rappresentano un importante aiuto per i familiari degli ospiti, per poter assistere i propri cari con maggior comodità, anche nelle ore notturne.Erano presenti alla consegna ufficiale, il presidente del Rotary Club Valle del Rubicone Kitty Montemaggi, il Sindaco di Savignano sul Rubicone Filippo Giovannini, il vicesindaco Nicola Della Pasqua, il direttore del Distretto Rubicone dell’Ausl Romagna Francesca Righi, il responsabile del Servizio Cure Palliative e Hospice di Savignano sul Rubicone Cristina Pittureri, il direttore Dipartimento Oncoematologia dell’Ausl della Romagna Federico Cappuzzo, il responsabile Infermieristico Cure Primarie e Medicina di Comunità di Forlì Cesena Giuliano Guiducci, la coordinatrice Infermieristica Simona Brunelli, il medico specialista del Servizio Cure Palliative Elena Amaducci e l’artista che ha condotto l’evento musicale Rock Cover Photo Teresio Troll.

L’Ausl desidera ringraziare pubblicamente il Rotary Club Valle del Rubicone, i suoi Soci e tutte le persone che partecipando all’evento hanno contribuito a questa generazione donazione, che si va ad aggiungere ad altre numerose iniziative che in questi anni il Club ha intrapreso a sostegno dell’attività dell’Azienda.

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Si svolgerà venerdì 10 febbraio alle ore 18,30 presso il Circolo della Scranna (c.so Garibaldi, 82 – Forlì) un incontro sul tema “Jerome Lejeune, la scoperta della trisomia 21 e la ricerca di una cura per la sindrome di Down”, promosso dal Centro Culturale La Bottega dell’Orefice, in collaborazione con diverse organizzazioni del territorio,l' associazione Amici dell'Hospice e il patrocinio dell'Ausl Romagna, a cui interverrà il prof. Pierluigi Strippoli, docente di Biologia applicata presso l’Università di Bologna.

Strippoli, insieme alla dott.ssa Lorenza Vitale e ad altri specialisti, hanno avviato un’attività di ricerca che studia i meccanismi genetici alla base della sindrome di Down, al fine di individuare nuovi approcci terapeutici. A questo proposito lo scorso 22 aprile, la prestigiosa rivista Human Molecular Genetics ha pubblicato un articolo curato dal gruppo di ricerca di Strippoli, dal quale si evince che la regione critica responsabile dei sintomi principali della sindrome di Down corrisponde a meno di un millesimo dell’intero cromosoma 21 umano: questo risultato apre la strada alla ricerca in tale regione di geni associati alla sindrome di Down, la cui funzione potrebbe diventare il bersaglio di una terapia mirata. Questo risultato apre la strada alla ricerca in tale regione di geni associati alla sindrome di Down, la cui funzione potrebbe diventare il bersaglio di una terapia mirata.

Il Professor Pierluigi Strippoli è Professore Associato presso il Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale di Bologna. Ha al suo attivo oltre 125 pubblicazioni scientifiche.
Il focus della attività scientifica del Prof. Strippoli è rappresentato, a partire dagli studi pionieristici del Prof. Jerome Lejeune, da uno studio sistematico del genoma umano e, in particolare, del cromosoma 21, responsabile della Sindrome di Down, mettendo a punto e impiegando metodi di analisi bioinformatica, genomica e post-genomica per caratterizzare due nuove famiglie geniche identificate nel suo Laboratorio (Down Syndrome Candidate Region 1-like/DSCR1-like e CYYR1) nella ricerca della identificazione di nuove possibilità di cura specifica della sindrome.

Nelle ricerche “di una vita”, vi sono momenti in cui può accadere di “raccogliere i frutti” di quanto a lungo ricercato e seminato. Il recente “salto” qualitativo, che ha consentito al Professor Strippoli e al suo gruppo la pubblicazione su una delle maggiori riviste scientifiche di Biologia Molecolare (Systematic reanalysis of partial trisomy 21 cases with or without Down syndrome suggests a small region on 21q22.13 as critical to the phenotype. Pelleri MC,... Strippoli P, . .Hum Mol Genet. 2016 Apr 22) è consistito nella identificazione della "regione critica" per la sindrome di Down.

Tale identificazione non è sufficiente per la cura della Sindrome di Down, ma è assolutamente un gradino necessario per porre le basi per un affronto delle maggiori manifestazioni della stessa, fino a potersi ipotizzare, in un futuro, un approccio genetico o epigenetico con una possibilità di “definitività”.
Il Prof. Strippoli è invitato a Forlì a presentare le sue ricerche. L’incontro scientifico sarà completato dalla testimonianza della mamma di un bimbo e l’evento in sala sarà seguito da un momento conviviale in cui siano facilitati ulteriormente incontri e scambi di esperienze.

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Rispetto alle motivazioni manifestate da Federfarma a supporto della scelta di indire uno sciopero per la giornata di domani delle farmacie private, la Direzione Aziendale di Ausl Romagna non si può esimere dall’evidenziare quanto segue.

Ci sembra incomprensibile imputare alla Regione e anche ad Ausl Romagna la responsabilità di questa scelta, dimenticando che a livello regionale è tuttora aperto un tavolo di confronto sulle politiche del farmaco.

Come è altrettanto incomprensibile tentare di far passare il messaggio che la modalità della distribuzione diretta dei farmaci da parte dell’Azienda, crei disagi ai cittadini e sprechi, senza portare alcun vantaggio alla collettività.

Vale la pena ricordare, come peraltro già fatto più volte in passato, che la consegna diretta dei farmaci è la legittima possibilità che hanno le aziende sanitarie di erogare direttamente alcuni tipi di medicinali, solo per definite specifiche patologie e categorie di pazienti. Per talune situazione tale modalità è addirittura obbligatoria.

L’Azienda Usl della Romagna si è pertanto attivata, in conformità della legge e degli accordi conseguenti, per istituire sul proprio territorio punti di erogazione, presidiati dai farmacisti, che alle dimissioni da un ricovero o a seguito di prescrizioni dopo visita specialistica, possano erogare direttamente ai pazienti i farmaci necessari, garantendo la continuità del piano terapeutico previsto. Ricordiamo che l’Ausl Romagna non ha utili da accumulare, ma solo buoni servizi da erogare alla popolazione. Abbiamo pertanto l’obbligo di attivare tutte le possibilità per non spendere inutilmente risorse economiche, e di individuare tutte le strade, che a norma di legge, ci consentano di recuperare risorse, da investire in servizi verso i nostri cittadini.

Il nostro operato è pertanto andato in questa direzione e ha consentito anche alla nostra azienda di liberare risorse da reinvestire sul territorio in particolare attraverso l’assunzione di personale per l’assistenza

Altro mito da sfatare l’obbligo per il cittadino: l’utente può scegliere liberamente se accettare il piano Ausl o recarsi in altre farmacie.

Nessun intento vessatorio nei confronti delle farmacie. Tanto è vero che abbiamo dedicato particolare attenzione alle farmacie rurali, riducendo da subito la modalità della distribuzione diretta sia in quelle aree che in quelle montane.

E ancora: è falso che la pratica della distribuzione diretta provochi sprechi di farmaci e il fatto che per i pazienti vengano predisposti piani terapeutici annuali non ha a nulla a che vedere con le cadenze dell’erogazione dei medicinali, che è, solitamente, bimestrale. Al momento dell’erogazione, inoltre, viene verificato direttamente col paziente stesso se abbia a casa giacenze di farmaci e a quanto ammontino, e viene più in generale posta la massima attenzione al corretto utilizzo dei farmaci stessi al fine di garantire la necessaria sicurezza dell’assistito.

A conclusione, non comprendiamo davvero la vera ragione di questo sciopero, ma di una cosa siamo sicuri: arrecherà sicuramente molto più disagio ai cittadini di quanto possa fare la distribuzione diretta.

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Scialoendoscopia, una metodica di introduzione relativamente recente e ancora poco diffusa in Italia,  con grandi potenzialità diagnostiche e terapeutiche nella patologia ostruttiva delle ghiandole salivari maggiori. 
Ne parlera' sabato 28 gennaio, presso la Sala Pieratelli dell' ospedale di Forli, il prof. Francis Marchal, esperto internazionale dell' ospedale universitario di Ginevra, al convegno organizzato dal  Dipartimento Testa Collo di Ausl Romagna, diretto dal prof. Claudio Vicini. 
"In selezionate condizioni, l’uso di tale metodica può scongiurare il ricorso alla rimozione chirurgica dell’intera ghiandola salivare che, soprattutto nella patologia flogistica,  non è scevra dal rischio di complicanze . Va inoltre considerato che, in un prossimo futuro, il ricorso alla scialectomia per via esterna per una patologia non neoplastica potrebbe essere considerato un over-treatment, con possibili conseguenze di ordine medico-legale. "
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Il corso di formazione “VIRTUAL FAIR”, organizzato dalla Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo di Ravenna in collaborazione con il Ser.T. di Forlì,  si terrà a Forlì, presso la sede del Servizio Dipendenze Patologiche nelle seguenti giornate:

16 febbraio - 2 marzo - 23 marzo 2017

COME il digitale ci CAMBIA LA VITA e PERCHÉ i servizi di prevenzione NON possono ignorarlo.

L’intero percorso formativo non solo mira ad esplorare come il digitale ci stia inesorabilmente cambiando la vita e perché è importante che sia considerato un tema prioritario nell’agenda dei servizi sanitari, socio-educativi e formativi, ma vuole promuovere alcune attività di monitoraggio finalizzate alla creazione di un Osservatorio sui disturbi correlati alle esperienze immersive nel virtuale.

Docente del corso: Dott. Claudio Renzetti, Sociologo Clinico che si occupa di ricerca, formazione e supervisione metodologica nei servizi alla persona.

16 febbraio 2017

dalle 8.30 alle 13.30/dalle 14.30 alle 16.30
Apertura lavori
Dott. Edoardo Polidori e Dott.ssa Elisa Tramonti
U.O. Servizio Dipendenze Patologiche
Ausl Romagna - Forlì
Reale VS virtuale una contesa infinita
Dalla locomotiva dei fratelli Lumiere al sabotaggio delle centrali nucleari iraniane.

2 marzo 2017
dalle 8.30 alle 13.30/dalle 14.30 alle 16.30
Il digitale come esempio di
relatività linguistica
Gli AC/DC interpretano Iron Man mentre Rihanna fa solo il suo lavoro.

23 marzo 2017
dalle 8.30 alle 13.30/dalle 14.30 alle 16.30
The dark side of the web Il sotterraneo mercato delle droghe, il cyberbullismo e l’istigazione al suicidio.

L’evento è accreditato ECM per medici, psicologi, infermieri ed educatori.

In allegato viene inviata anche la scheda di iscrizione che potrà essere compilata e invita alla mail eventi@villaggiofanciullo.org entro e non oltre il 14 febbraio.

Per  informazioni contattare:

Tel.: +39 0544 603525 Mobile: +39 393 2021941

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Si svolge sabato 21 gennaio il convegno "I tumori pancreatici - Sono possibili prevenzione e diagnosi tempestiva?”. Si tratta di un importante momento di confronto tra clinici di altissimo livello, e avrà luogo presso il palazzo dell’Arengo (piazza Cavour), dove convergeranno per una mattinata di studi, medici e cattedratici di tutta la Romagna, dell’Istituto Tumori (IRST) IRCCS di Meldola, ma anche da Roma e Milano. Il tumore del pancreas è purtroppo ancora una delle patologie oncologiche più difficili da combattere ma anche più difficili da diagnosticare.

L’evento è organizzato da Ausl Romagna (unità operativa di Chirurgia Generale dell’Ospedale “Infermi” di Rimini), associazione "Oltre la Ricerca" di Rimini e IRST IRCCS di Meldola. Apertura dei lavori (l’accesso è libero) alle ore 8:45 col saluto delle autorità, quindi gli interventi più clinici e le tavole rotonde, ad opera dei professionisti dell’IRST, di Ausl Romagna, nonché degli ospiti provenienti, tra l’altro, dall’Università “La Sapienza” di Roma, dall’Istituto “Humanitas” di Milano, dall’Università di Modena – Reggio Emilia.

La presidente dell’associazione “Oltre la Ricerca” Francesca Gabellini, svolgerà a sua volta un intervento per evidenziare il ruolo che il volontariato può svolgere a sostegno della presa in carico dei pazienti e della ricerca. L’associazione è nata per volere dei familiari di un giovane professionista riminese, Luca, per una forma di tumore pancreatico. E col convegno intende rispondere a una incidenza della neoplasia in crescita e che conseguentemente riscuote sempre più interesse scientifico.

Gli obiettivi del Congresso sono:

-          arrivare a comunicare con tutti gli operatori sanitari e la popolazione della complessità dell’argomento;

-          limitare preconcetti e luoghi comuni rispetto a questa specifica patologia;

-          Sviluppare ancora di più la collaborazione con tutti gli istituti di cura e di ricerca al fine di realizzare protocolli di prevenzione e diagnosi precoce e intervento sempre più efficaci;

-          dare spazio alla conoscenza delle associazioni nate spontaneamente dai pazienti e dai loro famigliari e raccogliere gli stimoli che vorranno darci.

Ulteriore valore aggiunto, l’evento (tutti i dettagli nell’allegato pieghevole) è orientato alle

politiche ad impatto zero ambientale, all’utilizzo di prodotti locali, risorse riciclabili non inquinanti, per cui coffee breack con prodotti a chilometro zero e l’invito ai partecipanti (ovviamente qualora ciò sia possibile) a raggiungere il Congresso utilizzando mezzi a mobilità lenta.

 

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Saranno i bambini della scuola elementare "Duilio Peroni" di Vecchiazzano a "confortare" pazienti, famigliari ma anche medici e operatori dell'ospedale "Morgagni-Pierantoni", con le loro "Letture a voce alta" che prenderanno il via nel grande atrio del presidio sanitario a partire dal 1 febbraio

Il gruppo Ausl Romagna Cultura e la scuola primaria  "Peroni" di Vecchiazzano presentano il progetto "Letture a voce alta nell'ospedale di Forlì".

 «Le letture a voce alta sono intese come alleate preziose per affrontare e superare momenti delicati della vita spiega l'insegnante Lara Verni - e gli obiettivi sono in primis la promozione della lettura e dell'ascolto, l'insegnare ai bimbi a parlare di fronte ad un pubblico e il creare uno spazio sereno cui potranno prendere parte pazienti e utenti del nosocomio. L'associazione sportiva "Corri Forrest" di Forlì ci ha donato proprio qualche giorno fa un piccolo impianto di amplificazione che i bambini potranno utilizzare durante i loro interventi. Attrezzatura che resterà "in eredità" e in deposito all'Unità operativa di Pediatria forli vese, in modo tale che possa essere utilizzata ogniqualvolta se ne presenti la necessità». «Il racconto - prosegue la docente - è una forma di comunicazione naturale ed istintiva, è il primo modo di apprendere dei bambini ed è stato il primo modo di comunicare e di organizzare le conoscenze agli albori dell'umanità. Pensiamo solo alle fiabe, al patrimonio che rappresentano».

«Il Centro Didattico Romagnolo - conclude Verni - fornirà i libri da proporre come lettura e ha anche espresso la propria disponibilità a contattare autori per bambini che potrebbero intervenire in prima persona durante queste letture animate. Gli alunni saranno accompagnati da noi insegnanti e saremo sostenuti nell'attività anche da alcuni tirocinanti del gruppo Ausl Romagna Cultura, coordinati da Sonia Muzzarelli». Prevista anche la collaborazione saltuaria dell'associazione dei Vip Clown. 

Primo appuntamento fissato per MERCOLEDÌ 1 FEBBRAIO dalle 9.30 alle 10.30, presso l' atrio del Padiglione Morgagni

Le letture sono in programma per tutto l'anno, con cadenza mensile o bimensile a seconda della disponibilità degli insegnanti, e vi potranno assistere tutti gli utenti  e gli operatori dell'ospedale

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Un invito a tutte le mamme che allattano perché donino il proprio latte materno alla Banca del Latte Umano dell’Ausl della Romagna.

Il Reparto di Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale Pediatrica dell’ospedale Bufalini ha bisogno di latte materno. Se sei una mamma che ha più latte di quello che serve al tuo bambino, donalo alla Banca del Latte Umano Donato dell’Ausl della Romagna, telefonando ai numeri 0547 352844; 0547 394362.

La Banca del Latte Umano Donato è presente all’ospedale Bufalini fin dal 1962. Attualmente è operativa all’interno del reparto di Pediatria e Terapia Intensiva Neonatale Pediatrica dove viene raccolto, selezionato, trattato e distribuito il latte umano offerto da donatrici volontarie selezionate tramite un’attenta valutazione clinica e sierologica effettuata da un’équipe medica.

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Giovan Battista Morgagni maestro di Lorenzo da Ponte, librettista di Mozart

A poche settimane dalla conclusione delle riprese in Romagna della docufiction sulla vita di Giovan Battista Morgagni, nata da un’ idea del gruppo Ausl Romagna Cultura e realizzata con il contributo dell’Istituto Oncologico Romagnolo, Formula Servizi, Daniele Versari di Estados Cafè e Grand Hotel di Forlì, un’ interessante “curiosità” sulla storia del fondatore forlivese della patologia moderna…. Sua Maesta’Anatomica fu maestro di Lorenzo da Ponte, il celebre librettista di Mozart. La lunga vita di Lorenzo Da Ponte (1749-1838), poeta, librettista, libraio, editore ed appassionato polemista, ha attraversato in modo personalissimo la storia letteraria e musicale d’Europa e d’America. Tuttavia il nome di Da Ponte è rimasto così vivo e celebrato durante i secoli quasi esclusivamente grazie ai tre libretti scritti per Mozart: le Nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte. Nato nel ghetto ebraico di Cèneda (nel territorio della Repubblica di Venezia) col nome di Emanuele Conegliano, a quattordici anni fu convertito al cattolicesimo, assumendo il nome del vescovo che lo aveva battezzato. Lorenzo entrò nel seminario di Ceneda assieme al fratello Girolamo. Alla fine del 1769 passò al seminario di Portogruaro dove, l'anno successivo, prese gli ordini minori. Rimase in quell'istituzione dapprima come insegnante di retorica, quindi come vicedirettore. Ma Lorenzo aveva avuto sempre una grandissima attrazione per la medicina e in quell’anno decise di recarsi a Padova per seguire le lezioni del più famoso anatomista dell’epoca, Giovanni Battista Morgagni. Il patologo aveva la veneranda età di 87 anni, ma continuava ad insegnare e ad esaminare casi e proprio in quell’anno aveva ricevuto il titolo di Anatomicorum totius Europae Princeps dalla Natio Germanica. Ed era sempre il 1769…. l’anno in cui le opere del patologo forlivese furono tradotte per la prima volta anche in inglese e si diffusero in tutte le accademie e le università europee… L’incontro tra Morgagni e Da Ponte è testimoniato, da quel che ci risulta, solo in testi scritti in lingua inglese. “Da Ponte frequentò il corso tenuto da Morgagni all’Università Padova – scrive lo scrittore John Wakefield Francis, nel 1858, nel volume “Old New York “ – e ci descrive in particolare l’ultima lezione del professore. In quella memorabile occasione potè incontrare anche la nobile moglie di Morgagni e i suoi figli.” Il patologo forlivese aveva allora quasi novant’anni. “Da Ponte racconta – prosegue Francis – che il professore non era mai stato never more in earnest, never more powerful, never more eloquent, mai così ardente,potente ed eloquente come in occasione dell’ultima lezione …. Fece restare tutti gli studenti col fiato sospeso. Morgagni, infatti,oltre a possedere una grandissima statura professionale, era un elegante maestro di letteratura, un antiquario della ricerca, un esperto nella tradizione storica”. Lorenzo Da Ponte conobbe quindi il Morgagni in giovane età, ma ne restò profondamente colpito. In seguito iniziò la carriera d’insegnante di lettere latine e retorica, ma nel 1776, per aver composto alcune poesie ispirate al pensiero di Rousseau, fu licenziato dal seminario di Treviso e gli fu interdetto l’insegnamento in tutte le scuole dello Stato Veneto. Tre anni dopo, a Venezia, fu bandito dal territorio della Serenissima per quindici anni, a causa dei suoi comportamenti ritenuti immorali. Si rifugiò a Gorizia, abbandonata anche questa alla fine del 1781, dopo che una sua poesia aveva scatenato una furibonda contesa. Approdò quindi nella scintillante e favolosa Vienna. Da Ponte scrisse per vari musicisti dei libretti straordinari, che ottennero grande successo, ma tre sono quelli che gli diedero l'immortalità, i libretti scritti per Mozart. Dopo varie peregrinazioni in Europa, inizialmente si stabilì a New York, per trasferirsi poi a Filadelfia e, infine e definitivamente, a New York. Qui aprì una libreria e si dedicò all'insegnamento della lingua e della letteratura italiana, fino a divenire nel 1825 il primo professore di letteratura italiana nella storia del Columbia College. Dopo il fiorentino Carlo Bellini, Da Ponte fu infatti il secondo intellettuale italiano in assoluto ad insegnare in una università americana. Se vi interessa avere altre notizie sulla vita di Giovan Battista Morgagni, Sua Maestà Anatomica, patologo forlivese che tanto rinnovò la medicina moderna e influenzò la vita culturale della sua epoca… anticipiamo che tra fine gennaio e inizio febbraio sarà probabilmente diffuso il trailer della docufiction storica appena realizzata.

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E' nato da un gruppo di pazienti in ospedale e finira' sui palchi...il primo progetto italiano di percorso e spettacolo teatrale sul tema dell’obesità...

L' idea e' diventata realta' grazie all'Associazione Sartoria teatrale, i pazienti, alcuni medici e professionisti dell' Unita' Operativa di Chirurgia endocrina dell'ospedale di Forli, diretta dal dottor Alberto Zaccaroni, e di Geriatria, diretta dal dottor Giuseppe Benati, in collaborazione con il Comune di Forlì ,  il patrocinio del Comune di  Forlimpopoli,  dell'Ausl Romagna e del Gruppo Ausl Romagna Cultura, Casa Artusi e il contributo del gruppo Consorti Rotary Club di Forlì.

"Si tratta di un lavoro teatrale che  affronta il tema dell’obesità assieme ai  pazienti - spiegano i promotori- con in scena obesi attualmente  in cura ed ex obesi che hanno superato la condizione di malattia attraverso interventi all’interno dei reparti dell’Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì.Riteniamo che il linguaggio teatrale possa aiutare i pazienti ad affrontare positivamente il percorso di  guarigione e nel contempo offrire l’occasione ad un pubblico più ampio per superare i pregiudizi, gli stereotipi nei confronti di ammalati che non vengono considerati vittime di una malattia. Per infrangere lo stigma sociale di cui chi è affetto da obesità dolorosamente soffre. Un’occasione per far riflettere sul rapporto con il cibo, sulla corretta alimentazione, sulla necessaria prevenzione.Anche, perché no, sul bisogno di equilibrio e di bellezza di cui le nostre vite hanno bisogno. Per volersi  bene e quindi , stare bene in salute, con sé stessi e con gli altri. "

Oltre allo spettacolo teatrale (che esordirà al Teatro Diego Fabbri di Forlì la sera del 20 maggio 2017, con repliche mattutine per le scuole e che verrà in seguito presentato in altri teatri) e il laboratorio di costruzione dello stesso con i pazienti, il progetto prevede una serie di interventi nelle scuole di presentazione della tematica per la prevenzione, con un “format” agile ed efficace. Ogni intervento è  strutturato con una breve introduzione musicale e teatrale,con brani di letteratura sull’argomento, la testimonianza di un ex obeso, la spiegazione della problematica e dei percorsi di guarigione nonché di  prevenzione da parte dei chirurghi , psicologhe e nutrizionisti del gruppo di progetto . Sono previste inoltre prove aperte e mini-spot teatrali per accompagnare presentazioni e video nelle scuole superiori. 

Nel prosieguo del progetto , si prevede la costruzione di laboratori teatrali sul tema dell’obesità e dell’equilibrio nelle scuole primarie e secondarie.

Gruppo di Progetto e coordinamento :

Chirurghi (Alberto Zaccaroni, Dario Bettini, Caterina Marfisi)

- Nutrizionisti (Giuseppe Benati, Domenico Coppola, Valentina Soverini)
- Dietiste (Melissa Righi, Roberta Gasparoni)
- Psichiatra (Lucia Bacchiani)
- Psicologa (Maria Grazia La Pietra)

Paolo Frapoli- Imprenditore e cantante lirico

Stefania Polidori – Insegnante e giornalista

Fabrizio Sirotti –Musicista e regista teatrale

Denio Derni – Insegnante e regista teatrale

Sceneggiatura e Regia:

Denio Derni

Fabrizio Sirotti

Assistente alla regia :

Stefania Polidori

Scenografia:

Enrico Zambianchi

Perché un percorso teatrale sul tema dell’obesità?

"L'obesità - spiega Denio Derni, presidente di Sartoria teatrale - e' come l’anoressia, è prigionia. È spesso accompagnata o nasce addirittura da una depressione o al contrario da una sopravvalutazione di se stessi . Sentimento di onnipotenza o impotenza. Sia l’una che l’altra conducono a non riconoscere più la realtà. Di se stessi e del mondo. Il cibo, elemento di  piacere e di gioia che si trasforma in diabolico strumento di asservimento del corpo e della mente. Una droga come tante da cui è difficile liberarsi da soli. Stigma sociale. L’obeso è rifiutato e colpevolizzato. Isolato, lasciato solo. Nell’adolescenza, spesso è vittima predestinata del bullismo, condotto alla disperazione, all’auto colpevolizzazione. 

Ma il cibo è un piacere, fisico e culturale. Che ci fa stare bene. L’Organizzazione Mondiale della sanità ha aggiornato la definizione di salute: non è solo l’assenza di malattie ma benessere generalizzato, è stare bene con se stessi, nei rapporti con gli altri , nel mondo. E per questo benessere generalizzato non  si può escludere il gusto di una cena deliziosa. Ma tutti i piaceri hanno un lato oscuro, quando si attraversa il confine che conduce all’ossessione.

Un’alimentazione scorretta e incontrollata è una minaccia . 

E oggi , dall’Europa agli Stati Uniti l’abbondanza e la diffusione di cibi definiti giustamente :spazzatura” si portano appresso una serie di patologie collegate, dal cancro al diabete. 

Dall’altra parte si assiste ad un assedio ansiogeno che colpevolizza il cibo, con diete commerciali che puntano a tagliare i chili alla svelta,senza tenere conto della salute e dell’individuo nella sua interezza. Il pensiero e il piacere del cibo sono connaturati all’uomo. Le vivande sono cose buone da pensare, oltre  che da consumare. Sono segni di aggregazione , di creatività, di amore."

"Negli stadi più avanzati farcela da soli diventa impossibile - concludono gli organizzatori -  Ed ecco che  indispensabile diventano la scienza e l’essere solidali. La chirurgia bariatrica , accompagnata dall’assistenza psicologica possono portare il paziente alla guarigione. Accanto alla solidarietà sociale, al rifiuto dell’emarginazione e della ghettizzazione.Il messaggio dello spettacolo teatrale vuole essere appunto modificare il pregiudizio sulla condizione dell’obeso, lo stigma sociale che non fa altro che alimentare il problema; giungere alla consapevolezza della necessità della prevenzione , della ricerca dell’equilibrio e del benessere. Non è rivolto solo a chi soffre del problema dell’obesità. E’ rivolto a tutti, perché tutti siamo in qualche modo prigionieri delle nostre ossessioni , delle nostre ansie, delle nostre consolazioni. Tutti abbiamo bisogno di uscire da una 

qualche prigione.E lo possiamo fare solo attraverso la consapevolezza e il riconoscimento della bellezza.

Fino a diventarne golosi . Golosi della vita. Golosi del proprio bene"

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